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ROMA. La scuola della destra controlla e punisce. Un salto indietro nel tempo
Le prove INVALSI (acronimo che sta per Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione) sono da anni al centro del dibattito italiano per la loro capacità di misurare le competenze degli studenti in momenti chiave del loro percorso scolastico. Di recente, le proposte di riforma avanzate dai partiti di destra hanno acceso nuove discussioni, delineando una…
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#Associazione La Nostra Scuola Agorà 33#Irene Manzi#prove INVALSI (acronimo che sta per Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione)#Roma#SCUOLA#Usb Scuola
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È successo ho preso coraggio, ma in realtà nemmeno ci ho pensato su più di tanto, e mi sono alzata dalla sedia per fermare a metà strada quella che è stata la mia insegnante di canto, naturalmente non mi aveva riconosciuta nonostante in realtà qualche anno fa l'avevo già salutata ad un altro spettacolo ma quella volta mi ero limitata ad abbracciarla dando per scontato che sapesse chi fossi, stavolta no, stavolta le ho chiesto a chiare lettere ti ricordo di me? E la risposta ovviamente è stata il suo sguardo che cercava di identificarmi, le ho detto il mio nome e di immaginarmi piccolina e dopo un po' mi sono proprio sciolta dicendo sai continuo a cantare Disney e ho ancora la pennetta USB che mi avevi fatto "angioletta" con le tue tracce al pianoforte e guai chi me la tocca, abbiamo riso inizialmente entrambe imbarazzate dopodiché sono diventate risate vere e spontanee che mi hanno davvero riportata mentalmente e con il cuore a quelle lezioni con lei a scuola di musica, a me che non stavo zitta durante la registrazione della base al piano, alla mia risata registrata alla fine di una di quelle basi in cui aveva suonato una nota a caso, allo sguardo proprio da bambina che avevo guardandola come punto di riferimento ai saggi e la me bambina che correva con il quaderno delle canzoni in mano per il saggio e agli abbracci teneri e pieni di emozione, alla consegna dei fiori, all'esibizione in quel centro commerciale insieme a papà a cantare Nel blu dipinto di blu con lei che mi guardava e all'orgoglio con cui aveva chiamato il tenore della scuola per fargli sentire la mia Semplicetta Tortorella.
Ho davvero un sacco di bellissimi ricordi legati a quelle lezioni di canto ed è vero ho abbandonato la scuola di musica alle medie ma il canto non l'ho mai tradito e la musica continua e continuerà sempre a far parte di me 🎶 Mi ha invitata a riprendere le lezioni con lei a settembre o comunque a venire a trovarla portando con me quella pennetta tanto speciale :)
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#ricordi#scuola di musica#canto#lezioni di canto#insegnante di canto#incontri#abbraccio#risate#momenti felici#musica#emozione
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Lenovo Notebook PC Portatile Intel i5 12th Gen: Recensione e Specifiche - Ideale per Uso Scolastico e Professionale
Lenovo Notebook PC Portatile Intel i5 12th Gen: Recensione e Specifiche - Ideale per Uso Scolastico e Professionale
Lenovo presenta un notebook PC portatile che si distingue per le sue prestazioni e la sua versatilità. Dotato di un processore Intel i5 di 12th generazione, 16GB di RAM DDR4 da 3200 MHz e un SSD PCIe NVMe da 512GB, questo dispositivo offre la potenza necessaria per gestire una vasta gamma di compiti, sia a scuola che sul posto di lavoro.
Il display Full HD da 15,6 pollici garantisce una nitidezza e una chiarezza straordinarie, mentre la scheda grafica Intel Iris Xe Graphics assicura prestazioni grafiche fluide e realistiche. La tastiera QWERTY italiana con tastierino numerico offre un'esperienza di digitazione confortevole e efficiente.
Questo notebook è dotato di una webcam HD 720p con otturatore per la privacy, garantendo la sicurezza e la privacy degli utenti durante le videochiamate e le conferenze online. Con connessioni Wi-Fi, Bluetooth e una varietà di porte tra cui USB-C, HDMI e jack per cuffie/microfono, questo dispositivo offre una connettività completa per soddisfare tutte le esigenze.
Il sistema operativo Windows 11 Pro preinstallato garantisce un'esperienza utente fluida e intuitiva, mentre il software incluso come Libre Office, VLC, Chrome e Adobe Reader offre un'ampia gamma di strumenti per aumentare la produttività e l'efficienza.
In conclusione, il notebook Lenovo con processore Intel i5 di 12th generazione è la scelta ideale per coloro che cercano un dispositivo affidabile e performante per uso scolastico, lavorativo e smartworking. Con le sue prestazioni potenti e la sua versatilità, questo notebook si distingue come un compagno affidabile per tutte le esigenze informatiche.
Acquista il portatile tramite il nostro link di affiliazione e supporta il nostro lavoro senza costi agiguntivi nei tuoi confronti.
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Il Dizionario di Cassandra/ Archivismi
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Il Dizionario di Cassandra/ Archivismi
(558) —Come definire un tentativo di portare alla luce le iniziative per la conservazione della cultura? Un tentativo di preservare quello che ognuno pensa che meriti essere preservato? Un atteggiamento corretto verso la cultura, l’infosfera ed il loro futuro?
19 novembre 2023
Ar-chi-vis-mo: s.m. (pl. -mi,)
atto di preservazione della cultura, particolarmente di quella in ambito digitale
atteggiamento generale orientato alla preservazione di artefatti culturali
Ohibò — esclameranno i 24 increduli lettori — se Cassandra, dopo tanto tempo, formalizza oggi un neologismo, vuol dire che c’è qualcosa di importante all’orizzonte.
Si, ma non si tratta di una novità, al contrario un discorso portato avanti da tempo, prima in maniera quasi istintiva, poi sempre più strutturata e convinta.
Perché la necessità di preservare ciò che ogni essere umano lascia, prima o poi, in eredità agli altri non può essere gravame solo di particolari categorie di persone, ma prima di tutto responsabilità di ciascuno.
Se guardiamo verso l’orizzonte, non quello davanti a noi, quello dietro, vediamo un percorso continuo di attività di preservazione della cultura, che parte da tradizioni orali e tavolette di argilla per arrivare alla Rete ed alle isole Svalbard; questo percorso passa attraverso di noi e continua in avanti, fino a ed oltre il nostro orizzonte.
Per questo alcune delle prossime esternazioni di Cassandra saranno dedicate a illustrare come anche un normale internauta può indossare la fascia di bibliotecario digitale, se è convinto di avere qualcosa che meriti di essere conservato.
Qualcosa che non sia destinato a rimanere chiuso nei database proprietari delle chat e dei social, foraggio per il capitalismo della sorveglianza, in cui la maggior parte degli internauti “conferisce” le proprie parole, immagini, pensieri.
Qualcosa che non sia nemmeno destinato a perdersi nel cestino della carta, nel cestino digitale delle cancellazioni volontarie, o nel Grande Cestino dei Bit, in cui finiscono i dati degli smartphone rubati, hard disk rotti, chiavette USB illeggibili, PIN crittografici dimenticati ed account cloud spariti od inaccessibili.
Qualcosa che nel prossimo futuro, quando le informazioni vere e quelle false saranno mischiate insieme , si possa più facilmente trovare dentro un’Infosfera sempre più avvelenata dalle false IA .
Stay tuned!
Scrivere a Cassandra — Twitter — Mastodon Videorubrica “Quattro chiacchiere con Cassandra” Lo Slog (Static Blog) di Cassandra L’archivio di Cassandra: scuola, formazione e pensiero
Licenza d’utilizzo: i contenuti di questo articolo, dove non diversamente indicato, sono sotto licenza Creative Commons Attribuzione — Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale (CC BY-SA 4.0), tutte le informazioni di utilizzo del materiale sono disponibili a questo link.
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Il panorama della sicurezza informatica registra un incremento delle minacce
Incremento degli attacchi informatici facendo ricorso a nuove tecniche, frequenti attacchi diretti contro numerose organizzazioni. Nonostante l'attenuazione degli effetti prodotti dal conflitto sul settore delle cyberminacce, la persistenza di questi pericoli sottolinea la costante necessità di una maggiore vigilanza e di robuste contromisure in grado di neutralizzare l'ininterrotta pressione di cyberattacchi in continua evoluzione. Negli ultimi mesi Check Point Research ha seguito da vicino i casi di un Advanced Persistent Threat (Apt) di matrice cinese rivolto contro enti governativi, di un malware che si nascondeva dietro app dall'aspetto legittimo, di una nuova versione di un tool di spionaggio cinese diffuso attraverso dispositivi Usb e di un firmware pericoloso impiantato su router Internet. I cybercriminali, inoltre, continuano a sfruttare la rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale, estendendo le limitazioni delle piattaforme di Ia generativa come ChatGpt4. Nel secondo trimestre del 2023 è stato registrato un incremento dell'8% nella media globale dei cyberattacchi settimanali, rispetto all'anno precedente, e il numero medio di incidenti settimanali ha raggiunto la punta di 1258 eventi per organizzazione, il valore più alto rilevato da Check Point Research nell'ultimo biennio. Durante questo trimestre del 2023 è il settore Scuola/Ricerca quello che ha registrato il più alto numero di cyberattacchi con una media di 2179 incidenti settimanali per organizzazione. Tuttavia, seppur preoccupante, questo dato rappresenta una flessione del 6% rispetto allo stesso trimestre del 2022. In seconda posizione il settore Pubblica Amministrazione/Forze Armate con una media di 1772 eventi alla settimana, dato che rappresenta un incremento del 9% rispetto al medesimo periodo di un anno fa. Segue a brevissima distanza il settore della Sanità con una media di 1744 cyberattacchi settimanali che si traducono in un significativo incremento del 30% anno su anno. Sempre nel corso del trimestre analizzato da Cpr, l'Africa ha totalizzato la media settimanale più alta di cyberattacchi per organizzazione con 2164 incidenti, valore che corrisponde a un aumento del 23% rispetto allo stesso trimestre del 2022. Anche la regione Apac ha visto aumentare del 22% il numero medio di eventi settimanali per organizzazione da un anno all'altro arrivando a una media di 2046. Per quanto riguarda gli attacchi ransomware, 1 organizzazione su 44 a livello mondiale è stata colpita:un dato che rappresenta però una riduzione del 9% rispetto al secondo trimestre del 2022, quando 1 organizzazione su 40 aveva dovuto affrontare incidenti di questo genere. Apac ed Europa hanno visto incrementare significativamente gli attacchi ransomware da un anno all'altro, con aumenti rispettivamente del 29% e del 21%. Segue il Nordamerica con un aumento del 15% anno su anno. In questo contesto, il settore Pubblica Amministrazione/Forze Armate è stato quello bersagliato dal più alto numero di attacchi ransomware che hanno colpito 1 organizzazione su 25, con un lieve calo del 4% rispetto all'anno scorso. Al secondo posto il settore della Sanità con 1 organizzazione su 27 colpita, una proporzione che rappresenta un aumento del 16% da un anno all'altro. A poca distanza il settore Scuola/Ricerca con 1 organizzazione su 31 presa di mira dal ransomware per una flessione del 2% rispetto all'anno precedente. Quali sono allora i consigli di Cpr al riguardo: - patch sempre aggiornate: mantenere computer e server sempre aggiornati applicando le patch di sicurezza, in particolare quelle evidenziate come critiche, può contribuire a limitare la vulnerabilità ai cyberattacchi; - corsi di cyber awareness: una formazione frequente per sensibilizzare sui temi della cybersicurezza è essenziale per proteggersi dagli attacchi informatici; - rafforzare l'autenticazione utente: i cybercriminali sfruttano normalmente Remote Desktop Protocol (Rdp) e tool simili per stabilire un accesso remoto ai sistemi colpiti utilizzando credenziali di login sottratte o indovinate per tentativi. Una volta entrati, gli autori di questi attacchi informatici possono installare e lanciare in esecuzione codice ransomware su una macchina crittografando tutti i file residenti al suo interno. Questo potenziale vettore di cyberattacco può essere neutralizzato mediante sistemi di autenticazione forte. Una policy che imponga l'uso di password forti con autenticazione multi-fattore e la sensibilizzazione del personale sugli attacchi di phishing studiati per sottrarre le credenziali di accesso sono componenti essenziali della strategia di cybersicurezza di un'organizzazione; - mantenere aggiornato il software: a volte i cybercriminali scoprono un punto di ingresso nelle app e nel software dei loro obiettivi, ne identificano le vulnerabilità e quindi le sfruttano. Per fortuna vi sono sviluppatori che ricercano attivamente le vulnerabilità ancora sconosciute per neutralizzarle con delle patch. Per poter usare queste patch occorre possedere una strategia di gestione delle stesse, ed essere certi che tutti i membri del team siano costantemente aggiornati con le versioni più recenti; - prevenire è meglio che neutralizzare: molti sostengono che prima o poi i cyberattacchi avvengano e non ci sia modo di evitarli, quindi l'unica cosa che resta da fare è investire in tecnologie capaci di rilevare l'evento una volta che la rete sia stata violata per mitigare i danni prima possibile. La realtà è ben diversa. Non solo è possibile bloccare i cyberattacchi, ma addirittura prevenirli. Muniti delle giuste tecnologie, la maggior parte degli attacchi informatici, anche quelli più avanzati, possono essere evitati senza interrompereil normale flusso del business; - soluzioni anti-ransomware: alcuni operatori specializzati in ransomware preparano accuratamente email di spear phishing altamente mirate usandole come vettore di attacco. Sono messaggi che possono trarre in inganno anche il dipendente più attento, con la conseguenza che il ransomware riesce ad accedere ai sistemi interni di un'organizzazione. Proteggersi da questo ransomware che “scivola attraverso le crepe” richiede una soluzione di sicurezza specializzata. Per raggiungere i propri obiettivi, il ransomware deve poter effettuare determinate azioni anomale come aprire e crittografare una grande quantità di file. Le soluzioni anti-ransomware monitorano i programmi presenti su un computer cercando i comportamenti sospetti che vengono normalmente tenuti dal ransomware; appena emergono questi comportamenti, il software può entrare in azione per fermare il processo di crittografia prima che i danni possano estendersi. Read the full article
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Indetto sciopero generale, previsti disagi nei trasporti
Nuovo sciopero generale per oggi, venerdì 26 maggio, indetto dal sindacato di base Usb. Previsti disagi nei trasporti, coinvolta anche la scuola. La protesta non interesserà i servizi essenziali delle zone dell’Emilia Romagna colpite dall’alluvione. “Lo sciopero rappresenta un passaggio importante per la ripresa delle rivendicazioni dei lavoratori e delle lavoratrici in Italia dentro un’economia…
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Sciopero generale Usb: a rischio trasporti e scuola
Sciopero generale Usb: a rischio trasporti e scuola. Nuovo sciopero generale per venerdì 26 maggio, indetto dal sindacato di base Usb. Previsti disagi nei trasporti, coinvolta anche la scuola. La protesta non interesserà i servizi essenziali delle zone dell'Emilia Romagna colpite dall'alluvione. «Lo sciopero rappresenta un passaggio importante per la ripresa delle rivendicazioni dei lavoratori e delle lavoratrici in Italia», afferma la sigla sindacale, chiedendo «300 euro netti subito in busta paga». Ferroviere dello Stato ha reso noto che circoleranno regolarmente le Frecce e gli Intercity di Trenitalia, mentre Italo ha pubblicato sul proprio sito la lista dei treni garantiti. Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, a Roma non ci dovrebbero essere blocchi di bus, metro, tram e ferrovie. A Milano il servizio delle linee di superficie e metropolitane sarà garantito fino alle 8:45 e dalle 15 alle 18. A Napoli tram, bus e filobus garantiti dalle ore 5:30 alle ore 8:30 e dalle ore 17:00 alle ore 20:00.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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CRESTRON AIRMEDIA E MICROSOFT TEAMS
Nessuna nuova app da scaricare. Nessun nuovo software da configurare. Un modo per condividere contenuti da qualsiasi dispositivo con la semplice pressione di un solo pulsante. Se stavate cercando una soluzione per CONFERENZE WIRELESS rapide e semplici, lo avete trovato.La fusione tra l'AirMedia AM-TX3-100 di Crestron e Microsoft Teams ha dato vita a un prodotto dal potenziale incredibile: Conferenze veloci, istantanee tramite un piccolo dispositivo portatile wireless one-touch. Non è altro che un dongle collegato a una porta USB-C, basta premere un pulsante e boom: conferenza istantanea.L'adattatore AirMedia Connect è piuttosto semplice da utilizzare, ma questo smentisce le sue capacità. Il dongle appare un po' come un disco da hockey sovradimensionato con un cavo USB-C corto e robusto e una spia luminosa che delinea il perimetro del disco.Sebbene la tecnologia di presentazione e conferenza wireless AirMedia® sia in circolazione da oltre un anno, quest'ultima offerta di Crestron è particolarmente opportuna nell'attuale stato di "permanenza ibrida": la maggior parte delle aziende hanno una combinazione di lavoratori sia in locale che da remoto che hanno la necessità di partecipano a riunioni di grandi o piccole dimensioni, a volte in tempi stretti e quindi non hanno tempo da perdere. Lo stesso vale anche per la scuola: l'apprendimento ibrido è un altro esempio di quella combinazione di collaborazione tra persone in loco e persone remote.Piattaforme come il software Microsoft Teams® Rooms sono state create proprio per un momento come questo: sono potenti, sono intuitive e Microsoft ha collaborato con un'ampia gamma di produttori di hardware per ottenere il risultato finale, tra cui Crestron.Orizon S.r.l. è Elite Partner di Crestron, non esitare a chiedere informazione sui prezzi e specifiche dei nuovi prodotti Crestron per le conferenze e sale riunioni. Contattaci.
Orizon S.r.l. - Domotica San Donà di Piave - System Integrators per l'automazione dei sistemi intelligenti e connessi all'IOT. Read the full article
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Un Bazar unico per i vostri acquisti! - Zaino antifurto impermeabile con porta Usb scuola ufficio notebook Nero
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[vc_row][vc_column][vc_column_text]Da dove arriva la chiavetta USB che Marcy vede spuntare dall’imbottitura del divano del salotto? Chi l’ha nascosta e perché è saltata fuori proprio nel giorno del suo compleanno? Incuriosita dallo strano ritrovamento e impaurita per quello che la chiavetta potrebbe contenere, Marcy si precipita a casa di Leo, amico fidato ed esperto informatico, per provare ad aprirla: i due amici vi troveranno una lettera misteriosa che propone un gioco costituito da una serie di enigmi matematici. Sullo sfondo del loro percorso, tra ipotesi e teoremi, sconfitte e soluzioni, si rivelano le vicende personali dei due protagonisti, il rapporto con i compagni di scuola, i genitori e il mondo degli adulti. Un romanzo d’esordio originale e avvincente. Una storia moderna e coinvolgente.[/vc_column_text][thb_gap height="20"][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width="1/3"][thb_image full_width="true" alignment="center" image="1983"][/vc_column][vc_column width="2/3"][vc_column_text]Casa editrice: Einaudi Ragazzi Collana: Carta Bianca Autore: Turlo Donata Età: 12+ Numero pagine: 192 Formato: 14 x 19,5 cm Prezzo: 11,00 Euro Codice: 9788866563624 Data di pubblicazione: 14 Febbraio 2017[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]
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Drama Challenge: Reset
Episodio 8
@ili91-efp mi ha scritto che questo episodio era un attentato. Ed in effetti...parte tranquillo e poi il devasto.
Dunque, l'episodio si apre con un approfondimento dei passeggeri, questa volta del vecchietto con la valigia. Anche per lui una storia molto triste: un padre che abita in un garage che s'ammazza di lavoro per mandare la figlia a scuola, sommerso di debiti e che vive un pò alla giornata.
Ha la valigia perché quel giorno il suo proprietario di casa/garage lo ha sbattuto fuori e dentro la valigia tiene quindi tutti i suoi averi.
Insomma, un pover'uomo con una vita difficile.
Torniamo sul bus con i due lead. Li avevamo lasciati nell'episodio precedente a decidere tra chi dei due passeggeri fosse il bombarolo: la donna di mezza età o il vecchio con la valigia. Alla fine concordano che siccome è difficile aprire la valigia dell'uomo, inizieranno dalla donna.
La lead le si avvicina con una scusa degli assorbenti e non solo la donna non fa una piega ma quando la ragazza gli apre la busta non muove un muscolo. Dentro la borsa la donna ha una pentola a pressione. Curiosa la lead domanda cosa ci sia dentro e veniamo a sapere che c'è della carne.
Perplessa sul contenuto Li Shi torna verso Xiao e discutono di pentole e padelle. Per la ragazza è sospetto mentre per Xiao no. Chi è che porta il cibo nelle pentole su un bus? si domanda Li Shi? Mia madre ad esempio, risponde Xiao.
i due lead decidono allora di concentrarsi sull'altro viaggiatore, pensando di buttare fuori la valigia dell'uomo appena di aprono le porte. Ma non c'è bisogno: l'uomo ferma i due ragazzi prima che scendano e aprendo la sua valigia da alla lead degli assorbenti.
Tralasciando la gentilezza dell'uomo, questo fatto implica che non è lui il bombarolo visto che nella valigia non c'è traccia della bomba. E mentre i due lead stanno per scendere, Xiao in un guizzo di coraggio, prende la pentola della donna pronto a gettarla fuori. Non solo di nuovo la donna non fa una piega...ma la bomba viene azionata e BOOM! In faccia al lead tra l'altro.
La scena si sposta all'esterno e vediamo come l'uomo della valigia e la donna di mezza età - da me chiamata la psicopatica da ora in poi - si siano incrociati per le scale che portano alla fermata e come siano saliti assieme sul bus.
La lead si risveglia ma c'è qualcosa che non va in Xiao. Sembra che non riesca svegliarsi e solo dopo un pò ci riesca. Dice alla lead che era in standby sentendo tutto ma non riuscendo a svegliarsi. [Questa la lascio qui]
Li Shi dice a Xiao che si è svegliata alla stessa ora del loop precedente e da questo ipotizzano che una volta che la bomba è sul bus il tempo non va indietro. Significa che il loop è finito? che questa è l'ultima occasione per scendere dal bus?
Cosa fare? scendere e mandare a fanculo tutti e tutto o provarci ancora? Li Shi dice che ha paura di morire e che vorrebbe scendere ma che ormai quelle persone per lei non sono più degli estranei e che li vuole salvare a tutti i costi. Pensando che Xiao invece se ne voglia andare a pronta ad allontanarsi da lui ma il ragazzo le prende la mano - senti la ship come vola - e le dice di provarci per l'ultima volta.
S'inventano così, di aver perso una chiavetta USB e si mettono a cercarla sul bus con l'obbiettivo di avvicinarsi alla pentola che ormai è chiaro contenga la bomba. Ma appena Xiao ci si avvicina e la tocca...la psicopatica tira fuori un coltello e pugnala il lead.
Non contenta, tra il terrore generale di tutti, acchiappa anche Li Shi e accoltella pure lei. E poi fa esplodere la bomba.
La scena si riapre di nuovo nel loop, con i nostri eroi addormentati. Questa volta è Li Shi ad avere problemi a svegliarsi e quando lo fa è visibilmente turbata e spaventata. Xiao la abbraccia e consola e tenendola per mano è fermo nel trascinarla fuori dal bus alla fermata. Costi quel che costi.
Ma Li Shi si blocca sull'entrata e dice al lead di provarci nuovamente. Xiao non è d'accordo ma la ragazza senza indugio prova a rubare la pentola della psicopatica. Come si consueto la donna tira fuori il coltello ma questa volta è Xiao a frapporsi tra lui e Li Shi e nasce una colluttazione tra i due.
Mentre Xiao e la psicopatica si combattono Li Shi prende la pentola e prova a trascinarla fuori dal bus. In quel momento Xiao riesce a sopraffare la psicopatica ed ad accoltellarla. Caduta esanime sul suo posto con Xiao coperto di sangue, il ragazzo prende per mano Li Shi ed esce dal bus. In quel momento qualcuno fa denotare la bomba ed esplode tutto.
Considerazioni sparse:
- Ripeto quanto detto sopra sul fatto che questa puntata sia stata un attentato. Bellissima. Grazie a lei sappiamo chi sia il bombarolo a metà serie, lasciandoci il resto avvolto nel mistero. Cosa accadrà adesso? Se pensavo che tutta la serie sarebbe stata impostata sulla ricerca del bombarolo, mi sbagliavo di grosso. Adoro la piega che ha preso la serie con questi ultimi minuti.
- La psicopatica è una psicopatica. Già la scena dove portava la pentola su per le scale si capiva che non potesse contenere davvero della carne ( a meno che non contenesse un cervo intero) e che quindi fosse sospetto, il suo ruolo come bombarola è stato nascosto molto bene. Ed anche come personaggio è avvolto nel mistero. Se bene o male gli altri passeggeri hanno reazioni e azioni che inquadrano il personaggio, sulla psicopatica c'è poco da dire.
- Non mi aspettavo l'accoltellamento. La scena dove Li Shi viene ammazzata è stata straziante da vedere sopratutto per la reazione devastata e terrorizzata di Xiao. Le sue urla e la sua disperazione erano palpabili. Idem quando è Xiao ad essere colpito: Li Shi è sconvolta e quando si risvegliano dopo che è successo, il loro abbraccio ci stava tutto. Ho davvero percepito la paura ed il fatto che tengano uno all'altro.
- Nel commento precedente avevo detto che mi sarebbe piaciuto che Xiao intervenisse di più e che fosse meno passivo. Questo episodio mi ha dato quello che volevo. Ma voglio spezzare una lancia in più in favore del ragazzo: solo la sua presenza basta a Li Shi per essere più tranquilla. Al di là delle azioni di Xiao, è chiaro come alla ragazza anche solo sapere di non essere sola in tutto questo, da coraggio e speranza. Inoltre adoro come la loro relazione si sia e si stia sviluppando in questo contesto così particolare.
- Bello il discorso di Li Shi sul salvare i viaggiatori del bus anche perché per lei non sono più degli sconosciuti. Ormai li conosce, conoscere le loro storie ed i loro parenti. Sarebbe difficile salvarsi dall'esplosione e poi continuare a vivere la loro vita sapendo di aver ignorato la possibilità di salvarli.
- Sul tizio della valigia ho poco da dire perché ormai la storia struggente me l'aspettavo. Ma voglio dire quanto mi ha fatto piacere e tenerezza quando ha dato gli assorbenti alla lead. <3
- Ora, io voglio dire una cosa senza incazzarmi: come è possibile che nei loop precedenti, ogni volta che i due lead facevano casino sul bus o volevano scendere, gli altri passeggeri gli montassero addosso in tre per tenerli fermi e DAVANTI AD UN ACCOLTELLAMENTO non fanno nulla? Perché a Xiao quando ha rotto il finestrino del bus lo hanno spiaccicato al muro in tre e alla psicopatica nessuno gli si avvicina e lasciano che due ragazzini la contrastino senza aiutarli??? Io basita.
Con lo Youtuber che fa il video poi. Ti ammazzano una persona davanti e tu fai il video.
Lead...datemi retta. Ha ragione Xiao. Lasciateli crepare tutti sti stronzi.
- E mò? questa è la domanda che mi sono fatta una volta finito l'episodio. Vorrei credere che il loop sia finito perché la psicopatica è morta ma sono piuttosto sicura che il loop finirà quando tutti i passeggeri saranno salvi e la bomba non sarà scoppiata. Me lo sento. Cmq sia, sembra che rivedremo l'agente Zheng a breve. XD Dopo questa morte la polizia è di sicuro dietro i due lead. Se di nuovo vanno a spiegargli il loop, vomito.
- Sul finale Xiao ha perso la testa. Dopo aver accoltellato la psicopatica, sembrava arrabbiato e fuori di sè dalla rabbia. Trascina via la lead senza voltarsi indietro, senza scappare o urlare.
- A quanto pare c'è un limite a quanto il loop può tornare indietro. In questo episodio vediamo come oltre ad una certa ora (13:29) il tempo indietro non va. Ergo hanno 15 minuti per davvero. Non uno di più.
- Avevo detto che quando c'era l'esplosione i due lead non sentivano dolore? Beh mi sbagliavo a quanto pare. Xiao dopo la bomba in faccia dice che ha sentito il male. Ergo, quando ha detto che non sentono dolore allora era una cazzata?! Perché cambiano le cose? Dopo vado a ricercare la scena perché non sono pazza. O_O
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Sicilia: Studenti, docenti e No War contro l’Alternanza Scuola-Lavoro nelle forze armate - Osservatorio Repressione
Alternanza Scuola-Caserma? No, grazie!!! Venerdì 8 aprile studenti, insegnanti, associazioni No War e sindacati di base si sono dati appuntamento a Palermo per chiedere l’abrogazione del protocollo d’intesa tra l’Ufficio Scolastico della Regione Sicilia e il Comando Militare dell’Esercito firmato il 20 dicembre 2021, nonché dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l���Orientamento (PCTO), come sono state ridenominate le attività di Alternanza Scuola-Lavoro introdotte con la legge 107/2015 (la buona scuola di Matteo Renzi & C.).
di Antonio Mazzeo
Alla vigilia dello scorso Natale, gli istituti secondari di secondo grado dell’Isola si sono trovati un pessimo regalo: un accordo di durata triennale tra la massima istituzione scolastica regionale e il Comando generale dell’Esercito per lo svolgimento delle attività di alternanza scuola-lavoro in alcuni dei reparti militari presenti in Sicilia. Un provvedimento prontamente respinto da buona parte del mondo della scuola e per la cui abolizione è stato costituito un Coordinamento di cui fanno parte oggi 15 associazioni (Anarchica Palermo, Cobas, Collettivo Studentesco LC Garibaldi Palermo, Collettivo Radio AUT, Comitato di Base NO MUOS Palermo, Federazione Anarchica Siciliana, Fronte della Gioventù Comunista, Laboratorio A. Ballarò, Laboratorio Sociale Malaspina, Movimento No Muos, Our Voice, Partito Comunista dei Lavoratori, SCUM, Studenti Palermitani, USB Scuola).
“Rigettiamo con forza il Protocollo d’Intesa firmato dal Comando Militare dell’Esercito e dall’Ufficio Scolastico Regionale che prevede l’impiego degli studenti in progetti lavorativi, non retribuiti, in sette caserme”, scrive il Coordinamento No PCTO. “Riservare particolare attenzione al mondo scolastico, accademico e scientifico per la diffusione dei valori eticosociali, della storia e delle tradizioni militari – così recita il protocollo – ci sembra in netto contrasto con tutti i documenti di vari organismi internazionali che invitano le istituzioni a non propagandare fra le giovanissime generazioni i valori della guerra che, peraltro, è ripudiata nella nostra Costituzione. Ci appare invece tragicomica l’intenzione – sempre del protocollo – di rafforzare la correlazione fra il sistema educativo e la valorizzazione del patrimonio artistico-culturale e naturalistico, poiché viviamo in una Regione che paga a caro prezzo la sottrazione di interi pezzi di territorio perché soggetti a servitù militari: dalla sughereta di Niscemi per far posto alla base che ospita il MUOS, alla costa di Punta Izzo ad Augusta interdetta alla fruizione per svolgervi esercitazioni militari”.
Secondo le organizzazioni siciliane che hanno promosso la Campagna No PCTO, la scuola dovrebbe rafforzarsi invece come punto di riferimento delle nuove generazioni e “non diventare cassa di risonanza o ancora peggio esecutore dei voleri dell’Esercito”. “La scuola – aggiungono – deve educare alla pace e alla convivenza tra i popoli e il modello scuola/caserma e la militarizzazione dell’educazione e del sapere vanno nella direzione opposta. Pertanto chiediamo all’USR Sicilia la revoca immediata del Protocollo e alle scuole siciliane che le abbiano intraprese, di sospendere ogni attività di collaborazione con le istituzioni militari”.
Il Coordinamento ha promosso una raccolta di firme contro l’Alternanza nelle forze armate che saranno consegnate venerdì mattina a conclusione di un presidio davanti all’Ufficio Scolastico della Regione, in via Fattori 60 (Palermo). Nello stesso giorno si terrà presso l’IIS “Ettore Majorana” del capoluogo siciliano il convegno di aggiornamento/formazione del CESP Centro Studi per la Scuola Pubblica, rivolto a tutto il personale scolastico (in presenza e videoconferenza), dal titolo ASL/PCTO. Un bilancio del loro svolgimento”. Interverranno, tra gli altri, i professori Edoardo Albeggiani e Pino Iaria e gli studenti Giorgio Caruso (LS “Einstein” di Palermo) e Diego D’Urso (LS “Lombardo Radice” di Catania).
“I Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento devono essere abrogati perché siamo di fronte ad un’attività lavorativa obbligatoria che ha il fine malcelato di insegnare alle giovani generazioni le basi fondamentali (ideologiche e pratiche) del mondo del lavoro nell’epoca del neoliberismo trionfante: precarietà, dequalificazione, sfruttamento”, spiegano i promotori delle iniziative dell’8 aprile. “Sia nella Formazione Regionale sia nella Scuola Pubblica, soprattutto negli Istituti Tecnici e Professionali, questa pratica ha messo a disposizione delle aziende centinaia di migliaia di giovanissimi/e che, con la giustificazione di imparare il mestiere, introiettano la concezione dominante per cui è una fortuna trovare un impiego anche se i diritti salariali, contrattuali, di orario e organizzazione, devono essere sacrificati”.
Per il Coordinamento NO PCTO la scuola rischia di diventare la “cinghia di trasmissione di un sistema che non solo sfrutta, ma prepara allo sfruttamento ed educa a sfruttare”. “Compresa nel pacchetto ASL/PCTO – conclude il Coordinamento – è l’evidente mancanza di sicurezza, per cui si sono verificati numerosi e gravi incidenti, con la morte nel corso di uno stage di due ragazzi frequentanti Centri Regionali di Formazione Professionale, ma che sarebbe potuto capitare in qualsiasi scuola secondaria”.
Così come con i processi di militarizzazione del territorio, anche con l’Alternanza Scuola/Lavoro la Sicilia ha assunto il ruolo di vero e proprio laboratorio sperimentale del modello socio-culturale bellicista ormai dominante. Così il protocollo Esercito-USR individua una serie di reparti armati dove gli istituti secondari di secondo grado dell’Isola possono svolgere da quest’anno scolastico i “percorsi di alternanza”. Nello specifico, presso il 62° Reggimento fanteria “Sicilia” di Catania sono stati attivati PCTO per Riparazioni apparati telecomunicazioni e veicoli; Gestioni magazzini e depositi; Manutenzione del verde; Gestione del servizio cucina e distribuzione vitto. Presso il 46° Reggimento trasmissioni di Palermo gli studenti possono operare al Cablaggio strutturato nelle reti locali e alla Gestione/supervisione dei servizi di rete. Sempre nel capoluogo siciliano, offerte formative sono disponibili presso il “Centro documentale dell’Esercito”, nella “Sezione rifornimenti e mantenimento” (Lavorazioni meccaniche di officina; Falegnameria; Fabbro; Verniciatura); all’11° Reparto infrastrutture (Progettazione opere edili; Assistente cantiere opere edili – impianti); al “CME – Comando Militare Esercito Sicilia” (Accoglienza e accompagnamento visitatori al Palazzo e per mostre/eventi; Gestione biblioteca, Orientamento topografico). PCTO di Lavorazioni in officina e laboratori sono attivi infine presso il 6° Reggimento bersaglieri della brigata “Aosta” a Trapani.
Le alternanze scuola-forze armate si sovrappongono purtroppo a tutta una serie di interventi “educativi-formativi” promossi all’interno degli istituti di ogni ordine e grado dai vertici del Ministero della Difesa italiano e dai Comandi delle forze USA e NATO presenti in Sicilia. E’ prassi consolidata l’organizzazione di “visite guidate” delle classi a caserme, aeroporti e basi militari o ad aziende produttrici di sistemi d’arma. Gli studenti vengono chiamati ad assistere a parate militari, alzabandiera, conferimenti di onorificenze a presunti eroi di guerra. Ci sono poi le molteplici attività didattiche affidate a generali e ammiragli (dall’interpretazione della Costituzione all’educazione ambientale e alla salute, alla lotta alla droga e alla prevenzione dei comportamenti classificati come “devianti”, bullismo, cyberbullismo, ecc.); i cori e le bande di studenti e soldati; gli stage formativi sui cacciabombardieri e le fregate.
Tra i “relatori” più richiesti ci sono i Marines statunitensi della base di Sigonella, vera e propria piattaforma di guerra per i velivoli da guerra e per i droni d’intelligence e killer impiegati a livello planetario. I dirigenti e i docenti-referenti delle scuole-progettifici sgomitano per contenderseli in corsi di lingua inglese, storia e tradizioni, interculturalismo, sport e “sana alimentazione”. Una militarizzazione delle coscienze e dell’istruzione funzionale al consenso generale verso i pluri-miliardari piani di riarmo e a creare le basi ideologiche dello studente-cittadino-soldato “modello” delle società belliche del XXI secolo.
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MAG 042 - Caso 0131103 - Grifter’s Bone
[Episodio precedente]
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Dichiarazione di Jennifer Ling, riguardo una performance musicale dal vivo alla quale ha assistito a Soho. Dichiarazione originale rilasciata il 3 novembre 2013. Registrazione audio di Jonathan Sims, Capo Archivista dell’Istituto Magnus, Londra.
Inizio della dichiarazione.
ARCHIVISTA
Chiunque abbia scritto di musica abbastanza a lungo ha sentito parlare di Grifter’s Bone. Una leggenda metropolitana, non del tutto uno scherzo, non del tutto qualcosa di vero. A volte sono un gruppo, a volte solo una persona. Se la storia li presenta come un gruppo, allora l’unico di cui i vecchietti conoscono il nome - perchè sono sempre i vecchietti a raccontare queste storie - è un tipo chiamato Alfred Grifter. Alcuni giureranno solennemente che sia il suo vero nome, altri ti daranno solo uno sguardo d’intesa e chiederanno se ti sembra vero. Il fatto è che nessuno sa un accidenti di lui tranne il nome con cui si fa chiamare, quindi sono tutte storie e chiacchiere, ma ce n’è in abbondanza per tutti.
La storia racconta di un musicista mediocre che brama di più, che si dà alle arti oscure, di solito adorazione del diavolo o stregoneria, ma fa un errore. Ne ho sentito parlare come di una maledizione, di un desiderio formulato male o persino di un diavolo che semplicemente si arrabbia per essere stato evocato e lo picchia fino a che le sue mani non funzionano più. Il finale però è sempre lo stesso: la sua musica è così stridente, così orribile da far rivoltare le budella, che lui, o a volte la sua band, sono costretti a imbucarsi ai concerti per suonare non annunciati a qualsiasi pubblico possano trovare. E la musica è tremenda, una cupa cacofonia di disaccordo e rumore, troppo da sopportare. Puoi sempre capire quando i Grifter’s Bone hanno suonato, ti diranno, a causa di tutte le orecchie strappate. Non si sbagliano completamente.
È da un po’ che scrivo per Earful. Prima ero solo io che scrivevo i miei pensieri sulla musica su un blog, ma qualche anno fa il mio allora-amico, adesso-capo Tommy Moncreef mi disse che stava mettendo su un sito musicale e mi chiese se volessi scrivere per esso. Ovviamente dissi di sì, ed eccomi ora a gestire i suoi contenuti video. Earful.com esiste da soli tre anni circa ma a essere sinceri nel mondo dei siti musicali ciò ci dà un pedigree abbastanza decente. Tommy viene dalla vecchia scuola - ha scritto per dozzine di riviste musicali, ai tempi degli alberi morti, prima che la stampa diventasse un imbarazzante parente sempre più vecchio che proprio non si decide a morire. Il punto è che conosceva molti vecchi contatti e scrittori, la maggior parte dei quali ha coinvolto per Earful. Il che vuol dire che sono stata rapidamente aggiornata su decenni di chiacchiere sulla scena musicale di Londra da uomini bianchi di mezza età che indossano solamente magliette di gruppi finiti tragicamente. Ed è stato allora che ho iniziato a sentire parlare di Grifter’s Bone.
Ogni volta che qualcuno stava ascoltando qualche proposta sotto la media, o anche qualche loro musica non ben vista, uno dei vecchietti, di solito Mike Baker, gli gridava “Vedo che hai il nuovo album di Grifter’s Bone!” o “Non sapevo che i Grifter’s Bone fossero tornati insieme!” o qualcosa del genere. Era seccante da morire, ma non l’ho mai veramente menzionato. E dopo aver sentito ogni possibile variazione della storia da una mezza dozzina di scrittori ubriachi alla nostra festa di Natale, ho più o meno deciso di lasciar stare.
Non ci ho più pensato molto fino all’inizio di quest’anno. C’è un tipo che lavora per Earful di nome Lee Kipple. Il suo titolo ufficiale è ‘Editore delle proposte’, anche se noi lo chiamiamo in modo un po’ più volgare, e il suo lavoro è ascoltare tutta la musica che ci viene mandata spontaneamente. CD, MP3; recentemente c’è stata una strana moda di mandarci musica su chiavette USB gadget. Lui la ascolta tutta. Come potete immaginare, la maggior parte di essa è tremenda. Comunque, Lee è praticamente il tipo più gentile che io abbia mai conosciuto, e non penso di averlo mai sentito lamentarsi. È alto, un po’ allampanato, con capelli lunghi e biondi che gli coprono le orecchie. E gli occhi se non sta attento.
A causa del suo lavoro, Lee ovviamente riceve molti commenti riguardo l’ascoltare musica schifosa, e se è uno dei vecchietti potete scommettere che menzionerà Grifter’s Bone. Mi ci è voluto un po’ a notare quanto la sua reazione fosse strana quando questo succedeva. Mentre la maggior parte dello staff fingeva di ridere, sospirava o imprecava un po’, Lee si irrigidiva. Annuiva delicatamente e allungava la mano a grattarsi le orecchie, ancora per la maggior parte coperte dai capelli. Nessuno sembrava notarlo.
Ho continuato a guardarlo e il comportamento ricorrente si ripeteva ogni volta che il gruppo veniva menzionato. Non so quando mi sono convinta che doveva aver visto Grifter’s Bone esibirsi dal vivo, ma l’ho fatto. E oltre a quello, ho deciso che doveva avere orecchie finte, essendosi strappato le sue quando aveva visto il concerto, ed era per questo che teneva i capelli lunghi per coprirle. Non ci credevo davvero, ovviamente. Era solo una piccola teoria divertente con la quale mi piaceva giocare. Ma più guardavo Lee, più sembrava che davvero cercasse di tenere le sue orecchie coperte intenzionalmente.
Alla fine, circa un mese fa, ho deciso semplicemente di chiederglielo. Eravamo tutti usciti a bere qualcosa, e ammetto che potrei avere bevuto qualche vodka tonic in più di quanto sarebbe stato saggio, ma quando tutti gli altri se ne erano andati a casa ed era rimasto solo Lee, ho deciso che era il momento. Gli ho chiesto se fosse terribile come tutti dicevano. Lui è sembrato confuso, e io mi sono avvicinata. “Grifter’s Bone”, ho detto. Lui si è immobilizzato, completamente fermo. Ho aspettato che si toccasse le orecchie, ma invece mi fissava soltanto, senza muoversi. Ha cominciato a balbettare qualcosa riguardo non sapere di cosa parlassi, ma io l’ho interrotto. Ce l’aveva scritto su tutta la sua faccia terrorizzata; l’aveva visto.
L’ho guardato mentre decideva se cercare di scappare o no. C’è stato un momento in cui sono stata sicura che sarebbe letteralmente sfrecciato verso la porta, ma invece ha sospirato e annuito. Era stato quattro anni prima, mi ha detto, al The Good Ship a Kilburn. Lee aveva guardato un gruppo metal emergente il cui nome non si ricordava più - erano stati discreti, un po’ deludenti, quindi era dell’umore di finire il suo drink e andarsene. Il resto del pubblico sembrava pensarla allo stesso modo, quindi nessuno ha notato quando un uomo è salito sul palco e ha montato una piccola tastiera.
L’uomo era basso, così ha detto Lee, e spiacevolmente magro, con indosso un logoro completo marrone che gli stava addosso come, nelle parole di Lee, “lembi di pelle mal calzante”. I suoi capelli neri radi erano tirati indietro, e la sua faccia aveva una strana aria di crudeltà. Quando posava le dita sul suo strumento lasciava macchie rosso scuro sui tasti bianchi. Lee ha detto che non aveva mai sentito parlare di Grifter's Bone prima di quel momento, ma in qualche modo sapeva cosa stava guardando. E poi la musica era cominciata.
Dopo aver detto questo, Lee si è zittito. Era chiaro che si stava concentrando molto. Ho aspettato, non volendo interromperlo, ma alla fine ha solo scosso la testa. Ha detto di non riuscire a ricordare la musica. Ha provato, ma c’era solo il vuoto. Quando era tornato in sé stava vagando per le strade di Kilburn quasi due ore dopo, la sua maglietta inzuppata di sangue. Per la maggior parte di sangue suo. Detto questo Lee si è sbottonato la camicia e mi ha mostrato una serie di vivide cicatrici tagliate sul suo petto. L’ospedale gli ha detto che era probabilmente stato un taglierino di qualche tipo, ma lui non ne aveva memoria.
A questo punto sembrava sull’orlo delle lacrime, ma io non potevo lasciare stare. Gli ho chiesto delle sue orecchie. A questo in realtà ha riso e ha detto che no, non se le era strappate. Portando su la mano, Lee ha tirato indietro i suoi lunghi capelli biondi, scoprendo un orecchio che a prima vista sembrava normale. Guardando più da vicino però ho visto che indossava dei tappi per le orecchie color carne in modo che non fossero evidenti, e incrostato ai loro bordi c’era un anello di sangue secco. Ha detto che era l’unico modo che aveva trovato per farlo smettere di colare e rovinargli le camicie.
A questo sono rimasta un po’ sconvolta. Comprensibilmente, immagino, anche se era completamente colpa mia, e gli ho detto che doveva vedere un dottore se le sue orecchie non smettevano di sanguinare. Lee ha solo scosso la testa, dicendo che aveva visto abbastanza dottori da sapere che non lo potevano aiutare e che aveva imparato a conviverci. Abbiamo bevuto il resto della notte in silenzio prima di andare per le nostre rispettive strade.
Lo so che avrei dovuto lasciare stare dopo ciò, e di sicuro non ho più seccato Lee. Ma ho scoperto che io, io proprio non potevo lasciar perdere. O Lee era pazzo, o i Grifter’s Bone esistevano davvero. Ho cominciato a fare ricerche online. C’erano un po’ di siti che ne parlavano come di una leggenda metropolitana. C’era un duo punk in Oregon che annunciava orgogliosamente di essersi dato il nome Grifter’s Bone come “il Jack lo Squartatore della musica del Regno Unito”. C’erano molti post su blog musicali da novellini dell’ambiente che chiedevano cosa fosse Grifter’s Bone. Ma da nessuna parte c’era niente di minimamente simile alla storia di Lee.
Alla fine, avendo più o meno esaurito le forze, ho messo insieme le mie scoperte in un piccolo articolo di approfondimento e l’ho mandato a Tommy, che lo ha approvato come richiesto. Ho pensato che avevo speso abbastanza tempo sull’argomento da poterlo almeno utilizzare per qualcosa di decente per il sito. È andato abbastanza bene, anche se non ha avuto abbastanza successo da giustificare il tempo perso su di esso. Lee non lo ha menzionato quando ne abbiamo parlato la volta dopo - gli avevo chiesto se potevo scrivere della sua esperienza dopo averla resa scrupolosamente anonima, e lui aveva fatto spallucce e detto va bene. Tutto sommato, sembrava che qualsiasi cosa mi avesse presa all’amo fosse finito e io non ci stavo troppo male.
Poi qualcuno ha lasciato un commento sul mio articolo. Diceva solo “Stasera. Soho.” Non ci avrei prestato molta attenzione se non fosse stato per la seconda riga: “Non sono necessari tappi per le orecchie”. I tappi per le orecchie di Lee, e la ragione dietro a essi, erano stati l’unica cosa che lui aveva richiesto di tralasciare nell’articolo. L’ho menzionato a Tommy, e lui ha detto solo qualcosa riguardo ai perditempo, e a come io avessi di meglio da fare che passare una serata a vagare per Soho ed entrare in sale concerto a caso.
Probabilmente dice qualcosa di veramente deprimente sulla mia vita personale il fatto che davvero non avessi niente di meglio da fare. Quindi quel pomeriggio ho fatto precisamente quello. Vagare per le strade di Soho, prendere nota di tutti i musicisti in scaletta per suonare quella sera. Come mi aspettavo, nessuno di essi aveva in lista che avrebbe suonato Grifter’s Bone, ma ne ho preso nota comunque. Non era molto tardi ma era già buio, il mondo illuminato dal bagliore colorato delle insegne e dalle vetrine di Soho. Il vento era debole nelle strette strade, ma attraversava comunque il mio sottile cappotto di lana mentre vagavo, cercando un piccolo uomo dall’aria crudele con un logoro completo marrone.
Ho continuato la mia osservazione per forse un’ora quando ho visto qualcuno che mi fissava dall’entrata di un piccolo negozio. L’insegna al di sopra non aveva un nome chiaro, diceva solo “Cristalli. Libri. Tarocchi.” Era alto, scuro e segnato, con profonde linee di preoccupazione impresse su un altrimenti attraente viso. Quando ha visto che lo guardavo, ha cominciato ad avvicinarsi a me, ancora con quello sguardo intenso. Ho fatto qualche passo indietro e chiesto se lo potevo aiutare. Lui ha scosso la testa come se non fosse sicuro di cosa dire, poi mi ha chiesto che cosa stessi ascoltando. Un brivido mi ha attraversata quando mi sono resa conto che stava fissando le mie orecchie.
Io gli ho detto che non stavo ascoltando niente, e che non indossavo cuffie, e gli ho chiesto che cosa volesse. Lui ha scosso la testa di nuovo, e ha borbottato qualcosa riguardo il proteggere il mio udito. Si è poi girato e ha cominciato a dirigersi di nuovo nel negozio. Stavo per seguirlo quando ho visto un piccolo gruppo di persone girare l’angolo.
Era difficile essere sicuri dei loro lineamenti nel buio, ma a camminare davanti, trascinando una custodia per tastiera su ruote, era un uomo basso e magro in un completo marrone troppo largo. Le tre figure dietro di lui erano tutte molto più alte di lui, ma ognuno era magro come uno stecchino e si muoveva con un’andatura a scatti. Ho guardato di nuovo verso dove era stato lo strano uomo che mi fissava, ma si era ritirato nel suo negozio, e le luci erano spente adesso, perciò ho cominciato a seguire l’uomo che pensavo essere Alfred Grifter mentre lui e i suoi compagni si muovevano lungo la strada. Anche tutti gli altri portavano custodie da strumenti, e nessun altro per strada sembrava prestar loro alcuna attenzione, neppure quando il più alto ha letteralmente spinto via un uomo dal suo tragitto.
Alla fine hanno girato giù da una rampa di scale, in un jazz bar seminterrato che non ho riconosciuto. Dopo qualche secondo li ho seguiti. Il bar era poco illuminato e silenzioso, con luci rosse e arancioni che gli davano un’atmosfera calda e fumosa. Gli avventori stavano lì bevendo e chiacchierando. Ne ho contati undici in tutto. Ricordo che ho notato il numero a causa di quanto vuoto fosse il posto. La maggior parte sembravano vestiti per una serata di jazz, ma ho notato che alcuni di loro sembravano indossare pesanti cappotti o giacche e uno, un uomo anziano con una massa di capelli argentati, sembrava indossare un accappatoio di seta. Dietro di loro, sul palco, i Grifter’s Bone stavano preparando i loro strumenti.
Ora, nonostante tutto ciò che è successo fino a ora sembri mostrare il contrario, io non sono un’idiota. Mi ricordavo della storia di Lee chiaramente infatti, e non avevo intenzione di rimanere per lo spettacolo. Invece, ho tirato fuori il mio cellulare, ho fatto partire una registrazione video e l’ho posizionato in una piccola nicchia vicino all’entrata con una buona vista del palco. Ho controllato che il microfono funzionasse, e poi me ne sono andata. Sono stata in piedi in cima alle scale di quello squallido jazz club e ho aspettato.
Dopo qualche minuto a rabbrividire nel freddo, ho pensato di aver fatto un errore. Le strade erano deserte, e la notte di novembre prima mite aveva assunto un gelo da entrare nelle ossa. Poi l’ho sentita. Smorzata dai muri, ma chiaramente crescente fino a dove stavo, una nota. Una singola, chiara nota, da quel che sembrava un violoncello. Le se ne sono unite altre, una tastiera, una chitarra, e al di sopra di tutte il puro squillante suono di un flauto. Era bellissimo. Era una delle musiche più struggentemente bellissime che io abbia mai sentito. Poi sono cominciate le urla.
Non c’è stato nessun crescendo fino alle urla; nessuna crescita graduale che spieghi l’improvviso scoppio di suoni di agonia. Ci sono stati anche schianti, suoni di urti e, una o due volte, qualcosa che suonava come lacerazioni. Durante tutto ciò, di sottofondo, suonava quella bellissima musica. Io stavo lì in piedi, pietrificata sul posto, non volendo scendere laggiù ma incapace di fuggire, mentre di sotto tutto quello che riuscivo a sentire era musica inquietante e massacro.
Ho fatto per tirare fuori il mio cellulare per telefonare alla polizia, ma ho realizzato che lo avevo lasciato laggiù a registrare il jazz club. Avevo finalmente preso la decisione di correre a cercare aiuto quando i rumori sono cessati bruscamente, e c’è stato silenzio. Mi sono guardata intorno cercando chiunque potesse aver sentito le urla di dolore e panico, e che potesse star venendo in soccorso, ma non c’era nessuno. Solo io. Ho cominciato lentamente e con cautela a farmi strada verso il seminterrato. Se chiunque fosse stato lì sotto avesse voluto uccidermi, sarebbe stato piuttosto facile trovarmi con le informazioni sul mio telefono. In un modo o nell’altro ero alla loro mercè.
Quando ho aperto la porta è stato difficile capire esattamente cosa stavo vedendo. Nella fioca luce rossa, i resti lacerati e straziati delle persone che avevo visto vive meno di mezz’ora prima erano quasi indistinguibili dal tappeto e dall’arredamento. Sul palco, i musicisti stavano rimettendo via con calma i loro strumenti. Non avevano la minima macchia di sangue su di loro. Quello con il completo marrone, che immaginavo essere Alfred Grifter, ha guardato su. Ha guardato dritto nei miei occhi e ha detto, “Un bis?”. Ho afferrato il mio cellulare e sono scappata.
Non ho telefonato alla polizia. Avevo troppa paura di cosa potesse succedere. Ho guardato le notizie ossessivamente, aspettandomi di vedere qualsiasi cosa sul massacro, ma non c’era niente. È passata quasi una settimana, e non ho sentito niente. Non sono riuscita ad accedere al video di quella sera. Il mio telefono dice che è formattato male per qualche motivo, ma continuerò a provare. Sono tornata al jazz club, ma non ho trovato nessun segno di violenza, nessun segno dei Grifter’s Bone, e nessun segno delle undici persone morte quella notte.
ARCHIVISTA
Fine della dichiarazione.
Le nostre investigazioni personali sul gruppo “Grifter’s Bone” hanno ricavato poco che la signorina Ling non abbia già incluso nel suo notevolmente esaustivo articolo “Spaventi e assoli: racconto pizzicato di Grifter’s Bone”. La sua dichiarazione sembra di sicuro essere il resoconto più dettagliato di un incontro con il gruppo, supponendo che le si possa credere. Il jazz club di Dean Street nega energicamente che qualsivoglia violenza si sia svolta nel suo locale durante le date in questione, e non ci sono verbali della polizia che sembrino coincidere con la descrizione della signorina Ling.
Beh, immagino che non sia completamente vero. Secondo i verbali della polizia, durante il mese di Ottobre 2013, ci sono state un totale di undici morti violente nell’area metropolitana di Londra. Non è possibile far corrispondere i dettagli di tutte in base alle informazioni nella dichiarazione della signora Ling, tranne di una delle vittime, il signor Albert Sands, 67 anni, picchiato a morte in casa sua. Anche se è successo due settimane prima degli eventi in questa dichiarazione, secondo la polizia stava indossando una vestaglia di seta quando è stato brutalmente ucciso.
Sfortunatamente non siamo in grado di ottenere un seguito dalla signorina Ling; sembra che circa due settimane dopo aver dato questa dichiarazione abbia attaccato Agatha Norrell, la sua anziana vicina, con un martello da carpentiere. La signorina Norrell è rimasta in un coma dal quale non si è ripresa, mentre la signorina Ling ha rivolto il martello contro se stessa. Nel tempo che la polizia ha impiegato ad arrivare, aveva danneggiato la sua testa così tanto che… non c’è stata nessuna speranza di salvarla. Ho la sgradevole sensazione che possa aver finalmente fatto funzionare quel video.
Fine della registrazione.
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Supplemento. Ho osservato Martin. È stato molto attento ai miei bisogni e alla mia ripresa da quando sono tornato al lavoro, quasi al punto di trascurare i suoi compiti. Precedentemente avrei potuto attribuire tali cure alla sua etica lavorativa alquanto permissiva, ma nello stress dell’attacco di Prentiss, sono sicuro di aver notato momenti di competenza, o addirittura di astuzia, che sono al di là di quanto le sue azioni precedenti indicherebbero. Sta facendo il finto tonto? Sta venendo meno ai suoi compiti di proposito per ritardare od ostacolare le mie investigazioni? È possibile. Ha anche mostrato notevole interesse nelle mie teorie su chi abbia ucciso Gertrude. Per adesso l’ho sviato dicendogli che credo sia stato qualsiasi cosa si aggiri nei tunnel di sotto, ma sembra… non soddisfatto da questa risposta.
Sono felice che si sia trasferito fuori dagli Archivi, visto che ciò mi dà la possibilità di lavorare senza la sua presenza costante. Anche perché è riuscito a lasciarsi dietro alcune delle sue cose, per la maggior parte solo qualche libro di poesie relativamente tremende. Ce ne sono alcune che potrebbero quasi essere emozionanti se il suo stile non fosse così palesemente influenzato da Keats, ma c’è una lettera non finita indirizzata a sua madre nel Devon, nella quale menziona di essere preoccupato “che gli altri scoprano che ho mentito”.
Potrebbe non essere nulla, qualche irrilevante raggiro o altro - dopotutto, è palesemente indirizzata a sua madre - ma se avesse in realtà intenzione di inviarla a qualcun altro… Terrò d’occhio Martin.
Fine del supplemento.
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[Traduzione di: Cate]
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Ho viaggiato molto: con i miei genitori, amici, scuola.
Ho fatto parte del PES (Parlamento Europero degli studenti) dove sono stata a Ginevra e a Strasburgo a partecipare attivamente a confronti con il Parlamento Europeo, ONU e la Corte dei diritti dell'uomo.
Ho seguito poi un corso di perfezionamento in lingua spagnola a Salamanca.
Ho vinto un premio come finalista in un concorso di scrittura regionale, nel quale ho vinto una chiavetta USB a ben 8 GB! (Tantissimo all'epoca)
Ho praticato e provato vari sport, individuali e di gruppo: nuoto, tennis, atletica, pallavolo, calcio, rugby, hockey sul prato, karate.
Ho partecipato prima alle provinciali e poi alle regionali di Orientiring.
Cosí come alle giovanili di atletica leggera, corsa veloce, 600 metri.
Ho anche un lato artistico che ho cercato di coltivare in corsi scolastici pomeridiani (facoltativi),come ad esempio:
ho fatto teatro per due anni e ho partecipato a 2 spettacoli che si sono tenuti in diverse sedi.
Ho poi lasciato per andare a cercare l'arte tramite il disegno e la pittura.
Amo la musica, così ho fatto gruppo con il coro della scuola e anche in quel caso ci siamo esibiti in più sedi.
Per quanto riguarda il lato ecologico, ho sempre avuto un certo riguardo per l'ambiente, oggi cerco di coltivare questo lato grazie al mio balcone-giardino 😍
Con le persone ho sempre avuto rapporti conflittuali in qualche modo, ma io nel mio cerco di comportarmi meglio che posso.
Nel pratico ho fatto volontariato per 4 anni, aiutando nell'apprendimento ragazzi stranieri delle elementari e delle medie, com ottime soddisfazioni.
Lo stage formativo alle superiori, ho deciso di svolgerlo in una casa di cura per malati con patologie mentali. Anche quella una buona lezione di vita.
Amo gli animali in generale, oggi ho la fortuna di avere 2 micini tutti miei.
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