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#Le molliche del commissario
westeggediting · 7 years
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Il paradosso del giallo. Intervista a Carlo F. De Filippis 1. Scrivere un giallo significa muoversi dentro la gabbia del genere. La sfida che si pone, dunque, è quella di un’originalità bilanciata: l’esigenza di confrontarsi con schemi più o meno fissi e con le attese di un pubblico che non vuol rinunciare a certi elementi e, allo stesso tempo, dover trovare di volta in volta un carattere, un intreccio e atmosfere che non siano semplici ricalchi. Come affronti la suddetta sfida?
È vero, la gabbia di un seriale è ancora più asfissiante, perché lo schema fisso – rottura della quiete/ dentro l’avventura/ ritorno con l’elisir (che in un seriale è la vittoria del protagonista) – è per certi aspetti noto al lettore (il quale sa in partenza che non morirà Montalbano, Ricciardi, Pepe Carvalho, Marlowe o Vivacqua). Resta la necessità di un meccanismo sorprendente. Io mi sforzo di lavorare come un enigmista: la struttura è quasi tutto, per me; invento un meccanismo, un intreccio in funzione del gioco con il lettore. E se, alla fine della storia, il mio commissario ha risolto il caso prima del lettore stesso, so di averlo divertito. È questo il premio. Comunque la risposta è: non lo so, ogni volta è diverso. Inventare, nel mio caso, non ha percorsi fissi.
    2. Com’è stato scrivere il primo libro rispetto alla stesura del secondo, con un esordio fortunato alle spalle, accolto nella scuderia di un editore importante? Il dato psicologico di una scadenza da rispettare e di aspettative nuove possono cambiare i meccanismi della creatività e della costruzione di una trama?
Accidenti, sì. Cambia tutto. Le molliche del commissario, il mio primo romanzo, pubblicato da Giunti, è un giallo complesso alla maniera di Agatha Christie: tre plot, parecchi personaggi da muovere e gestire che scappano da tutte le parti. Ma alla fine, con grande divertimento, mi è riuscito di tenere tutto insieme. Per Il paradosso di Napoleone ho voluto concentrarmi su una costruzione più semplice, ma anche più solida e lineare in ogni aspetto: ambientazione, dialoghi, trama, suspense. Ma quando scrivi per un grande editore, un orso sulla schiena ti dice di continuo: «Sbrigati; quella frase fa schifo; così è banale/complicato; adesso tutti si domanderanno: “E tu vorresti fare lo scrittore?!”, e a pagina 10 frulleranno il libro nel gabinetto...». Insomma le aspettative esterne pesano, ma non quanto quelle che tu stesso poni sulla tastiera. A volte è la voglia di strafare a rovinare tutto. Comunque sì, non mi piace ammetterlo, ma scrivere per un grande editore una certa ansia da prestazione la provoca.
         3. Il commissario Vivacqua è un tipico commissario da “giallo all’Italiana”, che abbina acume a pietas, e una marea di piccoli umanissimi difetti a un grande pregio di fondo: un’onestà istintiva, un equilibrio morale precedente il senso del dovere. Dopo la maschera di Montalbano, che questi commissari pare fagocitarli un po’ tutti, è stato difficile immaginare un personaggio come Vivacqua evitando il rischio di inciampare, senza volerlo, su modelli già esistenti?
Non è stato tanto difficile uscire dalla scia di Camilleri o altri autori importanti... In realtà non mi sono nemmeno posto il problema. Ho cercato fin dall’inizio di trovare una “voce” in cui riconoscermi insieme a una storia divertente da raccontare. Insisto sull’aggettivo “divertente”: per qualcuno potrebbe risultare sminuente, ma per me divertire, vale a dire distrarre, intrattenere, è il senso della narrativa di genere.
    4. La Sicilia, Napoli, Firenze, l’immaginaria Pineta in Maremma, Bologna, il Nordest, Roma... la geografia giallistica nostrana è assai ben connotata: ogni città, si direbbe ogni “parlata”, ha il suo commissario o investigatore dilettante di riferimento. Torino, dai tempi di Fruttero e Lucentini, non manca certo all’appello. Dal tuo punto di vista che spunti offre questa città, per certi versi distaccata, sostanzialmente fuori dalla grancassa delle cronache quotidiane – non è la Milano dei quartieri fashion e dell’immigrazione, non è la Roma dello sterminato sottobosco criminale colluso con il Palazzo, non è la provincia piccola e brulicante di vizi, non è la Sicilia cartolinesca e mafiosa, né la Napoli dei vicoli vocianti – alle trame di un giallista di mestiere?
Bella domanda. Potrei rispondere in mille modi... La verità è che non “uso” Torino come una cartolina: è semplicemente l’ambiente che conosco meglio e al quale sono più legato. Cerco di non incagliarmi sulle cose più note (la magia, le fabbriche, l’immigrazione) e allo stesso tempo non le evito del tutto. So che sembra una contraddizione, ma non lo è: come qualunque scrittore, mi muovo tra le pareti di casa senza “vendere” un luogo che meriterebbe di più e che molti non conoscono. Resta il fatto che ognuno con le proprie lenti vede cose diverse e per fortuna nascono immagini sempre nuove.
    5. Perché l’idea di dare un background meridionale così colorito al tuo Vivacqua? Proprio tu, uomo della più autentica provincia torinese? “Calcolo editoriale”, forse?
Volevo un personaggio che non fosse il solito poliziotto depresso, ubriaco, triste, separato, con più rimorsi che soddisfazioni. Lo volevo ironico, salace, capace di andare un po’ per i fatti suoi, con quel pizzico di allegra anarchia che caratterizza le persone un po’ speciali senza essere superuomini. Lo volevo padre di famiglia, un tipo responsabile, che non mi somigliasse troppo e con il quale, però, ci si potesse identificare, se non altro perché si circonda di persone (e di un cane) che al momento giusto strappano un sorriso. Cosa c’è di meglio di un uomo del Sud a Torino?
Continua a leggere: http://westegg.it/vaghezie-articoli/140-intervista-a-carlo-f-de-filippis.html
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italianaradio · 4 years
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SIDERNO La denuncia dell’Osservatorio Ambientale: “Sotto l’albero di Natale…una nuova discarica”
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SIDERNO La denuncia dell’Osservatorio Ambientale: “Sotto l’albero di Natale…una nuova discarica”
SIDERNO La denuncia dell’Osservatorio Ambientale: “Sotto l’albero di Natale…una nuova discarica”
SIDERNO La denuncia dell’Osservatorio Ambientale: “Sotto l’albero di Natale…una nuova discarica” Lente Locale
R. & P.
Sono stati concessi appena dieci giorni di rallegramento per la chiusura dell’iter per la definitiva cancellazione del biodigestore di Siderno dal Piano Regionale dei Rifiuti.
All’alba dell’undicesimo giorno una nuova freccia è scoccata dall’arco della Regione Calabria ed ha puntato dritto al cuore della città.
Ancora rifiuti! Come se non bastasse l’inciviltà degli abbandoni in giro per il territorio, adesso, la nuova freccia che corre sul filo della pubblicazione all’albo comunale, va a riesumare un O.C.D. del 25/08/1999, n. 758, che approvava il progetto per il potenziamento dei rifiuti urbani di località Tenda.
O.C.D. in italiano significa ordinanza del commissario delegato ma in inglese Obsessive-Compulsive Disorder (disturbo ossessivo-compulsivo) e sicuramente di questo deve trattarsi nei confronti di Siderno, se non si fa in tempo ad archiviare una criticità, che subito la Regione ci pensa a procurarne un’altra.
E’ un destino! Siderno deve sottostare a raccogliere e smistare i rifiuti dell’ARO (ben 45 comuni), ma anche il secco residuo lo deve spalmare sul proprio territorio.  Anzi a leggere l’ordinanza N° 246 del 07/09/2019 della Presidenza della Giunta Regionale dice testualmente “ la Regione ha ribadito …  la necessità di individuare un sito di discarica a servizio dei tre impianti di trattamento esistenti Siderno, Gioia Tauro e Reggio Calabria”. Quindi il secco residuo di tutta la citta metropolitana. La discarica in questione è posta su un terreno franoso ed ha già prodotto danni a sufficienza, da quando è stata chiusa la condotta che avrebbe dovuto raccogliere il percolato per effetto dello scivolamento si è fratturato e lo riversa in un ruscello che lo scarica direttamente sulla fiumara Novito che è ( o meglio era)  un sito SIC della rete Natura.  E’ stata pensata una soluzione che mette tutti d’accordo trascurando, al solito, la volontà e la salute dei cittadini.  Entro novanta giorni dalla pubblicazione all’albo saranno perfezionatigli espropri di 3.690 mq. di seminativo arborato e 23.515 mq. di uliveto, per un valore di € 61.453,10, che verranno adibiti a discarica.
Alla faccia del motto Zero Discariche, sventolato come una bandiera all’insediamento da questa giunta regionale ormai giunta al finale, ma un ricordino a Siderno l’ha voluto lasciare, quasi un colpo di coda alla faccia del proprio rappresentante locale.
La brace ha covato sotto la cenere e adesso la fiamma è divampata. Ecco una discarica sotto l’albero di Natale! Ora sul pennone della nave del dipartimento 11 sventola la bandiera Più Discariche.
E qui non si tratta di una discarica qualsiasi ma di un’area così vicina alle abitazioni che si può scuotere sopra anche la tovaglia di tavola con le molliche del dopo pranzo.
Con la pubblicazione dell’Avviso di Avvio del procedimento, prot. 434283 del 17/12/2019 l’ing. Margherita Tripodi, responsabile del procedimento, intima la pubblicazione per 30 giorni all’albo comunale ed entro 90 giorni saranno perfezionati gli espropri. Ci diranno che si tratta di regolarizzare una vecchia pratica ma non ci hanno detto che il sito chiuso da tempo sarà bonificato e non riattivato, dice invece l’avviso pubblico “la discarica è destinata a permanere, senza che sia ipotizzabile la sua rimozione”. L’allarme è giustificato
Siderno capitale dei rifiuti della Locride, più 3 comuni dell’area grecanica.
Gli operatori turistici preparino i depliants per la prossima stagione aggiungendo questo nuovo sito d’interesse culturale.
Arturo Rocca- Presidente Osservatorio e Francesco Martino- Comitato a difesa della salute dei Cittadini
SIDERNO La denuncia dell’Osservatorio Ambientale: “Sotto l’albero di Natale…una nuova discarica” Lente Locale
SIDERNO La denuncia dell’Osservatorio Ambientale: “Sotto l’albero di Natale…una nuova discarica” Lente Locale
R. & P. Sono stati concessi appena dieci giorni di rallegramento per la chiusura dell’iter per la definitiva cancellazione del biodigestore di Siderno dal Piano Regionale dei Rifiuti. All’alba dell’undicesimo giorno una nuova freccia è scoccata dall’arco della Regione Calabria ed ha puntato dritto al cuore della città. Ancora rifiuti! Come se non bastasse l’inciviltà […]
SIDERNO La denuncia dell’Osservatorio Ambientale: “Sotto l’albero di Natale…una nuova discarica” Lente Locale
Gianluca Albanese
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