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#Oretta Fiume
perfettamentechic · 5 months
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22 aprile … ricordiamo …
21 aprile … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic
2023: Barry Humphries, John Barry Humphries, attore, sceneggiatore e doppiatore australiano. Si affermò inoltre come drag queen, creando il personaggio di Dame Edna Everage (noto anche semplicemente Dame Edna). Noto per l’interpretazione di Claire Otoms in Ally McBeal. Si sposò quattro volte: il primo matrimonio, con la ballerina Brenda Wright, dal 1955 al 1957; il secondo matrimonio, con la…
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mynameis-gloria · 6 months
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Pasquetta che non è stata pasquetta, passata a riposare e prepararmi fisicamente e mentalmente in vista della settimana lavorativa che sarà super movimentata. In cui il tempo è passato molto molto lentamente ed io mi sono lasciata cullare da questa calma e da questo ozio, con il sole che andava e veniva, i tuoni in lontananza e la pioggia pazzerella, che poi ha deciso di ritornare e illuminare di un caldo arancione le case solamente alle 19:00. E la giornata è sembrata ancora più lunga, già simile a quelle che avvengono d'estate e mi è venuto da sorridere. A pranzo ho cucinato una pasta con gamberi e zucchine in cui ad ogni forchettata erano amore e piacere sulle papille gustative e mi son concessa pure una fetta della colomba avanzata da ieri al cioccolato. Seconda camminata della giornata, e stavolta la pioggia me la son presa. Gocce grandi come noci che picchiettavano sull'asfalto, qualche parola scambiata in audio, il mio passo che aumenta il ritmo per non bagnarmi troppo, il fiume colmo e marrone, ed attorno solo alberi. Tornata a casa mi sono docciata, prestando più cura, rallentando i movimenti, spalmandomi la crema sulle gambe e poi mi son tuffata nel letto e senza nemmeno rendermene conto ho chiuso gli occhi. Svegliata due ore dopo, solo dalle voci familiari provenienti dal salotto e da una chiamata sul cellulare scambiata per sveglia. Il mio corpo un po' intontito, scritto pensieri e letto qualche pagina e poi era già ora nuovamente di mettersi a tavola. Per il mio appetito è bastata un'insalata . La fretta nel ritornare nella tana, sotto le coperte, piccolo rifugio di oggi, a lasciar vagare la mente, immaginare carezze, momenti e rilassarmi ancora per qualche oretta.
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di-biancoenero · 3 years
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Oretta Fiume in Ragazza che Dorme (1940) diretto da Andrea Forzano
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mkz1783 · 2 years
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Io qui anche oggi, parco, fiume, ti vedro? Non credo ma, come sempre ci spero, un oretta ci resto si sa mai
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lawhites · 6 years
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27 Aprile 2018 - Petra
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La mattina inizia con una nuova delusione: il brutto tempo ci perseguita e la visita a Petra è a rischio. Siamo tutti molto innervositi e discutiamo su come modificare il programma per riuscire a vedere Petra con il sole. Alla fine decidiamo di visitare Petra sia oggi che domani sperando in qualche momento di sole.
Per chi non è mai stato a Petra, la particolarità di questa città - unica al mondo - è la sua conformazione in quanto è tutta scavata nella roccia. Lo spettacolo artistico sta quindi principalmente nelle imponenti facciate cesellate che identificano gli ingressi di tombe e abitazioni (oggi grossi spazi vuoti scavati nella montagna). Il tutto reso particolarmente affascinante dal colore rosso dell’arenaria del luogo e dalla posizione della città che si apre in fondo ad un canyon lungo e stretto (siq).
Percorriamo il sinuoso siq largo in alcuni punti 8 mt in altri solo 2 con la roccia che per lunghi tratti forma quasi un tetto sopra di noi. Camminiamo per 1,5 km fino a quando il tesoro di Petra non si svela davanti a noi: che spettacolo!! Questa tomba reale dell’epoca dei Nabatei (popolazione che fondó questa città nel 300ac e vi rimase fino al 106dc) è il monumento più importante del sito ed decorata con colonne e statue. Arriviamo che la facciata è illuminata dal sole: missione compiuta!:-)
La cosa che mi ha colpito di più di Petra è la sua vastità: abbiamo camminato per chilometri e chilometri con tombe e case scavate nella roccia lungo tutto il percorso sulla destra e sulla sinistra. L’esperienza è quindi incredibilmente immersiva ed è facile fantasticare sulla vita qui più di 2000 anni fa.
Dopo un rapido pranzo all’ombra (che la nostra mitica guida ha persino aiutato a preparare per assicurarsi che la verdura fosse lavata a dovere e che non ci mettessero una vita a preparare...un angelo!) ripartiamo alla volta del monastero. Questo monumento si trova in cima ad una scalinata di 850 gradini scavanti nell’arenaria. Il cielo inizia a rannuvolarsi e scurirsi. Arriviamo sù in tempo record ma appena in cima si staglia davanti a noi un cielo nero e un muro d’acqua. La luce che filtra fra le nuvole è incredibile e illumina la tomba del monastero rendendola rosata.
Ci godiamo la vista dall’alto qualche minuto poi ritorniamo di corsa verso le scale per non farci cogliere dalla pioggia sulla discesa scivolosa.
I tuoni si fanno sempre più forti e quasi in fondo alla scalinata si scatena una pioggia a catinelle accompagnata da un sacco di vento! Qualcuno riesce a rifugiarsi subito in un ristorante, qualcuno arriva dopo qualche minuto gocciolante!
La pioggia continua a scrosciare e ci dicono che si è formato un fiume d’acqua che trascina giù sassi e detriti lungo il siq che è diventato quindi totalmente impraticabile: siamo bloccati dentro al sito! Lanciano il piano evacuazione e dopo 1 oretta arrivano i ranger che ci fanno uscire dal sito su delle jeep (tutti in piedi dentro al cassone come delle bestie) attraverso la strada di servizio...decisamente un’esperienza che ricorderemo!
Gocciolanti e infreddoliti, sulla via del ritorno ci concediamo una calda pausa in un hammam: prima il bagno turco, poi lo scrub (fatto dall’unico Giordano figo che abbiamo incontrato finora), infine, stesi sulla pietra calda, un massaggio fatto con il sapone nero. Un piccolo ristoro che ci rimette in sesto. :-)
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ziosam6 · 5 years
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Viaggio ad Est, 18-25/10/19
Prendi l’occasione di un matrimonio ed aggiungici la bellezza di una capitale europea geograficamente vicina ed una buona dose di fortuna, scoperta solamente in seguito, ed il gioco è fatto. Per quest’anno ferie autunnali ad Est.
Quattro bus per una staffetta dalla Valpolicella alla Stazione di Verona Porta Nuova. Due treni per giungere al Terminal 1 dell’aeroporto di Milano Malpensa. Un’ora di ritardo del volo della compagnia WizzAir per atterrare a Debrecen circa novanta minuti dopo. Una dogana da attraversare in piena notte con tutti i problemi del caso; alla faccia di Schengen. Per giungere a destinazione circa dodici ore dopo l’inizio del viaggio.
La mattina successiva, al bar della pensione dove alloggiavamo, ci siamo congiunti con il resto del gruppo che era giunto a Valea Lui Mihai il giorno prima via terra.
Sapevamo che quel giorno ci aspettava un matrimonio molto impegnativo, alla faccia di quello organizzati in patria nostra. Nonostante ciò la preoccupazione che premeva al wedding planner, altro non era che lo sposo stesso, consisteva nel radunare tutto il gruppo per il pranzo del mezzogiorno e che tutti avessero da mangiare.
Giusto il tempo per riposare un oretta e fare una doccia che la festa ha inizio. Tutti vestiti a festa ci si raduna davanti alla casa dello sposo per iniziare la cerimonia andando a chiedere la mano a casa della sposa come da loro tradizione.
Una cerimonia religiosa semplice ma partecipata anche grazie al sacerdote che l’ha celebrata per metà in lingua ungherese e per metà in lingua italiana.
Fuori dalla chiesa non si fece il classico lancio del riso ma si seguì gli sposi in una processione che ci ha condotto nel vicino salone, addobbato a festa, dove si sarebbe svolta la cena al ritorno dalle foto di rito.
Affrontare la cena penso che sia stata la parte più tosta di tutto il nostro viaggio ad Est; anche per dei pesi massimi dell’alimentazione ingorda come siamo Noi di famiglia.
Il tutto posso riassumerlo in: si mangia, si beve, si balla e si beve, si mangia e si beve, poi un po’ di ballo e nel frattempo bevi qualcosa, nell’attesa mangi qualche dolcetto, si beve in compagnia e ti portano da mangiare, fai un balletto e bevi qualcosa… giusto per arrivare a mattina quasi senza accorgerti.
Per non perderti la domenica si è deciso di partire per una visita alla vicina città di Oradea; che poi tanto vicina non era in quanto abbiamo fatto circa un oretta e mezza di viaggio.
Città molto bella, palazzi architettonici, un fiume che separa il centro storico dove sono situati il municipio e le principali istituzioni dal centro culturale e commerciale dello shopping della città.
Ovviamente il pensiero a tutti comune era sempre quello: dove si va a mangiare?
Mettere insieme varie teste e decidere non è stata cosa molto semplice la lunga decisione ne valsa la pena per la qualità del posto trovato.
Ritornati a Valea e come il finale dei film più belli ci siamo trovati nel freddo delle serate di ottobre in una tavolata improvvisata tra i camper dei miei zii per cenare con gli avanzi del matrimonio ed organizzare il rientro l’indomani.
Tutto può filare liscio e godersi l’avventura senza intoppi? Ovviamente no.
Primo intoppo consisteva nel fatto che i camper erano tutti al completo per il numero di passeggeri che potevano trasportare. Ma questo non he costituito un disagio più di tanto grazie al passaggio dato da una coppia presente nel gruppo degli italiani che nel rientrare in Italia passavano quasi obbligatoriamente da Budapest. Il secondo inghippo era che l’alloggio per il soggiorno nella capitale ungherese era prenotato dal martedì e noi saremmo giunti il giorno prima.
Durante il viaggio fai due ricerche nei principali siti di ricerca alloggio e nel giro di qualche ora trovato dove passare la notte. Bello avere degli amici che anche se ignari del tutto ti parano il (fate voi la rima).
Il primo giorno a Budapest non è iniziato nel migliore dei modi. Girare la città con appresso i trolley e le borse non era proprio comodo. Parte del pomeriggio persa per prendere possesso dell’alloggio definitivo e la sera una scarpinata non indifferente per raggiungere la Cittadella sulla collina di Pest. Non senza aver raggiunto prima le statue in bronzo rappresentante i “Ragazzi della Via Pal” in prossimità dell’omonima via in memoria al romanzo più letto dagli ungheresi.
In Italia c’è il detto: “vedi Napoli e poi muori”. Evidentemente e senza nulla togliere alla costiera amalfitana non si è fatto due passi fin quassù per ammirare la città e le sue luci dall’alto.
Quando ad inizio del racconto ho detto che abbiamo avuto una buona dose di fortuna è perché eravamo nella capitale il 23 ottobre. Giorno della loro festa nazionale in memoria della insurrezione ungherese per liberarsi dall’oppressione sovietica dopo la morte di Stalin.
Ovviamente la città era invasa dagli abitanti del posto in festa. Alcuni siti importanti come la galleria d’arte nazionale ungherese situata nel castello di Buda erano aperte al pubblico gratuitamente. Questo ed il bel clima atmosferico nonostante fossimo già a fine ottobre hanno fatto si che il tragitto dal castello di Buda, chiesa di San Mattia ed i Bastioni dei pescatori, il memoriale delle scarpe lungo il Danubio e le cerimonie al parlamento siano state piuttosto affollate.
Inutile dire che dopo tutto questo peregrinare la sera abbiamo fatto rientro a casa abbastanza presto senza prima fare una camminata, quasi per caso, nella via dello shopping per eccellenza di questa città che è Vàci utca dove non potevamo non farci la scorta dei souvenir richiesti.
L’ultimo giorno della nostra permanenza lo abbiamo dedicato al relax più completo presso le terme di Lukacs. Relax si, ma solo dopo essere riusciti ad entrare in acqua. Atto che non è stato per nulla semplice da compiere dato che le indicazioni e le istruzioni da parte del personale erano tutte in inglese e a gesti approssimativi. Poi un cliente ha avuto pietà di noi e ci ha giudati alla scoperta di quel posto e permesso di passare una giornata a dir poco supenda.
Ahimè fu sera e fu mattina e giunse il momento di rientrare.
Ovviamente rientri in Italia e tra ritardo dell’aereo alla partenza da Budapest, sciopero di trenitalia arrivati alla stazione di Bergamo e altro hanno fatto si che anche il ritorno non è sceso sotto le 12 ore di viaggio.
Un ritornello di una canzone dei Nomadi cantava:
“Ad est, ad est adesso si va ad est, ad est da dove nasce il sole ad est, ad est ritroverò la vita ad est, ad est perché non è finita.”
Si può dire che abbiamo ritrovato la vita tra i sorrisi e la semplicità di un umile paesino ai confini ungheresi della Romania. Dove ha poco nulla ma nel suo nulla ha tutto. Soprattutto posso dire che non è finita perché un pezzo del nostro cuore è rimasto la dove nasce il sole e forse un giorno ritorneremo.
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andreafederici · 6 years
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Ricopio qui una parte del mio diario di viaggio scritto durante il viaggio in Andalusia in solitaria di 4 anni fa a Natale.
Ci saranno di sicuro tanti errori di grammatica. Ma quando viaggio penso di più a godermi i posti e fare foto che a correggere le bozze 😀
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Il mio Natale in Andalusia – 2′ giorno
Meno male che ho preso il Tom Tom !!!! C’avrei messo ore per trovare l’albergo in pieno centro a Cordoba in una viuzza a due passi dalla Mezquita.
Subito una bella cena in una tipica trattoria consigliata dalla roughguide e poi a fare le prime foto di notte dal Puente Romano prima di tornare in albergo verso mezzanotte.
Mi sono alzato stamattina prima della sveglia e già alle 6:30 giravo lungo il Rio Guadalquivur per cercare dove fare le foto al sorgere del sole. L’alba e’ splendida con un cielo terso e il sole alle mie spalle che illumina la Mezquita fotografata dalla riva, con i piedi quasi nell’acqua. Perlomeno nel fango avendo scavalcato di nascosto delle reti e arrivando quasi all’acqua.
http://www.andreafedericiphoto.com All rights reserved – Copyright © Andrea Federici
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Nella cattedrale entro alle 8:30, gratuitamente. Così è la prima oretta, poi alle 9:30 cacciano via e cominciano a entrare solo i turisti che hanno acquistato il biglietto. Molto bella con un connubio-contrasto fra arte araba e cristiana.
Dopo una lauta colazione passeggio nella Juderia, il vecchio quartiere ebraico, visitando la piccola Sinagoga e la bella Cattedrale di San Bartolome’.
Passeggiando nei vicoletti – il nuovo aggieggio reggi macchina e’ comodissimo ed è una figata- raggiungo poi l’Alcazar, caruccio ma niente di che.
Fino alle 11:00 fa un po’ freddo nonostante il sole pieno ma poi finalmente via il piumino e a spasso in felpa mangiando un arancio preso dall’albero di nascosto non sia mai che mi cazziano… Prendo un taxi per andare nella zona nord a modici 4€ per 10′ d’auto.
Piano piano torno verso il fiume visitando chiese e vicoli, fermandomi poi a pranzo a Plaza del Potro, uno dei luoghi storici della città chiedendo un bicchiere di vino e due mezze porzioni di spiedino di baccalà e polpo con patate… Meno male l’ho fatto altrimenti sarei morto satollo. Porzioni enormi!
Ora un paio d’ore di relax in albergo e poi pomeriggio in giro senza meta, tante foto e un bel po’ di manzanilla
Questa volta il diario esce il primo pomeriggio che pennico e non la notte che ho da fare… foto
http://www.andreafedericiphoto.com All rights reserved – Copyright © Andrea Federici
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Il mio Natale in Andalusia – 3′ giorno
Dopo la pennichella di ieri riprendo a girare per Cordoba nella Plaza de la Corrida, molto simile a quella di Salamanca, in cui sono stato anni fa, ma molto più povera, poi nei vicoli sino a tornare per il tramonto al Ponte Romano. Girovago per la loro ‘via del corso’ guardando vetrine bancarelle e riprendendo un gruppo di signore che cantano vestite tutte in rosso natalizio accompagnate da un vecchio chitarrista. Per la cena ero indeciso dove andare e alla fine scelgo uno che non mi ispira molto ma è a due passi dall’hotel. A differenza dalle attese piatti davvero buoni e particolari. Una cucina andalusa di ricercata che ha ricevuto anche premi gourmet.
Questa mattina sono partito con il buio. Non perché mi sia svegliato per fare foto all’alba. Erano le 7:30 e qui il sole sorge alle 8:20. Sarà contenta La Sac che vuole accompagnarmi a fare foto all’alba a Siviglia uno dei giorni che saremo li. La temperatura è davvero fredda. Fa 1 grado alle 9:30 mentre percorro l’autostrada.
Arrivo dopo 1h:30′ si macchina a Uzbeda una città carina nella parte storica ma non da passarci una giornata. Incredibile come fino alle 10:00 sia ancora quasi tutto chiuso. Giusto aperti un paio di infimi baretti dopo prendo due caffè. Due perché il primo era imbevibile.
Gli spagnoli hanno i loro ritmi io non so se potrei viverci qui.
Lasciata Ubeda arrivo dopo 20′ a Baeza. Un gioiello! Questa, patrimonio dell’Unesco vale si una sosta. Bellissimo il centro, i palazzi storici e bellissima e’ la cattedrale.
Mi fermo qui a pranzo prima di prendere la statale recensita in diverse guide come molto panoramica per arrivare nel tardo pomeriggio a Granada.
Cordoba, nella splendida Andalusia Ricopio qui una parte del mio diario di viaggio scritto durante il viaggio in Andalusia in solitaria di 4 anni fa a Natale.
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La Slovevia è arrivata in punta di piedi.. di fronte alla meta più attesa, la Norvegia, se ne stava li, segnata sul calendario, ad aspettare che arrivasse il suo momento. Ammetto di averla un po’ snobbata, di aver guardato qualcosa su Gugol per informarmi di cos’altro avremmo potuto vedere oltre al lago di Bled, ma di non aver approfondito le ricerche più di tanto. E lei è sbocciata di fronte ai nostri occhi, lasciandoci una sensazione così piacevole che è quasi difficile da raccontare..ci ha accolti, nonostante le nostre riserve, ci ha coccolati, ed ora stiamo già organizzando un ritorno, per vedere tutto quello che non siamo riusciti a scoprire in una toccata e fuga di soli tre giorni. La nostra meta finale, ad ogni modo era il Lago di Bled, dove avremmo alloggiato presso il Glamping Ribno, divenuto abbordabile solo grazie a Max, cintura nera di Groupon.
Comunque la cosa più importante di cui ricordarsi, quando si entra in Slovenia (o appena prima) è di acquistare la “VINJETA”, un bollino che vi permetterà di circolare sulle autostrade slovene senza pagare pedaggi ad ogni casello.. Ricordatevi di farla, altrimenti potreste ricorrere in una multa davvero salata!! La si può comprare anche all’ ultimo distributore prima del confine, ed ha diverse durate: la più “breve” è di 7 giorni e costa 15€, basta metterla sul parabrezza e via..SLOVENIA HERE WE COME!
Sicuramente le cose da vedere sono tantissime, ma ecco qualche idea di cosa potreste vedere in una “fuga” di  3 giorni.
CASTEL LUEGHI
Da nessuna parte si trova segnalato con questo nome,ma bensì con Grad Predjama, un meraviglioso castello incastonato nella roccia.. credetemi se vi dico che le foto che troverete su Gugol non gli rendono davvero giustizia! Non ci siamo voluti accontentare della foto dall’ esterno e da bravi turisti, muniti di biglietto e audio guida, ci siamo addentrati tra le fredde e umide pareti del castello.
Io, che ho il livello di attenzione di un cucciolo di labrador, ho apprezzato particolarmente l’ audioguida: precisa, sintetica, ma comunque interessante..i numeri sulle pareti ci hanno condotto lungo tutte le stanze e le caverne presenti nel castello…ebbene si! Infatti come vi dicevo è incastonato nella roccia al punto che le mura si fondono con la parete, alcune grotte sono percorribili fino ad un certo punto, ma sono piene di fascino. L’ uomo a quei tempi aveva sicuramente trovato il modo di vivere in simbiosi con la natura. Si dice che, durante gli assedi, i servitori risalissero i sentieri cavernosi fino all’esterno, invisibile al nemico, dove si trovavano dei ciliegi, e che poi li facessero consegnare ai nemici che rimanevano basiti e incerti sulla provenienza del frutto. Purtroppo il caro Signor Erasmo venne tradito da un servitore durante un assedio. L’Infame (che nella mia mente è identico al traditore gobbo in 300), fece un segnale ai nemici mentre Erasmo era nella latrina, che venne bombardata. E’ proprio il caso di dirlo..che morte di M…!
LUBJIANA
Forse è stata la vera Sorpresa con la S maiuscola. Siamo arrivati verso le 5, purtroppo le ore di sole già stavano terminando, ma ci son bastate per decidere che torneremo per godercela un po’ di più e per esplorarla più a fondo. Mete del nostro girovagare sono stati il castello, che sovrasta la città e da cui si gode una vista davvero spettacolare, il lungofiume, un paio di pub  lungo la strada e il “ponte dei draghi”. Pulita, carina, coccolosa da morire, Lubiana c’ha avvolto con una sensazione di pace e tranquillità, di quelle che dici “ma si, qua secondo me puoi andare in giro anche di notte e stai tranquillo”. Inoltre è una zona universitaria, il che la rende anche una città giovane e piena di movimento
Ps Purtroppo la fortuna non c’ha accompagnato nella scelta del pub dove ci siamo fermati a mangiare… se dall’ esterno sembrava un posto molto hippie/tipico irlandese/alternativesciallo , all’interno c’ha accolto la musica del Pacha di Ibiza e una pizza che chiamare pizza non è il caso. Vabbè..mica si può avere sempre culo no? In compenso abbiamo notato che le birre te le tirano dietro, il vostro portafogli sicuramente ringrazierà..il fegato un pochino meno.
BLED E DINTORNI
A convincerci che eravamo nel posto giusto è stato google maps e i cartelli stradali, enormi, gialli. Per il resto…NEBBIA. Non nebbiolina del tubo. Un muro solido, grigio e umido.
“Bea ciavada” come si dice dalle nostre parti (*Bella fregatura..)
LA GOLA DI VINTGAR
E’ una gola scavata dal fiume Radovna, uno spettacolo naturale che si trova all’interno del parco Nazionale del Tricorno, a 4 km dal centro di Bled. Inutile dire che , vista la stagione, il percorso era chiuso (riapre ad aprile) , ma ci siamo comunque fatti una bella passeggiata di qualche oretta tra i boschi sloveni, con delle viste sulle montagne davvero mozzafiato, che la nebbia rendeva ancora più suggestive.
LAGO DI BLED. O DI BLAIR WITCH PROJECT
 a seconda dei punti di vista. Questo è quello che ci si è parato davanti..
terrificante ed affascinante.. ma il lungolago era straripante di passeggiatori e anche noi ci siamo fatti la nostra bella camminata, assaggiando anche un ottimo vin brulè da passeggio.
La nebbia è andata diradandosi come per magia ed eccolo li..il paese di Bled, con il suo bel lago placido con al centro la sua isolotta, il castello, il parco, e degli ecomostri da paura, che purtroppo rovinano un po’ l’atmosfera. Basta tenerseli sempre alle spalle e va tutto bene,  comunque.
    ISOLA DI S. MARIA ASSUNTA
Chi segue i gruppi di viaggi su Fb l’ha sicuramente vista in qualsiasi salsa e da qualsiasi angolazione. Questa isoletta è un gioiellino che non ha nulla di eccezionale, ma che secondo me vale la pena di esser visitata, almeno una volta.
La storia dice un tempo vi era un tempio dedicato alla dea dell’amore pagana, ma che dopo la cristianizzazione del 745 la gente era stata costretta ad accettare la religione cristiana ed a sostituire la dea Živa con Maria. L’antico tempio slavo fu rimpiazzato da una chiesa dedicata alla nascita di Maria che oggi si può visitare, così come il campanile, per una cifra irrisoria. All’ interno della chiesa c’è anche una campana che si dica possa esaudire qualsiasi desiderio, se suonata per tre volte..io l’ho saputo dopo..no comment.(si, credo a queste cose..si, lo farò la prossima volta)
Le barche che fanno spola attraccano e lasciano tempo un’ora per visitare l’isola (più che sufficiente), ma se volete prendere più tempo, potete anche decidere di raggiungerla con una barca a remi e prendervi il tempo che volete.
CASTELLO DI BLED
Avrete capito la mia passione per i castelli..beh, questo è davvero, davvero, splendido da visitare! Non solo perché offre una vista del lago meravigliosa dall’alto, ma anche perché vi sono alcune chicche! Prima di tutto l’audioguida è scaricabile grazie ad un codice QR direttamente sul proprio telefono, che rende il tutto molto più comodo. Poi ci sono delle zone del castello che ancora “vivono” come la litografia, la cantina, la fucina. Al loro interno, infatti, vi sono degli addetti che stampano, sigillano e forgiano come una volta.
Io ho stampato un quadretto per mio papà troppo carino con la pressa di una volta, sotto le indicazioni di un tenerissimo ed entusiasta tipografo. Il fraticello che gestiva la cantina, invece, ha fatto sigillare a Max con le sue mani una bottiglia di vino rosso con della cera e firmando con una lunga piuma ed inchiostro un certificato di produzione (siamo abbastanza certi che il vino non sia proprio proprio pregiatissimo in realtà, ma tanto la bottiglia non verrà mai stappata, per cui non ci siamo fatti grossi problemi a riguardo). La giornata di sole poi è stata davvero un regalo che rendeva tutto molto più allegro e vivo.
GLAMPING RIBNO
Ok, piccola dritta. Solitamente questo posto COSTA. Ma se siete anche voi dei segugi di Groupon e  del sito Piratinviaggio probabilmente vi capiterà un’occasione che lo renderà abbordabile e, credetemi, ne vale la pena.
Si trova a qualche minuto di macchina da Bled, ed è una “costola” dell’hotel omonimo che si trova al suo fianco.
Ad ogni modo la zona glamping è riservata agli ospiti, per cui avrete un po’ di privacy..qual è la particolarità? Beh, alloggerete in delle case sugli alberi. Piccole, deliziose, fottutamente carine, che dispongono di un letto matrimoniale a castello (ci si può stare in quattro, ma non so come onestamente), un tavolino, un terrazzino con tavolino e sedie e..attenzione..UNA VASCA D’ACQUA CALDA ESTERNA. Il personale accenderà la stufa la mattina per scaldare l’acqua e poi basterà aggiungere qualche ciocco ogni tanto…che dire..dopo una giornata a camminare tra le strade di Bled, un bagno caldo così, tra gli alberi e sotto le stelle, vi assicuro che regala una sensazione stupenda.
I bagni sono “privati” ma si trovano in uno stabile all’esterno della casetta..bene ma non benissimo se le temperature sono invernali, ma dicano che lo sbalzo faccia bene alla circolazione, e chi siamo noi per non badare alla salute? Ad ogni modo ogni camera ha un suo bagno con lavandino, wc e doccia. Ah c’è pure la sauna. Così..se per caso non volete farvi mancare nulla.
Insomma..tre giorni sono stati maledettamente pochi e sicuramente in primavera faremo un altro giretto … nell’ attesa spero di avervi dato qualche dritta  e se ne avete voi per me..fatevi avanti nei commenti!
  Slovenia..cosa vedere in una fuga di tre giorni La Slovevia è arrivata in punta di piedi.. di fronte alla meta più attesa, la Norvegia, se ne stava li, segnata sul calendario, ad aspettare che arrivasse il suo momento.
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perfettamentechic · 1 year
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22 aprile … ricordiamo …
22 aprile … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic
2020: Shirley Knight, attrice statunitense. Sposò l’attore Eugene Persson, da cui ebbe  e con l’attore John Hopkins.  (n. 1936) 2011: Helen Stenborg, Helen Joan Stenborg, è stata un’attrice americana di teatro, cinema e televisione.  Ha recitato occasionalmente con il marito, l’attore Barnard Hughes, con il quale è stata sposata per 56 anni dal 1950 fino alla sua morte. (n. 1925) 2006: Alida…
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perfettamentechic · 2 years
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22 aprile … ricordiamo …
22 aprile … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic
2020: Shirley Knight, attrice statunitense. Sposò l’attore Eugene Persson, da cui ebbe  e con l’attore John Hopkins.  (n. 1936) 2011: Helen Stenborg, Helen Joan Stenborg, è stata un’attrice americana di teatro, cinema e televisione.  Ha recitato occasionalmente con il marito, l’attore Barnard Hughes, con il quale è stata sposata per 56 anni dal 1950 fino alla sua morte. (n. 1925) 2006: Alida…
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perfettamentechic · 3 years
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22 aprile … ricordiamo …
22 aprile … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic #felicementechic #lynda
2020: Shirley Knight, attrice statunitense. Ottenne due candidature all’Oscar alla miglior attrice non protagonista per i film Il buio in cima alle scale (1960) e La dolce ala della giovinezza (1962). Vinse la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia per Intolleranza: il treno fantasma (1967). Fu inoltre premiata con…
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di-biancoenero · 7 years
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Pubblicità cinematografica per il film Ragazza che Dorme (1940) con Oretta Fiume, diretto da Andrea Forzano, figlio del commediografo, regista e librettista Giovacchino.
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andreafederici · 7 years
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Pubblico anche qui il diario che scrissi in diretta day by day durante il viaggio in Andalusia
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1′ giorno – 22/12
A differenza degli ultimi due voli stavolta tutto ok. Niente ritardo del decollo e conseguente perdita della coincidenza a Delhi per Varanasi come quest’estate, o nebbia a Ciampino che impedisce il decollo con conseguente bus per Fiumicino e 4 ore di delay, quando a novembre partivo per Budapest ️.
Il decollo è bellissimo con una visibilità fantastica e il sole che inseguiamo volando verso est che illumina di giallo oro le ali del’boeing.
Ho solo avuto un colpo al cuore quando a 15′ dall’atterraggio m’e’ venuto il dubbio mi fossi ricordato di mettere anche la patente nel portafoglio da ‘viaggio’. Fortunatamente si
Curioso l’annuncio del comandante di restare con le cinture allacciate dopo l’atterraggio a Siviglia. Doveva salire a bordo … la polizia Un tizio aveva fumato in bagno … Cretino come pochi.
Noi scendiamo, lui non so. In una ventina di minuti ritiro il bagaglio e prendo l’auto a noleggio pagando 9€ al giorno di supplemento per prendere anche il navigatore GPS che mi sarà utile non tanto nei tragitti da un posto all’altro quanto entrato nelle città per trovare gli alberghi.
Un oretta di autostrada ed eccomi a Cordoba. Check in fatto ora si va a mangiare tapaaaaassss!!!! Asta luego!!!
Il mio Natale in Andalusia – 2′ giorno
Meno male che ho preso il Tom Tom !!!! C’avrei messo ore per trovare l’albergo in pieno centro a Cordoba in una viuzza a due passi dalla Mezquita.
Subito una bella cena in una tipica trattoria consigliata dalla roughguide e poi a fare le prime foto di notte dal Puente Romano prima di tornare in albergo verso mezzanotte.
Mi sono alzato stamattina prima della sveglia e già alle 6:30 giravo lungo il Rio Guadalquivur per cercare dove fare le foto al sorgere del sole. L’alba e’ splendida con un cielo terso e il sole alle mie spalle che illumina la Mezquita fotografata dalla riva, con i piedi quasi nell’acqua. Perlomeno nel fango avendo scavalcato di nascosto delle reti e arrivando quasi all’acqua.
Nella cattedrale entro alle 8:30, gratuitamente. Così è la prima oretta, poi alle 9:30 cacciano via e cominciano a entrare solo i turisti che hanno acquistato il biglietto. Molto bella con un connubio-contrasto fra arte araba e cristiana.
Dopo una lauta colazione passeggio nella Juderia, il vecchio quartiere ebraico, visitando la piccola Sinagoga e la bella Cattedrale di San Bartolome’.
Passeggiando nei vicoletti – il nuovo aggieggio reggi macchina e’ comodissimo ed è una figata- raggiungo poi l’Alcazar, caruccio ma niente di che.
Fino alle 11:00 fa un po’ freddo nonostante il sole pieno ma poi finalmente via il piumino e a spasso in felpa mangiando un arancio preso dall’albero di nascosto non sia mai che mi cazziano… Prendo un taxi per andare nella zona nord a modici 4€ per 10′ d’auto.
Piano piano torno verso il fiume visitando chiese e vicoli, fermandomi poi a pranzo a Plaza del Potro, uno dei luoghi storici della città chiedendo un bicchiere di vino e due mezze porzioni di spiedino di baccalà e polpo con patate… Meno male l’ho fatto altrimenti sarei morto satollo. Porzioni enormi!
Ora un paio d’ore di relax in albergo e poi pomeriggio in giro senza meta, tante foto e un bel po’ di manzanilla
Questa volta il diario esce il primo pomeriggio che pennico e non la notte che ho da fare… foto ️
Il mio Natale in Andalusia – 3′ giorno
Dopo la pennichella di ieri riprendo a girare per Cordoba nella Plaza de la Corrida, molto simile a quella di Salamanca, in cui sono stato anni fa, ma molto più povera, poi nei vicoli sino a tornare per il tramonto al Ponte Romano. Girovago per la loro ‘via del corso’ guardando vetrine bancarelle e riprendendo un gruppo di signore che cantano vestite tutte in rosso natalizio accompagnate da un vecchio chitarrista. Per la cena ero indeciso dove andare e alla fine scelgo uno che non mi ispira molto ma è a due passi dall’hotel. A differenza dalle attese piatti davvero buoni e particolari. Una cucina andalusa di ricercata che ha ricevuto anche premi gourmet.
Questa mattina sono partito con il buio. Non perché mi sia svegliato per fare foto all’alba. Erano le 7:30 e qui il sole sorge alle 8:20. Sarà contenta La Sac che vuole accompagnarmi a fare foto all’alba a Siviglia uno dei giorni che saremo li. La temperatura è davvero fredda. Fa 1 grado alle 9:30 mentre percorro l’autostrada.
Arrivo dopo 1h:30′ si macchina a Uzbeda una città carina nella parte storica ma non da passarci una giornata. Incredibile come fino alle 10:00 sia ancora quasi tutto chiuso. Giusto aperti un paio di infimi baretti dopo prendo due caffè. Due perché il primo era imbevibile.
Gli spagnoli hanno i loro ritmi io non so se potrei viverci qui.
Lasciata Ubeda arrivo dopo 20′ a Baeza. Un gioiello! Questa, patrimonio dell’Unesco vale si una sosta. Bellissimo il centro, i palazzi storici e bellissima e’ la cattedrale.
Mi fermo qui a pranzo prima di prendere la statale recensita in diverse guide come molto panoramica per arrivare nel tardo pomeriggio a Granada.
Il mio Natale in Andalusia – 4′ giorno
Lasciata Baeza, confermo molto bella, prendo la provinciale che passa per i monti che avevo trovato sulla Lonley fortunatamente fotocopiandola, sapendo che non l’avrei portata, prima che la dimenticassi nel volo per Torino di un masetto fa.
Un oretta di auto in un bellissimo paesaggio arrivo a Granada verso le 17:00 e il difficile è stato trovare parcheggio a due passi dall’albergo in pieno centro. Alla fine mi tocca parcheggiare in un sotterraneo custodito a modici 16€ ogni 24h!!!
Fatto il check in esco subito per fare qualche foto prima che tramonti il sole. L’umore non è il massimo ma era previsto. Mi distraggo brindando con un gruppo di ragazzi spagnoli muniti come me del cappello di babbo natale.
Rientro poi in albergo per una bella chiacchierata con FaceTime con Damiano e poi fuori a cercare un posto aperto per cena… Temendo di trovarne pochi. E invece tutti i ristoranti arabo-mussulmani (e qui visto siamo a un tiro di schioppo dal Marocco sono tantissimo) sono ovviamente aperti e pullulano di turisti.
Cena e poi una passeggiata prima di andarmene a letto un paio d’ore prima che nasce un bimbo dentro una capanna a Gerusalemme.
Oggi mi alzo alle 7 prima della sveglia prevista e mi preparo piano piano per esser al Mirador de San Nicolas prima del sorgere del sole. Posto spettacolare e alba bellissima solo soletto con un panorama bellissimo davanti a me. Poi colazione in un bel baretti del quartiere è in giro per le belle viuzze ancora vuote.
Entro alle 11:00 nella cattedrale per fare qualche foto ma oggi messe 24 su 24 ed è vietato assolutamente di farne. Rientro per una doccia in albergo e dopo un po’ di relax riprendo a scoprire Granada, bellissima davvero.
A pranzo mi fermo lungo la salita che porta all’Alcazar – che visiterò domani mattina con biglietti già comprati pesi fa – per un buon pranzetto a base gazpacho (mi devo ricordare però che cetriolo non lo digerisco) e secondo di carne stufata. Il tutto sotto al sole guardando le mura e le torri dell’Alahambra.
Pomeriggio previsto… Cazzeggio, shopping, tapas e… Boh vedremo. Ma in pieno relax! Buon Natale a tutti!
Ps: comunque alle due amiche che mi raggiungeranno a Siviglia per il capodanno dice davvero bene, o male non so, dipende da loro. Ma avremo tanto tempo per girare insieme. Infatti qui i ritmi sono sfasati di tre ore rispetto a chi fa foto. La vita comincia alle 11:00 quando ormai la luce non ti permette di fare scatti decenti e la sera riprende dopo la siesta verso le 21:00, ben dopo le foto al tramonto delle 18:45. Quindi si riesce a far tutto… Foto all’alba, pranzi e passeggiate con calma, foto al tramonto e poi tapas e cene fino a tardi. E saranno pure fortunate perché camminerò meno visto che comincio ad avere dolori alle gambe a forza di farlo per 10 ore al giorno
Il mio Natale in Andalusia – 5 giorno
Ieri dopo il pranzo, un breve riposino e alle 16:30, prima che dopo 30′ fossero sospese le corse dei bus sono andato a prendere il C2 per salire a Sacromonte. Una zona suggestiva per duplice motivo. La veduta della città con il sole che tramonta alle spalle e perché è il quartiere gitano con abitazioni in cui ti fanno entrare per mostrartele, ovviamente chiedendo qualche €, e con tanta loro musica di sottofondo.
Fatte le foto al tramonto scendo poi verso girovagando a caso nelle vie del Albaicin e arrivato in albergo lascio lo zaino fotografico. Non ci si crede ma avevo deciso di uscire senza Canon
Ceno a base eccellenti tapas alla Botega Castaneda, un must per chi viene a Granada!!! È uno dei bar più antichi, un istituzione. Dopo cena un paio di manzanilla e calamari fritti attorno a un tavolo con un gruppo di francesi.
Oggi alle 7:00 sveglia per esser presto al Alhambra ed evitare file. Non ero il primo come al Taj Mahal quest’estate, ma ero fra primi 10 obbligatorio per chi viene comprare sulla loro pagina web i biglietti in anticipo. Io l’avevo fatto da mesi. La fila di chi doveva acquistarlo oggi alle 8:00 (apre alle 8:30) era lunghissima.
L’Alhambra e’ me ra vi glio so. Dopo alcune foto dalla Torre de la Vela,mentre il sole ancora doveva superare le vette della Sierra Nevada, e la visita all’Alcazaba, entro nei Palacio Nazaries infatti fino ad oggi. Una reggia vera e propria!
A metà mattinata ritorno a valle per una bella colazione cioccolato e churros prima del check out e prendere la macchina per incamminarmi verso Ronda.
La strada è molto bella con oliveti ovunque a perdita d’occhio. Alle 13:00 stavano partendo i colpi di sonno e quindi sosta di una 30′ di minuti chiudendo gli occhi per ripartire poi carico … assieme a una coca-cola
Arrivato a Ronda alle 15:00 check in e subito fuori affari come pochi. Tapas in piazza e poi a girare questa bella città con un magnifico ponte che unisce la parte storica a quella nuova.
Ora relax e fra poco a cercare qualche bel ristorante tipico.
Domani in giro fra i Pueblos Blanco, passando per Arcos de la Frontera e destinazione finale Jerez.
Il mio Natale in Andalusia – 6′ giorno
Ieri arrivato a Ronda subito in giro per i vicoletti e a fotografare il bellissimo ponte romano che unisce la città vecchia a quella nuova.
Su e giù per un po’ e poi torno a prendere la macchina per andare fuori dal paese a riprendere da una bellissima posizione da sotto il ponte.
Tornato in centro lascio l’auto e subito una bella tapas di fegato e un vinto tinto per scaldarmi un po visto che la era fa davvero freddo.
Un paio di birre e poi a cena in un ristorante famoso del posto dove mangio un ottimo maialino mentre un toro (fu toro) mi osserva.
Stamattina sveglia con calma alle 8:30 e dopo una lauta colazione in albergo parto per girarmi i Paesos Blanco. Ha fatto freddo stanotte e l’auto e’ coperta di ghiaccio.
Fantastica la strada di montagna che da Zahara poeta a Grazalema.
Paesaggi suggestivi mentre si sale in vetta al monte da valicare e poi riscendere a valle. Una valico da non fare mai di notte, e mai dopo aver bevuto o con il tempo pessimo. Meno male l’ho percorsa verso le 10:00 quando il ghiaccio s’era sciolto. Soprattutto poi se sei con un auto a nolo di cui non hai idea di come stiano freni e gomme.
Arrivato a Grazalema me la giro un po per prendermi un caffè e rilassarmi dopo le n-mila curve fatte… Per chi soffre l’auto, io no, non è da fare quella strada di montagna
Proseguo poi per fermarmi a pranzo ad Arcos de la Frontera, mangiare un Tomato relleno de crema de queso y atun sobre salmoreyo e un Venao en salsa prima di passeggiarci nel centro e poi riprendere l’auto verso Jerez dove, oltre a un po di assaggi nelle bodegas di sharry, stasera mi sa che mi butto a ballare flamenco
Il mio Natale in Andalusia – 6′ giorno. Parte seconda
Arrivo a Jerez subito dopo pranzo e, fatto il check in, mi incammino subito verso le distillerie di sharry per una visita. Punto alla Bodegas del Maestro Sierra, consigliata da un amico, ma è chiusa e non riapre ne oggi ne domani. Così quella è cosi tutte le altre che verifico se siano aperte. Niente… Vorrà dire che aspetterò di essere dopodomani a San Lucar per una visita già prenotata. Stanco e con pessima luce per le foto (oggi nuvolo paro paro) torno in camera a riposarmi per un oretta. Esco poi alle 17:00 per girare a zonzo il barrio vecchio della città fra vicoletti, cattedrali e palazzi che cascano a pezzi. Alle 18:00 prima pausa e un bel whisky&coca in una delle piazze più suggestive di Jerez, piazza de la Assuncion. Sono seduto fuori sotto un fungo acceso per un po di caldo e guardo la bellissima chiesa, la gente che chiacchiera fra amici bevendo e i bambini che giocano a palla o altro nella piazza. E ovviamente mi incupisco un po’ . Peraltro se passate a Jerez vi consiglio assolutamente il locale. È Las Cuadras. Bellissimo dentro, antico, e con un pavimento storico con vecchi ‘sanpietroni’ .
Proseguo il giro ed entro in un paio di localini molto carini per un manzanilla e poi una cerveza. Tocca far passare il tempo qui, perché prima delle 21:00 non si cena…. Giro, giro e rigiro a caso e poi torno verso la zona che più mi aveva ispirato per la cena. Fra i due locali che mi stuzzicavano scelgo quello che meno mi attirava, più moderno e piatti più ricercati, solo perché aveva il wi-fi rispetto all’altro. Peccato che non funzionava. Ed ero ovviamente solo in sala Scelgo piatti di pesce accompagnati da un calice di bianco. Un salmone a forma igloo con dentro un formaggio leggero e intorno marmellate di arance e noccioline come entree e per secondo un filetto di tonno scottato con salsa sherry. Compreso un caffè 18€… ci si può stare
Poi in giro a cercare dove ballano il flamenco fermandomi ogni tanto per un bicchiere di oloroso
Il mio Natale in Andalusia – 7 giorno
Non c’è proprio nulla da fare… I miei ritmi prevalgono sulle intenzioni. Anche oggi mi sveglio mezz’ora prima della sveglia . Fatto il check out vado a prender l’auto lontana dall’albergo e torno a prendere valigia e zaino.
Visto sono uscito prima del previsto cambio programma. Faccio in tempo ad esser a Tarifa per l’alba… Almeno sulla carta. Ci vogliono 50′ dice il tom tom e dopo 50′ e’ previsto l’orario del sorgere del sole.
Arrivo in alto sopra la città parcheggiando al volo accanto a un baretto, ovviamente chiuso, poco dopo l’alba…
Il tempo e’ nuvoloso e c’è tanto vento ma ne è valsa la pena. Incredibile come l’Africa sia a un tiro di schioppo.
Riprendo la statale che sale e scende le colline lungo la costa strapiene di pale eoliche.
Superata Tarifa la lascio per prendere una provinciale che passa nei Paesini lungo costa. Mi fermo per una bella colazione e qualche foto fino poi ad arrivare al faro di trafalgar.
Lo raggiungo a piedi visto che la sabbia che si sposta con i venti ha invaso la strada e seppellito anche i cartelli stradali. Rientrato una coca e un FaceTime con Dami a casa dopo aver appena infornato una crostata per i cuginetti.
Proseguo poi direttamente per Cadice, saltando Vejer.
La camera e’ in pieno centro ed è stato arduo sia trovare parcheggio che il B&B ma è molto carino e ne è valsa la pena. Orami comunque tramite booking.com non mi sono mai trovato male negli alloggi che ho prenotato.
Il cielo e’ paro paro, coperto da nuvole cariche, che spero il vento forte porti via. Almeno le previsioni dicono cosi.
Mi fermo a pranzo nella piazzetta vicina per un bel risotto e degli ottimi ricci e poi giro la città seguendo i percorsi consigliati da una mappa presa in camera.
Bellissima e’ stata la visita alla torre Tavira dove dall’alto hai Cadice a 360′.
Anche la cattedrale merita una visita ma è’ impossibile ascoltare la guida audio in italiano. Deve averla registrata un coatto di qualche infima periferia di Roma. Damiano l’avrebbe paletta meglio
Finito il giro un po’ di relax in camera per poi andarmi a godere ape e cena e post-cena
Il mio Natale in Andalusia – 8 giorno
Un bel giro per Cadice ancora con le stelle in cielo. Rispetto a ieri il cielo s’e’ pulito completamente … Zero nuvole. Cammino lungo i bastioni per fare foto aspettando il sorgere del sole. Poi un salto al mercato per fotografare il pescato ma purtroppo alle 9:00 ancora vuoti i banchi del pesce. Solo quelli di carne e verdure sono aperti a quell’ora.
Rientro al B&B per prendee al volo la valigia e andare alla macchina che non è a due passi. 30′ d’auto e sono a Santa Maria dove faccio colazione in un bar storico dei pescatori. Mentre io mangio loro giocano a scopa.
Puntuale inizia la visita dell’azienda Osborne. Un oretta a sentire la sua storia e quella dello sherry, già nota al sottoscritto. La cantina e’ comunque bellissima. Taste al volo di 4 delle 8 bottiglie, dal fino al p.o., e poi riprendo l’auto per un giretto rilassante a Sanlucar, con annesso pranzo a base pesce in una storica taperia, prima di rimettermi in macchina per Siviglia.
Un ora e mezza d’auto con vento fortissimo che spazza si le nuvole ma anche le auto e alle 15:15 sono in aereoporto a rilasciare l’auto a noleggio.
Visto il largo anticipo rispetto all’ora di arrivo delle due amiche, le avviso via sms, che anziché all’uscita degli arrivi, gli darò il bienvenido alle 20:00 nella hall dell’albergo dopo che mi sono riposato un po’ e mi sto già bevendo qualcosina mentre le aspetto offrendogli ovviamente un calice di fino ️
Le mio Natale in Andalusia – 9 giorno
Stamattina sveglia presto per il primo giro di foto a Siviglia quando ancora dormono quasi tutti. Mi incammino verso la Cattedrale e incrocio solo qualcuno che sta aprendo l’edicola o la panetteria. Il 90% della popolazione locale e dei turisti dormono… Come Giulia e La Sac.
Fatte le foto alla Cattedrale attraverso il Rio Guadalquivir per fare da porte Isabella II le foto con le prime luci dell’alba. Poi di corsa in albergo perché nella hall alle 8:45 mi aspettano le due amiche per cominciare a girare la città. Prima tappa un bel baretto nella piazza delle porte di Ercole per fare una lauta colazione! Si gira poi un po’ per scoprire il mercato de la Feria e la zona de la Macarena e la muraglia Almoravide.
Passeggiamo poi piano piano verso sud verso la Plaza de la Encarnacion e dintorni fermandosi x qualche birra o fino prima di andare a pranzo da El Rinconcillo.
Lascio le amiche subito dopo per riposarmi un po’ mentre loro continuano a girarsi la città. Io riesco alle 17 e vado ad ammirare la città dall’Espacio Metrosol Parasol. Vado poi all’appuntamento delle 18:00 che avevo con loro sotto la Giralda. Ma mi danno buca e ci vediamo poi al solito ponte per un ape pre-cena e poi a girovagare Triana prima della cena in uno dei ristoranti top di Siviglia, l’Abades. Buono ma sotto le aspettative… Ne parleremo con Scuteri che ce l’aveva consigliato. Poi due passi al freddo, 2′, tornando a nanna e domani appuntamento alle 10:30 per visitare la Cattedrale. Buenas Noches
Il mio natale in Andalusia – 10 giorno (31/12)
Stamane appuntamento alle 10:30 per la visita alla Cattedrale.
Io però come sempre mi alzo prima e girovago per le strade per fare foto alle prime luci. Approfitto che tutto sia ancora chiuso o quasi per imbucarmi nell’hotel ECG, salire al 4 piano con l’ascensore e fare foto alla cattedrale
Poi colazione da Starbucks per un bel cappuccio e scrivo alle ragazze di vederci prima possibile all’ingresso della Cattedrale perché comincia già la fila. Sarò il 10mo in coda e scopro chiacchierando con lo staff che sarà aperta sino alle 13:00 e domani 1 gennaio sarà chiusa cosi come il Palazzo Reala. Arrivata la Sac le va subito quindi a prendere i biglietti per quest’ultimo, cosi’ da evitare la fila quando ci andremo nel pomeriggio, mentre io aspetto che arrivi anche Giulia. Un po’ poi assieme in fila fino alle 11:00 che apre e poi ci lasciamo dentro perché io di corsa salgo sulla Gironda, prima che si affolli e sopratutto prima che la luce per far foto diventi pessima.
Poi in giro per la splendida cattedrale per un oretta ad ammirare un opera incredibile e all’uscita ci rivediamo e ci incamminiamo insieme per cercare dove mangiare tapas. Andiamo alla Bodeguida Romero che mi aveva consigliato Silvia … Davvero buona, anche la trippa e i pimientos. Poi relax in riva al fiume a prendere il sole bevendo un pesto ximenez
Ci incamminiamo poi per il Real Alcazar. Ingresso rapidissimo visto che avevamo i biglietti evitando una cosa di una cinquantina di persone. Bellissimo anche il palazzo e i giardini che lo circondando che passeggiare al sole in felpa e’ fantastico.
Si torna poi in albergo per un riposino pre-serata di capodanno.
Per la cena di capodanno non ci siamo prenotati nulla e ci mettiamo un bel po a trovare dove cenare perché è davvero quasi tutto chiuso. Ma alla fine il posto scovato a caso sbagliando strada ci piace e ci si magia anche discretamente bene.
Poi passeggiata smaltisci-cena verso la Plaza Nueva dove festeggeremo la mezzanotte alla ricerca disperata di un bar/negozio aperto dove comprare una bottiglia da stappare. Troviamo un despar cinese con un Cava a 2,75€ ma La Sac non molla e, tornata in un locale dove s’erano fatte un the nel pomeriggio, corrompe a sguardi e parole il sommelier e a modici 20€ prende uno … Champagne!!! Si noi saremo forse gli unici in piazza a stapparne
Dopo 15′ parte il countdown e senza speaker e ognuno con il suo orologio sfasato stappiamo qualche secondo prima o dopo della vera mezzanotte ma che ci frega!!! Brindiamo e festeggiamo il nuovo anno assieme.
Camminano poi per un po in giro per il centro e poi a nanna. Un bellissimo 31 dicembre.
Il mio natale in Andalusia – 11′ giorno, 1 gennaio
Niente sveglia oggi e giù dal letto con calma alle 8:30. Doccia e fuori in giro nel deserto assoluto della città. Oggi peggio del solito ovviamente. Arrivo a ponte Isabella II e faccio colazione con una bella cioccolata calda circondato da gente ancora con il vestito della sera di capodanno. Gente nomale e gente meno
Altre foto e poi a prendere Giulia e La Sac per andare alla Plaze de Espana.
Posto splendido con un palazzo bellissimo nel pieno verde.
Dopo averla girata un po’ ci rilassiamo a prendere il sole e poi a pranzo alla ricerca di un posto buono in quella zona. Non facile visto che molti sono chiusi ed è meno centrale ma alla fine ne troviamo uno ottimo dove peccato che non vi fossero le lumache da cui prendeva nome il locale. Ottima comunque la coda di toro e un piatto di ceci e salame iberico.
Ci incamminiamo poi verso il Giadalquivir per fare un bel giro sul battello di un oretta ammirando da un diverso punto di vista la città e prendendo un altro bel po di sole 🙂
Nel pomeriggio in albergo un break per riposarci e preparare le valigie visto che il giorno dopo saremmo partiti.
Per cena andiamo a vedere se Puratasca è aperto ma purtroppo lo troviamo chiuso. Siamo in una zona meno battuta e altri locali aperti a Triana non ci ispirano e cosi piano piano torniamo in centro. Dopo qualche giro troviamo un bel ristorante che ci piace e per chiudere in bellezza la vacanza niente cerveza ma una bella bottiglia di bianco della Rioja ad accompagnare un ottima paella.
Poi a nanna presto perché incredibile ma vero l’indomani non sarei stato solo a vedere l’alba … Anche La Sac e Giulia si sarebbero buttate giù dal letto per veder sorgere il sole da Ponte Isabella ️
Il mio Natale in Andalusia – 12′ e ultimo giorno (2 gennaio)
Come anticipato nel diario di ieri oggi sveglia presto (termine improprio per me ma non per le 2 amiche) e appuntamento nella hall dell’albergo alle 7:45 per incamminarci verso ponte Isabella dove fare foto al sorgere del sole previsto per le 8:36.
Lungo il percorso colazione con churros e cioccolato caldo prima di muoverci lungo il Guadalquivir per scegliere la location dove aspettare l’alba. 5′ prima ci posizioniamo e aspettiamo. La Sac comincia a riprendere da diversi minuti prima un video ed è emozionantissima. Contenta di essersi – fibalmente – buttata giù dal letto senza poltrire per vivere l’emozione della giornata che comincia, della vita che ricomincia.
Anche Giulia e il sottoscritto apprezzano e non poco un momento unico che ti emoziona sempre ovunque si sia.
Poi una bella colazione nel bar/ristò del ponte a base panino con jamon e pomodoro io e queso Giulia con la Sac che guarda perché lei la fa sempre in camera con la moka elettrica portatile.
Passeggiamo poi nel quartiere Triana
dove stanno cominciando ad aprire bar e negozi prima di farci un giro nel Mercado e incamminarci quindi verso l’albergo per il check out.
Alle 11:30 prendiamo il taxi che ci porta in aereoporto pronti a tornare a Roma dopo aver trascorso una bellissima vacanza in una regione della Spagna piena di posti spettacolari, con bella gente e un ottima cucina.
Ancora qualche giorno di vacanza e poi dopo la befana si tornerà a lavorare… Intanto però io comincio già a pensare dove fare il prossimo viaggio
Il mio Natale in Andalusia – 2015 Pubblico anche qui il diario che scrissi in diretta day by day durante il viaggio in Andalusia…
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