pierluigi666
pierluigi666
Lonesome Organist Rapes Page Turner
23 posts
Mi chiamo Pierluigi. Vivo a Roma. Un giorno ho deciso che il mio sarcasmo e le mie ispirazioni venissero scritte in un luogo unico. Così ho aperto un blog. Un blog in cui il senso, se c'è, è nascosto benissimo.
Don't wanna be here? Send us removal request.
pierluigi666 · 6 years ago
Text
Ho visto un Emù con l’elmetto
Tumblr media
1932. Gli ex militari della Guerra Mondiale sono diventati tutti contadini, e coltivano tutti grano. In Australia. Una vita ancora più triste se ci si trova nel pieno della Grande depressione. Come se non bastasse, lo Stato Australiano spinge queste persone a investire, comprare terreni e coltivare sempre più terra a grano, con la promessa di sussidi per l’agricoltura (che non arriveranno mai). Ottengono un crollo del prezzo del grano. Abbastanza infuriati, nel 1932, fregati dallo Stato Australiano, con le pezze al culo, con un investimento sbagliato, queste persone si prepararono a mietere il grano senza raccoglierlo. Solo adesso entrano i nostri eroi in gioco. Il terreno pianeggiante, l’abbondanza di cibo e l’esistenza di canali di irrigazione con acqua sempre pulita diventano l’habitat naturale di uno dei più incredibili nemici dell’uomo. 2 metri di altezza, 50 Kg L’Emù.
All’inizio solo circa 20′000 unità, supportati, di tanto in tanto da conigli (altro grande nemico dell’Australia).
Ricordate che erano tutti ex militari? Bene, presero la cosa come un attacco alla loro terra e alla loro proprietà, e chiesero al ministro della difesa in prestito dei mitra, molto efficienti durante la guerra.
Il ministro della Difesa Australiano, Sir George Pearce, che era un SIR, accettò di buon grado la questione, mettendo giusto qualche paletto: - Le armi le usano solo i militari (non gli ex militari) - Il trasporto delle truppe sarebbe stato a costo della regione - Munizioni, vitto e alloggio a spese dei coltivatori Bene ma non benissimo.
“Vabbè ma chi se ne frega! Ammazzamo gli uccelli!”
L’esercito parte, a capo c’è un certo G.P.W. Meredith, maggiore del Seventh Heavy Battery della Royal Australian Artillery. Sono lui, due mitraglieri, 10′000 colpi, 4 fucili Lewis. Per la stampa è GUERRA.
Tumblr media
il 2 Novembre iniziò l’operazione. Gli Emù erano sparpagliati in una zona abbastanza larga del territorio, e i coltivatori cercavano di ammassarli in una unica zona, dato che il loro scorrazzare era ben oltre la gittata delle Lewis.  Un gruppo di 50 Emù era strategicamente più preparato dei militari Australiani. Il gruppo si dileguò in breve tempo, dopo una scarica di colpi totalmente inefficiente.  Poco dopo fu intercettato un secondo gruppo di Emù, di cui sono riportate solo 12 cadute. Meredith decide di spostarsi a Sud.
L’agguato alla Diga
4 Novembre. Avvistati 1000 Emù nei pressi di una diga. I mitraglieri si appostano, e attendono fino all’ultimo momento prima di aprire il fuoco. La posizione è perfetta, ottima visuale, gli animali non sospettano nulla: i militari aprono il fuoco all’unisono, ma le mitraglie si inceppano, abbattendo solo 12 animali. Gli altri si dispersero in pochissimi istanti. Meredith decide di spostarsi ancora più a Sud.
Dato che gli Emù sono volatili molto veloci e agili, Meredith fa installare una mitragliatrice su un veicolo per cercare di mantenersi a una distanza sempre ottimale. La conformazione del terreno della parte sud non era praticabile da autoveicoli, così anche questi assalti portarono ad un nulla di fatto. 8 Novembre. Meredith scrive il suo diario di guerra. “Guerra contro gli Emù, Abbiamo sparato 2500 colpi. Ne abbiamo ammazzati 50.
Che amarezza la vita. Almeno non abbiamo subito perdite.”
I sogni dei mitraglieri di sparare raffiche su fitte masse di emù si è dissolto troppo presto. Il comando emù ha evidentemente ordinato l'uso di tecniche di guerriglia, e il suo ampio e disorganizzato esercito si è immediatamente diviso in un innumerevole numero di piccole unità rendendo l'uso dell'equipaggiamento militare inefficace. Un esercito umiliato viene costretto quindi a ritirarsi dal campo di battaglia dopo quasi un mese. 
Dopo altri attacchi non così efficaci, dopo solo un mese di operazione, il 10 Dicembre il Governo Australiano ritira le truppe dal territorio, consegnando la vittoria agli Emù. Il conto dei proiettili sparati fu di 9860, e le vittime arrivano a 986. 10 proiettili per ogni morte certa.
Il commento alla Camera Bassa del Parlamento Australiano: “Se avessimo una divisione militare con la resistenza ai proiettili di questi uccelli saremmo capaci di confrontarci con ogni esercito del mondo. Possono affrontare le pallottole con la robustezza di un carro armato. Sono come degli Zulu che non possono essere arrestati nemmeno dai proiettili a espansione. “
0 notes
pierluigi666 · 8 years ago
Text
Povero derelitto
Un attimo prima mi dava del fallito, e io gli ho augurato la morte. Poi è successo. E’ morto.  Ma io sono quel tipo di persona. Una persona depressa, che so sempre cosa dire in queste circostanze. Che ha la frase saggia, per alleggerire il carico. Tutti fanno riferimento a te per questi casi. Tutti stanno male, e tutti ci pensano. Quindi tutti pensano che te puoi dare un consiglio. Un tizio per niente simpatico, ora è morto. Ma tutti pensano che non stiano male abbastanza. Il fatto di stare più che male, per non stare peggio, è un bene. Ti dà da pensare. “Tu sei abituato a pensare al lato oscuro”. “Oh tu si che reagisci bene”. “Ti dà da pensare”.
Un incubo. Ok, d’accordo, è successa una cosa terribile. Ma comunque non fa di lui una brava persona. E’ come se tutti avessero perso un amico. “Bravo, sei incredibile. Niente ti tocca. Quel tipo è morto e te continui a dire che era uno stronzo.” Ma io mi sento benissimo. Sono un povero derelitto.
Brutto affare la morte.
Gli amici ti evitano. Non se la sentono di parlare con qualcuno. “Ma se te hai parlato con tutti quanti?” - No, tutti quanti hanno parlato con me. “Di cosa vuoi parlare? tanto a te non frega niente? Hai reagito come se fosse una giornata normale!” - Lo so che è morto, e mi dispiace. Ma non ho voglia di fingere che era una brava persona, quando non lo era. Loro non sono sconvolti perché è morto, ma perché gli ricorda che anche loro moriranno. “Questo è comprensibile” - Sono d’accordo. Ma sai cosa ho dovuto sentire? Tu sai come mi sento. Tu sei sempre infelice. Un tizio muore, e pensano subito a me. Io non sono depresso, io non sono fatto come loro. “Questo ti dà da pensare?”
Questo è il motivo per cui vogliono parlare con te. Quando dicono che sei sempre triste, vogliono dire “tu pensi”. Il fatto che un tizio sia morto, li obbliga a pensare. E il fatto li ferisce. Vogliono che gli spieghi come convivere con un cervello vero. Almeno finché non tornino in uno stato vegetativo.
0 notes
pierluigi666 · 9 years ago
Text
Differenze tra nozionismo e intelligenza.
Se voi chiedeste alla persona più capra che conoscete, quella che non ha mai brillato in classe per spunti o per voti, quella che, quando si alza il prezzo della benzina, risponde “che cazzo me ne frega a me, io c’ho il diesel!”, quella che per fare una somma deve usare la calcolatrice, quella persona che conoscono tutti, ecco: prendete quella persona e chiedetegli “Ma, secondo te, la terra è piatta o rotonda?”, quello vi risponderà “Ma che domanda del cazzo è? E’ rotonda no?!”.
Tumblr media
Come fa a risponderti QUELLO se è capra? Lo sai che non è intelligente. Perché sa risponderti? Perché uno stronzo, centinaia di anni fa, ha fatto calcoli complessissimi, e ha detto “Scusate, non vorrei disturbarvi, ma io ho appena scoperto che la terra è rotonda”. Quando tutti sapevano che era piatta, cosa ha fatto? Lo ha detto a tutti. La risposta? “Bravo, bella idea! Ma come mai quando piove davanti casa mia ho le pozzanghere? L’acqua non dovrebbe andarsene via da sola? Fatti un giro al rogo, poi quando ritorni mi dici se è ancora piatta o rotonda”.
Non è allora questione di intelligenza o cultura. Anche i medici, 400 anni fa, tagliavano gli arti ai pazienti per salvarli. Ma morivano lo stesso. “Come mai sei morto?” Arrivò un tizio e disse “ci sono degli animali microscopici”. - “Che è microscopico?” Che serve il microscopio per vederli! - “Che è il microscopio?” “E’ un complesso sistema di lenti che...” - “Dai lasciame lavorà che non ho tempo”.. “No dai, se te non pulisci la sega, il bisturi, l’ago ecc ‘sti animaletti portano infezione al paziente e muore!” Circondarono il tizio con la scusa che poteva essere ancora più pericoloso di quello che suggeriva che la terra fosse rotonda. Tutto quello che godiamo, del progresso, della tecnologia, delle scoperte, lo abbiamo solo perché c’è stata gente che ha sacrificato la propria vita. Pensiamo di essere persone progredite, in realtà siamo degli scrocconi ignobili parassiti che vivono la propria vita godendo delle scoperte altrui. Pochissime persone hanno cambiato il mondo, ma tutti ci sentiamo fighi, ma basta il minimo problema per metterci in crisi. Esempio? Si rompe la macchina. Se si rompe la macchina e apri il cofano, vedi solo un mucchio di cavi, fili e altra roba che non sai come funziona. “Io pensavo che qui dentro ci fossero i criceti, cambio i criceti sulla ruota, e la macchina torna a funzionare!”. NO. Un branco 100 di giraffe, 100 hanno il collo lungo, perché tutte devono avere il collo lungo per poter mangiare. Non è che ci sono 97 giraffe col collo corto, e le 3 col collo lungo prendono da mangiare per tutte le 97 che stanno a casa a riparare la macchina. No, non funziona così. Pochissime persone riescono a cambiare il mondo, altre si adeguano. Non cambierebbe mai un cazzo se poche persone non facessero un sacrificio.
1 note · View note
pierluigi666 · 10 years ago
Text
Dai un pesce ad un uomo e lo avrai sfamato per un giorno.
E’ sempre quando succedono tragedie che le persone danno il meglio di sé. Guardandomi intorno con pigrizia è facile imbattermi in bandiere francesi ovunque. Ma andiamo per gradi. Il 13 Novembre, sappiamo tutti cosa sia successo: 8 idioti hanno messo a ferro e fuoco Parigi. La Francia ha risposto bombardando Raqqa, presunta sede dell’ISIS con bombe con la scritta “From Paris with Love”.
Italia, 14 Novembre. Non passa molto che si cominciano a raccogliere le prime testimonianze di solidarietà. Perché, diciamolo, non si perde occasione per gozzovigliare like per l’ego. E quindi, come 10 mesi fa, tutti erano Charlie Hebdo, oggi sono tutti Parigi. La sostanza non è cambiata: l’italiano medio avanza e sa navigare in queste correnti burrascose per chiunque. Ma non per lui.
Per anni ho creduto che “l’italiano medio”, fosse una figura retorica, cioè una sorta di preambolo a una moderna morale che insegna del buon senso o, in generale, il comportamento sbagliato da non seguire. Poi mi sono reso conto che questa definizione è stata distorta. Anche per colpa “nostra”. O dei grillini, volendo. L’italiano medio è come i cinepanettoni: privi di buon senso e di gusto, hanno un umorismo discutibile, stanno tutti gli inverni in vacanza, e si lamentano del governo. Però, come succede una tragedia, tutti uniti nel lutto. Il meglio è stato dato quando è morto Diesel, cane poliziotto, che ha partecipato all’azione militare in Belgio. E bene, esistono persone che hanno provato più dolore per la morte del cane poliziotto che per le 130 vittime dell’attentato. Messaggi di solidarietà al cane, ma comunque ACAB, perché ci sta. Ma non è l’unica cosa che ho notato. Pochi giorni prima di Parigi, la discussione che teneva banco ovunque era Rossi - Marquez. Da una parte un evasore fiscale per 60 milioni di Euro, dall'altra un nemico italiano. Io, perché probabilmente sono una testa di cazzo, non avrei sostenuto Rossi, ma sarei andato a casa sua, gli avrei sputato in un occhio, e avrei restituito allo Stato i 60 milioni che deve alla collettività. Ma adesso è tutto sistemato. Rossi ha risolto col fisco e ha patteggiato. Ha sistemato la questione con 35 milioni di euro di tasse evase, a fronte dei 112 milioni richiesti. Quindi, in realtà, ha risparmiato 77 milioni. Non male eh?  Ma del resto a noi cosa importa? Basta che vince il Doctor.
Tumblr media
Una cosa, poi, che ho sempre odiato, sono le bandiere sulle foto profilo. Sia quelle in trasparenza, che quelle che soppiantano la foto profilo. Ho visto bandiere della Pace per i diritti Gay acquisiti in America, ho visto bandiere Greche per la loro ribellione ai trattati con l’unione europea, quando parte dei nostri soldi finisce come prestito a loro per colmare il loro debito, e poi, infine, la bandiera francese. Non ho però la bandiera del Kenia quando successe questo, o la bandiera Russa per la tragedia aerea.
Non è il primo, né l’ultimo caso. Veniamo dopo la generazione del 6 politico, dove la scuola è stata sotterrata. Dove il genitore a casa ha più potere dell’insegnante in classe, dove il figlio è sempre un bravo ragazzo. A sentire il vicinato, anche i killer, gli stupratori o gli spacciatori sono sempre bravi ragazzi. Come quello che per comprare un po’ d’erba viene ammazzato per 10€. O dove il figlio inneggia a Mussolini, perché quando c’era lui era meglio. Cazzo ne vuoi sapere te? Hai 16 anni! Il tuo ideale politico ha la stessa durata nel tempo di un gatto sull’Aurelia, cazzo parli? Vai a studiare, che è meglio.
Vivere in questi tempi confusi ed adattarsi sta diventando difficilissimo. Difficile quasi come sopravvivere in questo mare di merda. Io la chiamerei Selezione Naturale: Darwin ci ha insegnato che, chi non si adatta, muore. Ed è tempo che tante persone dal carattere e dalle caratteristiche superficiali cessino di esistere. 
0 notes
pierluigi666 · 10 years ago
Text
Ho pensato che
Io, con tutte le paranoie che ho, forse, dovrei andare dallo psicologo. E con me, parecchia gente che mi circonda. Perché, facciamoci un esame di coscienza, chi è normale? Un “normale” è una persona che rispetta un insieme di norme e comportamenti accettati dalla maggioranza. Quindi se rientri nei parametri della maggioranza sei normale, altrimenti no. Esempio numerico: tra qualche anno sarà normale essere cinese.
Tumblr media
Chi dovrebbe seguirmi dallo psicologo? Ad esempio le coppie che si odiano, ma che stanno insieme. Tipo quelli che vanno a cena insieme, ma stanno in silenzio. Perché se parlassero, litigherebbero. Dovrebbero andare dallo psicologo tutti quelli che dicono che spari cazzate. Perché lo fanno a loro volta. Dovrebbero andare dallo psicologo i credenti. Non tanto perché Dio non esiste, ma perché proprio non ha senso. La preghiera cos’è? E’ psicoterapia, ma con uno che non ti si incula di pezza. Dovrebbero andare dallo psicologo tutti quelli che fanno gli speaker radiofonici. Leggono sms alla radio, e, a prescindere dalla natura del messaggio, ridono alla fine. “Ciao, ci scrive Giovanni dalla Tiburtina e ci dice che c’è un incidente bruttissimo Ahah ahah”. Ma che cazzo ridi? Magari quello è morto. Dovrebbero andare dallo psicologo tutti quelli che fanno i corsi di tango, vantandosi di saper ballare. Vi muovete come gibboni sotto anfetamina, sentendovi sensuali. Il tango è sensuale, voi NO. Dovrebbero andare dallo psicologo gli allergici al polline. Quando la natura sboccia, è rigogliosa, voi state male. Che cazzo vi manca? L’asfalto? Siete contro natura, fatevi curare.
Dovrebbero andare dallo psicologo quelli che hanno un Suv. C'è un Suv che costa 134'900€, e magari quello che se l'è comprato dice pure "Eh io mi voglio godere la vita". Ah si? Ti vuoi godere la vita e c'hai 134'900€ da buttà? Chiama me: con 134'900€ ti organizzo la giornata più bella nella storia delle giornate belle: con 5000€ affitti una Suite in qualsiasi albergo in qualsiasi parte d'Italia. Con altri 5000€ compri gamberi, caviale, ostriche fino a scoppiare. Con ulteriori 5000€ compri una cassa di Champagne Francese e una bottiglia di Sambuca. La Sambuca te la bevi, e con lo Champagne te ce fai il bidet, sti cazzi. Dopo di che, con 1000€ cadauna, prendi 10 signorine di varie nazionalità: una bionda, una mora, una rossa, una castana, una cinese, una asiatica, una venezuelana, una cubana, e se te prende il matto una nana e una cicciona. Tutti dentro la Jacuzzi. Occhio solo alla nana quando entra la cicciona: se si alza troppo il livello dell'acqua muore la nana. A conti fatti siamo a 25'000€. Puoi fare 5 giornate così. A questo punto mi dirai, tizio col Suv, che non ti rimane più niente. No, non è vero. Ti rimangono 9900€ con le quali ci fai 10 anni di analisi e non rompi più il cazzo con la tua scarsa attitudine alle scelte, alla guida, alla vita. Dallo psicologo dovrebbero andare le persone tristi. Se non andate voi, ma chi deve andarci? Dovrebbero andare dagli psicologi tutti quei dottori che prescrivono psicofarmaci come le caramelle. Perché avete più problemi dei vostri pazienti.
In generale voi state a pezzi, state malissimo e state molto peggio di quello che pensate. Vivete vite poco interessanti, vi preoccupate di problemi che non esistono e pensate che la causa di quei problemi siano anche gli altri. Io vorrei che domani qualcuno iniziasse a pensare diversamente. E magari, quando mi incontrerete e vi chiederò “Ti è piaciuto il mio ultimo pezzo sul blog?”, voi mi risponderete “Il pezzo è bello. E’ la vita che è una merda”.
0 notes
pierluigi666 · 10 years ago
Text
Paese che vai, usanza che trovi.
In questi giorni sono successe delle cose importanti. Il recente nubifragio che ha interessato il centro Italia, che ha causato danni e qualche morto, e la liberazione di Gabriele Paolini, il disturbatore TV. Paolini è stato arrestato con l’accusa di induzione e sfruttamento della prostituzione minorile. Che cosa faceva? Pagava 50€ ai ragazzini di 17 anni per farselo buttare in culo. Se era lui che li pagava per poi scoparseli era orco. Così solo frocio. Saputo questo ho pensato “Vabbè, ma è giusto”. Poi mi è venuto in mente che anche Pasolini pagava ragazzini per prestazioni sessuali, anche più piccoli, ma Pasolini non si tocca!
Tumblr media
Così ho iniziato a trovare una soluzione: ho cambiato ragazzo di 17 anni pagato 50€ per mettertelo in culo con ragazza di 17 anni pagata 50€ per farti un pompino. Non lo so, sarà l’inconscio, ma mi sono trovato con 50€ sulle mani. Perché guardiamo in faccia alla realtà: una ragazzina di 17 anni chi non se la scoperebbe? Se un uomo vi dice “Io sono un uomo di 40 anni, come ti viene in mente di andare con una ragazzina di 17?!” Tu sei il pervertito, stronzo. Tutte super agghindate, palestrate. So fatte de marmo. Insomma, io pensavo che fossero tutti uomini quelli che partecipassero all'orgia di Paolini, e in più ho scoperto che, anche se mi volessi scopare una di 17 anni, la legge non me lo permette. La legge, le convenzioni, fanno parte dello Stato di Diritto. Le fondamenta di uno Stato di Diritto sono le leggi, e più leggi ci sono, più il popolo è evoluto. Secondo me, invece, è l’esatto contrario. Più leggi ci sono, più siamo trogloditi. C’è proprio bisogno che lo Stato ti dica non uccidere? Non far prostituire tua figlia di 13 anni? Non istigare i tuoi al suicidio per l’eredità? Una persona con del buon senso NON lo fa’.  Se lo vuoi fare, vai in galera. Funziona così: siamo bestie. In Italia bisogna fare una legge sull'omofobia. Perché in Italia c’è gente che non accetta che due adulti consenzienti si sfondino il culo a vicenda. L’omofobia, principalmente, è fatta per il maschi. Nessuno pensa, quando vostro padre va a caccia con gli amici, che si inculino tutti allegramente dietro le fratte. E’ brutto pensarci, fa senso. “Che cazzo però, papà!”. MA, se pensi invece a due ragazze di 18 anni che fanno un 69 da paura, non ti fa così schifo, vero? Io allora sono ignorante e maschilista, dato che riconduco sempre la stessa scena ai maschi e non alle femmine. Ad esempio, provate a chiedere a un ragazzo, di qualsiasi età, se dovesse fare una decisione, pistola alla testa: “Dimmi chi ti scoperesti tra Brad Pitt e una vecchia”. L’uomo sarà sempre tentato di dire la vecchia, per il semplice fatto che non vuole passare per frocio. Preferisce la vecchia al culo oggettivamente, e secondo i canoni di bellezza greci, di marmo di Brad Pitt. Ma il culo di Brad Pitt è meglio del 50% dei culi di tutte le donne che ho incontrato. Mentre se a una donna chiedete “Chi ti scoperesti tra Angelina Jolie e un vecchio?”, la risposta, per le donne, è più facile. Angelina tutta la vita! (E come dargli torto!). Per convenzione l’uomo è omofobo, alla donna non glie ne frega un cazzo. Leggi e convenzioni, plasmano una società. Allora, proviamo a togliere le leggi. Togliamole. Cosa succederebbe? Dopo 3 ore, stupri, morti, rapine… Uno non ti fa lo stop e lo prendi a picconate. Quanti andrebbero a caccia di zingari? Finalmente potrebbero fare quello che hanno sempre scritto su Facebook. Però, c’è la legge, e non te lo permette. Quanti punterebbero la pistola alla tempia a un vegano, e lo costringerebbero a mangiare un agnello allo scottadito? Quanto me stanno sul cazzo i vegani. Però c’è la legge, non lo puoi fare.  Anche io che sono contrario a ogni forma di violenza, tranne quella verbale. Io guido ubriaco molto meno di quello che vorrei. Perché c’è una legge che mi terrorizza. Io non è che mi metto alla guida ubriaco e ho il terrore di fare del male a voi, quando sei ubriaco non ci pensi proprio, non me ne fregherebbe proprio un cazzo. E’ che c’è una legge che mi terrorizza, e che mi fa un culo così. Ma è giusto che sia così: le bestie vanno educate col terrore. E sono una bestia sotto questo punto di vista. Anni fa, quando volevo imparare a nuotare, in piscina veniva una ragazza, ritardata, ma aveva due tette e un culo da paura. Me la sarei scopata volentieri. La legge mi dice che non posso scoparmi una ritardata. Senza legge me la sarei scopata. E le avrei detto anche parole sconce. “Dimmi la tabellina del 9, scema!”. Non lo faccio, perché c’è la legge. Sarei un mostro, altrimenti.
Rimane comunque un grosso problema. Sì, siamo dei trogloditi, non abbiamo rispetto e senso civico, manchiamo di buon senso… Siamo solamente capaci a lamentarci, senza innalzare il nostro buon senso a un livello superiore, spesso aggirando le leggi per pigrizia. Se, effettivamente, tutti rispettassimo le leggi, forse ne gioveremmo di più tutti. Moldave comprese.
1 note · View note
pierluigi666 · 10 years ago
Text
Come sopravvivere ai ruoli invertiti.
Consideriamo le categorie “deboli”. A tutti viene in mente donne ed omosessuali. Ed infatti esistono tantissime associazioni che proteggono donne ed omosessuali. L’unica categoria che viene chiamata in causa solo per essere sminuita e trattata male è il maschio eterosessuale.
Tumblr media
Il maschio è stupido, superficiale, immaturo. Qualsiasi colpa ce l’ha il maschio eterosessuale. In qualsiasi programma TV potrebbe esserci una donna che dice “Noi donne siamo più intelligenti degli uomini”, stacco di telecamera, inquadrano, previa ricerca, un elemento maschio assoggettabile, e che magari ti porterà a dire “E’ proprio vero che so coglioni”. Quindi, volete veramente convincermi che tutte le donne siano più intelligenti di tutti gli uomini. No, care. Non ci sto. Ed ecco perché. Da anni esiste il problema dell’inversione dei ruoli. Le donne sono diventate uomini, e gli uomini, donne. Ed è qui che sbagliamo. Noi uomini possiamo ritorcere questa cosa a nostro favore. Ad esempio: cenetta al ristorante, un lui e una lei. Lui ha avuto poche esperienze e dice “Ti avverto, non sono uno di quelli che si concede facilmente. Anzi, se sei una di quelle che ci prova con tutti, chiama un taxi, me lo paghi, che torno a casa”. Adesso, ci sono buone possibilità che lei vada via, ma lui,adesso, potrà tornare a casa, aprire Facebook e scrivere alle donne quello che LORO hanno usato per 30 anni contro di noi: “E’ mai possibile che le donne di oggi pensino solo a scopare?” Oppure, come mi è capitato spesso, il cinema. Stavolta a parti inverse. Immaginatevi una bella serata, un bel film, magari uno di quelli che aspetti da mesi, e pure lei mostra interesse, una birra veloce, passeggiatina da soli, quella magia, l’aria che si respira quando qualcosa sembra filare bene, tutto perfetto, arrivi sotto casa di lui, e a quel punto, quando sembra scattare in automatico il bacio, gliè tiri na guanciata e le dici “Ciao eh”. Ok, tutto fantastico, ma come difendersi dalle donne, quindi? Semplice. Difenditi come farebbero loro! Dubita sempre della tua impotenza. Ci hanno sempre detto che l’impotenza può essere fisica o mentale. NO! Sono le donne che non sanno fare sesso alla nostra altezza. Mi dispiace, ma qualcuno doveva pur dirvelo! Si sentono tutte pornostar, quando in realtà sono eccitanti come una colica renale in barca. E’ importante avere avuto un rapporto con una donna molto disinibita, per fare il confronto. Se non hai mai avuto questo tipo di esperienze, accetta un consiglio: vai con una depressa. Sono tristi, si lamentano, odiano la vita, ma quando trovano un modo di sfogarsi, mettono in quello tutta la gioia di vivere che non hanno avuto. Però attenti! Non fidanzatevi con i depressi. Perché un giorno ti troverai a trovare soluzioni a problemi che, non solamente non sono tuoi, ma che neanche esistono con estrema probabilità. La depressione è la capacità di occuparsi tutta la vita di sé stessi, fregandosene del prossimo. Il tradimento, al limite, può essere spiegato. L’importante è farsi trovare pronto. Se lei vi rincorre gridando “Bastardo, cos’ha quella che io non ho?”, voi vi fermate, vi girate e le dite “Amore, ma sei impazzita? Io preferire quella sciaquetta a te? Te per me sei il massimo! Una bottiglia di Dom Perignon del 1968. Devi solo capire che, dopo anni di Champagne, una sera mi andava il chinotto. E solo dopo che hai assaggiato il chinotto, capisci quanto è buono lo Champagne”. Attenti a questo ultimo passo che potrebbe essere utilizzato anche dalle donne, quindi studiate altri possibili scenari con attenzione. Ricordate, al limite, che piangere è lecito. Se uscite a cena per almeno 3 volte, e lei non fa nemmeno il gesto di prendere il portafogli e pagare, te la deve dare. Non te la da? “Ridammi i soldi, stronza”. Poi non esiste il fatto che, se non aveva intenzione prima che pagassi la cena, manco dopo hai speranze eh. Ma se piangi, forse, si. Perché piangendo stimoli il senso materno della donna, capisce che sei bisognoso d’affetto, ed è fatta! Ok, so cosa pensate adesso. Forse state pensando proprio adesso “Davvero sei stato così squallido e hai pianto per andare a letto con una tipa?”. A volte no. Corteggiare una donna, prima di esserci andato a letto, è una forma di violenza. E’ un modo per dire “Guarda quanto sono falso. Se mi conoscessi veramente, sapresti quanto farei schifo”. Pensa che bello? Partirebbe un bel passaparola “Da quando glie l’ho data mi canta le canzoni di Luca Carboni!”. Non esistono, in definitiva, delle regole fisse con le donne. Ma se vuoi aumentare un pochino le tue possibilità, se esci con una donna bella, dille che è intelligente. Se esci con una donna intelligente, dille che è bella. Se esci con una donna bella e intelligente, scappa. Ti farà soffrire. E in più sarà tempo perso, in generale. Non esiste al mondo un uomo che è felice con una donna bella ed intelligente. Questo perché scopano male. Invece quelle brutte lo fanno sempre come se fosse l’ultima volta nella loro vita. Poi noi facciamo sempre quelli con le aperte vedute, ma definiamo le donne in 2 categorie distinte. Brave ragazze e troie. Vuoi che sia  colpa del maschilismo o altro, ma è così. Adesso, in questo periodo storico, non so per quale motivo, stanno aumentando quelle definite “troie” e stanno diminuendo quelle definite “brave ragazze”. Ma noi, in cuor nostro, continuiamo a credere di voler stare tanto tempo, sposarci e metter su famiglia con una brava ragazza. Ma chi è una brava ragazza? Se una donna pensa di valere qualcosa solo perché è stata con pochi uomini, non è una brava ragazza. E’ una povera rincoglionita che cerca di trasformare la sua povera coscienza di vita in virtù. Mi spiego meglio. Se uno volesse bere un buon bicchiere di vino, da chi si vorrebbe far consigliare? Dal tossico del paese o da un Sommelier? Per colpa del maschilismo, passiamo la vita a sognare il tavernello. Basta, quindi, col tavernello, basta con le brave ragazze, viva la libertà femminile. Quindi, viva le troie.
0 notes
pierluigi666 · 10 years ago
Text
Cosa mi ha insegnato internet.
Internet è il più grande contenitore di qualsiasi cosa al mondo. Se cercate qualcosa, esiste su internet. Internet è una di quelle barriere che, una volta superate, ti risucchia dentro e crea una dipendenza talmente alta, che uscirne, per qualcuno, diventa impossibile.
Tumblr media
Su internet stanno tutti incazzati. Sempre. Tutti si sentono in dovere di dire la loro. Sono tutti legittimati a stare incazzati col prossimo, ovunque. Volete un esempio? Cercate su YouTube “Case di legno in Norvegia”. I commenti sotto sono tipo: Bella questa idea delle case in legno! - Bella... E’ geniale! Che vuoi dire? Che non so scrivere? - Mi sembri nervoso.. Tua madre è una troia! Ma la cosa più condizionante è Facebook. 22 milioni di Italiani hanno deciso che sia nettamente meglio costruire una immagine di sé stessi nettamente migliore di quella vera. Su Facebook sembriamo tutte brave persone, i sentimenti sono esasperati, siamo tutte persone impegnate su qualsiasi fronte. Prendiamo ad esempio i cani. Su Facebook il tema cane è sentitissimo. Se non hai mai avuto un cane, non conosci l’amore. Poi c’è il problema dell’abbandono dei cani. Vi siete mai chiesti chi abbandona i cani? Chi ce l’ha. Facebook la prima cosa che ti chiede è “Metti una foto di profilo”. Tralasciando chi non capisce, e si chiede che profilo mettere e quale sia il migliore, tutti tendiamo a mettere una foto in cui siamo più “carini”. La mia foto su Facebook fa vedere i miei capelli, la mia fronte e un ricciolo. Niente di eccezionale, dato che il 60% della mia faccia è coperta. Provate a guardare i vostri profili. “Uhm, non so come mai, ma mi inviano la richiesta di amicizia sempre quelli pervertiti”. 18 foto profilo, 15 sono di te mezza nuda. Chissà come mai eh? Su Facebook ma a quante cazzo di belle feste andate eh? Sembra tutta una festa. Non ci state alle belle feste, e se ci fossero, non vi inviterebbero. Ma quanti viaggi fate? Vedi foto come se tutti avessero sempre pronta la valigia, e appena 2 giorni di ferie da lavoro, partono tutti e vanno in posti sperduti. Ma soprattutto, quanto vi amate su Facebook eh? Ma quanto? “Sono fidanzata da 10 anni, ed è come il primo giorno”. Ma se non trombi più! E questa voglia la spandi ovunque, in ogni posto che visiti con ogni individuo, anche dal dubbio gusto. Non è vero niente di quello che fate, siete falsi. Gente che cita Leopardi. Giacomo Leopardi di Recanati. Un povero Cristo che è stato 40 anni gobbo, a sbavare dietro a Silvia, a soffrire, nella vita reale. Che poi Silvia.. Potevi dirlo a Giacomo no? Potevi dirgli “Sei gobbo, sbavi come una lumaca. Mi fai schifo al cazzo” e lui sicuramente l’avrebbe presa bene. Ah l’amore. Smettetela di sporcare il sesso con i sentimenti. Ma il colpo di grazia è la domanda che Facebook ti ripete in continuazione: “A cosa stai pensando?”. Riflettiamo. “A cosa stai pensando?”. Già per alcuni questa domanda è un complimento, e quello che dovrebbero leggere, come domanda, sarebbe “Ah ma perché mo tu pensi pure?”, ma già il fatto che qualcuno ti chiede a cosa TU stai pensando, ti rende partecipe di qualcosa che ti invoglia a dire la tua. Ma di che cosa mi rende partecipe? Tutti adesso pensano di pensare qualcosa che, in realtà, non pensano. Dopo che Facebook ha creato questo bacino di persone narcisistiche, psicopatiche e con il chiodo fisso del sesso, ti mette al centro dell’attenzione facendoti dire la tua. Esprimiti, dì la tua. Uno vale uno. Chiunque tu sia. Che poi nella vita la tua frase più intelligente è stata “Oh scopate mi moglie, ma non me toccà ‘a maggica”, pure per te è importante che parli. Ma perché? Perché se tutti parlano, è come se non parlasse nessuno. Siete riusciti a distruggere la libertà d’espressione, saturando la libertà d’espressione. Tante informazioni significa nessuna informazione. Tante opinioni significa nessuna opinione. Tanti coglioni.. beh quelli sono rimasti. Non si torna indietro nella storia. Ormai non si può chiudere internet. Ci sarebbe solo una cosa che potrebbe tornare utile, per il futuro. Qualcosa che aggiusti tutto, e che si deve iniziare a fare da domani mattina. Dovete stare zitti.
1 note · View note
pierluigi666 · 10 years ago
Text
Twitter, raccoglitore di favole moderne.
Toronto. Canada. Mattino. Tipica mattinata Canadese. Non sapete com'è la tipica mattinata canadese? Manco io. Suonava bene. Sono circa le 6 quando Ashley prende il suo bus. Ashley è una ragazza che fa le ore piccole, e non si accorge subito che in terra, sul ciglio della strada c’è un procione morto. Lo guarda, e sale sul suo bus, per andare chi lo sa dove. Quel procione sarà il protagonista di un grande “raccoonTo”. Nonostante il grave handicap della morte. E Jason lo sa bene.
Tumblr media
Il povero animale è lì, fermo. Nessuno lo tocca. Nessuno si scalda l’animo per quel povero corpo. Jason cerca di mettersi in contatto via Twitter con il Servizio animali. Ma, d’un tratto, il genio.
Tumblr media
Qualcuno mette un biglietto, una rosa e una foto al povero procione. Mentre Jason ci dice che il servizio animali non è ancora passato a rimuovere il cadavere, qualcuno si diverte. Sono le 3 del pomeriggio.
Tumblr media
Altre sollecitazioni da parte di abitanti di Toronto alla rimozione dell’animale. Ma quello che è partito come una burla, sfugge di mano al suo ideatore, e altri si aggregano in ricordo del povero animaletto defunto.
Tumblr media
Ormai la miccia è accesa: le persone portano fiori e testimonianze sul povero procione, e su Twitter spopola l’hashtag #DeadRacconTO. Intanto, la sera stessa, parte una iniziativa-flash che invita tutti i residenti di Toronto, luogo del fatto, a lasciare aperti i propri Green Bins, raccoglitori di scarti alimentari, tutta la notte in favore dei procioni.
Tumblr media
La notte intanto cala, ma non sul procione, che è illuminato dalle prime candele.
Tumblr media
La gente continua ad aggiungere fiori e candele, ed anche vip abbastanza importanti cominciano a fare la loro comparsa.
Tumblr media
Ogni tanto un passante si ferma e fa il suo saluto al Procione, che ormai è diventato protagonista di un pellegrinaggio unico nel suo genere.
Tumblr media
Ma, come tutte le belle storie, prima o poi finisce. E così il servizio animali con solo 24 ore di ritardo, ritira l’ormai freddo cadavere dalla strada.
Tumblr media
Ma le persone non sono altrettanto fredde, e mantengono la memoria del fatto, con un account Twitter. Come sia morto, nessuno lo sa, ma per un giorno, un procione ha avuto il suo degno funerale. Un grande eroe dei nostri giorni.
Tumblr media
Dite che sia finita qua?
Tumblr media
1 note · View note
pierluigi666 · 10 years ago
Text
Diventare genitori.
Nell'ultimo periodo mi è spesso capitato di sentir dire, nei pettegolezzi paesani, nomi dei miei compagni di classe alle elementari, o medie, che si sono sposati e hanno avuto figli. 
Tumblr media
Credo solo una volta la mia ragazza prese il discorso, dicendo “Sarebbe bello avere un bambino”. No. “Sai, prenderebbe un po’ da me e un po’ da te”. Beh, funziona così la genetica. Anche perché un’altra te difficilmente la sopporterei. Io un figlio lo farei pure. Poi, la parte che mi fa più paura, è quello che potrebbe prendere da me. Ho emicranie, ipermetropia, nervosismo cronico, infiammazioni nervose, bevo, occasionalmente fumo. Occasionalmente mi drogo. E, per concludere, ho una malcelata passione per le Suicide Girls. Verrebbe fuori un incrocio tra Joseph Merrick e Napolitano. Fortunatamente ho coscienza di ciò, e ancora non lo faccio. Almeno non di proposito. Che poi, cosa potrei insegnargli a mio figlio? Sono incostante, svogliato, tendenzialmente pigro, e eterno fanciullo, e io dovrei insegnargli come si campa? Alla fine se è maschio, qualche cazzata me la invento, insomma, sono maschio anche io. Ma a una femminuccia... che le dico? Quando raggiungerà la maggiore età, e avrà bisogno di un consiglio in libertà, come reagirei? 
“Papà sai, c’è questo che mi piace”. Se ti piace proprio tanto, tanto, tanto, tanto, oltre a farti riportare a casa in macchina, NO mezzi pubblici, NO taxi, se lo vuoi tuo per sempre, fagli una pompa in macchina. Adesso vatti a divertire dai!
Sarei un padre perfetto. Meno sul fronte infantile. Perché i bambini sono stupidi, petulanti, fanno domande idiote. “Cos’è quello papà?” E’ un semaforo! Non riconosci un cazzo di semaforo? Rosso-giallo-verde, vedi quant’è facile? Peggio di loro, però, sono gli adulti che stanno tutto il giorno con i bambini. Li vedi lì a fare facce buffe a dire cose senza senso tipo “faglglglglgl” o “sghisghisghisghi”, cazzo sei deficiente?  “Insensibile! Per fargli capire che sei amichevole, devi comportarti come loro” Cagati addosso visto che ci sei, allora.
Insomma, alla fine l’ho fatta ragionare. Le ho detto che un bambino è un coso di 4 kg e che esce da una parte sola. Ma tutto insieme. Mica è come da Ikea che te lo danno smontato, o esce un pezzo alla volta. Il dolore del parto è un dolore maggiore di quello provato per il morso di uno squalo. Te capisci quanto sia particolare come sensazione. Sono anche sicuro che alcuni hanno sbagliato strada e sono usciti da dietro eh. Ma di norma, il dolore c’è. E te vuoi provare tutto questo? L’ho convinta alla fine. Infatti da quel discorso lì, 5 anni fa, non ho figli. Anche se ho rischiato. Ma non ho nemmeno più una ragazza. Che adesso sta con un’altro. E ha un figlio. Che assomiglia a Merrick.
0 notes
pierluigi666 · 10 years ago
Text
Cosa gli altri vogliono sentirsi dire dai tuoi discorsi.
Quelli che si sentono migliori degli altri mi stanno sul cazzo, hanno sempre una scusa per sentirsi migliori di te.
Tumblr media
Un paio di giorni fa mi è capitato di incontrare una persona che saluto a malapena, e nonostante questo, mi ha bloccato facendomi “Ciao Pier, come va? Come stai?”. In quel momento ho capito che, se non aveva niente da dirmi, o ci stava provando o voleva vantarsi di qualcosa. La risposta più comune, educata e soprattutto che vuole, il tizio, sentirsi rispondere è un generico “Bene, e tu?”. Ma la prima parte di questa corta frase viene spesso bypassata in toto. Dire questa frase è la vostra condanna a morte. Si apre un fiume in piena. Io, effettivamente, sono sempre tentato nel dire “Male, male male male male male. Ho un osso di titanio, la mia ragazza mi ha lasciato per un muratore Bielorusso con 2 cazzi. Quella si che è concorrenza sleale! Bicazzo addirittura!”, ma ho risposto, commettendo un errore gravissimo, con un diplomatico “Bene, grazie. E tu?”. -”Ah Pier, sono appena stato a donare il sangue, è una cosa bellissima, serve per tenerti in salute, e il ricambio fa bene al corpo, le analisi sempre a posto e soprattutto...” - Io, tra me e me penso: ecco adesso lo dice, sono sicuro che vuole andare lì- “...fai del bene agli altri”.
Ecco, l’ha detto. Tu ti senti meglio di me perché doni il sangue. 
“Pierluigi, te non doni il sangue?” - C’ho AIDS. Ci sono anche andato all’AVIS, ma sono schizzinosi. Tutte ste tabelle del cazzo, pigliateve pure il mio ogni tanto no?
Tutti si sentono migliori di te. Anche chi fa un figlio. E ormai parecchie mie coetanee hanno un figlio. Addirittura più di uno, in alcuni casi. Oppure c’era sempre in classe quel compagno di classe, un po’ sfigato, gracilino, mingherlino, tipo quelli che non passeranno l’inverno, a 18 anni se suicida, o cose così. Se non ve lo ricordate, siete ovviamente voi. Aspetta i 25-30 anni che fanno un figlio, li vedi in giro petto in fuori, e appena ti incontrano, ti bloccano dicendoti che hanno messo incinta una. Fanno proprio gli agguati. Penso si riuniscano in cooperative. Il loro scopo è pavoneggiarsi del loro operato sessuale. 
Sono quelli che di domenica mattina alle 7 scendono in spiaggia con la carrozzina e il figlio, mentre io mi trovo sulla stessa spiaggia, disperso ubriaco la sera prima. Cappellino il padre, stesso cappellino il figlio. Taglia più piccola ovviamente. Si avvicinano come gli squali alla loro preda. E, di solito, attaccano bottone con te dicendo “guarda, a papà, quello è un compagnuccio di scuola di papà, a papà, mo lo andiamo a salutà, a papà”. Io, con i miei sensi ancora incerti, percepisco il pericolo, ma la coordinazione mente-corpo non è così pronta, e sono facile preda di un dialogo che non posso evitare, ma solo maledire, cercando di comunicare a gesti che non è il momento.
“Pierluigi! Ma tu un figlio non lo fai?” - No guarda, al momento cerco di sopravvivere. Non è proprio il momento adatto, sai...
“Cos’è? Paura di prendersi le responsabilità della vita?” - Beh, hai fatto un figlio, adesso per merito tuo, o di qualcun’altro, o se lo hai fatto di proposito o per sbaglio, non c’è tanto da commentare. Fare un figlio non è così difficile, poi. Vincere il campionato del mondo di Rally è difficile. Cioè nascere è come morire. Se mio padre muore, non vengo a dire al tuo “Cos’è, paura di invecchiare?”. Io non rompo il cazzo, non lo fare manco te, se fai un figlio.
Gli astemi, si sentono migliori di te. Se voi fate un sondaggio in una sala di un ristorante a caso, e chiedete “Chi è astemio?”, vedrete che i tizi che alzano il braccio, lo fanno con una espressione di soddisfazione verso gli altri. Sono quelli che vengono a cena solo per il gusto di dire, quando ti avvicini con l’alcol al loro bicchiere, “Nononononono, io non bevo niente. Sono astemio”. La scusa generale è “Mi diverto lo stesso da sobrio”. Tu, noi che ci ubriachiamo, con te, no! 
0 notes
pierluigi666 · 10 years ago
Text
Ho visto un ippopotamo per strada.
C’è una categoria di persone, tra le tante, che non sopporto proprio. Tra le tante che non sopporto, per altro. Sono i vegani, i quali, spesso, sono affiancati da amici animalisti. Perché i mali non vengono mai da soli. 
Tumblr media
Una sera, mentre mangiavo tranquillamente il mio panino con hamburger, una mia amica mi saluta, e appena capito cosa stavo mangiando, mi attacca subito con “Pier, ma ti rendi conto? Sei un assassino!” -”Io?” -”Guarda cosa stai mangiando!” -”Ah, no ma guarda, io sono l’ultima ruota del carro. Giuro che me lo hanno già consegnato così! Cotto addirittura. Che vergogna!”. Perché, si. Mangiare animali, da alcune persone, è visto in maniera errata. Tanto da insegnarlo ai figli. 
Non fraintendete, è bello difendere gli animali. Ma spesso accade che le buone intenzioni sono ostacolate dalle capacità intellettive.
Togliendo il martellamento di coglioni che ogni inizio estate, tipo fine maggio/inizi giugno, i telegiornali o le pubblicità progresso ci inondano di cani abbandonati, gatti mutilati e via dicendo, ogni animale ha bisogno di cura. E non dell’egoismo del padrone. Ecco perché, alcune volte, guardando alcune persone, queste responsabilità è meglio non averle. Il problema di fondo del maltrattamento degli animali, non sono gli animali stessi, ma l’uomo. Che poi per gli animalisti anche l’uomo sia un animale, era chiaro. Gli animalisti urlano come scimmie, quando si arrabbiano, ti caricano (verbalmente) come un toro, e quando sono in amore fanno quei versi strani, tipo richiami. I vegani poi, lasciamoli perdere. Se non fai parte del giro vegano, non sei degno di stare al loro cospetto. Addirittura dicono che un uomo/donna vegano/a abbia un sapore diverso. 
Non voglio criticare tanto il punto di vista, perché magari sbaglio io, ma quello che non sopporto è che vogliano imporre a tutti i costi la loro dieta. E di riflesso quello che fanno. Ma a me fa schifo la vita vegana. Mangio verdure, ma ogni tanto una bella braciola mi toglie proprio delle soddisfazioni da fantascienza. E questo crea il conflitto con l’amico del vegano, l’animalista. E spesso il binomio vegano animalista viene riassunto in una sola persona.
Sapete come me ne libero? Parlando di Aisha e della sua liberazione notturna.
0 notes
pierluigi666 · 10 years ago
Text
Vi dimostro che facciamo solo pessime scelte.
Siamo una popolazione particolare. Lo sanno in tutto il mondo, ma, finché non siamo noi ad avere esperienze all'estero, non riusciamo a renderci conto di come siamo diversi, anche nelle cose più banali e quotidiane. 
Tumblr media
Volete un esempio? New York Hospital, General Chicago Hospital, ..., tutti pensiamo a queste immense strutture americane, super efficienti. E pure il nome “New York Hospital”, insomma, mette fiducia rispetto a “Figlie Addoloratissime di San Camillo”. Adesso, se entri in un ospedale che si chiama “Figlie Addoloratissime”, già parti prevenuto insomma. Per non parlare dei nomi dei Santi agli ospedali in generale. Tipo “San Pietro e Paolo”. Sembra che almeno con due santi, uno ti fa la grazia e ti fa uscire. Poi entri in un ospedale americano, e già all'entrata trovi il tizio, dietro una scrivania, che già sa dove indirizzarti. In Italia, trovi (se lo trovi) il tizio della reception dietro una bacheca di vetro, con a sinistra l’avviso che la gita a Lourdes è saltata (e già capisci che rode il culo a tutti solo per questo fatto), a sinistra una serie di bollini consumati dal sole, e con il parla-ascolta che non funziona MAI, o a volume troppo basso. E ovviamente ti manda in 13 altri sportelli, prima di capire che QUELLO era lo sportello giusto, e che bastava solo lui.
Ma gli ospedali sono solo la punta dell’iceberg. Avete mai notato che negli asili ci sono sempre gli stessi personaggi Disney? E non parlo di Aladdin o di qualcuno che comunque ha una storia a lieto fine. Trovate sempre Bambi e Biancaneve. 
Bambi, lo sappiamo tutti, ha fatto piangere generazioni di bambini. In inverno la madre di Bambi muore perché un cacciatore le spara. Far venire i bambini a contatto con questa realtà è un po’ come dire “Guarda che a tu madre gliè potrebbero sparà st’inverno”.
Biancaneve, invece, ha un discorso per certi versi, contrario. La storia racconta che un giorno una regina era intenta a cucire vicino a una foresta, sulla neve. Si punge un dito e guardando il sangue sul terreno innevato, desidera avere un figlio con i capelli scuri come l’ebano, la pelle bianca come la neve e le labbra rosse come il sangue; dopo qualche tempo la regina ebbe una bambina, alla quale dà il nome Biancaneve. Nel darla alla luce la regina muore. Il re, per assicurare una figura materna alla figlia, decide di risposarsi. La seconda moglie del re, una bellissima donna che possedeva uno specchio magico, invidiosa della bellezza della giovane figliastra, incarica un cacciatore di portare la ragazza nel bosco, ucciderla e riportarle i polmoni e il fegato. E non credo sia per il test sul fumo e sull'alcol post mortem. Quindi, il bambino impara subito che, se tuo padre si risposa, la tua matrigna è una stronza che vuole farti uccidere. 
Non importa se ti senti più cerbiatto o frequenti sette minatori insieme, l’importante è l’odio per i tuoi genitori. Vivi o morti che siano.
Insomma, di scelte pessime ne siamo pieni.
0 notes
pierluigi666 · 10 years ago
Text
Ecco perché l’India non ci ridà i Marò.
Prendete due cose opposte. Ma proprio che non hanno un filo logico che le unisce. Neanche a quel punto sarete vicini a quello che sto per dire. Non parlo di opposti tipo Sole e Luna, Gigi D’Alessio e il buon senso, è molto di più.
Umberto Smaila e Gandhi.
SI. Avete letto bene. Umberto Smaila e Gandhi. Chi sono i geni che hanno partorito questa cosa? La regione Lombardia, nel tentativo di portare a casa i Marò. Il progetto era partito come “Evento fotografico”, ma poi il dramma.
Tumblr media
Lui, Umberto Smaila, testimone della campagna per la liberazione dei Marò.
Io immagino tutta la giunta comunale di Milano, in riunione, che parla dell’evento. Ovviamente per fare le cose in grande 3 o 4 consulenti esterni non li chiami? Quando c’è una causa giusta, non si bada a spese! Insomma, tutti a decidere chi mettere come testimonial. “Falcone e Borsellino”, uno fa. Rispondono “No dai, troppo Vintage”. “Il Generale Dalla Chiesa!”. “No, la figlia ha fatto Forum, ti pare? Bisogna trovare l’immagine rappresentativa dell’Italia”. A un certo punto uno, con voce strozzata, dice “Smail-”. “CHE?” - “Umberto Smaila”. Tutti “GENIO!”.
Smaila, quello che nel curriculum ha “Gatti di Vicolo Miracoli” con artisti del calibro di Jerry Calà, oppure collega di Marco Columbro a C’est La Vie, e presentatore di Colpo Grosso. Quello che è stato pure intervistato da Playboy. Dai, quello che ha fatto il circuito di locali con lo Smaila’s. Tipo Smaila’s approved. Una cosa troppo troppo trash.
Insomma, Umberto Smaila, con gli occhali ORIGINALI appartenuti al Mahatma Gandhi, il più grande simbolo del pacifismo indiano, in una foto in bianco e nero per la conciliazione tra Italia e India. A questo punto non c’è da meravigliarsi se non ci ridanno i Marò, c’è da meravigliarsi che, ammesso il possesso di testate nucleari da parte dell’India, suona strano che ancora non siamo stati bombardati.
0 notes
pierluigi666 · 10 years ago
Text
Facebook è il male.
Andy Warhol, ormai 50 anni fa, disse “Tutti nel futuro avranno 15 minuti di celebrità”, tutti. In realtà la frase era più lunga, ed era “Tutti avranno 15 minuti di celebrità facendo figure di merda”.  Con le miserie umane e la stupidità umana, lasciando ruota libera all'espressione della gente, viene fuori il peggio della società. “Negri di merda”, “Buttiamoli in mezzo al mare” “Spariamo ai froci” “Rossi e Neri so tutti uguali, è tutto un magna magna”
Quindi che vuoi fare? Vuoi limitare la libertà di espressione? Si. Se sei un panettiere di Cernusco sul Naviglio, zitto. Che parli? Non mi interessa sapere come la pensi, concentrati sulla pizza, che la pizza a Milano fa schifo al cazzo. Devi per forza esprimere il tuo ideale? Non lo fare, dai retta a me. Almeno, fallo con gli amici, ma non su Facebook.
Facebook è il ritrovo della gente che non ha un cazzo da dire. Tutti vogliono esprimersi, ma nessuno ha un cazzo da dire. Facebook è il male puro. E ho una tesi.
Tumblr media
La mia tesi parte nel 1994. In Italia nasce un nuovo programma: Stranamore, condotto da Alberto Castagna. Quattro anni di strepitosi successi. Come funzionava Stranamore? Te contattavi la trasmissione, dopo che eri stato lasciato, dicevi il perché eri stato lasciato, e loro col camper partivano alla ricerca di questo/a disgraziato/a e te lo portavano in trasmissione per cercare di recuperare il rapporto perso. 
Già che ti lascia, non risponde al telefono, ai messaggi e tutte le tecnologie anni 90, che fai ti arrendi? No! Mando il camper di Stranamore! Quindi loro ti trovavano, ti portavano negli studi e spesso succedeva che.. “ti ho lasciato perché puzzi!”. 4 anni di trasmissione, fino al 1998, quando Castagna, misteriosamente, si sente male. Va in ospedale, controllo ed esce. Viene successivamente ricoverato per 8 mesi, circostanza mai chiarita, ha denunciato anche i medici che lo hanno ricoverato, perdendo la causa. Torna a casa, fa 3 anni di degenza, nei quali matura l’odio verso il programma che aveva fatto, fino a quando, nel 2001, i vertici Mediaset lo costringono a tornare a condurre la trasmissione. Lui torna alla trasmissione, controvoglia, per altri 4 anni. Meno fortunati. Ma continua a maturare l’odio verso la sua creatura. Fino a quando, nel 2005, arrivato al punto di denunciare l’aberrazione culturale del programma, Alberto Castagna, misteriosamente, muore. 2005 vi dice qualcosa? In quell’anno, in America, dalla mente di un perfido universitario, nasce Facebook. Ah ah! Stranamore continua fino al 2008 con Emanuela Folliero, ascolti zero, ma da la copertura fino al vero boom in Italia di Facebook. Muore Stranamore, definitivamente, esplode Facebook nel nostro paese.
Cosa voglio dire con questo? Io sono convinto che Mark Zuckerberg abbia ucciso Alberto Castagna. Mi manca poco per provarlo.
Stranamore era l’inizio di Facebook: c’era un coglione che si mortificava davanti a milioni di spettatori, si sputtanava proprio, e milioni di persone dicevano “guarda quanto è idiota questo! Ma come fa a tornare al paese suo? E’ un imbecille proprio!”. Una la vittima e milioni di carnefici. Come funziona su Facebook? Mentre tu leggi una cosa, e dici “guarda quanto è scemo/a questo/a”, ci sono altre mille persone che dicono la stessa cosa di te. Diventiamo vittima, carnefice e pubblico. Diventi l’Alberto Castagna di te stesso. Fa brutto eh? Almeno Alberto Castagna con Stranamore c’ha fatto i miliardi. Te con Facebook che cazzo ci guadagni?
0 notes
pierluigi666 · 10 years ago
Text
Quando fa troppo caldo per avere voglia.
Ci risiamo. Caldo. Foto di gente al mare, la maturità è (quasi) passata e le persone sui social non fanno altro che postare foto di uscite, serate megagalattiche e bottiglie di Bellavista prese in 250 mettendo 2 Euro a persona, per poi farsi book fino alla 4 generazione. E intanto io mi bollo i piedi che stanno belli confortevoli sotto la scrivania. Rosico? Neanche troppo. Mi preparo esami, cioè a dire il vero ne sto preparando uno in tempo record. Ma sapete come vanno ‘ste cose no? Analizzando le notizie su Facebook e Twitter pare che l’argomento più gettonato sia il referendum Greco. “Dimostrazione di Democrazia”, “Hanno le palle per fare quello che non facciamo noi” o ancora meglio, dopo la foto profilo con i colori della bandiera della pace, per la vittoria dei diritti Gay in una nazione come l’America, adesso impazza tra gli aspiranti, sedicenti, esperti di politica, la bandiera greca al vento. Ammirevole. Io mi sono fatto una mezza idea in merito, ma certo il mio animo non si piega al fatto di voler apportare queste sostanziali modifiche al mio profilo Facebook o Twitter, sono troppo pigro per questo. Nel senso, trovo del tutto inutile stare, sostanzialmente, a perdere tempo in queste piccolezze. Insomma, come dicono loro, la rivoluzione è nelle piazze, non nei Social Network. Per non parlare dei commenti. Vittimismo, complottismo, Illuminati.
Illuminati, sì. Quella fantomatica società segreta che governa il mondo. Non chiedete come, possono. I Marò? Sono gli Illuminati! Chi ha eletto Renzi? Gli Illuminati. Perché in Italia è stato eletto Mattarella? Avete capito no?
Altri recenti avvenimenti ci portano in giro per il mondo. Oltre al pluricontestato, nonché ormai odiato, caso Marò, ancora rinviati a giudizio, c’è qualcuno che ne ha fatta un’altra delle sue. Indovinate di chi parlo? Esatto:
Tumblr media
Il nostro Kim, spudorata copia orientale del nostro Buon Fabio, pare abbia fatto giustiziare un architetto, capo designer del nuovo terminal dell'aeroporto di Pyongyang, perché il progetto non era “Soddisfacente”. Severo, ma giusto. Oscar Pistorius, noto atleta non normo dotato (perché invalido suona come un complimento), pare possa uscire dal carcere il 21 Agosto, tornando, effettivamente, “a piede libero”. La giustizia Sudafricana non funzionerà, ma ha un discreto senso dello humour.
Si affaccia nel mondo delle notizie un nuovo genere di serial killer: lo storione. Alcuni commenti sono stati fenomenali, e li troverete qui. Tra le persone che dicono “Se ne potevano stare a casa” e quelli che, invece, commentano “e sti cazzi?”, si è perso forse un minimo di senso di protezione e autoconservazione. Un pesce, se non costretto come tutti gli altri animali, non è un killer. E’ stato un caso se è accaduta una cosa del genere. Ok, muoiono bambini tutti i giorni, per fame o guerra, ma la gita di una famiglia è un momento intimo, dovrebbe essere lontano da situazioni di pericolo o inaspettate. E quindi, se i Marò sono eroi, Renzi, Mattarella e Napolitano sono nemici pubblici, e Berlusconi è elevato a eroe dei Due Mondi, come manco Garibaldi ci riuscì, di cosa dovrei stupirmi? Dovrei stupirmi del fatto che le persone si interessano al loro piccolo bacino di informazioni. Ma neanche più quello, più di tanto, mi sorprende più. Tutti si curano il loro giardino, e se ne fregano di qualsiasi altra cosa. Per poi vendere come oro quello che loro producono. Ah per qualcuno lo storione, ovviamente, era immigrato, e hanno lanciato l’hashtag #RuspeInAcqua. 
Quel pazzerellone del Papa ha deciso di fare un viaggio in Ecuador, Bolivia e Paraguay. Oltre alle varie dicerie, chi paga, chi non paga, tutto il viaggio gratis, e altro, la curiosità che ha fatto più parlare è che il Papa mangerà foglie di coca. Ragioniamo: masticare coca, non è come farsi una striscia. Ci sarà sicuramente del principio attivo in comune, del resto la cocaina viene da lì, ma per tante, troppe persone, il Papa è un drogato, e per questo motivo, lo vogliono cacciare.  Io non sono contro l’uso di (alcune) droghe. Queste sostanze sono presenti nei nostri usi e costumi fin dagli albori della civiltà. Sono stati transitori, che permettono al corpo di rimanere sotto stress per un periodo medio-lungo, senza le sensazioni o i segnali nervosi del cervello. A pensarci bene, anche i medicinali che prendiamo tutti i giorni agiscono in maniera simile. Quindi, dove sta la differenza? Se il Papa prendesse l’aspirina o un bicchiere di vino, il problema non sussiste. Ma le foglie di coca sono il diavolo. Certo. La differenza sostanziale è l’uso che se ne fa. La dipendenza da una sostanza è il chiaro messaggio che una persona è debole, e non sa controllarsi, mentre il provare un rito locale per scoprire le tradizioni di una popolazione (per quanto alcune volte esse siano bizzarre), è un espediente culturale. Da non confondere con i Dandy inglesi.
Ok, tutta sta manfrina per poi dire cosa? Perché parlo di notizie all’estero? In Italia non ci sono notizie importanti o ugualmente assurde? No.
1 note · View note
pierluigi666 · 10 years ago
Text
Alla fine si è scoperto che un italiano ha stuprato una ragazzina. Internet esulta: “ahah non era un immigrato! Questo dimostra che i pregiudizi sono sbagliati, non è vero che tutti gli immigrati stuprano!”. Quando si è scoperto che fosse un militare, ancora “ahah, era un militare! Questo dimostra che tutti i militari sono fascidemmerda! ACAB ACAB”. Poter buttare la fica d’una sedicenne sul piatto dei propri pregiudizi è una grande soddisfazione per tutti, pare. 
Quindi tutti quelli che oggi, giustamente, si atteggiano a difensori degli extracomunitari, contro i luoghi comuni, è che se fosse stato un immigrato, loro, stavano zitti. Parlano per controcorrente.
Perché è vero. Quando il criminale è uno straniero, le persone che oggi gioiscono tacciono. Dicono “non significa niente, è un caso isolato”, cioè la stessa cosa che oggi sostiene l'altro schieramento. Un crimine oggi non è più un crimine, due vite distrutte o un fatto fine a sé stesso: è un dato statistico per corroborare il proprio estremismo.
Se davvero vogliamo evitare che Salvini prenda uno sfacelo di voti, ‘ste uscite sono l’idea più del cazzo possibile. Discorsi tipo “e se era un immigrato?” dimostrano che oggi, davanti a una ragazzina violentata, l'unica cosa che vale la pena commentare è la nazionalità dello stupratore. Poi i commenti generalisti che difendono l’operato del militare, sono esilaranti. Si passa dall’orario in cui è avvenuto al fatto che le ragazzine oggi girano in minigonna. Non è mai colpa di chi fa l’atto, uomo o donna che sia, la colpa è sempre di chi lo subisce. La società trova più corretto vessare il debole che curare il forte. Anzi, il forte viene spesso difeso con frasi tipo “Non sono violento ma...”, “non sono .... ma” et similia, argomentando e aggiungendo luoghi comuni, soluzioni estreme e leggi assurde, mancando di quello che forse ci serve di più: la ragione.
La differenza con Salvini qual è? [Grazie BagniProeliator per l’ispirazione]
Tumblr media
1 note · View note