Ma pensare la gioia,
almeno quello: pensarla!
E qualche volta,
senza farsi troppe idee,
senza montarsi la testa,
annusarla...
.🦋.
🔸Giovanni Raboni
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Mi chiedi “cosa ti piace di me, cosa
più del resto”. Una volta, per ridere
ho detto il cappellino.
Però pensando
la schiena, le ginocchia: e al labbro di sopra che quasi
non tocca quello di sotto: e come
s’impenna liquido, scatta il tuo profilo.
Ma ancora di più la faccia che non sai d’avere
dopo aver fatto l’amore, netta per saliva e sudore,
a una calma che c’era rifiorita.
Giovanni Raboni
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Charles Baudelaire, Tr. Giovanni Raboni, A una passante
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Le volte che è con furia
che nel tuo ventre cerco la mia gioia
è perché, amore, so che più di tanto
non avrà tempo il tempo
di scorrere equamente per noi due
e che solo in un sogno o dalla corsa
del tempo buttandomi giù prima
posso fare che un giorno tu non voglia
da un altro amore credere l'amore.
Un giorno o l'altro ti lascio, un giorno
dopo l'altro ti lascio, anima mia.
Per gelosia di vecchio, per paura
di perderti – o perché
avrò smesso di vivere, soltanto.
Però sto fermo, intanto,
come sta fermo un ramo
su cui sta fermo un passero, m'incanto…
(Da Giovanni Raboni, Canzonette mortali)
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Un conto alla rovescia
è un conto che finisce
a uno
a zero
dove gli
altri cominciano
detta così è una cosa
che si capisce
invece non capisco
come si fa a capire
dove comincia
Giovanni Raboni, Un gatto più un gatto. Dal quaderno di aritmetica del gatto Pastrocchio.
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"scialoja a-z" (electa, 2023), a cura di eloisa morra
a settembre
in libreria per Electa
SCIALOJA A-Z
a cura di Eloisa Morra
il volume sarà presentato in anteprima al
Festivaletteratura di Mantova sabato 9 settembre 2023
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Queste strade
Escher, Relatività
Queste strade che salgono alle muranon hanno orizzonte, vedi: urtano un cielobianco e netto, senz’alberi, come un fiume che volta.Dei signori e dei cani.Da qui alle processioni che recano guinzagli, stendardireggendosi la codaci saranno novanta passi, cento, non di più: però più giù, nel fondo della cittàdivisa in quadrati (puoi contarli) e dolcecome un catino… e poco più…
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Giovanni Raboni.
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Se tu mi abbracci
io richiamo tutte le vie
del mio corpo
da tutte le stelle in cui brucia
disseminato
se mi abbracci
mi fai intero, ritornato
Giovanni Raboni
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Solo questo domando: esserti sempre, per quanto tu mi sei cara, leggero.
Giovanni Raboni
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Giovanni Raboni
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Le volte che è con furia
che nel tuo ventre cerco la mia gioia
è perché, amore, so che piú di tanto
non avrà tempo il tempo
di scorrere equamente per noi due
e che solo in un sogno o dalla corsa
del tempo buttandomi giú prima
posso fare che un giorno tu non voglia
da un altro amore credere l’amore.
Giovanni Raboni, Tutte le poesie, Einaudi
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Mai davvero felice e mai del tutto
infelice – oh, l’ho capito; e mi regolo.
Ma pensare la gioia, almeno quello:
pensarla! e qualche volta, senza farsi
troppe idee, senza montarsi la testa,
annusarla, sfiorarla con le dita
come se fosse (non lo è?) l’avanzo
della vita d’un santo, una reliquia..
Giovanni Raboni
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Lui ha messo
Il caffè nella tazza
Lui ha messo
Il latte nel caffè
Lui ha messo
Lo zucchero nel caffellatte
Ha girato
Il cucchiaino
Ha bevuto il caffellatte
Ha posato la tazza
Senza parlarmi
S'è acceso
Una sigaretta
Ha fatto
Dei cerchi di fumo
Ha messo la cenere
Nel portacenere
Senza parlarmi
Senza guardarmi
S'è alzato
S'è messo
Sulla testa il cappello
S'è messo
L'impermeabile
Perché pioveva
E se n'è andato
Sotto la pioggia
Senza parlare
Senza guardarmi,
E io mi son presa
La testa fra le mani
E ho pianto.
Jacques Prévert, Prima colazione - da Poesie - Traduzione di Maurizio Cucchi e Giovanni Raboni
ph Robert Doisneau
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Mai avuto, io, il doppio dei tuoi anni.
Ma cosa dico? certo che li ho avuti,
solo che tu non c’eri, eri, vediamo,
a Padova, o forse a Venezia, intenta
a qualche tua storia d’ irresistibile
ventiduenne – e in fondo cosa importa
in base a quale calcolo o magia
la ragazza che eri è diventata
l’incresciosamente giovane donna
che sarai finché vivo e io per non perderti
un malato che da vent’anni s’ingegna
di non morire? Non lasciarmi né ora
né prima, mi sembra a volte di dire
non so con che cuore e a chi delle due.
***
Giovanni Raboni, Da Barlumi di storia
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Da dove viene la citazione che hai nella bio? È bella, è intensa.
È una poesia di Giovanni Raboni dalla raccolta “Canzonette mortali” 🤍
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