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quadernorosso · 1 year
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quadernorosso · 1 year
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quadernorosso · 1 year
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Dicembre per me, è stato solo Annie Ernaux! Mi sono immersa nella lettura dei suoi scritti che ho divorato senza riuscire a fermarmi. Oggi voglio parlarvi del libro "La donna gelata", un libro che parla della donna degli anni Quaranta alle temperie di liberazione degli anni Settanta; affronta uno dei temi più discussi del nostra epoca: la disuguaglianza di genere.
«Sempre attenta ai bisogni degli altri. Come se per una donna non ci fosse nulla, proprio nulla, di più importante.»
Questo libro è un punto di vista. Un racconto che illustra con parole leggere che l'uomo e la donna non sono la stessa cosa e quindi impossibile pretendere di essere sullo stesso piano. Certo, all'inizio è diverso. Anche se tutti le anticipano che il suo futuro è quello di moglie; si illude che lei non cadrà nella trappola. Poi, cresce, e si sente incompleta. Pensa che il matrimonio sia quel tassello di puzzle che la farà sentire finalmente completa. Si sposa. Rimane incinta. Ha dei sogni? Sì, diventare una professoressa, insegnare. Per il marito è facile continuare i studi. Lei deve badare al bambino e alla casa. Poi, nelle poche ore di liberazione, prova a studiare. Viene bocciata all'esame. Il marito no. Il marito prosegue nella sua carriera. È un percorso che è un suo diritto. A lei rimane il diritto di badare agli altri. Di sé stessa si dimentica.
«Sono finiti senza che me ne accorgessi, i miei anni di apprendistato. Dopo arriva l'abitudine. Una somma di intimi rumori d'interno, macinacaffè, pentole, una professoressa sobria, la moglie di un quadro che per uscire si veste Cacharel o Rodier. Una donna gelata.»
È un libro forte. Che insegna a scegliere sé stesse. E soprattutto, è un libro che dove essere letto, per conoscere la disuguaglianza che ancora oggi, nella nostra epoca, viene regolarizzata.
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quadernorosso · 2 years
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Lidia Ravera,
Sorelle
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quadernorosso · 2 years
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Agota Kristof - L’analfabeta
Come si diventa scrittori?
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quadernorosso · 2 years
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quadernorosso · 2 years
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Chi lo sa se in Asia si legge, e chi legge, e quanto si legge. Una Accademia Cinese per la Stampa e le Pubblicazioni presentò nel 2020 il risultato di una ricerca, precedente la pandemia: l’81% dei cinesi legge. Sarà vero? Questi signori apparecchiano un dato cui è difficile credere: il 92% per cento dei genitori di bambini sotto gli otto anni passa in media 25 minuti al giorno leggendo insieme ai figli. Bello pensarli lì, i padri le madri e i bambini, ma i dati rilasciati in Cina vanno presi con beneficio di inventario. In India invece i dati sono difficili da raccogliere, perché una immensa popolazione rurale resta scollegata al resto della società, dentro a una bolla, sì, o dentro a una bolla sta chi non li sa raggiungere: una decina di anni fa solo tre giovani su quattro erano alfabetizzati e si stimava che uno su quattro leggesse. In Malesia il Malay Mail (Kuala Lumpur è sede di una importante fiera del libro per bambini e ragazzi) sosteneva prima della pandemia che tre persone su quattro comprassero almeno un libro l’anno: più che in Italia.
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quadernorosso · 2 years
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La vita era davvero insopportabile, solo che alla gente era stato insegnato a fingere che non lo fosse. Ogni tanto c'era un suicidio o qualcuno entrava in manicomio, ma per la maggior parte le masse continuavano a vivere fingendo che tutto fosse normalmente piacevole.
Charles Bukowski, Shakespeare non l'ha mai fatto, 1979
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quadernorosso · 2 years
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Antonio Scurati, Il sopravvissuto
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quadernorosso · 2 years
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The Little Prince (Il Piccolo Principe)
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quadernorosso · 2 years
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The Great Gatsby (Il Grade Gatsby)
Scritto utilizzando in modo magistrale la tecnica dello scorcio, Fitzgerald riesce ad intrecciare gli avvenimenti presenti con quelli passati in nove brevi capitoli. Le scene sono concatenate rapidamente con un distacco obiettivo e la prosa, scorrevole e modulata, indica un cambiamento nella narrativa dello scrittore che si avvicina alla forma di Henry James e Joseph Conrad. Numerosi sono i temi dell’opera, tra i quali spiccano quelli della mancanza di affetti autentici, del crollo dei miti, del peccato e dell’inferno. Ma il tema principale del romanzo è quello della solitudine, della incomunicabilità e dell’indifferenza. Nessuno comunica alle lussuose feste di Gatsby, che sono invece solo “entusiastici incontri tra gente che non si conosceva neanche di nome”. Il più solo di tutti i personaggi è appunto Gatsby nella cui lussuosa villa si svolgono quelle feste favolose alle quali egli non partecipa. Tutto ciò che avviene nella sua casa avviene per il solo scopo di poter far venire da lui Daisy.
«Erano tipi sbadati, Tom e Daisy – sfracellavano cose e persone e poi si ritiravano nella loro ricchezza o nella loro sbadataggine o qualsiasi altra cosa li tenesse insieme e pretendevano che altri rimediassero ai disastri che avevano lasciato in giro…»
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quadernorosso · 2 years
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UNDERGROUND BOOK
A BREVE VI PARLERÒ
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quadernorosso · 2 years
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Erich Fried, È quel che è
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quadernorosso · 2 years
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quadernorosso · 2 years
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“Chissà perché sono sempre così insignificanti i pensieri, un attimo prima dell'impensabile.”
— Simona Sparaco - Nessuno sa di noi
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quadernorosso · 2 years
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“Sentivamo il bisogno di uno spazio in più, di un vero e proprio spazio di libertà.E di scommessa, di rischio. Uno spazio per autori che pubblicano il loro primo romanzo, magari dopo aver pubblicato qualche saggio o racconto o poesia”. Dalia Oggero, editor della narrativa italiana di Einaudi, intervistata da ilLibraio.it presenta la nuova collana, “Unici”.
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Oggi voglio parlarvi di questa nuova proposta Einaudi, una nuova collana di libri che vuole dare spazio “agli autori che pubblicano il loro primo romanzo”. Idea accattivante soprattutto proposta da una casa editrice così importante; tuttavia i titoli e soprattutto gli autori scelti sono di nicchia. Questo un po’ ha deluso le mie e forse anche le vostre aspettative in quanto gli autori emergenti non sono poi tanto “emergenti”. Che dire? Sicuramente è un buon modo per fare pubblicità tuttavia per quanto riguarda le intenzioni (molto velate) lascia un po’ spaesati e delusi. Di seguito vi lascio i titoli scelti, per l’esattezza in programma sono previsti tre pubblicazioni all’anno, e alcuni dettagli sull’autore e sul libro.
Filippo Maria Battaglia (giornalista di Sky TG24, che ha già firmato saggi e inchieste pubblicati da Bollati Boringhieri, tra cui Stai zitta e va’ in cucina. Breve storia del maschilismo in politica da Togliatti a Grillo e Ho molti amici gay. La crociata omofoba della politica italiana, ndr) inaugura la collana con Nonostante tutte, un romanzo di cui paradossalmente non ha scritto neanche una frase. Il suo è stato un gigantesco lavoro di lettore: ha scandagliato migliaia di memorie di donne del Novecento e ha lasciato parlare le loro voci, accostandole l’una all’altra perché raccontassero tutte insieme un’unica storia.
Ad aprile uscirà il debutto di Francesca Valente, vincitrice del Premio Calvino 2021 con Altro nulla da segnalare, che ha fatto un viaggio in qualche modo affine, a partire da un materiale vivo, di carta e di carne: le sue storie di pazienti, psichiatri, infermieri di un grande ospedale italiano all’indomani della Legge 180, nascono infatti dai rapportini scritti a mano a fine turno e dai ricordi di chi quell’esperienza l’ha vissuta in prima persona.
La terza voce dell’anno è quella di Marco Annicchiarico, con I CuraCari, un romanzo sul legame tra un figlio caregiver e la madre anziana, che perde un pezzo di memoria ogni giorno, un libro in cui la dimensione del tragico riesce miracolosamente a dialogare con quella ironica, vitale, potenziando la forza di una storia in cui molti riconosceranno la loro.
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quadernorosso · 2 years
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RUBRICA: UNDERGROUND BOOK
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“Io ne ho abbastanza della gente che muore per un’idea. Non credo nell’eroismo, so che è fin troppo facile e ho scoperto che uccide. A me interessa che gli uomini vivano e muoiano per ciò che amano.”
UNDERGROUND BOOK, una rubrica dedicata ai libri capaci di coinvolgerci anche in mezzo alle persone, in mezzo al casino quotidiano, con una portabilità leggera, non ingombrante ma anche piena di significato. Inizio da Albert Camus, un autore che mi ha sempre intrigato e che ho sempre voluto conoscere; e finalmente questa settimana sulla metro ho fatto il primo incontro con questo pensatore.
La peste è un libro eterno. Un libro che riesce a dipingere e rispecchiare molti momenti che hanno colpito e colpiscono tutt’ora la nostra quotidianità pur parlando di eventi lontani dal nostro presente. È sorprendete quanto eventi così lontani possano insegnarci molto sul presente. Per quanto riguarda la sua leggibilità personalmente l’ho trovato sobbalzante, un intreccio di dialoghi e fatti, un miscuglio tra diario e cronaca, lasciando che siano i pensieri dei personaggi a raccontare la tragedia del flagello. Ma questi pensieri vengono poi smussati dal narratore, compagno fedele per tutta la durata del racconto, come si fa con un’opera d’arte, con l’intento di portar il lettore fuori da ogni confusione, evitando il più possibile l’ancoraggio ad un solo pensiero e portandolo ad una visione d’insieme il più possibile ampio dei fatti. Metto questo libro tra le proposte metropolitane perché l’ho trovato facile da trasportare, con capitoli non troppo lunghi, capace di mantenere tranquillamente l’attenzione anche in mezzo alla confusione. Se vi capita di averlo tra le mani dategli un’occhiata, perché è per molti versi un’opera eterna.
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