“La scelta di accostare i gioielli di questa mostra ai ritratti di Giuseppe Tominz (assieme a quelli di altri pittori ugualmente interessanti sotto l’aspetto documentario) è pertanto mossa, e quasi obbligata, da queste considerazioni sull’importanza che il pittore ha dato all’ornamento della persona e al gioiello, ciò che d’altra parte ne ha fatto la prima fonte per la datazione e l’analisi stilistica dei pezzi.”
Comunque, non riesco a non pensare che questa collanina nickel free comprata ieri in farmacia sia troppo carina, e poi almeno non devo preoccuparmi di ritrovarmi il collo nero oppure verde, è molto estiva e sta bene anche con quella che indosso solitamente.
Penso che molte persone non capiscano cosa sia il vero romanticismo. Chiunque può comprare fiori, dolci o gioielli. Non c'è amore in questo. Le cose veramente romantiche nella vita sono le piccole cose che fai ogni giorno per dimostrare che ci tieni e che stai pensando a loro. Fai di tutto per renderli felici. Il modo in cui le tieni la mano quando sai che ha paura, o gli conservi l'ultima fetta di torta, mandare un messaggio casuale a metà giornata solo per dirle che la ami o senti la sua mancanza, il modo in cui si ferma a baciarti quando passa. È dedicarle la sua canzone preferita e lasciarle mangiare le tue patatine, dicendole che è bellissima anche quando indossa la tuta con i capelli raccolti in una coda di cavallo, senza trucco. È mettere in pausa il tuo show preferito così che lei possa raccontarti della sua giornata e ridere alle sue battute, anche quelle davvero noiose. E' ballare un lento in cucina e baciarsi sotto la pioggia, anche se so che è molto banale. Il romanticismo non è comprare, ma dare. Il vero romanticismo è nei gesti.
Come vi avevo anticipato, a Sciacca (Agrigento) è possibile visitare un importante museo legato all’artigianato locale.
Infatti, il Museo Nocito del Corallo valorizza la tradizione e l’abilità degli artigiani della famiglia Nocito nella lavorazione del corallo di Sciacca che è davvero speciale ed unico perché proveniente dall’Isola Ferdinandea, un’isola sommersa che appare e scompare proprio davanti a Sciacca. Con immensa pazienza e maestria ogni ramo di corallo viene pulito ed inciso fino a creare una piccola ma preziosa opera d’arte.
La collezione di gioielli di Salvador Dalí ritorna finalmente in patria: disegnata e realizzata tra il 1941 e il 1958, la preziosa raccolta passa di mano in mano per oltre quarant'anni. Mentre fondazioni americane e magnati arabi se la contendono, essa va arricchendosi di nuovi meravigliosi pezzi finché, nel 1999, viene acquisita dalla Fundación Gala - Salvador Dalí, che la colloca definitivamente in quella che più di ogni altra può definirsi la sua dimora naturale, il Teatro - Museo Dalí di Figueras. Il volume, oltre alle splendide fotografie, contiene il documento con cui Dalí consegna al mondo la sua creazione, concepita non per restare chiusa in una cassaforte. È un Dalí che si autocelebra, paladino di un nuovo Rinascimento, che trasfonde nei diamanti, negli smeraldi, nei rubini e nelle perle la sua visione planetaria e universale dell'arte e la sua concezione del fluire del tempo. Un saggio di Montse Aguer fa luce sulla simbologia e sull'antropomorfismo sotteso nell'opera dell'artista catalano, mentre Antonio Pitxot e Oscar Tusquets, ricordando l'amicizia che li legava a Dalí, offrono una testimonianza molto personale.