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E mi sono sentita dire che non è normale non volere figli, che scegliere di non averli è una decisione egoista. Mi sono sentita dire tante di quelle cose, solo perchè in futuro non desidero avere figli ed è in questi momenti qui che mi chiedo “ma che ne sanno loro?”. Che ne sanno della paura che provo che possa rovinarsi tutto. Che ne sanno dell’ansia che mi assale al solo pensiero che i miei figli possano passare quello che ho passato io, della sensazione di essere sbagliata, troppo sbagliata per fare la mamma. Che ne sanno dell’angoscia che si impossessa di me, credendo di non meritare una famiglia, perchè il mio passato è stato troppo crudele per potermi permettere di dare al mondo una vita. Io non ho avuto una famiglia unita, non ho avuto genitori che si amavano, non sono cresciuta circondata da amore, ma circondata da pesanti litigi, urla e oggetti che volavano per la casa. Io non merito di creare una famiglia, è una cosa troppo grande per una persona così segnata. Quindi, cara gente che sa solo dare aria alla bocca, puntando subito il dito, eccovi spiegato il motivo per cui non voglio e non vorró mai avere figli.

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Non mi piace festeggiare il mio compleanno. Ho sempre risposto così alle persone, ma non sono mai andata nel dettaglio, la mia è sempre stata una risposta vaga. Non mi piace festeggiare il mio compleanno perchè ogni anno non è mai uguale all'anno precedente. Questo implica che le persone con cui hai festeggiato il tuo ultimo compleanno non è detto che festeggeranno con te l'anno seguente. Quante cose cambiano in un anno? Non sai mai quando sarà l'ultima volta che vedi determinate persone, non sai mai quale sarà l'ultimo compleanno che festeggerai insieme a loro e quando loro, un giorno, avranno preso strade diverse dalla tua...beh, nessun compleanno sarà più lo stesso poi. Ti ritroverai a festeggiare con persone nuove magari, è probabile, ma il ricordo di chi non è più lì a festeggiare con te è qualcosa che avrai dentro per sempre. E sarà proprio quel tipo di assenza lì che ti porterà a non vedere più il tuo compleanno con lo stesso entusiasmo di un tempo. "Quindi stai dicendo che eviti di festeggiare per evitare di sentire la mancanza?" No, la mancanza si sente anche per i restanti 364 giorni. Non mi piace festeggiare perchè non mi piace che la mancanza, quel giorno, si senta un po' più del solito.

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“È triste quando le persone che ci hanno regalato i ricordi migliori, diventano loro stesse un ricordo.”

— -Cit.

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Quell'improvviso senso di nausea, quella cosa che ti prende dritto allo stomaco quando inizi a pensare cose che non vorresti. Quel tipo di pensieri che non dovresti pensare, quelli intrusivi. Quelle voci che ti dicono che tu non sarai mai all'altezza, che ti dicono di non valere niente e automaticamente inizi con i paragoni: "non valgo niente perchè non sono come lei", "non sono bella perchè non ho lo stesso corpo che ha lei", "non sarò mai importante come lo è lei". E ti viene da vomitare, ma non vomiti. Ti si ferma tutto nello stomaco, come se tutti quei pensieri si fermassero lì e l'unica soluzione sarebbe vomitarli tutti, liberartene, ma comunque non vomiti. Quei pensieri saranno sempre lì e tu sei condannata a vivere con nausee continue.

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PAGINA FACEBOOK “RESPIRO ANCORA.”

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Oggi è stata una giornata simile a tutte le altre.

Sento lo stomaco gonfio.

Ogni volta che mi impongo di mangiare meno non riesco a controllarmi e appena mi siedo a tavola mangio fino ad essere completamente piena.

Dopo aver mangiato mi sento sempre in colpa, ed è strano, perché non sono anoressica.

Non capisco perché mi sento così.

Penso di essere troppo grassa.

Quando mi guardo allo specchio butto l'occhio sulle coscie e sulla pancia, e secondo me dovrei essere molto più magra.

Non mi piace il mio corpo, non mi è mai piaciuto.

Mi sento in gabbia.

Vorrei essere diversa.

Non so come aiutarmi.

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Sentire un vuoto nel petto nel guardare i genitori degli altri insieme e soprattutto che si amano ancora dopo tanti anni, è un altro tipo di dolore.

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Da 5 anni a questa parte ho disagi nei confronti del cibo, sono passata dal contare calorie, allenarmi in modo ossessivo, mangiare solo due volte al giorno a mangiare in modo apparentemente normale e non essere ossessionata dalle calorie ma comunque sia continuo ad aver paura del numero sulla bilancia, continuo ad avere l'ansia ad ogni pasto e di recente ho provato a vomitare (senza riuscirci), continuo a guardarmi in modo ossessivo allo specchio e avvolgermi i polsi con le dita per controllare che siano ancora abbastanza magri. Non so se il mio possa definirsi un disturbo alimentare, ma oggi (15 marzo, ma non solo) sento comunque una forte vicinanza che mi lega a tutte le persone che ne soffrono, perchè so anch'io cosa significa vedere il cibo come tuo nemico e averne paura e capisco tutte le ossessioni, i pensieri, le ansie che questo disturbo porta. Avete tutto il mio supporto e ricordate sempre che siete più forti voi 💜🎗

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Sapere quale siano i propri limiti, i propri traumi ma non essere capace di reagire e ad andare avanti …

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È una tortura essere una persona che pensa molto

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— Alessandro Baricco; Oceano mare

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Non sai più se è sesto senso o paranoia

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Mi odio.

Mi faccio davvero schifo.

Vorrei smettere di mangiare, controllarmi. Perché non ci riesco? Perché?

Perché devo sempre rovinare tutto ogni santissimo anno.

Perché non riesco a restare magra

Perché devo abbuffarmi

Perché

Non voglio mangiare

Ma non riesco a non farlo

Mi odio così tanto

Perché devo avere costantemente fame? Perché dannazione.

I sensi di colpa non li reggo, mi distruggono.

Perché devo guardarmi e sentirmi disgustata da ciò che vedo? Ogni santissima volta.

Non è mai abbastanza.

Vorrei tagliare tutto ciò che mi fa schifo, tutto ciò che mi rende insicura.

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C’è una parte di te di cui con gli altri non parli mai.

L’ansia,gli attacchi di panico.

La paura che ti si legge negli occhi quando stanno arrivando.

Le crisi.

Quando tutto diventa nero.

Che poi ormai li riconosci,lo sai che stanno arrivando.

La notte prima sei euforica: balli,ridi,scherzi..ma hai una strana sensazione di iperattività indice del fatto che stanno arrivando,sono lì,sono loro.

La notte fai un incubo,hai una paralisi,la mattina dopo ti svegli angosciata.

Ed eccolo che arriva.

Senza pietà.

Senza risparmiarti.

Comincia piano ad insediarsi dentro di te,ti saluta timidamente e pian piano si impossessa di te.

Ti viene da piangere e non sai perché,sei tesa.

E poi eccolo che arriva,ti tira uno schiaffo senza pietà alcuna,crolli.

Inizi a vedere offuscato,a tremare,a non percepire più la realtà.

Cominci ad avere paura di tutto,a sentirti sola.

In viso diventi bianca,pallida,fai quasi impressione.

Ti senti soffocare,respiri a malapena.

Inizi a guardarti intorno: 5 cose che puoi vedere,4 da percepire,3 da ascoltare...

Perchè ti hanno insegnato che così lo riesci a tenere sotto controllo.

Come se fosse possibile,come se potessi farlo davvero.

Passa mezz’ora se va male e va via lasciandoti per tutto il giorno,una sensazione costante di vuoto e paura.

E ti chiedi se mai tutto questo avrà una fine.

L’ansia è debilitante,cattiva.

È il mostro che vive dentro di te che ti inizia a far pensare di non essere abbastanza,di non valere niente.

Ma tu hai un mostro dentro e chi ha un mostro dentro non può sempre scappare,vorrebbe dire scappare da sè stessi.

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Festeggiare le feste natalizie è bello solo se hai una famiglia unita.