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#Guardialfiera
gregor-samsung · 9 months
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“ Il tempo si manteneva bello; nei monti lontani il solicello dell'antivigilia di Natale scioglieva le liste di neve che rigavano le macchie scure di querce e di faggi. Nel piano la terra fumigava umida, sgombra fin dalle ultime tracce della recente, leggera nevicata. Lo spirito di Don Matteo era stato lieto tutta la mattina: aveva in tasca cinque ducati di messe che Monsignor Vescovo gli aveva dati insieme con la lettera quando era andato a congedarsi. Gli aveva detto molte buone parole Monsignor de Risio: gli aveva mostrato tanta benevolenza che Don Matteo fu lí lí per parlare male di tutti i preti di Guardialfiera. Ma era riuscito a scacciare il cattivo pensiero che per un attimo gli era passato nella mente, e aveva taciuto. Ora ripensava a quello che gli era capitato e tutto gli pareva giusto, armonioso, rispondente pienamente a quello che doveva accadere. – Bel sole, buona gente, – disse Don Matteo passando per il Tratturo, che in quel momento era attraversato da porcari che si dirigevano verso la Puglia. – Tieni, – disse a un porcarello, – e gli porse un pugno di castagne bollite che trasse dalla bisaccia. Il porcarello gli baciò la mano e chiamò con un fischio tre compagni che lo precedevano. Don Matteo diede a tutti un pugno di castagne e una pedata a un maiale che gli sporcava col grifo sudicio la sottana. Continuò allegro la marcia. Ad un tratto fu percosso da un pensiero: quarantacinque ducati e cinque fanno cinquanta ducati. Don Matteo non era mai stato tanto ricco: cinquanta ducati in una volta poteva averli solo per merito di Don Girolamo Fabiano curato-arciprete di Palata che per un anno intero l'aveva tenuto senza un tornese portandolo a spasso con promesse e rinvii. «Cinquanta ducati, – pensava Don Matteo, – sono una bella somma: con cinquanta ducati si comprano cinque maiali, oppure si fanno una sottana e una zimarra nuova e si comprano tre maiali solamente. Ma cosa me ne farei dei maiali? Meglio venti pecore, forse anche venticinque. Matteo può dare le venticinque pecore a mezzadria e avere tanto formaggio, latte, e agnelli a Pasqua». Tastò nella tasca interna del panciotto la preziosa lettera di Monsignor Vescovo. Lo faceva per la cinquantesima volta dal mattino e un sorriso furbesco gli disegnò profondamente le rughe agli angoli della bocca. “
Francesco Jovine, Signora Ava, Einaudi, 1958; pp. 130-131.
[1ª edizione originale: 1942]
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apotheke-kaufen · 10 months
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giancarlonicoli · 1 year
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27 giu 2023 10:16
“LUI DICE CHE NON MI HA MAI TRADITO, HA DIVERSIFICATO? CHE FASTIDIO, LE SUE DIVERSIFICAZIONI NON MI SONO MAI PIACIUTE” – LA PRIMA INTERVISTA DI ENOE BONFANTI, LA MOGLIE DI VITTORIO FELTRI CHE HA SUBITO PER ANNI LE SCAPPATELLE DEL MARITO: "GIURAVA DI NON FARLO PIÙ, MA GIURAVA IL FALSO. SI GIUSTIFICAVA COME QUELLI CHE FANNO LE CORNA E MINIMIZZANO" (VITTORIO: “CHE BRUTTA PAROLA LE CORNA!”. LEI: “SÌ, MA È BRUTTO ANCHE FARLE”) - "UNA VOLTA SPARI' PER 3 GIORNI. NON L'HO LASCIATO PERCHE' NON ERO INDIPENDENTE ECONOMICAMENTE, DOVE ANDAVO?” – “NON È MASCHILISTA, HA AIUTATO UNA PROSTITUTA…”
Estratto dell’articolo di Elvira Serra per il Corriere della Sera
Enoe Bonfanti è una signora di 85 anni dalla dolcezza struggente e la tempra d’acciaio. Riservata per carattere e scelta, da 55 è la moglie di Vittorio Feltri.
Cosa gli ha regalato per gli 80 anni?
«Niente, sono io il suo regalo. E lui lo sa».
(...)
Il suo difetto più grande?
«È un gran borbottone. E se non ha tutte le sue cose a posto tira qualche bestemmia».
Il pregio?
«È diretto e non porta rancore, dopo una lite si ricomincia da capo. Ed è generoso».
Mi faccia qualche esempio.
«Beh, ha ricomprato le campane di Guardialfiera, in Molise, dove andava con gli zii durante l’infanzia. Durante il Covid ha aiutato economicamente una prostituta del quartiere che aveva dovuto smettere, perché la sua bambina era tornata a casa dal collegio: alla fine le ha anche trovato lavoro in una biblioteca».
(«Precisiamo che non sono mai andato con una prostituta», tuona il patriarca).
Lui dice che non l’ha mai tradita: ha «diversificato».
«Le sue diversificazioni sono state molto fastidiose e non mi sono mai piaciute.
Giurava di non farlo più, ma giurava il falso. Diceva che erano sciocchezze: si giustificava come quelli che fanno le corna e minimizzano».
(Lui: «Che brutta parola le corna!». Lei: «Sì, ma è brutto anche farle!»).
Si è scoperto dov’era finito quando sparì per tre giorni?
«Avevo chiamato il suo amico Botti per sapere dove fosse. “Sarà in qualche bisca a giocare a carte”, rispose. Però deve averlo avvisato perché quella sera tornò. Abbiamo provato a chiarire, ma non c’era niente da chiarire...».
Perché non lo ha lasciato?
«Non ero indipendente economicamente, dove andavo? Mia madre era morta e mio padre viveva in Val Seriana, lì c’erano appena le elementari, che futuro avrei garantito ai nostri figli? E poi non avrei mai voluto che crescessero lontani da lui».
Ricominciò a lavorare.
«Dopo 10 anni dalla nascita dei figli andai a Rete 4. Facevamo le scalette dei programmi. Un giorno venne Berlusconi e chiese al direttore di conoscere la moglie di Feltri. E quello: “Ma non lavora qui”. Lo scoprirono così».
Liti memorabili?
«Normali. Lui tende ad alzare un po’ la voce e siccome sono permalosa gli tengo il muso. Ma tanti anni fa mi sono imposta di fare subito la pace e così è più contento».
(...)
Vita mondana con Vittorio?
«Mai fatta. Quando ha preso il Premio Ischia mi ha chiesto di accompagnarlo, e io sono rimasta in albergo a pulire i gerani del terrazzo della stanza: mi sono divertita».
(...)
È maschilista?
«No, sono sicura di no perché considera le persone come persone, maschi o femmine che siano. Non giudica quello che uno fa, dice che sono cavoli suoi. L’ho visto anche con i figli: Mattia si rifaceva il letto, aiutava ad apparecchiare e sparecchiare come le sorelle. E quando loro dicevano di voler fare le principesse, replicava che dovevano studiare, scegliere una professione ed essere indipendenti».
Quando si è ammalato si è spaventata?
«Molto. Qualche volta mi disperavo e poi mi facevo coraggio. Diventa difficile, dopo tanti anni, immaginare di non poter più stare insieme».
Come vi chiamate?
«Io lo chiamo Babbo e lui mi chiama Bonfanti».
Un vostro rito domestico?
«Guarda sempre la partita in questa stanza. Quando l’Atalanta segna mi chiama al telefono al piano di sopra. Se non sento nulla ha perso».
Una carineria?
«La domenica usciamo per prendere i giornali e andiamo al Bar Basso per il caffè e l’aperitivo, tenendoci per mano».
Cosa l’aveva colpita quando vi siete conosciuti?
«Intanto mi ero affezionata alle gemelle, che portava nel brefotrofio di Bergamo dove ero puericultrice. Parlava diversamente dagli altri, mi piaceva ascoltarlo. Avevo 30 anni, prima di lui uscivo con un altro, benestante, mentre Vittorio era povero in canna, lavorava alla Provincia. Mia mamma non era molto d’accordo. Diceva: è brutto avere la matrigna ed è brutto fare la matrigna. Poi è andata così».
(…)
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eziovarrassi · 1 year
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Guardialfiera presto avrà il suo Parco Avventura: Al  Forum OST del progetto transfrontaliero “Green Waters Adventure”
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Siccità: Liscione (Molise), -11 metri sotto il massimo
(ANSA) – CAMPOBASSO, 23 FEB – Il livello dell’acqua dell’invaso del Liscione nel territorio di Guardialfiera (Campobasso) è di circa 11 metri al di sotto di quello massimo assoluto. E’ quanto emerge da una rilevazione dell’Azienda speciale regionale ‘Molise Acque’ effettuata lo scorso 31 gennaio. Le scarse precipitazioni di questo periodo hanno ridotto la portata del fiume Biferno che riversa…
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lichtschimmer · 4 years
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Europe, Italy, Molise, Guardialfiera - webcam
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jakecarson90 · 2 years
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Canon EOS 250D Taken on 23/04/2022. ________________________________________ #LagoDiGuardialfiera #Guardialfiera #Campobasso #Molise #Molise_Cartoline_ #Molise_Photogroup #IgersMolise #Molise_Cartoline_ #Map_Of_Italy #ScattiItaliani #BellaItalia #Super_Italia_Channel #Wonderful_WonderfulPlaces #LandschaftsFotografie #Landscape_Captures #Travelgrammer #NatGeoLandscape #Nature_Seekers #Italia #Italy #InstaItalia #Raw_Italy #ClickFor_Italia #Italia_Mania__ #Shotz_Of_Molise #Super_Italia_Channel #Italia_Super_Pics #CondeNastTraveller #LiveFolkTakeOver #ItalianHoliday #MoliseAColori (at Lago di Guardialfiera) https://www.instagram.com/p/CdEkW1Gq1y8/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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giuseppecocco · 3 years
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Molise: Guardialfiera
(Guàrdie in Dialetto) Comune situato a 280 m s.lm. i cui Abitanti son detti Guardiesi (Guardioli in Dialetto locale), della Provincia di Campobasso, in Molise. Nel 1000 fu Diocesi fino a che, nel 1818, fu unita a quella di Termoli. Nell’Entroterra Molisano, su una dolce Collina alla sinistra della media Valle del Fiume Biferno, che digrada verso il Lago, sorge il Borgo in cui le poche Case in…
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propertymolise · 7 years
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Lovely place where buy a holiday home in Italy...isn't it? #molise #landscape #houseinmolise #holidayhouse #guardialfiera #propertymolise #paradise (presso Property Molise in Italy - Real Estate Property Italy)
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La cattedrale di Santa Maria Assunta (Guardialfiera)
Guardialfiera è un piccolissimo borgo (circa 1000 abitanti), tuttavia vanta interessanti vicissitudini (abitata sin dall'XI secolo, vissuta da Papa Leone IX, sede vescovile dal 1061) ed offre ai visitatori la meravigliosa cattedrale di Santa Maria Assunta.
La chiesa parrocchiale di Guardialfiera si trova all'apice del paese, in cima ad una lunghissima scalinata, e vanta origini molto antiche (sec. XI). Numerosi elementi romanici e gotici presenti sui muri esterni testimoniano che l'edificio ebbe uno sviluppo architettonico e decorativo di rilievo: tuttavia, le successive riedificazioni hanno reso difficile una lettura precisa. Il terremoto del 1456 e numerosi incendi rovinarono la chiesa. La facciata principale non presenta nulla di antico, come il campanile, abbattuto nel 1845 e ricostruito ex novo: anche la chiesa, nel 1858, fu ridotta da tre a una navata. 
Sulla facciata orientale si apre la "Porta Santa", un portale gotico molto sollevato da terra (vi si accede da una scalinata laterale), che viene aperto annualmente per le indulgenze, eccetto negli anni giubilari.
Per chi fosse interessato ad approfondire, vi segnalo questo interessante articolo di Franco Valente: http://www.francovalente.it/2009/04/05/guardialfiera-la-sua-cattedrale-ed-il-papa-leone-ix/ 
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alessandrobelliere · 3 years
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LAGO GUARDIALFIERA tocca la provincia di Campobasso alt. 641                  7° SFIDA "I LAGHI DELLA SICILIA - SUD- SARDEGNA- CENTRO"         partenza da PALERMO il 25/5/2022 arrivo a BOLOGNA 5/9/2022                                                                                                                                                tappa n° 36 ME 29 Giugno 2022
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gregor-samsung · 11 months
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“ Per il due di novembre Don Matteo aveva avuto una giornata di gran lavoro; aveva detto sulle pietre tombali della chiesa una sessantina di «Libere» a un carlino l'una. Aveva messi insieme sei ducati: aveva incominciato prima dell'alba e alle nove di sera ancora cantava. Fino alle cinque gli altri otto preti gli avevano tenuto testa ma poi si erano dovuti arrendere all'eccezionale potenza dei polmoni di Don Matteo. Mentre cantava Don Matteo osservava i segni della loro stanchezza; sentiva le voci ormai diventate un roco bisbiglio: via via che uscivano dalla lizza li guardava con ipocrita compassione, poi riprendeva il suo canto con intonazione trionfale. In quanto al grano dell'elemosina i preti avevano, al solito, fatte le parti a modo loro: questo per l'arcidiacono, questo per i canonici, questo per il segretario del capitolo, questo per l'economo. A Don Matteo erano toccati dieci rotoli di fave, e venti moccoli: i piú piccoli e i piú sottili naturalmente. Ma i sei duca li aveva; quelli non glieli toglieva nessuno, sangue di Giuda. Denaro onestamente guadagnato: a conti fatti aveva tolti almeno tre secoli di purgatorio alle povere anime dei defunti. Per uno solo riteneva il suo lavoro inutile: i parenti avevano dato tre «Libere» per l'anima di Don Pasquale di Pietrantonio che, usuraio e ladro emerito, doveva essere diventato un tizzone nel piú profondo dell'inferno. – Bene non gliene ha fatto, ma male neanche, – commentava Don Matteo. “
Francesco Jovine, Signora Ava, Einaudi, 1958; pp. 68-69.
[1ª edizione originale: 1942]
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sleepy--deer · 6 years
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Accidentally ran into the Italian president today #okay #whoops #casacalenda #somepeoplewerenothappy (at Lago di Guardialfiera)
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freedomtripitaly · 4 years
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Nell’entroterra molisano, sul versante di una dolce collina che digrada verso il lago, sorge un delizioso borgo che sembra uscito da una favola. Guardialfiera veglia da un lato i primi rilievi appenninici, mentre dall’altro si riflette nelle acque dell’omonimo bacino lacustre, piccolo gioiello del Molise. Il paesino, che ha dato i natali allo scrittore Francesco Jovine e per questo motivo rientra tra i Borghi della Lettura, svetta in mezzo al verde, tra boschi selvaggi e campi coltivati a frumento, oliveti e vigneti. Di origini antichissime, il suo centro storico vanta splendide perle architettoniche quali la chiesa di Santa Maria Assunta, risalente probabilmente all’XI secolo. L’edificio, in realtà, incorpora alcune testimonianze ben più antiche, appartenenti in origine ad un tempio pagano costruito secoli prima. È il suo campanile ad attirare l’attenzione, non appena si giunge a pochi chilometri da Guardialfiera. Ma l’attrazione principale del paesino è senza dubbio il suggestivo lago di Guardialfiera, un invaso artificiale creato tra gli anni ’60 e ’70 grazie alla costruzione di una diga sul fiume Biferno. Il bacino aveva lo scopo di fornire acqua potabile in una regione dove l’agricoltura ha sempre avuto un ruolo fondamentale. Ma da questa imponente opera dell’uomo è nato qualcosa di meraviglioso, un capolavoro di rara bellezza. Il borgo di Guardialfiera e il lago – Foto: Instagram (Ph. alfonso_t_z_z) Si tratta del lago più grande del Molise – se non si prende in considerazione il lago di Occhito, che sorge lungo il confine con la Puglia. È attraversato da un lungo viadotto su cui scorre una delle principali arterie della regione, che collega Termoli a Campobasso: è quindi impossibile non imbattercisi, e ogni volta è una visione mozzafiato. Oggi il bacino attira molti turisti, che si innamorano perdutamente del paesaggio incantevole e della tranquillità che vi regna. Passeggiare tra i boschi che, di tanto in tanto, lasciano intravedere uno spiraglio di azzurro e poi discendere sin lungo le sponde del lago, per godersi un po’ di relax a contatto con la natura, è un’esperienza da non perdere. Ma c’è ancora una sorpresa che vi attende, se sarete fortunati. Le acque del bacino nascondono infatti un antico segreto: con la creazione della diga, alcuni terreni attorno il borgo di Guardialfiera sono stati allagati. Il Ponte di Annibale – Foto: Ph. Michele Laezza Proprio qui sorgeva un antichissimo ponte, conosciuto sia con il nome di Ponte di Sant’Antonio che con quello, più suggestivo, di Ponte di Annibale. Si narra infatti che il famoso condottiero cartaginese vi marciò per dirigersi verso la Puglia, durante la seconda guerra punica. I resti di questa splendida testimonianza del passato sono completamente coperti dall’acqua, ma di tanto in tanto tornano a riemergere, regalando uno spettacolo affascinante. Ciò accade per pochi giorni l’anno, e neanche sempre. Solitamente succede durante il periodo estivo, quando lunghi periodi in assenza di precipitazioni e un grande consumo dell’acqua del bacino portano alla formazione di secche. L’ultima volta è accaduto nell’autunno del 2017, quando il punto più alto del ponte ha fatto capolino dalle acque per qualche settimana. Il Ponte di Annibale – Foto: Ph. Michele Laezza https://ift.tt/35JYt8Y Guardialfiera e il suo misterioso ponte, che compare per pochi giorni all’anno Nell’entroterra molisano, sul versante di una dolce collina che digrada verso il lago, sorge un delizioso borgo che sembra uscito da una favola. Guardialfiera veglia da un lato i primi rilievi appenninici, mentre dall’altro si riflette nelle acque dell’omonimo bacino lacustre, piccolo gioiello del Molise. Il paesino, che ha dato i natali allo scrittore Francesco Jovine e per questo motivo rientra tra i Borghi della Lettura, svetta in mezzo al verde, tra boschi selvaggi e campi coltivati a frumento, oliveti e vigneti. Di origini antichissime, il suo centro storico vanta splendide perle architettoniche quali la chiesa di Santa Maria Assunta, risalente probabilmente all’XI secolo. L’edificio, in realtà, incorpora alcune testimonianze ben più antiche, appartenenti in origine ad un tempio pagano costruito secoli prima. È il suo campanile ad attirare l’attenzione, non appena si giunge a pochi chilometri da Guardialfiera. Ma l’attrazione principale del paesino è senza dubbio il suggestivo lago di Guardialfiera, un invaso artificiale creato tra gli anni ’60 e ’70 grazie alla costruzione di una diga sul fiume Biferno. Il bacino aveva lo scopo di fornire acqua potabile in una regione dove l’agricoltura ha sempre avuto un ruolo fondamentale. Ma da questa imponente opera dell’uomo è nato qualcosa di meraviglioso, un capolavoro di rara bellezza. Il borgo di Guardialfiera e il lago – Foto: Instagram (Ph. alfonso_t_z_z) Si tratta del lago più grande del Molise – se non si prende in considerazione il lago di Occhito, che sorge lungo il confine con la Puglia. È attraversato da un lungo viadotto su cui scorre una delle principali arterie della regione, che collega Termoli a Campobasso: è quindi impossibile non imbattercisi, e ogni volta è una visione mozzafiato. Oggi il bacino attira molti turisti, che si innamorano perdutamente del paesaggio incantevole e della tranquillità che vi regna. Passeggiare tra i boschi che, di tanto in tanto, lasciano intravedere uno spiraglio di azzurro e poi discendere sin lungo le sponde del lago, per godersi un po’ di relax a contatto con la natura, è un’esperienza da non perdere. Ma c’è ancora una sorpresa che vi attende, se sarete fortunati. 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L’ultima volta è accaduto nell’autunno del 2017, quando il punto più alto del ponte ha fatto capolino dalle acque per qualche settimana. Il Ponte di Annibale – Foto: Ph. Michele Laezza A due passi dal borgo di Guardialfiera sorge uno splendido lago che, tra le sue acque cristalline, nasconde un bellissimo (e antichissimo) segreto.
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eziovarrassi · 1 year
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Quando la televisione incanta e costruisce: Apprezzatissimo il documentario su Guardialfiera trasmesso da TV2000 nella trasmissione a cura di Mario Placidini, Borghi d’Italia
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casaposts · 4 years
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