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#bosa sardegna
filtrospazio · 6 months
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"The everlasting voice of the sea."
The Awakening - Kate Chopin
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ms-pbunny · 1 year
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Bosa 🇮🇹
One of my friends spends her summers in this beautiful town, in Sardinia. It has around 8000 people who live here their everyday life. Agriculture and fishing is the main economic source for the village but for the season, many and many tourists visit Bosa. 
I spent a week here, last summer with few of my friends all around from Europe. It was amazing, truly. Even if the town is not that big, you can find nice places to eat, place to have delicious ice cream and coffee, of course. BUT the view, I liked that the best. One image is from the top of our apartment where we slept and another is from the top of the Malaspina castle 🏰 that is on a hill in the middle of the town. 
The city has it own beach, which we visited the first day where we learned that sun in Sardinia hits a bit different. 🏖️We went in the beginning of June, so we "believed" the sun won't be that strong. Unfortunately, we got really bad sunburn so this is a good lesson to learn. Use and apply in every 2 hours sun protection, even if you don't really see the sun shining and it is after 5 pm. 🌞🔥
Have you been in Bosa? Do you always use sun protection? Have you ever been so sunburn that you could not wear any clothes? 🔥🌞
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irisnero · 3 months
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Bosa.
Ph. Roberta Becconi
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eleonoramartis · 11 months
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Un giorno a #Bosa 🏰
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lelelatta · 3 months
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Carnevali sardi, un viaggio alla scoperta del carnevale in Sardegna
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viaggiaescopri · 3 months
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Carnevali sardi, un viaggio alla scoperta del carnevale in Sardegna
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sardegnaterraemare · 1 year
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📌 Scatti da #Bosa Complimenti a @vero__kkia per questo fantastico post 👏👏👏 ✔️ Visita il nostro sito internet sardegnaterraemare.it per conoscere la #sardegna con noi  (presso Bosa Marina, Sardegna, Italy) https://www.instagram.com/p/CnKNJ57tHeY/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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aradxan · 2 years
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Sunset in Bosa, Sardinia
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sabinerondissime · 10 months
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BOSA, Sardegna
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filtrospazio · 11 months
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People from Bosa
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stregh · 1 month
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Domus de Janas
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Nel cuore della Sardegna, nascoste, magiche, si trovano le Domus de Janas, misteriose abitazioni di creature fantastiche. Da più di 300 anni in tutta la Sardegna esiste un universo sotterraneo che si fonde con il paesaggio delle campagne sarde.
Le Domus de Janas sono le piccole case delle creature fatate, le janas appunto – la versione sarda degli elfi – creature immaginarie della tradizione popolare, un misto tra streghe e fate.
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Ovviamente si tratta di una leggenda sarda che combina elementi magici con le costruzioni millenarie in pietra presenti su tutta l’isola, da Cagliari a Santa Teresa di Gallura e sembra l’inizio di una fiaba.
Le Domus sono delle caverne scavate nella roccia dalle antiche civiltà sarde più di 5.000 anni fa ed espressione del culto funerario di quell’epoca; in tutta la Sardegna se ne contano più di 3.500. Le caverne erano posizionate una accanto all’altra in modo da formare delle necropoli che potevano ospitare fino a un centinaio di corpi. I corpi erano depositati in posizione fetale accanto agli averi che si credeva fossero necessari per il viaggio verso l’aldilà. Quando di loro rimaneva solo lo scheletro venivano depositati nelle caverne.
“Domus” in latino significa casa ed infatti le “Domus de Janas” sono la perfetta miniatura delle case di questa antica civiltà;  in poche parole anche i morti avevano una loro casa dove abitare. Delle migliaia scoperte, più di 200 conservano motivi decorativi scolpiti, incisi e dipinti, in gran parte simbolici, come teste di bovino, corna taurine e spirali.
La necropoli più grande e più suggestiva di tutte è Sant’Andrea Priu, vicino Bornova, circa 50 km ad est di Bosa e 50 km a sud di Alghero. Visitare le molte “stanze” di queste incredibili case grotta a Sant’Andrea Priu è un’esperienza molto emozionante. Una delle Domus fu trasformata in una chiesa nei tempi Bizantini, infatti qui si possono ammirare degli affreschi meravigliosi (restaurati nel 1997) e osservare la vecchia narthex (l’entrata della chiesa dove risiedevano i non ancora battezzati ) e il presbiterio con l’altare. Il colpo di scena é un grande masso nella forma simile a quella di un toro. Molti si sono chiesti se la forma della roccia fosse naturale oppure creata artificialmente, ma rimarrà un mistero. Il “toro” non ha la testa e anche qui ci sono varie teorie, si pensa che una testa di legno o argilla venisse aggiunta durante le celebrazioni, un’altra ipotesi é che la testa sia stata tagliata dai cristiani.
In genere le “case delle fate” si trovano in luoghi non proprio a portata di mano e sono di piccole o medie dimensioni, ce n’è tuttavia una ubicata proprio nel centro storico di un paese e che sviluppa circa 129 mq calpestabili, distribuiti su ben tre livelli: si tratta della Domus de Janas di Sedini, la casa delle fate più grande di tutta la Sardegna.
Sedini è un comune di poco più di 1300 abitanti, in provincia di Sassari: il paese dista da Alghero circa un’ottantina di chilometri, ma vale la pena farli tutti per poter ammirare lo spettacolo di questa imponente e sognante casa scavata in un masso calcareo alto quanto un edificio di tre piani.
Nella Domus de Janas di Sedini oltre alla roccia si è sedimentato anche l’uomo, che ha iniziato a trasformarla e adattarla alle proprie esigenze ininterrottamente dal IV o dal III millennio a.C. fino ai giorni nostri. Basti pensare che tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900 fu usata perfino come prigione: una situazione per niente piacevole per le janas allora residenti. Ma ancor meno entusiaste dovettero esserlo quando la Domus venne utilizzata come stalla oppure ancora come negozio. Ma in assoluto l’uso che le abbia più d’ogni altro fatte imbestialire sia quello di sede di partito, come pure fu impiegata.
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Altre domus degne di menzione sono Montessu, nel cuore del Sulcis, la più grande nel sud della Sardegna e nel cuore della pianura; S’Incantu a pochi km da Alghero, nota anche come “tomba dell’architettura dipinta”; Sas Concas in provincia di Nuoro, dove c’è un sito prenuragico, un complesso di ben 20 tombe, con particolari raffigurazioni simboliche incise nella roccia (probabilmente raffiguravano i defunti che ritornavano all’interno della Terra).
Fatti travolgere dalla magia di queste piccole creature fatate!
Fonte: https://www.grimaldi
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Le Janas, fate della Sardegna
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Necropoli di Montessu
Il più imponente ed esteso sepolcreto a domus de Janas del sud Sardegna sorge in una fertile pianura del basso Sulcis, a un chilometro da...
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5 STORIE DI FANTASMI DELLA SARDEGNA
Oltre le cime delle montagne e le scogliere della costa, la Sardegna nasconde segreti antichi e oscuri, avvolti dal mistero e dal terrore. 
La terra sarda è infestata da creature spettrali, creature che affondano le loro radici nella storia stessa dell'isola. Queste presenze sinistre possono manifestarsi in qualsiasi momento, dall'oscurità della notte all'ora del tramonto, per terrorizzare coloro che incappano nei loro percorsi.
In questo articolo, esploreremo cinque storie di fantasmi della Sardegna che sono state tramandate di generazione in generazione e che sono giunte sino a noi.
Cunfraria
Nella storica Sassari, città del nord Sardegna, si racconta la leggenda di una processione di fantasmi che appare la notte del 31 ottobre. Secondo la tradizione locale, questi fantasmi possono essere visti vicino all'incrocio tra via San Sisto e via Santa Apollinare. Le loro forme spettrali si muovono silenziosamente per le strade come per qualche commissione invisibile.
Alcuni dicono che questa processione di anime che viene chiamata “Cunfraria” cioè confraternita, sia composta da spiriti di defunti che ritornano nel regno dei vivi in questa notte santissima. Altri sostengono che siano la manifestazione di antiche maledizioni, evocate dalla magia oscura e da intenti malevoli. Qualunque sia la loro origine, si dice che la vista di queste apparizioni spettrali riempia i cuori di coloro che le vedono di paura e terrore.
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Don Blas
Nell'oscuro e antico castello di Burgos, c'è una leggenda di un terrificante fantasma che custodisce un favoloso tesoro. Il suo nome è “Don Blas d'Aragona”, un grande e potente cavaliere iberico del XVI secolo che ha incontrato la sua prematura scomparsa in una sanguinosa battaglia molto tempo fa, quando la Sardegna viveva il periodo della dominazione spagnola. Secondo i racconti, “Don Blas” fu condannato a trascorrere l'eternità a custodire il tesoro che gli era stato affidato in vita. Così il suo spirito infesta il castello, legato per sempre alle sue mura. La sua presenza è un costante promemoria del potere e della ricchezza che giacevano nascosti all'interno.
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Panas
In Sardegna esiste una leggenda colma di tristezza e terrore che per secoli ha perseguitato i cuori e le menti degli uomini. È una storia di dolore e disperazione, di perdita e rimpianto, una storia che è stata tramandata attraverso i secoli.
Si racconta che i fantasmi delle donne morte di parto siano condannati a tornare nel mondo dei vivi per sette lunghi anni, infestando la terra durante le ore buie della notte.
Gli anziani sussurrano che questi fantasmi, noti come “Panas”, appaiano vicino ai corsi d’acqua e si possano vedere intente a lavare i panni insanguinati del loro figlioletto. Non possono comunicare o interrompere il lavoro per nessuna ragione. Se qualcuno le disturbasse, dovrebbero ricominciare il loro rituale di penitenza daccapo e si vendicherebbero spruzzando acqua verso chi osa disturbarle.
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Femminedda
Nelle remote regioni di Sant'Antioco, presso le colline che circondano Maladroxia, esiste un antico Nuraghe noto come sa “Femminedda”.Il suo nome è legata ad una strana leggenda che narra di uno spirito inquieto che ancora oggi aleggia intorno alle rovine del monumento.
Si dice che lo spirito appartenga a una giovane donna giustiziata in circostanze violente e misteriose secoli fa, la cui anima è stata  condannata a vagare senza pace. 
La fanciulla, accusata di un crimine infamante, fu sottoposta a una punizione esemplare e brutale, che mirava a fare di lei un monito per il popolo. Fu decapitata e il suo corpo fu sepolto in una chiesa sconsacrata fuori dal centro abitato, mentre la sua testa sarebbe nascosta nel cuore del borgo.
A causa di questo trattamento crudele e sconsiderato, l'anima della giovane, ribattezzata “sa Femminedda”, è stata condannata a vagare senza pace lungo i sentieri di campagna e le vie del paese.
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Marchesa Malaspina
A  Bosa, paese di mare senza tempo, la figura spettrale della marchesa Malaspina continua a vagare senza pace. Letizia, questo il suo nome, fu accusata di un grave crimine: l'adulterio con un amante sconosciuto. Il marito, geloso al punto da perdere la ragione, fece scavare una rete di tunnel segreti dal castello al paese, in modo che la marchesa potesse muoversi al riparo dagli occhi indiscreti.
Ma neppure l'inganno più elaborato riuscì a sfuggire alla furia distruttiva del marito. In preda ad un raptus di gelosia, egli fece mozzare le dita della marchesa, conservandole gelosamente in un fazzoletto che mostrò ad alcuni amici. Lui fu condannato a morte e lei sparì senza lasciare tracce.
Tuttavia, non tutti credono che il fantasma di Letizia sia scomparso del tutto. In molte notti, si possono ancora udire i suoi lamenti disperati provenire dalle rovine del castello dei Malaspina. Si dice che l'anima della marchesa sia rimasta intrappolata in quel luogo, tormentata dai suoi rimpianti e dalla sua disperazione.
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manyinwonderland · 2 years
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(l’orizzonte non esiste) (presso Bosa Marina, Sardegna, Italy)
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viaggiaescopri · 4 months
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Carnevali sardi, un viaggio alla scoperta del carnevale in Sardegna (...Leggi tutto)
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sardies · 3 months
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LIFE Safe For Vulture, liberato grifone dopo incidente da elettrocuzione
Si chiama Ciuffo. È il simpatico soprannome di un cittadino di Bosa che fa parte della grande comunità di appassionati e volontari grazie ai quali il processo di ripopolamento del grifone in Sardegna ha avuto in questi anni un successo straordinario. Ha circa tre anni, è nato nell’isola ed è di casa nel Bosano, dove si era conservata l’unica colonia autoctona di grifoni in Italia prima che i…
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