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#Carla Duraturo
weirdesplinder · 5 years
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Libri Natalizi
Lo so, è un po’ presto per pensare al Natale, ma perchè non iniziare ad entrare nell’atmosfera giusta con qualche lettura natalizia? Ci sono alcuni libri che secondo me sono in grado di catapultarci immediatamente nel magico mondo del Natale  e che magari rileggiamo ogni anno. O almeno io lo faccio, da tipica lettrice compuldiva... Un po’ come il film Una poltrona per due...che Ntale sarebbe se non lo replicassero per l’ennesima volta in tv?
Perciò ho pensato di farvi un piccolo elenco dei miei libri natalizi per antonomasia, non si tratta di ultime uscite, ma dei romanzi che io amo leggere in questo periodo dell’anno, ormai da anni.
Se anche voi avete i vostri libri natalizi, ditemeli giù nei commenti, sono sempre felice di aggiungere nuovi libri alla mia lista, come ben sapete.
Ecco i miei romanzi di Natale:
Il primo libro che metto in elenco è molto leggero, ma ha quell’atmosfera di fiaba che a me ispira molto Natale:
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Giorni di zucchero e fragole
Sarah Addison Allen 
L'inverno è la sua stagione preferita; lei non è il classico esempio di bellezza del Sud; i dolci è meglio mangiarli di nascosto. Queste sono le tre certezze di Josey, che vive a Bald Slope - il paesino di montagna dov'è nata - rinchiusa nell'antica casa di famiglia ad accudire la vecchia madre. Ma di notte Josey ha una vita segreta. Si rifugia in camera a divorare scorte di dolcetti e pile di romanzi rosa. Finché un giorno, misteriosamente, nello stanzino nascosto dal guardaroba, dove l'aria profuma di zucchero, spunta un'esuberante signora che dice di essere venuta per aiutarla. E per Josey sarà l'inizio di una nuova vita.        
Il secondo libro invece unisce il Natale a un romanzo con protagonista una libraria che adora i libri, perciò non potevo non metterlo in elenco, inoltre non è per nulla scontato come potrebbe sembrare dalla trama. Semplice, ma non banale:
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Al’improvviso a New York
Melissa Hill
Darcy Archer lavora in una piccola libreria indipendente di Manhattan. È una sognatrice: non è disposta ad accontentarsi e a trentatré anni aspetta l'arrivo del Vero Amore, quello che abita nei suoi adorati romanzi. Un giorno di dicembre, sfrecciando in bicicletta per le strade innevate della città, travolge un uomo che le sbuca davanti all'improvviso. Quando Aidan Harris viene portato via dai paramedici, sul marciapiede rimangono il suo cane e un pacco misterioso. In preda ai sensi di colpa, Darcy fa di tutto per ricongiungere il cane, un adorabile husky di nome Bailey, al suo padrone e quando scopre che nell'incidente Aidan ha perso la memoria, le cose si complicano. Inizia così l'indagine di Darcy che, decisa ad aiutarlo a ritrovare la sua identità, si lascia trascinare da Bailey attraverso una New York natalizia, vibrante di luci e colori, fino a un lussuoso appartamento nell'Upper West Side. Qui raccoglie indizi preziosi sulla vita dello sconosciuto, che sembra fatta di viaggi esotici, sport estremi e bellissime donne, e trova la stanza dei suoi sogni: una biblioteca privata colma di preziosissime prime edizioni. Mettendo insieme le tessere del puzzle, la sua vivida immaginazione costruisce un ritratto di Aidan incredibilmente somigliante al suo uomo ideale. Ma le sue fantasie corrispondono alla realtà? E cosa succede quando la realtà è ben diversa da quanto sembra?
Il terzo libro mi ricorda le atmosfere del film La vita è meravigliosa con James Stuart un must natalizio. Anche qui abbiamo un angelo custode che però finisce per innamorarsi della sua protetta. Anche questo è un libro lieve ma fiabesco:
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Domeniche da Tiffany
James Patterson
Jane è una bambina solitaria e sensibile. Sua madre, potente manager di una compagnia teatrale di Broadway, non ha tempo per lei, presa com'è dal suo lavoro. Per fortuna c'è Michael, un giovane gentile, comprensivo e divertente che tutte le mattine l'accompagna a scuola e trascorre tante ore con lei. Ma solo la piccola, può vederlo, perché Michael è il suo amico immaginario. E come ogni amico immaginario, il suo compito è quello di accudire i bambini sino ai nove anni di età. Dopodiché i piccoli dovranno cavarsela da soli. Eppure molti anni dopo accade l'impossibile: Jane e Michael si incontrano casualmente a New York. Sono passati più di vent'anni, ma lui è identico, inconfondibile. Jane pensa di essere impazzita: Michael esiste davvero? È un uomo? Un angelo? Ma in fondo che importanza ha? Quel che conta è che Jane è innamorata e che Michael è l'uomo perfetto per lei...     
Il quarto libro è un romance storico, genere che già da solo fa molto Natale, questo poi è ambientato all’inizio durante una bufera di neve....e parla di due sconosciuti costretti dal maltempo a condividere l’alloggio con conseguenze inaspettate...un libro molto dolce e passionale, per nulla banale. Il protagonista msachile è molto coraggioso, e sfida le regole della società quasi fin da subito per seguire il suo cuore ma dovrà penare per convincere la sua lei a fare lo stesso. Mi piace legger libri dove almeno uno dei protagonisti è veramente sicuro dei suoi sentimenti in modo logico e duraturo e parla chiaro...inoltre nel libro è prsente anche l’amore per la musica insomma, un gran bel libro che per me fa subito Natale:
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Risveglio di passioni
Mary Balogh
Due estranei si incontrano durante una bufera di neve. Costretti a passare una notte assieme, si rendono conto che per quelle poche ore dal momento che non sanno nulla l’uno dell’altro e nessuno sa o saprà mai cosa succederà tra loro, sono liberi dalle regole della società e dai loro stessi scrupoli. Liberi di comportarsi semplicemente come un uomo e una donna attratti l’uno dall’altra. Sono poche ore magiche che però durano troppo poco. Al risveglio ognuno dei due dovrà riprendere il proprio ruolo. Lui quello di visconte, lei quello di maestra di canto in una scuola per ragazze. Si dicono addio senza rivelare nulla del loro passato o presente all’altro, ancora estranei in un senso, molto più che amici in un altro, e con un ricordo indelebile nell’animo. Credono che tra loro sia finita, ma il destino li farà incontrare ancora e stavolta sarà compito loro avere il coraggio di andare contro le convenzioni pur di riappropriarsi della magia che possono creare insieme.
Non poteva mancare un giallo per Natale e cosa c’è di meglio che leggere di Poirot ad un pranzo Natalizio? Adoro questo romanzo anche se l’ho letto un sacco di volte:
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Il Natale di Poirot
Agatha Christie
Tre giorni prima di Natale un anziano e ricco signore inglese, Simeon Lee, decide di riunire la famiglia presso di lui per comunicare di voler cambiare il testamento. Ma poco dopo questa riunione, l'uomo viene trovato assassinato. L'investigatore Poirot dovrà mettere a frutto tutto il suo acume per vagliare gli indizi, scartare un numero sconcertante di false piste e giungere alla soluzione del caso.
Non potevano mancare nell’elenco anche due romanzi non pubblicati purtroppo in italiano.
Il primo è un romance storico ambientato a Natale, in stile fiaba, veramente dolce, ottimista, ma anche realistico in certi punti, fa molto Canto di Natale:
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Marian’s Christmas wish Carla Kelly Trama: Marian ha quasi diciassette anni, un carattere deciso, ma dolce e una famiglia perennemente bisognosa della sua guida. O così lei crede. Tra un cagnolino da salvare e curare, un partita a scacchi da vincere ad ogni costo, e classici greci e latini da leggere, deve perciò trovare il tempo per mangiare (ehi dopotutto sta crescendo) e risolvere i problemi dei suoi famigliari in modo da poter passare un Natale perfetto. Punto primo: aiutare sua sorella maggiore Ariadne a convincere il suo innamorato, il vicario del paese, a dichiararsi. Punto secondo: evitare che la loro madre spenda gli ultimi spccoli rimasti in famiglia e affligga tutti con malanni immaginari. Punto terzo: aiutare suo fratello minore, espulso stavolta per sempre da Eton a tenerlo nascosto ancora un pò al loro fratello maggiore. Punto quarto: cercare di non voler male a suo fratello maggiore per il fatto di aver portato a casa per Natale un grasso, pomposo e antipatico collega diplomatico con l'idea di farlo sposare alla loro sorellina Ariadne. Punto cinque: non strozzare suddetto pomposo pretendente. Con così tante cose da fare Marian è felice che l'altro ospite invitato da suo fartello sia almeno simpatico e deciso ad aiutarla. Ora se solo il suo stomaco non sobbalzasse ogni volta che lo vede…probabilmente i troppi dolci le stanno facendo male.
Il secondo anch’esso ha quell’atmosfera fiabesca che associo al Natale, so di ripetermi, ma questo mi piace leggere in quel periodo, e abbiamo di nuovo un angelo custode, anche se di tipo equino in questo caso:
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The nothing girl
Jodi Taylor
Jenny Dove non è nessuno, glielo ripetono i parenti che la considerano solo un peso o una schiava al loro servizio, lo pensano i suoi compaesani che non la sentono mai parlare perchè si vergogna troppo della sua balbuzie e lo crede anche lei. Quindi perchè vivere se non si è nessuno, non ha senso, e ha quasi deciso di farla finita ancora solo ragazzina quando ecco che  Thomas le appare per la prima volta. Oh, Jenny non sa se si tratta solo di un amico immaginario o se è il suo angelo custode e non le importa sa solo che è un bellissimo cavallo dorato parlante (e un poco vanesio) che solo lei può vedere e che è deciso ad aiutarla anche contro la sua volontà. Thomas la segue e la guida fino all'età adulta, ma non troppo, perchè è lei che deve avere coraggio di superare i suoi limiti, anche se con qualche spinta. Sarà in parte grazie a Thomas se Jenny finalmente sfuggirà i suoi parenti e si sposerà e Thomas l’aiuterà anche a far funzionare un matrimonio parecchio eccentrico.... finchè Jenny si renderà conto di essere più forte di quello che crede e di aver costruito qualcosa di molto importante grazie a se stessa, a Thomas, ma soprattutto grazie a molte persone, amici e anche di più che non solo non pensano che lei non sia nessuno, ma anzi credono che lei sia molto importante, anzi necessaria alla loro vita.
Spero il mio breve elenco vi sia piaciuto, e ora ditemi i vostri libri natalizi del cuore
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fashioncurrentnews · 6 years
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Per osare un po’ di più
Quello che si intuisce dall’iconografia di Mina è un profondo interesse, più che per la moda, per la capacità di comunicare, di raccontare storie e di farlo attraverso le immagini. La moda è stata spesso al servizio di questa necessità dell’artista, basti pensare alla collaborazione con Versace per l’album “Cremona”: Mina in piazza con un abito rosso, nero e maculato. Quando, alcuni mesi fa, abbiamo incontrato Massimiliano Pani (figlio della cantante e suo collaboratore) e Mauro Balletti (che dal 1972 crea le immagini che accompagna no la carriera di Mina) per parlare di un numero speciale a lei dedicato in occasione dei 60 anni dal suo primo concerto (e dei 40 dalla sua sparizione dalle scene), siamo arrivati subito a un’intesa. Concordavamo infatti su un punto fondamentale: non volevamo nulla di nostalgico, ma un progetto che fosse proiettato in avanti, come il carattere dell’artista stessa. Abbiamo cercato di creare un prodotto nuovo, ibrido, speriamo audace, come piace a lei. Così il nostro direttore creativo Giovanni Bianco, da sempre appassionato della musica e dell’immagine di Mina, ha lavorato a stretto contatto con un gruppo scelto di fotografi di moda e di artisti per omaggiare, rileggere, e anche sfidare il mito.Oltre ai fotografi, agli stylist, alle supermodel interpreti degli scatti che a lei si ispirano, abbiamo voluto raccogliere le testimonianze di alcuni protagonisti del mondo della moda per farci raccontare come Mina abbia influenzato il loro lavoro e la loro estetica. Omaggi e racconti diversi: si passa dalla trasformazione mimetica di Gisele Bündchen – andate a guardarvi la sua interpretazione di “Parole parole” sui nostri profili social – di Carla Bruni o di Mariacarla Boscono; alle riflessioni di Stefano Tonchi, Giovanna Battaglia, Ragnar Kjartans son e di vari collaboratori di Vogue Italia; fino alla cover inedita di una Mina “ricomposta”, creata da Balletti e ispirata a Erwin Blumenfeld. Mondi affini che abbiamo voluto mettere in contatto per far (ri)scoprire in tutto il mondo una grande diva italiana, un’artista che in 60 anni di carriera ha messo sempre l’espressione della propria individualità al primo posto, contro tutti i conformismi. Mina rimane l’esempio più riuscito e duraturo di una stagione d’oro dello spettacolo italiano, e chissà che la sua storia, in questo momento, non spinga l’Italia a osare un po’ di più, ad avere più coraggio e a esaltare la bellezza e il talento.
  Vogue Italia, ottobre 2018, n.818, pag. 26
Nella foto Gisele Bündchen fotografata da Luigi and Iango.
L'articolo Per osare un po’ di più sembra essere il primo su Vogue.it.
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carla-o-rumau-blog · 7 years
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Cuckold...sottomesso! 1 Capitolo
Avevo circa diciotto anni quando conobbi Andrea -mio marito - Lui era di qualche anno più grande. Ci conoscemmo ad una festa organizzata dalla mia più cara amica. Lui era cugino di un nostro amico, e prima di allora non si era mai unito alla nostra comitiva di pazzoidi. In quel periodo io ero decisamente ingestibile e piuttosto fuori di testa. Da quasi due anni avevo chiuso con il mondo dei rapporti d’amore seri, e viaggiavo libera come una piccola ape, che attinge al nettare di quello o quel fiore come e quando ne ha voglia. Lui invece….era vergine. Non aveva nemmeno mai baciato una ragazza. Cosa ardua è spiegare come mai mi colpì. Con quel suo viso pulito che per via della pochissima peluria, dimostrava molto meno dei suoi vent'anni anni, aveva attirato la mia curiosità dal primo istante in cui l'avevo visto. Mi ricordava un po’ un orsacchiotto per via dei suoi lineamenti delicati, i grandi occhi marroni e i finissimi capelli abboccolati che gli incorniciavano l'ovale del viso fino all'altezza delle orecchie. Da come era andato nel pallone, quando mi ci ero seduta accanto, presa dalla curiosità di conoscerlo meglio, avevo intuito che non doveva essere uno molto esperto con le ragazze. Non so il perché ma wuando mi era stato detto che era vergine era sorta in me una strana sensazione di tenerezza. Avevo parlato con lui per tutta la sera rendendomi conto di quanto fosse intelligente, sensibile, e traboccante d’amore da donare; Un romantico cenerentolo alla ricerca della sua principessa, che abboccò al mio amo con la stessa facilità con cui avrebbe abboccato un pesce d’acquario tenuto a digiuno per una settimana. Da allora era iniziata la nostra storia! I miei amici erano rimasti increduli quando lo avevano scoperto e la mia più cara amica non riusciva a credere che per farmi mettere la testa a posto, fosse bastato un cuccioletto innocente. Con lui mi sentivo più che amata, quasi adorata come fossi il centro del suo mondo. Fino ad allora avevo vissuto il sesso in modo davvero immaturo. Apparivo come una ragazzina volubile. In pratica una troietta. Con lui invece trovai una serenità interiore che mi trasformò. Mi levai i panni di ragazzina capricciosa e incontrollabile e sbocciai come donna. Ciò si manifestò anzitutto nel comportamento, che divenne più pacato e morigerato, e poi nel vestire e nell'atteggiarmi. Divenni più consapevole di me stessa, della mia femminilità e del modo di esibirla. E questo, me ne accorsi, mi rese decisamente molto più attraente. Sia i ragazzi, che gli uomini ben più adulti di me, mi lanciavano continuamente sguardi colmi di desiderio e ammirazione, che sfociavano spesso in una forma di galante e cavalleresco corteggiamento. Con quella mia nuova dimensione, iniziai a coltivare il rapporto con il mio cuccioletto. Un rapporto che nei primi tempi fu particolarmente appagante per entrambi. Lui era sempre prodigo nel riempirmi di premure e di coccole, e si poneva nei miei confronti quasi come fossi una sorta di dea. Io mi beavo della sua dedizione e a mia volta ricambiavo il suo affetto. Cercavo di evitare di renderlo evidente, ma tutti percepivano che tra i due, ero io quella che dominava. Trascorremmo otto mesi incantevoli, senza nemmeno l'ombra del benché minimo dissapore. Ad un certo punto però, giunti all'estate qualcosa cominciò ad incrinarsi, e ovviamente ne ero io la causa. Non di certo mi venne nostalgia della vecchia Carla e della sua vita, anzi tutt'altro, ma ad un certo punto iniziai a riflettere seriamente sul fatto se davvero fosse Andrea l'unico tipo di ragazzo con il quale avrei potuto costruire un rapporto duraturo e sereno. Lui che era così manifestamente succube e sottomesso, fedele fino alla devozione più assoluta, non avrebbe alla fine rischiato di venirmi dannatamente a noia? Mi rendevo perfettamente conto che erano state proprio questa sue caratteristiche a darmi saggezza ed equilibrio, e a farmi trovare una nuova dimensione di me stessa, ma alla luce di questa mia trovata maturità, mi chiedevo se non avessi potuto vivere un rapporto altrettanto sereno anche con qualcuno che non fosse così remissivo. Tutto ciò, alla soglia della stagione calda, mi portò a desiderare spesso e volentieri ragazzi dalle peculiarità molto diverse rispetto a quelle di Andrea. E così accade che a Luglio, mentre ero in vacanza dai miei nonni materni in Sardegna lo tradii. Un tradimento reale era la prima volta che mi capitava di perpetrarlo, visto che non potevano di certo chiamarsi tradimenti quelli reciproci, consenzienti e manifesti che avvenivano quando mi era capitato di instaurare un rapporto libero con qualcuno. Lui era un bel ragazzo napoletano di ventitré anni piuttosto simpatico e vivace. Inutile dire che riuscì a catturare facilmente la mia attenzione sebbene essendo comunque intenzionata a rispettare Andrea, sulle prime opposi una qual certa resistenza ai suoi approcci. Poi però dopo tre giorni trascorsi avendolo costantemente nelle vicinanze, il mio interesse nei suoi confronti crebbe a dismisura, tanto da diventare evidente che pure io fossi attratta da lui almeno quanto lui lo era da me. E così alla fine una sera, mentre passeggiavamo lungo la battigia, dopo aver riso entrambi di gusto per una serie di sue battute, ci ritrovammo tutto a un tratto immersi in una sorta di silenzio contemplativo, e mentre ci fissavamo i nostri sguardi furono eloquenti nel farci vicendevolmente capire quanto stessimo desiderando di buttarci l'uno tra le braccia dell'altro. Fu lui a rompere gli indugi attraendomi a se, ed io ovviamente non opposi la benché minima resistenza. In un attimo mi ritrovai totalmente nuda e incapace di negargli alcunché. Fu un rapporto selvaggio e straordinariamente appagante per entrambi ed io mi scatenai come raramente mi capitava. La stessa cosa avvenne nei giorni successivi, in cui ebbi modo di assaporare livelli di piacere che non pensavo che una donna avrebbe mai potuto raggiungere. Sulle prime mi venne da pensare che Carmine potesse essere definibile come il partner ideale, perlomeno da un punto di vista sessuale, ma poi riflettendoci meglio mi resi conto che la ragione di un così intenso coinvolgimento, fosse un'altra. Come detto quella era la prima volta che mi capitava di tradire ed ebbi la netta sensazione che fosse proprio questo a rendere il tutto molto più eccitante. Durante ogni rapporto, il mio pensiero puntualmente andava ad Andrea, ai suoi sguardi da cuccioletto innamorato, alle premure con cui era solito soddisfare ogni mia richiesta, e alla sua espressione melanconica e preoccupata dell'ultimo periodo dovuta al fatto che percepiva il mio stato di disagio. E così mentre mi mettevo a disposizione del mio amante al quale non rifiutavo alcunché, venivo assalita da una strana mistura di sensazioni in cui, sensi di colpa e tenerezza nei confronti di Andrea si amalgamavano ad una sorta di sadico piacere del tradirlo, che dava origine ad un inebriante di senso di onnipotenza che aveva l'effetto di eccitarmi. Talvolta immaginavo addirittura che lui potesse vedermi mentre per esempio succhiavo il cazzo a Carmine o quantomeno venirne a conoscenza, e questo per una qualche ragione aveva il potere di eccitarmi ancora di più. Mi resi poi conto che il pensare che fossi impegnata con Andrea eccitava anche il mio amante. Una volta mentre eravamo totalmente presi mi disse “ma che brava pompinara che è questa dolce fidanzatina. Quanto è dolce la sua linguetta sulla mia cappella. Preparati che ora ti verrò in bocca. Sto già pensando a quando il tuo fidanzato ti bacerà dopo che tornerai da lui…“ Il sottolineare che avessi un fidanzato dunque dava soddisfazione pure a lui.
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italianwags · 13 years
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