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#Custodirsi
la-scigghiu · 8 months
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Custodisci i pensieri ma donagli sempre la leggerezza la capacità di volare Sii quel mistero,che non verrà svelato. Custodisci chi sei Le tue pure stranezze Le tue naturali crepe caratteriali che rendono unici i pensieri e l’odore della pelle L’alone della tua vita.
.🦋.
🔸DaniB
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fioredialabastro · 2 months
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Di germogli, radici e boschi: ci vuole tempo, per fare l'amore
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Uno dei più grandi inganni del nostro secolo è credere che corpo e anima siano due entità distinte e indipendenti. Questo ha portato a concedersi all'altro con più facilità, depotenziando e sottovalutando la felicità suprema che si prova solo nel far coincidere interiorità e fisicità. A prova di ciò, basta guardare qualsiasi film sentimentale per accorgersi quanto sia diventato normale, perfino doveroso, andare a letto insieme nelle prime fasi di una conoscenza, se non addirittura dopo i primi appuntamenti. Insomma, è stato sufficiente manipolare subdolamente il vero significato della libertà sessuale, sacrosanta conquista sociale e morale: anziché intendere "fai l'amore con chi vuoi" come "fai l'amore con chi scegli, con chi ritieni degno", lo si interpreta come "fai l'amore con chiunque", definendo puritani o bigotti coloro che invece preferiscono trovare con cura la persona a cui donare la propria anima attraverso il corpo, perfetto e unico strumento di espressione tangibile di ciò che si ha dentro.
Ci vuole tempo, per conoscere una persona. È un lungo e stimolante viaggio, in cui ci si spoglia, lentamente, passo dopo passo. L'intimità è una perla preziosa, è un dono per pochi. Dopodiché, una volta costruita la fiducia, si comincia a custodirsi, ad amarsi. È un cammino faticoso ed impervio, ma anche ricolmo di bellezza, di grazia. Solo allora, si prova quel desiderio puro, quella bramosia di unirsi in un solo corpo, in cui si fa davvero l'amore, in cui si raggiunge l'estasi perché si vuole passare il resto della vita insieme, con nessun altro, finché si respira. Se non si anela a questo, si finisce per dare troppo peso alla fisicità o alla dimensione spirituale, vivendo inevitabilmente a metà, sottostimandosi, depotenziandosi, sprecando l'occasione di essere davvero felici.
Non ho mai raggiunto quel livello con qualcuno, pur avendo fatto l'amore con il mio fidanzato di allora, pur avendo aspettato che la relazione diventasse stabile e forte, perché il tempo non è solo quantità, ma anche qualità. Credevo mi amasse, invece ne era incapace, e ancora adesso, a distanza di cinque anni, ho nel cuore i solchi dell'edera velenosa che soffocò con la violenza il fiore immacolato dei sentimenti più puri.
Tuttavia, ci credo ancora nell'amore, in quella sacra unione di corpo e anima che trascende l'umano e raggiunge il divino, così forte che solo ad immaginarlo mi sento imbevuta di gioia e sempre più incapace di accontentarmi, di scendere a deleteri compromessi.
Perciò, caro futuro amore mio, sangue del mio sangue, ossa delle mie ossa, compagno di vita: saremo così felici e unificati solo se e quando ci baceremo ovunque sapendo di toccare taumaturgicamente le corde più profonde della nostra anima, dalle più dolorose alle più gaudenti; ci disseteremo di vero piacere se e solo quando, crescendo insieme, uniremo le nostre radici sotto la pioggia, tramutandoci in un bosco rigoglioso e verdeggiante.
Nell'attesa, perciò, diamoci il tempo di germogliare, di dirci:
"È una lunga storia."
"Non preoccuparti, ho tempo."
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me-soltanto-me · 3 months
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Meglio custodirsi
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chez-mimich · 1 year
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NUDA PELLE
Quando si intitola un brano “Ballata del silenzio” si va incontro ad un certo rischio, magari calcolato, ma pur sempre un rischio. E così succede per il primo brano del lavoro che vede Marco Colonna (clarinetto basso), Giulia Cianca (voce) e Lorenzo D’Erasmo (percussioni), cimentarsi sul tema del silenzio, ma anche della “Nuda pelle” titolo dell’album, uscito per l’etichetta romana “New Ethic Society”, che inanella un’altra gemma nel suo già prezioso catalogo. Un percorso musicale dentro il corpo e nelle sue misteriose dinamiche psichiche, ma anche un viaggio grazie al corpo, quello che dà vita alla bellissima voce di Giulia Cianca e quello che diventa esso stesso strumento tra gli strumenti di Marco Colonna e Lorenzo D’Erasmo. “Nuda pelle” dà il senso della essenzialità, ma anche della verità e della sincerità di una composizione musicale che ha espunto tutto ciò che sembra superfluo o comunque accessorio, per far posto alla emozioni prime. “Danzerò in questa ballata del silenzio” canta la voce di Giulia Cianca, il che apparentemente può sembrare un bel paradosso, ma di silenzi effettivamente si tratta. Il silenzio però, come accade per luce ed ombra, necessita di qualcosa che lo identifichi e quel qualcosa sono qui le ovattate percussioni di Lorenzo D’Erasmo e, naturalmente, il sornione clarinetto basso di Marco Colonna. “Imparare a tremare”, secondo brano del disco nasce anch’esso da una sussurrata introduzione persuasiva e con la voce di Giulia Cianca che, all’unisono col clarinetto basso, induce ad una meditazione sui confini del dolore (chissà se solo fisico?) e con l’esortazione ad imparare a tremare, quasi fosse il dolore uno stato della conoscenza, come accade anche in “Custodirsi”, sebbene l’esortazione vada letta qui, più in senso interiore che esteriore. Una poesia più che una canzone: del resto “Prestami il silenzio che riordina l’esistenza” è un verso che lascia pochi dubbi. Il silenzio nella musica è un po’ un convitato di pietra eppure questo disco, come già detto è fatto di molti silenzi. Direi anzi fatto di silenzi e di voce (comprendendo anche le voci degli strumenti), a costituire un dialogo continuo con la nostra interiorità che non è sempre necessariamente tormentata, ma alla quale, indubbiamente, offriamo poche occasioni di ascolto. “Nina” è un magnifico brano, ritmico e sinuoso, un omaggio di Marco Colonna a tutte le donne, molto “femminile” nella sua flessuosità creativa. “Se non credessi”, invece, è una specie di preghiera laica fatta di sussulti dolorosi e di tocchi di clarinetto in un ossimoro, clima di angosciosa speranza; brano di originalità assoluta, delicato e travagliato e che si distende nella seconda parte sulle note del clarinetto basso di Marco Colonna. Con “Notte fonda” le inquietudini sembrano moltiplicarsi, come è naturale che sia per quel che rappresenta la notte, simbolico spazio-utero, dove prendono corpo paure inconsce e conoscenze ancestrali. “Ali” è un brano dal vago sapore orientaleggiante, dove la voce di Giulia Cianca sveste i panni della ricerca e della sperimentazione per indossare quelli più tranquillizzanti, ma non meno raffinati della canzone. Se qualche dubbio esistenziale il lavoro lo aveva sollevato, se su qualche abisso interiore ci aveva fatto fissare lo sguardo, “Grazie alla vita”, pezzo conclusivo del CD non lascia dubbi: “Grazie alla vita” è quasi un recitativo, scarno ed essenziale, parole misurate, a volte sofferenti, che proprio per questo risultano essere più pregne di significato, con il salmodiare della voce che ricama il silenzio. Prodotto musicale raffinato, non invasivo e non invadente, adatto a chi sa ascoltare gli altri, ma anche sé stesso.
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animafolle81 · 3 years
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Amore è attenzione, protezione,
amore è fidarsi, affidarsi,
amore è custodirsi
nell'abbraccio
che parte dal cuore
ed avvolge l'anima."
Floriana Antonelli
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myflyawayworld · 5 years
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"Amore è attenzione, protezione; amore è fidarsi, affidarsi; amore è custodirsi nell'abbraccio che parte dal cuore ed avvolge l'anima."
Floriana Antonelli
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donatoantonio75 · 6 years
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La Natura nel silenzio ci indica per vivere bene a cosa devi tendere e rimanere unito: all'Amore per se stessi nel custodirsi, all'Amore in famiglia nella purezza, all'Amore per il Prossimo sincero. Donato https://www.instagram.com/p/Br3aWZgn3Vh/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=ztwn67ehgrsv
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#ATTENZIONE
Buongiorno a tutti clienti,amici e non 😜
Volevamo avvisare che aspettavamo il
Nuovo Decreto DPCM
Per sapere le ultime nuove di sicurezza e salvaguardia di tutti Noi....
Visto che l'anno è tosto....
e Noi cerchiamo ogni giorno di esserlo di più,tutti....
A Giorni pubblicheremo gli orari e i giorni lavorativi di dicembre per essere il più presenti possibile....
Per Noi Natale e le Feste sono sempre Natale e le Feste 🎄��🤶....e non è a scopo solo di lucro💰💸,ma abbiamo anche persone che escono dall'ospedale💉per altri motivi,con difficoltà motorie o di altro genere❤️e
1-hanno bisogno di custodirsi
2-difficoltà da soli
3-bisogno di attenzioni
4-di qualcuno che si prenda cura di loro
5-e si,Noi Abbiamo bisogno di Voi😍
In tutto ciò Noi Vogliamo provare a esserci il più possibile....
...p.s. come sapete i nostri orari in vetrina,o pubblicati possono sempre subire variazioni in base alle richieste di lavoro...
Quindi seguiteci a breve tutte le informazioni...
Trilussa Parrucchiera
#trilussaparrucchiera #forlì
#social #homepage #INTERNET #web #INFO
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pangeanews · 5 years
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“Una volta mi sono sentito invaso da una vera vertigine, che era più forte della mia volontà…”. Amore e desiderio nei racconti di Federigo Tozzi
Trovo questo piccolo libro, buono da custodirsi in tasca, in una libreria dell’usato a Milano, per caso arriva nelle mie mani. Federigo Tozzi che dell’amore, o meglio del desiderio, ha scritto meravigliosamente nel suo “Con gli occhi chiusi” qui ci propone tanti tagli diversi di questo cuore che sta sempre a pulsare, contro ogni previsione. Sono quattordici novelle pubblicate però postume nel 1920, stampate da Passigli come L’amore.
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“Anche quest’anno conto e spero di tornare a Maccarese e al Soratte. Quanto alla letteratura, me ne sto più lontano che è possibile; anzi, non voglio mai che se ne parli in mia presenza, né meno dagli amici”; la prima novella “Campagna romana” termina così. La letteratura è cosa troppo intima, privata, è una voce che chiama senza sosta, è una febbre che non fa dormire, da cui ogni tanto bisogna allontanarsi, sperare nell’estate, in quella vera delle campagne romane per tentare una tregua qualsiasi nella vita.
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Le novelle di Tozzi sono irriverenti, attraversano le situazioni amorose più scomode e anche più insolite, se siete fedeli alla morale. Allora vedrete come in “L’amore” c’è un ragazzo che ama una donna solo guardandola, che aspetta che esca per la passeggiata tutti i giorni solo per vederla camminare. Un ragazzo che “In certi casi, la solitudine allunga le distanze all’infinito”, perché la separazione del corpo rende il nostro desiderio quasi eterno. Il desiderio dell’amata che ci consuma nella solitudine allo stesso tempo è preservato, è protetto dal presente. Nel segreto possiamo possederlo, farlo ancora nostro e per questo renderlo immutato, sicuro.
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Sempre sul concetto di eternità del desiderio in “Una sera presso il Tevere” Tozzi ci spiega come si infrange uno dei comandamenti: desiderare la donna altrui. “Avete mai amato, soltanto a sentirne parlare, le amanti degli altri? Io sì. (…) Nate, per me, dalle confidenze de’ miei amici, hanno cessato di esistere sempre troppo presto; ma più presto di loro finisco anche quasi tutte le cose reali, che sono state nostre o che ci hanno interessato. Quelle donne, invece, anche se ce ne ricordiamo dopo tanto tempo, pigliano sempre un senso di eternità”. Ecco che quindi ciò che possediamo smette di esistere poco dopo, quel che resta invece è sempre una tensione sacra e immutata verso ciò che per natura appartiene ad altri e non possiamo interessarcene davvero. Dell’amore non possiamo che sperare che ci sfinisca, che si consumi il desiderio dentro la bocca dell’amato, e poi più niente, cessi di esistere se un poco ci è appartenuto.
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Ne “Il vino” troviamo Teofilo Bettarini che beve la sera per “mandare via la tristezza dei quarant’anni”, non frequentava le bettole ma da scapolo dignitoso beveva a porte chiuse, in camera sua. Il bicchiere doveva sempre essere pieno perché il colore dentro al vetro simulasse una compagnia. In una sera che aveva bevuto fino a non ricordarsi più cosa aveva pensato poco prima, visto dagli altri condomini in quelle condizioni, promise che avrebbe smesso di bere e che avrebbe sposato la figlia di uno di questi. Lo scapolo quarantenne convinto ora è chiuso nella promessa fatta, dedito alla parola data che minaccia di trasformarsi in fatto. Ma il vino non aveva del tutto alterato la realtà, aveva solo sbagliato bersaglio. Era la proprietaria di casa sua l’amore segreto, segreto quasi anche a lui. Tozzi ci mostra come a volte il desiderio si annidi nelle occasioni: fino a poco prima pareva assente, poi l’occasione fa l’uomo innamorato, oppure ladro.
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“La mia amicizia” è una novella di richiesta di aiuto disperata: Beppe il protagonista sente suonare il campanello di casa sua ma non c’è nessuno, si spaventa a tal punto che chiede a una coppia di amici sposati di poter vivere con loro. L’invasione è strana e scomoda, l’amicizia è un sentimento che prevede la distanza, esiste solo se c’è il confine, se l’altro davvero non si fa troppo vicino. Beppe finisce in manicomio per cinque anni, e ora che è uscito non ha più voglia di vivere “è come se io fossi stato di legno e ora fossi bruciato; e restasse di me soltanto la possibilità di concepirmi. Non penso né meno, e comincio a gustare sempre di più la mia idiozia. Perché l’idiozia è una cosa dolce”. Il rifiuto impone la condanna, è un marchio a fuoco che brucia sulla pelle, squaglia gli ultimi residui di dignità. Chi viene rifiutato resta ai margini dell’amore, si sente espropriato di quel sentimento, della sola capacità di provarlo e restituirlo. Allora Beppe ci confessa che “non avrei mai creduto che, alla fine, potessi vivere a modo mio, così separato dagli uomini e da tutto il resto; e credo alla mia esistenza soltanto quando sogno.” L’esistenza si fa sfumata quando il confine con l’altro è talmente lontano da sembrare solo un ricordo, le altre vite sono altrove, altrove l’amicizia, l’esistenza procede solo quando concepiamo di esistere nella nostra testa, solo quando il pensiero si fa presente, oppure quando il sogno ci prende.
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Tozzi in queste novelle ci apre le porte all’amore coniugale, a quelle coppie perfettissime che sembrano destinate e incastrarsi così bene che ci si chiede se non siano lo stesso corpo, da quale arto si dirami l’altro. L’amore dentro l’abitudine, o l’abitudine dentro l’amore? In “Elia e Vannina” Federigo Tozzi è impietoso, descrive una giovane coppia ai primi anni di matrimonio: tocco dopo tocco entrambi si depositano uno sull’altro come lo sporco, le pentole si incrostano e quella usura è piacevole, diventa un ingrediente necessario al piatto portato in tavola. “Invecchiando quell’egoismo era indispensabile a loro quanto il respirare. (…) Era per lui la stessa cosa tanto amare la moglie quanto il medaglione. Egli aveva soltanto lo scrupolo di essere infedele ad esso o a lei. Non altro”. Tozzi ci mostra che quando diveniamo parte dell’altro e l’altro parte di noi in realtà ci stiamo mangiando, questo è un amore cannibale, non è amore di condivisione. Ci si ciba a vicenda, si diventa cose che respirano, che mangiano, uguali al medaglione che sul petto si alza per il dovere inconsapevole del torace.
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In “La vendetta” abbiamo la descrizione della convulsione intima che prende chi prova il desiderio di vendetta. Sempre di desiderio si tratta, sempre di un sentimento che scava nel profondo come l’amore, che ha radici miste alla passione, che sprofonda nel divario tra volontà e desiderio. “Una volta mi sono sentito invece invaso da una vera vertigine, che era più forte della mia volontà: sono stato sul punto di commettere il delitto, quasi provando il principio di uno svenimento, che mi avrebbe dato giusto il tempo di agire.” Ma togliete il titolo e togliere “commettere il delitto”: potrebbe essere l’esatta descrizione della folgorazione d’amore, del così detto colpo di fulmine. L’amore è una vertigine, è lo spostamento dell’asse del baricentro che spacca la volontà, ci rende inabili, deboli e allo stesso tempo ci fornisce comunque un secondo per agire, per scegliere di non saltare quel baratro. Tozzi pone in questa novella il limite esatto tra amore e vendetta, tra amore ed ossessione. Vince sempre la seconda, la seconda porta alla mania, è comunque un pensiero sicuro, vorticoso dentro l’io.
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“Roberto e Natalia” è una delle novelle più disincantate di questa raccolta. Cinica fino al disgusto, eppure drammaticamente vera. Qui Tozzi ci riporta l’amore spolpato della carne, l’amore ridotto all’osso della sincerità. Amiamo chi ci capita davanti, non scegliamo mai nessuno veramente perché non abbiamo tutte queste possibilità. Gli incontri ci obbligano a una resa, prendere o lasciare. Illudersi sempre. Ma Roberto non si illude, illude Natalia, ma con sé stesso è onesto fino all’attrito. Parole così ci disgustano ma le abbiamo pensate anche noi almeno una volta: “E perché io l’amo adesso; se qualche anno fa io non la conoscevo nemmeno? Quand’era bambina, la sua esistenza non aveva niente a che fare con me. Che mi piaccia, non basta perché io l’ami. Io non amo né meno me stesso; ma soltanto le cose che io penso, quando non si riferiscono a quelle presenti; quando non so né meno che cosa siano e non saprei nominarle. (…) Natalia non era che l’essere scelto tra tutti gli altri; l’essere che gli era capitato; e non di più”.
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Federigo Tozzi in queste splendide novelle ci descrive l’amore in tutte le sue molteplici e “inusuali” forme. Nelle variatio più interessanti, più inconfessabili. Tozzi è capace di entrare nella serpe in seno del desiderio, di muoversi come questo rettile a terra, duro nel suo scheletro, con le coste che strisciano sulle squame, farsi microscopico e infilarsi nelle orecchie, risalire al cervello. Il desiderio che come una serpe ci si pianta dentro, sibila con la sua voce, ci fa venire la febbre.
Clery Celeste
L'articolo “Una volta mi sono sentito invaso da una vera vertigine, che era più forte della mia volontà…”. Amore e desiderio nei racconti di Federigo Tozzi proviene da Pangea.
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Amore é proteggersi a vicenda, fidarsi e custodirsi nell'abbraccio in cui riconosciamo il nostro destino. Auguri C&G! 👰🏻♥️🤵🏻🎶🎹🎤🎸🥁🎵 #francescagramegnamusic #wedding #weddinginspirations #apulia #boda #apuliawedding #matrimonio #masseria #bride #luxurywedding #weareinpuglia #weddingmusic #weddingband #hochzeit #justmarried #weddings #luxuryweddings #luxuryevents #weareinitaly #weddingday #bodas #weddinginspo #shabbywedding #instawedding #brides #casamento #weddingideas #casamentos #weddingdetails @ilsantissimorelais #ilsantissimo (at Relais Il Santissimo) https://www.instagram.com/p/Bo6HV7QCFpw/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=s50v74pyiiru
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