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#CommissioneUe
scienza-magia · 6 months
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Finanziamenti Europei per l'evoluzione dell'agritech
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Agritech, ok Ue a 450 milioni aiuti di Stato per l’Italia. Prestiti agevolati fino all’80% dei costi per le imprese attive nella produzione primaria e nella trasformazione e commercializzazione di prodotti. L’obiettivo è migliorare la competitività e la resilienza del settore promuovendo progetti relativi anche all’acquisto di macchinari, attrezzature e soluzioni informatiche. Le soluzioni It sono sempre più parte delle attività agricole e nuove agevolazioni per gli investimenti nell’evoluzione digitale e green arriveranno anche grazie allo schema di aiuti di Stato italiani da 450 milioni di euro che la Commissione europea ha approvato.   L’obiettivo dello schema è quello di migliorare la competitività e la resilienza del settore promuovendo progetti legati, tra l’altro, alla costruzione, acquisizione o miglioramento di immobili; all’acquisto di macchinari ed attrezzature; e all’acquisto, sviluppo o utilizzo di soluzioni informatiche, dal cloud all’Iot ai software per l’analisi dei dati. Agritech, gli aiuti di Stato italiani Lo schema italiano è stato approvato da Bruxelles, in conformità alle norme sugli aiuti di Stato dell’Ue, per promuovere gli investimenti sia legati alla produzione agricola primaria sia alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. Le agevolazioni saranno, dunque, aperte alle imprese attive in questi due ambiti in Italia. L’aiuto assumerà la forma di prestiti agevolati e coprirà fino all’80% dei costi ammissibili e la misura sarà in vigore fino al 31 dicembre 2025, Via libera dalla Commissione Ue La Commissione ha valutato lo schema sulla base delle norme sugli aiuti di Stato dell’Ue, in particolare dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera c) del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue), che consente agli Stati membri di sostenere lo sviluppo di determinate attività economiche in determinate condizioni, nonché delle Linee guida sugli aiuti di Stato nel settore agricolo, forestale e nelle aree rurali per il 2022.
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La Commissione ha ritenuto che lo schema sia necessario e appropriato per incoraggiare gli investimenti pertinenti nel settore agricolo e che sia proporzionato in quanto limitato al minimo necessario e avrà un impatto limitato sulla concorrenza e sugli scambi tra gli Stati membri. Sulla base di tali considerazioni, è arrivato il disco verde dell’esecutivo comunitario. La versione ufficiale della decisione sarà resa disponibile con il numero SA.107521 nel registro degli aiuti di Stato sul sito web della Commissione per la concorrenza una volta risolti eventuali problemi di riservatezza. Tecnologie e competenze italiane in campo  Lo scorso agosto la Direzione generale per l’agricoltura (DG Agri) della Commissione europea ha assegnato ad Areté, azienda italiana specializzata in analisi economiche e di policy per l’agrifood, l’incarico di condurre il primo studio europeo sull’utilizzo e sulle potenzialità dei dati nel sistema agroalimentare. Questo progetto, della durata di 18 mesi, si propone di mappare i principali e più efficaci sistemi di gestione dei dati agricoli in tutto il mondo, esaminando anche come alcuni Paesi utilizzano le informazioni in tempo reale per prevedere e mitigare gli impatti delle crisi. L’obiettivo è quello di fornire supporto all’Europa affinché possa adottare strategie simili. A luglio è partito anche il progetto “Agricoltura digitale per lo sviluppo sostenibile” (Agritech Ue), coordinato dal professor Gianluca Brunori dell’Università di Pisa, con un budget di circa 3,5 milioni di euro di cui il 50% finanziato nel quadro del programma Digital Europe. L’obiettivo è formare competenze avanzate per affrontare le sfide dell’agricoltura del futuro, puntando a un settore agricolo sostenibile, efficiente e all’avanguardia nell’era digitale. Read the full article
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purpleavenuecupcake · 4 years
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Recovery Fund: "Per ora solo un bazooka di carta"
(di Massimiliano D’Elia) La Commissione Ue con la proposta del Recovery Fund ha messo, complessivamente sul tavolo della crescita del vecchio continente, ben 3.000 miliardi: 1.100 i miliardi messi a disposizione nel prossimo bilancio pluriennale 2021-2027, 240 miliardi della linea di credito sanitaria del Mes, 200 miliardi di finanziamenti per le piccole e medie imprese messi a disposizione dalla Bei,  100 miliardi a sostegno della cassa integrazione (Fondo Sure), 750 miliardi del programma Pepp della Bce e altri 750 miliardi con il Recovery Fund. Un vero e proprio bazooka, peccato che ad oggi solo di carta perchè non in grado di sparare alcun colpo, visto che non ha ancora le munizioni. Parliamo solo di intendimenti, perchè a decidere sarà il Consiglio europeo che si incontrerà il prossimo 18 e 19 giugno. Lì ci sarà da battagliare perchè Italia, Francia e Spagna, con l’appoggio di Berlino, sostengono la proposta della Commissione. 
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I paesi dell’asse del nord guidati dall'Olanda (in molti sostengono, anch’essa appoggiata dai falchi tedeschi) fanno già sapere di essere sul piede di guerra. Certo è che i 172 miliardi che andrebbero all’Italia sotto forma 91 miliardi di prestiti e 82 di sovvenzioni, semmai elargiti non saranno subito disponibili. Si pensa  di spalmare tali somme nei 7 anni del bilancio Ue, 2021-27 sempre e solo dopo aver visionato ed approvato i piani di sviluppo presentati dai Paesi comunitari e dopo il raggiungimento degli obiettivi, valutati di volta in volta. Insomma si tratterà di essere sottoposti a continui esami da parte della Commissione Ue, una specie di baratto gentile. La conferma dalle parole di Valdis Dombrovskis: “arriveranno ai Paesi in tranche legate agli obiettivi di riforma”. 
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La realtà sull’economia reale è molto diversa. Solo per i bilanci dei Comuni servono altri 3 miliardi entro luglio. E si inizia a discutere, sotto traccia, di un nuovo provvedimento, magari in deficit - servono almeno 20 miliardi - ha detto nei giorni scorsi Laura Castelli, per sostenere anche settori tra i più colpiti, come automotive e turismo. Slitta in Consiglio dei ministri, per problemi di coperture e non senza tensioni, anche il Family Act, proposto da Italia viva.  Per far fronte a tutte le esigenze, nel Pd e in Iv in tanti sono convinti che sarà inevitabile accedere a tutti i fondi Ue disponibili, inclusi i 36 miliardi del Mes.  Occorre un piano strategico nazionale. L'Italia, sollecita Paolo Gentiloni, e' incoraggiata a presentare il suo Recovery Plan, il piano di riforme, con la prossima legge di bilancio. Conte, scrive l’Ansa, ha già illustrato i suoi sette punti, che vanno dalla semplificazione normativa, al fisco, alla giustizia: sono riforme - spiegano a Palazzo Chigi - che servono al Paese e già nei progetti del premier per il prosieguo della legislatura.  L'ossatura degli interventi potrebbe iniziare a tratteggiarsi già nelle prossime settimane, con il Piano nazionale delle riforme, per poi avere un quadro completo, con la riforma fiscale, nella prossima manovra finanziaria. 
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La discussione interna alla maggioranza verte, perciò, su quali fondamenta basare il   piano da proporre a Bruxelles. Al Pd sono convinti che la richiesta dei fondi Ue non potrà essere giustificata dal progetto di tagliare le tasse, come invece vorrebbero M5s e Iv, con l’abolizione di 'Irap e abbassamento delle aliquote Irpef.  Hanno ragione perché questi fondi sono “una tantum” e non strutturali, quindi non in grado di fornire sussidi a vita. Di fronte ad una decrescita che toccherà numeri a due cifre e con un rapporto deficit/pil che supererà i 160 punti percentuali, il Piano italiano, per essere credibile, dovrà indirizzarsi verso  settori che garantiscono una crescita virtuosa dell'intero Sistema Italia. Di converso, tante le domande che non riescono ancora a trovare una credibile risposta, al di là dei proclami propagandistici. Come finanziare nuovi ammortizzatori sociali? Come sostenere il lavoro quando scadrà il blocco dei licenziamenti?  Solo chi riuscirà a dare queste risposte e presentare un Recovery Plan credibile, potrà essere annoverato, a pieno titolo nei libri di storia, come un grande statista.   Read the full article
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nicapu · 5 years
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#Fondieuropei e #Mezzogiorno è ora di invertire la tendenza. Questa è la richiesta, chiara e perentoria, che il direttore generale per la Politica regionale della #CommissioneUe, #MarcLemaitre fa al Governo italiano. Non c’è più spazio per errori, ritardi, negligenze. L’ho ripetuto decine di volte, nei miei interventi al #ParlamentoEu e nel corso delle centinaia di iniziative a cui ho partecipato. Se si vuole veramente agire in favore del #Sud bisogna fare in modo che queste risorse dell’Europa siano usate tutte ed in modo corretto. È c’è bisogno di assecondare il principio della Qualità della Spesa ( non sempre noto ai decisori politici del mezzogiorno), se vogliamo sperare che, effettivamente, abbiano un vero #impattoeconomico sul territorio Insomma, Bruxelles ci bacchetta ... mentre il Mezzogiorno affonda. Diamoci da fare! #PiùSidPiùEuropa #SeiSud ... Sei tu! https://www.instagram.com/p/B3Uv76hIPk1/?igshid=jzjy1yfn9sds
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notizieoggi24-blog · 5 years
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Ursula von der Leyen eletta presidente della Commissione
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Con 383 voti favorevoli e 327 voti contrari (maggioranza a 374), il Parlamento, presieduto dal neo nominato del PD, David Sassoli, ha eletto Ursula von der Leyen come presidente della Commissione Europea. È la prima donna a ricoprire questo ruolo nella storia dell'Unione. Era stata scelta la data di oggi per il voto alla candidata alla presidenza della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ex ministra della Difesa in Germania, con vari discorsi interlocutori tenuti dalla stessa per convincere i vari gruppi parlamentari. Oggi aveva tenuto un discorso finale al Parlamento europeo, nel quale si era dichiarata "nemica di chi vuole indebolire l'Europa". Il voto dei popolari e dei liberali non è stato in discussione, mentre i socialdemocratici hanno voluto delle garanzie sul programma, come il salvataggio in mare ed il salario minimo europeo, che sembra aver convinto la maggior parte dei parlamentari. Per la maggioranza erano necessari 374 voti. Ursula von der Leyen nel discorso al Parlamento europeo si era schierata apertamente contro i partiti sovranisti, rispondendo ad un parlamentare dell'AFD tedesca (nel gruppo della Lega): "Sono onorata di non avere i vostri voti", ha detto durante la plenaria. I Verdi non hanno votato la candidata proposta, a causa delle richieste non ottenute sulla riduzione delle emissioni (nel programma la von der Leyen aveva proposto 50% entro il 2030, mentre i Verdi chiedevano il 55%). Voto contrario anche della sinistra europea. L'obiettivo della presidente della Commissione è quello far diventare l'Europa il primo continente ad emissioni zero, dando priorità al trasporto marittimo rispetto a quello aereo.   Read the full article
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italyinfofood · 5 years
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Ue scende in campo per aumentare trasparenza prezzi #carni #Coldiretti #CommissioneUe #ingrosso #Italyinfofood #lattiero-caseario #oliodioliva #ortofrutticoli #prezzi #seminativi #trasparenzaprezzi #UE #uova #zucchero Commissione, aprire 'scatola nera' transazioni industria e Gdo BRUXELLES - Gli Stati membri dovranno notificare all'Ue informazioni sulle transazioni intermedie tra agricoltori e consumatori, quelle cioè relative alla trasformazione alimentare e vendita al dettaglio. E' la proposta della Commissione europea, che oggi ha aperto una consultazione pubblica che durerà fino al 19 giugno per aprire "la 'scatola nera' della filiera agroalimentare". Così in una nota l'Esecutivo Ue definisce la mancanza di informazioni sull'andamento del mercato da parte delle aziende di trasformazione e dei rivenditori, che va a tutto svantaggio degli agricoltori. Le misure proposte interessano i settori delle carni, delle… Link: https://www.foodinfo.it/news/ue-scende-in-campo-per-aumentare-trasparenza-prezzi/ https://www.instagram.com/p/BxzagNtn8oV/?igshid=rkfsajrc5xge
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zooeuropa · 4 years
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apolitica · 5 years
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Grande giornata di #autorazzismo per i giornaloni: ora massimo sforzo per spiegare che l’Italia fa schifo, che gli italiani l’hanno fatta franca, e per raccontare che #Juncker è sobrio, #Moscovici un amico, #Oettinger un pezzo di pane. #Bruxelles #CommissioneUe #procedura
— Daniele Capezzone (@Capezzone) June 5, 2019
from Twitter https://twitter.com/apoliticax June 06, 2019 at 09:32AM via IFTTT
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scienza-magia · 1 year
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Norme comunitarie per la lotta all'evasione fiscale
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La Ue rilancia la sfida contro l’evasione Iva: fattura elettronica in tutta Europa. L’Italia nonostante i grandi progressi degli ultimi anni è ancora campione d’Europa in termini assoluti per la mancata riscossione Iva: nel 2020 il cosiddetto Tax Vat è stato di 26,2 miliardi. La Commissione Ue lancia una serie di misure per modernizzare e migliorare il funzionamento del sistema Iva e renderlo più resistente alle frodi. Un tema particolarmente rilevante per l'Italia che resta al primo posto nel tax gap Iva europeo. L’Italia nonostante i grandi progressi degli ultimi anni è ancora campione d’Europa in termini assoluti per la mancata riscossione Iva: nel 2020 il cosiddetto Tax Vat, ossia il divario tra imposta dichiarata e versata nelle casse dello Stato è stato di 26,2 miliardi (20,8%). Si tratta di ben 12, 2 miliardi in più rispetto alla Francia che segue con 14 miliardi in valore assoluto (8%). C’è poi la Germania con 11,1 miliardi, pari al 4,8%. In termini percentuali l’Italia, secondo i dati resi noti dalla Commissione Ue è preceduta solo da Malta (24,1%) e dalla Romania (35,7%). Nel 2019 lo scarto tra Iva riscossa e Iva attesa in Italia era stato di 31,08 miliardi (in termini assoluti, anche per quell’anno, il valore più alto) pari al 21,8 per cento. Mancati incassi Ue Complessivamente il buco per le casse Ue sul solo fronte dell’Iva non riscossa ammonta nel 2020 a 93 miliardi di euro. Stime prudenti suggeriscono che un quarto delle entrate mancanti può essere attribuito direttamente alle frodi Iva legate al commercio intra-Ue. Queste perdite sono chiaramente dannose per le finanze pubbliche complessive in un momento in cui gli Stati devono fare fronte agli effetti sociali ed economici della crisi. Le nuove misure Tra le priorità Ue, dunque, c’è il recupero dell’evasione Iva. E questo passa anche attraverso il nuovo sistema di fatturazione elettronica, che, secondo il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, «aiuterà gli Stati membri a recuperare fino a 11 miliardi di euro all’anno di entrate nei prossimi dieci anni». La proposta Ue introdurrà uno standard a livello di comunitario per la comunicazione in tempo reale delle forniture transfrontaliere, attraverso la fatturazione elettronica basata sulle transazioni. «Ciò significa - ha detto Gentiloni - che ogni transazione di beni tra imprese all’interno della Ue dovrà essere accompagnata da una fattura elettronica, presentata alle autorità nazionali attraverso una banca dati a livello Ue. In un colpo solo, consentirà agli Stati membri di contrastare le frodi fornendo loro le informazioni in tempo reale di cui hanno bisogno per agire su transazioni sospette. E condividendo queste informazioni, le autorità nazionali saranno in grado di cooperare in modo più efficiente». Gentiloni ha poi aggiunto: «Stiamo lavorando sulla legge di bilancio italiana, adotteremo un'opinione la settimana prossima. I nostri principi mi sembrano evidenti, basta leggersi il Pnrr o le raccomandazioni Ue per sapere che per noi sia la fatturazione elettronica che la lotta all’evasione sono grandi priorità». Le altre previsioni Alle misure in tema di Iva la Commissione Ue ha affiancato la proposta di nuove regole di trasparenza fiscale per tutti i fornitori di servizi che facilitano le transazioni in cripto-asset per i clienti residenti nell’Unione. Bruxelles prefigura una stretta in nome della trasparenza: tutti i fornitori di servizi di cripto-asset (in sostanza cripto-valute) dovranno segnalare le transazioni dei clienti residenti nella Ue. A questo si aggiunge il tetto (derogabile al ribasso) a 10mila euro per l’uso del contante. Scelta che ha riacceso le polemiche sulle misure italiane delle ultime settimane. L.Bilancio, Gentiloni: "Fatture elettroniche e lotta evasione priorità"   Read the full article
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scienza-magia · 4 years
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L'obiettivo della UE di eliminare l'uso dei fitofarmaci in agricoltura
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Meno pesticidi, più bio: gli obiettivi della Ue per un’agricoltura sostenibile entro il 2030. Le nuove linee guida della Commissione europea intendono ridurre del 50% l’utilizzo dei fitofarmaci e aumentare del 25% i terreni coltivati a biologico. Riduzione del 50% dell’uso dei fitofarmaci e del 20% dei fertilizzanti entro il 2030. Taglio del 50% dei consumi di antibiotici per gli allevamenti e l’acquacoltura. E un incremento del 25% delle superfici coltivate a biologico. Sono alcuni dei principali obiettivi della strategia sulla sostenibilità presentata oggi dalla Commissione europea, con le due comunicazioni - una sulla biodiversità e l’altra dedicata alla strategia “Farm to Fork” - che definiscono il ruolo dell’agroalimentare nell’ambito del Green Deal europeo. Bruxelles punta a raggiungere una quota di almeno il 30% delle aree rurali e marine europee protette, e a trasformare il 10% delle superfici agricole in aree ad alta biodiversità. La strategia prevede un finanziamento di 20 miliardi all’anno tra fondi Ue, nazionali e privati. Le comunicazioni non sono vincolanti ma indicano le linee guida per futuri atti legislativi da concordare con Consiglio e Parlamento europeo. «La crisi del coronavirus ha dimostrato quanto siamo tutti vulnerabili e quanto sia importante ristabilire l’equilibrio tra attività umana e natura - ha dichiarato il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Frans Timmermans - al centro del Green Deal le strategie di biodiversità e Farm to Fork puntano a un nuovo e migliore equilibrio tra natura e sistemi alimentari , a proteggere la salute e il benessere dei nostri cittadini e allo stesso tempo ad aumentare la competitività ». «Siamo all’inizio di un percorso che deve portare alla creazione di un patto fiduciario tra produttori e consumatori basato su qualità, trasparenza e sicurezza dei processi produttivi e dei cibi che sono sulle nostre tavole - ha detto
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l’europarlamentare Paolo De Castro - siamo pronti a raccogliere la sfida ambiziosa che ci lancia oggi la Commissione europea con le sue strategie Farm to Fork e Biodiversità, ma non a qualunque prezzo. Siamo anche preoccupati che gli obiettivi di ridurre l’uso di input produttivi, possano pregiudicare la capacità produttiva dei nostri agricoltori: ogni vincolo dovrà essere accompagnato da strumenti alternativi» Le principlai associazioni italiane dell’agricoltura tradizonale, però, si dicono preoccupate per le ricadute che queste scelte della Ue finiranno con l’avere sulle tasche dei singoli agricoltori, che dovranno adeguarsi alle norme: «Sono molto ambiziosi gli obiettivi delle due comunicazioni sulla sostenibilità presentate dalla Commissione Europea, ma è indispensabile che ci siano adeguate dotazioni finanziarie - sostiene il presidente dell’Alleanza delle Cooperative, Giorgio Mercuri - prima di ogni intervento legislativo europeo occorrerà fare una valutazione attenta sulle ricadute che un piano strategico così importante potrà avere su agricoltori e cooperative, che hanno bisogno di alternative per essere messi in grado di raggiungere obiettivi così ambiziosi senza compromettere la loro stessa sussistenza». Anche la Cia-Agricoltori italiani chiede un maggiore sostegno economico per i contadini chiamati a centrare i nuovi obiettivi europei entro il 2030: «L’agricoltura vuole essere protagonista e contribuire allattuazione del Green New Deal - si legge in una nota dell’associaizone - ma gli obiettivi ambiziosi e gli sforzi richiesti dall’Europa devono necessariamente essere accompagnati da alternative produttive innovative e da risorse adeguate al nuovo modello di sviluppo». «Le proposte della Commissione penalizzano il potenziale produttivo dell’agricoltura e del sistema agroalimentare europeo - taglia corto Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura - È una prospettiva che non condividiamo, anche perché aumenterebbero le importazioni da Paesi terzi che applicano regole diverse e meno rigorose». Read the full article
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notizieoggi24-blog · 5 years
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Commissione Ue:
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La Commissione Ue ha giudicato negativamente le motivazioni del governo italiano sulla deviazione dei conti pubblici, ritenendo giustificata la procedura per il debito, la quale però non partirà ora. Per Bruxelles la riforma più pesante è stata Quota 100, che va a modificare le norme introdotte in passato sul sistema pensionistico, con dei costi potenzialmente molto alti quando andrà a regime. Meno problematico il reddito di cittadinanza, che a bilancio costa meno, anche perché non c'è stato il boom di richieste che ci si aspettava. "Grava la retromarcia su alcune riforme pro-crescita fatte in passato", ma prima che si apra la procedura d'infrazione dovranno esprimersi gli Stati membri, come ha spiegato il vicepresidente della Commissione, Dombrovskis. Inotre si è fatto notare che la situazione va oltre la procedura d'infrazione, perché la crescita è ferma da più trimestri. "La mia porta resta aperta", ha dichiarato Moscovici, restando pronto ad una replica del governo italiano, per aprire un confronto costruttivo tra le due parti. "I dati per il 2018 sono problematici su due aspetti: il rapporto debito/pil sale dal 131% al 132% ed il debito strutturale invece di migliorare dello 0,3% come previsto, peggiora dello 0,1%, creando un gap dello 0,4%", questa la spiegazione tecnica del Commissario europeo. "Il debito italiano pesa per oltre 38mila euro su ogni italiano, non si è fatto molto per migliorare questo dato", ha dichiarato Dombrovskis. Ora si attendono le risposte del governo italiano, almeno del Ministro dell'Economia, Giovanni Tria. Read the full article
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notizieoggi24-blog · 5 years
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Ue, Oettinger:
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La tanto attesa risposta della Commissione europea al Ministro dell'Economia, Giovanni Tria, starebbe per arrivare, con i contenuti che molti si aspettavano, cioè l'avvio di una procedura di infrazione per debito. A confermare le indiscrezioni è il Commissario al Bilancio, Guenther Oettinger. Il ministro Tria aveva inviato una lettera la settimana scorsa, spiegando le motivazioni che avevano portato ad una deviazione sui conti pubblici. Per la Commissione europea il problema principale riguarda Quota 100 ed il Reddito di cittadinanza, che avrebbero tolto risorse ad investimenti, istruzione e lavoro. Specialmente Quota 100 non è stata apprezzata da Bruxelles, con il rischio di deragliamento dei conti pubblici nei prossimi anni, essendo una misura nel complesso molto più costosa del Reddito di cittadinanza. Le anticipazioni arrivano dal quotidiano "La Repubblica", che parlano di un problema legato alla spesa pubblica, con uno sforamento di 11 miliardi sui conti pubblici del 2018-19, e con il rapporto deficit/Pil che nel 2020 arriverà al 3,5%, secondo la Commissione. Il rischio per l'Italia riguarda lo stop ai fondi strutturali provenienti dall'Europa, oltre ad una multa pari allo 0,2% del Pil (3,5 miliardi di euro). Read the full article
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notizieoggi24-blog · 5 years
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Lettera Ue, Tria:
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Il Ministro dell'Economia, Giovanni Tria, ha preparato la risposta alla lettera della Commissione UE, come anticipato dall'agenzia AGI, nella quale dovrà indicare motivi oggettivi che hanno causato l'aumento del debito strutturale. Secondo le anticipazioni, Tria starebbe per proporre alcuni tagli alle politiche di welfare, cosa confermata anche dal viceministro Garavaglia, in quota Lega, che parla di "risparmi da reddito per ridurre il debito". Non è chiaro a cosa facciano riferimento, il viceministro ha spiegato che c'è un miliardo "avanzato" dal reddito di cittadinanza, il quale può essere utilizzato per ridurre il deficit. Da fonti del governo si fa sapere che si stia attuando una nuova revisione della spesa, oltre ad una riduzione del welfare, che al momento non è dettagliata, quindi non è possibile conoscere i piani del governo. Tria afferma che con la nuova manovra di bilancio, in accordo con la Commissione, i mercati caleranno la loro presa ed i rendimenti sui titoli di stato italiani caleranno, con conseguente calo delle proiezioni di spesa. Di Maio è subito intervenuto, negando quanto sostenuto dalle anticipazioni, che parlavano di lettera scritta da Tria e la Lega (Garavaglia), facendo intendere che i tagli al welfare previsti erano legati anche al Reddito di cittadinanza. "Non si taglia né il reddito né quota 100", queste le parole del vicepremier del M5S. Read the full article
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notizieoggi24-blog · 5 years
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Tria, non ci saranno manovre correttive
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Nessuna manovra correttiva, questa la posizione del Ministro dell'Economia, Giovanni Tria, che arrivando al Festival dell'Economia a Trento, ha risposto ad alcune domande dei cronisti, con tema principale, per forza di cose, la lettera della Commissione UE. Su cosa risponderà il governo italiano alla Commissione europea il ministro è chiaro: "Spiegheremo alla Commissione cosa è successo, in merito alle richieste della lettera", inoltre esclude la manovra correttiva: "Non servono". Bisognerà ora vedere se le risposte saranno accettate dalla Commissione, che nella lettera aveva chiesto delle spiegazioni e motivazioni oggettive entro la giornata di venerdì. Inoltre Tria alla domanda sul poter stare tranquilli, risponde con un "sì", anche senza andare nel dettagli degli argomenti. Nella giornata di domani presumibilmente emergeranno maggiori dettagli sui contenuti della risposta, mentre il rapporto della Commissione UE è atteso per la settimana prossima. Read the full article
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notizieoggi24-blog · 5 years
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Ue,
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Oggi è stata inviata una lettera di "richiesta chiarimenti" al Ministro dell'Economia, Giovanni Tria, a firma di Moscovici e Dombrovski. La Commissione UE si attende una risposta entro la giornata di venerdì, con spiegazioni obiettive sul peggioramento delle condizioni economiche. Il focus della lettera riguarda il debito pubblico, in particolare il rapporto con il Pil, previsto in aumento nei prossimi anni, fino ad arrivare al 135%, mentre con la Commessione europea il governo italiano si era impegnato a diminuirlo.
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La lettera è stata commentata anche da Giancarlo Giorgetti, sottosegretario leghista con deleghe allo sport, considerato il numero due del partito, il quale ha definito questa situazione come una possibilità per il confronto. Per ora la lettera non contiene la richiesta di misure correttive, ma c'è il rischio, se le risposte non dovessero essere soddisfacenti, che l'Europa possa aprire una procedura di infrazione, fino ad arrivare alla sanzione di 3,5 miliardi di euro di cui aveva parlato Moscovici nei giorni scorsi. Read the full article
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notizieoggi24-blog · 5 years
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È arrivata la lettera della Commissione UE: attesa risposta entro venerdì
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Oggi è arrivata l'annunciata lettera della Commissione europea, preoccupata dell'andamento economico dell'Italia dopo gli accordi presi a fine 2018, che prevedevano altri numeri rispetto a quelli a cui si sta andando incontro. La lettera è una richiesta di chiarimenti sulla deviazione dei conti pubblici da quelli accordati con la Commissione a novembre e fa riferimento sia al 2018 che al 2019. Indirizzata al Ministro dell'Economia, Giovanni Tria, è stata firmata da Moscovici e Dombrovski. All'Italia vengono chiesti chiarimenti sul rapporto del debito, in aumento sia quest'anno, sia il prossimo anno. Se le risposte non saranno ritenute sufficienti, presumibilmente si aprirà una procedura d'infrazione, che potrebbe arrivare il 5 giugno. Juncker lo aveva anticipato nel vertice di ieri a Bruxelles al premier Conte. Le domande della Commissione riguardano il peggioramento del rapporto debito/pil, che è dato in aumento al 135% nel 2020, mentre gli accordi prevedevano una diminuzione. Il governo italiano dovrà indicare dei motivi oggettivi che giustifichino quest'inversione di tendenza. Read the full article
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notizieoggi24-blog · 5 years
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Ue, la Francia blocca il candidato Weber della Merkel
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La nomina del presidente della Commissione Europea si fa più complicata, con la Merkel che vorrebbe il suo candidato, Manfred Weber, ma il veto della Francia potrebbe far cambiare strategia alla Germania, andando a votare un candidato più aperto alle altre forze. Anche perché rispetto agli anni passati, i popolari non hanno più la maggioranza con i socialisti, questo vuol dire che per l'approvazione del candidato dovranno tener conto anche dei liberali e dei verdi, le altre forze che parteciperanno attivamente nella coalizione europeista nel Parlamento europeo. Donald Tusk, il presidente del Consiglio europeo, ha dichiarato che vorrebbe due donne ai vertici dell'Europa, con le cariche più importanti che saranno assegnate nei prossimi mesi: presidenza Commissione, Bce, presidenza Consiglio, Parlamento europeo ed Alto rappresentante. L'Italia rischia di perdere le sue tre cariche importanti che ha oggi, con Draghi, Tajani e Mogherini, finendo per ricevere solo un Commissario, come previsto dalle norme europee. Conte vorrebbe un Commissario in materia economica, soluzione che appare difficile al momento, visto che l'Italia è uno dei paesi non facente parte della coalizione europeista, con la Lega primo partito. Read the full article
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