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#Minori e Minori Stranieri Non Accompagnati
archivio-disattivato · 7 months
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https://www.meltingpot.org/2023/09/trattenere-e-umiliare-procedure-hotspot-a-porto-empedocle/
Trattenere e umiliare: procedure hotspot a Porto Empedocle
Il rapporto sul monitoraggio del progetto Mem.Med (Memoria Mediterranea)
22 Settembre 2023, di Silvia Di Meo e Yasmine Accardo, Mem.Med (Memoria Mediterranea)
Con i numerosi arrivi di persone via mare sull’isola di Lampedusa, è stata istituita una tensostruttura sulle coste siciliane di Porto Empedocle dove le persone vengono trattenute in condizioni critiche per espletare le procedure di identificazione e foto segnalamento. Davanti alle carenze strutturali, al sovraffollamento e alle violazioni di diritti, le persone migranti protestano.
La tensostruttura di Porto Empedocle
“No care, no help, no travel, no food”. Sono queste le parole scritte su un foglio di carta che Khaled sventola in mezzo alla strada principale di Porto Empedocle. Lui e Mohamed sono due minori somali approdati sull’isola di Lampedusa e poi trasferiti nella tensostruttura di Porto Empedocle dove stazionano ormai da 5 giorni. La situazione che sperimentano è chiara: “No freeedom” sintetizza Mohamed. 
Li incontriamo insieme a centinaia di persone MSNA senza tutori e richiedenti asilo di diversa nazionalità, età e genere che nel corso di quest’ultima settimana sono state trasferite all’interno del campo empedoclino in attesa di essere ricollocate in centri di accoglienza in Sicilia e in altri luoghi della penisola. 
Infatti, la tensostruttura collocata nel porto della cittadina agrigentina è da diversi mesi il secondo approdo delle persone migranti che giungono via mare a Lampedusa e che, a fronte dei numeri esponenziali di arrivi sull’isola delle Pelagie, sono stati spostati rapidamente sul territorio siciliano per alleggerire l’hotspot di Lampedusa. 
La tensostruttura – che consiste in un piazzale di cemento dove sono collocati due tendoni, 18 bagni chimici e poche docce esterne – è un’area di sbarco temporanea che la Prefettura di Agrigento sembra utilizzare per identificare e smistare le persone migranti, coadiuvando di fatto le attività di pre-identificazione implementate dalle autorità nell’hotspot di Lampedusa. La tensostruttura è quindi un secondo punto di approdo in cui le persone – trasferite qui anche poche ore dopo lo sbarco lampedusano attraverso le navi traghetto Galaxy – vengono foto segnalate e viene rilasciato loro un numero identificativo. Si tratta di un numero stampato su un quadratino di carta senza cedolino e senza foto. 
Qui le persone – donne, uomini, minori e famiglie originarie della Guinea Conakry, Costa D’Avorio, Senegal, Gambia, Burkina faso, Camerun, Sierra Leone, Giordania, Egitto, Tunisia, Siria, Mali, Sudan, Somalia, Etiopia, Liberia  – stazionano per giorni e giorni, trattenute in maniera prolungata all’interno di un campo di cemento, presidiato dalle forze dell’ordine e gestito dal personale della Croce Rossa, dove sono praticamente assenti rappresentanti delle organizzazioni umanitarie, grandi e piccole.
Nonostante il trattenimento dovrebbe durare solo il tempo necessario all’identificazione e alla disposizione del trasferimento, il transito non è breve e sembra durare una media di almeno 5 giorni. In questo tempo, alle persone è impedito di uscire dal cancello principale pertanto queste sono costrette, a causa della totale invivibilità del luogo, a saltare dalle recinzioni laterali e posteriori per cercare all’esterno aiuto, cibo, contatti, informazioni, libertà. 
Le persone trattenute in questo luogo raccontano di non aver ricevuto alcuna informativa relativa all’accesso ai loro diritti, alla protezione internazionale o altre forme di tutele. Inoltre riferiscono di essere trattate come animali in gabbia: il campo infatti è senza letti, sedie, tavoli e le persone stazionano stese a terra – i più fortunati su cartonati di non precisata origine – sotto il sole cocente, in uno spiazzale ricoperto di spazzatura, cassonetti e avvolto dall’odore pungente dell’urina. Le persone riferiscono di vivere in stato di continua incertezza e forte stress dipendente non solo dalle condizioni strutturali di invivibilità del campo ma anche a causa dell’attesa prolungata di un trasferimento in accoglienza che sembra non arrivare mai.
E mentre si passa la giornata nell’afa di settembre – tra un cambio turno delle forze dell’ordine e un’intervista ufficiale rilasciata dalle autorità ai giornalisti – arrivano da Lampedusa traghetti carichi di almeno altre 400 o 500 persone migranti che vengono scortate fino all’ingresso del centro e fatte entrare nei piccoli vuoti di spazio rimasti nel piazzale. Qui le persone vengono sottoposte ad un appello pubblico, senza alcun rispetto della privacy e attraverso l’uso esclusivo delle lingue veicolari principali: francese, inglese, arabo.
In queste giornate di permanenza, qualche turista passava per il porto e fotografava le persone dietro le sbarre, qualche locale si lamentava del “disagio”, qualche giornalista riprendeva quelle persone trattenute che si infuriano dopo l’ennesima giornata di prigionia. 
In questo circo periferico, la tensostruttura di Porto Empedocle risulta una zona d’ombra rispetto alle luci dello “spettacolo Lampedusa” che continua ad avere i riflettori puntati sulle proprie coste. Eppure nel corso della settimane le persone trattenute in questo piccolo piazzale – senza assistenza legale, sanitaria e libertà personale; senza letti, senza sufficienti professionisti medici e sociali, con carenze alimentari e patologie mediche – sono  state più di 1.000, di cui l’80 per cento costituito da MSNA e altre figure cosiddette vulnerabili.
Le proteste delle donne
Il malessere è progressivamente cresciuto e così le manifestazioni di scontento delle persone trattenute. Diversi gruppi di persone hanno iniziato delle proteste per la condizione di trattamento disumano a cui sono costrette a Porto Empedocle: l’inadeguatezza alimentare – pane con formaggio e pomodoro a tutti i pasti, cibo in quantità e in qualità insufficiente – l’assoluta promiscuità senza separazioni spaziali tra uomini e donne, l’esposizione ad ulteriori condizioni di violenza e soprattutto la condizione di privazione della libertà. 
Nella giornata del 19 settembre, un gruppo di donne minori guineane ha dato avvio ad una protesta femminile davanti al cancello principale della struttura, al grido di: “Liberateci! Liberateci! non siamo prigioniere, lasciateci andare!” Le ragazze sono dunque salite sul muro che delimita la struttura e hanno cominciato a gridare e ad arrampicarsi, tentando di scavalcare le inferriate. 
Le donne hanno poi occupato l’ingresso della tensostruttura sedendosi a terra in segno di protesta. Questa condizione di esposizione alla violenza, a cui specifiche categorie di persone vulnerabilizzate – quali le donne e i MSNA, sono sottoposte – connota la gestione disciplinante di una struttura ideata e pensata come “deposito” di persone. 
Persone che, giunte dalla violenta Sfax in Tunisia o dalla Libia, vivono un processo costante di sopraffazione, sottoposte a gravi violazioni di diritti e a continue forme di abuso, coercizione e limitazione della libertà che continuano ad essere raccontate, gestite e strumentalizzate a livello pubblico – tanto da politici che da giornalisti – come normali conseguenze di una condizione emergenziale. Un’emergenza che giustifica e normalizza il trattamento riservato ai neo sbarcati sulle coste nord del Mediterraneo, destinati ad essere “ritirati” e “riconsegnati” dai vari porto mediterranei, come abbiamo sentito dire in queste ore da chi gestisce la tensostruttura.
Tuttavia le persone migranti non sono inermi e continuano ad opporsi a questo controllo violento. Le diciassettenni guineane hanno preteso di avere nel piazzale un’area femminile di loro uso esclusivo, poiché ormai da più di 7 giorni erano completamente esposte senza alcuna tutela, preoccupate delle possibili violenze nel centro. Nei giorni successivi, esasperate, hanno scavalcato il muro del centro per cercare all’esterno un minimo di libertà e benessere. Due di loro erano fortemente indebolite da patologie pregresse che non erano state adeguatamente attenzionate e, per le strade del centro empedoclino, cercavano cibo e acqua.
Tra le numerose donne qui detenute, ce n’erano varie in stato di gravidanza. Alcune di loro sono state trasferite in ospedale per partorire e subito dopo ricollocate nella tensostruttura, senza i loro figli neonati.
Molte delle persone incontrate si trovavano in evidente stato di disidratazione e deprivazione fisica, nonché di forte sofferenza psicologica dipendente dal trattenimento prolungato e dalla mancanza di contatti con il mondo esterno. Tutti i trattenuti cercavano la possibilità di comunicare con le famiglie di origine o con conoscenti, desiderosi di avvisare i propri familiari del loro arrivo, non avendo potuto farlo nonostante l’approdo fosse avvenuto ormai da quasi una settimana.
Stazione di transito, trattenimento e deportazione
Questa stazione di transito e identificazione successiva a Lampedusa, sarà nelle prossime settimane potenziata e al posto della tensostruttura verrà adibito una struttura facente ufficialmente funzione hotspot, che sta nascendo dai lavori in corso in queste ore. Il Prefetto di Agrigento, Filippo Romano ha dichiarato che: “l’hotspot di Porto Empedocle sarà collegato a quello di Lampedusa dalla stessa gestione, la Croce Rossa (…) I due hotspot devono essere visti come una sorta di ponte: quello di Lampedusa accoglie in prima battuta e quello di Porto Empedocle instrada, il più velocemente possibile, verso i pullman“.
In continuità con la gestione migratoria che ha caratterizzato le politiche europee negli anni passati, l’unico “ponte” finanziato e promosso è quello che conduce alla sorveglianza, all’umiliazione, allo smistamento e incanalamento giuridico di persone che vengono irregolarizzate, dove il dispositivo della detenzione continua ad essere principale strumento di controllo degli spostamenti umani.
Questa modalità di controllo della mobilità delle persone in arrivo alla frontiera siciliana è da inquadrare nelle nuove riforme promesse dal governo: il rafforzamento a livello nazionale del sistema detentivo del CPR, con nuove strutture e un periodo di trattenimento esteso a 18 mesi; l’introduzione di nuovi centri identificativi e di rimpatrio come CPRI a Modica, nella Sicilia orientale costituiscono la risposta europea e nazionale all’aumento degli arrivi dalla Tunisia e dalla Libia, due luoghi da cui le persone continuano a fuggire forzatamente, sopravvissute ai regimi che i governi europei continuano a finanziare.
In tal senso, i discorsi di Meloni e Von Der Leyen che – durante la passerella a Lampedusa nei giorni del sovraffollamento – hanno inneggiato all’arresto dei trafficanti e alla sorveglianza militare, sono in continuità con un sistema che pone come soluzione la detenzione al posto di una vera accoglienza, la violenza al posto dei diritti e che – con l’ausilio delle nuove strutture – affinerà la macchina criminalizzante della deportazione. 
Intanto, mentre nei diversi angoli della Sicilia occidentale e orientale proliferano hotspot e ghetti istituzionali, mentre le politiche promettono blocchi nel Mediterraneo e pseudo accoglienza a terra, le persone migranti continueranno a protestare per la libertà di movimento ed ad arrampicarsi sui muri della detenzione per pretendere rispetto dei diritti e reclamare la loro libertà.
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salvo-love · 2 years
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Gentilissimi presidente #stefanobonaccini , #LauraBoldrini , #GadLerner , Bianca Berlinguer , Cartabianca , Laura Boldrini , Debora Serracchiani , Marco Furfaro , Simona Flavia Malpezzi Mezz'ora in più , Report Marco Damilano Che tempo che fa , Piazzapulita - LA7 , Agorà , DiMartedì , Più Europa , Open , Domani , Enrico Letta , Il Riformista , TPI , Agorà Fanpage.it , Tg3 Mondo , Huffington Post , i motivi della disfatta del #pd sono raccolti in questi LINKS di rassegne stampa, che riportano tutti i fatti e le cause per cui il #partitodemocratico perde e perderà sempre più elettori, se NON abbandonerà i suoi attuali cavalli di battaglia o principi ideologici , che NON interessano affatto alla stragrande maggioranza degli italiani !!! Inoltre sulla questione degli sbarchi continui in Italia di immigrati, che per il 90% NON scappano da nessuna guerra e da nessuna persecuzione (migranti economici che Macron respinge e rimpatria) c'è da dire sì che vanno salvati, ci mancherebbe, ma NON possono rimanere tutti in Italia, perché i paesi #UE NON li vogliono, perché se è vero che in Italia NON c'è lavoro nemmeno per gli italiani, ecco perché c'è il reddito di cittadinanza, è vero anche che volerli accogliere tutti, NON dà loro né la certezza e né la prospettiva di una vita migliore e quindi la loro permanenza in Italia porta degrado, spaccio di droga, delinquenza diffusa, stupri, rapine e accoltellamenti, rendendo ormai tutte le città e i comuni in Italia insicuri e invivibili, tant'è che la stragrande maggioranza degli italiani, che ormai non né può più, ha votato e preferito il #centrodestra per governare l'Italia !!! Il #centrosinistra si occupa e preoccupa di farli sbarcare e venire in Italia, ma poi li dimentica e li lascia in queste situazioni e condizioni, che hanno nulla di umano e nulla di solidarietà !!! APRITE i LINKS seguenti e commentate i vari links associati ❗⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️ #mezzorainpiu #cartabianca #Report #Agora #PiazzaPulita #dimartedi
https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/fuoridalcoro20222023/immigrati-i-quartieri-della-vergogna-a-venezia-mestre-qui-lo-stato-non-arriva_F312095101013C04
https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/fuoridalcoro20222023/immigrati-ecco-i-fantasmi-delle-nostre-citta_F312095101013C06
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#movimento5stelle #partitodemocratico #sinistraitaliana #verdi #piùEuropa #poterealpopolo #giuseppeconte #enricoletta #deboraserracchiani #nicolafratoianni #angeloBonelli #MicheleGubitosa #RiccardoMagi #EmmaBonino #redditodicittadinanza #modifica #furbi #migranti #clandestini #autocertificazionifalse #sindacati #cgil #cisl #uil #usb #dannierariali #bastafurbetti #indagini #GDF #carabinieri #polizia #poliziamunicipale #ProcuradellaRepubblica #CortedeiConti #controlli #responsabilità #danni #veripoveri #veribisognosi
https://lnkd.in/esu8mezE
GIORNALISTA: “NASCONDIAMO CRIMINI IMMIGRATI PERCHÉ L’ITALIA NON DEVE SAPERE”
https://lnkd.in/enmmy_fT
GANG IMMIGRATI SEQUESTRA E PICCHIA ANZIANI IN CASA: VOLEVANO IL FIGLIO
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TRASCINATA FUORI DALL’AUTO DA AFRICANI PER ESSERE STUPRATA
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NIGERIANO LA STUPRA ALL’ASILO: SCONTO DI PENA
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MIGRANTE SI DIVERTE A MOLESTARE STUDENTESSE ITALIANE
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CRISTIAN MARTINELLI UCCISO A SPRANGATE DA IMMIGRATI: ALTRI 4 ARRESTI
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IMMIGRATO ASSALE I PASSANTI CON UN'ASCIA: DENUNCIATO IN STATO DI LIBERTÀ
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MIGRANTI VIOLENTANO RAGAZZE SUI BUS: DENUNCIATI ITALIANI CHE LI FERMANO PER ‘ODIO RAZZIALE’
NOVEMBRE 20, 2022 ⬇️⬇️⬇️
Minori stranieri stuprano e rapinano a Genova: Stato vuole processare 15 italiani che hanno assaltato il centro accoglienza
L’ennesimo episodio di violenza tra ragazzini che coinvolge minori non accompagnati a Genova si consuma davanti al frequentatissimo stabilimento balneare San Nazaro. Siamo in corso Italia, promenade di Genova, e sono le 12 quando un giovane egiziano di 17 anni, arrivato a Genova con lo status di rifugiato e ospitato in una comunità di Castelletto, che si trova al mare con alcuni connazionali, aggredisce una ragazzina di 13 anni che era in spiaggia con le amiche. La spinge contro un muretto e la bacia con forza sulla bocca. La tredicenne non vuole. Urla, chiede aiuto.
Davanti allo stabilimento si scatena il parapiglia. Intervengono alcuni bagnanti e un educatore che accompagna il gruppo di profughi. La ragazzina viene soccorsa e il suo aggressore bloccato. Non senza qualche difficoltà dal momento che tenta pure di fuggire. Sul posto arrivano i carabinieri del nucleo radiomobile, chiamati dallo stesso educatore. Che non può certamente non denunciare un episodio così grave. Però la sua scelta di chiamare i carabinieri scatena la rabbia del giovane egiziano e dei suoi amici che fanno scattare nei confronti dell’insegnante una serie di minacce di morte.
𝗤𝗨𝗘𝗦𝗧𝗜 𝗦𝗢𝗡𝗢 𝗚𝗟𝗜 𝗨𝗟𝗧𝗜𝗠𝗜 𝗘𝗣𝗜𝗦𝗢𝗗𝗜 𝗗𝗜 𝗤𝗨𝗘𝗦𝗧𝗜 𝗨𝗟𝗧𝗜𝗠𝗜 𝗚𝗜𝗢𝗥𝗡𝗜, 𝗠𝗔 𝗦𝗘 𝗩𝗢𝗟𝗘𝗧𝗘 𝗦𝗔𝗣𝗘𝗥𝗡𝗘 𝗗𝗜 𝗣𝗜𝗨, 𝗖𝗟𝗜𝗖𝗖𝗔𝗧𝗘 𝗦𝗨 𝗤𝗨𝗘𝗦𝗧𝗢 𝗟𝗜𝗡𝗞⬇️
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isabelladifronzo · 26 days
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Rapina in pizzeria con il machete a Bologna: i colpevoli sono 4 giovanissimi | Corriere TV
Sono minori stranieri non accompagnati e hanno tutti dai 16 ai 17 anni.
Due degli autori identificati, entrambi tunisini – classe 2006 e 2007 – sono stati rintracciati in una comunità per minori a #Bologna
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bikewalden · 26 days
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LA BICI E 20 EURO AL GIORNO
Percorrere la via Francigena da Cremona a Roma in bicicletta, con un gruppo di minori stranieri non accompagnati, un’esperienza tutta giocata attorno alla responsabilità della scelta: da cosa portare da vestire o da mangiare a cosa fare davanti alla difficoltà di un compagno di viaggio: andare avanti oppure fermarsi e magari cogliere l’opportunità di conoscere persone e luoghi interessanti, per arrivare infine alla scelta di cosa si desidera per sé. Intervista a Mattia Ferrari.
intervista a Mattia Ferrari | Una Città (unacitta.it)
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lamilanomagazine · 28 days
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Palermo: si insedia il gruppo interistituzionale per il contrasto a pedofilia e pedopornografia
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Palermo: politiche sociali, si insedia il gruppo interistituzionale per il contrasto a pedofilia e pedopornografia Si è insediato l'8 maggio, nella sede dell'assessorato regionale della Famiglia e delle politiche sociali a Palermo, il gruppo interistituzionale per il contrasto alla pedofilia e alla pedopornografia. Obiettivo, il coordinamento delle azioni a tutela dei minori vittime di sfruttamento sessuale e abuso. L'organismo, che resterà in carica per tre anni, è composto da un pool di esperti: il presidente dell'Osservatorio permanente sulle famiglie; il garante per l'Infanzia e l'adolescenza per la Regione Siciliana; il dirigente dell'Ufficio scolastico regionale; il direttore del comitato tecnico scientifico dell'Osservatorio permanente sulle famiglie; i dirigenti dei centri operativi per la sicurezza cibernetica della Sicilia orientale e occidentale; il presidente del Corecom, tre componenti designati dalle associazioni regionali di volontariato che operano nel settore, il dirigente generale del dipartimento regionale della Famiglia e delle politiche sociali. Nel dettaglio, il gruppo si occuperà della progettazione triennale di un programma di attività, del monitoraggio per l'emersione di crimini sessuali e delle richieste di aiuto, sia da parte di minori vittime di abuso o sfruttamento sessuale o di potenziali "sex offender", attraverso strumenti di supporto e accompagnamento. Particolare attenzione sarà rivolta a bambini e ragazzi in situazione di maggiore fragilità e vulnerabilità, come minori con disabilità, stranieri non accompagnati, richiedenti asilo o coinvolti nella crisi dei rifugiati. Inoltre, sarà promossa una campagna di informazione e sensibilizzazione, anche attraverso la creazione di un apposito portale o mediante l'utilizzo di portali esistenti, su queste tematiche e sugli strumenti di contrasto messi in campo dalla Regione. Prevista anche la stipula di protocolli d'intesa tra le istituzioni pubbliche e private, le realtà associative e di volontariato, le forze dell'ordine e le case-famiglia, volti a rafforzare la rete territoriale già esistente e a effettuare un'analisi dei bisogni formativi degli operatori che intervengono sul fenomeno della pedofilia e pedopornografia. Si procederà anche alla verifica dell'effettiva presenza e disponibilità sul territorio di strutture predisposte al soccorso e all'assistenza delle vittime con la predisposizione di un'apposita banca dati.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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paoloferrario · 3 months
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Rapporto di approfondimento semestrale sui Minori Stranieri Non Accompagnati in Italia, a cura della DG Immigrazione del Ministero del Lavoro
Online il Rapporto di approfondimento semestrale sui Minori Stranieri Non Accompagnati in Italia Dati al 31 dicembre 2023, focus e testimonianze a cura della DG Immigrazione del Ministero del Lavoro
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Minori usati come spacciatori, 3 arresti e 3 denunce a Padova
Tre persone sono state arrestate e altrettante denunciate in un’indagine della Polizia di Padova contro un gruppo di adulti accusati di impiegare minorenni stranieri non accompagnati nello spaccio di stupefacenti.     La zona finita sotto la lente dei poliziotti della Squadra Mobile è un tratto di argine tra la periferia cittadina e il territorio di Cadoneghe (Padova), dove gli agenti…
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gaiaitaliacom · 8 months
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cinquecolonnemagazine · 9 months
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Save the Children: proposte per la piena attuazione della legge n.47/2017
Save the Children – in occasione del convegno “Proteggere e sostenere i percorsi di crescita: quale accoglienza per i minori stranieri non accompagnati?”, che tenutosi a Roma insieme a istituzioni, organizzazioni internazionali e società civile – fa il punto il punto sulle criticità e sulle potenzialità del sistema di protezione e accoglienza dei minori non accompagnati nel nostro Paese. L’Organizzazione - che da anni opera alle frontiere e sul territorio a fianco di minori soli e di tutti i ragazzi, le ragazze e neomaggiorenni coinvolti nei processi migratori e porta avanti attività di ricerca e di dialogo con le istituzioni - presenta alcune proposte, da attuare con urgenza, per accompagnare bambini e adolescenti verso il futuro, garantendo loro il diritto di cre-scere al sicuro, supportandoli nella piena inclusione e nella realizzazione dei propri sogni. Save the Children e la situazione attuale dei minori non accompagnati in Italia Al mese di maggio 2023, i minori non accompagnati accolti in Italia risultavano essere 20.510, di questi 3.881 sono bambini e bambine fino ai 14 anni di età. Dall’inizio del 2023 fino a metà giugno sono oltre 6mila i minori stranieri non accompagnati arrivati nel nostro Paese dopo aver attraversato il Mediterraneo: sebbene negli ultimi anni l’incidenza sugli arrivi via mare sia diminuita (15,8% nel 2021, 11,5% nel 2022, 11, 1% nel 2023), in termini assoluti i bambini e gli adolescenti arrivati nel corso dell’anno sono più del doppio di quanti erano arrivati nello stesso periodo lo scorso anno (erano 2.505 il 13 giugno del 2022). Dalle frontiere alla prima accoglienza Le frontiere, esterne e interne all’Europa, rappresentano luoghi critici per i minori e per le persone vulnerabili, a causa dell’alto rischio di cadere in reti di sfruttamento o andare incontro ad abusi. È fondamentale che sia assicurato sempre il rispetto dei loro diritti e la piena protezione, anche a partire dall’individuazione dei rischi e delle vulnerabilità dei minorenni nell’ambito dello svolgimento delle procedure e ai controlli legati all’ingresso nel territorio.  Per questi motivi, Save the Children chiede che, nell’ambito dei negoziati in atto al Parlamento e al Consiglio europeo per i Regolamenti previsti dal Patto europeo sull’Asilo e la Migrazione, vengano espressa-mente previsti meccanismi indipendenti di monitoraggio delle frontiere realizzati da organizzazioni umanitarie, organismi internazionali e rappresentanti della società civile, nell’ambito di una collaborazione e di un dialogo con la polizia di frontiera, che può svolgere un ruolo chiave nella protezione di bambini e adolescenti. Altrettanto cruciale è promuovere una cooperazione bilaterale tra polizie di paesi confinanti trasparente, volta ad assicurare la corretta identificazione di bambini e adolescenti, al fine di scongiurare respingimenti di minorenni. Occorre sottolineare, infine, che tutti i minori -anche quelli in famiglia- sono particolarmente vulnerabili e che hanno dovuto affrontare situazioni difficili sia nei Paesi di provenienza che durante il viaggio: devono perciò essere esclusi dalle procedure accelerate per le richieste di asilo, che comportano la detenzione sistematica. Criticità e proposte per la protezione e l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati in Italia Per quanto riguarda i minori che giungono in Italia e intendono raggiungere altri Stati membri dove hanno legami familiari o di comunità, è importante prevedere un nuovo meccanismo di trasferimento che assi-curi procedure di ricongiungimento familiare più agevoli e rapide, anche con fratelli, sorelle e altri membri della famiglia, rafforzando la comunicazione interistituzionale. La prima accoglienza è uno snodo fondamentale anche per il successivo percorso di questi ragazzi. È necessario quindi prevedere un numero adeguato di posti su tutto il territorio, standard di qualità elevati e servizi che mettano al centro la loro tutela e il loro benessere e siano in grado di garantire un percorso di crescita dignitoso. Guardando poi ai dati forniti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per il 2022, il 38% dei minori stranieri non accompagnati accolti nel sistema di protezione si è allontanato volontariamente da queste strutture. Si tratta di più di 7mila minorenni, un numero significativo che può comprendere chi si è allon-tanato per raggiungere autonomamente altri Paesi europei, con tutti i rischi che ne conseguono, e chi è caduto nelle reti di trafficanti e sfruttatori. E’ necessario procedere ad una piena attuazione del Piano Anti-tratta, adottato dal Governo a ottobre 2022, con azioni concrete di individuazione precoce di situazioni di rischio alle frontiere marittime e terrestri (quale ad esempio la dichiarazione di maggiore età da parte di ragazze visibilmente minorenni condizionate dai loro sfruttatori), di conoscenza del fenomeno e formazione degli operatori e degli attori istituzionali, inclusa la magistratura civile e penale anche minorile e gli Ispettorati del lavoro. Read the full article
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L’Assessore Giordana Tomassini del Comune di Corciano sottolinea l’importanza e il significato di dare ai ragazzi e alle ragazze stranieri non accompagnati la possibilità di vivere all’interno di una famiglia. Questa opportunità offre loro un ambiente sicuro e accogliente, essenziale per facilitare il processo di integrazione nella società. Il Comune di Corciano è impegnato fin […]
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sardies · 11 months
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Avviso pubblico per tutori volontari di minori stranieri non accompagnati
Carla Puligheddu, garante regionale per l’infanzia Cagliari. Scade il 3 agosto a mezzanotte il termine ultimo per presentare la domanda di ammissione alla procedura di selezione dell’avviso pubblico per tutori volontari di minori stranieri non accompagnati. Lo comunica la Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza Carla Puligheddu che richiama l’attenzione dell’opinione pubblica sarda ai…
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dariofani · 11 months
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Piegare il tempo
Cercavo dei miei appunti sul corso per tutore di minori stranieri non accompagnati. E ne ho trovati altri, più datati, riguardo l’idea del tempo. Il tempo senza dubbio è un pensiero che attrae in quanto risorsa preziosa e limitata. Nei miei appunti riprendevo i tre modi di chiamare il tempo nell’antica grecia: kairos, chronos e aion. Ero affascinato, all’epoca in cui li scrissi, dall’idea…
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salvo-love · 2 years
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MIGRANTE SI DIVERTE A MOLESTARE STUDENTESSE ITALIANE
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CRISTIAN MARTINELLI UCCISO A SPRANGATE DA IMMIGRATI: ALTRI 4 ARRESTI
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IMMIGRATO ASSALE I PASSANTI CON UN'ASCIA: DENUNCIATO IN STATO DI LIBERTÀ
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MIGRANTI VIOLENTANO RAGAZZE SUI BUS: DENUNCIATI ITALIANI CHE LI FERMANO PER ‘ODIO RAZZIALE’
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Minori stranieri stuprano e rapinano a Genova: Stato vuole processare 15 italiani che hanno assaltato il centro accoglienza
L’ennesimo episodio di violenza tra ragazzini che coinvolge minori non accompagnati a Genova si consuma davanti al frequentatissimo stabilimento balneare San Nazaro. Siamo in corso Italia, promenade di Genova, e sono le 12 quando un giovane egiziano di 17 anni, arrivato a Genova con lo status di rifugiato e ospitato in una comunità di Castelletto, che si trova al mare con alcuni connazionali, aggredisce una ragazzina di 13 anni che era in spiaggia con le amiche. La spinge contro un muretto e la bacia con forza sulla bocca. La tredicenne non vuole. Urla, chiede aiuto.
Davanti allo stabilimento si scatena il parapiglia. Intervengono alcuni bagnanti e un educatore che accompagna il gruppo di profughi. La ragazzina viene soccorsa e il suo aggressore bloccato. Non senza qualche difficoltà dal momento che tenta pure di fuggire. Sul posto arrivano i carabinieri del nucleo radiomobile, chiamati dallo stesso educatore. Che non può certamente non denunciare un episodio così grave. Però la sua scelta di chiamare i carabinieri scatena la rabbia del giovane egiziano e dei suoi amici che fanno scattare nei confronti dell’insegnante una serie di minacce di morte.
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livornopress · 1 year
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Accoglienza e integrazione: "Una nuova città, la nostra!", giro in battello alla scoperta di Livorno per i richiedenti asilo e i minori stranieri
"Una nuova città, la nostra!", giro in battello organizzato per i richiedenti asilo e i minori stranieri
Giro in battello alla scoperta delle origini di Livorno “città delle nazioni” L’iniziativa, organizzata per i richiedenti asilo e i minori stranieri, quale strumento di integrazione Livorno, 12 giugno 2023 “Una nuova città, la nostra!”: è il titolo scelto per l’iniziativa a cui parteciperanno oggi, lunedì 12 giugno i richiedenti asilo politico e rifugiati e i minori stranieri non accompagnati…
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ifattinews · 1 year
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lamilanomagazine · 28 days
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Palermo: si insedia il gruppo interistituzionale per il contrasto a pedofilia e pedopornografia
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Palermo: politiche sociali, si insedia il gruppo interistituzionale per il contrasto a pedofilia e pedopornografia Si è insediato l'8 maggio, nella sede dell'assessorato regionale della Famiglia e delle politiche sociali a Palermo, il gruppo interistituzionale per il contrasto alla pedofilia e alla pedopornografia. Obiettivo, il coordinamento delle azioni a tutela dei minori vittime di sfruttamento sessuale e abuso. L'organismo, che resterà in carica per tre anni, è composto da un pool di esperti: il presidente dell'Osservatorio permanente sulle famiglie; il garante per l'Infanzia e l'adolescenza per la Regione Siciliana; il dirigente dell'Ufficio scolastico regionale; il direttore del comitato tecnico scientifico dell'Osservatorio permanente sulle famiglie; i dirigenti dei centri operativi per la sicurezza cibernetica della Sicilia orientale e occidentale; il presidente del Corecom, tre componenti designati dalle associazioni regionali di volontariato che operano nel settore, il dirigente generale del dipartimento regionale della Famiglia e delle politiche sociali. Nel dettaglio, il gruppo si occuperà della progettazione triennale di un programma di attività, del monitoraggio per l'emersione di crimini sessuali e delle richieste di aiuto, sia da parte di minori vittime di abuso o sfruttamento sessuale o di potenziali "sex offender", attraverso strumenti di supporto e accompagnamento. Particolare attenzione sarà rivolta a bambini e ragazzi in situazione di maggiore fragilità e vulnerabilità, come minori con disabilità, stranieri non accompagnati, richiedenti asilo o coinvolti nella crisi dei rifugiati. Inoltre, sarà promossa una campagna di informazione e sensibilizzazione, anche attraverso la creazione di un apposito portale o mediante l'utilizzo di portali esistenti, su queste tematiche e sugli strumenti di contrasto messi in campo dalla Regione. Prevista anche la stipula di protocolli d'intesa tra le istituzioni pubbliche e private, le realtà associative e di volontariato, le forze dell'ordine e le case-famiglia, volti a rafforzare la rete territoriale già esistente e a effettuare un'analisi dei bisogni formativi degli operatori che intervengono sul fenomeno della pedofilia e pedopornografia. Si procederà anche alla verifica dell'effettiva presenza e disponibilità sul territorio di strutture predisposte al soccorso e all'assistenza delle vittime con la predisposizione di un'apposita banca dati.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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