Tumgik
#Fiera del libro di Francoforte
marcogiovenale · 2 years
Text
andrew wylie interviewed by guillermo altares for 'el país'
andrew wylie interviewed by guillermo altares for ‘el país’
Among the literary giants included under the letter B on Andrew Wylie’s endless client list are Giorgio Bassani, Jorge Luis Borges, Saul Bellow, Paul and Jane Bowles, Joseph Brodsky, William Burroughs and Roberto Bolaño, eight of the twentieth century’s most important writers. Under C, one finds Guillermo Cabrera Infante, Italo Calvino and Albert Camus. Andrew Wylie, 74, is the world’s most…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
soldan56 · 4 months
Text
Tumblr media
@MauroMazzaRai Premiato per il suo servilismo da Sangiuliano a Commissario della fiera del libro di Francoforte stà riuscendo nell'impresa di farsi boicottare da tutta la cultura italiana per il suo diniego a @robertosaviano. Merdone pesta merdona.
8 notes · View notes
moonyvali · 1 year
Text
LA MALATTIA TERMINALE
"Sta muovendo qualche onda l'esclusione del fisico Carlo Rovelli dalla cerimonia di apertura della Fiera del Libro di Francoforte, cui era stato precedentemente invitato. La colpa di Rovelli è stata quella di contestare – peraltro in modo argomentato - le scelte del governo rispetto al conflitto tra Russia e Ucraina.
Avendo fatto parte Rovelli fino a ieri del novero degli “accreditati” dal sistema mediatico, questa volta si è inarcato persino qualche sopracciglio nella borghesia semicolta, nei lettori di corriererepubblica e fauna affine. Purtroppo a quest’influente fascia della popolazione sfugge del tutto la gravità di ciò che accade da tempo, come un andamento sotterraneo, continuo, capillare.
C'è una linea rossa continua che si dipana nella gestione dell’opinione pubblica occidentale da anni e che ha subito un’accelerazione dal 2020. È una linea che si lascia vedere in superficie solo talora, come nella persecuzione di Assange (o Manning, o Snowden, ecc.) fino a censure minori, come quella assurta oggi agli onori delle cronache. Il senso profondo di questo movimento sotterraneo è chiarissimo: perseguimento della verità e gestione del discorso pubblico in occidente sono oramai indirizzi incompatibili.
A Rovelli viene imputato qualcosa di imperdonabile, ovvero di aver tradito l’appartenenza alla cerchia degli onorati dalle élite di potere, mettendole in imbarazzo. Questo non può e non deve accadere. Oggi il discorso pubblico ha il permesso di oscillare tra due poli, a un estremo la polemicuzza innocua e autoestinguentesi sull’orsa o la nutria di turno, all’altro i rifornimenti di munizioni alla linea dettata dal capo, cioè dalla catena di comando a guida americana dietro al cui carro - sempre meno trionfale - siamo legati.
Per le verità più pesanti e pericolose vige l’ordine di distruzione, come evidenziato dal caso di Assange la cui vita è stata distrutta per segnare un esempio e un ammonimento a qualunque altro soggetto eventualmente incline alla parresia. Per le insubordinazioni minori (tipo Rovelli, Orsini, ecc.) basta la caduta in disgrazia presso i cortigiani, che si riverbera in censure, piccoli ricatti silenti, e poi in discredito, blocchi di carriera, ecc.
Tutto ciò si condensa in una sola fondamentale lezione, una lezione implicita che il nostro intero sistema di formazione delle menti, giornali, televisioni, scuole, università, ecc. consapevolmente o inconsapevolmente implementa: “Tutto ciò che è discorso pubblico è essenzialmente falso.”
Questa è la lezione che i giovani ricevono precocemente e da cui traggono tutte le conseguenze del caso, in termini di disimpegno e abulia. A tale lezione si sottrae solo in parte qualche parte della popolazione meno giovane, in cui si agita ancora l’illusione di aspirazioni passate (“partecipazione”, “democrazia”, ecc.).
La “realtà” in cui ci troviamo a nuotare funziona però secondo il seguente ferreo sillogismo:
1) Tutto ciò che abbiamo in comune gli uni con gli altri come cittadini, come demos è il discorso pubblico mediaticamente nutrito;
2) Ma quel discorso pubblico è oggi puramente e semplicemente menzognero (o schiettamente falso, o composto di frammenti di verità ben selezionati, funzionali a creare uno desiderato effetto emotivo);
3) Perciò non c'è più nessun possibile demos, nessun possibile discorso pubblico, e dunque nessuna leva perché un’azione collettiva possa cambiare alcunché. Mettetevi il cuore in pace, si salvi da solo chi può.
In questa cornice peraltro si staglia per interesse l’atteggiamento dei superdiffusori di menzogne certificate, dei mammasantissima dell’informazione e del potere, attivissimi nel denunciare ogni eterodossia sgradita come “fake news”. E così ci troviamo di fronte allo spettacolo insieme comico e ripugnante dove i comandanti di corazzate dell’informazione chiedono il perentorio affondamento di canotti social per non aver benedetto abbastanza l’altruismo di Big Pharma, o per essere stati teneri con Putin, o per non aver rispettato l’ultimo catechismo politicamente corretto, e così via.
Viviamo in un mondo in cui la menzogna strumentale è oramai la forma dominante della verbalizzazione di interesse pubblico.
C'è chi vi reagisce con mero disimpegno rassegnato; chi si chiude angosciato nella propria stanza tipo hikikomori; chi cerca paradisi artificiali in pillole; chi accetta il gioco cercando di usarlo per tornaconti a breve termine (perché nessun altro orizzonte è disponibile); c'è chi cade in depressione; chi impazzisce; c'è chi ogni tanto spacca tutto per poi tornare a battere la testa contro il muro della propria cella; e c'è chi sviluppa quella forma particolare di pazzia che sta nel lottare disarmato contro i giganti sperando si rivelino mulini a vento.
Sul fondo fluisce la corrente della storia dove il nostro vascello occidentale ha preso un ramo digradante e con inerzia irreversibile accelera verso la cascata. Una volta che la parola pubblica ha perduto la propria capacità di veicolare verità, ridarvi peso è impossibile. Ogni ulteriore parola spesa per correggere le falsità del passato, se raggiunge la sfera pubblica viene per ciò stesso percepita come debole, logora, impotente. La società che abbiamo apparecchiato è una società senza verità e togliere la verità al mondo sociale significa condannarlo ad una malattia terminale. Quanto dureranno gli scricchiolii, quanto la caduta di intonaci, quanto le infiltrazioni d’acqua, quanto resisteranno ancora gli spazi abitabili sempre più ristretti, questo non è facile prevedere, ma un mondo senza verità è un mondo senza logos, e non può che sfociare in quella dimensione dove le parole sono superflue perché violenza e morte ne hanno preso il posto."
Andrea Zhok
38 notes · View notes
semtituloh · 11 months
Text
Tumblr media
Via Soumaila Diawara
Questa donna e scrittrice si chiama Adania Shibli. Tra pochi giorni avrebbe dovuto ricevere un importante premio alla Fiera del Libro di Francoforte, ma la cerimonia di premiazione è stata prima cancellata e poi rinviata perché, per gli organizzatori, Shibli ha una colpa inemendabile: è palestinese.
Non so se ci rendiamo conto del livello di ipocrisia e fanatismo a cui siamo arrivati.
Il suo romanzo, “Un dettaglio minore”, è pubblicato anche in Italia e racconta di una giovane donna palestinese rapita e ammazzata dai soldati israeliani nel 1949.
Non solo si cancella la letteratura e le sue voci - già di per sé gravissimo - ma con questo gesto si cancella anche la Storia, perché di questo si tratta.
Una buona notizia almeno c’è.
Miglior regalo a Shibli non glielo potevano fare perché, cancellandola, l’hanno resa infinitamente più popolare di quanto lo sia mai stata e - c’è da augurarsi almeno questo - molto, ma molto più letta.
Lorenzo Tosa
#soumi_diawara5
2 notes · View notes
bicheco · 1 year
Text
Servitù volontaria
Va letta e riletta, la lettera di Ricardo Franco Levi, “Commissario Fiera del Libro di Francoforte del 2024”, che comunica al “professore carissimo” Carlo Rovelli di aver annullato la sua lezione alla Buchmesse dell’anno prossimo per i delitti di pacifismo e leso Crosetto. “Con grande pena, ma senza infingimenti”. Per non trasformare “un’occasione di festa e giusto orgoglio nazionale in motivo di imbarazzo per chi rappresenterà l’Italia… al massimo livello istituzionale”. Il dolente scrivente avverte tutto “il peso di questa lettera, che mai avrei voluto scrivere” (sic) e spera “che possa contribuire a non farmi perdere la sua amicizia”. Gran finale: “Con l’augurio di poter presto leggere un suo nuovo libro… le invio il migliore dei saluti”. Manca solo l’epigrafe che Longanesi voleva stampare sul Tricolore: “Tengo famiglia”.
La lettera è un reperto d’epoca, anzi d’epoche, perché avrebbe potuto scriverla qualunque prototipo d’intellettuale italiano in uno qualsiasi degli ultimi sei o sette secoli. È un capolavoro di servitù volontaria, dunque non richiesta, che spiega perché qui l’unica cultura degna di nota è quella autoritaria, qualunque sia l’autorità: l’intellighenzia non si concepisce come contropotere, ma come protesi e lingua del potere. Ha sempre bisogno di un padrone da servire. Se il padrone ordina, obbedisce. Se l’ordine non arriva, lo previene. Se il padrone cade, se ne cerca un altro. E non cambia mai idea, non avendone di proprie: cambia soltanto padrone. Il tapino Ricardo (con una c sola) – già giornalista per insufficienza di prove di Sole 24 ore, Corriere, Giorno, Messaggero e Stampa, fondatore-affondatore dell’Indipendente “liberal” (senza e), sottosegretario di Prodi, portavoce di Veltroni e ora presidente degli editori – è persino sincero, nella sua viscida cortigianeria censoria. Per lui, come per ogni maggiordomo, un intellettuale che critica il potere non è normalità democratica: è un’anomalia da stroncare prima che faccia precedente. Più del censore, che ora si rende due volte ridicolo con la retromarcia per ordine del governo, fanno pena i censori del censore (tipo Crosetto, che aveva invitato Rovelli a occuparsi di buchi bianchi e non del buco nero dei suoi conflitti d’interessi armati). Sono come Levi: per 15 mesi hanno stilato liste di fantomatici putiniani, silenziato e insultato i pacifisti, tentato di chiudere i programmi che li ospitano, ostracizzato artisti e autori russi (memorabile, ieri, il teatrino di Vespa e altri camerieri ai piedi di Zelensky). Ora la censura “liberal” e “progressista” si salda con quella della destra, che ne raccoglie i frutti senza neppure muovere un dito. Come disse Mussolini negli ultimi giorni di Salò: “Come si fa a non diventare padrone in un Paese di servi?”.
Marco Travaglio
5 notes · View notes
afnews7 · 10 days
Text
Il tour pre-fiera di Bologna 2025 inizia a Tolosa
#afnewsinfo – La Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna avvia il suo tour promozionale – http://www.afnewsinfo segnala:  Le apparizioni di questa vetrina itinerante delle offerte di Bologna 2025 saranno effettuate in: Tolosa, dove lunedì (16 settembre) aprirà i battenti il ​​Cartoon Forum che durerà fino al 19. Francoforte è la seconda tappa del tour, quando il roadshow di Bologna si unirà agli…
0 notes
stranotizie · 20 days
Link
Il programma è consultabile da oggi online. L’incontro inaugurale con Susanna Tamaro e Stefano Zecchi Novantuno autrici e autori italiani a confronto con esponenti della cultura di lingua tedesca in più di 50 eventi del programma letterario, 19 "testimoni del tempo" impegnati in 11 dibattiti sull'attualità e i grandi temi della nostra epoca, 21 appuntamenti di un programma professionale che farà incontrare i protagonisti del mondo del libro italiano e internazionale e a cui se ne aggiungono altri 9 organizzati dalle Regioni. Dopo 36 anni l'Italia torna Ospite d'Onore a Francoforte e svela il suo programma per la 76esima edizione della Buchmesse, dal 16 al 20 ottobre. Da oggi, 3 settembre, il calendario degli appuntamenti è consultabile sul sito Italiafrancoforte2024.com, aie.it e, nei prossimi giorni, buchmesse.de. L'Associazione Italiana Editori (AIE) ha curato il programma letterario, che si svolgerà nel Padiglione di Italia Ospite d'Onore firmato dallo studio Stefano Boeri Interiors e collocato al Forum Level 1, con il coordinamento del Commissario straordinario del Governo Mauro Mazza. Due le sale degli incontri: Arena e Caffè Letterario. Il programma professionale è organizzato da AIE con il sostegno di Italia Ospite d'Onore 2024 alla Fiera del Libro di Francoforte e di ICE - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane e si svolgerà, parallelamente a quello letterario, negli spazi dello Stand collettivo italiano nel Padiglione 5.0. Lo Stand collettivo italiano sarà inaugurato il 16 ottobre, a partire dalle 11, in un evento che mette al centro il ruolo degli editori nella diffusione della cultura del libro in Italia e la sua proiezione all'estero. "Il programma letterario riflette la ricchezza e la totale autonomia e pluralità dell'editoria italiana - ha sottolineato Innocenzo Cipolletta, presidente di AIE - È stato definito in un confronto continuo con gli editori e gli autori, con l'obiettivo di farci conoscere ancora di più e meglio all'estero. Per questo, fin dall'inizio, abbiamo voluto che gli italiani si confrontassero con noti scrittori e giornalisti tedeschi che modereranno larghissima parte degli incontri. Il programma potrà inoltre essere arricchito di nuovi incontri proposti da scrittori che ci hanno fatto richieste nei mesi scorsi e con cui siamo in costante dialogo, in una logica di massima apertura. La stessa apertura contraddistingue il programma professionale che, partendo dall'esperienza italiana, la mette a confronto con le migliori voci dell'editoria internazionale". "Sono particolarmente orgoglioso del programma che presentiamo per la partecipazione dell'Italia come Ospite d'Onore alla Buchmesse di Francoforte - ha sottolineato il Commissario straordinario Mauro Mazza -Nel tempio dell'editoria mondiale portiamo un 'Dream Team' di autori e relatori che sarà in grado di generare interesse, curiosità e dibattito sullo stato della cultura italiana. Mi piace sottolineare la massima rappresentatività del nostro programma, privo di qualsiasi gerarchia tra generi letterari e contraddistinto da incontri aperti a opinioni, esperienze e generazioni diverse e talvolta lontane tra loro. Ringrazio gli autori, proposti dagli editori, che hanno accettato l'invito. Sono convinto, inoltre, che il contributo dei 'testimoni del tempo' saprà arricchire ulteriormente la partecipazione dell'Italia alla Buchmesse di Francoforte, permettendo di celebrare la nostra cultura in tutte le sue sfaccettature". Tra gli autori e i professionisti dell’editoria ospiti a Francoforte, Susanna Tamaro e Stefano Zecchi - che apriranno l’incontro inaugurale del 16 ottobre con il dialogo dal titolo 'La bellezza delle parole' – Claudio Magris, Alessandro Baricco, Dacia Maraini, Viola Ardone, Donatella Di Pietrantonio, Gian Marco Griffi, Paolo Cognetti, Nicola Lagioia, Mauro Covacich, Paolo Rumiz, Gianrico Carofiglio, Annalena Benini, Melania Mazzucco, Silvia Avallone, Giordano Bruno Guerri, Giuseppe Culicchia, Alessandro D’Avenia, Maurizio de Giovanni, Antonio Manzini, Alessandro Campi, Andrea Romano, Gennaro Malgieri, Erri De Luca, Alessandro Barbero, Aldo Cazzullo, Luciano Lanna. Non solo saggistica, narrativa, musica, fotografia e illustrazione. Tra le eccellenze della creatività italiana non manca il cinema che a Francoforte sarà rappresentato dal regista, nonché apprezzato romanziere, Pupi Avati che - già autore di un film su Dante Alighieri – si confronterà con l’autrice e produttrice televisiva Simona Ercolani su cosa succede 'Quando la parola si fa immagine'. {} #_intcss0{display: none;} Fonte
0 notes
lamilanomagazine · 7 months
Text
Stati Generali della Cultura, l'impegno della Toscana per promuovere letteratura e lettura
Tumblr media
Stati Generali della Cultura, l'impegno della Toscana per promuovere letteratura e lettura. La presidente della commissione Cultura, Cristina Giachi, è intervenuta alla terza edizione di Testo, salone dell'editoria organizzato da Pitti Immagine alla Stazione Leopolda di Firenze. "Abbiamo aperto la terza edizione di Testo con una bella iniziativa organizzata dalla Regione Toscana e dagli Stati Generali della Cultura. Abbiamo riflettuto su quale potrebbe essere il ruolo delle istituzioni nella promozione della letteratura e della lettura, in un contesto nazionale e internazionale". È quanto dichiara Cristina Giachi, presidente della commissione istruzione, formazione, beni e attività culturali del Consiglio Regionale della Toscana, intervenendo all'iniziativa 'Promozione della letteratura e della lettura' che si è svolta a Testo, salone dell'editoria organizzato da Pitti Immagine alla Stazione Leopolda di Firenze, e alla quale hanno partecipato, tra gli altri, Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine, Elena Pianea, direttrice dei beni istituzioni attività culturali della Regione Toscana e Annalena Benini, direttrice del Salone internazionale del Libro di Torino. Erano presente anche Luciana Bartolini ed Elena Rosignoli, rispettivamente vicepresidente e vicepresidente segretario della Commissione cultura del Consiglio regionale. "Ringrazio tutti gli ospiti che hanno accolto l'invito a confrontarsi alla fiera di Testo, realtà giunta alla sua terza edizione conquistando un ruolo di primo piano nelle manifestazioni dedicate ai libri e all'editoria – ha aggiunto Cristina Giachi - A partire dalla prossima presenza dell'Italia come Paese ospite alla Buchmesse di Francoforte, tra gli eventi più importanti al mondo nel settore del libro, abbiamo evidenziato le opportunità di crescita che le fiere dedicate al libro e all'editoria offrono alle politiche culturali a sostegno dell'editoria e della lettura. La Toscana attraverso la consueta presenza al Salone del Libro di Torino porta avanti una lunga tradizione in questo senso. Un'azione che possiamo rafforzare con il percorso partecipativo aperto dagli Stati Generali della Cultura, rivolto a tutte le realtà editoriali presenti nel territorio". La presidente Giachi ha spiegato che quest'anno sarà istituito "un fondo per contribuire alle spese degli editori che parteciperanno al Salone di Torino, dove allo stand toscano troveranno ospitalità anche i piccoli editori. Il contributo rappresenta una prima volta, che auspichiamo possa essere stabilizzato: perché sostenere l'editoria è un modo per contribuire alla diffusione della lettura e della letteratura. Come istituzioni regionali stiamo investendo risorse, energie e competenze per potenziare e aggiornare le politiche regionali destinate al settore, puntando sul welfare che supera il concetto della cultura come costo, affermando un principio che mette in primo piano il benessere delle comunità, la crescita dell'offerta e delle opportunità di sviluppo. Una strategia concreta per la lettura e per il libro ci offre prospettive di progresso individuale e collettivo più nitide e meno generiche. Ed è quello che stiamo provando a fare con interventi di promozione caso per caso e in tutti i territori. Penso ai progetti attivi nelle scuole, come Leggere Forte, la proposta di legge rivolta al Parlamento 'Leggere liberi', per inserire un tempo dedicato alla lettura libera nel calendario scolastico di cui sono stata prima firmataria; oppure alle risorse regionali a supporto delle iniziative nei tanti comuni toscani. È un impegno concreto per le nuove generazioni e per tutta la cittadinanza che continueremo a portare avanti", ha concluso Giachi.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
Text
Buchmesse, presentato a Testo manifesto di Italia ospite d'onore
Presentato a Firenze il manifesto di Italia ospite d’onore 2024 della Fiera del libro di Francoforte, firmato da Lorenzo Mattotti. L’occasione è stato l’incontro ‘Promozione della letteratura italiana e della lettura’ che ha aperto la terza edizione di Testo, manifestazione dedicata all’editoria contemporanea che ha visto tra i partecipanti Mauro Mazza, Commissario straordinario del Governo per…
View On WordPress
0 notes
carmenvicinanza · 11 months
Text
Adania Shibli
Tumblr media
Adania Shibli è una scrittrice palestinese, autrice di saggi, romanzi, racconti e opere teatrali.
Nata nel 1974, vive tra Londra e Ramallah. Ha una laurea in Comunicazione e Giornalismo presso l’Università Ebraica di Gerusalemme e un dottorato in media e studi culturali presso la University of East London.
Lavora nel campo delle arti visive e collabora con l’al-Hakawati Theater di Gerusalemme e il Sakakini Cultural Centre di Ramallah.
È stata premiata per due volte con lo Young Writer’s Award–Palestine per il romanzo Sensi (il cui titolo originale è Masaas) nel 2002 e per Kulluna Ba’eed Bethat al Miqdar ‘an al Hub (Siamo tutti equidistanti dall’amore) nel 2004.
Considerata tra le scrittrici di lingua araba più promettenti individuate dal progetto Beirut39, ha insegnato all’Università di Berna e da luglio 2023 è stata ospitata dalla Literaturhaus di Zurigo.
Il suo ultimo libro, Un dettaglio minore, pubblicato originariamente in arabo nel 2017 da una casa editrice libanese e poi tradotto in diverse lingue, è stato candidato a due prestigiosi premi letterari, i National Book Awards e l’International Booker Prize 2021. Racconta la vera storia di una beduina stuprata e uccisa da un gruppo di soldati israeliani nel 1949 e la storia inventata di una giornalista di Ramallah che decide di indagare sulla vicenda ai giorni nostri e che viene uccisa dai militari israeliani dopo essersi avventurata in una zona militare senza permesso.
Il 20 ottobre 2023, per questo romanzo, avrebbe dovuto ricevere il LiBeraturpreis 2023 alla Fiera del Libro di Francoforte, assegnato ogni anno a  scrittrici provenienti da Africa, Asia, America Latina per promuoverne il lavoro e accrescerne la visibilità nell’editoria internazionale. La motivazione citava che l’autrice è stata in grado di «creare un’opera d’arte molto precisa dal punto di vista formale e linguistico che racconta il potere dei confini e cosa comportano le guerre per le persone. Con grande lucidità, Shibli è riuscita a volgere lo sguardo verso i dettagli più minuti, le sottigliezze che ci permettono di intravedere le vecchie ferite e le cicatrici che si estendono oltre la superficie».
A causa del conflitto tra Israele e Hamas, il 13 ottobre è stata cancellata la cerimonia di premiazione adducendo come motivazione “la guerra in Israele”.
In realtà, il libro si trascina dietro polemiche fin dall’estate, quando Ulrich Noller, giornalista e membro della giuria del premio, si era dimesso contro la decisione di premiarne l’autrice palestinese.
La vicenda ha smosso l’opinione pubblica mondiale che si divide tra chi critica il libro perché antisemita e chi difende Adania Shibli e la libertà di espressione. Sono state raccolte migliaia di firme di esponenti del mondo della cultura in sua difesa e innumerevoli sono stati i messaggi di solidarietà sui social che invitano ad acquistare e leggere il romanzo della discordia.
0 notes
giuseppearagno · 11 months
Text
Filosofia della censura
Tra le forze di pace che in grado di difendere il dialogo e la pace, a giusta ragione c’era fino a qualche giorno fa, la letteratura. Quando la fiera del libro di Francoforte ha deciso di cancellare l’assegnazione del premio LiBeraturpreis alla scrittrice palestinese Adania Shibli, non ha solo preso colpevolmente la posizione politica di una parte contro l’altra, schierandosi ciecamente con…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
curiositasmundi · 11 months
Text
Il 20 ottobre la scrittrice palestinese Adania Shibli avrebbe dovuto ricevere un premio letterario in occasione della Fiera del Libro di Francoforte, ma la cerimonia di premiazione è stata posticipata a data da destinarsi a causa del conflitto tra Hamas e Israele. Per questo vari addetti ai lavori dell’editoria e della cultura hanno criticato la fiera, la più importante del mondo per il settore librario, e sia la Sharjah Book Authority, l’ente degli Emirati Arabi Uniti che si occupa di promozione della cultura letteraria araba, che l’Associazione degli editori turchi hanno annullato la propria partecipazione all’evento.
Litprom, l’associazione culturale che assegna il premio vinto da Shibli, non ha spiegato nel dettaglio le motivazioni del rinvio della premiazione, ne ha solo dato comunicazione scrivendo sul proprio sito che la scelta è dovuta alla «guerra iniziata da Hamas per cui milioni di persone in Israele e Palestina stanno soffrendo». Negli scorsi giorni tuttavia alcuni giornali di lingua tedesca avevano criticato la premiazione di Shibli o l’avevano definita poco opportuna per via del contenuto del romanzo per cui la scrittrice ha vinto il premio, Un dettaglio minore. La prima parte del libro racconta lo stupro e l’omicidio di una ragazza beduina palestinese compiuto realmente da un gruppo di soldati israeliani nel 1949; la seconda è la storia (inventata) di una giornalista di Ramallah che decide di indagare sulla vicenda ai giorni nostri e alla fine del libro viene uccisa da altri soldati israeliani dopo essersi avventurata in una zona militare senza permesso.
[...]
0 notes
personal-reporter · 11 months
Text
Fiera internazionale del libro di Francoforte 2023
Tumblr media
Sarà con 137 espositori l’editoria italiana alla Buchmesse 2023 di Francoforte, che si terrà dal 18 al 22 ottobre, per  l’edizione che precede il ritorno, dopo 36 anni, dell’Italia Ospite d’Onore, oltre ad un ampio programma di eventi culturali curato dall’Ambasciata a Berlino e dalla rete delle istituzioni italiane in Germania. Lo Spazio Italia, cioè lo stand collettivo italiano organizzato da ICE - Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane in collaborazione con l’Associazione Italiana Editori, ospiterà 63 espositori al padiglione 5.0 – Stand A22 e sarà inaugurato il giorno dell’apertura della Buchmesse dall’Ambasciatore d’Italia in Germania Armando Varricchio, il 18 ottobre alle 12. Dopo il saluto delle istituzioni, il presidente di AIE Innocenzo Cipolletta e la vicepresidente Renata Gorgani illustreranno le prospettive del settore e i numeri contenuti nel Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia, a cura dell’ufficio studi AIE. Inoltre verranno presentati anche i numeri del mercato di varia – libri di narrativa e saggistica venduti nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione – nei primi nove mesi del 2023. I 12 mesi che separano l’Italia da Francoforte 2024 saranno decisivi per raccontare al mondo cosa è oggi e cosa vuole diventare domani l’industria editoriale italiana. Gli oltre 5mila editori italiani, come si vedrà nei dati del Rapporto sullo stato dell’editoria che verrà presentato a Francoforte, sono cresciuti in vent’anni sia nella loro capacità di rispondere a una domanda in Italia sempre più diversificata e plurale, sia in quella di proporre i propri autori all’estero ed essere Ospiti d’Onore a Francoforte è il coronamento di questo percorso. Il 19 ottobre, alle 10 al Frankfurt Pavilion, Agorà, si terrà la conferenza stampa di presentazione di Italia Ospite d’Onore nel 2024 mentre la cerimonia di passaggio delle consegne tra il Paese Ospite d’Onore di Francoforte 2023, la Slovenia, e l’Italia Ospite d’Onore di Francoforte 2024, avverrà il 22 ottobre dalle 16 alle 17, nel padiglione della Slovenia Ospite d’Onore, Forum 1. Tutti i materiali dell’evento saranno disponibili sul sito di AIE, con il sostegno della rete europea delle fiere del libro di ALDUS UP, coordinata da AIE e co-finanziata dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Europa Creativa. Read the full article
0 notes
giancarlonicoli · 1 year
Text
26 mag 2023 11:07
ALTRO CHE CENSURA A ROVELLI: IL VERO GUAIO PER RICARDO FRANCO LEVI, COMMISSARIO STRAORDINARIO DEL GOVERNO PER LA FIERA DEL LIBRO DI FRANCOFORTE, LO RIVELA “LIBERO” - “A VINCERE LA GARA PER LA CURA DELLA COMUNICAZIONE DELLA MISSIONE ALLA BUCHMESSE È STATA LA IFC NEXT, DOVE LAVORA ALBERTO LEVI, FIGLIO DEL COMMISSARIO”. DOPO LA PUBBLICAZIONE DELL'ARTICOLO, LEVI SENIOR HA INVIATO LA LETTERA DI DIMISSIONI -
DAGONOTA
Dopo l’articolo di “Libero” di questa mattina (a seguire), Ricardo Franco Levi, commissario straordinario del governo italiano per la fiera internazionale del libro di Francoforte, si è dimesso.
IL GURU PD DÀ L’APPALTO ALLA SOCIETÀ DEL FIGLIO
Estratto dell’articolo di Lorenzo Mottola per “Libero quotidiano”
Si chiama Frankfurter Buchmesse e come tutti i nomi tedeschi incute un po’ timore, anche se in effetti si tratta della innocua fiera internazionale del libro che si terrà in Germania nel 2024 e della quale l’Italia sarà ospite d’onore.
Come qualcuno ricorderà, il commissario straordinario del governo per coordinare la nostra partecipazione risponde al nome di Ricardo Franco Levi, ex sottosegretario all’editoria del governo Prodi, tornato a far parlare di sé nelle scorse settimane per la scelta di espellere dalla squadra tricolore il fisico Carlo Rovelli, ritenuto colpevole di aver espresso posizioni poco ortodosse sulla guerra in Ucraina (sostanzialmente, è stato accusato di essere un filo putiniano).
Una scelta che ha sollevato un polverone, tanto che alla fine Levi ha riconosciuto l’errore e si è scusato […].
Il problema dei polveroni, però, è che a volte innescano piccole reazioni a catena. Succede, infatti, che nel sottobosco dei palazzi del potere romano da qualche settimana si sia acceso un piccolo dibattito su Levi. Una consulenza da lui assegnata, in particolare, sta facendo storcere il naso a tanti.
A vincere la gara per la cura della comunicazione della missione italiana alla Buchmesse (nel dettaglio, la realizzazione del logo, del motto e del messaggio che accompagnerà la delegazione) è stata la IFC Next, nota società con base a Bruxelles. Primo problema: perché l’Italia è andata a pescare un’azienda in Belgio e non, tanto per fare un esempio, in Italia? E poi c’è il fatto che nella IFC lavora un altro Levi, Alberto, che è in effetti è anche il figlio del commissario. Ecco spiegate le maldicenze sull’ex parlamentare Pd.
Per ottenere qualche spiegazione al riguardo ci siamo rivolti direttamente a Levi senior: «La IFC Next è una delle grandi compagnie di comunicazione europee», racconta l’ex fedelissimo di Prodi, «che ha come clienti il Parlamento europeo e le massime istituzioni di Bruxelles. Per cui sono abituati a occuparsi di progetti su scala internazionale e ad avere come controparte istituzioni pubbliche».
Prima di arrivare al contratto, però, c’è stata una selezione: «[…] abbiamo fatto una gara cui hanno partecipato svariate compagnie e la ICF Next ha vinto perché sia per progettualità che per costo era di gran lunga quella più indicata, a nostro avviso». Va detto che si tratta di una gara un po’ particolare: alla fine la responsabilità di scegliere è solo di Levi, quindi non resta che fidarsi visto che le cifre non ce le può fornire.
E qualche dubbio a qualcuno resterà: «Sì ma voglio specificare che mio figlio pur lavorando a IFC Next non si è mai occupato di questo progetto e quel lavoro se l’è trovato da solo, perché una sua amica si era dimessa...». Le strade di Levi padre e figlio, quindi, si sarebbero incrociate per caso sulla strada di Francoforte. […]
0 notes
kritere · 1 year
Text
Ricardo Franco Levi si è dimesso da commissario per la fiera di Francoforte dopo il caso Rovelli
DIRETTA TV 26 Maggio 2023 Il commissario straordinario del governo per l’Italia Paese ospite d’onore alla fiera del libro di Francoforte 2024 ha consegnato le sue dimissioni al ministro Sangiuliano, pesano il caso Rovelli e la polemica sul figlio. 23 CONDIVISIONI Ricardo Franco Levi ha consegnato le sue dimissioni dal ruolo di commissario straordinario del governo per l’Italia Paese ospite…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
giusepperavera · 1 year
Link
0 notes