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Prendere il covid quando è diventato fuori moda

È passata già una settimana ed io sto ancora male, o forse dovrei dire non bene.

Continuo a sentirmi stanca, irritata perché non sto meglio nemmeno di una virgola e abbastanza inutile, perché non riesco a far fruttare queste giornate.

Ho una casa tutta per me. I momenti in cui c'è silenzio sono i migliori, ma purtroppo non posso staccare il telefono e non rispondere alle inutili chiamate di mio padre, che mi lasciano semplicemente nervosa per le tre ore successive.

Ed il lavoro e lo studio sono lì a guardarmi ed io ho solo voglia di urlare, e molto probabilmente dormire ininterrottamente.

Quasi quasi mi sa che preferivo prenderlo a natale come il resto d'Italia.

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Casa nuova

È strano avere uno specchio in camera, non ci sono abituata. Per fortuna la miopia aiuta e non vedo altro che un'immagine sfocata. Le pareti sono vuote, è tutto così lontano dal mio disordine ordinato.

Spero di dormire stanotte, la sveglia suona presto.

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Perché il problema di uscire è che poi si torna a casa... Soprattutto quando non ti va, quando vorresti solo stare chiusa in una macchina a guardare la pioggia.

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Lettera aperta ai professori che per correggere gli scritti ci mettono una vita

Grazie, per essere la causa della mia ansia.

Non è piacevole aspettare settimane in attesa di sapere se potrai tentare la fortuna all'orale o se i tuoi sogni per questo appello sono già stati infranti.

E tu stai lì, incerto se ripetere giorno e notte per quel maledettissimo orale o se stare ad aspettare per non rimanere con il cuore spezzato quando non troverai la tua matricola nell'elenco dei fortunati condannati a sostenere la prossima fase.

Sarà perché in questa sessione mi sembra di percepire una forza antagonista nei miei confronti, ma per favore cari professori, almeno voi aiutatemi facendo il vostro lavoro.

Correggete i compiti scritti in tempo e non comunicate con un preavviso di 12 ore la lista delle fortunate vittime per l'orale.

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Sola

Tendenzialmente non mi pesa la solitudine, sto bene nei miei spazi caotici. Però oggi avevo proprio voglia di uscire, di vedere persone, le amiche che poi sono le stesse da una vita. Sarà perché i miei capelli oggi sono particolarmente belli o per via di quei jeans nuovi che ancora non ho potuto mettere. Sarà colpa delle speranze tradite o forse perché non ho un solo numero da chiamare in una sera così.

Che bei capelli sprecati, qualcuno avrebbe dovuto vederli.

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Quando qualcosa inizia ad andare male dalla mattina, puoi stare tranquillo... Il resto della giornata sarà peggio.

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Sogni

Per la prima volta ho sognato L. Non era mai successo. Non in questi termini almeno.

Mi ha baciata, così, all'improvviso. E poi le sue labbra sul collo. Così rassicuranti ed invitanti.

Ed io l'ho allontanato, perché non era giusto, non aveva senso, era sbagliato.

E mi ritrovo adesso a pensare a quelle labbra, a come sarebbe baciarlo.

Lo allontanerei anche nella realtà?

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Avete mai visto il video del crollo del ponte di Tacoma nel 1940?

Se la risposta è no, vi consiglio di farlo.

Secondo me, è una buona dimostrazione di come la Natura si prende gioco di noi.

Quello che è accaduto è un semplice fenomeno di risonanza, fenomeno simile al suono di uno strumento o della nostra stessa voce.

Questo è quello che succede quando due corpi, in questo caso un ponte ed il vento, vibrano insieme.

La cosa più divertente?

Il vento non era per nulla intenso quel giorno.

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Quando ti ritrovi a lottare contro la tua persona fa male. Così male che ti ritrovi lacerato, senza più sapere come si mettono insieme i pezzi.

Forse un giorno, non molto vicino, imparerò davvero a cucire, a riparare gli strappi nell'anima e a ritrovarmi a ricamare gioia e non più dolore.

Forse un giorno.

Sperando non sia troppo lontano.

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Che poi realizzare di essere bisessuali a diciott'anni è proprio sbagliato. Colpa di una società che ti spinge in un'unica direzione. Ed il problema è che i ragazzi mi sono sempre piaciuti, pure troppo, quindi come facevo a sapere di stare sbagliando?

Ho vissuto una vita cancellando ciò che provavo per il genere femminile, credendo che non fosse attrazione. Mi chiedo di quante donne mi sarei innamorata lungo la strada se non fossi stata a ripetermi che mi piacevano solo ed esclusivamente gli uomini. Conoscendomi, tantissime.

Vorrei averlo realizzato prima, perché una parte di me lo sapeva, ma conveniva fare finta di niente, adesso fa solo male.

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Rischiando l'ennesimo esaurimento nervoso della settimana, si prova a respirare.

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Non mi sono mai sentita così impotente nei confronti della mia vita.

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Non ho letto molti romanzi di fantasia, ma il caso vuole che al momento io stia leggendo il signore degli anelli (dopo aver visto tutti i film). Quella saga hai avuto modo di leggerla? Gialli, tipo Sherlock Holmes?

Opinione impopolare: non sono per nulla una appassionata di Tolkien, anzi lo trovo noioso. Avevo provato a leggere il primo, ma a 150 pagine circa ho rinunciato.

Di gialli ho letto qualcosa di Nesbo e di S. King.

(comunque puoi anche scrivermi in privato, non mordo)

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Be', non è un trattato quello che hai scritto, ma credo sia una risposta abbastanza soddisfacente! Per curiosità, prima di dedicarti principalmente ai testi universitari, che genere di letture preferivi?

Sono senza dubbio stata una grande fan del genere fantasy, a chi non piace un po' di magia e mondi incantati?

Ma in realtà mi è sempre piaciuto leggere di tutto: un po' di classici, un giallo o due, l'ombra del vento (merita una menzione a parte), qualcosa di leggero, Calvino, Baricco.

(Risposta molto chiara e per nulla confusa)

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Quali sono i tuoi interessi?

Cara personcina,

I miei interessi sono tanti, molti dei quali comuni (sono pur sempre una ragazza).

Amo la musica, soprattutto quella del tempo di mio padre, in cui i testi erano pura poesia. Nel tempo libero sono anche una musicista, ma solo per me stessa.

Adoro l'arte, di qualsiasi epoca, corrente o pensiero. Mi piace l'arte nascosta, sconosciuta, persa nel pieghe del tempo.

Quando sono felice dipingo, quando sono triste dipingo, quando trovo le parole scrivo.

In un tempo passato (ormai remoto) non alzavo quasi mai la testa dai libri, forse solo per fermarmi ad ammirare il cielo. Oggi purtroppo i tempi in cui non avevo nulla da fare sono finiti, ho ancora la testa immersa nei libri, però stavolta quelli universitari.

La mia grande fortuna è che mi piace sapere e non c'è niente che trovo più affascinante di quello che studio.

Forse è meglio fermarsi qua, prima di scrivere un trattato sulla mia vita.

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Quando cerchi un lavoro.

Una mia amica mi parla di una opportunità davvero comoda, giusto per guadagnare qualcosa mentre ho tempo solo per studiare. Mando un curriculum, riponendo davvero poche speranze.

Un paio di giorni dopo vengo contattata. Stupore.

Ci mettiamo d'accordo per sentirci telefonicamente il giorno dopo.

Silenzio stampa.

Passa un altro giorno, ancora niente.

Lascio passare anche il weekend ed arriviamo ad oggi.

Nessuna notizia.

Allora gli scrivo, giusto per capirci qualcosa.

Un rifiuto è sempre meglio del ghosting.

Invece ricevo delle scuse e mi comunica che mi chiamerà dopo pranzo.

Adesso, non so voi, ma io non pranzo a mezzanotte e di conseguenza non credo che per dopo pranzo intendesse l'una di notte.

Chissà se riceverò mai notizie, io non credo.

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Forse non è venuto poi così felice, o forse è solo perché non c'è luce.

Domattina scopriremo la realtà.