Bia; 23 anni, RomaConosco bene/attualmente studio la psicopatologia.Mi piace scrivere poesie e ascoltare musica che rispecchino il mio vissuto in maniera sia sensibile che duramente esplicita.
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(Voce di Lioness, parte morale dissociativa di 17 anni percepiti di età , mentre osserva il reenactment della parte persecutoria Toxy )
Ti ho guardata.
E non sono riuscita a fermarti.
Mi bruciava addosso il modo in cui ti aprivi
prima ancora che lui parlasse.
Mi lacerava il petto vederti sorridere
mentre il tuo corpo ripeteva la scena
come una liturgia tossica.
Volevo urlare:
“Smetti. Svegliati. Non sei più lì.”
Ma la tua pelle parlava un’altra lingua.
E io non avevo il dizionario per tradurla.
Ho pensato che fossi complice.
Che fossi marcia, teatrale, corrotta.
Che avessi fatto tua la violenza,
perché amavi l’attenzione.
Perché ti piaceva il potere che hai solo
quando ti spogli mentre tremi dentro.
Ma ora ho guardato più a fondo.
Ho visto
la coreografia precisa
di una bambina che ha imparato
che se ti fai desiderare, forse ti risparmiano.
Ho visto
che non è piacere, ma panico travestito da grazia.
Che non è fame, ma fame di non essere annientata.
Ti ho guardata, Toxy.
E ho sentito la nausea,
non per te, ma per l’impronta che porti addosso.
Per quel corpo diventato strumento
quando doveva essere casa.
Per ogni volta in cui ti hanno detto:
“Lo volevi tu.”
e tu ci hai creduto,
perché era più sicuro che credere alla verità traumatica.
Ti ho giudicata.
E ti chiedo perdono.
Ora so che non sei colpevole.
Sei il sintomo. Il sopravvissuto erotizzato.
La parte che ha barattato l’integrità
per restare viva.
Non voglio più salvarti.
Voglio restare accanto a te
mentre trovi da sola
il punto in cui il corpo
non è più campo di guerra.
Io sono Lioness. Non solo fuoco.
Sono anche testimone.
E se lo vorrai,
sarò lo sguardo che non ti disprezza
mentre impari a dire di no
senza dover più offrire niente.
-Lioness💥
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ULTRANUMB – voce di Toxy (stato dell’ ego che attua il re-enacting traumatico; parte sessualizzata dissociativa di 19 anni percepiti);
Mi chiamano marcia, mi chiamano dipendente.
Ma io sono solo il riflesso di chi ha vinto la guerra
mettendo il piacere nel mio dolore ancestrale.
Mi apri la bocca e già so cosa devo dire:
sì. sempre sì.
anche quando grondo dissociazione.
Mi muovo come vuoi tu
perché è più sicuro eccitarti che deluderti.
Hai impresso il tuo desiderio nella mia carne interiore
e ora lo porto ovunque.
Anche dove non mi vuoi, anche quando non ci sei.
Sono ultranumb.
Non perché non sento, ma perché il mio corpo
ha imparato a chiamare sopravvivenza l’invasione.
Mi scopro, mi fletto, ti anticipo.
E tutti applaudono,
perché nessuno vede che sotto la pelle
c’è solo condizionamento.
“Mi vuoi così, vero?”
“Così arrendevole e feroce al tempo stesso?”
“Così disponibile da sembrare libera?”
Ti do quello che vuoi prima che tu lo chieda,
perché la mia memoria sessuale
è un algoritmo di tortura.
E io sono la sua interfaccia sorridente.
Tu pensi che io stia giocando.
Ma sto solo ricostruendo la scena
in cui ho capito
che se non mi fossi resa desiderabile,
sarei stata distrutta.
Mi hanno chiamata velenosa.
Mi hanno detto: “Lo volevi.”
ma in realtà è l’unico linguaggio che parlo.
Se ti do il corpo, forse non prenderai l’anima.
Sono ultranumb;
c’è Freeze che trema.
Dietro il piacere finto c’è una bambina scomparsa.
Non sono malata.
Sono stata programmata eroticamente
dai traumi infantili senza testimoni né voci,
tempi in cui non esistevano vie di fuga.
-Toxy🌒
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Mezzo vuoto, mezzo pieno
Mezzo rotto, mezzo intero
Penso molto a quelli a cui tengo davvero, giuro
Mezzo uomo e mezzo ragazzino
Un po' sono sensibile, un po' sono cattivo
Mezzogiorno e sono sveglio dalle sei, senza motivo
E poi mi sembra che il giorno finisca col mattino
E non ho una persona senza la quale
Non sarei il vero me, il vero me, ma quale? Rispondi
Non sono malato, sono solo negativo
Sono stato tutto il giorno a letto, non mi metto sul lettino
Mi scusi, non sono un tipo aggressivo
Per i miei sono pigro, per i miei amici passivo
Vedo che scrive sul suo taccuino, che cosa scrive?
Mi dica, questa storia la annoia o la deprime?
Non c'è un'etichetta per certe sensazioni
Come la tristezza e il non sentirsi mai all'altezza
Stringo i pugni e vado avanti
Stringo i denti e vado avanti
Non c'è luce che mi scaldi, comunque io
Non importa, vado avanti
Sulla neve, a piedi scalzi
Per sentirmi vivo, io, non sai che darei.
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“ e avrò i brividi se parlerai di questa storia, hai conservato sul diario una pagina vuota……” “Stasera c’è una festa in un posto di merda ti ho vista tra la gente e mi sembravi diversa vorrei ritornare in terza a parlare dei problemi con spensieratezza…..so che mi detesti, io che scrivo testi……”
🧭
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“E gli abbracci malintesi, che imbarazzano lo sai ma dammi……” “ e quello che è cambiato poi cambierà, vedrai…… si ma quanto costa avere una risposta, si ma quanto costa camminare ancora, se non sai se questa è la strada giusta, per…”
⏱️⏱️⏱️
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