Tumgik
#adesso tu matty
haiku--di--aliantis · 4 months
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È un mio raffinatissimo piacere, osservare il tuo corpo perfetto muoversi con grazia nello spazio di questa stanza. Ti guardo per lunghissimi minuti, mentre mi soppesi e infine decidi, bontà tua, che anche oggi non mi manderai affanculo. Anche oggi ti donerai a me. Perché so che sopportarsi dopo i primi anni d'infatuazione, di pura passione, può essere logorante.
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Perché amare è fare i conti ogni giorno con un'altra personalità diversa dalla tua. Perché ci sono coppie che vanno d'amore e d'accordo - beato chi ci riesce! - e altri che, come noi, sono sempre al "cessate il fuoco." Però l'attrazione fisica, la chimica, tra di noi è comunque ancora fortissima. Fra un po' ti chiederò in modo volutamente sgarbato di inginocchiarti e prendermi l'uccello in bocca: adoro vedere la tua espressione del viso mutare da quella di una romantica e deliziosa gattina in "chi cazzo ti credi di essere per rivolgerti così a me, brutto figlio di una troia?"
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Però è più forte di te la voglia di succhiare un cazzo. Quindi obbediente e amorevole ti inginocchi, rossa di rabbia in volto e lo prendi prima in mano, rabbiosa, fulminandomi con gli occhi. Poi lo inizi a introdurre nella bocca. A sentire il mio gemere, i miei fianchi muoversi per spingertelo dentro al massimo, ogni malumore tra noi sparisce. Pompi avanti e indietro con ingordigia e io godo. Forse, anzi sicuramente, tu godi ancora di più, perché regolarmente ogni volta che mi fai un pompino dopo un paio di minuti dall'inizio ti percepisco appassionata, meno rigida in gola.
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Prendi le mie mani e te le metti dietro la nuca. Vuoi che ti forzi a succhiare con decisione. Desideri non poter scappare fino a quando non sborrerò. Intanto abbassi la tua camicetta e scopri il seno. Vuoi essere nuda, di fronte a me: è una sorta di regalo totale, di resa, di oscena profferta d'amore femminile. Quando finalmente sborro, ingoi tutto gongolando felice, senza fiatare: fiotto dopo fiotto. Godo da matti. Sei bravissima, a succhiarmelo e sono GELOSISSIMO di te e della tua expertise da vera puttana. Poi, col dorso della mano ti pulisci, sempre mantenendo il contatto visivo.
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Torni tigre: aggressiva, dura. Ho un po' di timore. Ma adesso tocca a me. Scendi i tuoi slip, me li fai annusare e li getti via. Alzi la gonna, siedi a bordo letto a gambe larghe e mi fai il chiaro segno di inginocchiarmi. Io francamente non vedo l'ora di leccartela. Mi inginocchio, unisco la mia bocca golosa alle tue labbra intime e ti lecco intimamente, cerco il tuo clitoride. Ci gioco. Voglio farti impazzire. Tu tieni la mia testa ben premuta contro la tua fregna. Ti allarghi e vieni, dopo un tempo interminabile, mugugnando parolacce al mio indirizzo. Più mi maledici, più ti lecco con foga. Ingoio assetato i tuoi umori. Bevo tutto il tuo piacere. Infine mi fai alzare e mi baci. Dolcissima mia puttana: ti amo da impazzire.
Aliantis
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Human nature (Miles Davis e Chaka Khan)
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clacclo · 1 year
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LET'S SPEND THE NIGHT TOGETHER
(Jagger/Richards)
Well, don’t you worry ‘bout what’s been on my mind
I’m in no hurry
I can take my time
I’m going red
and my tongue’s getting tired
Out of my head and my mouth’s getting dry
I’m h-h-h-high
CHORUS
Let’s spend the night together
Now I need you more than ever
Let’s spend the night together now
I feel so strong
that I can’t disguise, oh my
Well, I just can’t apologise, no
Don’t hang me up but don’t let me down
We could have fun just by fooling around, and around
and around
CHORUS
Oh, You know I’m smiling baby
You need some guiding baby
I’m just deciding baby
CHORUS
This doesn’t happen to me every day
No excuses I’ve got anyway, heh
I’ll satisfy your every need
And I’ll know you’ll satisfy me, oh my-my-my my-my
Let’s spend the night together
Now I need you more than ever (x3)
Let’s spend the night together
They said we were too young
Our kind of love was no fun
But our love
comes from above
Do it!
Let’s make love
Hoo!
CHORUS
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PASSIAMO LA NOTTE INSIEME
Non preoccuparti di quello che mi è passato per la testa
Non ho fretta, posso prendermela con calma
Sto diventando rosso e la mia lingua si sta stancando
Sono fuori di testa e la mia bocca si sta asciugando.
Sono fatto, ma ci ho provato, provato, provato
Passiamo la notte insieme
Ora ho bisogno di te più che mai
Passiamo la notte insieme ora
Mi sento così forte da non poterlo nascondere
Passiamo la notte insieme
Ma non posso proprio scusarmi
Passiamo la notte insieme
Non mi mollare ma non mi deludere
Ci divertiremo un sacco semplicemente andando in giro a fare i matti, in giro, in giro
Passiamo la notte insieme
Ora ho bisogno di te più che mai
Passiamo la notte insieme
Passiamo la notte insieme
Ora ho bisogno di te più che mai
Sai che sorrido piccola
Hai bisogno di una guida tesoro
Decido io ,bambina, adesso
Ora ho bisogno di te più che mai
Passiamo la notte insieme
Passiamo la notte insieme ora
Questo non mi accade tutti i giorni
Passiamo la notte insieme
Non ho scuse in ogni caso
Passiamo la notte insieme
Soddisferò tutti i tuoi bisogni
E so che anche tu mi soddiferai
Passiamo la notte insieme
Ora ho bisogno di te più che mai
Passiamo la notte insieme
Insieme adesso
Passiamo la notte insieme
Adesso ho bisogno di te, ho bisogno di te più che mai
Passiamo la notte insieme
Soddisferò tutti i tuoi bisogni
Passiamo la notte insieme
Adesso lo so, so che tu mi soddiferai
Passiamo la notte insieme
Ti scongiuro dolcezza
Passiamo la notte insieme
Facciamolo adesso
Passiamo la notte insieme
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GOOD EVENING!
BUONA SERATA!
Guarda "AMORI IN CORSO (ASSOLO LIVE VERSION)" su YouTube
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Amori a cavalcioni sui muretti si sfiniscono di baci
Con un'ansia dolce e il cuore rotto
Amori incatenati sulle moto vanno scoppiettando
Incontro al mare con il costume sotto
Amori delle ultime file che all'uscita dei cinema
Ancora hanno i volti accesi
Amori dei gelati di aprile
Benedetti dal sole come panni stesi
Amori sbullonati in riva al bar sulle lambrette
Che aspettano un'estate nuova e azzurra e un'altra storia
Amori rifugiati in fondo a un tram di gente che ritorna
Occhi impigliati s'imparano a memoria
Amori di domenica al centro
Angeli e santi che piombano giù da chiese di carbone
Amori che l'inverno ha rinchiuso dentro
Per terra si rigirano in una canzone
Amori lunghi di tramontana
Si accompagnano e bevono eccitati le scale in un sorso
Amori dentro sciarpe di lana
Tuffati nelle strade degli amori in corso
Amori di mare
Quando la pelle s'increspa e ha paura
Sono una cosa sola con le stelle e il velluto
Di una notte scura
Amori che sono nati quando è nato il vento
Che spoglia il cielo degli ultimi colori
Ed un intero giorno che tramonta e se ne va più lento
Amori eterni come l'acqua alle fontane
E i giorni sono un po' più lunghi e si esce fuori
A respirare gli orizzonti e le montagne più lontane
Amori sotto vuoto dentro le cabine e un sole
Che va giù insieme al gettone parlano con le mani
Amori corsi a ripararsi al buio dei portoni
Si scrollano la pioggia dai capelli come i cani
Amori di vernice sui muri
Quando la campana fa volare i ragazzi di scuola
Amori a un ballo come canguri
Cuori mischiati su una pista di stagnola
Amori sfumati nel vento
In auto gonfie di musica e di sere accelerate
Amori matti che si corrono dietro
E si sdraiano ad asciugare le anime bagnate
Amori di neve, quando l'aria impazzisce di bianco
E tra le braccia quel senso d'amore
Che ci consuma e ci fa il cuore stanco
Amori, quanti chilometri di amori al mondo
Un po' smarriti in questo traffico di cuori
Così diversi, così uguali, di una vita o di un secondo
Amori che sono vivi in questo stesso istante
Che mi confonde in altri giorni e in altri odori
Adesso che non ti conosco, adesso che tu sei distante
Amori, mille miliardi nell'universo
Mille miliardi di stelle e di dolori
Adesso che ancor prima di trovarti forse ti ho già perso.
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gcorvetti · 11 months
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Incredibile si.
Ho visto uno short video, con sopra scritto INCREDIBILE, sul momento che l'acqua straripa e inizia ad investire piano piano auto e tutto quello che trova. E' incredibile dire che nel video si notano rami e detriti bloccare il passaggi dell'acqua sotto il ponte e chissà cos'altro, è incredibile che nel vedere le immagini a giorni di distanza l'acqua non è ancora defluita, come mai? Semplicemente perché la zona è così cementificata che è oramai impermeabile, è incredibile sentire i politici che si accusano tra loro invece di fare qualcosa di concreto, è incredibile che si dia la colpa solo al cambiamento climatico e non all'azione dell'uomo che cementifica, è incredibile come ancora siamo tutti vivi, forse. Poi leggo che per dispetto gli uomini di zello entrano in territorio russo e attaccano fortemente una cittadina al confine, c'era da aspettarselo non credete? Però adesso potrebbe anche finire visto che si sono invasi a vicenda e stanno 1 - 1 palla al centro e pace, eh no, si continua a libitum, e gli americani ci godono, noi europei decisamente meno. E' incredibile come la chiwawa del governo sia così in linea con l'abbigliamento di chi va a fare visita che è quello che fa più notizia del fatto che non fa un cazzo e che dribla con una certa disinvoltura le cose che aveva promesso, per informazione non si va dal papa vestiti di bianco, solo il papa può vestirsi di bianco in un incontro, vuoi vedere che vuole spodestare anche lui? Questa la battutaccia di Lucianina, che sicuramente non sta affatto simpatica a giorgia. E tante altre cose incredibili vanto di un'umanità sempre meno umana e sempre più cyborg, tutti matti per l'AI e i robot, giustamente quelli che il cervello non lo sanno usare, perché la medicina ci dice che ogni persone ne ha uno, e quelli che da piccoli sognavano di guidare Goldrake, a me piaceva tanto il cartone animato ma non ho mai pensato di guidarne uno anche perché alla fine degli anni 70 era impensabile che ne esistesse uno, ma si sa e lo dice anche Crepet che molti genitori non sono cresciuti e sono più bambini dei loro figli, ma questo l'avevo notato da tempo, anni fa, quelle donne di 40 anni che si comportano come adolescenti, viene il latte alle ginocchia perché poi ti sputano in faccia che sono adulte, ma capricciose come le bambine che giocano con le barbie.
Passiamo a qualcosa di serio.
Oggi è il 31esimo anniversario della strage di Capaci, non ci sarebbe altro da aggiungere se non il fatto che Falcone fu lasciato solo dalle istituzioni, quelle istituzioni che dovevano proteggerlo, semplicemente perché la mafia come l'acqua sul ponte dell'inizio di questo post si è infiltrata nella politica, ma sono storie che si sanno e vecchie come il bacio di zio Giulio e Riina, come berlusconi che da bausca polentone si spaventa e paga, paga, paga, tanto i soldi lui li ha, adesso però stiamo pagando noi la sua associazione mafiosa, come tutti quei politici, TUTTI, che hanno paura di saltare per aria che non fanno le leggi adeguate, dovrebbero dimettersi e scomparire nel nulla quaquaraqua di merda, e infine a tutti quelli che si fanno grossi fingendosi parte di quel meccanismo marcio che ti dicono "tu nosai cu su i ghistiani" (traduco per i non catanesi, ci sono questi figuri che ti assalgono e ti dicono sta frase "non sai chi sono i cristiani" tradotta letteralmente, che poi sarebbe lei non sa chi sono io, un giorno a uno gli ho risposto :"No, non lo so chi sei, presentati o vattene a fanculo", non sapeva che fare ed è andato via pensieroso, gli ho messo il cervello in tilt :D), dicevo questi individui, che spesso sono ragazzetti che fanno i gradassi, sono i peggiori, perché non sono nessuno e cercano di spacciarsi per affiliati, quindi sono come quelli che mi dicono:" Sei siciliano e la mafia? eh eh, io ho visto tutti i film sulla mafia", l'ultima la scorsa settimana la cuoca che mi dice :"Ah io e mio marito stiamo guardando i Soprano", rispondo sempre che quella è finzione, magari fatta anche bene, ma la realtà è più crudele credimi. Dovrà finire tutto questo prima o poi, spero che qualcuno possa godere di un mondo senza persone che vogliono sopraffare altre persone. Io non piego la testa mai.
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storiadiunafarfalla · 2 years
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Arriva Sabato e a quell’ora poi tu non arrivi, almeno prima funzionava che tu eri quella in ritardo, adesso non è più cosi.
Mi sforzo da matti per farla passare bene a tutti ma da solo non ci riesco, non so gestire le persone come lo facevi tu e non so farle andar d’accordo, è un mancare che mi lascia rancore il tuo, un “non esserci” quasi cattivo perchè so cosa c’è dietro a tutto, io e te sappiamo perchè non ci sei più.
Sembra d’affogare di Sabato, ancora, ancora.
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mrpayneintheass · 2 years
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T: « ma noi siamo proprio come barche invece! » « e io credo di sentirmi una barca che non funziona sempre come deve, ché è stata fatta male– tipo quando non si sta attenti, si fa i matti o si piange vicino alle barche in costruzione e poi loro escono con le zuffe sbagliate. che sembrano a posto ma poi SBEM, TI FANNO AFFONDARE QUANDO MENO TE LO ASPETTI. » « ultimamente ho l’idea strana di essere una barca fallata. » « c’è un buon sessanta percento di possibilità che quel che sto per fare è sbagliato e non va bene mai a nessuno. »
A: «Ma è normale che tu ti senta così.. credo» «Non è che sei tu una barca fatta male, è che sei una persona fatta bene» «e le persone fatte bene sentono anche queste sensazioni, a volte. » « In questo periodo se la sono presa tutti con te, e tu adesso ti senti sbagliato. Ma non sei sbagliato, hai solo fatto un errore.»
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indissonanza · 2 years
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Non avrai altro te all’infuori di Me.
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Questa è una di quelle mattine post apocalisse, quando a svegliarti sono i battiti della tachicardia. Hai gli occhi gonfi da combattimento, il volto tumefatto da qualche bicchiere di alcool ingurgitato la sera prima per sedare istinti autolesionistici peggiori, e ti chiedi se tutto questo in qualche modo o in qualche altra dimensione spazio temporale finirà.
Il recupero da quello che definisco, da sempre, il post abuso del Maligno con tutto il cluster b a seguito, credo di averlo superato con una difficoltà all’epoca si, insormontabile, ma in tempi e modi che a guardare in giro reputo sufficientemente encomiabili, tutto sommato. Ho sempre intuito che dietro l’ostinazione della vittima di riparare, fosse anche solo nella propria mente, la follia del narcisista di turno, ci fosse a sua volta una strategia compensatoria per aggiustare quello che si vede ma non si riesce a ‘guardare’ nella propria famiglia. Certi giorni vorrei essere ancora là, in quella fase dove il mostro cattivo era (solo) lui e la mia famiglia quel rifugio dove si dai, va bene che sei da sempre la pecora nera, quella abusata e quella abbandonata, ma vedrai, adesso che spiegherai loro quanto hai sofferto ti lasceranno un po’ in pace e se ti va di culo ti arriva pure una carezza. Non vorrei spoilerare ma no, non è proprio così che va.
La famiglia narcisistica è composta da un nucleo di persone che hanno reagito alle difficoltà dell’essere, umani, abdicando al privilegio della razza, umana, allucchettando ogni accesso al cuore, all’empatia, alla compassione, alla pena, al sentimento. Non lo capiscono, non lo comprendono, ne hanno il terrore. Dentro quel nucleo, prima o poi, nasce qualcuno che per qualche ragione non riesce a sviluppare questa armatura e rimane senza pelle, con il cuore in bellavista che è chiaro che questi, a vederlo, ci escono matti. Fateci caso. Noi siamo qui a leggere di narcisismo, a parlare di narcisismo, a litigare, di narcisismo. Ci costruiamo blog, vlog e aromi per la casa. Perchè se guardi loro non vedi te stessa. Non vedi la tua bellezza, il tuo valore, persino quei difetti su cui lavorare. Perchè è questo il nucleo del narcisismo. Guardami. Se non mi guardi, non esisti.
Ieri sera, durante una mia crisi isterica, ho chiesto a mia madre di dispensarmi per un po’ dal suo ‘gaslighting’, giusto il tempo per riprendermi da un malessere che non mi lascia scampo. Ho dovuto farlo. Me la sono praticamente trovata in casa. Quando mi ha risposto, con una vocina da bambina spaventata, di starle vicino per superare questo momento (ovvero di avere una figlia, la sottoscritta, che sta male) ho dovuto chiederle di ripetere perchè avevo paura di aver sentito male. Cioè, io figlia dico a te, madre, che passo le giornate a pensare al suicidio e tu chiedi, a me, di stare vicino a te.
Questa, è l’essenza del narcisismo: io ti ferisco, per poi approvvigionarmi della compassione della gente nell’avere una figlia problematica come te, ti manipolo con i sensi di colpa per non starmi vicino “quando tua Madre ha bisogno” e lascio la figlia interdetta e confusa. Non so se il fatto di chiedermi tutto il giorno, tutti i giorni, dacchè ho facoltà di intendere ma non di volere, se forse sono io la pazza, faccia di me una persona ‘sana’. Mi sembra continuamente di stare in quei film dove ti stanno portando in manicomio e tu nel dire che non sei pazza sembri una pazza perchè quale persona sana di mente non avrebbe il terrore di esserci portata, fra i pazzi.
Non siamo pazzi, siamo a pezzi.
(In)Dissonanza
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spettriedemoni · 3 years
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Ines La Rossa
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Questa signora, superbamente ritratta dal pittore Nicodemo Napoleone, si chiamava Ines, notoriamente conosciuta come Ines la rossa. Era un personaggio estremamente pittoresco che ha animato, in tutti i sensi, le strade di Pescara, fino alla fine dei mirabolanti anni '80. La sua specialità era stuzzicare i ragazzi del centro, apostrofandoli con vari epiteti, tipo:
Figlio di puttà, ehi tu diavolo, ri**hio'.
Se le rispondevi la reazione era fulminea e stentorea, e ricominciava con la solita sequenza:
Figlio di puttà, ehi tu diavolo, ri**hio'.
L'ultimo insulto accompagnato da un gesto significativo ed esauriente in direzione dell'orecchio. Apostrofava anche le ragazze a passeggio, urlandole un cordiale:
Tromba marinaaaa!
Ines non era matta, come potrebbe sembrare, né, tantomeno, odiava gli omosessuali, era solo il suo modo di interagire con una società che l'aveva emarginata, il solo modo che conoscesse per farsi vedere e riconoscere. Era la rappresentante più vistosa di una categoria che, adesso, chiameremmo dissociati o turbati ma che attraversavano la vita con la testa deliziosamente tra le nuvole, leggermente, quasi poeticamente. Ne giravano parecchi, a quel tempo, tanto che, ripensandoci ora, mi viene il dubbio che fosse una città di matti ma matti gentili, simpatici, a cui tutti noi eravamo affezionati.
Ho nostalgia della mia adolescenza, di Ines La Rossa, di Andrea Lo Sai, del Ciclista Floreale, del ragazzo che camminava saltellando per non pestare righe immaginarie, tutta gente con cui si parlava affettuosamente chiamandola per nome. Innocui 'fuori di testa' quasi felliniani ai quali qualcosa aveva forse tolto la ragione ma aveva aggiunto, per compensare, una saggezza singolare. Quella di chi guarda il mondo da fuori con occhi distanti e indulgenti. Non erano matti, erano speciali.
Ora lo so.
(Gruppo Agricolo - L'abruzzese Fuori Sede su Facebook)
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GOOD NIGHT!
BUONA NOTTE!🌃
Guarda "HUMAN RIGHTS NOW! - AMORI IN CORSO LIVE 1988 TORINO - CLAUDIO BAGLIONI PER AMNESTY" su YouTube.
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Amori a cavalcioni sui muretti si sfiniscono di baci
Con un'ansia dolce e il cuore rotto
Amori incatenati sulle moto vanno scoppiettando
Incontro al mare con il costume sotto
Amori delle ultime file che all'uscita dei cinema
Ancora hanno i volti accesi
Amori dei gelati di aprile
Benedetti dal sole come panni stesi
Amori sbullonati in riva al bar sulle lambrette
Che aspettano un'estate nuova e azzurra e un'altra storia
Amori rifugiati in fondo a un tram di gente che ritorna
Occhi impigliati s'imparano a memoria
Amori di domenica al centro
Angeli e santi che piombano giù da chiese di carbone
Amori che l'inverno ha rinchiuso dentro
Per terra si rigirano in una canzone
Amori lunghi di tramontana
Si accompagnano e bevono eccitati le scale in un sorso
Amori dentro sciarpe di lana
Tuffati nelle strade degli amori in corso
Amori di mare
Quando la pelle s'increspa e ha paura
Sono una cosa sola con le stelle e il velluto
Di una notte scura
Amori che sono nati quando è nato il vento
Che spoglia il cielo degli ultimi colori
Ed un intero giorno che tramonta e se ne va più lento
Amori eterni come l'acqua alle fontane
E i giorni sono un po' più lunghi e si esce fuori
A respirare gli orizzonti e le montagne più lontane
Amori sotto vuoto dentro le cabine e un sole
Che va giù insieme al gettone parlano con le mani
Amori corsi a ripararsi al buio dei portoni
Si scrollano la pioggia dai capelli come i cani
Amori di vernice sui muri
Quando la campana fa volare i ragazzi di scuola
Amori a un ballo come canguri
Cuori mischiati su una pista di stagnola
Amori sfumati nel vento
In auto gonfie di musica e di sere accelerate
Amori matti che si corrono dietro
E si sdraiano ad asciugare le anime bagnate
Amori di neve, quando l'aria impazzisce di bianco
E tra le braccia quel senso d'amore
Che ci consuma e ci fa il cuore stanco
Amori, quanti chilometri di amori al mondo
Un po' smarriti in questo traffico di cuori
Così diversi, così uguali, di una vita o di un secondo
Amori che sono vivi in questo stesso istante
Che mi confonde in altri giorni e in altri odori
Adesso che non ti conosco, adesso che tu sei distante
Amori, mille miliardi nell'universo
Mille miliardi di stelle e di dolori
Adesso che ancor prima di trovarti forse ti ho già perso.
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ilmerlomaschio · 3 years
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Sei la mia schiava
Sei presente in modo costante nei miei pensieri da tre mesi, da quando sono riuscito a farti mia. Sei il mio giocattolo preferito, ultimamente. Sai che vado esclusivamente con donne sposate, perché non voglio altre inutili complicazioni di cuore e tu eri il bersaglio perfetto.
Bellissima eppure trascurata da tuo marito, che non è molto dotato e che tu sospetti apprezzare più gli uomini, anche se non ne hai le prove. Sebbene tu l’abbia spiato di nascosto e visto anche frugare tra la tua biancheria intima. Una volta l’hai anche sorpreso a indossare un tuo collant: hai richiuso la porta e lui non s’è accorto di nulla.
Sesso casalingo quasi inesistente, ormai. Tre figli a cui pensare e zero spazio per un’avventura, figuriamoci. Appesa la fica al chiodo. Eppure dopo una mia corte serrata condita da mille tue paure, sensi di colpa e pentimenti, hai ceduto! E mi dici che da allora non puoi fare a meno di noi due, di questo nuovo sentimento fortissimo che ti lega alla mia persona.
Ricorda che t’ho detto chiaramente di non attaccarti troppo a me: io continuo a scopare regolarmente con mia moglie e con Carla, la moglie del mio migliore amico. Sai anche che Carla è la mia amica ‘con privilegi’ già da quando andavamo alle superiori e che mi è sempre cara.
Lei non è bellissima, ma ha un corpo tonico, atletico. E Andrea suo marito è mio buon amico da sempre. Un po’ imbranato in fatto di donne, gliel’ho praticamente appiccicato io. Ma Carla a farsi scopare da me non rinuncerà mai. Con un po’ di circospezione, tutto si può. Per giunta lei è la mia confidente preferita. Sa anche di te, ovviamente. Ma non è troppo gelosa. Ride, del mio attuale coinvolgimento emotivo con questa mia nuova donna sposata.
Poi da circa un anno finalmente sono riuscito anche a far capitolare Marisa, la mia giovane segretaria: una brunetta tutto pepe. Sai: lei è molto intelligente, efficiente e piccolina. Poco seno, bellissime gambe e chiappe da urlo. Tra un anno circa si sposerà col suo fidanzato, a cui adesso consente solo delle toccatine innocenti e dei normali baci, come si conviene a una ragazza che voglia arrivare assolutamente vergine al matrimonio.
Però, pian piano sono riuscito ad avere anche lei. Non ci avrei giurato, francamente. In modo molto discreto, ci mancherebbe, ci ho provato più e più volte; sempre senza forzarla o mancarle di rispetto. Infine lei s’è sbottonata e mi ha confessato rossa in viso che sebbene si sentisse molto attratta da me, anche perché sono il suo capo e la cosa la lusingava, voleva comunque sposare il ragazzo che ama. Ma che però non voleva darmi dispiacere, negandomi delle attenzioni intime, di tipo sessuale.
E quindi per farla breve, quando restavamo da soli in agenzia di sera dopo la chiusura, l’ho dapprima semplicemente e languidamente baciata, toccandola ovunque. Poi nelle sere seguenti lei stessa ha voluto iniziare a segarmi e a farmi venire sul suo viso e sul suo petto. Le piace quando godo: sorride soddisfatta e intanto scopre il maneggio e la gestione più appropriata dell’anatomia maschile.
Io la lascio sempre esplorare e scoprire nuovi trucchi. Man mano ha iniziato quindi a rilassarsi, a divertirsi facendomi godere. Viene al lavoro coi mezzi e quindi tempo fa, siccome era una sera di pioggia battente abbiamo staccato abbastanza prima e mi sono offerto di riaccompagnarla a casa in macchina.
Ho preso una stradina di campagna, tanto era ancora presto per rincasare, e lei non s’è sorpresa. Se l’aspettava. Però si è opposta nettamente quando le ho fatto capire chiaramente che volevo scoparla. Quindi sempre rispettando la sua volontà, col suo permesso le ho sceso le mutandine, allargato le gambe e ho iniziato a leccarle la fica con grande foga.
Dai suoi gemiti e dai suoi ‘si’ ripetuti mi sono reso conto che a quel punto avrei di sicuro anche potuto scoparmela, ma siccome so della sua ferma volontà di arrivare vergine al matrimonio, le ho chiesto solo di girarsi. Lei quindi docile, seppur con le difficoltà di un abitacolo d’auto, ha eseguito e ho potuto pian piano leccarle l’ano, preparandoglielo per poi incularla la prima volta. Ha urlato, ma non m’ha detto di uscire. Voleva che le sborrassi dentro. Fermamente. Di fatto era il suo primo vero rapporto sessuale completo, con penetrazione. Seppure di culo.
Poi s’è rilassata e infine si muoveva da matti: era in estasi. Mi accoglieva sempre più. Ha goduto come non mai! E io apprezzo e sono entusiasta di quel culetto sodo e stretto! Anche se ogni volta mi arrossa un po’ il cazzo! Ora la inculo regolarmente almeno una volta a settimana e lei viene sempre alla grande. Ha iniziato da poco anche a succhiarmelo: all’inizio sapeva accogliere in bocca solo il mio glande. E aveva problemi con l’ingoio dello sperma.
Ma col tempo e le continue ‘sessioni d’esame’ ogni sera in ufficio, la sua bocca è diventata una capiente vagina di velluto. Posso entrarvi dentro sino in fondo, venirle in gola senza che faccia neppure un fiato: lei dice che mi ingoia contenta e felice perché… non vuole darmi un dispiacere proprio mentre sto sborrando! Ma è comunque evidente che ormai le piace ciucciare il mio uccello, altroché!
Tutto per prepararci bene all’irrinunciabile inculata settimanale del venerdì. Ora torniamo a noi per la novità di questo pomeriggio: mi hai detto con un visibile imbarazzo che la settimana scorsa tuo marito ci ha seguiti, si è avvicinato alla mia auto e appiccicato al finestrino ci ha visti scopare alla grande! Tu l’hai guardato in viso proprio mentre stavi venendo e godendo come una vera porca di classe. In quel momento, sapere che lui ti guardava ti ha fatta venire ancor più potentemente!
Imbarazzata, non mi hai detto nulla pensando di poter tenere la cosa tra voi due, ma ora esce fuori che lui guardando la propria moglie scopare con un altro s’è eccitato da impazzire ed è addirittura venuto con noi! E che ora vuole addirittura organizzare la cosa nella vostra casa al mare. Vuole che ti scopi davanti a lui: la cosa fondamentale per lui è che tu goda! E siccome resti sempre la sua regina, poi vuole… pulirti per bene del mio seme con la sua bocca! Vuole ingoiare la mia sborra.
Capisce che io ormai sono il maschio vero che ti soddisfa e gli piaccio. Oh, che cosa incredibile… Ci devo pensare: un casino così non m’era mai capitato. Sebbene io adori la tua fregna, il tuo culo e il fatto che tu sia una moglie e madre che ha perso la testa per me, dammi del tempo per favore. No: non piangere! Non smetteremo di scopare, tranquilla. Ma adesso vieni qui: prendilo tutto, dai… suuu…  aaaah… brava, si… succhiamelo bene, troia…. ingoia tutta la mia sborra… Marisa, la mia segretaria m’ha viziato…
RDA
Racconti di Aliantis/WordPress
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s-malaussene · 3 years
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So, eccoci qui.
Mentre tornavo in macchina ho pensato a milioni di cose di cui avrei voluto scrivere, però poi ho avuto la pessima (?) idea di aprire la nostra scatola.
Non so neanche quanto mi faccia bene scrivere alle 4 di notte e con un paio di bicchieri di sambuca di troppo nello stomaco (ti ricordi la sambuca? quella che prendevamo sempre dopo le nostre serate al Gulliver. Un vero peccato abbia chiuso. Non sai cosa darei per tornare indietro a quei tempi.). In realtà non penso di voler pensare.
Ma ormai sono qui e tanto vale continuare. Non lo nascondo, ho sempre avuto problemi con i miei sentimenti e con il modo di esprimerli. 
Vorrei che tutto questo finisse. Maledetto il giorno in cui ho pensato che sarebbe stata un'idea innocua proporti di convivere. 
Ammetto che i pensieri si stanno facendo confusi, non ricordo neanche dove volessi andare a parare.
Vabbè, pensavo a quanto fosse ironico il fatto che mentre tutto crollava intorno a noi, la nostra unione era salda. Mentre ora, che la mia vita inizia a essere concreta crolla la nostra unione. Vorrei solo potermi strappare il cuore e gettarlo nel bidone dell’indifferenziata. O forse recapitartelo in una cofanetto, certo, un po’ gore, ma almeno lui sarebbe al posto giusto.
Pensavo anche che se sono qui a scrivere è perché voglio che tu legga. Anche se ho fatto del mio meglio per nascondermi. La realtà dei fatti è che con te mi sentivo invincibile. Ora sono solo... vuoto, credo. Non ho più un obiettivo chiaro nella vita, tiro solo avanti, sperando che nel lavoro riesca a trovare una minima frazione della soddisfazione che provavo nel farti ridere. Adoravo quando mi chiamavi scemo dopo una battuta pessima. Forse questo non te l’ho mai detto.
Stavo rileggendo i paragrafi precedenti, ho usato fin troppo spesso al parola “penso” anche se ho premesso che non volevo pensare. Ma d’altronde sono tutte cose nella mia testa, prima o poi troverò un sinonimo soddisfacente.
Spesso mi chiedo cosa debba fare, quali passi abbia sbagliato. A breve il sonno prenderà il sopravvento, ma sono deciso a continuare, i presupposti per un testo incoerente e psicotico c’erano tutti.
Che cosa strana, mi è ritornato in mente quell’episodio in cui ti misi a cantare per me nella via sotto casa mia e qualcuno da una macchina di passaggio mi urlò “SPOSALA!”. Caro sconosciuto in macchina, sapessi quanto lo desidero. Fosse per me ti porterei in comune domani (sì, rito civile, non sono credente. Ma se ne sentissi il bisogno potremmo anche farlo in chiesa, se non è amore questo...).
Ormai la mia mente vaga e non trovo il guinzaglio.
Lo sai che guardo decisamente troppo spesso il tuo blog? Forse dovrei tenere a freno questa cosa. Non essere più presente nella tua vita mi fa stare da cani. Mi piaceva da matti quando mi raccontavi tutto quello che ti succedeva e ti chiedo scusa se alle volte sono stato troppo chiuso con te.
Altra cosa venuta in mente così, de botto, senza senso: trovavo particolarmente sexy fare la doccia insieme, anche se tu non sembravi apprezzare quanto me. 
Se mi proponessero di tornare indietro e vivere all’infinito la settimana in cui abbiamo percorso la Via degli Dei, molto probabilmente accetterei, nonostante la fatica. Avevo in mente tanti viaggi e tanti posti da esplorare, ma non ne abbiamo avuto il tempo.
Non so se domani mattina cancellerò questo post. La speranza è che faccia la stessa fine dello scontrino di cui ho postato la foto ormai un’oretta fa.
Magari adesso mi addormento e domani realizzerò che questo è solo un terribile incubo. Anzi, ancora meglio, domani mi sveglio di fianco a te, la vita è bella, i tuoi capelli arruffati sono splendidi e profumati, ti preparò il caffè e mentre fumo sul terrazzo mi scappa una lacrima dalla felicità. 
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orianagportfolio · 3 years
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Il messaggio di Andrea: "Non perdere tempo ad avere paura". / Il Bullone - OrianaG
Pubblicato su Il Bullone n° 35, maggio 2019.
"Solo gli stupidi non hanno paura".
È l'ultimo messaggio che ti ho scritto. Il 26 maggio. Il giorno prima che ti addormentassero. Credo. Poi ti ho mandato le mie prime foto dal Viaggio delle Stelle. Venerdì. Da Milano a Cortina, dalle montagne bianche, i selfie storti. Qualcuno le ha viste, hanno tutte la doppia spunta blu. Magari aveva il tuo telefono qualcuno che era con te. Che era lì a vederti andar via sorridendo. O magari ti sono arrivate poco prima che salissi lassù, sopra le nuvole, e magari, quel qualcuno che era con te, te le ha raccontate quelle foto. Mi piace pensare che sia vera la seconda ipotesi. Che ti sia sentito parte del nostro viaggio quell'attimo prima di raggiungere Eleonora, Clementina, Leonardo. Che il tuo sorriso dipendesse da quello. Dal sentirti parte di quel qualcosa, di quella redazione dove non sei mai stato, di quella famiglia di matti che non sei riuscito a conoscere per intero, ma alla quale sei piaciuto immediatamente. Devo ricordarmi di trovare il modo di fartelo avere il bullone. Al collo ancora non l'avevi, credo.
"Se sei malato, tu non sei morto. Hai molto da fare, quindi non perdere tempo ad avere paura".
Questo l'hai scritto tu. Su uno dei quaderni che avrei dovuto restituirti quando ti avessero dimesso dall'ospedale, o quando ti fossi venuta a trovare. Pare che qualcuno sapesse che li avevo io. Che glielo avessi detto tu. Rimarrò sempre col dubbio di quanto questo "compito" che mi hai lasciato fosse una volontà precisa, decisa, calcolata. Sai di cosa mi sto convincendo? Che quando ti ho detto che dei miei testi mi vergognavo, tu abbia deciso di sfidarmi. Che, dopo averne letto qualcuno, ti fossi convinto che era il momento di sbloccarla la mia vergogna, la mia paura del giudizio degli altri su quel qualcosa di troppo mio. Quasi ti vedo adesso, lassù, a ridacchiare per lo spintone che mi hai dato. A chiederti perché in chiesa hanno messo un organo e non una batteria. A goderti lo strappo alla regola che mi hai fatto fare al funerale col whisky, come se lo stessi bevendo tu. A scusarti per le maledizioni che tiro alla tua illeggibile calligrafia in corsivo, mentre trascrivo i tuoi appunti per chi, insieme a me, ha deciso che il tuo disco, il tuo "Origami perfetto", deve essere registrato per davvero. 
Siamo in sei, per adesso. Se ne aggiungeranno altri. Forse la notizia raggiungerà anche Jack. Vedi? Non ti smentisci mai. Se non fai casino ovunque metti le mani, non sei contento. Sto radunando un esercito, per rendere realtà un progetto che avevi in testa tu da solo. Forse perché una voce sola non basterebbe, per raccontarti. Credo.
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