Tumgik
#bello o brutto che sia
omarfor-orchestra · 6 months
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domenico è palesemente queer. imho. imho.
Io stavo pensando al fatto che comunque ha cominciato boh a vestirsi in un certo modo, a sembrare più a suo agio anche giocando con i vestiti e con le cose dopo un certo momento, come se avesse capito qualcosa ad un certo punto. Ovviamente questo qualcosa potrebbe pure essere che ognuno può fare il cazzo che vuole e che inscatolarsi nel binarismo non serve a niente, dal punto di vista puramente estetico.
Però. Però.
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falcemartello · 2 months
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Cosa si può imparare dalla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi del 26 luglio 2024?
Sono sempre stato riluttante a criticare l'Occidente "da fuori".
Credevo, e lo credo, che la maggioranza delle critiche all'Occidente, o all'Europa, provengano da criteri o valori di natura occidentale.
L'Occidente è cioè per sua natura autocritica, e messa in discussione.
Tuttavia, credo che negli ultimi dieci anni qualcosa in più sia accaduto.
Vedo la dissoluzione di una intera civiltà come neve al sole.
Vedo il dominio del brutto, dell'osceno, del cattivo gusto.
Vedo la tracotanza estetica del male.
E la vedo esprimersi senza pudore, senza vergogna, a cielo aperto, dinanzi a capi di stato - che non dicono nulla - a vescovi - che in pochi dicono qualcosa - a giornalisti - che dicono tutto per il potere.
In confronto alla presentazione di ieri, Hunger games sembra un'esibizione di misura e di umanità.
Una società che profana il bello, che educa all'osceno, non può che essere una civiltà di guerra, di nichilismo, di ingiustizia.
Una civiltà di odio.
Quanto odio c'era ieri sera?
Quanto odio si voleva diffondere ai miliardi di persone che guardavano quella "cerimonia".
Ci sarebbero molte domande da fare.
Se una civiltà crolla in così poco tempo, significa che aveva dei problemi strutturali.
E poi ci sarebbe da interrogare la storia e il destino della Francia.
Sul piano culturale, il loro continuo voler scandalizzare, essere originali, spararla grossa, decostruire e poi post-decostruire, ha fatto danni immensi, non tanto alla cultura tradizionalista ma al filone critico.
Lo ha sottratto dalla realtà.
Un continuo "Épater la bourgeoisie", che oramai non scandalizza se non gli ultimi, i poveri, i bambini.
Cosa è che oggi realmente scandalizza? Lucio Dalla scriveva che oggi è difficile essere normali.
A me non piace il termine normale. Diciamo che oggi scandalizza la potente realtà dell'umano, il suo mistero abissale e semplice, l'umiltà di un fiore, l'esistenza di una donna e di un uomo, la verità ferita della nostra anima.
Insomma, scandalizza la bellezza, che non è che lo sprigionarsi della verità. Ecco, questo realmente scandalizza il potere, non quella buffonata oscena.
Quella di ieri è una cerimonia reazionaria, un rito di difesa dello status quo.
L'anticonformismo delle oligarchie, questo è stato. Il vero anticonformismo siamo noi.
Ecco, verrà un tempo, in cui si stabiliranno nuovi criteri di giudizio, severissimi, in cui ci sarà un esercito della bellezza, totalmente non violento, ma che manifesterà civilmente contro episodi del genere.
Perché non c'è nulla di più antidemocratico che la bruttezza diffusa come strumento pedagogico. Non c'è niente di più antisociale, e antirepubblicano di quella "cosa" che abbiamo visto ieri.
Non è una questione di estetismo ma di difesa dei diritti dell'uomo e del cittadino.
Ma in quella patria se ne sono dimenticati, sommersi da un cumulo di pseudoprogressismo e laicismo instupidito.
Gabriele Guzzi
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ilpianistasultetto · 1 year
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"Anzitutto l'operaio deve negare decisamente qualsiasi solidarietà col giornale borghese.
Egli dovrebbe ricordarsi sempre, sempre, sempre, che il giornale borghese (qualunque sia la sua tinta) è uno strumento di lotta mosso da idee e da interessi che sono in contrasto coi suoi.
Tutto ciò che stampa è costantemente influenzato da un'idea: servire la classe dominante, che si traduce ineluttabilmente in un fatto: combattere la classe lavoratrice.
Ma il bello, cioè il brutto, sta in ciò: che invece di domandare quattrini alla classe borghese per essere sostenuto nell'opera di difesa spietata in suo favore, il giornale borghese riesce a farsi pagare... dalla stessa classe lavoratrice che egli combatte sempre.
E la classe lavoratrice paga, puntualmente, generosamente."
Antonio Gramsci
Oggi c'e' da aggiungere anche tv, radio e media vari, anch'essi al totale servizio della borghesia (a meno che qualcuno riesca a convincermi che gente come Elon Musk, Bill Gates, Zuckerberg, o Berlusconi, Angelucci, DeBenedetti, Cairo e Co, hanno acquisito tv, media e giornali per aiutare gli operai). Unica certezza, dopo 100 anni, sono gli operai che seguitano, imperterriti, a pensare che la borghesia e' quella che possa risolvere i loro problemi. @ilpianistasultetto
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pensieri-di-dea · 17 days
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- Oggi l’hai sentito?!
- Sì.
- Ti ha chiamato?
- No.
- Allora ti ha mandato un messaggio...?!
- Nemmeno.
- Non capisco.
- Eppure non è complicato, sai?! Oggi l’ho “sentito” senza parole e senza voce. Succede, sai?! È regalare spazio al pensiero. Ed è meraviglioso. Domandarsi chissàcomesta o cosastafacendo... senza domandare. Immaginare la sua vita che scorre... parallela. Sperare che vada tutto bene e sapere per certo che, per qualunque cosa di bello-brutto che sia, io sono qui e lui... anche. Concedersi il tempo della mancanza. Evitare conversazioni di circostanza o messaggi di forma che servono solo a colmare vuoti. Scoprire che il VERO SENTIRE è privilegio di pochi, gioco sottile di libertà e giusta distanza...
- Cazzate. Io se amo qualcuno lo voglio sentire tutti i giorni.
- Io lo sento tutti i giorni.
- Non fare finta di non capire...
- Io capisco. Pensa... a me, a volte, capita di sentirlo di più quando non lo sento davvero. E ho la sua voce nell’orecchio e le sue mani addosso... Mi piace pensare a tutta la vita che ci racconteremo e a tutti i pensieri che potremo condividere.
- Ma, cavoli, non ti manca?!
- Sì. Mi capita quando “sento” che non lo sento. A volte succede, sai... Allora ho un po’ paura. Però passa. È umano.
- Io non sarei capace...
- Nemmeno io sarei capace di amarlo diversamente da così.
Letizia Cherubino
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t-annhauser · 2 months
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kalokagathìa
Il concetto greco di kalòs kai agathòs, cioè che all'esemplare di qualità superiore debba corrispondere per legge di giustizia anche un aspetto esteriore superiore, bello (kalòs) e buono (agathòs).
Il latino Giovenale avrebbe scritto più tardi "Orandum est ut sit mens sana in corpore sano", che bisogna sperare, o pregare, affinché ci si conservi sani nella mente e nel corpo. Nel latino già si nota una certa decadenza del concetto greco: mente sana e corpo sano sono per il latino una circostanza auspicabile, per il greco sono due qualità naturalmente collegate che accompagnano gli esemplari ben riusciti.
Pare che la kalokagathìa, più che un antico retaggio omerico, sia un'idea sviluppata in seno al platonismo e al socratismo, per cui, posto il concetto operante come modello ideale nell'Iperuranio, la kalokagathìa si traduceva in pratica nell'esortazione di accompagnare all'esercizio della saggezza anche l'esercizio fisico, poiché azione concettualmente giusta.
La kalokagathìa si manifestava nella figura del guerriero e dell'atleta (il quale è un guerriero sub specie), in Platone che praticava il pancrazio ma curiosamente non in Socrate, "l'uomo più buono di tutti" e tuttavia brutto nell'aspetto: quindi Socrate simulava la sua bontà (si veda Nietzsche, ecc.).
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vefa321 · 1 year
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☀️Sono giorni caldi, dal sapore dell'estate, gusto anguria e granita al caffè.
Sono giorni di sabbia nelle borse di paglia, di zaini in spalla, di libri da leggere, di musica da ascoltare, di falò e baci rubati sotto la luna.
Sono giorni di treni, di chilometri da srotolare lungo le strade dell'avventura, di messaggi in attesa di uno sta scrivendo, di segnale carente e tacche al massimo.
Sono giorni da vivere prima di ricordarli, sono tempi senza orologi, senza appuntamenti, senza scadenze. Sono giorni che non torneranno come non torna mai nessuno giorno, brutto o bello che sia stato.
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Prendili per mano e facci un pezzo di strada, calca i loro passi, insegui il loro tempo, non dare loro tregua, è l'estate dei tuoi vent'anni...
Prendili senza indugio e vivi ogni minuto senza contare le ore, è l'estate dei tuoi trent'anni...
Prendile con parsimonia, prenotati e programmati, sono giorni ben organizzati, è l'estate dei tuoi primi quarant'anni...
Prendili con pazienza, senza fretta e senza tentennamenti, sono giorni che aspettavi, è l'estate dei tuoi cinquant'anni...
Prendili con filosofia, come un anticipo del tuo tempo, sono giorni da assaporare con il tempo di chi ha memoria di altri giorni, è l'estate dei tuoi sessant'anni...
Prendili e vivi, è l'estate che non conosce le stagioni dell'uomo, gli anni non contano più, conta come si vivono, è l'estate che splende per te...
J.D
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nonhovogliadiniente · 9 months
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E mi chiedo se anche tu come me mi pensi.
E mi chiedo se guardando ogni tramonto ti viene in mente il fatto che io ti abbia dedicato ognuno di essi.
E mi chiedo se ti colpisce dentro quel vuoto e quel senso di solitudine quando alla mattina appena sveglia non c'è il mio buongiorno o la notte prima di andare a dormire non c'è la mia buonanotte.
E mi chiedo se durante la giornata mi trovi nelle piccole cose , in quelle che sarebbero piaciute a me, in quelle che sarebbero piaciuto a noi.
E mi chiedo se hai ancora le nostre foto sulla tua scrivania , perché anche se io mi sono sbarazzata delle tue foto , conservo ancora la nostra nel mio portafoglio e le altre come un ricordo di immenso valore.
E mi chiedo se anche a te manco tanto quanto tu manchi a me, se senti nel cuore quel posto vuoto che nessun altra persona può colmare.
Mi chiedo tante di quelle cose che non immagini nemmeno , ma non riesco mai a trovare una risposta che non sia " sta meglio senza di me ".
Ho la tua chat archiviata e il tuo profilo di insta silenziato ma non ha senso perché controllo quella chat ogni singolo momento della giornata , e controllo il tuo profilo solo per vederti.
E spero sempre di incontrarti ma so che se ti avessi avanti potrei anche morire.
E nonostante questo io continuo ad amarti , forse più di prima e quindi mi ci metto con molta calma e penso che forse è giusto che le cose vadano cosi come devono andare.
La tua assenza mi toglie il sonno, la fame, la voglia di fare qualsiasi cosa ma la tua presenza mi uccide, il non averti nel modo in cui voglio io mi uccide dentro.
E quindi alla fine di tutta questa situazione penso solo che il tempo possa curare tutte le ferite che ci siamo fatte l'un l'altra.
Spero un giorno tu possa perdonarmi per tutto quello che ho sbagliato con te e altrettanto spero di poterlo fare io con te. Perché si , ci siamo fatte male a vicenda .. ognuno con i suoi errori e con i suoi sbagli.
Ti starò lontana ma sarò dietro le quinte per seguire ogni tuo traguardo, voglio vederti brillare.
Doveva andare cosi , la tua mancanza la sentirò per il resto della mia vita perché sei stata il capitolo più bello , più brutto , più impegnativo, più felice, più libero , più sicuro , più tutto della mia vita. Ti ho tatuata nel cuore e anche sulla pelle, non hai via di scampo.
Adesso capisco il senso della frase " se ami qualcosa lo lasci andare" ed io avrei dovuto farlo molto prima, lasciarti andare prima perché io ti amo oltre ogni limite e l'unica cosa che ho sempre voluto era farti sentire amata nel modo più sincero e giusto che ci sia. Ho sbagliato molte cose e forse l'errore più grande che ho commesso è stato pensare che l'amore enorme che provo per te avrebbe fatto nascere la stessa cosa nei miei confronti. Ho pensato che amare per due potesse bastare, senza sapere che quell'amore enorme avrebbe consumato me.
Voglio chiudere questo capitolo delle mia vita perché ho bisogno di dimenticarti, di andare avanti e di trovare un modo per resistere.
Ti auguro il meglio dalla vita perché te lo meriti. E ti auguro di riconoscere sempre il valore che hai , l'immensità del tuo cuore.
Ti auguro di trovare quella pace che da tanto tempo cerchi.
Ti auguro di trovare una persona da chiamare " casa " perché io non posso più esserlo , ho fallito anche in questo e mi dispiace.
Ti auguro di rialzarti sempre e di non mollare mai ,perché tu puoi tutto.
Ti auguro di trovare una persona che ti ami nel modo giusto, nel modo in cui meriti.
Spero tu non ti dimentica mai di me, di noi, di quello che siamo state, che saremmo potute essere e che non saremmo mai.
Spero che nonostante l'ultima conversazione tu possa non odiarmi e conservarmi quel posto speciale nel tuo cuore.
Spero tu abbia il coraggio di intraprendere la strada che nel tuo cuore già sai qual'è.
Spero tu possa viaggiare il mondo e fare quel viaggio che tanto desideri , fare quelle esperienze che ti cambiano la vita.
Ti auguro il meglio anche se quel meglio non sarò mai io.
Ti ho amato e ti amo con tutte le forze possibili , e continuerò a farlo e per questo quando ti sentirai non amata ricordati che qui c'è una personcina che lo farà per sempre contro ogni distanza e circostanza.
Vorrei che ti amassi tanto quanto lo faccio io e spero che la persona che hai al tuo fianco possa renderti felice , tranquilla e serena.
Ciao amore mio, sii felice e sii libera.
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susieporta · 2 months
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Fante di Spade.
"La Verità del Cuore".
Molte persone identificano il processo che sta accadendo come qualcosa che poco riguarda i Sentimenti umani.
Essi vengono come "estromessi" dalla loro "funzione evolutiva", in favore di principi di ascesi e di dissociazione medianica.
Nei secoli, Spirito e Materia si sono separati, al pari del principio Femminile e del principio Maschile. Ma essi appartengono in egual modo all'Unità e ne sono parte integrante.
Non esiste una separazione tra i due Mondi. Esiste un dialogo profondo e connesso, dal quale sgorga ciò che impropriamente è stata per secoli definita "Illuminazione".
L'Illuminazione non è qualcosa di esterno all'Incarnazione e alla sua densità materiale. Ma è un processo di apertura della Coscienza Interiore. E avviene anche attraverso la "comprensione" della Mente, unita alla potenza energetica del Cuore e alla Sensibilità del sistema delle Memorie ancestrali di provenienza Animica.
E' per questo che la diffidenza verso queste "pratiche" di innalzamento energetico, osteggiate dal bisogno Umano di portare nella logica ogni azione dello Spirito, si è potuta compiere solo attraverso la mediazione del Cuore. Poiché esso ha fatto da connettore e ha permesso la riunificazione delle due parti separate.
Chi non comprende o denigra, o addirittura ridicolizza coloro che si sentono parte della Riunificazione, è perché "non sente". Non ha ancora completato il processo di Attivazione del Sistema Centrale. Non si è concesso di "aprire" ciò che lo porterebbe alla Rivoluzione di ogni parte del Sistema.
La paura blocca. Le resistenze sono tante.
E questo va compreso, per non incorrere nel tentativo sfrenato di "convincere" chi non sente. Non è possibile. "Sentire" è il prerequisito. Tutto il resto poi fluisce da sé. Non senza dolore, ma con un navigatore interiore dedicato, con una bussola che può dirigere verso la Verità interiore, verso la Stella Polare.
Non è tempo di "convincere". Nessuno può forzare movimenti evolutivi che non sono sostenibili o che non sono fortemente accompagnati dalla volontà.
Rispettiamo chi non "sente". Chi non condivide. Chi ritiene tutto questo una delle solite "buffonate" spirituali.
E' una visione che ha pari dignità di manifestazione rispetto alla nostra, che ha lo stesso valore d'esperienza di ciò che stiamo vivendo noi.
Però quanto è bello giungere nelle profondità di noi stessi e sentirci in sintonia con la nostra Essenza. Dentro, non fuori. Poi magari anche fuori, pian pianino, nel tempo.
Potremmo provare a mostrarlo, ad esprimerlo, ad esserne "esempio" e vedere se all'Altro piace, se lo incuriosisce, se lo sente entusiasmante per se stesso, se magari, dopo un iniziale titubanza, se ne innamora perdutamente.
Ciò che sta accadendo è magico.
Ed è magico a livello Umano, prima che Animico.
Non riguarda l'Ascesi. Non com'era stata interpretata in altra Epoca, dove la consistenza energetica sul Pianeta Terra era troppo densa e spingeva verso il basso le Energie di introspezione e connessione.
Oggi si può trasformare questa Vita percepita in una vera e propria "vacanza dimensionale", anziché come perenne condanna al limite e all'afflizione.
Ma non si può "spiegare" questo a chi ancora soffre e crede che tutto questo sia punitivo e brutto, che questa incarnazione sia fatta solo di dolore e costrizione.
Accogliere l'Incarnazione come un Dono non è un processo "mentale" o "spirituale", è un processo di "Sentimento". Di Cuore.
E chi ha il Cuore chiuso non potrà accedere a questa sensazione così Cristallina e Pura. Non potrà concedersi all'Amore, né alla piena Verità di se stesso e neppure alla Magia delicata e brillante del suo Mondo Interiore.
Non è "new age" e non è "religione".
E' "Sentito interiore".
E' puro e limpido "Sentito". Non c'è sui libri, non c'è sui manuali, non ha una piattaforma scientifica.
E' solo "Cuore Cristallino connesso". Null'altro.
E come si spiega? Non lo so. Non ci sono sufficienti parole. O perlomeno non ancora ...
Mirtilla Esmeralda
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omarfor-orchestra · 1 year
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Posso dire una cosa
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hungrynight · 3 months
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Io sono donna ma ammetto che le donne cercano sia bello che con un buon carattere. Non accettano uno brutto, un po’ gli deve piacere l’aspetto. Dai su anche tutte le mie amiche così .. non so perché non lo volete mai ammettere . Forse non volete ammetterlo nemmeno a voi stesse figuriamoci agli altri
Noo, Aspe non sto dicendo che ti deve far schifo esteticamente, anzi ne devi essere attratta penso, ma dico che molto spesso quello che attrae non è la bellezza oggettiva o altro, ma anche un tipo che di norma è considerato “bruttino” ad una ragazza può piacere, perché entrano in gioco tre mila componenti. Ma ovviamente una cosa fondamentale in una relazione è l’attrazione fisica e la ricerca del contatto
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io-e-la-mia-mente · 11 days
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Per quanto bello o brutto che sia ( de gustibus ) Il mio corpo non è chi sono
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myborderland · 1 year
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le donne che a modo loro riescono a prendere con allegria il fatto di non essere belle - diciamo pure di essere brutte - non sono forse molto più felici? Come ogni bella donna avrà qualcosa di brutto, allo stesso modo ogni donna brutta avrà qualcosa di bello. E al contrario delle belle, se ne compiacerà enormemente. Senza proiettarci chissà che. Forse sto dicendo qualcosa di molto banale, ma secondo me, nel mondo in cui viviamo tutto dipende dall'angolo da cui si osservano le cose. Cambiando l'esposizione ai raggi del sole, l'ombra diventa luce, la luce diventa ombra. Il positivo diventa negativo, e viceversa. Non tocca a me decidere se questo sia uno dei processi fondamentali su cui è venuta formandosi la nostra società, o semplicemente un'allucinazione.
Prima persona singolare - Haruki Murakami
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chaosdancer · 1 year
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Ho tantissime cose accumulate nella mia testolina e non so come aprire questo vaso di Pandora. In effetti ho accumulato svariate settimane di pensieri. Mi vengono alla mente i vecchi tempi in cui scrivevo a dismisura e non sapevo mai come iniziare, davanti al vuoto. Esattamente come in un cantiere in cui hai l'idea di come dev'essere un palazzo ma non hai la minima idea di come buttare giù le fondamenta.
Beh, posso cominciare dal semplice fatto che tra le svariate persone che ho conosciuto negli ultimi anni (soprattutto da ottobre a questa parte) e che sto continuando a conoscere ho una mezza idea dell'attenzione media che si ha in questi anni, soprattutto tra i giovani. Probabilmente sarò una delle poche persone a leggere e questo mi va bene, mi ricorda i tempi in cui scrivevo per me stesso e preparavo il libro. Diciamo che le mie abilità linguistiche e la mia capacità di scrittura si sono affievolite di molto da allora. Chiedo scusa in anticipo a me stesso quando rileggerò tutto questo dopo averlo pubblicato (già, leggerò dopo aver pubblicato, saltando la fase di rilettura, come ad improvvisazione jazz).
Diciamo che il dubbio che mi è sorto un attimo fa è se scrivere tante cose brevi per essere letto in modo da avere dei confronti o fare il prolisso con me stesso e non essere considerato. Diciamo che attualmente la seconda opzione è quella che più mi attrae.
Vorrei iniziare lamentandomi delle persone che, in media, hanno la soglia dell'attenzione sempre più bassa. Non dico solo in musica, ci mancherebbe, ma anche per quanto riguarda uno scritto (che sia un post, un articolo di giornale o un libro). Per non parlare poi di tutto quello che riguarda il cinema e la musica. Purtroppo ho conosciuto persone che non riescono a guardare un film leggero dato che non riescono a mantenere la concentrazione solo per capire l'impostazione iniziale di trama e personaggi. Per non parlare della musica, un argomento a me caro. Non sto dicendo che tutto il mondo debba andare a sentire una sinfonia di Mahler (dalla durata media di un'ora) a settimana, né che debbano periodicamente andare a vedere concerti da 4 ore alla Liszt. Oramai il mondo funziona in modo diverso, le mode, gli usi e i costumi sono altri. Però un po' mi dispiace che la soglia dell'attenzione media si sia abbassata così drasticamente (e sto parlando della media, non di tutti). Questa parte iniziale dello scritto nasce dalle mie ultime esperienze dell'anno con mia madre. Mia madre, la mia prima "fan", che non riesce più a mantenere pazienza e concentrazione davanti alla musica che faccio e o che le "propino". Le basta solo un minuto scarso di musica (dalla durata di 15/20 minuti) per decretare che un brano che ha fatto la storia sia "bello" o "brutto". Mi sembra quasi lo stesso modus operandi che si usa pure tra noi giovani. Basta solo qualche post da nemmeno 100 caratteri per capire se una persona abbia qualcosa di stimolante da dire. Oppure qualche foto su Instagram per capire se una persona sia esteticamente bella oppure che non valga neppure la pena dialogarci nemmeno una volta.
Ormai siamo nei tempi in cui l'economia del tempo regna sovrana, come se nessuno avesse tempo per nulla, nonostante perdiamo il nostro tempo su stronzate inutili alle quali siamo abituati e sulle quali basterebbe un minimo di riflessione per renderci conto che è tempo usato inutilmente. Cose che non ci rendono più belli o più brutti, più ricchi o più poveri, più famosi o più sconosciuti e isolati, più intelligenti o più stupidi. Questo lo dico per conoscenza delle persone che mi stanno maggiormente intorno e che sono mie coetanee. Ma tutto ciò si può estendere perfino ai genitori come mio padre. Quella persona che, alla soglia dei cinquant'anni, si piazza davanti ai video di Facebook, Instagram e TikTok e smette di sentire ciò che gli stai dicendo durante una conversazione. Non importa se gli parli di cose importanti o dei tuoi sogni e speranze di gioventù. Non sono qui per piangere per questa cazzata, ma tutto ciò è di una tristezza e di uno sconforto allucinanti. Cioè, bello sapere che tuo padre ha trovato un video divertente su TikTok e tua madre ha ricevuto l'ennesima richiesta di amicizia sentendosi sempre più benvoluta e circondata da persone (nonostante esse siano online e che nella realtà a stento ti salutino per strada). Tutto ciò sta perdendo il controllo e sta diventando follia pura (tra mamme che non tengono d'occhio i propri pargoli per le notifiche social o che, addirittura, usano proprio loro per acchiappare qualche like e commento per una foto col bimbo). Non vorrei risultare drastico ma tutto ciò è preoccupante. La "poetica" del like sta prendendo il sopravvento fin troppo. E io, ora che sto scrivendo, mi sento noioso come oratore, come scrittore e come musicista, in quanto le suddette persone non ti prendono in considerazione. Ti senti noioso per la mancanza di considerazione, perché non rispecchi la moda, i gusti, perché sei troppo prolisso e la gente non ha tempo, perché sei troppo lungo per la concentrazione massima che riescono a mantenere in una situazione. Ho visto persone spaventarsi per una cosa della lunghezza che sto partorendo, di getto, in questo momento.
Il mio quesito è: da quando è così? Da quando le persone istruite hanno la stessa coscienza, cultura e capacità di concentrazione equivalente ad una specie di servitù della gleba? Da quando siamo regrediti culturalmente (a livello di massa) ad una sottospecie di Neo-Medioevo? Tutti che ci vantiamo della tecnologia del nostro nuovo iPhone e compagnia bella. Ma, effettivamente, quanto ne capiamo noi? Tutti che ci vantiamo di sviluppo culturale, tecnologico e scientifico. Ma, in fin dei conti, a me sembra solo uno sviluppo che detiene una cerchia ristretta di persone che crea questo famigerato progresso. Un élite di ricercatori e studiosi che crea tutto questo "benessere" per la massa. Lungi da me essere un pessimista catastrofico, il progresso medico, scientifico e tecnologico è stato ottimo. Anche il progresso culturale sull'accettazione del prossimo e sulle parità dei diritti ha fatto enormi progressi nell'ultimo secolo. Però a quale prezzo? Vedo tante persone lamentarsi da sempre del divario tra ricchi e poveri. E io ci vedo anche un accesso più immediato alla cultura che ormai non viene colta a dovere. Che sia cultura storica, artistica o politica e via dicendo. Non riesco proprio a concepire come un maggior accesso alla cultura abbia potuto, in certi ambiti, fare più danni rispetto a quando non era presente. Perché siamo in una struttura in cui l'accesso all'istruzione e ai vari tipi di cultura è più immediato e facile mentre la massa sembra regredire in qualche modo?
Tutto questo (che mi portavo dietro da qualche anno a questo parte) sta parzialmente uscendo fuori. E sta uscendo fuori alla fatidica domanda: "Cosa vuoi fare da grande? Cosa farai dopo la magistrale?" Ebbene, non lo so assolutamente ormai. Personalmente mi trovo in un'epoca musicale (che è quello che mi concerne) che non regge un'esecuzione della Sonata di Liszt dalla durata di mezz'ora (nonostante poi ci sia un'altra ora di concerto davanti). Poi, le cover pop vanno benissimo (se non superano la mezz'ora), anzi sei un fenomeno. Per la classica ormai vivono i grandi classici alla Strauss a Capodanno e "Per Elisa" di Beethoven. Ormai anche questo ambito è rimasto per pochi (di solito studenti di musica, maestri, pensionati e qualche estimatore raro rimasto). Ma qui il mio dubbio esistenziale ( e qui entro nella mia sfera personale): per cosa suono? Cos'ho da condividere con un pubblico che, per la maggior parte, viene a vedermi per fare bella presenza? Per far vedere che è acculturato e ha buon gusto ascoltando la buona musica classica. C'è da dire che sempre più spesso mi capita di vedere persone che guardano le notifiche del telefono durante i concerti. E io allora, per cosa porto avanti questa grande arte ai posteri? Potrei lasciar perdere come fanno molte persone? La musica di Mozart, Beethoven, Chopin (e più chi ne ha più ne metta) non è come come un Leonardo, un Caravaggio o un Monet. Non durano nel tempo come l'arte visiva o altri tipi di arte. Per rendere vivi quei pallini su carta bisogna suonarli in concerto, inciderli e divulgarli. Il paradosso più grande viene qui: sempre più insegnanti di musica e sempre più persone che studiano la musica abbandonandola perché non c'è nessun tipo di garanzia per il mercato odierno.
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ombranelvento · 2 months
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Quando finalmente inizi a piacerti esteticamente e/o fisicamente, hai voglia di mostrarti o magari osi di più. Sei più aperto/a ed emani più luce. Tuttavia c'è qualcuno che proverà ad abbatterti dicendo che non sei tutta questa bellezza, che sei brutto/a oppure che devi tirartela di meno. Una persona ha tutto il diritto di amarsi per com'è fuori, a prescindere che sia attraente o no, dopotutto dovrà viverci con quel viso e con quel corpo per tutta la vita. È meglio amarli che odiarli. In una realtà come quella attuale dove cercano sempre di farti sentire inadeguato/a perché non hai determinati tratti del viso o un certo corpo, apprezzarsi per come si è fuori è una vittoria. Invidio chi se la tira nel senso buono del termine, che si ama e se ne sbatte se è bello/a, brutto/a ecc. E soprattutto riesce a sbattersene dei commenti degli haters! Adorarsi per come si è fuori non equivale ad essere superiori agli altri, ad essere i migliori, i miss o i mister della situazione. Mi dispiace per chi vede il marcio in questi modi di essere, però credetemi quando hai passato anni a voler a tutti i costi cambiare la tua immagine e finalmente hai raggiunto la pace...è bello sì e anche tanto.
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t-annhauser · 11 months
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dismorfofobia occidentalis
Mi prende una tenerezza quando disegno i corpi delle donne, soprattutto nudi, in ciabatte, con le tettine piccole o grandi, cascanti, con i sederini piccoli o i sederoni chiatti, insomma, tutta la casistica dei corpi normali e non adeguati ai modelli estetici della società (che a pensarci bene sono una follia)... quella con il corpo è una battaglia tipica delle nostre società iper-frollate, chi è sotto la minaccia delle bombe, nei paesi in cui la pace è ancora un sogno ad occhi aperti, gli basta portare a casa la pelle, grasso o magro o brutto che sia, che gliene frega, noi no, noi soffriamo di dismorfofobia occidentalis, vogliamo essere perfetti come la gente delle pubblicità. Ne ho sofferto anch'io fino ai 40 anni, mi sentivo così inadeguato, poi ho cominciato a vedermi bello come il sole. In verità siamo tutti belli, e se siamo brutti che importa? Fra non molto saremo tutti morti (il mio solito pessimismo cosmico, non fateci caso).
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x-straighft · 5 months
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Poche sono le volte in cui ho detto a me stessa di essere davvero fortunata, pochissime sono le volte in cui ho creduto in me stessa e altrettante poche sono le volte in cui mi sono fermata a guardare le persone intorno a me che facevano la differenza nella mia vita.
Da mesi a questa parte ormai mi sono resa conto di quanto un instante possa cambiarti la vita, un instante così insignificante. A volte accadono cose che ti cambiano per sempre, che ti fanno capire quanto sia importante apprezzare, vivere, amare e coltivare il bene di chi davvero te ne vuole. Da due mesi ormai ho affrontato in intervento, prima di esso ho affrontato terapie, visite su visite, pareri e non so…. Chi più ne ha più ne metta. Di punto in bianco una sera mi viene riferito che avevo bisogno di un intervento in maniera urgente e che non si poteva fare altrimenti.
Sono una tirocinante infermiera, ormai da tre anni, fra pochi mesi c’è la laurea ad attendermi e dovrei solamente pensare alla mia ultima sessione, alla stesura della mia tesi, ai tirocini che ormai giungono al termine… tutti non aspettimo altro che questi momenti che rimangono unici nelle nostre vite, solo noi sappiamo quanto sudore, sacrificio e impegno abbiamo messo in quegli anni per arrivare fin qui no?
Oggi io dopo un intervento e svariati mesi di cure e attese mi ritrovo ancora a dover effettuare visite e a dover affrontare un nuovo inizio che non sarà solo quello della sessione e della stesura della mia tesi, purtroppo dovró confrontarmi ancora una volta con dei dottori vagando per ospedali e sperando in notizie positive.
La mia testa vaga in un mare di “perchè” infondo ho solo 21 anni e non ho nemmeno iniziato a vivere per davvero, vorrei lamentarmi perchè sono stanca di studiare o per altre mille cose futili… ma non è così. Sono così tanto stanca che non esprimo più rabbia, non ho voglia di piangere ma sento crescere una forza in me che vorrei trasmettere a chiunque. Non so ad oggi se debba ritenermi fortunata ma so che poteva essere peggio infondo no?
Non voglio dare mai più nessun momento bello o brutto che sia per scontato, voglio vivere tutto e prendere tutto in maniera leggere e positiva. Le esperienze insegnano, bisogna solo saperle cogliere, bisogna solo saper cogliere il lato positivo anche nelle brutte esperienze, forse è proprio così che sto crescendo e sto imparando a dare valore alle mie giornate, anche le più insignificanti
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