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Lezioni di pazienza

In questi giorni è giunta, come maestra di pazienza, una coppia di tortore dal collare orientale, covando senza sosta il loro unico frutto d'amore, sull'intercapedine della tettoia, dinanzi all'ingresso di casa. È bello avere delle coinquiline piumate che ti ricordano inconsapevolmente l'importanza di accudire con calma e dedizione ciò che hai creato, perché tutto ciò che �� fecondo è destinato in ogni modo a fare capolino nel mondo, indipendentemente dal tempo che impiega per nascere.

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A volte la luce è la stessa, seppur in momenti diversi. ✨

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Maggio che se ne va

Maggio è stato profumo di timo e maggiorana, disperso da padelle fumanti e verdure fresche come da un turibolo, nel sacro suolo della cucina. È stato un ventre in lievitazione, pronto ad accogliere una nuova vita, appena emergente dalla veste fiorita di un'amica remota, che inconsapevolmente, con la gioia nel cuore e la gratitudine di avere un marito degno di essere definito tale, mi ha dato la forza di perseverare nella ricerca di un amore così bello, puro, divino. Maggio è stato il sorriso di mio nonno, quando gli ho portato le ciliegie raccolte da papà dal nostro albero in giardino, così tanto desiderate. È stato la sagoma in lontananza di lui, che teneva per mano la sua piccola nipote, accompagnandola tra giostre e tramonti, lui, inaspettato, che di volta in volta si rivela affine a me e piacevolmente mi sorprende, lasciandomi involontariamente in bilico tra la paura di un'illusione e la speranza di innamorarmi lentamente e senza esiti nefasti.

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Sacro e profano

Ieri ho respirato con fratello bosco e sorella acqua, tra architetture rurali senza tempo, congelate dall'edera e da rampicanti fioriti; ho trovato Dio nelle asperità delle rocce e in un'amica sibilla, oracolo di angeli e astri. Tutto, sacro e profano, divino e terrestre, mi ha rivelato un passato di catene che non esiste più, un presente finalmente pieno di grinta ed orgoglio, senza trascurare un meritato riposo, e un futuro pieno di consapevolezza, autostima ritrovata, frutto di un cammino, già iniziato da tempo, volto ad amarmi come sono in grado di amare. Tuttavia, la lezione più grande - e qui Dio ci ha messo il suo tocco - è che devo mantenere quella pace che fin dalla Verna mi porto nel cuore, ricordandomi, di nuovo, di abbandonarmi totalmente a Lui e lasciarmi trasformare. Ieri ho ammirato la realtà con occhi nuovi, e i miracoli silenziosi, quotidiani, incessantemente operosi si sono rivelati per pochi attimi al mondo, per poi dileguarsi tra liquide tende scroscianti e mimetici canti piumati.

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Cos'è il fiore di Alabastro?

Buongiorno! ☺️

Ti ringrazio molto per la domanda! ✨

Dunque, l'alabastro è uno dei miei materiali preferiti; si tratta di una roccia sedimentaria traslucida e di natura gessosa o calcitica, di colore bianco avorio, giallo miele e talvolta rossastro. Rispetto al marmo, è meno resistente, in quanto più morbido, poroso e fragile se esposto all'acqua, ma molto più facile da lavorare. Nel V secolo d.C., ad esempio, era molto raro, prezioso e ricercato, perché si estraeva soltanto nelle cave d'Egitto; infatti, era un materiale che soltanto la corte imperiale di Giustiniano poteva permettersi di utilizzare; non a caso, se fai un salto a Ravenna, ti accorgerai che sia nel Mausoleo di Galla Placidia che nell'adiacente basilica di San Vitale, le finestre sono ricoperte di lastre d'alabastro, che peraltro rimettono la luce solare con degli effetti meravigliosi e suggestivi.

Perciò, anche se in maniera minore rispetto al marmo, l'alabastro è comunque un materiale molto resistente, ma per la sua struttura morbida e traslucida permette di creare più facilmente decorazioni eteree, vaporose, sottili, semitrasparenti.

All'apparenza, dunque, un fiore, emblema assoluto di delicatezza e caducità, nel momento in cui viene scolpito nell'alabastro restituisce al fruitore la stessa idea, ma solo dal punto di vista estetico, perché nella sostanza è incredibilmente granitico.

Perché, dunque, ho scelto di chiamarmi così su Tumblr?

Perché mi riconosco molto in questa combinazione: sono di costituzione minuta, gentile, sorridente, altamente sensibile, perciò spesso vengo paragonata alla delicatezza ed alla fragilità di un fiore; tuttavia, sono anche molto resistente, forte, decisa, ma lo si nota soltanto conoscendomi meglio, esattamente come un visitatore che, osservando un fiore scolpito nell'alabastro, si chiede quando mai si romperà, per poi toccarlo e scoprire la sua autentica natura. 🌷

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Trasformazione

Tornata a casa dalla Verna e da una pasquetta fuori porta improvvisata, il mio fisico, già malandato, alla fine ha ceduto e sono rimasta a letto con l'influenza per una settimana intera. Durante questa reclusione forzata, il processo per ritornare alla realtà è stato più lento e faticoso, ma al contempo benefico e purificante.

Ho pensato ad uno dei ragazzi conosciuti lassù, che dopo avermi corteggiata e aver capito che invece le mie intenzioni erano serie, non aveva comunque smesso di essere dolce e gentile, rendendosi disponibile a rimanere in contatto una volta tornati a casa, ma poi disattendendo la sua promessa, sparendo negli abissi del mondo e lasciando il mio saluto telematico senza una risposta, galleggiante nel silenzio e nell'oblio. Avendo vissuto molte disavventure sentimentali, credevo di reagire al solito modo, sentendomi stanca e frustrata, chiedendomi se mai avrei vissuto un amore vero; invece, per la prima volta, ho sentito una pace nel cuore e una più salda consapevolezza del mio valore, nonché una maggiore dose di ironia e di speranza.

Temevo che i traguardi raggiunti nel santuario sarebbero andati presto perduti, nello scontro violento con la realtà che avevo lasciato prima di partire, invece sto notando con sorpresa e piacere che la rabbia e la paura circa il mio futuro lavorativo non hanno più il controllo totale della mia anima. Ogni giorno invio candidature, qualche colloquio è già all'orizzonte, l'ignoto è immutato, la crudeltà della società verso i trentenni pure, tutto è terrificante e drammatico esattamente come fino a due settimane fa, ma l'atteggiamento è sottilmente calmo, placidamente teso, delicatamente scosso, superficialmente scalfito. La pazienza e la perseveranza hanno preso finalmente il posto dello sconforto e dell'angoscia, conferendo loro il giusto peso.

È una strana sensazione, sentirsi in pace quando tutto intorno è caotico, incerto, spaventoso. Durante questa settimana di clausura domestica, gli alberi hanno disperso nel vento i loro ultimi fiori, e ora le strade profumano di verde; il caldo è esploso, facendomi talvolta bramare il freddo dei colli toscani; la mia camera da letto sta prendendo di giorno in giorno una nuova forma, lasciando andare ciò che non serve più e facendo spazio al permanente e al nuovo. Temevo che i traguardi raggiunti nel santuario sarebbero andati presto perduti, ma forse i primi passi per preservare e custodire la calma interiore cominciano veramente dalla propria stanza, affinché sistemando essa si cominci a fare altrettanto nel cuore.

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Un viaggio interiore

Vivere il Triduo pasquale alla Verna con amici e giovani provenienti da ogni luogo d'Italia e del mondo significa entrare in un'altra dimensione, dove la primavera non è ancora giunta e i primi germogli, cristallizzati dalle gocce di pioggia, sfidano l'aria fredda, umida e pungente, pendenti dai lampadari di faggi.

Le giornate, scandite da lodi, liturgie e prove di coro, sono un'occasione per vivere in autentica fraternità, scoprendosi sorprendentemente simili, nonostante età, esperienze e vissuti diversi, ma anche per meditare in silenzio e solitudine, inchiodando le proprie croci, lasciandosi salvare nelle viscere della terra, rifiorendo con gli stessi problemi di prima, ma con la vera pace nel cuore.

Descrivere nel dettaglio quanto accaduto sarebbe fatica sprecata, perché certe esperienze sono così profonde da dare il meglio di sé più nei gesti che nelle parole.

Solo il fuoco crepitante della sala del camino custodisce confessioni e silenzi, chiacchiere e momenti di festa, preghiere, lacrime e speranze; alla partenza, la legna scoppiettante copre l'ultimo vociare tra i corridoi, per poi sfumare in cielo, pronta a riaccendersi e ad accogliere altri giovani bramosi di quella fiamma viva, quella gioia che solo Dio sa dare.

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🌿 La mia anima riposa nelle architetture verdi e medievali. 🌿

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"Il silenzio respira in me. Dove andrò? Se mi chiedo cosa accadrà di me, non lo so; lungo quale rotta io mi trovo mai? Che cosa sono e che sarò domani? Oh, strana questa vita mia che va... Un punto vivo nell'immensità...

No, paura io non avrò della notte, no; ma è il sentirmi così da solo nella notte, no! Dove andrò, non lo so, dove andrò?

E non mi lasciare qui, oltre il buio non c'è che questo amore per te ed è il niente che temo di più! Dove andrò?"

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Un punto vivo nell'immensità

È passata poco più di una settimana dalla mia seconda laurea, ma la mia tempesta interiore non è mai cessata, anzi, come un uragano ha cominciato a sollevare e trascinare con sé domande esistenziali, paure, preoccupazioni, rabbia, pessimismo cosmico, costringendo ai ripari ogni forma di speranza, grinta, resilienza e perseveranza. Era inevitabile esplodere, soprattutto dopo aver visto crollare quei pochi embrioni di piani e progetti che mi davano qualche spiraglio di certezza, realizzando di dover invece ricominciare da zero, chissà dove, chissà come. Dovrebbe essere stimolante, ma non lo è, non se non si è ancora individuato un obiettivo, o meglio ancora uno scopo, un senso a questo nuovo capitolo della vita. Nei prossimi giorni, non a caso, mi attende un tempo di dura prova, ma sarà importante per la mia crescita spirituale e interiore; come in una celebre canzone di Mango, non so ancora che direzione prendere, ma sono "un punto vivo nell'immensità": persa, ferma, ma pur sempre viva, con un margine di azione e un cuore pronto ad imparare che a volte lasciare andare non significa eliminare, ma semplicemente fare spazio, scoprendosi grandi.

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Your muses' aestethic

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Mi rispecchia tutto perfettamente: l'arte; il mio animo romantico, tra natura e architetture medievali in rovina; la mia passione per la scrittura e la letteratura; il mare. 💙

Grazie @hope-now-and-live, @umi-no-onnanoko e @lovelytoyou per avermi coinvolta! ✨

Cari lettori, come sempre, se avete voglia di partecipare a questo divertissement siete tutti invitati!

Se vi incuriosisce vedere l'esito degli altri How does Pinterest see you a cui ho partecipato, cliccate sulla sezione di vostro interesse: fashion, mood, aestethic, wedding day edition, christmas edition, valentine's day edition e art.

Se invece volete che ci seguiamo anche su Pinterest, mi farebbe molto piacere, ecco il mio profilo! ✨

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"Non c'è bisogno di mettersi fretta. Non c'è bisogno di brillare. Non è necessario essere nessuno se non sé stessi."

- Virginia Woolf, Una stanza tutta per sé, 1929

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"Cosa ricordi tu degli anni che hai vissuto già? Soltanto qualche scena impressa dentro di te: grandi sogni, grandi sogni, quello che c'è. Se tu racconti la tua vita nel dettaglio, poi, tu ti accorgi che non sei diverso da me: grandi sogni, grandi sogni spaziano in te

Noi siamo i rami di una pianta che già c'è, siamo i frutti della terra, questo è.

Eppure qualche cosa dentro noi si spande dentro l'aria fin lassù e graffia il cielo un grido, anche io vorrei capir soltanto un po' di più! E graffia il cielo un grido, oh mio Dio! Vorrei capir qualcosa anche io...

Vorrei lasciare un segno tutto mio!"

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Questi fantasmi

Il giorno tanto agognato s'avvicina, eppure non riesco a percepirne la gioia; essa mi sfugge, come il vapore del nero caffè rovente che dalla tazza s'inerpica in una danza aromatica. Questi fantasmi, di eduardiana memoria, non mi lasciano pace: c'è quello del passato, che avvelena ogni sogno d'amore, nutrendosi dello stesso dolore sepolto e rigenerandosi ad ogni nuova ferita, facendomi sentire maledetta, perduta, rassegnata; c'è quello del futuro, che non perde occasione per ricordarmi il vuoto che mi attende, la fatica e i sacrifici sproporzionatamente grandi rispetto alla soddisfazione di aver raggiunto un traguardo, l'inutilità di aver scelto un progetto di ricerca molto più impegnativo di quanto mi venisse richiesto per una seconda laurea, soprattutto in rapporto alle prospettive lavorative inesistenti o indecenti che da mesi scorgo all'orizzonte. Ci sono momenti in cui la rabbia, verso di me ma soprattutto verso la società, m'assale e prevale, al punto che non mi importa più degli incoraggiamenti dei miei cari, né dei numerosi complimenti che sto ricevendo dai professori e da chiunque venga a conoscenza della mia creatura, frutto di tre anni fuori corso, fatti di studi interdisciplinari, trasferte, lacune da colmare, per un discreto periodo condivisi con il lavoro, che per quanto stimolanti mi hanno prosciugato ogni energia mentale e cristallizzata in un tempo non più mio. Conosco molto bene il nome del sicario che spezza le catene dei miei spettri e li scatena contro di me; questi fantasmi, tuttavia, per quanto basati su dati di fatto, non sono comunque costituiti di verità, bensì di menzogne ben confezionate. Ci sono giorni, però, dove pur conoscendo l'antidoto per scacciarli via, li lascio fluttuare ancora un po' nella stanza buia, in attesa di essere salvata, inerme, dall'unico che può. A volte resto ad osservare l'inferno dalla cima di un burrone, per ricordarmi che posso cadere, purché senza precipitare.

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Grazie @umi-no-onnanoko @hope-now-and-live e @lovelytoyou per avermi coinvolta! 🌷 Essendo una storica dell'arte, non avrei proprio potuto rifiutare una simile proposta! 🥰

È tutto perfetto; uso Pinterest anche per collezionare virtualmente opere d'arte, soprattutto di epoca medievale, mio campo di specializzazione, il che spiega perché alcuni risultati siano più specifici e meno conosciuti.

Una menzione particolare, infatti, vorrei farla per quella splendida scultura che vedete, giusto per sottolineare ulteriormente quanto l'arte di epoca medievale sia eccezionale: si tratta di una Madonna con Bambino, detta Notre Dame de Grasse, di provenienza incerta ma risalente al 1460 circa, oggi conservata al Musée des Augustins, a Tolosa. È uno dei tanti capolavori della scultura gotica francese, in pietra calcarea policroma, dalla resa così raffinata, delicata, elegante. Più la guardo, più me ne innamoro! 🥹

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"C'è una rondine e un campanile, un soldato senza fucile in ritorno dal Medio Oriente, dove non ha concluso niente.

C'è una strada su una collina, e una sposa nella campagna col sorriso che sa di Natale, e c'è un circo sulla statale e un bambino che corre...

Semplicemente arriva qualcosa che prima non c'era, come una guerra torna la primavera."

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