Tumgik
#è bal
foxpapa · 2 months
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Prodotto da Liv Ullman e Wim Wenders, lo scorso anno candidato agli Oscar per la Norvegia, La canzone della terra è l’elogio di una regista, Margreth Olin
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netmassimo · 4 months
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Il romanzo "Citadel" di Marko Kloos è stato pubblicato per la prima volta nel 2021. È il terzo libro della serie Palladium Wars e segue "Ballistic". È inedito in Italia.
Aden Jansen, come si fa chiamare ora, pensa di poter avere un po' di riposo assieme al resto dell'equipaggio dell'astronave mercantile Zephyr ma le loro scelte hanno conseguenze molto serie. Dunstan Park ha ricevuto una promozione ma non nel modo che avrebbe voluto e ricevere il comando di un'astronave molto speciale è unn grossa sorpresa.
Il sergente Idina Chaudhary si trova ad affrontare problemi crescenti e l'arrivo di un nuovo vice-commissario rende il suo lavoro anche più difficile. Solveig Ragnar ha scoperto cos'ha spinto suo fratello ad abbandonare la loro famiglia e deve decidere come gestire questa conoscenza, soprattutto nei rapporti con suo padre.
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samdelpapa · 5 months
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Boss mob hungary
I nostri volti bruciano, ma ora Orbán è il volto degli ungheresi - Sinistra - Rad Paprika, csíkós, goulás... Queste sono le tre parole che gli stranieri pensano agli ungheresi. Nostro padre e il nostro governo (cioè quello attuale) credevano che se appartenessimo finalmente all’Occidente, avessimo bisogno di volti che rappresentassero il nostro Paese in modo dignitoso in tutto il mondo. Bene, allora cerchiamo. Ecco perché non dobbiamo picchiarci così tanto, perché quello che non c'è non si trova. Ferenc Puskás, la brillante ala sinistra, è stato l'ultimo ungherese conosciuto anche nelle più piccole tribù di cannibali, come oggi Messi, Beckham o Ronaldo, o anche il tennista Federer. Quindi tu sei Puskás, se vuoi, non abbiamo una stella mondiale ungherese dai tempi di Puszkás. Sebbene abbiamo i migliori canoisti e giocatori di pallanuoto del mondo, non si avvicinano nemmeno alla popolarità dei giocatori di football. Circa venti anni fa, un produttore di nome Péter Erdős promise che il nostro genere pop-rock avrebbe prodotto star mondiali ungheresi. Sappiamo che era solo un tuo pio desiderio. Uno o due dei nostri cantanti lirici in patria vengono descritti come star mondiali, ma in realtà vorrebbero e basta esserlo. Poi hanno pensato che sarebbe stato possibile formare una stella mondiale della Formula 1 ungherese, che potesse essere il volto degli ungheresi. Ci hanno provato con il simpatico ungherese Zsolt Baumgartner, ma anche questo pilota è volato via insieme alle speranze. A qualcuno è saltato fuori dalla mente che ci siano star mondiali di origine ungherese che potrebbero prestare i loro volti noti in giro per il mondo. Tale era il figlio del maestro sarto emigrante zio Schwarc, Tomi Schwarc, che fece carriera mondiale sotto il nome di TonyCurtis. Ha accettato di essere il volto degli ungheresi, ma purtroppo ha potuto salutare solo in ungherese. C'era ed c'è ancora oggi la nostra ragazza ungherese di fama mondiale: Ilona Staller, l'ex ragazza di Köbány diventata famosa e famigerata con il nome Cicciolina. Ma siamo ancora così moralmente sensibili in questo fottuto mondo ungherese, da non dover sembrare una porno star. C'era un'altra variante, un certo uomo di nome Mihály Mészáros, che fece una carriera di livello mondiale in America. Solo 82 cm Michu il clown era conosciuto in tutto il mondo. Ma cosa potevamo fare con un nano, quando una persona 80 cm più alta di lui ci diceva costantemente di osare di sognare in grande. Mi piace, non mi piace, in questo momento questa persona - se non l'avessero inventato loro - Viktor Orbán - è la più conosciuta oggi tra gli ungheresi, se non nel mondo, ma in Europa. Lui è il nostro volto. I nostri volti stanno bruciando per questo...
(es.) Comunicazione Bal-Rad: Ma non è solo Döbrögi a farci bruciare le guance! Dopo il cambio di regime, i "volti dell'Ungheria" sono pieni di bastardi dissidenti e traditori! Compresi i Padrini di tutti i tempi! Condividi: (altro...) Mi piace Caricamento... Articoli correlati 14/02/2015
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afnews7 · 6 months
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The Fantastic Four, chi è Shalla-Bal, il personaggio che Julia Garner interpreterà nel nuovo film
http://www.afnews.info segnala: La notizia è delle ultime ore: l’attrice Julia Garner, già vincitrice di un Emmy e di un Golden Globe, entrerà a far parte dell’atteso film Marvel The Fantastic Four. Raggiunge così un parterre già nutrito di star, annunciate nelle scorse settimane, come Pedro Pascal nel ruolo di Reed Richards (Mr. Fantastic), Vanessa Kirby in quello di Sue Storm (la Donna…
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danzameccanica · 8 years
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Bisogna subito dire una cosa: che nonostante i Nokturnal Mortum siano (diventati ?) dei nazi di merda, nel 96-97 erano molto più impegnati ad ispirarsi ai grandi del black metal norvegese per creare un loro stile personale prima di infognarsi nei più bassi ranghi della politica. Hanno fatto di tutto – come i Graveland – hanno sostituito le croci rovesciate con le svastiche, hanno abusato delle rune "odal" per poi ripiegare sui martelli di Thor e sul paganesimo norreno (come se avesse davvero messo delle radici se non solo ed esclusivamente per il fatto delle guardie variaghe al servizio di Kiev, ma siamo davvero troppo oltre la stessa cristianizzazione dei vichinghi)… vabé non è né il caso di parlare di Storia né dell’inclinamento politico di Varggoth e soci altrimenti la recensione si chiuderebbe qui.
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La cosa curiosa che ho notato solo quando ho acquistato il vinile di Lunar Poetry è che il primo logo dei Nokturnal Mortum celava in mezzo ai suoi ghirigori delle rose (!!!). E questo in realtà ha un suo senso, perché prima di legare il black metal al folk ucraino con il successivo Goat Horns, qui, nel 1996, le influenze principali erano chiaramente gli Emperor e i Cradle of Filth. Anche se ci sono tratti di folk (soprattutto nelle melodie e nei vocalismi di "Perun’s Celestial Silver") qui si sente tanto di quel gothic black metal che aveva mutato dai Dimmu Borgir ai Tristania ai Mactätus e altri… spesso nel corso dei brani si sente perfino il tamburello che accompagna chitarre e tastiere. Per quanto a volte le tastiere rasentano il kitsch, questo è possibile solo in quanto la ricerca della melodia è perenne e a volte lodevole – considerando soprattutto che questo è un demo.
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"Perun’s Celestial Silver" ha tanto dei Bal Sagoth quanto degli Iron Maiden e dei Mercyful Fate; spesso le tastiere diventano lo strumento principale mentre le chitarre rimangono zanzarose ma sempre su due piani ben diversi e udibili… e spesso partono pure degli assoli tipicamente heavy ("... and Winter Becomes"). Questo meraviglioso inno alla notte è stato ristampato tante volte, dalla The End Records, dalla ucraina Oriana e infine dall’Osmose; è stato remixato e nel 2022 è stato perfino ri-registrato col nome di To Lunar Poetry (До лунарної поезії). A me piace ancora ascoltarlo nella sua prima forma, grezza e pura; ma soprattutto libera dalle successive prese di posizione.
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g3mmadibambu · 10 months
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che palle
body dysmorphia hitting
che bal dio bœn
vorrei non essere un corpo
mi sparo
ma poi caxxo è zia
lascia sta
quale ideale noioso
che palle piango
non ho voglia
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lamilanomagazine · 1 year
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La mostra Mirò a Torino nella città sabauda dal 28 ottobre
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La mostra Mirò a Torino nella città sabauda dal 28 ottobre. Torino, 5 ottobre 2023 – Il 2023 segna il quarantesimo anniversario della morte del grande artista catalano Joan Mirò (1893-1983), tra i principali esponenti della corrente surrealista insieme a Salvador Dalì e Pablo Picasso. Al pittore, ceramista e scultore è dedicata la mostra antologica, prodotta da Navigare srl, Mirò a Torino, in programma dal 28 ottobre al 14 gennaio 2024 negli spazi del Museo Storico Nazionale d’Artiglieria al Mastio della Cittadella, fortezza originaria del 1564 e patrimonio dell’Esercito Italiano, gestito dalla società Difesa Servizi. L’esposizione è curata da Achille Bonito Oliva, con la collaborazione di Maïthé Vallès-Bled e di Vincenzo Sanfo, e realizzata con il patrocinio del Comune di Torino e della Regione Piemonte. Mirò a Torino si compone di oltre 100 opere, dei numerosi lavori realizzati dal prolifico e longevo artista spagnolo, e rappresenta l’occasione per ammirare dipinti, acquerelli, disegni, sculture, ceramiche, litografie, acqueforti, ma anche i bellissimi bozzetti preparatori del balletto di Sylvano Bussotti, Le Bal Mirò (Mirò, l’uccello luce). La maggior parte delle opere, tutte datate tra il 1924 e il 1981, non sono mai state esposte al pubblico, provenendo, infatti, da prestiti privati, grazie alla collaborazione delle gallerie francesi Lelong, Tamenaga, de la Présidence, e della svizzera Bailly. L’esposizione è divisa in 7 aree tematiche: Ceramiche, Poesia, Litografie, Pittura, Derrière le Miroir, Manifesti, Musica, con un focus specifico sulla trasformazione dei linguaggi pittorici sviluppata dall’artista negli anni ‘20, ed è accompagnata da un importante lavoro fotografico, realizzato da alcuni tra i più importanti fotografi, tra i quali Man Ray, che hanno conosciuto Mirò, immortalandolo nel suo privato. Da un accordo di partnership tra la società organizzatrice Navigare srl e Abbonamento Musei Piemonte e Valle d’Aosta, tutti i possessori della card accederanno alla mostra in forma gratuita. Mirò a Torino è co-prodotta da AICS - Comitato Provinciale Torino e Diffusione Cultura Srl in collaborazione con Museo Storico Nazionale dell’Artiglieria – Mastio della Cittadella, Difesa Servizi, Art Book Web. Vettore ufficiale: Trenitalia. Orari di apertura: dal lunedì al venerdì dalle ore 9:30 alle ore 19:30; sabato, domenica e festivi dalle ore 9:30 alle ore 20:30. Biglietti online: ticketone.it. Sito internet: navigaresrl.com... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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arcobalengo · 1 year
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La giornalista Gioia Locati porta l'attenzione al caso delle AI di Google e su come solo per alcune realtà, come la nostra, sia in grado di inventare di sana pianta le notizie.
Analizzate il fatto sostituendoci con qualunque altra realtà o persona che possa minimamente "dare fastidio". Inventare fonti giornalistiche per produrre una vera e propria delegittimazione è uno step successivo alla censura che va fermato a tutti i costi.
Buona lettura.
https://blog.ilgiornale.it/locati/2023/08/28/e-se-bard-raccontasse-bal/
Giorgio Bianchi
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personal-reporter · 1 year
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Napoleonica 2023 al Forte di Bard
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Al Forte e nel borgo di Bard, all’ingresso della Valle d’Aosta, il primo weekend di giugno sarà una tre giorni di eventi, musica, giochi per bambini e ambientazioni d’epoca legati alla settima edizione di Napoleonica, la grande manifestazione che rievoca il passaggio di Napoleone Bonaparte nel maggio del 1800. Saranno moltissime le iniziative organizzate per offrire al pubblico un’esperienza coinvolgente ed immersiva tra uomini e donne con abiti dell’epoca, cannoni, cavalli, in un mondo dove  tutto riporterà agli inizi del XIX secolo. L’evento, promosso dall’Associazione Forte di Bard in collaborazione con l’Associazione storico-culturale Il segno del passato e con i Comuni di Bard e Hône, per il 2023 vedrà alcuna  novità tra cui la Battaglia campale nelle campagne di Hône prevista per sabato 3 giugno dalle 16. Ma la rievocazione storica comincerà già venerdì 2 giugno, dalle 16, nel Borgo con l’apertura delle taverne, giochi per bambini, musiche itineranti, ambientazioni d’epoca, mentre l’inizio ufficiale della manifestazione, con lo schieramento delle truppe, è previsto per sabato 3 giugno dalle 10.30 con la grande parata dagli accampamenti alla Piazza d’Armi, con anure l’apertura del mercatino di oggettistica napoleonica nella Piazza di Gola del Forte. Nel pomeriggio di sabato, dalle 16, è in programma la prima novità di questa edizione: la Battaglia campale nelle campagne di Hône e, alle 21.30, è prevista la rievocazione del tentativo di passaggio notturno di soldati e cannoni francesi nel Borgo e, alle 22.15 ci sarà il suggestivo spettacolo piromusicale, con simulazione di incendi e cannoneggiamenti e, nel Borgo, il Gran Bal des Citoyens tra cantine aperte, musiche e danze franco-provenzali. Domenica 4 giugno dalle 10.00 riaprirà il Mercatino a tema storico nel Forte e  dalle 10.30 ci saranno gara di abilità tra fucilieri, musiche itineranti, giochi d’epoca in Piazza d’Armi e si darà il via al Trofeo Marbot, una prova per rievocatori a cavallo, oltre a dimostrazioni di medicina militare. Nel pomeriggio dalle 14.30 ci sarà la rievocazione dell’assedio e l’attacco finale al Forte e alle 16.30 in Piazza d’Armi, la presa del Forte, il raggruppamento delle truppe e la firma della resa. Durante la manifestazione sarà visitabile, all’interno della Cappella del Forte, la mostra Napoleone nei documenti storici di Ceva e Moretta. Documenti messi a disposizione dal Comune di Ceva e dal Comune di Moretta, curata da Andrea Briatore e Silvia Oberto, che presenta una serie di preziosi documenti e opere d’arte che testimoniano il legame tra le tre realtà e il passaggio di Napoleone Bonaparte. L’ingresso alla manifestazione sarà a pagamento nelle giornate di sabato 3 e domenica 4 giugno. I biglietti,  8 euro per adulti e bambini con più di 10 anni, danno diritto all’ingresso ridotto a mostre e musei e possono essere acquistati in prevendita su midaticket.it. Inoltre il Forte e il Borgo di Bard saranno collegati da un servizio navette gratuito che servirà i parcheggi segnalati lungo la Statale 26. Read the full article
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marcogiovenale · 1 year
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"reversing the eye. fotografia, film e video negli anni dell'arte povera": triennale milano, dal 17 maggio
La mostra, prodotta in collaborazione con Jeu de Paume e LE BAL, riunisce grandi figure dell’arte povera e altri artisti, fotografi, e operatori video che ne hanno condiviso il percorso, mettendo in luce il ruolo rivoluzionario della fotografia e le sue molteplici contaminazioni con altre forme di espressione artistica. Tra questi è presente Luca Maria Patella, il cui lavoro la galleria Il Ponte…
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tempi-dispari · 2 years
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Scuorn, epica epopea black partenopea
Gli Scuorn sono tornati più volte nelle segnalazioni delle playlist per TD Radio. Incuriositi, li abbiamo ascoltati meglio. Folgorati! Fantastici! L’unione di black metal sinfonico con la tradizione napoletana è quanto di più interessante e stimolante ci possa essere. Soprattutto, fatto ai livelli dei partenopei. Un disco che colpisce, sia per impatto sonoro sia per narrazione. Il dialetto napoletano incredibilmente si presta alla base black sinfonica dei nostri.
La musicalità del dialetto dona atmosfere intriganti, diverse dal solito. Senza nascondersi dietro un dito. Il black metal troppo spesso è troppo monolitico, autoreferenziale. Gli Scuorn sono usciti da questo pantano per proiettarsi verso orizzonti inesplorati. Non che l’unire il dialetto al black sia cosa nuova, ma in napoletano ci sono pochi esempi. Ancor meno ce ne sono di unione di strumenti e musica tradizionale. Neppure i Contropotere di Nessuna speranza nessuna paura, o gli Jacula, anche se in contesto differente, erano arrivati a tali vette.
Il disco degli Scuorn è un lavoro fortemente visivo, evocativo. Le orchestrazioni, i corsi, il cantato trasportano l’ascoltatore in un film. Un lungometraggio oscuro, notturno, animato da figure sinistre, lune piene, acquitrini. Parthenope, questo il titolo del disco, ha una collocazione temporale ben precisa. Si rifà al mito delle sirene trasformate in scogli per non essere riuscite a fermare Ulisse. La musica crea esattamente quel tipo di atmosfere. In modo crudo, diretto, rabbioso, come genere impone. Ma anche ‘ambient’. Il termin in questo caso ha un significa letterale più che musicale. Le atmosfere variano grazie a continui cambi di tempo. Non è tutto un blast beat.
Arpeggi sinistri si insinuano in sfuriate black costruendo scene dalle tinte forti. Tutti i canoni del genere sono si rispettati, ma in maniera del tutto personale. La formula espressiva è stata scelta proprio perché ben si sposa ai testi e alla narrazione. Come avviene all’interno di un film, si passa da sequenze di battaglia, a momenti di pura tensione. Da passaggi più strettamente descrittivi a fasi concitate. Si ascolti Megaride per avere un’idea precisa di questi passaggi. Se si dovesse un brano che spicca sugli altri, citerei senza ombra di dubbio la title track e Averno.
La prima per l’incedere e il ‘cantato’ che non esiste. È tutto recitato. Diverse le voci in campo. La scena descritta è il climax narrativo. Ulisse che si fa legare all’albero maestro per ascoltare il canto della sirena. Tutto recitato in vernacolo. È un brano molto intenso, coinvolgente, struggente. Ascoltandolo si ha la netta sensazione di essere presente allo svolgimento dei fatti. Il secondo brano, Averno, strumentale, spicca perché è una canzone praticamente folk. Un folk oscuro, teso, tribale.
Un brano che ‘appesantisce’ le atmosfere in vista del finale brutale. Per avere un riferimento stilistico si deve pensare alle migliori opere delle band di black sinfonico. Dai primi Credle of Filth, passando dai Dimmu Borgir, Old man’s child e Bal Sagoth. Solo indicativamente. Devono essere tenuti presenti tutti gli aspetti caratteristici sopra citati per farsi un’idea. Ma più che le parole è l’ascolto ciò che può far capire in maniera esauriente. Non è un disco adatto a tutte le orecchie. Se non si è abituati a determinati suoni può risultare un ascolto disagevole. Oltre a ciò si deve possedere un forte amore anche per la musica classica, sinfonica. Se questo manca, manca buona parte della chiave di lettura.
Concludendo. Grand bel disco. Non immediato, duro, senza compromessi. Questo non deve però ostacolare l’ascolto. Non conoscerlo farebbe perdere una grande musicale, letteraria se vogliamo. Un lavoro veramente ben fatto, ottimamente strutturato, perfettamente suonato e prodotto. Una menzione va proprio alla produzione. Riuscire a tenere i suoni distinti in un contesto così complesso non deve essere stato facile. Il risultato è un full lenght potente, senza tentennamenti, senza pecche o impasti sonori caotici. Anche nei frangenti più veloci gli strumenti si riescono a distinguere tutti. Come primo approccio sulla lunga distanza un operazione perfettamente riuscita. Ora non resta altro che gustarlo ad libitum, e ogni ascolto non farà altro che stimolare ancora di più la fantasia, e aiutare a scoprire anfratti sempre più profondi ed inquietanti.
Da non perdere.
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samdelpapa · 1 year
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balrad.hu
Queste signore polythycus!
4 - 6 minuti
Il ministro francese è finito sotto il fuoco politico dopo essere apparso sulla copertina di Playboy Anche il ministro del governo francese Marlene Schiappa è stato attaccato da membri del suo stesso partito dopo essere apparsa sulla copertina di Playboy, riporta la CNN. Schiappa, che è membro del governo dal 2017, non è nudo nella foto di copertina, ma in un lungo abito bianco, e la rivista include anche un'intervista di 12 pagine con lui in cui parla dei diritti delle donne e LGBTQ. L'immaginaria immagine di copertina qui sotto è un montaggio di Twitter.
Ça va c'est sobre! #MarneSchiappa #Playboy pic.twitter.com/MHzKDw2N4D— Jack Blag 🐝🔻🐢 (@BlagJack) 1 aprile 2023
In ogni caso, il politico è stato a lungo un sostenitore dei diritti delle donne, nel 2017 è diventato il primo ministro del Paese per l'uguaglianza di genere e ha guidato con successo una nuova legge sulle molestie sessuali che consente agli uomini che molestano le donne per strada di essere multati sul posto .donne. Dopo la sua pubblicazione, tuttavia, ha ricevuto critiche da molti membri dell'élite politica. Il primo ministro Elisabeth Borne ha detto che il suo coinvolgimento è stato "inappropriato, soprattutto in questo momento" (presumibilmente riferendosi alla crisi politica e sociale per la riforma delle pensioni ad ampio raggio e ampiamente attaccata).
Anche Sandrine Rousseau del Partito dei Verdi ha affrontato il ruolo, dicendo: "siamo nel mezzo di una crisi sociale, c'è la questione delle forze dell'ordine, le persone sono tra la vita e la morte".
Anche Jean Luc Mélenchon, che è arrivato terzo alle elezioni presidenziali del 2022, ha criticato il ministro, sebbene abbia anche menzionato che il presidente Macron ha rilasciato un'intervista alla rivista per bambini Pif Gadget. "Il presidente si esprime in Pif, il suo ministro in Playboy (...) La Francia sta scivolando", ha detto.
Sabato Schiappa ha risposto alle sue critiche in un tweet, dicendo: “Proteggere il diritto delle donne di controllare il proprio corpo, è ovunque e sempre. Le donne sono libere in Francia. Tutto il rispetto per i detrattori e gli ipocriti". (telex)
Il partito di Sanna Marin ha subito una pesante sconfitta alle elezioni finlandesi
L'ex ministro delle finanze Petteri Orpo, capo dell'opposizione di centrodestra Alleanza nazionale, ha annunciato la vittoria del suo partito alle elezioni parlamentari finlandesi di domenica, mentre il precedente primo ministro, Sanna Marin, ha ammesso la sua sconfitta elettorale. Nel suo discorso ai sostenitori del 53enne Petteri Orpo, ha affermato che è stato dato loro un forte mandato per attuare la loro politica.Oltre a elaborare il 97,7% dei voti, il suo partito può ottenere il 20,7% di consensi e quindi 48 mandati nella legislatura di 200 membri. I finlandesi anti-immigrazione (ex Veri finlandesi) hanno chiuso al secondo posto con il 20,1% dei voti (46 seggi), mentre il Partito socialdemocratico finlandese (SPD) di sinistra, il partito dell'attuale primo ministro Sanna Marin, ha vinto il 19,9 per cento (43 seggi). "A partire dal risultato, i negoziati volti a formare un nuovo governo della Finlandia si svolgeranno sotto la guida dell'Alleanza Nazionale"
Orpo ha sottolineato. Con i risultati dei tre partiti più forti attorno al 20 per cento, nessuna delle forze politiche riuscirà da sola a formare un governo. Tuttavia, il leader del partito con il maggior numero di voti è tradizionalmente il primo ad essere nominato per formare un governo. L'affluenza alle urne è stata del 71,9%. (atv)Il commento di Balrad.ru dopo "kunyera".
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Bal-Rad comm: Potremmo ancora avere l'opportunità di vedere il fascino del ministro gallico Marlene Schiappa in futuro - se lo desidera!
E la salvatrice finlandese Sanna Marin affronterà un altro...khm. - quindi come lo diciamo? – in una disposizione dei posti inventata per lui, invece della sedia di velluto del primo ministro finlandese! Il fallimento elettorale deve essere curato! Il che potrebbe essere più difficile della tua precedente capacità di seduta in ufficio, ma forse non ti dispiacerà!
Almeno puoi rilassarti un po'!
Copia da balrad.hu
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chez-mimich · 10 months
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Certo che se si pensa al “Bal au Moulin de la Galette” di Renoir di qualche anno prima, questo di Zandomeneghi del 1878 sembra un quadretto. In realtà non è affatto malvagio, anzi, io lo preferisco e di molto agli stucchevoli soggetto di Boldini a cui è dedicata la mostra al Castello di Novara, pomposamente chiamata “Boldini e De Nittis et les italiens de Paris”. C’è in questa bella piccola folla che attende di entrare nel celebre locale della Butte de Montmartre quella animazione naturale della strada, quegli atteggiamenti normali che tendono a portare Zandomeneghi più vicino a quella pittura da strada (per non ripetere sempre “en plein air”) che lo rende pienamente contemporaneo degli Impressionisti. Persino la pennellata ha l’intenzione di scomporre la luce e qualche volta ci riesce pure bene. Molto meglio delle “barbie boldiniane” tutte belletto e facce smunte da Instagram taroccato. Ve la racconterò così, pezzo per pezzo, la mostra del Castello di Novara, anche perché la recensione ufficiale non può mai sollevare obiezioni o osservazioni critiche (altrimenti si offendono tutti e poi cominciano la litania “a Novara non si può ma fare niente che tutti criticano e bla bla…”)
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tarditardi · 2 years
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Autunno '22: pioggia di premi e tante novità per Domina Coral Bay - Sharm El Sheikh
L'autunno è il momento perfetto per regalarsi una settimana di riposo, da vivere in una resort con spa da sogno in cui è anche possibile fare sport e godersi, perché no, il piacere di show accompagnati da piatti d'eccellenza. 
A meno di 4 ore di volo dall'Italia, Domina Coral Bay, a Sharm El Sheikh, offre tutto questo, in ogni stagione: c'è Elisir, la più grande e lussuosa spa di tutto il Sinai, c'è la possibilità di praticare tanti sport diversi (Padel compreso)... e ovviamente ci sono la barriera corallina e il deserto, probabilmente ancora più belli e godibili proprio in questo periodo dell'anno. 
Le novità che nell'autunno 2022 l'immenso resort (9 diversi hotel, 1.8 chilometri di spiaggia, 4 ristoranti à la carte,  3 ristoranti a buffet...) sono tante. Proprio in questi giorni stanno andando in pensione gli storici taf taf, i simpatici mezzi con cui sinora ci si spostava sulle strade del grande resort. Vengono sostituiti da nuovi pulmini elettrici, decisamente più ecologici. Da sempre, infatti, il gruppo Domina lavora per proporre vacanze che rispettino l'ambiente e la sostenibilità. 
Proprio per l'attenzione costante alla sostenibilità, Domina Coral Bay è stato recentemente premiato con il prestigioso Three Green Star Certificate di Green Star Hotel. Non è l'unico premio ricevuto dal resort in quest'autunno '22. Agli Haute Grandeur Global Excellence Awards 2022 Domina Coral Bay ha ricevuto ben quattro premi ed altrettanti ne ha ricevuti Prestige, uno degli hotel della struttura. Come se non bastasse, DCB e la sua spa, Elisir Spa & Thalasso, sono stati appena premiati ai World Luxury Hotel Awards 2022 nelle categorie Luxury Beach Resort e Luxury Spa Resort.
Ci sono belle notizie anche per chi dopo una giornata di mare a Sharm vuol godersi show internazionali: The Beach Luxury Club on the Snow è la nuova e grande casa panoramica di The Beach Luxury Club. Con i suoi 700 posti a sedere disposti su ben 1200 MQ ogni serata propone dinner show, live music e dj set da godere insieme a una panorama da sogno sul mare. Il tema degli spettacoli per la nuova stagione è il circo (qui tutti i dettagli: https://bit.ly/TheBeachOnTheSnow)
Chiudiamo con una news tecnologica: la nuova App Domina Coral Bay Resort fa risparmiare tempo agli ospiti, tempo da dedicare al relax e alla vacanza. Tramite la app, con il proprio telefonino, è possibile effettuare il fast check-in prima dell'arrivo, prenotare escursioni, oppure regalarsi cene speciali e trattamenti alla spa, etc. Inoltre, chi ha scaricato ed effettuato il fast check in, oppure ha prenotato un'escursione o una cena durante il tuo soggiorno tramite la app, oppure ancora ha lasciato un feedback tramite l'app su un'attività, può vincere numerosi premi. Ogni mercoledì vengono estratte a sorte quattro camere, che vengono premiate con cene, escursioni in quad, snorkeling... (https://bit.ly/AppDominaPremi).
Cos'è Domina
https://www.domina.it/
Da più di 30 anni, milioni di ospiti da tutto il mondo vivono emozioni uniche e indimenticabili negli hotel e nei resort Domina. La cultura italiana di tutte le realtà del gruppo è il segreto del successo di una marca che fa dell'innovazione il suo spirito guida. Tra le strutture gestite dal gruppo, l'immenso Domina Coral Bay Hotel, Resort, Spa & Casino; Domina Zagarella Sicily; Domina Borgo degli Ulivi;  Domina Milano Hotel & Congress; Domina St. Petersburg; Domina Novosibirsk; Domina PK Parkhotel Kurhaus. Domina, happiness in your free time.
Cos'è The Beach Luxury Club 
https://www.thebeachluxury.com/
The Beach Luxury Club è un sogno total white da vivere sulla spiaggia di Domina Coral Bay, a Sharm El Sheikh o a bordo piscina, di fronte al mare di Santa Flavia (Palermo), presso Domina Zagarella Sicily. Lo staff solletica il palato con piatti di ispirazione mediterranea, sushi e thai,  ad ogni ora del giorno e della notte (dalle 9 alle 2). Si ozia comodamente sdraiati sui lettoni a baldacchino. Non manca, a Sharm, un ampio spazio panoramico al coperto, per godersi dinner show e dj set d'eccellenza. 
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lamilanomagazine · 1 year
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Milano: Apre la mostra Reversing the Eye alla Triennale
Milano: Apre la mostra Reversing the Eye alla Triennale. Triennale Milano presenta – in collaborazione con Jeu de Paume e LE BAL, due tra le più rilevanti istituzioni internazionali che si occupano di immagine – la mostra Reversing the Eye. Fotografia, film e video negli anni dell’arte povera, a cura di Quentin Bajac, Direttore di Jeu de Paume, Diane Dufour, Direttrice di LE BAL, Giuliano Sergio, curatore indipendente, e Lorenza Bravetta, curatrice per fotografia, cinema e new media di Triennale Milano. Presentata nelle due sedi parigine tra ottobre 2022 e gennaio 2023, l’esposizione indaga, con oltre 250 opere realizzate da 49 artisti, il rapporto dell’arte povera e di alcune avanguardie presenti in Italia tra gli anni Sessanta e i primi anni Settanta con i linguaggi della fotografia, del cinema e del video. Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, afferma: “Il panorama artistico italiano tra gli anni Sessanta e Settanta è stato caratterizzato da una vitalità eccezionale. Sottolineando l’importanza di questo straordinario periodo, la mostra si concentra sul rapporto tra l’avanguardia di quegli anni rispetto al diffondersi dei nuovi media. Siamo molto felici di presentare, insieme a due istituzioni internazionali importanti come Jeu de Paume e LE BAL, un’esposizione pensata anche per esplorare le possibilità dei mezzi di comunicazione del periodo, che hanno prodotto un cambiamento epocale nel modo di fare arte”. Lorenza Bravetta, curatrice per fotografia, cinema e new media di Triennale Milano, dichiara: “In questo nuovo corso Triennale ha intrapreso un progetto di ricerca per approfondire l’evoluzione dei media e le loro possibili contaminazioni con le nuove tecnologie, con altre discipline e forme di espressione artistica. Con Reversing the Eye. Fotografia, film e video negli anni dell’arte povera aggiungiamo un tassello fondamentale al nostro racconto, testimoniando il dialogo tra arte e fotografia che, in quegli anni, ha liberato definitivamente i media da una funzione di mera documentazione, anticipando l’iconosfera nella quale oggi ci troviamo.” L’obiettivo della mostra non è dare conto di tutte le avanguardie presenti in Italia in quell’epoca, ma concentrarsi sulla scena dell’arte povera, come la definì il critico Germano Celant nel 1967. In risposta alla Pop Art americana e in concomitanza con l’attività dei protagonisti della scena concettuale internazionale, l’arte povera aspirava all’incontro tra arte e vita. Benché raramente associati a questa tendenza, la fotografia, il cinema e il video sono stati di fatto ampiamente utilizzati dai suoi esponenti e possono quindi essere annoverati tra i media “poveri”. Oltre ai protagonisti del movimento, la mostra dà spazio all’opera di altri artisti – in particolare fotografi come Elisabetta Catalano, Mario Cresci, Luigi Ghirri, Mimmo Jodice, Ugo Mulas – che esposero con loro o da cui furono influenzati in maniera determinante. L’esposizione, il cui titolo riprende quello dell’opera di Giuseppe Penone del 1970, si articola in un percorso cronologico ed è attraversata da quattro filoni tematici: Corpo, Esperienza, Immagine e Teatro. Ciascuno di questi termini racchiude un interrogativo specifico riguardo al rapporto con il tempo e lo spazio (Esperienza), alla decostruzione della realtà e alle sue rappresentazioni per immagini (Immagine), alla dimensione della teatralità insita in questi media (Teatro), al concetto stesso di identità e al ruolo dell’autore (Corpo). La mostra riunisce le opere di 49 artisti: Claudio Abate, Carlo Alfano, Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Elisabetta Catalano, Mario Cresci, Gino De Dominicis, Plinio De Martiis, Luciano Fabro, Giosetta Fioroni, Luigi Ghirri, Luciano Giaccari, Paolo Gioli, Laura Grisi, Marcello Grottesi, Franco Guerzoni, Paolo Icaro, Mimmo Jodice, Jannis Kounellis, Ketty La Rocca, Piero Manzoni, Plinio Martelli, Paolo Matteucci, Eliseo Mattiacci, Fabio Mauri, Mario Merz, Marisa Merz, Ugo Mulas, Paolo Mussat Sartor, Ugo Nespolo, Luigi Ontani, Giulio Paolini, Claudio Parmiggiani, Pino Pascali, Pier Paolo Pasolini, Luca Maria Patella, Giuseppe Penone, Gianni Pettena, Vettor Pisani, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini, Salvo (Salvatore Mangione), Gerry Schum, Cesare Tacchi, Andrea Taverna, Franco Vaccari, Michele Zaza e Gilberto Zorio.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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beautyscenario · 2 years
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Zero di Comme Des Garçon : la mia recensione
Zero di Comme Des Garçon : la mia recensione
Secondo Comme Des Garçons Zero, la nuova fragranza composta da Fanny Bal, sotto la direzione creativa di Christian Astuguevieille, rappresenta “un’espressione radicale di semplicità; un reset, l’antitesi dell’eccesso…”. Ho una passione per i profumi di Comme Des Garçon, perché sono sempre fuori dagli schemi, come lo è la moda di questo brand giapponese amatissimo dalle fashion victim. Zero di…
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