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#Elena Giusti
perfettamentechic · 4 months
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21 gennaio … ricordiamo …
21 gennaio … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic
2022: Louie Anderson, Louie Perry Anderson, attore e comico statunitense.  (n.1953) 2021: Gernot Langes-Swarovski, imprenditore austriaco pronipote del fondatore dell’azienda Daniel Swarovski è stato manager partner del gruppo tirolese D. Swarovski.  Era conosciuto come il “re dei cristalli“. (n. 1943) 2021: Nathalie Delon, pseudonimo di Francine Canovas, è stata un’attrice e regista francese. E’…
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clamarcap · 6 months
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A tre cori
Giovanni Paolo Colonna (1637 - 28 novembre 1695): Laudate Dominum a tre cori, due trombe, archi e continuo (1672). I coro, in cornu evangelii: Sonia Tedla, soprano; Francesco Giusti, contralto; Michele Concato, tenore; Carlo Bonarelli, basso; Coro della Cappella musicale di San Petronio in Bologna; Sara Dieci, organo; dir. Michele Vannelli. II coro, in cornu epistolæ: Francesca Cassinari,…
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shcherbatskya · 1 year
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bawling sobbing weeping bursting into tears they understand me… (Tom Geue and Elena Giusti editors of unspoken rome absence in latin literature and it’s reception)
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lamilanomagazine · 3 months
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Giardino dei Giunti, la Consigliera Onu per la prevenzione dei genocidi in visita a Milano
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Giardino dei Giunti, la Consigliera Onu per la prevenzione dei genocidi in visita a Milano  Questa mattina il Giardino dei Giusti al Monte Stella ha ospitato Alice Warimu Nderitu, Special Adviser per la prevenzione dei genocidi delle Nazioni Unite, in vista della cerimonia per la Giornata europea dei Giusti del 6 marzo. Ad accoglierla, insieme al Presidente della Fondazione Gariwo Gabriele Nissim, la Presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi. "In un momento di grave crisi internazionale come quello in cui si trova il mondo - ha detto Buscemi - riportare l'attenzione sulle figure, le storie dei Giusti e di chi è impegnato affinché possa prevalere la diplomazia sulla guerra è molto importante. È con questo spirito che accogliamo la visita di Alice Warimu Nderitu al Giardino dei Giusti di Milano". "Dopo tanti anni di scambio di idee con la Fondazione Gariwo finalmente posso vedere di persona questo luogo così importante - ha commentato Nderitu -. Raccontare le storie dei Giusti e onorarli nei Giardini è uno dei modi più potenti con cui possiamo preservare la memoria dei genocidi passati ed educare il mondo sull'importanza della prevenzione. Spero che queste storie e l'idea alla base del Giardino possano viaggiare in tutto il mondo". Per il presidente Nissim, "Gariwo, attraverso i Giardini dei Giusti, vuole impegnarsi a far conoscere tutti gli strumenti del gruppo di lavoro presieduto dalla Special Adviser Nderitu e a lavorare insieme per prevenire nuovi genocidi e contrastare il discorso d'odio. La nostra speranza è che presto venga istituito un Giardino dei Giusti simbolico nella sede delle Nazioni unite proprio come quello di Milano". Keniota, Alice Warimu Nderitu è stata nominata nel 2020 Advisor per la prevenzione dei Genocidi dal Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres. Da decenni è una delle figure di maggiore spicco della diplomazia africana e nei processi di risoluzione di conflitti inter-etnici.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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agrpress-blog · 4 months
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Roma, luogo intriso di storia, diventa il palcoscenico di "Il Civico Giusto," che con la voce autorevole di Monica Guerritore, narra l'epica fuga di Sandro Pertini e Giuseppe Saragat, orchestrata dai coniugi Monaco. A 80 anni da quel momento, il Presidente Mattarella loda il coraggio e la lealtà alla Patria, mentre il Ministro Nordio sottolinea il loro esempio di virtù civiche: coerenza, coraggio, intelligenza. L'evasione, orchestrata da Giuliano Vassalli e Giuseppe Gracceva, vide il trionfo del coraggio di Alfredo Monaco, Marcella Ficca e del capo delle guardie Ugo Gala. Il coraggio dei Monaco si estese oltre, offrendo rifugio a una bimba ebrea di 6 anni durante i rastrellamenti. Un atto di eroismo immortale celebrato da "Il Civico Giusto." GUARDA LE FOTO DELL'EVENTO Oggi, la storia di Regina Coeli è accessibile a tutti tramite un QR code sulla mattonella esterna di Via della Lungara 29. La quindicesima tappa di questo percorso coinvolge attivamente studenti, istituzioni e attori come Monica Guerritore, Roberto Ciufoli e Luca Barbarossa. Sofia, del Liceo Orazio, ha letto il messaggio del Presidente Mattarella a Paolo Masini, ideatore e coordinatore del progetto. Paolo Masini, figura chiave, sottolinea come "Il Civico Giusto" sia un grande esempio di storia fatta di uomini, donne, affetti, ideali e voglia di libertà. Un progetto coinvolgente, anche grazie alla coordinazione di Maria Grazia Lancellotti. Il Ministro Carlo Nordio, in un intervento toccante, evidenzia le virtù civiche di coerenza, coraggio e intelligenza. Elena Grech, Vice capo della rappresentanza della Commissione Europea, sottolinea l'importanza di essere giusti, piantando semi di volontà in luoghi che la libertà toglie. Chiara Sbarigia, Presidente di Istituto Luce Cinecittà, e Rai teche, partner del progetto, sottolineano il ruolo dell'Archivio Luce come custode dell'autobiografia del Paese. Il Capo del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria Giovanni Russo riflette sull'importanza di coniugare umanità e giustizia. Olimpia Monaco ringrazia a nome della famiglia per l'evento e la dedica del Civico Giusto ai nonni. La targa, scoperta dal Ministro Nordio con i giovani eredi Monaco, conclude un evento emozionante, cui hanno partecipato familiari, magistrati, parlamentari e gli studenti del Liceo Orazio. Il minidocumentario, insieme agli altri, è ora disponibile su www.ilcivicogiusto.com. Riviviamo insieme la pagina indelebile di storia, omaggio al coraggio che ha ridato la libertà all'intero Paese.
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giancarlonicoli · 6 months
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24 nov 2023 17:54
“A ROMA SI SCOPA. A MILANO SI FA E NON SI DICE, O SI FA FINTA CHE NON ESISTA” – DAGO SPIEGA A “GENTE” LA DIFFERENZA TRA LA CAPITALE, “SANTA E DANNATA”, E LA CITTÀ DELLA MADUNINA: “ROMA È INCLUSIVA, TI ABBRACCIA, TI ACCOGLIE, TI FAGOCITA. MILANO È DIVISIVA” – LE DARK ROOM IN VATICANO, LA DOMANDA DI BERLUSCONI (“SEI TATUATO ANCHE SUL PISELLO?”) E LA PRESENTAZIONE DEL DOCUFILM A MILANO: “L’APPARIZIONE DI RICCI È STATA UN OGGETTO MISTERIOSO, MOLTO PIÙ RILEVANTE DI QUELLA DI BEPPE SALA E URBANO CAIRO” - VIDEO -
Maria Elena Barnabi per “Gente”
Roberto D’Agostino sta girando l’Italia presenziando alle proiezioni speciali del suo film Roma, santa e dannata, un bel documentario scritto con il critico Marco Giusti che racconta l’amore per la sua Roma e che tra qualche settimana approderà sulla Rai.
Dago, come lo chiamano tutti, è calato come un alieno anche su Milano e al suo cospetto sono arrivati tutti, dal sindaco Beppe Sala a un inaspettato Antonio Ricci, a tributargli gli onori come vate e cantore del “cafonal” – il guazzabuglio ricco e coatto che mette insieme monsignori e ballerine – e soprattutto come fonte ineludibile delle notizie che contano.
Infatti, il suo sito Dagospia, fondato nel 2000, oggi è diventato un vero e proprio giornale con una redazione strutturata (il vicedirettore Riccardo Panzetta e poi Francesco Persili, Alessandro Berrettoni, Federica Macagnone, Luca D’Ammando, Ascanio Moccia e Gregorio Manni) ed è una miniera irrinunciabile di retroscena politici e gossip. E se nel documentario D’Agostino racconta Roma, noi di Gente gli abbiamo chiesto di parlare di Milano.
La differenza fondamentale tra Milano e Roma?
«Roma è inclusiva, Milano è divisiva».
Alla faccia di Milano città “arcobaleno”…
«A Roma c’è quel “mix and match” (miscuglio, ndr) che mette insieme appassionatamente il giornalista, il malvivente, la puttana, il prete, l’intellettuale e l’imprenditore. L’ammucchiatona romana».
Milano funziona per caste?
«Per censo, per professione: tutti stanno con i propri simili. Gli architetti con gli architetti, i poliziotti con i poliziotti e così via».
Esiste il “cafonal” fuori Roma?
«Ormai è nazionalizzato: anche a Milano non c’è più quella sobrietà per cui se eri ricco non dovevi dirlo a nessuno».
Chi ha dato l’avvio?
«I paninari del Burghy di Piazza San Babila negli Anni 80 con le loro Timberland e il Moncler: se non erano “cafonal” loro... E poi a un certo punto è arrivato Berlusconi, che sorvolava Milano con il suo elicottero personale».
Nel suo documentario dice che Silvio Berlusconi è il politico milanese che più si è romanizzato.
«Sposò appieno la filosofia romana della “caciara sul letto”. Perché avere una sola amante? L’amante è problematica, crea storie, chiede una casa, dopo due mesi è come essere sposati di nuovo. Una cosa così borghese... Meglio avere un ricambio continuo di ragazze e un’ape regina che gestisce il tutto».
A Berlusconi lei affibbiò mille soprannomi.
«All’epoca del “Bunga Bunga” con Silvio ho dato il meglio di me. Un giorno mi chiese di parlare da soli. Mi aspettavo la solita incazzatura, invece mi chiese se ero tatuato anche sul “pisello”, così disse lui. Dei miei soprannomi non gliene fregava assolutamente nulla».
Com’era?
«Voleva conquistare tutti, sedurre tutti, essere amato da tutti».
E ci riusciva?
«Ovviamente sì. Capì subito che una delle chiavi di conquista era il calcio. Così comprò il Milan, lui che era sempre stato interista».
Berlusconi è la vera essenza di Milano?
«No, è solo una delle mille facce di questa città. Poi c’è quella di Mediobanca e di Cuccia, quella dell’editoria, quella della cultura, quella di Prada e Armani...Ora poi ci sono gli eredi di Silvio».
Sono più austeri?
«No, sono solo brianzoli».
Un’altra differenza tra Roma e Milano?
«Roma ti abbraccia, ti accoglie, ti fagocita. Guardi Bossi e i suoi della Lega: arrivarono da noi al grido di “Roma ladrona”, ma poco dopo, dopo qualche cena al Bolognese e una serata al Jackie O’ (due locali storici della magica vita notturna di Roma, ndr), erano già tranquilli con qualche ragazzetta a gambe all’aria. È da qualche millennio che aspettiamo i barbari» .
A Roma avete anche il Vaticano.
«Qui il bene va a braccetto con il male, sono due facce della stessa medaglia. È piena di locali con la “dark room”. Siamo tutti peccatori».
Anche a Milano ci sono i locali per scambisti e per il sesso veloce tra gay.
«Perbacco se ci sono! Ma a Milano si fa e non si dice, o si fa finta che non esista. A Roma invece dal dopoguerra in poi hanno cominciato venire tutti i gay del mondo: Gore Vidal, Marlon Brando, Orson Welles. Vuole sapere perché?».
Me lo dica.
«Perché a Roma si scopa. È volgare, lo so. Ma quello che puoi fare a Roma, non lo puoi fare né a New York né a Parigi né a Milano».
A Milano però abbiamo visto una cosa incredibile: lei tra il sindaco Beppe Sala e Antonio Ricci alla presentazione del suo film, il diavolo e l’acqua santa.
«Per Milano l’apparizione di Ricci è stata un oggetto misterioso, molto più rilevante di quella di Beppe Sala e di Urbano Cairo, che pure sono importanti».
Chi è Antonio Ricci per lei?
«Ricci è un maestro, ma mica solo per me: per tutti quanti. Con la velocità di Drive in e di Striscia la notizia ha cambiato per sempre la grammatica della televisione in Mediaset, così come Arbore l’ha fatto in Rai. Ciascuno ha proposto un racconto televisivo diverso».
Nel film ha chiamato maestro Francesco Cossiga…
«Quando aprii il mio sito Dagospia, il presidente emerito venne da me perché voleva pubblicare degli articoli che non venivano accettati dai giornali. Cominciò a collaborare con Dagospia e io cominciai ad andare da lui e ad avere delle lezioni di politica».
L’insegnamento più importante di Cossiga?
«Il potere non è visibile, non è delle persone che votano in Parlamento. Non è una corona che ti metti in testa. E non sono né le donne né i soldi».
 Che cosa è il potere vero?
«Sta sotto quello visibile. È avere una tua filiera, una tua nomenclatura, un tuo gruppo. È una sorta di clan che ti sostiene. Da solo non vai da nessuna parte».
 Lei quanto potere ha?
«Io? Figurarsi. Non ho neppure il potere di andare a dormire quando voglio».
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claudio1959 · 9 months
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Sul trasloco del generale Van-
nacci si leggono commenti,
se possibile, ancor più de- menziali del libro che li ha provo- cati. La destra invoca l’articolo 21 della Costituzione. Da sinistra ri- sponde la Schlein che “la Costitu- zione non mette tutte le opinioni sullo stesso piano”. E sbagliano tutti. L’ufficiale comandava l’Isti- tuto geografico militare e i suoi ca- pi, il ministro della Difesa Croset- to e lo Stato maggiore, hanno ri- tenuto alcune frasi del suo libro Il mondo al contrario incompatibili col decoro dell’istituzione. Ma non gli hanno proibito di dire ciò che pensa: gli han tolto l’incarico. Noi pensiamo che abbiano fatto benissimo, altri (Elena Basile a pag. 9) no. L’importante è inqua- drare la questione nei giusti ter- mini: la libertà di espressione è sa- cra, visto che la Carta tutela tutte le idee senz’alcuna gerarchia (con buona pace della Schlein), ma qui c’entra come i cavoli a merenda.
Le libertà non hanno limiti, salvo quelli fissati dalla Costitu- zione e dalla legge. Io sono libero di bere alcol e di guidare l’auto, ma non consecutivamente né si- multaneamente: la legge lo vieta a tutela dell’incolumità pubblica. Se un giudice pensa peste e corna del suo imputato, non deve dirlo: se lo dice, deve astenersi in nome dell’imparzialità del processo. Se un avvocato pensa che il cliente sia colpevole, non deve dirlo: se lo dice, risponde di infedele patro- cinio. Abbiamo difeso il diritto di Marcello De Angelis a farneticare sulla strage di Bologna senza per- dere il posto di portavoce della giunta laziale perché non è un pubblico ufficiale. Ma Vannacci è un militare che ha giurato sulla bandiera “di essere fedele alla Re- pubblica... di osservarne la Costi- tuzione e le leggi e di adempiere con disciplina e onore tutti i do- veri del mio Stato”. E la Costitu- zione “riconosce e garantisce i di- ritti inviolabili dell’uomo” (art. 2) e afferma che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” (art. 3). Vannacci ritiene invece che i gay “non sono norma- li”, “la normalità è l’eterosessuali- tà” e “la Natura a tutti gli esseri sa- ni ‘normali’ concede di riprodur- si”; e, “piaccia o no, non nasciamo uguali, quindi chi arriva in Italia dovrebbe ringraziare immensa- mente per la compassione”. In- clusa Paola Egonu: “è italiana di cittadinanza, ma i suoi tratti so- ma t i c i n o n r a p p r e s e n t a n o l ’ i t a- lianità”. Liberissimo il generale di pensare questo mix di nefandez- ze e idiozie: se però lo rende pub- blico, tradisce il giuramento sulla Costituzione. Infatti ripete orgo- glioso di avere scritto il libro “con- tro le minoranze”. Ma la Repub- blica democratica che ha giurato didifendereinarmiènatapro- prio per tutelare le minoranze. Le maggioranze si tutelano da sole.
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uominiedonneblog · 11 months
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Il cuoco Antonino Cannavacciuolo racconta l'amore con Cinzia Primatesta e il successo di Villa Crespi
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Antonino Cannavacciuolo è davanti a me pronto a scattare la copertina di questo nuovo numero speciale di Grazia Food di cui è direttore ospite. Ho con me un cesto di frutta e erdura e sono curiosa di scoprire che cosa sceglierà. L o fa velocemente ma non a caso Prendo un limone dice facendolo volare in alto e aprendosi in un sorriso. Cannavacciuolo ha conquistato a Brescia nel 2022, la terza stella Michelin per il ristorante Villa Crespi a Orta San Giulio con un una cerimonia che lo ha visto raggiungere il palco districandosi in una selva di abbracci , quelli della sua famiglia vera, quelli dei collaboratori e quelli non scontati, degli altri chef presenti in sala. "Sono passati mesi e ancora faccio fatica a crederci" Confida il cuoco "Quando passa da Villa Crespi e vedo la targa, la guardo e dico "E' davvero mia?" Le biografie raccontano che Antonino sia entrato a far pratica in cucina a 13 anni e emezzo. In un giorno rompeva centinaia di uova per fare il gelato e disossava decide di prosciutti. Oggi, invece siamo a Orta Sang Giulio a Lacqua by the Lake, uno dei resort della galassia Cannavacciuolo che comprende , aoltre a Villa Crespi, al bistrot anche Laqua Vineyard, in Toscana, Laquad by the Sea a Sorrento e sapere nell'entroterra , sorrentino Lacqua CountrySide. La supeficice dl lago scintilla , cè una calma molto lananta dall'adrenalina di Cucina da Incubo o di MasterChef, i due programmi TV che vedono il cuoco come portagonista. Cinzia Primatesta, moglie di Antonino Cannavacciuolo dal 1999, è una presenza discreta poco più in là che discuter con alcuni collaboratori su come sistemare al meglio giardino e piscina per gli ospiti.
Antonino Cannavacciuolo ma ora che questa terza stella c'è che cosa cambia davvero?
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Ora sento più forte la responsabilità di rincorrere la perfezione . Quando ti danno la terza stalla sali su un palcoscenico mondiale,. La gente si aspetta una grande esperienza" E allora torniamo alle origini del suo percorso. Com'erano le cucine della sua infanzia? Piene di gente vive e, laboriose. In me è confluita la cucina casalinga di mia madre. IO miei nonni erano contadini, avevano le terre e il bestiame e io sono cresciuto con quei sapori. Eravamo una famiglia molto numerosa. Da parte di mio padre sette parenti da parte di mia madre 11. Immagini che cosa significasse, mettere a tavola una trentina di nipotini scalmanatati. Gli adulti portavano sempre il loro cavallo di battaglia. C'era attesa per la parmigiana di Zia Elena e il grattò di zia Anna. Era una sfida continua. Il palato di uno è un dono, ma questa dev'essere stata una scuola non da poco. "Mio padre percorreva chilometri per fare acquisti da quello specifico macellaio, pastificio o caseificio. Ho avuto la fortuna di crescere in Campania, in una zona di eccellenze. So il valore di un prodotto che nasce dalla stagionalità, dal giusto rapporto tra sole, terra e acqua. Tutto questo l'ho capito ancora meglio quando sono arrivato al nord"
Che cosa è successo Antonino Cannavacciuolo?
Mi mancava la cucina casalinga. Ho dovuto abituarmi a cucine leggere e meno importanti. Vedevo ci miei amici che mangiavano polli di allevamento e mi sembrava un sacrilegio. Ha dichiarato di essere cresciuto senza padre a sua volta cuoco e insegnante nella scuola alberghiera di Vico Equense. In realtà c'era eccome. nonostante una vita senza orari. E' stata una figura chiave per me. Anche quando ha tentato di dissuadermi dal fare il suo stesso mestiere. Lui ha saputo toccare i tasti giusti del mio carattere. In che modo? Mi ha sempre tenuto con i piedi per terra, da lui ho avuto pochissimi complimenti, ma frasi come "Fatti vanta "e non ti vantare mai". Ha sacrificato vita e tempo per farci stare bene . Per questo per me è importantissimo stare ogni minuto libero con i miei figli. Elisa ha 16 anni Andrea 10 e se volessero seguire le sue orme? "Ben venga spero di no, ma ben venga. Non li frenerebbe come ha fatto suo padre con lei? No spero di essere diverso in questo. Credo che i ragazzi debbano fare il loro percorso e i loro errori. Senza di questi non si cresce. La vita troppo facile, o resa semplice, porta alle strade sbagliate. Tu puoi a dare e dare tutto a un figlio, ma il valore deve capirlo da solo. E solo allora si fiderà davvero di te, e di ciò che gli hai trasmesso. Certo che con i figli bisogna essere fortunati. Io e Cinzia li seguiamo molto e lei, in particolare, è una madre eccezionale" Ecco la vostra è una storia d'amore iniziata quando eravate giovanissimi Non come un colpo di fulmine però. Quando sono venuto qui sul lago nei primi Anni 90, c'era un'atmosfera cupa. Ha presente quanto potessi sentirmi preso io che venivo dalla penisola sorrentina? Però ho incontrato subito persone speciali. Uno chef mi aveva proposto di passare un paio di mesi nell'albergo di famiglia di mia moglie, ci sono rimasto due anni. Il primo anno i e Cinzia eravamo amici. il secondo l'amicizia di è rafforzata, facevamo molte cose insieme, come cene, gite e tempo libero….ma niente di più. Poi un giorno mi propongono di andare a Capri a fare un 'esperienza al Quisisana . Lei c'è rimasta malissimo. Quindi me la sono ritrovata là. E l'amore è partito da li. Quindi ha fatto Cinzia a se a Capri non fosse venuta? Vallo a capire (ride) il punto è che lei aveva i suoi alberghi. Io volevo fare lo stellato. Eravamo avviati bene singolarmente, ma insieme credo che stiamo facendo qualcosa di bello. Oggi le mie società si chiamano Capri non per l'isola , ma perchè il nome è l'unione di Cannavacciuolo e di Primatesta. Il piatto con cui l'hai conquistata Linguine alle cicale di mare. Sono arrivato nel suo appartamento con questo costaceo vivo, o mi amava o mi lasciava. Qual è la forza della vostra coppia? Il rispetto . Tutti parlano sempre e solo di passione, ma alla base ci devono essere un'ammirazione e fiducia che vanno oltre i contrasti tre due persone che si confrontano su ogni idea. Che difetto le rimprovera Cinzia? Di essere terribilmente permaloso e con una memoria prodigiosa, se mi fanno un torto. E lei che cosa dice di sua moglie? Non previene i problemi. O forse non ha la mia ansia di risolverli subito Però insieme a 23 anni e 24 nel 1999 avete intrapreso l'avventura di Villa Crespi. Quanta incoscienza c'è voluta? Tanta e a volte guardandomi indietro mi chiedo se lo rifarei . Entrare in un'attività come Villa Crespi non è come iniziare con un piccolo ristorante. Era una squadra di 18 persone, c'eravamo buttati in qualcosa di più grande di noi. Ci sono voluti volontà e sacrificio. Qual è stato il momento più pericoloso? L'incoscienza non ti fa vedere i pericoli, ma solo il successo. Non ho mai penato di perdere la partita avevo 25 anni, potevo permettermi di passare la vita in cucina. Avevo l'obbiettivo di farcela e di dimostrare ai miei suoceri e ai miei genitori. Dimostrare è una parola impegnativa Mio suocero Oreste era un personaggio mitico dell'hotellerie sul lago. Mi padre guardava suo figlio crescere nel suo stesso lavoro . I nostri genitori si sono commessi per quelle stelle che loro non sono riusciti a raggiungere . Fanno da sempre il tifo per noi. In qualche modo a loro lo dovevamo. Articolo tratto da Grazia Food Le ricette di Antonino Cannavacciuolo Read the full article
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suhmayzooka · 1 year
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literally what is the point of more aeneid analyses when nothing will ever top elena giusti’s cyborg war paper ??
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frenchcurious · 3 years
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Mike Bongiorno et Elena Giusti posent avec une Oldsmobile 1955 devant le Colisée - Source Roma X Sempre
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istitutofemminile · 4 years
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Cafė chantant 1954
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perfettamentechic · 1 year
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21 gennaio … ricordiamo …
21 gennaio … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic
2022: Louie Anderson, Louie Perry Anderson, attore e comico statunitense. Molto attivo negli anni ottanta nei film e in altre apparizioni televisive, apprezzato per la sua figura da pacioccone. Dal 1994 al 1998 ha prodotto il cartone autobiografico La vita con Louie (Life with Louie), scritto quattro libri e, dal 1999 al 2002, condotto il game show televisivo Family Feud. Nel 1985 è stato sposato…
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finelythreadedsky · 3 years
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alright alright alright i’m going to read the article about the aeneid cyborg border war
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ghoul-haunted · 2 years
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title of work by erich s. gruen / the defeat of rome: crassus, carrhae and the invasion of the east, gareth c. sampson / brutus the noble conspirator, kathryn tempest / the augustan aristocracy, ronald syme / unspoken rome, absence in latin literature and its reception, edited by tom geue and elena giusti
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lamilanomagazine · 1 year
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Milano, giornata dei giusti 2023: la cerimonia al Monte Stella.
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Milano, giornata dei giusti 2023: la cerimonia al Monte Stella.   Si può ancora credere nell’uomo dopo la Shoah, i Gulag, i genocidi del Novecento e con una nuova guerra in Europa? È una domanda che ci poniamo spesso, quando pronunciamo la frase mai più. Ma è anche l’interrogativo dell’autore di Vita e destino Vasilij Grossman, a cui si ispira il titolo delle cerimonie della Giornata dei Giusti dell’Umanità 2023. Secondo Grossman, infatti, anche di fronte a un male estremo l’umano nell’uomo non può essere estirpato. Il pensiero di Grossman è stato il filo conduttore della cerimonia al Giardino dei Giusti di Milano, di cui quest’anno si celebrano i vent’anni (per maggiori informazioni gariwo.net/20anni). All’appuntamento milanese di questa mattina per la cerimonia di posa delle nuove targhe e consegna delle pergamene ai Giusti, insieme ai rappresentanti dei nuovi Giusti onorati, all’Associazione per il Giardino dei Giusti di Milano, di cui fanno parte la Fondazione Gariwo, il Comune di Milano e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, sono intervenuti la Presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi, il Presidente della Fondazione Gariwo Gabriele Nissim e in rappresentanza dell’UCEI Giorgio Mortara. Per i nuovi Giusti onorati erano presenti Philip Colley, pronipote di Gareth Jones e coordinatore di garethjones.org, Dijana Pavlovic, fondatrice del Movimento Kethane in Italia, Gabriel Cox, nipote di Sir Hersch Lauterpacht e Pietro Kuciukian, Console onorario della Repubblica di Armenia in Italia e co-fondatore di Gariwo. I Giusti onorati sono: •        Gareth Jones, giornalista gallese, fu il primo a documentare l’Holodomor, scontrandosi con l’indifferenza dell’Occidente e la censura sovietica fino alla sua misteriosa morte; •        Alfreda “Noncia” Markowska, donna rom, durante il Porrajmos perse la sua famiglia ma rischiò la vita per salvare dallo sterminio il maggior numero di bambini, rom o ebrei; •        Sir Hersch Lauterpacht, giurista britannico, ha posto l’individuo al centro del diritto e ha promosso a Norimberga l’idea di responsabilità personale di fronte a ordini inumani; •        Akram Aylisli, scrittore azero, ha denunciato le violenze del suo Paese contro gli armeni e sostenuto il dialogo tra i due popoli, pagando con un “esilio” nella propria terra. Durante la cerimonia sono state inoltre consegnate le pergamene in onore dei Giusti segnalati dalla società civile: Don Girolamo Tagliaferro, che durante il secondo conflitto mondiale operò in difesa dei più deboli e dei perseguitati, ebrei e ricercati politici; Don Paolo Liggeri, che dopo i bombardamenti su Milano del 1943 creò il centro di assistenza La Casa, organizzando la fuga di ebrei e antifascisti; Elvira ed Ernesto Cattaneo e Madre Superiora Suor Teresa, che a rischio della vita si prodigarono per salvare una bambina ebrea; Don Mussie Zerai, il sacerdote e attivista eritreo fondatore della Ong Habeshia che da oltre vent’anni si occupa di assistere i migranti; Lodovico Targetti, l’industriale della lana che durante l’occupazione tedesca ospitò nella sua casa a Moltrasio molti ebrei in fuga dalla deportazione, accompagnandoli al confine; Luca Attanasio, l’Ambasciatore d’Italia in Congo che si è distinto con il suo lavoro e con l’associazione Mama Sofia per la grande attenzione agli ultimi e la difesa dei diritti umani in Africa. La mattinata si è conclusa con un momento di confronto presso l’Anfiteatro Ulianova Radice che ha visto protagonisti gli studenti delle scuole, in arrivo da diverse parti d’Italia, insieme a Don Mussie Zerai; la moglie di Luca Attanasio, Zakia Seddiki; la nipote di Sir Hersch Lauterpacht, Gabriel Cox; il pronipote di Gareth Jones, Philip Colley; la fondatrice del Movimento Kethane in Italia, Dijana Pavlovic; il Console onorario d’Armenia in Italia Pietro Kuciukian. “È in tempi come quelli che stiamo vivendo, con la tragedia dei migranti a Cutro e l'atrocità della guerra tornata in Europa, che riemerge prepotente la necessità di far conoscere e custodire la storia dei Giusti nel mondo - ha detto la Presidente del Consiglio comunale e Presidente del Comitato dei Garanti del Giardino dei Giusti, Elena Buscemi -. Esempi di donne e uomini che hanno speso la loro vita per valori quali la giustizia, la verità, la solidarietà e l'umanesimo. Milano sulla cura della Memoria ha preso un impegno con le future generazioni e il Giardino dei Giusti, nato venti anni fa, è un esempio nel mondo di questo impegno”. "Da questo giardino pensiamo ai ragazzi ucraini, ai giovani russi che si rifiutano di combattere, alle donne iraniane e a quelle afgane - ha detto Gabriele Nissim Presidente della Fondazione Gariwo -. Così come a tutti i ragazzi che si muovono in tutto il mondo per difendere il pianeta. Le persone che onoriamo oggi sono esempio di responsabilità perché hanno sfidato leggi ingiuste. Perché manifestare il nostro amore per l’umanità è la giuria più grande della vita". LA GIORNATA DEI GIUSTI - Su proposta di Gariwo, nel 2012, il Parlamento Europeo ha proclamato il 6 marzo “Giornata europea dei Giusti” per commemorare coloro che si sono opposti con responsabilità individuale ai crimini contro l'umanità e ai totalitarismi. Dal 2017 la Giornata dei Giusti dell’umanità è divenuta solennità civile in Italia ed è celebrata con decine di iniziative nelle scuole e nei Giardini dei Giusti sorti in tutto il Paese.          ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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catilinas · 3 years
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hello, just learned the word "anatopism" which is like anachronism but for place, maybe you are already aware of it but i am going to be using it a ton and i thought you might like it as well
i was Not aware of it so thank you it is extremely cool! a similar concept that i Do know and love is a "heterotopia" which is like a place that is simultaneously lots of other places? i think there's a quote abt them being like "slices of time" which is poetic until you imagine it as a time salami. if you are an aeneid enjoyer this essay by elena giusti is about vergil's carthage as a heterotopia and it's like my favourite thing ever. ALSO tagging @katadesmoi who may be interested in time and space and carthage?
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