sime667
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SIME
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Canto nei SEVENSENT. Scrivo.
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sime667 · 1 month ago
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When I was a boy and I would see scary things in the news, my mother would say to me,
“Look for the helpers. You will always find people who are helping.”
(Fred Rogers)
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sime667 · 2 months ago
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Non soffrire mai nessuno è il tentativo di sentirsi superiori a tutti.
La superiorità è finta. La solitudine che ne deriva, vera.
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sime667 · 2 months ago
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se ignori la sofferenza delle creature per l'ansia di dover lavorare, sei diventato quella persona che speravi di non diventare.
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sime667 · 5 months ago
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e tutto quel che scrivo,
per quanto saggio,
me lo dimentico.
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sime667 · 5 months ago
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la mia mente è un luogo ove nessuno,
per me,
ha compassione.
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sime667 · 5 months ago
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nella mia testa
si combattono battaglie
che si combattono solo
nella mia testa.
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sime667 · 5 months ago
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Uno dei più grandi disservizi che si possano rendere a un figlio
è farlo vergognare dei suoi errori.
Se puoi sbagliare in serenità,
quante cose impari.
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sime667 · 6 months ago
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quando la vita è una merda,
comprale dei fiori.
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sime667 · 6 months ago
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quando si dirada la nebbia
ed anziché vivere dei fantasmi che hai in testa
apri gli occhi.
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sime667 · 7 months ago
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"Se vuoi, puoi."
Prima credevamo in Dio, ora non più. Quel bisogno di credere pare che l'abbiamo spostato su noi stessi.
Prima il successo capitava per volontà divina. Ora capita perché "crediamo in noi stessi."
E chi vince è chi ci ha creduto per davvero, chi ci ha creduto più degli altri. Quella stragrande maggioranza delle persone, la marmaglia, che al fantomatico "successo" non ci arriva.
"Se vuoi puoi", ripetuto in questo contesto, è solo l'ennesimo modo per magnificarsi, sminuendo ulteriormente chi è già in una posizione di svantaggio.
La verità?
La fortuna conta.
La genetica conta.
Le condizioni ambientali contano.
Noi non siamo artefici del nostro destino, guardando più da vicino non esiste nemmeno un "noi."
"Se vuoi puoi" è l'ennesima balla che ci raccontiamo per sentire di vivere in un mondo ordinato, prevedibile, controllabile. La balla è necessaria proprio perché è una balla.
Qualcuno emerge. La maggior parte no. Dir loro che la loro sfortuna è loro responsabilità, che "non ci hanno creduto abbastanza", è sale sulle ferite.
Pensiamo che sentirci artefici del nostro destino ci renda liberi. In realtà ci riempie soltanto di ansia. Perché nella costruzione di questo fantomatico successo ci ritroveremo sempre soli, ed il peso della nostra sorte sarà tutto sulle nostre spalle.
Forse, se accettassimo che non tutto è nelle nostre mani, potremmo tirare un sospiro di sollievo. La sorte spaventa, l'autodeterminazione strema.
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sime667 · 8 months ago
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Ci consoliamo.
Ci consoliamo, pensando che chi sta male vada curato.
Che chi soffre abbia bisogno di medicine.
Che un senso di infelicità, costante come un rumore di fondo, sia un disturbo da mandare via.
Che le persone che ne soffrono abbiano qualcosa che non va.
Non pensiamo mai che, forse, queste persone hanno visto.
Hanno visto qualcosa, attraverso la loro incapacità di esistere.
Abbiano perso quel senso di illusione che ci permette di tirare avanti, giocare al gioco, stare alle sue regole.
Mangia, caga, ripeti. Sgomita per stare a galla. Riproduciti. Muori.
Perchè la vita è una cosa meravigliosa.
E se non la pensi così, sei malato.
Io sono malato.
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sime667 · 9 months ago
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Non mi piacciono i sognatori.
Troppo spesso, si dimenticano di svegliarsi.
Ma non mi piace neanche chi rimane sveglio troppo a lungo.
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sime667 · 9 months ago
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Delle persone
noto anzitutto
quello che non va.
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sime667 · 10 months ago
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La vergogna
La vergogna è un meccanismo di sopravvivenza.
"Se solo fossi stato più forte", più attraente, più intelligente. Se solo non avessi fatto lo schifo che gli altri m'han detto che faccio.
Se solo fossi stato migliore, magari non avrei sofferto così tanto.
La voce che tortura e ossessiona sta lì per un motivo. Tenerti in vita. Perché chi viene lasciato a se stesso non ce la fa.
E quando la vergogna diventa troppa, arrivano le compensazioni. Arriva la grandiosità. Arriva l'ansia di fare anziché quella di essere. Arriva la capacità di trattare gli altri come oggetti. Arrivano comportamenti di cui vergognarsi sarà più che legittimo. E la vergogna finirà per cibarsi di se stessa.
Se ne esce solo smettendola.
Si smette solo tramite la compassione.
Al fascista che abbiamo in testa va ripetuto che va tutto bene. Che non ci meritavamo quel che ci è stato fatto. Che le nostre sofferenze sopravvivono solo nei nostri pensieri. E che d'ora in poi si riserva a noi stessi la stessa grazia che rivolgiamo agli altri.
Non dipendiamo più dal giudizio di chi ci ha suscitato vergogna. Ormai siamo grandi. Possiamo fare da soli, e possiamo fare di meglio.
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sime667 · 1 year ago
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Come cambia la vita, quando ti fai coraggio
e scegli di non essere più solo.
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sime667 · 1 year ago
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Se puoi dirlo in maniera più conciliante, dillo in maniera più conciliante.
Il piacere di generare fuoco e fiamme
e sentirsi più intelligenti
(che è ben diverso dall'essere più intelligenti)
è un piacere a cui è bene rinunciare.
Dall'altra parte c'è una persona.
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sime667 · 1 year ago
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Life will make you humble precisely in those areas in which you are the most sanctimonious.
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