Tumgik
#Talmente convinta che non lo vedrà nessuno che avevo scordato i tag
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Il sogno e la poesia
Ok posto qui per completezza, in quanto dubito che dei 4 gatti italiani qui su tumblr ci sia qualcuno che segue questa soap, ma io ormai sono parte del trash e alle OTP non si comanda, QUINDI
Una fanfic sul paradiso delle signore. Sui Barberasmo. Perché sì. Disponibile anche su EFP e Ao3. Titolo preso dalla poesia di Frida Kahlo usata in questo video.
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“Perché non ti sei fatto annunciare?”
“Perché ho detto a Italo che non c’era bisogno, che mi stavi aspettando.”
Non hanno nessun appuntamento, eppure è la verità. Adelaide l’ha aspettato riempiendo di candele quella stanza vuota, come a preparare un incontro in cui non osava sperare. L’ha aspettato stasera, da un mese, forse da tutta una vita. E ora lui è qui. 
“Ti offro qualcosa da bere?” Adelaide prova a dissimulare, a riportare la situazione ad un’apparente normalità, ma Marcello la ferma e lei si ritrova a guardarlo senza più scuse o difese. Quando lui si avvicina una parte di lei vorrebbe solo fuggire, sottrarsi ai battiti furiosi del proprio cuore che le chiede solo di annullare ogni distanza fra loro. Come colpo di grazia, Marcello si scusa . Si scusa per essersi sacrificato. Per essere migliore di quanto Umberto sia mai stato. Per aver messo gli interessi degli altri, di Adelaide , prima dei suoi.
Adelaide si gira di spalle mentre gli risponde, incapace di guardarlo in viso mentre la verità, inarrestabile, si fa strada fra le sue labbra, oltre il nodo alla gola: ogni cosiddetto errore che Marcello ha elencato non ha fatto altro che accrescere la stima che ha di lui e rendere più dolorosa la stretta al petto che sente ogni volta che i loro sguardi si incrociano.
“E questa come vogliamo chiamarla? Fedeltà?” Un sentimento che Adelaide non è abituata a vedere rivolto a sé stessa. Ha dedicato buona parte della sua vita a Umberto per ritrovarsi con una casa vuota e un cuore in frantumi. Mai più , si era giurata. Ma Marcello è diverso, oggi ne ha avuta la prova. “Per me è molto di più.” Il significato preciso di quel di più aleggia nell’aria, non detto. 
“Adelaide io-” 
“Nessuno pretende niente da te,” lo interrompe lei. “Non qui. Non ora.” Non si aspetta di essere ricambiata. Non si aspetta nulla, ma non può più nascondere i propri sentimenti, non a lui. 
Marcello non dice nulla. Contro ogni aspettativa, contro il pudore, contro tutto il mondo che li vuole divisi, semplicemente la bacia, e tutto il resto cessa di esistere. Le loro labbra si cercano e si trovano, come hanno già fatto le loro anime, ed è allo stesso tempo troppo e non abbastanza. Marcello si sposta a baciarle il collo, poi la nuca, mentre le sue mani trovano la cerniera del vestito da sera. Adelaide si abbandona completamente contro di lui, la schiena percorsa dai brividi mentre Marcello scopre centimetro dopo centimetro di pelle. In lingerie davanti a lui si sente esposta, fragile, ma non vulnerabile; sa che da lui non avrà mai da temere.
“Sei bellissima,” le sussurra all’orecchio. Detta da lui, perfino la frase più banale del mondo diventa una poesia.
Adelaide gli prende le mani e lo guida verso le sue stanze, scivolando fuori dai tacchi, fermandosi per baciarlo ancora, cominciando a spogliarlo senza fare caso a dove getta i suoi abiti. Che la servitù veda, che Matilde e Tancredi sappiano, non le importa nulla. Esiste solo Marcello.
Il suo Marcello.
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