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#Stefano Bolognini
dipnotski · 1 year
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Stefano Bolognini – Yaşama Dair Akışlar (2023)
‘Yaşama Dair Akışlar’, ruhsallıklararası kavramını ya da bilinçdışı veya bilinçöncesi kişilerin birbiriyle arasındaki ve kendi içlerindeki etkileşimleri araştırıyor ve psikanalitik kuram ve uygulamayı anlamadaki önemini gösteriyor. Zengin klinik malzeme üzerinden Stefano Bolognini, kendilik ve ego arasındaki etkileşimin, bilinçöncesi çağrışımlardan nasıl etkilenebileceğini ve tüm bunların bizim…
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¿Frescos o viejos y caducos?
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Pompeya. Oecus 32. Fresco del jardín del muro este. Número de inventario 40691. Fotografía cortesía de Stefano Bolognini (Trabajo propio) a través de Wikimedia Commons. 
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massabios · 1 year
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El Demonio del Palazzo Bolognini Amorini Salina en Bolonia, Italia.
El Palazzo Bolognini Amorini Salina, en la Piazza Santo Stefano, es un exquisito ejemplo del gusto renacentista boloñés. La primera piedra se colocó en 1517, pero, por diversos motivos, la edificación se interrumpió varias veces a lo largo de los siglos. Se terminó en 1884.
Toda la fachada del palacio está cubierta de bustos de terracota que sobresalen de nichos circulares y miran a los curiosos. Los artistas responsables de los bustos fueron Alfonso Lombardi y Nicolò da Volterra.
Hay rostros de damas, guerreros, dioses, antiguos romanos y varios bustos que representan diversas razas y culturas. Sin embargo, el más conocido es el busto del demonio, posiblemente un sátiro.
No está claro por qué se colocó esta figura en un lugar destacado del centro del edificio, pero no es el único rostro de un demonio que se ha visto en un edificio de la ciudad.
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valentina-lauricella · 6 months
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27 marzo 1826
Il 27 marzo, lunedì di Pasqua, Giacomo Leopardi legge pubblicamente nella sede dell'Accademia dei Felsinei l'Epistola al conte Carlo Pepoli, dedicata al vice-presidente dell’Accademia e suo caro amico.
(…)È tutta, In ogni umano stato, ozio la vita, Se quell'oprar, quel procurar che a degno Obbietto non intende, o che all'intento Giugner mai non potria, ben si conviene Ozïoso nomar. La schiera industre Cui franger glebe o curar piante e greggi Vede l'alba tranquilla e vede il vespro, Se oziosa dirai, da che sua vita È per campar la vita, e per sè sola La vita all'uom non ha pregio nessuno, Dritto e vero dirai. Le notti e i giorni Tragge in ozio il nocchiero; ozio le vegghie Son de' guerrieri e il perigliar nell'armi; E il mercatante avaro in ozio vive: Che non a sè, non ad altrui, la bella Felicità, cui solo agogna e cerca La natura mortal, veruno acquista Per cura o per sudor, vegghia o periglio. (…)
Lo stesso Pepoli ricorderà l'argomento nel suo poemetto L'Eremo del 1828, scritto in morte di Livia Strocchi: “Si canta, come tornando oziose e vane tutte le cure poste dall’uomo a rinvenire la felicità, si può chiamare un vero ozio l’intera vita”.
La voce fioca del poeta e la distrazione dell'uditorio non fanno apprezzare pienamente il contenuto della lettera. Leopardi appare “di tetro umore…con anima oltre modo sensibile, e mancante di certi necessari doni naturali atti a chiamare la generale attenzione”:
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(I passi seguenti sono tratti da un articolo pubblicato sul Resto del Carlino il 27 marzo 1926, che si avvale della fino ad allora sconosciuta Cronaca di Francesco Rangone, per commemorare la data centenaria della Lettura leopardiana.)
(...) Dovendosi dunque tenere dall'Accademia dei Felsinei uno dei consueti tornei poetici alla Società del Casino, nel giorno 27 marzo 1826, il Pepoli, unito ormai a Giacomo Leopardi da un sentimento di profonda ammirazione e di fraterna amicizia, ritenne doveroso che i Felsinei, già in rapporti così cordiali col poeta recanatese, gli rendessero omaggio invitandolo, benchè non socio, a prendere parte al trattenimento.
La proposta, come è facile immaginare, fu accolta all'unanimità e il segretario dottor Valorani ebbe incarico di comunicarla al poeta il quale, forse un po' lusingato, promise ben volentieri la sua tanto desiderata collaborazione.
All'ora prestabilita, tutto ciò che Bologna poteva offrire di meglio nelle arti, nelle lettere, nelle scienze, nella vita mondana, affollò rapidamente la bella sala del Palazzo Bolognini, in via Santo Stefano, nuova sede della Società del Casino, ed il Cardinale Legato Albani volle con la sua presenza aggiungere solennità all'avvenimento.
(...) il conte Carlo Pepoli, il futuro librettista dei Puritani, declamò La Miosotide palustre, una novella drammatica in cui amore e morte avevano alterna vicenda. La novella tuttavia, ad onta della sua tristezza, piacque e trovò larga cordialità di consensi. Dopo il Pepoli venne la volta del Leopardi, e un senso di curiosa attesa si diffuse subito nella sala a suo riguardo.
Noti erano ai più il suo nome e il suo alto valore, ma erano note altresì le sue peripezie famigliari, le strettezze economiche in cui viveva, e il suo umore melanconico e lo stato cagionevole della sua salute che lo tenevano forzatamente lontano dai pranzi e dai convegni del mondo elegante e della buona società.
Non tutti quindi lo conoscevano di persona, sicchè quando egli si alzò e apparve così fisicamente disgraziato, pallido, smunto, gobbo e mingherlino, un senso di penosa disillusione s'impadroni del pubblico, il quale purtroppo ha sempre cercato in ogni tempo, nei conferenzieri e nei declamatori, anche i doni naturali necessari a richiamare la sua attenzione, ad ispirare la sua simpatia.
E allorquando l'infelice poeta incominciò, con la più assoluta assenza di lenocini oratorii, a leggere la Epistola a Carlo Pepoli, che se non è oggi considerata fra le sue opere di maggior conto, valeva certo da sola più di tutte le prose e le poesie declamate in quell'accademia, pochi seppero ascoltarlo con amorevole condiscendenza.
L'uditorio era stanco ed annoiato, e nuovi versi ispirati a malinconiche considerazioni, dovettero aggravare il suo già troppo vivo senso di malessere; perciò il Rangone afferma che il Leopardi disse certamente delle bellissime cose, ma nessuno le comprese, mentre in molti restò il desiderio di veder presto stampato il componimento per poterlo leggere ed apprezzare con maggiore tranquillità.
[Ma nelle anormali condizioni di spirito degli ascoltatori, va ricercata inoltre la giustificazione della accoglienza calorosissima ottenuta successivamente dal marchese Zappi con le sue tornite e sonanti ottave sull'invenzione mitologica dello specchio. Il Zappi fu l'unico poeta che seppe scegliere un argomento dilettevole e, per ragioni di contrasto, meritò quindi le schiette attestazioni della pubblica riconoscenza.
Infine, dopo un sonetto di Ignazio Borzaghi, affermante che la vera sapienza è sempre da pochi conosciuta ed onorata, il conte Giovanni Marchetti pose fine al trattenimento declamando l'ode Alla necessità, che è fra le sue liriche più pregiate, ed alla quale fu riconosciuto, in quel giorno, un primato indiscusso.]
Il Leopardi intanto, congedandosi dagli amici, donava al Pepoli il manoscritto della sua Epistola, che poi, in copie, veniva diffusa per la città. Egli era stato, con pietosa menzogna, assicurato del felice esito della sua declamazione, e perciò scrivendo al fratello Carlo per raccontargli l'accaduto, aggiungeva candidamente: «Mi dicono che i miei versi facessero molto effetto, e che tutti, donne e uomini, li vogliono leggere,» e Carlo, ben lieto, si rallegrava con lui, «perchè, diceva, il successo è cosa che molto rassomiglia alla felicità.»
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《 Questi letterati che da principio, come mi è stato detto e ridetto mi guardavano con invidia e con sospetto grande, perché credevano di dovermi trovare superbo e disposto a soverchiarli, sono poi stati contentissimi della mia affabilità, e di vedere che io lascio luogo a tutti: dicono finora un gran bene di me, vengono a trovarmi e sento che stimano un acquisto per Bologna la mia presenza》.
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byronsmuse · 8 months
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Artist not known, Garden room (before 79 CE), fresco, dimensions not known, The House of the Golden Bracelet, Pompeii, Italy. Image by Stefano Bolognini.
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lamilanomagazine · 1 year
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Bologna biblioteche: gli appuntamenti da giovedì 21 a mercoledì 27 settembre
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Bologna biblioteche: gli appuntamenti da giovedì 21 a mercoledì 27 settembre. Tutti gli appuntamenti nelle biblioteche sono consultabili a questo link: www.bibliotechebologna.it. Segnaliamo in particolare queste iniziative. 21 settembre | Tasso Inventore. Pedala che ti racconto, letture all'aperto e racconti alla scoperta dei punti di interesse naturalistici del Parco Grosso, per grandi e piccini (0-10 anni), in occasione della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile. 22 settembre | Villa Aldini. Leggere insieme a Bologna, i Gruppi di lettura di Bologna si incontrano, confrontano, raccontano. 23 settembre | Biblioteca Jorge Luis Borges. Noialtre, incontro e discussione sull'associazione e magazine online Noialtre, con le fondatrici Paola Gabrielli, Carla Catena ed Elena Lazzari. 23 settembre | Biblioteca Oriano Tassinari Clò. SaragozzArte 2023, premiazione della 10. edizione di SaragozzArte e inaugurazione della mostra d'arte dedicata agli artisti del Quartiere Porto-Saragozza. 26 settembre | Biblioteca Salaborsa. La casa del mago, Emanuele Trevi presenta il suo libro in dialogo con Stefano Bolognini, nell'ambito della rassegna Le voci dei libri. 27 settembre | Biblioteca Borgo Panigale. Introduzione alle Metamorfosi, dialoghi sulle Metaforfosi di Ovidio, nell'ambito della settima edizione del festival I fiori blu: musicateatro.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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beyondthespheres · 2 years
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get the balance right
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giuseppearagno · 4 years
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Calicchio nuovo Chiesa? Assessore alle politiche sociali della Regione Lombardia e amico di Matteo Salvini, Stefano Bolognini ha fatto carte false per "sistemare" al Pio Albergo Trivulzio uno dei suoi fedelissimi, col risultato atroce che Giuseppe Calicchio s'è trovato a far fronte alla pandemia, quando il coronavirus s'è scatenato in Padania e Salvini sbraitava irresponsabilmente che "Milano non chiude".
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globalhappenings · 3 years
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Three paintings of the Nativity of the '500 for the Masterpiece for Lecco
Three paintings of the Nativity of the ‘500 for the Masterpiece for Lecco
(ANSA) – MILAN, 03 DEC – Three paintings of the sixteenth century Nativity to be rediscovered. For the third consecutive year, the exhibition ‘Masterpiece for Lecco’ promoted by the Pastoral Community and the Madonna del Rosario Cultural Association in collaboration with the Municipality returns to the Palazzo delle Paure in Lecco from 5 December until 5 March. After the works by Tintoretto and…
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romegreeceart · 3 years
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Omphale and drunken Hercules
* Pompeii
* House of the Prince of Montenegro
* 1-50 CE (third Pompeian style)
* MANN
source: Unknown authorUnknown author, Attribution, via Wikimedia Commons
photo: Stefano Bolognini
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tina-aumont · 3 years
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TINA AUMONT'S TRIAL IN ROME POSTPONED AGAIN
- The French actress has to answer for opium smuggling
- The testimony of the doctor who put her in detoxification treatment is considered important
STORY OF A FALL OFF THE CLIFF OF DRUGS (I/II)
The trial of Tina Aumont for drug trafficking was scheduled for the end of November, in Rome, but, when the day came, it was postponed again by Judge Corrado Carlucci, after the defense attorney of the young actress insisted on the opportunity from the testimony of Professor Stefano Piscitelli, a doctor who directed Tina's treatment at the Roman clinic where she underwent detoxification treatment. Professor Piscitelli has been summoned for the next hearing, which will be held on December 21.
The facts to be examined in this process date back to April last year, when Tina Aumont, during a trip to Thailand, bought a certain amount of opium from a young boy, sending it by post to her own address in Rome, after having hidden it in a statuette. When the package arrived in Italy, Post Office employees became suspicious of it, putting it in the hands of the anti-drug police.
The police officers disguised themselves as postmen to deliver the statuette to Tina Aumont's house, where only her friend, Giuseppe Lori, a thirty-five-year-old producer, and now accused, was also found, although he denies having been aware of that illegal opium (460grams) shipment. An arrest warrant was issued against Tina, someone notified her by telephone and, instead of returning to Rome, she flew to "take refuge" in Paris, together with her father, the famous actor Jean-Pierre Aumont.
Tina Aumont, who after an unfortunate stay in Hollywood managed to establish herself as a film actress in Italy, has tried several times since her French "exile" to explain the reasons for her action: fatally given to the heroine, she had wanted to try opium (a less "hard" drug) put a stop to her doom. And so thinking, she procured a supply of opium for her personal use. So she told the judges by letter.
And also her father, Jean-Pierre Aumont, wrote to the president of the Tribunal, Carlucci, trying to explain how, through a difficult childhood, Tina had come to depend on drugs. Federico Fellini (who had directed her in the film Casanova) and Mauro Bolognini (Metello and Murri Affair) also sent the judge affectionate testimonials of esteem for the young actress.
Scan and information from Spanish magazine Hola, December 1979.
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3nding · 4 years
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-di Gad Lerner
Al Pio Albergo Trivulzio il direttore generale Giuseppe Calicchio nominato da lega nord e amico di Salvini e Fontana nascondeva i morti da covid-19
La direzione del Pio Albergo Trivulzio, oltre milletrecento anziani ricoverati, il polo geriatrico più importante d’Italia, per tutto il mese di marzo ha occultato la diffusione del Covid-19 nei suoi reparti, intanto che il morbo contagiava numerosi pazienti e operatori sanitari
Il professor Luigi Bergamaschini, geriatra fra i più qualificati di Milano, ha subìto il 3 marzo un provvedimento di esonero perché colpevole di autorizzare l’uso delle mascherine chirurgiche al personale alle sue dipendenze
Il giorno stesso del suo allontanamento forzato è stato fatto esplicito divieto a medici e paramedici di indossarle.
Le ripetute diffide sindacali che parlano apertamente di "gestione sconsiderata dell’emergenza" hanno indotto la Procura di Milano ad aprire un’inchiesta "Modello 44" a carico di ignoti
Ma il delegato Cgil della Rsu, Pietro La Grassa, non esita a indicare il nome e il cognome del direttore generale del Pat, Giuseppe Calicchio, prescelto dalla Regione Lombardia, in carica dal primo gennaio 2019
"Il filosofo", lo chiama, perché in effetti quello è l’unico titolo universitario che Calicchio indica nel curriculum
Di lui è noto semmai il legame con l’assessore regionale alle Politiche sociali, Stefano Bolognini, cerchia ristretta di Salvini, al cui fianco Bolognini si trovava anche l’estate scorsa al Papeete di Milano Marittima
«Gli anziani morivano e a noi, nonostante l’evidenza dei sintomi, dicevano che si trattava solo di bronchiti e polmoniti stagionali», denuncia La Grassa
«Il risultato è che ora al Trivulzio abbiamo sette reparti isolati completamente e due vuoti perché non accettiamo più nuovi pazienti
Nella struttura di Merate novanta sono sotto osservazione
Al Principessa Jolanda di via Sassi due reparti sono in isolamento»
Non basta
«Quando l’epidemia non si poteva più nascondere, ci è arrivato l’ordine di non trasferire più i pazienti nel pronto soccorso dove di solito ricevono le cure necessarie», prosegue La Grassa, «il che di fatto significa: lasciateli morire nei loro letti
Niente tamponi, ci mandano allo sbaraglio»
Fino ad oggi l’immagine del glorioso Pio Albergo Trivulzio, l’ospizio per vecchi inaugurato nel 1771 da un nobile amico dei grandi illuministi lombardi Pietro Verri e Cesare Beccaria, era stata infangata solo dalle banconote gettate nel cesso dal faccendiere Mario Chiesa: l’inizio di Tangentopoli, 17 febbraio 1992
Ma ora è successo di peggio
Per salvaguardare l’apparenza di struttura immune dal coronavirus, è stata sacrificata l’incolumità di milletrecento persone
A marzo sono stati settanta i morti solo nel grande edificio di via Trivulzio
Decisamente sopra la media
Senza contare le altre due sedi
Nei bollettini ufficiali si sosteneva che solo in nove decessi fosse riscontrabile il Covid-19 come concausa
Una cifra palesemente inferiore al vero
Intanto un fisioterapista è finito intubato in rianimazione, un medico risulta positivo con polmonite e altri due operatori sono infettati. Ma, in assenza di tamponi, è impossibile stabilire quanti siano davvero i portatori di coronavirus.
Raggiungo il professor Luigi Bergamaschini, che lavora da cinque anni al Trivulzio grazie a un protocollo di collaborazione con l’Università Statale, e ne ottengo piena conferma dell’accaduto
Bergamaschini è rientrato in servizio solo il 25 marzo, dopo che la Statale ha minacciato di tutelarlo con un’azione legale
Questa è la sua testimonianza: «A fine febbraio, quando si ha notizia dell’arrivo dell’epidemia, ci poniamo il problema di utilizzare le mascherine chirurgiche
Ci rispondono che non ce ne sono
Chi riesce se le procura, tanto più che il 28 febbraio il mio reparto viene blindato
E io ovviamente, ignorando i rimproveri -"mica sei tu il direttore sanitario"- ne autorizzo l’impiego»
Si arriva così alla mattina del 3 marzo, quando ormai è scattata l’emergenza in tutta Italia
Prosegue il racconto di Bergamaschini: «Vengo convocato e mi comunicano che il direttore generale Calicchio è montato su tutte le furie perché faccio indossare le mascherine
Replico: ma io mi limito a non impedire di adoperarle... A questo punto la dottoressa Rossella Velleca mi notifica che da domani dovrò restare a casa, anche a tutela della mia salute visto che ho 70 anni
Ma è una scusa che non regge, vista la mail inequivocabile che mi arriva: "Stante la Sua gestione, Lei è esonerato dall’attività generale" »
Nei venti giorni di assenza forzata, il professor Bergamaschini apprende dei primi contagi importanti avvenuti nella struttura di Merate
Anche lì si è continuato a lavorare senza mascherine
Al Pat, trasferiscono altrove tutti i pazienti del suo reparto, il Pronto intervento geriatrico
Nel frattempo vengono ricoverati dall’esterno altri 12 pazienti non testati, per cui non è da escludersi che siano stati anch’essi veicoli del contagio
«Quando il 25 marzo sono rientrato in servizio -continua Bergamaschini- ormai al Pio Albergo Trivulzio si respirava un clima di terrore
Già si conoscevano i metodi autoritari del direttore Calicchio, giunto a sospendere un vecchio primario ormai prossimo alla pensione
Ma non riesco davvero a capacitarmi di che cosa lo abbia spinto a tenere sotto silenzio la grave situazione delle nostre strutture»
Non sarà facile ristabilire un clima di serenità all’interno del più grande ricovero per anziani d’Italia
Cosa si voleva ottenere, tacendone la situazione e, soprattutto, negando al personale le indispensabili protezioni sanitarie?
Dal 2003 il Pio Albergo Trivulzio si era fuso con le altre due gloriose istituzioni cardine della filantropia ambrosiana: i Martinitt e le Stelline
Proteso al risanamento dei bilanci, aveva messo sul mercato diverse proprietà ereditate e entrate a far parte del suo cospicuo patrimonio immobiliare
Al sindaco di Milano spetta la nomina del presidente, escluso di fatto dalla gestione operativa che è di spettanza della Regione Lombardia
Pare però che i rapporti di Calicchio con l’assessore regionale alla Sanità, Giulio Gallera, fossero burrascosi
Lui preferiva farsi vedere con esponenti leghisti come l’assessore Bolognini e il presidente Fontana
«Sotto elezioni venivano ad accarezzare i nostri ospiti, "nonnini, nonnini…" -ricorda il sindacalista La Grassa- ma al momento del bisogno hanno fatto finta che non esistessimo»
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lionofchaeronea · 5 years
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Dido and Aeneas (sometimes identified as Venus and Mars).  Fresco in the Third Style from the House of the Citharist, Pompeii; now in the National Archaeological Museum, Naples.  Photo credit: Stefano Bolognini/Wikimedia Commons.
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web1995 · 5 years
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File:Casa-del-bracciale-d'oro---.jpg
Italiano: Giardino dipinto, affresco romano dalla Casa del bracciale d'oro, insula occidentalis 42, III stile, età tiberiana Pompei, Italia. English: Garden room. Ancient Roman fresco from the House of the Golden Bracelet, Pompeii, Italy. original file by Stefano Bolognini File:Affresco romano giardino pompei 4.JPG
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lamilanomagazine · 1 year
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Pistoia, il Festival del Giallo torna quest’anno per la sua XIII° edizione
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Pistoia, il Festival del Giallo torna quest’anno per la sua XIII° edizione   Il XIII° Festival del Giallo a Pistoia, dal 14 al 17 aprile prossimo, ha come tema “Raccontare il crimine, raccontare la legalità”. Tanti ospiti, quasi trenta scrittori, del panorama letterario italiano, ma anche con presenza dall’estero. I luoghi del Festival del Giallo saranno a Pistoia, con eventi al Teatro Bolognini, al Teatro Manzoni, nella Sala Maggiore del Palazzo comunale, nell’Auditorium Terzani della Biblioteca San Giorgio. Il Festival si aprirà venerdì 14 aprile, alle 9.30, nella Sala Maggiore del Palazzo comunale, con una tavola rotonda dal titolo “Raccontare la legalità”, moderata da Antonella Mollica, giornalista del Corriere Fiorentino, a cui prederanno parte il magistrato Christine Von Borries, il presidente della Fondazione Caponnetto Salvo Calleri e l’avvocato Andrea Niccolai del Foro di Pistoia. Nel pomeriggio di venerdì, Walter Veltroni, politico, giornalista, scrittore e regista, alle 17.30, in Biblioteca San Giorgio, sarà intervistato da Luca Crovi, scrittore, redattore della Sergio Bonelli Editore. Alle 20 al cinema Lux a Pistoia ci sarà la proiezione di “Quando”, il nuovo film di Walter Veltroni, tratto dall'omonima opera letteraria dello stesso regista, anche autore della sceneggiatura insieme a Doriana Leondeff e Simone Lenzi, distribuito da Vision Distribution; interpreti principali Neri Marcorè e Valeria Solarino. Walter Veltroni interverrà alla proiezione per salutare il pubblico in  sala. La stessa sera di venerdì, alle 20.30 è in programma una cena con gli ospiti del Festival al ristorante di Villa Cappugi, aperta al pubblico; per le prenotazioni il telefono è 333 7350637. Altro ospite attesissimo Lirio Abbate, giornalista antimafia, caporedattore di Repubblica, autore di cinema, radio e tv. Combatte da sempre per la legalità attraverso le sue inchieste giornalistiche; sabato 15, alle 10, in Biblioteca San Giorgio, parlerà sul tema “Crimini e comunicazione” insieme a Antonio Fusco, funzionario del Ministero dell’Interno e scrittore. Sono in programma in questi quattro giorni di Festival tanti incontri con gli scrittori (tra i tanti: Stefano Tura, giornalista RAI, Marco Vichi, Leonardo Gori, Franco Forte, Paolo Roversi, Barbara Perna, Valeria Corciolani) e gli appuntamenti sono consultabili nel programma del Festival visibile anche sulla pagina Facebook di Giallo Pistoia. Per la consueta attenzione al mondo del fumetto sabato 15, alle 17.45 sarà presente in Biblioteca Guido “Silver” Silvestri, uno dei fumettisti italiani più importanti di sempre, il papà dell’amatissimo Lupo Alberto. Domenica, con inizio alle 10, in Biblioteca San Giorgio si svolgerà il Laboratorio di fumetti a cura di Igor Beneforti e Raffaele Posulu, è la seconda edizione di Yellow Kid per ragazzi da 10 ai 15 anni e per partecipare occorre prenotarsi con una mail a [email protected] Sabato 15 aprile, alle 21 al Piccolo Teatro Bolognini, a ingresso libero sarà in scena lo spettacolo teatrale: “Le panne” di Friederich Durrenmatt” con protagonisti la Compagnia Teatrale Il Rubino per la regia di Dora Donarelli. Domenica 16, dalle 10, si procederà alla premiazione del concorso tra tre autori di romanzi gialli, sottoposti ad una giuria di giovani lettori; nella stessa mattina avrà luogo anche la premiazione del concorso “Investigatori a scuola”. La giornata conclusiva di lunedì 17 vedrà, al teatro Manzoni, un incontro organizzato con la Consulta Provinciale degli Studenti, sul tema “Riflessioni e parole contro le mafie” aperto agli studenti e alla cittadinanza, a cui prenderanno parte il dottor Gian Carlo Caselli, il professor Enzo Ciconte e il Tenente Colonnello Edoardo Marzocchi della D.I.A. di Firenze. Il Presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo interverrà alla manifestazione per portare un saluto.   Da martedì 11 e fino al 29 aprile è allestita nella Biblioteca San Giorgio una mostra per ricordare Luca Boschi, pistoiese, esperto internazionale di fumetti, scomparso circa un anno fa e curata da Pierluigi Gaspa. Titolo della mostra “DA PISTOIA A PAPEROPOLI... E RITORNO!” Figura di spessore internazionale, Luca Boschi ha mantenuto un rapporto costante con la sua città (e dintorni), realizzando disegni e campagne sociali, partecipando a incontri e convegni, e operando anche nella scuola. La mostra presenta alcuni esempi di un'attività che si è svolta nell'arco di un quarantennio. Nei quattro giorni del Festival, il loggiato del Palazzo Comunale in Piazza Duomo sarà illuminato con il colore giallo, per ricordare l’evento. Sono oltre 40 le aziende del centro storico che hanno aderito all’iniziativa, promossa in collaborazione con l’Amministrazione comunale e con Confcommercio Pistoia e Prato, di collocare nell’interno o in una vetrina, un espositore che presenta il Festival, unitamente ad alcuni romanzi gialli.   «Questo evento si dimostra sempre più un festival per la città, con la città – sottolinea Gabriele Sgueglia, assessore alle attività produttive del Comune di Pistoia -. La novità di quest’anno è il coinvolgimento delle attività commerciali del nostro territorio, che aiuteranno ad avvicinare le persone alla lettura e a promuovere la manifestazione, i libri e le realtà più giovani coinvolte nelle attività. Un calendario ricco di appuntamenti, segno di una partecipazione dinamica della comunità che andrà oltre i confini del centro storico e che renderà Giallo Pistoia un festival diffuso, pronto ad accogliere le personalità che difficilmente si possono incontrare dal vivo.» Da venerdì a domenica, in Biblioteca San Giorgio saranno proiettati tre film sul tema del giallo, a ingresso libero.   Il XIII° Festival ha ottenuto i patrocini della Regione Toscana, del Comune di Pistoia, della Provincia di Pistoia, la collaborazione della Biblioteca San Giorgio, dell’Associazione Amici della San Giorgio, oltre il fondamentale contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, Altri sostenitori sono: Banca Alta Toscana, Banca Intesa, Giorgio Tesi Group, Romiti Vivai, Mister Wizard, Cesvot delegazione di Pistoia, CNA Toscana Centro Pensionati, CEPPO Premio Letterario Internazionale, Grafica StudioCi, Santopalato, Bonacchi Expert, Centro Orafo Pistoiese, Villa Cappugi, Quisicosa caffè, l’Edicola di Igor.   Gli eventi e gli incontri del XIII° Festival del Giallo sono a cura dell’Associazione Giallo Pistoia. Gli appuntamenti potranno essere seguiti diretta sulla pagina Facebook della Biblioteca San Giorgio e di Giallo Pistoia.  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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soldan56 · 5 years
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l’amico vostro
e naturalmente l’assessore regionale alle Politiche abitative della Lombardia, Stefano Bolognini (Lega), si dice «a favore e ben disponibile».
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