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#Massimiliano Sacchi
cinquecolonnemagazine · 9 months
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Napoli milionaria! Tornano in tv le commedie di Eduardo De Filippo
Napoli milionaria!: da stasera, 18 dicembre, tornano in tv le commedie di Eduardo De Filippo. Prosegue la tradizione di Rai1 di proporre in prima serata, a una settimana dal Natale, la versione televisiva di una commedia del grande drammaturgo napoletano. Quest'anno tocca a Napoli milionaria!, appunto, interpretata da Massimiliano Gallo e Vanessa Scalera. Non finisce qui: da oggi, su RaiPlay saranno disponibili le commedie di Eduardo in versione originale. Napoli milionaria! le macerie della guerra nella commedia di Eduardo De Filippo Poche settimane dopo la liberazione, Eduardo si affacciò al balcone della sua casa al parco Grifeo a Napoli e la vista della città martoriata gli suggerì il soggetto di una nuova commedia. La scrisse, come lui stesso raccontò, tutta d'un fiato come fosse stato un "lungo articolo sulla guerra e sulle sue deleterie conseguenze". La commedia debuttò al teatro San Carlo il 15 marzo 1945 e fu rappresentata in molti Paesi europei. Nel 1950 divenne un film per la regia dello stesso Eduardo che firmò anche la sceneggiatura e selezionò il cast. Al ritorno dalla sua esperienza di prigioniero di guerra, Gennaro Jovine trova nella sua città e nella sua casa solo macerie. Una città distrutta dai bombardamenti e una famiglia disgregata dalla decadenza morale. Sono queste le conseguenze deleterie della guerra. Indimenticabile la battuta di chiusura da egli stesso pronunciata: "Ha da passa' 'a nuttata". L'attualità di Eduardo Le aberrazioni della guerra e il potere del denaro sono i grandi temi della commedia di Eduardo, considerata la più contemporanea, scelta quest'anno per quella che è diventata una consuetudine della Rai a ridosso del Natale. La felice tradizione è iniziata con Natale in casa Cupiello, e proseguita con Sabato, domenica e lunedì e Filumena Marturano. A inaugurarla è stato Sergio Castellitto che ha vestito i panni nel 2020 di Luca Cupiello affiancato da Marina Confalone e, l'anno dopo, di Peppino Priore con al suo fianco Fabrizia Sacchi. Nel 2022, è stato Massimiliano Gallo a interpretare il ruolo di Domenico Soriano, al fianco di Vanessa Scalera. La coppia, affiatatissima e già apprezzatissima dalla tv, torna quest'anno a interpretare altri due grandi personaggi dell'universo eduardiano: Gennaro e Amalia Jovine. La nuova versione televisiva è stata affidata alla regia di Luca Miniero. Le commedie di Eduardo su RaiPlay Il rapporto tra la Rai e il teatro di Eduardo De Filippo inizia, in realtà, molto tempo fa. Negli anni Cinquanta Eduardo intuì le potenzialità del mezzo televisivo, intuì che avrebbe raggiunto fette di pubblico più ampio e che le sue opere sarebbero state conosciute anche dalle generazioni future. Decise così non solo di affidargli il suo lavoro ma di creare un nuovo genere: quello del Teleteatro. Riprodusse le sue commedie in tv adottando uno stile di regia tutto suo, che potesse restituire almeno in parte l'emozione del teatro. La preziosa collezione sarà nuovamente visibile grazie all'iniziativa della Rai di rendere disponibili i titoli sulla sua piattaforma digitale. Sempre a partire da oggi, su RaiPlay sono disponibili: - Natale in casa Cupiello, la versione del 1962 con anche Nina De Padova e Pietro De Vico, e quella del 1977 con anche Luca De Filippo, Pupella Maggio, Gino Maringola e Lina Sastri; - Miseria e nobiltà (1955); - Bene mio e core mio (1955); - Il berretto a sonagli (1981); - Il contratto (1981); - Filumena Marturano nella versione del 1962 con Regina Bianchi nella parte della protagonista; - Napoli milionaria; - Non ti pago; - Uomo e galantuomo; - Il sindaco del rione Sanità; - Questi fantasmi; - Gli esami non finiscono mai; - Amicizia; - Lu curaggio de nu pumpiero napulitano; - Mia famiglia In copertina foto di ran da Pixabay Read the full article
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lamilanomagazine · 11 months
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Messina: a villa Dante la finale di Giochi Senza Quartiere, vince l'edizione 2023 la III Municipalità.
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Messina: a villa Dante la finale di Giochi Senza Quartiere, vince l'edizione 2023 la III Municipalità. Con la vittoria della III Municipalità si è conclusa ieri, domenica 22 ottobre, a villa Dante, la seconda edizione di "Giochi Senza Quartiere" (GSQ) edizione 2023. Al gran finale presente l'assessora alle Politiche giovanili Liana Cannata, che ha decretato il nome della Municipalità vincitrice. "Un momento emozionante – ha commentato l'Assessora – come comporta ogni vittoria, ma lo sono ancora di più perché siamo riusciti oggi, grazie ad un intenso lavoro di squadra che ha visto la collaborazione del collega assessore Massimiliano Minutoli per la delega ai Rapporti con le Municipalità, i rappresentanti delle stesse, Presidenti e Consiglieri circoscrizionali, le Partecipate comunali coinvolte, in particolare l'Azienda Speciale Messina Social City con la presidente Valeria Asquini, per il contributo nella gestione della location villa Dante, a regalare all'intera Città una domenica di festa. E non solo divertimento, in quanto abbiamo concretizzato la nostra volontà e lo spirito del progetto volto a sensibilizzare a partecipare giovani, bambini e famiglie nelle piazze dei loro quartieri di residenza per offrire momenti di socializzazione ma soprattutto favorire l'inclusione sociale. Essere inclusi - ha concluso l'assessora Cannata - significa soprattutto sentirsi accolti ovvero, appartenere a una società e godere pienamente di tutti i diritti e le opportunità che questa appartenenza comporta. Una testimonianza è stata la partecipazione ai giochi di diversi minori stranieri ospiti delle case famiglia". Le squadre finaliste si sono sfidate su varie discipline palla a scalpo; corsa al quadrato; corsa con i sacchi; tiro alla fune; freccette; basket - tiri da 3; zalcio balilla; sitting volley; padel; e scacchiera gigante; ed ancora tornei di bubble football; tennis e nuoto a staffetta. La squadra della Terza Municipalità che ha totalizzato il punteggio più alto, era composta da Rahman Mafijur Chakider Md Jibon, Jessica Morabito, Giada Boemi, Annamaria Centorrino, Giada Villari, Lorenzo La Rosa, Antonio Aricò, Mattia Strano, Giuseppe Carbonaro, Emanuele Galletta, Claudia Di Benedetto, Agostino Conigliello, Gregorio Ratti, Matteo Foti, Gabriella Calí e Marco Serranò, si è aggiudicata la coppa. Il trofeo, come da regolamento, sarà esposto per un anno nella sede istituzionale, presieduta da Alessandro Cacciotto, sita in via Suor Maria Giannetto a Camaro. La scorsa edizione era stata vinta dalla II Municipalità. Tutte le Municipalità sono state premiate con targhe ricordo che sono state consegnate ai Presidenti e ai rappresentanti circoscrizionali dai consiglieri comunali Raimondo Mortelliti e Raffaele Rinaldo rispettivamente, presidente e vicepresidente della Commissione politiche giovanili; mentre tutti i partecipanti-atleti sono stati omaggiati di una medaglia per esaltare il valore "Tutti campioni per la voglia di mettersi in gioco".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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heroesoffootball · 3 years
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senzalinea-blog · 7 years
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Sabato 3 febbraio 2018 alTeatro Nuovo di Napoli; Uanema Orchestra in concerto
Sarà la Uanema Orchestra in concerto, sabato 3 febbraio 2018 alle ore 21.00 al Teatro Nuovo di Napoli, la band protagonista del secondo appuntamento de Il Nuovo Suona Giovane, rassegna musicale per le giovani generazioni, presentata dal Teatro Pubblico Campano, diretto da Alfredo Balsamo, in collaborazione con Progetto Sonora, che nasce per dar corpo ed evidenza ai molteplici linguaggi musicali…
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maec-cortona-blog · 5 years
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Teatro Archeologico 🎭 Il teatro nei siti archeologici del MAEC 🏛 a Cortona tre appuntamenti con rumorBianc(o) per portare il teatro in spazi non convenzionali, cercando di creare un rapporto innovativo fra spettatore e attore. 1⃣Il primo evento, previsto domenica 16 giugno alle ore 18 presso il sito del Sodo di Cortona, si intitolerà NECROPOLI e si comporrà di uno spettacolo teatrale di rumorBianc(O), una visita al sito archeologico e una degustazione di vino. La drammaturgia originale è di Matteo Bacchini, con Daniele Bonaiuti, Aldo Gentileschi, Fernando Maraghini. L’ingresso è gratuito. 2⃣Il secondo appuntamento, ANDROMACA, organizzato il 14 luglio alla Tanella di Pitagora dalla compagnia I Sacchi di Sabbia, (il punto di ritrovo sarà il Parco Archeologico del Sodo da cui il pubblico sarà portato nel sito archeologico con un servizio navetta), è una rivisitazione del mito di Euripide a cura di Massimiliano Civica e I Sacchi di Sabbia, con Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Iliano. A termine degustazione finger food e wine tasting; ingresso 5 euro. 3⃣Il terzo e ultimo spettacolo, CHE MI CI PRENDE L’ANIMA di Dario Fo e Franca Rame, rivisitato dalla compagnia Teatro Insonne con Sara Venuti e Riccardo Reali, avrà luogo alla Tanella Angori domanica 21 luglio dalle 18,30 in poi. Stavolta avremo a che fare con un mini trekking, la magia dello spettacolo al tramonto e una degustazione di vino. Il ritrovo sarà alla Porta Bifora di Cortona, ingresso gratuito. ℹ http://bit.ly/teatroarcheologico si consiglia per tutti gli appuntamenti un abbigliamento comodo. Prenotazioni [email protected] 📞3381715700. #MAECparco #MAECcortona #cortonagram #rumorbianco @rumorbianco #teatro #MAEC #cortona #teatroarcheologico #archeologicalpark #apropositodelmaec (presso Cortona) https://www.instagram.com/p/ByaAwK3Csiu/?igshid=xo7ldxhoimwq
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vecchiato · 4 years
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 L'arte contemporanea spesso si trova al centro di polemiche e discussioni, vuoi per le tematiche, vuoi per l'uso di tecniche ed espedienti, vuoi per vere e proprie bufale perpetrate contro il pubblico, contro la benpensante società in un contesto che si fa partecipe di logica, soldi e visibilità. L'arte non sempre esprime emozioni o pensieri, segue logiche commerciali e di mercato, l’arte rincorre artisti che arrivano e poi spariscono dimenticati a favore di altri personaggi creati ad hoc perché più redditizi e portati in pompa magna verso l'Olimpo della notorietà, ma che rimarrà di loro? Della loro arte? Delle loro opere? Forse assolutamente nulla... Rivedere il passato che non ha lasciato traccia nel presente è come sfogliare una vecchia rivista di moda ritrovata in qualche angolo di un cassetto, piena di modelli e di personaggi spariti dalla ribalta con tagli di capelli ridicoli e sorpassati e di cui non è rimasta che la parvenza di una pallida interpretazione di se stessi. Il tempo sarà l'unico responsabile che condurrà la visione di ciò che è ora contemporaneo verso uno storicizzato passato poi, difficile proiettare il futuro e capire cosa si nasconde dietro l'angolo, o l'oblio o la gloria. Di sicuro correre dietro alla facile notorietà, al tutto e subito, a bruciare le tappe della pazienza e del sacrificio non conduce lontano dal proprio vitale metro quadro di sopravvivenza, lo studio, la perseveranza e il confronto rimangono le basi di un buon approccio per fregiarsi del titolo di artisti. Una galleria affermata, un critico famoso, possono curare una mostra e dare il via alle speranze di un artista, ma non sono le uniche garanzie di scelta per il successo. Ascoltare e ascoltarsi è il primo passo da compiere, supponenza e incapacità di scegliere un percorso corretto non fanno altro che transitare un piede dopo l'altro verso una fossa fatta di poco entusiasmo, zero curiosità, stimoli di pseudo grandezza. Trovare artisti che si credono già arrivati e che pensano di avere già capito e imparato tutto disprezzando il lavoro degli altri sono deprecabili agli occhi di qualsiasi buon intenditore d'arte. Ogni persona ha un proprio percorso, un viaggio che intraprende e che lo porta a stimoli o realtà diverse da quelle che personalmente si affrontano, ma non per questo meno degno di rispetto e interesse. Il piacere e la bellezza rimangono temi soggettivi, ma non di meno l'oggettività del giudizio deve essere presa sottogamba! Tutti hanno un caro amico a cui si vuol bene, simpatico che anima la serata, ma di cui non ci si fiderebbe a lasciare un solo minuto il cane al guinzaglio con il rischio che combini qualche guaio, ecco, così vale pure l’esempio per gli artisti: l’artista citato può essere una bravissima persona, volenterosa e affabile, ma col rischio che se lasciato esporre combini davvero qualche pasticcio sia per lui, sia per chi si occupa di arte. Alberto Burri ha lacerato e cucito sacchi di iuta, ha bruciato plastiche, ha contribuito a creare l'Informale materico e a dare così la sua cifra stilistica, ma non sono la stessa cosa quando si trovano suoi cloni in giro che incollano pezzi di Lego o lasciano gocciolare senza un perché liquami vari sulla tela definendola poi "arte". Se tutti fanno tutto e sanno far di tutto a che serve allora definire l'arte? Come si fa dire che QUELLO è un artista e quell'altro no? È solo assaggiando, assaporando, confrontando e affinando i sensi che si arriva ad apprezzare un sapore non solo criticandolo dall'esterno o convinti che il proprio operato sia il migliore, ma solo ammettendo che qualcuno fa meglio del previsto e meglio di altri, meglio anche di sé. La critica serve proprio a discernere e a guidare la visione verso sentieri che guidano lo spettatore e lo stesso artista in corrette visioni, senza mai edulcorare o forzare ciò che si vede, le mode passano, gli artisti su cui si è puntato per convenienza o simpatia poi finiscono dimenticati e la sensazione di aver contribuito a mancare e a puntare sul "cavallo sbagliato" lascia sempre un po' di delusione e amarezza. Come si fa a pensare e dire che un artista vale e uno no? Quale peso sul mercato, sulla storia o sul pubblico può avere un artista oggi e di conseguenza poi domani? I fattori sono diversi e sono legati ai cambiamenti epocali e sociali, nessuno può prevedere la storia perché la si costruisce ogni giorno e la critica va di pari passo. Il tempo dà il meglio di sé, col trascorrere dei momenti che si susseguono, l'artista dà il meglio di sé seguendo percorsi e momenti, l'arte rimane l'unica testimone di tali cambiamenti, fissa le visioni attraverso le immagini e mostra ciò che l'uomo ha creato, ciò che è il risultato finale dettato al meglio, al meglio di sé... Massimiliano Sabbionwww.maxiart.it
http://vecchiatoart.blogspot.com/2021/03/il-meglio-di-se-arte-di-parte-costruire.html
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adlekchills · 5 years
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Pep Guardiola’s Tiki Taka At Barcelona Was Not For Everybody – Allegri
Pep Guardiola’s Tiki Taka footballer mastered by Barcelona was not for everybody, according to ex Juventus manager, Massimiliano Allegri.
Allegri believes Pep’s philosophy was brilliant at the time but he is happy to see that the art of counter-attacking has taken over.
He added every manager who tried to copy the Spaniard’s football quickly realized that it was a mistake because what the City manager and Barcelona did during those years was special and never for everyone.
His words, “I’m seeing a great return for the counter-attack.
“We mistakenly followed Guardiola for 20 years. Guardiola’s football was not for everyone. You have to have Iniesta, Xavi and Messi. We took a subject that related only to them as a lesson for everyone.
“When I hear [Arrigo] Sacchi talking bout keeping the ball and having pro-active attitudes, I don’t understand what he’s saying and it annoys me. Why should playing vertically not be pro-active football?
“I saw the games of Sacchi 20 times. I remember the one at San Siro in which Milan scored five goals against Real. They played direct. It was a vertical Milan, counter-attacking, which is not easy to do but when you manage it, it’s a great spectacle.
“Today I travel around, I see boy’s football, amateur football, I speak with the coaches and I hear things that scare me. They speak like printed books, like televisions. If the philosophies are good, why not use them? The problem is the result, which is the reality.
“Do they obtain results or not? Roberto Mancini (Italy’s head coach) is now another person. He’s become severe, serious… Now he speaks about football with everyone. He plays simply. He’s a maestro. While ours is a word of professors.”
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purpleavenuecupcake · 5 years
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Rifiuti, la Raggi: "Ognuno faccia la sua parte". Ue: "i rifiuti all'interno del Raccordo Anulare"
Così in una lettera aperta sul proprio profilo Fb, la Sindaca di Roma, Virginia Raggi ha lanciato un appello, dopo l'emergenza rifiuti che si è venuta a creare, inseguito alla chiusura anticipata della discarica di Colleferro. Se lavoriamo insieme faremo meglio e tuteleremo gli interessi di tutti. Scrivo questa lettera aperta perché devo difendere i miei concittadini da una narrazione sbagliata che descrive falsamente i romani egoisti e pronti a inondare di rifiuti i comuni del Lazio. La scrivo perché alcuni colleghi sindaci hanno firmato una lettera per dire "no" a Roma, voltando la faccia dall'altra parte di fronte ad una richiesta di collaborazione per impedire in fretta e furia l'apertura di nuove discariche sul territorio di Roma. La Regione Lazio attraverso una ordinanza intende, di fatto, trasformare decine di cave presenti nella nostra città in vere e proprie discariche, anche superando le norme ambientali. Eppure sarebbe possibile evitarlo se la stessa Regione non avesse deciso di anticipare di un anno la chiusura di una discarica, quella di Colleferro, ancora attiva e capace di ospitare i rifiuti di Roma e di altri comuni laziali.  Un anticipo illogico soprattutto visto che da 7 anni manca il Piano Regionale dei Rifiuti per il quale anche la Commissione Europea ha già dichiarato l’inerzia della Regione e sembra pronta ad aprire una procedura di infrazione. Roma ha chiesto di evitare l'anticipo della chiusura e, non avendo altri sbocchi, la cui indicazione per legge spetta sempre alle Regione, portare temporaneamente più rifiuti alla discarica già esistente di Civitavecchia.
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"No, non vogliamo i rifiuti dei romani" hanno tuonato i sindaci di alcuni comuni. Ed è soprattutto a loro che scrivo. I romani per decenni hanno accolto i rifiuti di Fiumicino e Ciampino nella discarica di Malagrotta. Ancora oggi presso l’impianto di Porcarelli, a Rocca Cencia, nella zona est della città, si trattano i rifiuti di oltre 50 comuni del Lazio, come il Tmb di Malagrotta tratta anche i rifiuti di Fiumicino. Ogni giorno i romani ospitano 1 milione mezzo di persone e molte vengono dai loro territori: consumano e buttano a Roma e alcuni, non pochi, portano persino sacchi di spazzatura che non differenziano nei loro Comuni e che abbandonano in discariche improvvisate lungo le strade di Roma. I romani sono generosi: provate a chiederlo a chi da anni vive nelle vicinanze di Rocca Cencia o di Malagrotta, o lungo le strade di ingresso a Roma. Attenzione. Ci sono fin troppe frontiere. Non creiamone anche tra Regioni o Comuni. L'Italia è generosa e gli italiani sono sempre stati solidali. Opponiamoci ad un clima di egoismo e chiusura. Opponiamoci anche alla logica per cui si ricorre a continui provvedimenti emergenziali per risolvere una crisi ormai strutturale determinata dalla giusta chiusura della discarica di Malagrotta secondo la quale si continuano ad aprire siti costantemente in deroga. Questa logica non serve a nessuno. Roma non chiuderà i propri confini, continuerà a fare la propria parte e dopo l’approvazione del piano rifiuti regionale Roma potrà costruire gli impianti necessari senza deroghe ambientali e senza deroghe alle norme poste a tutela della salute dei propri cittadini. Che ciascuno faccia la propria parte. L'assessore regionale ai Rifiuti, Massimiliano Valeriani,  ha definito «grave» l'affermazione di Raggi: "È una colossale stupidaggine. La sindaca è la principale responsabile della catastrofica gestione del ciclo dei rifiuti nella città. La Regione è stata costretta a sopperire alle inadempienze del Comune che dovrebbe evitare che Roma stessa continui ad essere una discarica a cielo aperto con immondizia nelle strade, vicino a scuole, nidi e ospedali".
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La Raggi, scrive il Corriere della Sera  ha giocato d'anticipo sulla riunione di oggi in Regione alla fine della quale i tecnici (Laura d'Aprile per il Comune, Flaminia Tosini per la Regione e Paola Camusso per la Città Metropolitana) presenteranno la lista dei luoghi idonei a ricevere gli scarti dei romani destinati in discarica. Infatti secondo l'ordinanza «contingibile e urgente» sui rifiuti romani emessa il 28 novembre dalla Regione, oggi scadono i termini di valutazione tecnica ed entro il io dicembre spetterà alla sindaca scegliere una discarica, altrimenti scatterà il commissariamento. I rifiuti che devono trovare un sito di conferimento sono mille tonnellate al giorno di scarti usciti dai Tmb, che non avranno più la discarica di Colleferro, «chiusa in anticipo» secondo Raggi. "L'abbiamo già sostenuta ed aiutata per oltre un anno — la replica del sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna. — La discarica chiuderà il 15 gennaio e lì davanti troverà tutti noi, insieme alle nostre comunità". Tra le discariche al vaglio della lista dei tecnici, ci sono le «aree bianche» e le «cave in disuso» dentro il Comune (nel IV, XI, XII e XIII Municipio), nella Città Metropolitana (Cerveteri, Fiumicino, Allumiere, Riano e una zona al confine tra Roma e Zagarolo) e in Regione (Colleferro, Civitavecchia e Rieti). L'Italia, però, rischia la procedura d'infrazione dall'Ue perché i rifiuti devono essere conferiti nell'ambito locale dove sono prodotti e per Roma il confine è il Raccordo anulare. Read the full article
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giancarlonicoli · 5 years
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24 GIU 2019 00:15''SESSO PRIMA DELLA PARTITA? NON SONO MAI STATO IN GRADO DI ORGANIZZARE IL MIO, FIGURIAMOCI QUELLO DEGLI ALTRI''. GRANDE INTERVISTA A GIOVANNI GALEONE, ALLENATORE-MITO. ''NON ESAGERIAMO. ME NE ANDAI DI CASA A 16 ANNI MA PERCHÉ AVEVO IL CULO PARATO'' - RIVELA CHE IL FIGLIOCCIO MAX ALLEGRI ''PER LA JUVE CI È RIMASTO MALE, SI È SENTITO TRADITO, DISPIACIUTO IN PARTICOLARE PER ANDREA AGNELLI'' - IL DOPING, LE DONNE, L'OMOSESSUALITÀ NEL CALCIO, JARDEL DROGATO 'MA CON UNA BELLA MOGLIE', LE CATTIVERIE SU SACCHI, LE SUE LETTURE. ''PRÉVERT? UNA LEGGENDA. È NOIOSO, IL MIO CALCIO ALLEGRO''
Alessandro Ferrucci per ''il Fatto Quotidiano''
Sul pianale posteriore della macchina la guida del 2018 dedicata a Relais e Chateaux prende il sole. È vissuta, sfogliata, non è lì per caso.
Mister, lei se la gode. "Accanto c' è pure la pubblicità delle sigarette, anche se non posso più fumare".
Giovanni Galeone è un uomo in grado di mantenere un equilibrio raro tra goliardia e cultura, autoironia e profondità; piacere e senso del dovere; una spiccata passione per le donne, e se racconta dell' ultimo concerto di Mina, quello leggendario alla Bussola di Viareggio, non parla della performance canora, "ma delle sue gambe strepitose"; e poi non è banale neanche sui libri, non finisce sul solito Soriano, "perché amo più i francesi"; un uomo che quando entra nel ristorante preferito di Pescara ("qui da Michele vengo da 33 anni"), discute brevemente su quale vino stappare, perché il padrone di casa non si avventura in troppe repliche: "Giovà, tanto ne sai più di me, sei come un sommelier".
A 78 anni non intende più allenare, e non è una questione di età, "ma solo perché oramai non c' è alcun rapporto vero con i giocatori: oggi se ne rimproveri uno o non lo schieri tra i titolari, mica ti viene a parlare, a cercare delucidazioni. No. Manda il procuratore a rompere le palle".
Non teme l' aspetto nostalgico: "Il calcio di trent' anni fa era più bello", e non si riferisce solo a schemi di gioco, o protagonisti, bensì a storie da raccontare, persone da crescere, altre con le quali poter condividere anche sigaretta e caffè alla fine del primo tempo. O sorridere e stupirsi come è accaduto raramente in Serie A, pochi casi, quasi tutti finiti nel mito, come il Genoa di Bagnoli, la Roma di Liedholm ("lui è il maestro"), il Parma di Sacchi ("sia ben chiaro: Arrigo è arrivato dopo"), o il suo Pescara, protagonista negli anni Ottanta di leggende e promozioni, calciatori scoperti e altri sottovalutati, oggi immortalato da Lucio Biancatelli nel libro Poveri ma belli: il Pescara di Galeone dalla polvere al sogno. In quel Pescara giocavano Massimiliano Allegri e Gian Piero Gasperini, e in carriera ha allenato Marco Giampaolo; in sostanza tre big della Serie A sono suoi figliocci o quantomeno allievi.
Viene trattato da mito.
È un po' esagerato.
Ne è certo?
Ci sono anche altre squadre che non hanno ottenuto i successi e l' attenzione che meritavano, eppure hanno cambiato la storia del calcio.
Tipo?
Corrado Orrico ha applicato pressing e zona anni prima di Arrigo Sacchi e il Bari di Enrico Catuzzi (1982) era uno spettacolo, ma nessuno cita questo disgraziato che è pure morto.
E lei?
Ribadisco: non sono il solo e ho la fortuna di una vita divertente e vissuta nel calcio.
Da che età?
A 16 anni sono andato via di casa, e già giocavo nella Nazionale Juniores, una squadra formidabile, con dentro Enrico Albertosi, Mario Corso e Giovanni Trapattoni.
Ma i suoi erano contenti?
Non importa, sono andato e basta; poi quando mio padre veniva a Trieste per trovarmi, e giocavo già nell' Udinese, palesava sempre lo stesso cruccio: comprarmi una casa, o darmi dei soldi.
Rifiutava?
Non ne avevo bisogno e non mi sembrava giusto.
Guadagnava.
Anche mio padre stava bene: era ingegnere, dirigente all' Ilva e vivevamo a Napoli; progettava gli altiforni.
Sperava nel figlio ingegnere.
Mai nella vita, per fortuna aveva un altro maschio; comunque viaggiava molto, costruiva impianti: è in mezzo al disastro di Taranto, l' altiforno lo ha creato lui, il primo in Europa a colata continua.
Insomma, viene da una famiglia molto borghese.
Mio padre liberale, credeva in Giovanni Malagodi (segretario dal 1954 al 1972); mamma era nostalgicamente monarchica, cresciuta nei salotti partenopei, e a casa, quando avevo dieci o undici anni, si leggeva Il Borghese, o i libri di Julius Evola o Giovannino Guareschi.
Le interessavano?
La mia vita andava verso altri lidi, e nessuno mi ha inibito.
Cioè?
Preferivo stare in strada con chi aveva meno di me, e se potevo davo una mano.
Se n' è andato a 16 anni
Sì, e quando le persone mi dicevano e dicono "come sei stato bravo", da sempre sento un po' di fastidio.
Perché?
Avevo il culo parato con il paracadute dei miei; quindi non ci vuole coraggio, sarei potuto tornare a casa sempre e accolto con amore.
Quindi, a Trieste.
Non vivevo in un quartiere centrale, ma a Servola, dove spesso arrivavano i profughi slavi, in particolare dall' Istria, e le scritte erano ancora bilingue.
Come si trovava?
Una meraviglia, grandi giocatori, bravi in ogni sport, gente con cultura e tradizione, allora motivate dalla fame patita; mentre quelli di città non li cagavamo.
La politica l' interessava?
Più il sociale, mi ha sempre affascinato la realtà delle persone, le loro storie; quando vivevo a Trieste, arrivavano camion pieni di carbon coke da scaricare all' Ilva, e subito si ammassavano le donne per caricarne sacchi, e accendere il fuoco.
Ciò la colpiva.
Sì, perché a casa avevo la luce elettrica e la possibilità di spendere; se non sei un cretino devi avvertire l' evidente disuguaglianza.
Si sentiva in colpa?
No, venivo da una famiglia splendida, papà mi ha rifilato solo uno schiaffo.
Per?
Forse un brutto voto a scuola, ma non ricordo bene; ma dopo il ceffone mi sono chiuso in bagno e ho spaccato lo specchio con un pugno: ero furioso con me stesso.
Quando ha scoperto i libri?
Da ragazzo leggevo molto, ne sentivo il bisogno, amavo i gialli e i francesi.
Dicono che portava Prévert in panchina
Leggenda sbagliata lanciata da non so chi: Prévert è noioso, il mio calcio allegro.
Ha mai manifestato?
Un paio di volte, e ho preso delle randellate.
Per cosa?
Contro un comizio di Giorgio Almirante a Udine; per sfuggire mi sono rifugiato in un portone; in un' altra situazione mi hanno caricato su una camionetta della polizia.
Il suo rapporto con i calciatori.
Gli lasciavo tutta la libertà.
Potevano uscire la sera?
Non erano affari miei.
Se andavano a donne?
Non me ne fotteva niente. E lo dicevo pure a Luciano Gaucci: "Guarda, non sono un guardiano di mucche".
Sesso prima della partita.
Non sono mai stato in grado di organizzare il mio, figuriamoci quello degli altri.
Donne cacciate dal ritiro?
Mai, anche perché non ci andavo. Mangiavo fuori.
Un divieto?
Mi infastidivano i telefonini, era il periodo delle scommesse, temevo ci cascassero.
L' allenatore è un guru.
Forse qualcuno, io no; non credo neanche Allegri, e poi oggi i giocatori fanno quello che vogliono, hanno un potere contrattuale esagerato, non rispettano più i ruoli, e magari come con Icardi pretendono di parlare con il presidente.
"Giampaolo è un secchione", ha dichiarato.
È un ragazzo molto attento, e a voler essere critici, non è un talento puro per il ruolo di allenatore, però è uno che si informa, studia, cresce e legge abbastanza bene le partite.
Allegri?
Max è uno raro.
Ha un debole per lui
(Ride) Non è così: con Gasperini mi sono scontrato più di una volta, eppure lo considero un genio, e quando mi dicono "Gasperini ha imparato da lei", rispondo che sono io ad aver appreso da lui.
Addirittura.
Non sbagliava un movimento, giocava sempre a culo in avanti; poi s' incazza, carattere terribile, ma bravissimo.
Allenatore già in campo.
È fondamentale, solo chi gioca può capire veramente la partita, e anche in questo Allegri era il numero uno.
Collovati sostiene che il calcio è solo per uomini.
Stupidaggine, ed è una tesi di Bettega, solo che a lui nessuno ha mai osato replicare.
Non sia mai.
Era Juventus-Milan, palla al centro, pronti via, riceve Rivera, arriva Tardelli e gli rifila un' entrata terribile; a fine match domandano a Bettega un giudizio, e lui: "Il calcio non è da signorine". Oggi sarebbe stato massacrato.
Il Mondiale femminile lo guarda?
No perché non lo conosco, non riuscirei a valutarlo.
Le dichiarazioni dei calciatori sono spesso banali
Da vent' anni è così, da Sacchi in poi.
Stuzzica sempre Sacchi.
Non è vero, nel 1988 sono stato l' unico allenatore invitato alla sua festa scudetto.
Vi conoscete da una vita.
Insieme già al corso di allenatori; ogni tanto mi lancia qualche pugnalata, io rispondo (prende il cellulare e divertito mostra le loro discussioni).
Che vi scrivete?
Nell' ultimo esordisce con "Caro Giovanni, ti ho sempre stimato e sempre considerato un amico". Ho risposto: "Arrigo l' ho sempre saputo e nel peggiore dei casi sperato".
Si diverte.
Lui si incazza, però sono stato con Arrigo nelle due finali di Coppa Campioni vinte nel 1989 e 1990 e pure sugli spalti agli Europei del 1988; anzi nel 1990 dopo la partita e post cena, siamo rimasti fino alle 6 del mattino con Berlusconi a parlare di moduli: "Arrigo, lei mi consente".
Ne capiva?
Ogni tanto le sue formazioni erano di 12 elementi.
Insomma, agli Europei?
Andiamo da Valentini (storico dirigente Figc) e gli chiediamo due biglietti per assistere a Olanda-Inghilterra. Li trova. "Tranquilli, posti ottimi".
Macché! Entriamo allo stadio e finiamo in mezzo agli hooligan inglesi, Arrigo preoccupato: "E ora?". Lo guardo e lo rassicuro: "Stai tranquillo, togli la maglietta e fingi".
A torso nudo?
Tutto il tempo, e mi rompeva su un giocatore. Fissato.
Chi?
Impazziva per l' attaccante inglese Gary Lineker, lo voleva, e io: "Hai Van Basten, cosa te ne fai di questo?".
Un suo ex attaccante, Mario Jardel, ha dichiarato la sua vecchia tossicodipendenza.
Povero. Però aveva una bella moglie.
Oltre la moglie?
Con lui in campo, spesso era come giocare in dieci.
È capitato spesso di calciatori con problemi?
Ogni tanto, uno pure bravo: arrivava la mattina al campo completamente fiacco, annebbiato. Sicuro si faceva.
Cosa non tollera?
L' ipocrisia e la menzogna.
Sarri è stato disonesto nell' accettare la Juventus?
Fa un po' di casino, non è preparato per certe situazioni; quando l' anno scorso leggevo alcune dichiarazioni, riflettevo se fossero opportune.
Come?
Anche questa voglia di apparire di sinistra, troppo; Giampaolo non ne parla mai, eppure era bertinottiano, uno di Rifondazione, infatti ora Berlusconi gli vuole parlare (e scoppia a ridere).
Cosa si diranno?
Marco non resta zitto, non è uno che si fa scivolare le cose addosso come Max
Pure Allegri ha carattere.
E della Juve ci è rimasto male, si è sentito tradito, dispiaciuto in particolare per Andrea Agnelli. Non ha superato l' addio; e sono anni che gli consiglio di andare via. Comunque con Ambra è contento.
Bene.
Sa stare con uno come lui, quando viene circondato dai fan non si scoccia, resta in disparte e osserva col sorriso.
La Juve non la sopporta.
Dal 1958.
Un sentimento recente
Giocavo a Coverciano contro la Nazionale A, noi ragazzi rispettosi dei grandi, emozionati evitavamo ogni contatto, eppure Giampiero Boniperti alzava continuamente il braccio e chiamava "fallo".
Ahi.
Prepotenza da padroni.
Lei alla Juventus?
Non mi avrebbero mai chiamato, mentre mi sarebbe piaciuto andare alla Roma di Dino Viola o al Napoli di Maradona, invece ho perso sia l' una che l' altra; il Napoli per colpa di Moggi e Ferlaino.
Ha avuto presidenti particolari, come Gaucci.
Mai visto uno così generoso, impressionante, elargiva soldi a tutti, in particolare ai giocatori. E non mi ha mai chiesto una formazione.
Lei e le donne.
Sono solo favole.
Sicuro?
Come per Max, solo favole.
Anzi, lui non sa neanche cosa sono le discoteche, ed è un' impresa dargli il secondo bicchiere di vino.
Cosa sognava da ragazzo.
Ancora oggi sogno di giocare a calcio; mai da allenatore.
Il suo mito?
Luisito Suarez.
Un amico?
Gianni Mura. Usciamo e beviamo le nostre bottiglie di vino, poi scattano le gare mnemoniche, anche con altri; uno fortissimo era Giorgio Faletti, sapeva tutto. Ah, secondo Gianni non capisco nulla di portieri e Amarone.
Ha ragione?
Sì. Mi piaceva solo Angelo Peruzzi. La prima volta che l' ho visto in allenamento era un ragazzino, con quattro o cinque "senatori" della Roma che gli tiravano delle bordate (pallonate). Lui niente. Li sfidava. Gli andava sotto e con modi spavaldi li invitava a continuare.
Tra Messi e Ronaldo?
Messi tutta la vita.
In Italia?
Ho amato Totti, ma chi mi ha impressionato è Cassano: eccezionale, in allenamento spiazzava tutti, uno spreco, e poi è ruffiano, quando incontra qualcuno sono baci e abbracci.
Tabù: i gay nel calcio.
Ci sono, oggi più di ieri.
Altro tabù: il doping.
Quando giocavo ci rifilavano di tutto, ed era normale.
Un rimpianto?
Io? (Sorride con occhi e labbra, e i suoi occhi e le sua labbra hanno l' età dei sogni, quando giocava a pallone). Mi sono divertito
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floraleda · 5 years
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Next #Concert! 31 maggio #Verona @teatroristori #perle #barocche Con #Floraleda Sacchi, Massimiliano Girardi Massimiliano Rizzoli Titino Carrara Giorgia Antonelli Annalisa Carrara Leonardo Schiavo Alberto Schiavo @damianograndesso #harp #baroque #newmusic #barbarastrozzi @visitveneto https://www.instagram.com/p/ByFBz2aoNt2/?igshid=ffuca3umo2t6
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lamilanomagazine · 1 year
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SCARTI Centro di Produzione Teatrale di Innovazione presenta "Fuori Luogo 13"
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SCARTI Centro di Produzione Teatrale di Innovazione presenta "Fuori Luogo 13". La Spezia. Diciannove spettacoli che rappresentano il meglio della scena contemporanea italiana e internazionale, due festival - uno dedicato agli artisti under30 e l’altro alle arti performative - progetti speciali e incontri con gli artisti, approfondimenti con i protagonisti, e tantissimi eventi e laboratori. Torna il sempre più variegato Fuori Luogo La Spezia, percorsi di teatro contemporaneo nel presente, progetto di punta di Scarti Centro di produzione d’innovazione della Liguria, realizzata con il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del Bando “Linee guida cultura contemporanea” e sostenuta dal Ministero della Cultura e da Regione Liguria. “I miei complimenti per questa nuova programmazione di Fuori Luogo, un ricco calendario che coinvolge tutte le generazioni ed è ormai diventato un appuntamento culturale irrinunciabile per la nostra città – dichiara il Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini - Un’occasione importante di socialità e di cultura per riflettere, approfondire, emozionarsi e divertirsi nel nome dell’arte e della creatività, elementi che da sempre connotano le attività del Dialma Ruggiero.” "Per questa tredicesima edizione dal provocatorio titolo MAINSTREAM - spiega il direttore artistico Andrea Cerri - presenteremo spettacoli e progetti che pur attraverso il rigore della ricerca, della sperimentazione artistica e pur improntati al rischio culturale (per loro natura e attitudine lontani dal concetto di Mainstream inteso per descrivere fenomeni “di massa”) riescano ad affondare nella carne viva della contemporaneità, rivolgendosi alla comunità tutta, cercando di parlare a un pubblico ampio e popolare, attraversando poetiche e linguaggi differenti, partendo dal nostro territorio per estendere lo sguardo a ciò che avviene lontano da noi." Tantissimi gli ospiti: da Gli Omini, che condurranno un’indagine nel quartiere di Fossitermi “rubando” le storie degli abitanti per restituirle sul palco con la loro verve comico-grottesca, fino al collettivo berlinese Rimini Protokoll, che porterà in scena un robot umanoide doppio del drammaturgo tedesco Thomas Melle, passando per il nuovo spettacolo-dispositivo del pioniere del teatro partecipativo, il catalano Roger Bernat, e i lavori di Roberto Abbiati, Compagnia Licia Lanera, Fabiana Iacozzilli, Massimiliano Civica, Tony Clifton Circus, i Sacchi di Sabbia, Francesco Alberici, Filippo Nigro e Fabrizio Arcuri, Balletto Civile, Teatro dei Borgia, Gianluca Stetur; Fuori Luogo diventerà casa e agorà per la cittadinanza. Chiuderanno la stagione i festival: torna alla sua seconda edizione Tutta la vita davanti. Festival di teatro per vecchi del futuro, a cura di Alice Sinigaglia, che quest’anno sarà affiancato alla restituzione del percorso di formazione con i ragazz* delle scuole superiori spezzine No Recess! mentre dal 23 al 25 giugno da non perdere FisiKo! Festival internazionale di azioni cattive, progetto che mette al centro la danza e i linguaggi del corpo. Anche quest’anno verrà ospitato lo spettacolo finale del progetto Per Aspera ad Astra - come riconfigurare il carcere attraverso il teatro e la bellezza con i detenuti della casa circondariale Villa Andreino della Spezia (promosso da Acri e 11 Fondazioni di origine bancaria tra cui Fondazione Carispezia e curato da Gli Scarti). Non mancherà poi un focus sui più piccoli, con la stagione Fuori Luogo Kids, occasione per bambini e famiglie di sperimentare attraverso il gioco teatrale. Anche quest’anno affiancherà la stagione di Fuori Luogo 13 MAINSTREAM il progetto Tea Time: una serie di piccole performance, incontri e proiezioni con artisti ed esperti provenienti da diverse discipline, nell’ottica di uscire dal contenitore teatro e aprirsi alla contaminazione con le altre arti. E sempre nell’ottica di valorizzare la creatività Under 35, torna Profeti in Patria, progetto di piccole performance di artisti del territorio che sono andati via per poi ritornare. Spazio anche alla poesia performativa con alcune serate di Poetry Slam: Senti Che Muscoli SP!, organizzati in collaborazione con I Mitilanti, che sbarcano al Dialma! per la prima volta. Novità di quest’anno saranno la possibilità di sottoscrivere l’abbonamento ai 13 spettacoli che si svolgeranno al Dialma, La Spezia, il nuovo orario spostato alle ore 20.30 per tutti gli spettacoli, e l’inaugurazione e apertura del Social Bar (progetto in collaborazione e con il contributo di Fondazione Carispezia, Fondazione Aut Aut e La Luna Blu, per l’inserimento lavorativo di ragazzi con autismo) che consentirà agli spettatori di poter usufruire di un nuovo servizio bar prima e dopo gli spettacoli con aperitivi e prodotti alimentari della Luna Blu. Programma completo spettacoli al Dialma, La Spezia Ad inaugurare questa stagione Fuori Luogo sarà uno speciale lavoro dedicato alla Spezia e in particolare a Fossitermi, quartiere che da sempre ospita la rassegna ed è casa per Scarti: venerdì 13 e sabato 14 ottobre debutta Al di là della Scorza- Indagine lampo a Fossitermi de Gli Omini, gruppo toscano caustico e amatissimo, formato da Francesco Rotelli, Giulia Zacchini e Luca Zacchini che metterà radici per una settimana nel quartiere abitando ogni bar, negozio, ristorante, panchina e parchetto, rubando alla cittadinanza le sue stesse storie, assorbendo e ascoltano tutto ciò che li circonda, uomini, donne, vecchi, bambini, matti di città e di quartiere, per poi restituirle in scena. Un lavoro da non perdere che Fuori Luogo ha voluto fortissimamente per rimarcare un’appartenenza e una compenetrazione nel tessuto sociale della città. Da martedì 17 a giovedì 19 ottobre per la prima volta alla Spezia si terrà l’Assemblea Nazionale C.Re.S.Co. importante e fondamentale coordinamento nazionale che raccoglie e rappresenta oltre 200 promotori nel settore culturale: artisti, professionisti, strutture e festival che utilizzano i nuovi linguaggi della scena, ponendosi, quale interlocutore propositivo presso le istituzioni nazionali (MiC, MAECI, MIM) e regionali, facendosi portavoce di istanze collettive. In particolare il 19 ottobre avrà luogo la tavola rotonda Per un ecosistema dello spettacolo dal vivo dedicata sia all’analisi delle politiche nazionali e territoriali, sia all’approfondimento di temi di grande attualità come la sostenibilità ambientale, l’accessibilità e l’inclusione analizzati nell’ambito dello spettacolo dal vivo in dialogo con Istituzioni, esperti e operatori. La rassegna prosegue poi sabato 4 novembre con Circo Kafka, spettacolo tratto da “Il processo di Franz Kafka”, con Roberto Abbiati e la partecipazione di Johannes Schlosser per la regia di Claudio Morganti, che ne cura anche le musiche insieme a Schlosser, per la produzione di Teatro Metastasio di Prato, TPE Teatro Piemonte Europa. Lo spazio scenico è un surrogato di circo. È il dramma, o forse la commedia, di K, che si sveglia una mattina e trova poliziotti vestiti di tutto punto nella sua camera. Sabato 18 novembre Fuori Luogo ospita la Compagnia Licia Lanera, che torna alla Spezia per presentare Con la carabina, di Pauline Peyrade, con Danilo Giuva e Ermelinda Nasuto, spettacolo Premio UBU 2022 come migliore regia e miglior testo straniero/scrittura drammaturgica (messi in scena da compagnie o artisti italiani). Nato dalla penna della drammaturga francese Pauline Peyrade Con la carabina è un testo lucido e imparziale, che supera la supposta dicotomia tra buoni e cattivi, analizzando i meccanismi culturali e antropologici alla base della violenza di genere. La scena, un non luogo claustrofobico e violento, ospita solo due attori, Ermelinda Nasuto e Danilo Giuva, ora adolescenti ora adulti. La regista e drammaturga Fabiana Iacozzilli sarà a Fuori Luogo sabato 25 novembre con La classe, un docupuppets per marionette e uomini, una storia che nasce dai ricordi delle scuole elementari all’istituto Suore di Carità legati alla sua maestra, Suor Lidia. I pupazzi si muovono senza pathos su tavolacci che rimandano a banchi di scuola, ma anche a tavoli operatori o da macello. Un rito collettivo, in bilico tra La classe morta di Tadeusz Kantor e I cannibali di George Tabori, in cui gli adulti rileggono i ricordi di un’infanzia vissuta nella paura di buscarle. Venerdì 1 e sabato 2 dicembre il maestro Premio Ubu Massimiliano Civica, spesso ospite a Fuori Luogo, presenta la conferenza-spettacolo L’Angelo e la Mosca, commento sul teatro di grandi Mistici, produzione Teatro Metastasio di Prato: racconti, facezie e buffi indovinelli da sempre utilizzati dai grandi Maestri dell’Occidente e dell’Oriente per “contrabbandare” insegnamenti profondi, per aprire il cuore degli uomini a una comprensione più elevata della realtà. I racconti del Baal Shem Tov e dei Rebbe dello Chassidismo, le storie dei Sufi e le poesie di Jalal al-Din Rumi, gli indovinelli dello Zen e le parabole di Jesù nei Vangeli Apocrifi serviranno per provare ad illustrare e spiegare aspetti, comportamenti e situazioni del mondo del Teatro e dei suoi protagonisti. Sabato 9 dicembre tornano i Tony Clifton Circus, già ospiti nella scorsa edizione, in scena questa volta con Christmas Forever- eutanasia di un mito sovrappeso, un viaggio folle ed esilarante tra le pieghe di un mito contemporaneo, simbolo assoluto della tendenza al consumismo senza limiti, una delle divinità dell'Olimpo dell'immaginario collettivo: Babbo Natale, santo, vecchio, saggio e supereroe, rapito con l’intenzione di ucciderlo. L’anno per Fuori Luogo si chiude venerdì 22 dicembre con un altro atteso ritorno alla Spezia: I Sacchi di Sabbia con La commedia più antica del mondo, un discorso su Gli Acarnesi di Aristofane, un’opera che oggi nessuno mette più in scena ma che possiede un dispositivo comico, ripulito dai cascami del tempo, ancora esplosivo. Con un ghigno rabbioso e idealista, Aristofane costruisce un nuovo mondo libero da ingiustizie e ipocrisie, dove non esistono la povertà e la guerra. Sarà una prestigiosa produzione SCARTI - che dopo il debutto a Spezia andrà direttamente al Piccolo Teatro di Milano .- il primo spettacolo dell’anno, giovedì 25 e venerdì 26 gennaio 2024: Bidibibodibiboo, testo finalista alla 56a edizione del Premio Riccione per il Teatro, di Francesco Alberici - già Premio Ubu under35 - anche in scena con Daniele Turconi, Salvatore Aronica, Maria Aaris e Andrea Narsi. Prodotto da SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione in coproduzione con Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, Ente Autonomo Teatro Stabile di Bolzano e creato nell’ambito dell’École des Maîtres 2020/21. Con grande tenerezza e dissacrante ironia Alberici racconta le scelte e le rinunce, i sogni e le grandi paure di una generazione alle prese con un mondo del lavoro drammaticamente spietato. La giuria della 56a edizione del Premio Riccione per il Teatro ha sottolineato come «con un’efficace e misurata composizione, l’autore, racconti con asciutta verosimiglianza ed efficacia, la caduta agli inferi aziendali del protagonista: attacchi, vergogna, licenziamento, omissione, liberazione.» Sabato 17 febbraio l’attore Filippo Nigro, tra i volti più interessanti del cinema e del teatro italiano, sarà a Fuori Luogo con Fabrizio Arcuri per presentare Every Brilliant Thing (Le cose per cui vale la pena vivere), testo scritto da Duncan Macmillan nel 2013, una narrazione scandita da liste di cose per cui vale la pena vivere, un racconto in forma di confessione composto da piccole illuminazioni, incontri e manie, nel quale l’attore mette a fuoco il rapporto con il padre, il fallimento del suo matrimonio e la ricerca di aiuto nei momenti di difficoltà. Ne esce una lista imprevedibile, emozionante e personalissima, fatta di episodi e aneddoti catturati al volo dal protagonista a margine di libri, scontrini e sottobicchieri. Sabato 24 febbraio grande appuntamento con la scena artistica internazionale: il collettivo Rimini Protokoll - tra i più importanti innovatori teatrali degli ultimi venticinque anni - presenta a Spezia Uncanny Valley, dove un robot umanoide riproduce in tutto e per tutto una persona reale, il drammaturgo tedesco Thomas Melle. Cosa significa per l'originale quando la copia prende il suo posto? L'originale può conoscersi meglio attraverso il suo doppio elettronico? Perché se da un lato la somiglianza facilita il processo di accettazione, se il robot è troppo simile a un essere umano proviamo una strana diffidenza? Che cos’è umano e cosa macchina? Il pubblico è invitato a lasciarsi andare in un viaggio attraverso la valle del perturbante (uncanny valley). Venerdì 15 e sabato 16 marzo Balletto Civile propone Davidson, spettacolo danzato tratto dalla sceneggiatura de Il Padre Selvaggio di Pier Paolo Pasolini, storia di un ragazzo nero sensibile e acuto, proveniente da una tribù dell’Africa, e del suo incontro con un insegnante progressista e tormentato – una figura di frontiera alter ego dello stesso Pasolini - che cerca di dare ai suoi ragazzi un’istruzione moderna e anticolonialista. In Davidson i corpi di Maurizio Camilli e Confident Frank dialogano tra loro affrontando questioni politiche e poetiche come il rapporto tra bianchi e neri, il problema della libertà e della democrazia e il difficile rapporto che intercorre tra noi e l’altro. Sabato 23 marzo il pubblico sarà invitato a riflettere sul senso della militanza politica, sui diritti della cittadinanza e sugli ideali di libertà e democrazia, ma anche sul teatro come strumento poetico e politico grazie a Giacomo di Teatro dei Borgia, già ospiti a Fuori Luogo nel 2023 con la trilogia La Città dei Miti. Lo spettacolo vuole porre in risalto il discorso politico di Matteotti, mettendo a confronto due dei suoi interventi in Parlamento: quello del 31 gennaio 1921, in cui denuncia le connivenze tra le forze politiche borghesi e le squadracce fasciste, e quello del 30 maggio 1924, l’ultima seduta a cui partecipò prima di essere assassinato, in cui contesta i risultati delle elezioni dell’aprile di quell’anno. I discorsi di Matteotti vengono riproposti nella loro nuda e terrificante verità e veicolati dal corpo di Elena Cotugno, unica attrice in scena. La rassegna prosegue sabato 6 aprile con La Scelta del regista catalano Roger Bernat / FFF. Come si scelgono gli spettacoli per un festival? Quali sono i ragionamenti che una direzione artistica affronta? Esistono criteri puramente estetici? Da che spettacolo mentale, da che copione ideologico tiriamo fuori le nostre opinioni sugli spettacoli altrui? Quali gli scontri, le discussioni artistiche, economiche, etiche e politiche? In questo spettacolo Bernat - famoso per i suoi dispositivi partecipati in cui gli spettatori diventano spett-attori - lascia ai partecipanti la responsabilità di rispondere a queste domande e di scegliere, insieme, uno spettacolo che sarà programmato nella prossima stagione di Fuori Luogo La Spezia. A chiudere questa variegata stagione di Fuori Luogo sarà sabato 20 aprile l'intenso e talentuoso Gianluca Stetur, artista che negli anni ha lavorato con i più grandi nomi del teatro e che a Spezia conduce spesso laboratori per attori, con Buio Caligola, spettacolo diretto da Ombretta Nai, prodotto da SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione. A maggio 2024 si terrà inoltre lo spettacolo finale del progetto di formazione No Recess!, laboratorio permanente con gli studenti delle scuole superiori della Spezia, che quest’anno, per la prima volta, si unisce a “Tutta la vita davanti. Festival di teatro per vecchi del futuro”, con un’intera settimana di spettacoli dedicati alla creatività Under 35. Infine per il primo anno in collaborazione con Fuori Luogo si terrà Senti Che Muscoli SP!, rassegna di poetry slam al Dialma, organizzata da I Mitilanti e composta da tre round ad eliminazione e una finale in cui i vincitori di ciascun round si sfideranno a colpi di versi per aggiudicarsi lo slam. Durante la competizione poetica, i/le partecipanti recitano testi scritti di proprio pugno, sottoponendosi alla valutazione di una giuria composta da cinque elementi estratti a sorte tra il pubblico. Non sono ammessi né accompagnamenti musicali, né oggetti e costumi di scena. ABBONAMENTI Abbonamento a 13 spettacoli c/o Il Dialma intero 160 € ridotto (under 30 e over 65) 110 € Scarti e altre convenzioni 85 € studenti Under 19 55 € L’abbonamento dà diritto al biglietto ridotto/convenzionato per gli spettacoli di Fuori Luogo che si terranno al Teatro degli Impavidi e nelle altre location BIGLIETTI SINGOLI intero 15 € ridotto (under 30 e over 65) 10 € Scarti e altre convenzioni 8 € studenti Under 19 5 € Per info e prenotazioni Il Dialma, La Spezia - 3332489192 (anche messaggio whatsapp) [email protected] orari biglietteria fino al 13 ottobre per campagna abbonamento: mar, mer, giov dalle 15 alle 20/ venerdì dalle 10 alle 13 Biglietti e abbonamenti acquistabili anche presso la biglietteria del Teatro degli Impavidi 3464026006 [email protected] (dal lun al sab 9.30-13.00 e il giovedì anche il pomeriggio dalle 16 alle 19) e online su Vivaticket... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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alessioviscardi · 6 years
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Il termometro segna un grado, ma per strada fa molto più freddo. Ottomila persone si rannicchiano in sacchi a pelo e coperte bucate che non possono niente contro il grande gelo. Qualcuno muore, si addormenta per non svegliarsi mai più. Ci sono tante storie, come quella di Stilian che ha la mia stessa età, ma da quando ha perso il lavoro passa le sue giornate cercando un posto caldo da cui non essere scacciato. Oppure Massimiliano, che una notte si è addormentato ubriaco vicino ai binari del treno e si è risvegliato senza un braccio. Storie dure e violente, così come dura e violenta è la strada (presso Rome, Italy) https://www.instagram.com/p/BsSwLamFJoJ/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1welbznaw30c6
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persinsala · 5 years
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Andromaca
Al teatro Astoria di Lerici, per la Stagione di Fuori Luogo, va in scena Andromaca, del binomio Massimiliano Civica/Sacchi di Sabbia. E tutt’a un tratto gli antichi siamo noi. (more…)
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oubliettemagazine · 7 years
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Acqua alta a Venezia secondo album dei Nadiè: la perdita dei valori ed il bicchiere mezzo vuoto
Il pessimismo e la delusione sono due concetti simili, accomunati dal modo in cui questi si manifestano: sfiducia.   Acqua alta a Venezia Difficile definire se Acqua alta a Venezia, secondo album dei Nadiè, sia il frutto di un atteggiamento disilluso e una presa di coscienza sulla decadenza della società, oppure rappresenti una richiesta d’aiuto, di un rimedio al dolore, di una nuova speranza.…
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maec-cortona-blog · 5 years
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Compagnia I Sacchi di sabbia 🎭 "Andromaca da Euripide" uno spettacolo di Massimiliano Civica e I Sacchi di Sabbia con Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Illiano. 📋 Domenica 14 luglio, ore 19,00. 📍 Ritrovo al Parco Archeologico il Sodo di Cortona. Lo spettacolo si svolgerà alla Tanella di Pitagora. 🚐 Una navetta gratuita accompagnerà e riporterà gli spettatori al parco Archeologico del Sodo. Teatro itinerante + finger food + wine tasting. 2⃣ secondo appuntamento del Teatro Archeologico 🏛 Il teatro nei siti archeologici del MAEC. ℹ http://bit.ly/teatroarcheologico si consiglia un abbigliamento comodo. 💰 Costo: € 5. Prenotazione obbligatoria 📩 [email protected] 📞3381715700. #MAECparco #MAECcortona #cortonagram #isacchidisabbia #euripide #teatro #MAEC #cortona #andromaca #cortonagram #teatroarcheologico #archeologicalpark #apropositodelmaec (presso Tumuli Etruschi del Sodo) https://www.instagram.com/p/BzqPafQCKk4/?igshid=16cjpu6uvk38t
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edmlivesets4u-blog · 3 years
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Artist: Show: Poker Flat Podcast 79 – Joyce Muniz Quality: 320 Kbps 48000 Khz Genre: Deep House, HERE, Techno Source: RSS
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Poker Flat Podcast 79 – Joyce Muniz Tracklist
01. Dylan Griffin & Chad B – Abbotsford 02. Bengoa – A1 Sun Dub 03. Steve Bug – FR 101.2 (Lele Sacchi Remix) 04. Alinka – Round Round 05. Perdu – Retrograde Mercury 06. Hary Shanthib – Sivapuranam (Anatolian Weapons Remix) 07. Trance Wax – Northern Sky [Dusky Remix] 08. Joyce Muniz (Unreleased) 09. Rodion & Eddi Mercury – Pero Voy Igual feat. Alejandro Paz (Mijo Remix) 10. ROTCIV – Elev8tion (Massimiliano Pagliara Remix) 11. UNKLE – Do Yourself Some Good (Lost Souls Of Saturn Fathers Mix)
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