Tumgik
#case vacanze sicilia
penelopeparis · 2 years
Photo
Tumblr media
Lo devi vedere ! Piccolo paese di pietra e di pescatori …. #marzamemi #mare #pescatori #pietra #case #storico #pesce #ristoranti #shopping #passeggiata #camper #vacanze #spiaggia #sicily #sea #handmade #italy #food #fashion #travel #sicilia #scultura #italia #fish #ristorante #style #natura #camping #beach #siciliabedda --- (presso Marzamemi, Sicilia, Italy) https://www.instagram.com/p/CiUwux2AgJa/?igshid=NGJjMDIxMWI=
2 notes · View notes
cinquecolonnemagazine · 6 months
Text
Noleggio barche per le vacanze: un trend in crescita
Le vacanze sono sempre un’occasione per esplorare nuovi orizzonti e creare ricordi indimenticabili. Negli ultimi anni, c’è stato un notevole aumento di interesse per un modo unico di trascorrere le vacanze: il noleggio barche. Questo fenomeno non è solo un trend, ma si sta rapidamente trasformando in un’opzione preferita per chi cerca un’esperienza diversa, avventurosa e rilassante. Nell’estate del 2023 appena trascorsa sono state segnate cifre record: secondo gli esperti il settore ha subito una impennata del 130%, registrando un aumento di spesa media del 53% rispetto al 2022. Le destinazioni preferite? La Sardegna con Porto Cervo e Golfo Aranci, l’Isola d’Elba e la costa della Toscana, la bellissima Ponza, il litorale di Venezia ma anche Sicilia, Campania e la non distante Croazia. Il noleggio barche non è per forza proibitivo nei costi Quando si pensa alle vacanze in barca, potrebbe venire in mente l’immagine di lussuose proposte che solcano acque cristalline ma dobbiamo dire la verità: il noleggio è molto più accessibile di quanto si possa pensare. Le opzioni variano dalle varianti più piccole e intime a yacht più grandi e lussuosi, consentendo a chiunque, dai principianti agli esperti navigatori, di trovare l’imbarcazione perfetta per le proprie esigenze soprattutto se in gruppo (potendo dividere il totale tra amici). Tra i motivi della scelta c’è allontanarsi dal turismo di massa Una delle principali motivazioni che spingono le persone al noleggio di una barca è la possibilità di esplorare luoghi altrimenti inaccessibili. Molte destinazioni offrono porti turistici ben attrezzati, consentendo ai navigatori di raggiungere baie remote, isolotti tranquilli e spiagge deserte. Questa libertà di movimento apre nuove prospettive di viaggio, consentendo ai turisti di fuggire dalla folla e godersi la bellezza autentica di una destinazione. Insomma, allontanarsi dal turismo di massa e avere accesso a calette nascoste in alta stagione è un plus da non sottovalutare. Una vacanza a contatto con la natura Dopo la pandemia, sono tante le persone che hanno scelto una vacanza più lontana da villaggi turistici e hotel, scegliendo un maggiore contatto con la natura. L’ecoturismo è possibile anche in barca, basta scegliere modelli green come ad esempio la vela: in questo caso ci si potrà addormentare cullati dalle onde del mare e ovviamente seguire uno stile di vita più lento e rilassante. Boom di richieste in Italia: le destinazioni più amate In Italia il noleggio di imbarcazioni è stato un trend e il motivo è chiaro a tutti: abbiamo autentici tesori lungo la nostra Penisola e Isole dal fascino unico e inimitabile. In cima alle ricerche la Sardegna, con le sue acque cristalline e spiagge incontaminate ma anche le coste della Sicilia offrono un mix di storia, cultura e paesaggi mozzafiato, rendendo l’isola un luogo ideale per una vacanza in barca. La Costiera Amalfitana, con i suoi villaggi incantevoli e scogliere spettacolari, è una meta iconica: con le sue acque turchesi si sposano armoniosamente con le colorate case aggrappate alle colline, creando uno scenario unico al mondo. Tra le destinazioni più amate si aggiunge l’Isola d’Elba, cuore pulsante dell’Arcipelago Toscano e apprezzata per le sue baie tranquille e fondali così ricchi di vita da essere amatissimi dagli snorkeler. Foto di PublicDomainPictures da Pixabay Read the full article
0 notes
personal-reporter · 10 months
Text
Valle dei Templi di Agrigento: antiche meraviglie della Sicilia
Tumblr media
La Valle dei Templi di Agrigento è una delle più grandi attrazioni turistiche della Sicilia, con un patrimonio antico che risale al VI secolo a.C. Situata sulla costa meridionale dell'isola, questa valle è un sito archeologico di rilevanza mondiale, che offre una visione della grande civiltà greca e romana. La valle si estende per circa 1300 ettari e comprende molte rovine antiche, come templi, basi e muri di fortificazione. La maggior parte delle rovine si trovano lungo il lato orientale della valle, con una vista panoramica sui campi circostanti e sul mare Ionio. I templi antichi presenti nella Valle dei Templi di Agrigento includono il Tempio della Concordia, il Tempio di Giunone, il Tempio di Zeus e il Tempio di Ercole. Ogni tempio ha una propria storia e importanza archeologica. Il Tempio della Concordia è uno dei templi meglio conservati della Valle dei Templi, costruito tra il 440 e il 430 a.C. Questo tempio dorico, dedicato alla dea della pace, fu trasformato in una chiesa cristiana nel V secolo e servì come rifugio per i cristiani durante la persecuzione romana. Dopo la conquista araba, il tempio fu trasformato in una moschea e infine in una chiesa cristiana. Il Tempio di Giunone, costruito tra il 450 e il 430 a.C., era dedicato alla dea della fertilità e fu riparato e modificato molte volte durante il corso della sua storia. Durante il periodo normanno, fu riparato e trasformato in chiesa cristiana. Il Tempio di Zeus è uno dei templi più grandi della valle e fu costruito tra il 480 e il 470 a.C. per celebrare la vittoria dei greci contro i cartaginesi nella battaglia di Imera. Il tempio subì molti danni nel corso degli anni, uno dei quali fu causato da un terremoto nel IV secolo d.C. Il Tempio di Ercole, costruito alla fine del V secolo a.C., era dedicato al dio della forza e dell'eroismo. Il tempio fu distrutto durante le guerre puniche e successivamente ricostruito dai romani. La valle offre inoltre molte altre attrazioni culturali, come le terme romane, le necropoli, le mura della città e le torri di avvistamento. Il Museo Archeologico Regionale di Agrigento è situato nella valle e offre una vasta raccolta di opere d'arte e manufatti archeologici, tra cui vasi, monete e statue. Il museo fa parte del parco archeologico, che offre una guida audio in diverse lingue per i turisti che vogliono saperne di più sulla storia della Valle dei Templi. Nonostante l'antichità della valle, il territorio presenta diverse ecosistemi che possono essere esplorati durante l'escursione. Il Giardino della Kolymbetra, creato dagli antichi agrigentini nel IV secolo a.C., è stato restaurato recentemente e offre una varietà di alberi di frutta, piante e floricoltura che si può annusare attraverso un percorso dedicato. La Valle dei Templi di Agrigento può essere visitata in qualsiasi momento dell'anno, ma il periodo migliore per godere della bellezza del luogo è la primavera, quando la fioritura rende il paesaggio ancora più spettacolare. Infine, la valle offre un'ampia scelta per quanto riguarda l'alloggio e il cibo. Ci sono molte opzioni di alloggio a portata di mano tra cui agriturismi, hotel, B&B e case vacanze. I ristoranti locali servono piatti tipici della cucina siciliana come pasta con le sarde, caponata, melanzane alla parmigiana, ricotta fresca e la famosa cassata siciliana. La Valle dei Templi di Agrigento è un luogo di grande interesse archeologico e storico che offre ai visitatori una magnifica esperienza culturale nel cuore della Sicilia. Un luogo imperdibile per chiunque voglia esplorare la bellezza e la storia della Sicilia. Foto di Benoit_Brochet Read the full article
0 notes
Tumblr media
Scopello, il borgo siciliano in provincia di Trapani, a due passi dalla Riserva dello Zingaro. Con la celebre Tonnara, i Faraglioni e il delizioso pane cunzato, è una delle mete per le vacanze in Sicilia più amate. Il mare blu, i paesaggi di una bellezza unica, tutto invita al relax.
Pochi luoghi al mondo hanno un fascino di questo tipo, che attira visitatori in ogni periodo dell’anno. Il periodo migliore per visitare Scopello è, naturalmente, l’estate ma durante tutto l’anno regala grandi emozioni.
Una frazione piccola, piccolissima: un gruppetto di case, la piazzetta principale, il pane cunzatu da mangiare. Si potrebbe riassumere così un’esperienza di visita in questa località della Sicilia che è bella tutto l’anno.
Una volta arrivati, rimarrete subito colpiti dall’atmosfera. Avrete l’impressione di essere in un mondo uscito dalle fiabe, con lo sguardo che corre verso un mare limpidissimo. A riportarvi con i piedi per terra ci penseranno i profumi e i sapori della gastronomia locale.
Una delle principali attrattive è la suggestiva Tonnara di Scopello, una delle più antiche e importanti della Sicilia. Proprio la Tonnara ospita la splendida Spiaggia dei Faraglioni, davvero suggestiva.
Buongiorno e buon mercoledì a tutti voi, cari amici, da Scopello!! 🇮🇹❤👏👋
Scopello, the Sicilian village in the province of Trapani, a stone's throw from the Zingaro Nature Reserve. With the famous Tonnara, the Faraglioni and the delicious pane cunzato, it is one of the most sought-after tourist destinations in Sicily. The blue sea, the landscapes of unique beauty, all invite you to relax.
Few places in the world have such a charm, which attracts visitors all year round. The best time to visit Scopello is, of course, the summer but throughout the year it offers great emotions.
A small, very small fraction: a small group of houses, the main square, pane cunzatu to eat. The experience of visiting this beautiful Sicilian town throughout the year could be summed up like this.
Once you arrive you will be immediately struck by the atmosphere. You will have the impression of being in a world straight out of fairy tales, with your gaze running towards a crystalline sea. The scents and flavors of the local gastronomy will bring you back down to earth.
One of the main attractions is the suggestive Tonnara di Scopello, one of the oldest and most important in Sicily. The Tonnara itself hosts the splendid Spiaggia dei Faraglioni, truly suggestive.
Good morning and happy Wednesday to all of you, dear friends, from Scopello!! 🇮🇹❤👏👋
Grazie: Complimenti a📷@instagram.com/fvlyacelik 💚🤍❤️
1 note · View note
Photo
Tumblr media
Case Vacanza Pozzallo, Sito specializzato in affitto di Case Vacanze in Sicilia in particolare nella provincia di Ragusa e Siracusa nella parte Sud Orientale dell'isola.
Tutte le Case Vacanze si trovano sulle migliori spiagge di sabbia, da Santa Maria del Focallo, Pozzallo, Marina di Modica, Sampieri, Maramemi, Portopalo e Donnalucata, Avola.
L'agenzia offre diverse tipologie di strutture:
Appartamenti, Ville, Case Vacanze, Monolocali, Residence.
Le caratteristiche che possiedono le strutture sono dalla piscina, jacuzzi, giardino, vista mare, vicinanza spiaggia, centro città, campo da tennis, e altri servizi che sono particolarmente attraenti come il wifi gratuito.
Tutte le strutture prima di essere pubblicati vengono controllati per verificare l'adeguatezza della casa vacanza ad ospitare i futuri ospiti in tutta sicurezza, in modo da non deludere le aspettative dei futuri ospiti.
Tutti gli ospiti a fine vacanza, vengono contattati via mail per permettere loro di poter lasciare una recensione e cosi descrivere la loro esperienza.
Al momento l'agenzia Case Vacanza Pozzallo gode di altissimi feedback di ospiti che hanno descritto la loro vacanza sui principali siti di recensioni come Trustpilot, Google+, facebook.
L'agenzia Case Vacanza Pozzallo fa parte del network di CaseSicule, agenzia che opera nel settore dal 2008.
I nostri contatti: +39 3394874369
1 note · View note
corallorosso · 4 years
Photo
Tumblr media
Quando gli olandesi ringraziavano ‘gli italiani generosi’ di Marco Brando Il governo conservatore dei Paesi Bassi continua a dare lezioni all’Italia, sul fronte della crisi legata alla pandemia. Ha dovuto cedere sul fronte del Mes (Meccanismo europeo di stabilità), però ci ricorda: i soldi del Fondo salva-stati (per altro il Governo italiano ha detto di non volerli) possono essere usati solo per le spese sanitarie, non per aiutare aziende messe ko dal blocco anti-Covid19. Perché? In estrema sintesi, riflette quello che in Olanda tanti pensano: noi italiani non saremmo affidabili, a causa di mafie e corruzione. Tuttavia molti olandesi – tra cui parecchi intellettuali – hanno ricordato al proprio governo che è troppo facile fare i “rigoristi” sfruttando propagandisticamente le disgrazie altrui. Inoltre, sarebbe semplice rispondere – tanto per fare un esempio – che in Italia tantissimi si battono contro clan e tangentisti, anche sacrificando la vita, e che le leggi anti-cosche ci sono. Per poi aggiungere che, semmai, l’Olanda dovrebbe tenere d’occhio, con leggi adeguate (che non ha), i soldi che le mafie internazionali (non solo italiane), più super evasori e corrotti, investono attraverso il suo compiacente apparato finanziario e bancario. Invece qui si eviterà di replicare con controaccuse all’atteggiamento di chi sta al potere ad Amsterdam e all’Aja. Semmai è il caso di ricordare quello che successe 67 anni fa, con l’aiuto di un vecchio articolo ricevuto da un amico olandese, Huub Kurstjens. Nel 1953 l’Italia – uscita povera e distrutta dalla guerra finita 8 anni prima – donò all’Olanda 200 milioni di lire (2 milioni di fiorini di allora, pari come valore a 3.215.000 euro di oggi), dopo che una inondazione, provocata da una forte tempesta, l’1 febbraio aveva ucciso 1835 olandesi e creato decine di migliaia di senzatetto, mettendo a tappeto anche l’agricoltura e le imprese. Almeno tremila case e 300 fattorie vennero distrutte, altre 40.000 abitazioni e più di tremila aziende agricole furono danneggiate. Annegarono decine di migliaia di capi di bestiame. Oltre 200.000 ettari di terreni agricoli furono inondati dall’acqua salata e resi sterili per molto tempo. Quei soldi italiani servirono per comprare vestiti, coperte, marmellata e frutta. Altri Paesi europei fornirono sostegno. Però questo articolo, tratto da un quotidiano olandese dell’epoca, ha un titolo che non ha bisogno di commenti: semplicemente, “Gulle italianen”, “Italiani generosi”. Si legge: “L’Italia è profondamente scioccata dal disastro che ha colpito… i Paesi Bassi. La popolazione italiana ricorda la solidarietà olandese al tempo dell’alluvione in Italia (Polesine, 1951, ndr)… All’apertura del Parlamento, il governo italiano ha commemorato i drammatici eventi nei Paesi Bassi e ha annunciato che un importo di 200 milioni di lire (2 milioni di fiorini) è stato messo a disposizione della Croce Rossa per l’acquisto di coperte, abbigliamento, marmellata e frutta”. Prosegue l’articolo: “I primi tre aerei militari e l’aereo del Presidente (Luigi) Einaudi sono partiti oggi per i Paesi Bassi. Inoltre, i paracadutisti triestini, che si sono già distinti al tempo del disastro in Italia, hanno offerto assistenza immediata. La Regione autonoma della Sicilia ha donato un milione di lire (10.000 fiorini). Il sindaco di Milano si è offerto di accogliere un migliaio di bambini olandesi. L’Associazione degli italiani all’estero ha deciso di rendere disponibili colonie di vacanze per altre migliaia di bambini”. (...) dietro alla linea intransigente dell’Olanda si nasconde la debolezza del governo in patria, con il cristiano-democratico Wopke Hoekstra – l’estremista del “No” assoluto agli eurobond e al Mes senza condizioni nell’Eurogruppo – che cerca di sfruttare la situazione per emergere come nuovo leader del suo partito, il Cda, nella corsa al voto, previsto tra meno di un anno. Hoekstra si rilegga il vecchio articolo pubblicato nel 1953: è vero che la storia non è magistra vitae, altrimenti non saremmo messi così; però qualche “piccolo” suggerimento lo può sempre offrire.
42 notes · View notes
ilpianistasultetto · 4 years
Text
Case di riposo in Lombardia, in Piemonte nel Lazio, in Campania, in Sicilia e in altre regioni d'italia abbandonate a se stesse. Migliaia di persone anziane e vecchietti lasciati morire come mosche mentre agli amici degli amici, sia si chiami Bertolaso, sia Zingaretti, alle prime linee di febbre aprono le porte degli ospedali a 5 stelle. E mentre i nostri nonni muoiono soli, noi stiamo a battere le mani a questo sistema economico-sociale dove chi ha i soldi o gli amici si salva e a tutti gli altri, niente. A battere le mani a chi dice che il privato e' bello.
Quegli stessi privati che poi mettono soldi, alberghi, barche, aerei a disposizione dei politici. Quegli stessi privati che regalano orologi, vacanze e prebende ai medici di famiglia e d'ospedali per agevolare l'uso dei loro prodotti o delle loro strutture.
I tedeschi usavano le camere a gas per eliminare i deboli, noi usiamo le camere delle RSA.
Qualcuno dice che il virus non guarda in faccia nessuno. Forse e' vero ma poi sono gli stati, e' la politica che guarda chi provare a salvare dal virus e chi lasciar morire sbarrando le entrate principali di certe residenze nell'indifferenza generale. Ci sara' qualche lacrima ma poi più niente..
@ilpianistasultetto
26 notes · View notes
freedomtripitaly · 4 years
Photo
Tumblr media
Camper, tenda, bubble room, case sull’albero e barche. Quest’estate, quella all’insegna del distanziamento sociale, bisognerà cercare la soluzione migliore e più affine a sé per cercare di godersi le meritate vacanze – per chi se le può permettere – con pochi intimi. La vacanza in barca, infatti, è perfetta per tenersi lontani dalle folle, per stare a contatto solo con i propri cari, per dividere le spese e la cambusa e per visitare angoli stupendi d’Italia in completa autonomia, senza dover dipendere da nessuno. Tra le soluzioni più consigliate c’è proprio la barca. Non è necessario acquistarne una e non serve neppure noleggiare un super yacht. Oggi i natanti si possono prendere in affitto e ce ne sono per ogni tipo di budget. A seconda del tipo di vacanza e di destinazione preferita c’è un tipo di imbarcazione consigliata. È quanto suggerisce Click&Boat, una piattaforma di noleggio barche che è in grado di procurare dal gommone al catamarano, dalla barca a vela allo yacht. Se la meta è la Toscana, l’imbarcazione migliore è la vela. Non c’è modo migliore di nutrire il proprio amore per il mare e la cultura marinara se non veleggiando seguendo la direzione del vento. Tra le mille sfumature di blu e le baie da sogno tra Pisa, Livorno e Grosseto per non parlare dell’Arcipelago toscano che solo i velisti conoscono, una vacanza in barca a vela in Toscana è un’occasione unica per conoscere e rispettare la natura più autentica, dove equilibrio e ritmi rilassati scandiscono le giornate. Se l’idea è di andare in Sicilia, consigliata tra la mete migliori quest’anno, allora è meglio noleggiare un catamarano. Divertente per gli esperti e confortevole per i principianti, è l’imbarcazione ideale per partire alla volta delle bellezze inesplorate delle coste siciliane. Le aree comuni sono molto vivibili e a prua la rete consente di prendere il sole di giorno – che qui picchia davvero – e di godere del cielo stellato di notte. Chi ha pensato di andare sulla Costiera Amalfitana dovrebbe optare per una barca a motore. La vita in barca in questa zona è un’esperienza unica. Il vicino potrebbe essere una star di Hollywood venuta con il proprio yacht a rilassarsi all’ombra dei faraglioni, dove si fanno delle nuotate indimenticabili. Tra Salerno a Sorrento ci sono più di 50 chilometri di rocce e insenature a picco sul mare. E poi ci sono le isole da raggiungere con la propria imbarcazione. Ischia, Capri e le altre piccole perle Mediterraneo che il mondo ci invidia. Se, invece, non potete fare a meno del mare della Sardegna, il mezzo a giusto per muoversi tra cale e calette dalle acque smeraldine è uno yacht. Ce ne sono di piccoli o grandi, d’epoca o di design: sicuramente è il modo migliore per farsi notare dagli altri villeggianti. Ma è anche il modo più consigliato per andare alla scoperta di alcuni angoli paradisiaci tuttora inesplorati e tenuti segreti dai sardi, per farsi dei bagni in mare memorabili e per ammirare il profilo delle torri saracene al tramonto. Chi va in Liguria, magari in famiglia, è ha un budget più ridotto ma non vuole comunque rinunciare all’estate in barca può pensare di noleggiare un gommone, che non ha nulla da invidiare a qualunque altro tipo di imbarcazione. Specie se si desidera fare la semplice uscita in mare in giornata o il bagno al largo, stando lontano dai turisti da spiaggia, è perfetto. Il gommone ha il vantaggio di poter navigare liberamente senza problemi burocratici e senza l’obbligo di possedere una patente nautica per i modelli fino a 40cv. Tra i faraglioni della Costiera Amalfitana @123rf https://ift.tt/3gznCZ1 Quest’estate la vacanza distanziata si fa in barca Camper, tenda, bubble room, case sull’albero e barche. Quest’estate, quella all’insegna del distanziamento sociale, bisognerà cercare la soluzione migliore e più affine a sé per cercare di godersi le meritate vacanze – per chi se le può permettere – con pochi intimi. La vacanza in barca, infatti, è perfetta per tenersi lontani dalle folle, per stare a contatto solo con i propri cari, per dividere le spese e la cambusa e per visitare angoli stupendi d’Italia in completa autonomia, senza dover dipendere da nessuno. Tra le soluzioni più consigliate c’è proprio la barca. Non è necessario acquistarne una e non serve neppure noleggiare un super yacht. Oggi i natanti si possono prendere in affitto e ce ne sono per ogni tipo di budget. A seconda del tipo di vacanza e di destinazione preferita c’è un tipo di imbarcazione consigliata. È quanto suggerisce Click&Boat, una piattaforma di noleggio barche che è in grado di procurare dal gommone al catamarano, dalla barca a vela allo yacht. Se la meta è la Toscana, l’imbarcazione migliore è la vela. Non c’è modo migliore di nutrire il proprio amore per il mare e la cultura marinara se non veleggiando seguendo la direzione del vento. Tra le mille sfumature di blu e le baie da sogno tra Pisa, Livorno e Grosseto per non parlare dell’Arcipelago toscano che solo i velisti conoscono, una vacanza in barca a vela in Toscana è un’occasione unica per conoscere e rispettare la natura più autentica, dove equilibrio e ritmi rilassati scandiscono le giornate. Se l’idea è di andare in Sicilia, consigliata tra la mete migliori quest’anno, allora è meglio noleggiare un catamarano. Divertente per gli esperti e confortevole per i principianti, è l’imbarcazione ideale per partire alla volta delle bellezze inesplorate delle coste siciliane. Le aree comuni sono molto vivibili e a prua la rete consente di prendere il sole di giorno – che qui picchia davvero – e di godere del cielo stellato di notte. Chi ha pensato di andare sulla Costiera Amalfitana dovrebbe optare per una barca a motore. La vita in barca in questa zona è un’esperienza unica. Il vicino potrebbe essere una star di Hollywood venuta con il proprio yacht a rilassarsi all’ombra dei faraglioni, dove si fanno delle nuotate indimenticabili. Tra Salerno a Sorrento ci sono più di 50 chilometri di rocce e insenature a picco sul mare. E poi ci sono le isole da raggiungere con la propria imbarcazione. Ischia, Capri e le altre piccole perle Mediterraneo che il mondo ci invidia. Se, invece, non potete fare a meno del mare della Sardegna, il mezzo a giusto per muoversi tra cale e calette dalle acque smeraldine è uno yacht. Ce ne sono di piccoli o grandi, d’epoca o di design: sicuramente è il modo migliore per farsi notare dagli altri villeggianti. Ma è anche il modo più consigliato per andare alla scoperta di alcuni angoli paradisiaci tuttora inesplorati e tenuti segreti dai sardi, per farsi dei bagni in mare memorabili e per ammirare il profilo delle torri saracene al tramonto. Chi va in Liguria, magari in famiglia, è ha un budget più ridotto ma non vuole comunque rinunciare all’estate in barca può pensare di noleggiare un gommone, che non ha nulla da invidiare a qualunque altro tipo di imbarcazione. Specie se si desidera fare la semplice uscita in mare in giornata o il bagno al largo, stando lontano dai turisti da spiaggia, è perfetto. Il gommone ha il vantaggio di poter navigare liberamente senza problemi burocratici e senza l’obbligo di possedere una patente nautica per i modelli fino a 40cv. Tra i faraglioni della Costiera Amalfitana @123rf La vacanza in barca è perfetta per tenersi lontani dalle folle, stare a contatto solo con i propri cari e visitare angoli stupendi d’Italia in completa autonomia.
1 note · View note
pleaseanotherbook · 4 years
Text
BEST OF 2019: I DIECI LIBRI PIÙ BELLI LETTI QUEST’ANNO
È venerdì 3 gennaio, sono in pausa pranzo dopo aver ripreso in mano la email di lavoro e la mia agenda e cercando di raccapezzarci qualcosa, il problema è che ho rimosso tutto. Per fortuna il vero problema sarà rientrare in ufficio il 7 gennaio, con il clamore del rientro. Ma questo è un dettaglio per un altro momento. Fare i conti con le mie letture dell’anno potrebbe essere più problematico che mai, dal momento che ho si raggiunto la sfida di Goodreads di leggere 100 libri, ma ho barato un po’: ho letto tanti libri brevi, tante novelle, tante raccolte di racconti, tante romance. Se ripenso ai libri davvero belli che ho letto quest’anno me ne tornano in mente pochi. E in effetti sono poche le letture che hanno colpito il mio immaginario. Ho recuperato un sacco in realtà durante le vacanze di Natale, solo a dicembre ho letto 22 libri, che sono tantissimi (certo, valgono le raccomandazioni di cui sopra). È per questo che quest’anno voglio darmi un obiettivo più basso, ma leggere libri di sostanza, che mi interessano davvero e che non sono semplici tappabuchi. Non che quelli che ho letto quest’anno non mi abbiano intrigato, preso, conquistato. Ma sono stata piuttosto pigra. La sera ho preferito andare a letto o guardare serie tv (ho rifatto una super mega maratona di Scrubs, telefilm della vita) e/o drama.
Ma voglio sicuramente rimediare nel 2020. Vorrei leggere della bella narrativa, orientarmi di più sui saggi, e tornare a leggere classici. Ecco mi piacerebbe avere un insieme di letture più consistente, meno quantità e più sostanza. Considerando che per me le romance sono un vero e proprio antistress vedremo come si metterà. Un’altra cosa che mi piacerebbe fare è leggere i cartacei che ho accumulato nel tempo, ormai sono davvero sommersa, ho pile ovunque. E pur avendone letti tanti, tantissimi restano intonsi, a meno degli autografi che ho beccato.
 E ora, eccoci con l’elenco dei dieci libri più belli che ho letto quest’anno, ci tengo a precisare che non si tratta di una classifica, ma di un elenco casuale. Tra l'altro si tratta di una classifica tutta al femminile, e non posso che esserne infinitamente contenta.
Enjoy!
I leoni di Sicilia – Stefania Auci
Tumblr media
Dal momento in cui sbarcano a Palermo da Bagnara Calabra, nel 1799, i Florio guardano avanti, irrequieti e ambiziosi, decisi ad arrivare più in alto di tutti. A essere i più ricchi, i più potenti. E ci riescono: in breve tempo, i fratelli Paolo e Ignazio rendono la loro bottega di spezie la migliore della città, poi avviano il commercio di zolfo, acquistano case e terreni dagli spiantati nobili palermitani, creano una loro compagnia di navigazione… E quando Vincenzo, figlio di Paolo, prende in mano Casa Florio, lo slancio continua, inarrestabile: nelle cantine Florio, un vino da poveri – il marsala – viene trasformato in un nettare degno della tavola di un re; a Favignana, un metodo rivoluzionario per conservare il tonno – sott’olio e in lattina – ne rilancia il consumo in tutta Europa… In tutto ciò, Palermo osserva con stupore l’espansione dei Florio, ma l’orgoglio si stempera nell’invidia e nel disprezzo: quegli uomini di successo rimangono comunque «stranieri», «facchini» il cui «sangue puzza di sudore». Non sa, Palermo, che proprio un bruciante desiderio di riscatto sociale sta alla base dell’ambizione dei Florio e segna nel bene e nel male la loro vita; che gli uomini della famiglia sono individui eccezionali ma anche fragili e – sebbene non lo possano ammettere – hanno bisogno di avere accanto donne altrettanto eccezionali: come Giuseppina, la moglie di Paolo, che sacrifica tutto – compreso l’amore – per la stabilità della famiglia, oppure Giulia, la giovane milanese che entra come un vortice nella vita di Vincenzo e ne diventa il porto sicuro, la roccia inattaccabile.
Di questo libro mi rimarrà impresso l’abbraccio che ci siamo date io e Stefania Auci nello stand della Gems nel mezzo del Salone del Libro, in cui perse completamente le speranze di incontrarla, me la sono trovata di fianco mentre salutavo Alice Basso e naturalmente ha autografato la mia copia del romanzo. Ma di questo libro ero immensamente curiosa: un po’ perché seguendo la Auci da tanto tempo so quanto sia meticolosa, attenta, capace, un po’ perché le saghe familiari sono uno dei filoni che più mi attraggono, soprattutto se parliamo di uno sfondo storico, soprattutto se verità e leggenda si confondono. La storia di una famiglia, di una città, di una impresa dai colori sgargianti del mare, dai profumi delle spezie, dai miasmi delle carcasse dei tonni, dalle intemperanze degli uomini e dai sentimenti autentici di chi cerca di emergere a dispetto di tutto.
La mia recensione.
Circe – Madeline Miller
Tumblr media
Nella casa del dio Sole nasce una bambina, Circe, tanto diversa dai suoi genitori e fratelli divini. Ha un aspetto fosco, un carattere difficile e, soprattutto, preferisce la compagnia dei mortali a quella degli dèi. Per queste sue eccentricità, e a seguito dei primi amori infelici, finirà esiliata sull'isola di Eea, dove affinerà le arti magiche, scoprirà le virtù delle piante e apprenderà a addomesticare le bestie. Qui il suo destino si incrocerà con quello di alcuni dei principali eroi della mitologia classica: l'inventore Dedalo e il suo figlio ribelle Icaro, il mostruoso Minotauro, l'avventuroso Giasone e la tragica Medea, e poi, naturalmente, il suo amato Odisseo, ma anche il figlio di lui Telemaco e la moglie Penelope…
Quando si affrontano personaggi tanto famosi c’è sempre una certa trepidazione, perché inevitabilmente si deve fare i conti con l’immaginario collettivo, la tradizione consolidata, i mille tentativi di rappresentazione più o meno riusciti. Circe poi è un personaggio controverso e complicato che non si conquista certo un bel posto nelle preferenze dei lettori, soprattutto per quell’immagine inquietante della maga che trasforma gli uomini in maiali presa da una rabbia feroce e irrefrenabile. Eppure la Miller riesce in un’impresa meravigliosa, prendere Circe e trasfigurarla, in una donna, in una figura femminile forte, consapevole, intelligente, umana. Circe è la somma delle proprie scelte, dei propri sentimenti, dei propri incantesimi. È l’emblema della maga, ma è anche una donna appassionata e passionale, che vive tutte le sue battaglie con coraggio e amore. Questa è la storia di una dea maga, ma è soprattutto la storia di una donna alle prese con tutto il caleidoscopio di esperienze che la rendono umana.
La mia recensione
LeAli – Rebecca Quasi
Tumblr media
Una figlia appena nata, una promessa alla quale non può sottrarsi e un futuro tanto incerto quanto doloroso, sono ciò che Adriano Abregal, ingegnere di Formula Uno, si trova a dover affrontare. Il fatto che al suo fianco ci debba per forza essere Bianca Bastiani, una ballerina dallo stile di vita turbolento, non è certo incoraggiante. E per far funzionare la cosa i due “soci” studiano un patto blindato e preciso come un pit stop, una terra di nessuno asettica e impersonale dove all'apparenza sentimenti e passione non dovrebbero avere diritto di cittadinanza.
Ci sono incontri fortuiti e non premeditati che avvengono per caso e riescono a cambiare prospettiva sulle cose. Ci vuole poco in effetti e poi riescono a cambiare le prospettive. Con Rebecca Quasi è stato così, me ne stavo a lamentarmi su Goodreads del fatto che non trovassi romance all’altezza delle mie aspettative, quando una ragazza mi ha suggerito il suo nome. A quel punto è stato inevitabile comprare il primo libro e leggerlo, innamorarmi, e letteralmente macinare le pagine di tutta la sua produzione in una decina di giorni frenetici. E questo volume non fa eccezione, forse il mio preferito. Le sue storie riescono a restituire una atmosfera in cui riconoscersi, storie realistiche, mai banali, che allo stesso tempo non hanno bisogno di chissà di quale artificio per essere godibili. “LeAli” non fa eccezione e si illumina di due protagonisti dalle passioni forti e contrastanti che però riescono a trovare più di un punto in comune. Una storia che sembra svolgersi su un palcoscenico, la danza, inquieta e impietosa, di due dolori che si intersecano per creare una nuova realtà. Un cerchio che si chiude guidato dalla penna magica di Rebecca Quasi.
La mia recensione
I Cieli – Sandra Newman
Tumblr media
New York, 2000. Kate e Ben si incontrano a una festa e s'innamorano subito. È l'alba di un nuovo millennio, il primo senza una guerra in nessuna parte del mondo. L'ONU ha appena piantato la sua bandiera su Marte. Una senatrice del partito dei verdi sta per diventare la prima presidente degli Stati Uniti. Kate si addormenta, consapevole di essere amata. Londra, 1593. Da sempre, ogni notte, Kate sogna di essere Emilia, musicista e poetessa italiana nell'Inghilterra della fine del Cinquecento. Tormentata dal presagio di una città bruciata e distrutta, decide di salvare il mondo. Ogni decisione che prenderà, influenzerà la vita di un giovane e sconosciuto poeta, William Shakespeare, quella di Kate e di Ben, il mondo del Duemila. Una storia d'amore, di universi alternativi, di follia, di poesia e di viaggi nel tempo. Un sogno annidato in un bizzarro risveglio; un romanzo su quel che abbiamo perduto e quel che ancora possiamo salvare.
È difficile incasellare questo libro, è difficile trovargli una collocazione ed è anche estremamente complicato parlarne senza spoilerare tutto, in un incastro di situazioni sempre più rapide in un mondo che evolve con un battito di ciglia. È una storia travolgente, che ridisegna i confini del mondo così come lo conosciamo e che si riassesta ad ogni cambiamento, ad ogni modifica in maniera quasi incongruente. Una storia incerta e assoluta, la sovrapposizione di così tanti layer, di così tante decisioni, che è il risultato probabilmente anche delle interpretazioni del lettore. A tratti angosciante e a tratti illuminante, I Cieli è una storia da leggere in un fiato.
La mia recensione
Persone normali – Sally Rooney
Tumblr media
A scuola Connell e Marianne fanno finta di non conoscersi. Lui è popolare e ben inserito, la star della squadra di calcio della scuola, lei invece è una solitaria, orgogliosa e ci tiene alla sua privacy. Ma quando Connell va prendere sua madre che fa la domestica a casa di Marianne, una strana e indelebile connessione cresce tra i due adolescenti – una connessione che sono determinati a tenere nascosta. Un anno più tardi, stanno entrambi studiando al Trinity College a Dublino. Marianne ha trovato il suo posto in una nuova realtà sociale, mentre Connell rimane in disparte, timido e incerto. Durante i loro anni al college, Marianne e Connell si rincorrono, deviando verso altre persone e possibilità, ma sempre, magneticamente e irresistibilmente attratti l’uno verso l’altro. Poi, mentre lei vira verso l’autodistruzione e lui inizia a cercare significati altrove, devono confrontarsi entrambi su quanto entrambi sono disposti a sacrificare per salvare l’altro. Sally Rooney porta il suo brillante acume psicologico e la sua prosa in una storia che esplora il sodalizio di classe, l’elettricità del primo amore e il complesso legame tra famiglia e amicizia.
È una storia potente che sfugge alle linee guida della narrativa e si incunea nella descrizione dei millennial, con i loro egoismi, le loro sensazioni, le loro idiosincrasie e le loro inadeguatezze. Le storie, anche quelle d’amore, partono sempre dagli individui singoli che creano una coppia, partono dai loro pensieri, le loro emozioni, le loro paure. È sempre la somma di due entità che si amalgamano, di scelte che si comprimono, di egoismi che si snaturano. Non è facile trovare il compromesso, non è facile prendere in mano la propria vita, soprattutto quando sei in una provincia dispersa, con i pregiudizi che si affastellano intorno a te. Sally Rooney ha la capacità di cristallizzare momenti e fissare dialoghi in diapositive che riassumono il disincanto di una generazione e i disagi della giovinezza, in un imperativo impellente che sfugge le logiche di quella che comunemente chiamiamo normalità.
La mia recensione
Le avventure di Washington Black – Esi Edugyan
Tumblr media
George Washington Black, detto Wash, è uno schiavo di undici anni in una piantagione di canna da zucchero delle Barbados. Wash è terrorizzato dalla scelta del suo padrone di cederlo al fratello come servitore. Con sua sorpresa, tuttavia, l’eccentrico Christopher Wilde risulta essere un naturalista, un esploratore, un inventore e, soprattutto, un abolizionista. Presto Wash viene introdotto in un mondo di bizzarre invenzioni, in cui una macchina volante può trasportare un uomo attraverso il cielo, dove un ragazzo nato in catene può abbracciare una vita di dignità e libertà e dove due persone, separate da classi sociali distinte, possono vedersi solo come esseri umani. Ma quando un uomo viene ucciso e viene messa una taglia sulla testa di Wash, Christopher e Wash devono abbandonare tutto. Quello che segue è il loro volo lungo la costa orientale dell’America e, infine, verso un remoto avamposto nell’Artico. Presto la fuga spingerà Wash ancora più lontano, alla ricerca del suo vero sé. Dai campi di canna da zucchero dei Caraibi al lontano Nord, dai primi acquari di Londra agli inquietanti deserti del Marocco, La storia di Washington Black racconta una faccenda di tradimento, amore e redenzione, ponendo una domanda universale: qual è la vera libertà?
Questo libro mi è apparso davanti gli occhi in una scorribanda in libreria questa estate. La copertina mi ha incuriosita, la trama mi ha conquistato completamente. Prendete una storia insolita, un esploratore, un pallone aerostatico ed eccomi sono pronta a partire per l’avventura. E in effetti questo libro ti risucchia completamente nella storia. La storia di Esi Edugyan è una freccia scagliata nel buio, che segue, inevitabilmente le peregrinazioni di un giovane uomo che sfugge a tutta quella che potrebbe essere la sua condizione di schiavo fino alla fine dei suoi giorni per una serie fortuita di eventi. Ma anche chi ce la fa in fondo, ha sempre dalla sua lo zampino della sorte, che fornisce o le condizioni ideali o i presupposti per far muovere i passi alla storia. Descrizioni incredibili, un’emozionante avventura, un viaggio fisico e mentale per il globo e nel cuore alla ricerca delle risposte alle domande universali che sono in testa all’uomo da secoli. Perché la vita è un viaggio e ogni viaggio una scoperta.
La mia recensione
Una volta è abbastanza – Giulia Ciarapica
Tumblr media
L'Italia è appena uscita dalla guerra. A Casette d'Ete, un borgo sperduto dell'entroterra marchigiano, la vita è scandita da albe silenziose e da tramonti che nessuno vede perché a quell'ora sono tutti nei laboratori ad attaccare suole, togliere chiodi, passare il mastice. A cucire scarpe. Annetta e Giuliana sono sorelle: tanto è eccentrica e spavalda la maggiore - capelli alla maschietta e rossetti vistosi, una che fiuta sempre l'occasione giusta - quanto è acerba e inesperta la minore, timorosa di uscire allo scoperto e allo stesso tempo inquieta come un cucciolo che scalpita nella tana, in attesa di scoprire il mondo. Nonostante siano così diverse, l'amore che le unisce è viscerale. A metterlo a dura prova però è Valentino: non supera il metro e sessantacinque, ha profondi occhi scuri e non si lascia mai intimidire. Attirato dall'esplosività di Annetta, finisce per innamorarsi e sposare Giuliana. Insieme si lanciano nell'industria calzaturiera, dirigendo una fabbrica destinata ad avere sempre più successo. Dopo anni, nonostante la guerra silenziosa tra Annetta e Giuliana continui, le due sorelle non sono mai riuscite a mettere a tacere la forza del loro legame, che urla e aggredisce lo stomaco. In queste pagine che scorrono veloci come solo nei migliori romanzi, Giulia Ciarapica ci apre le porte di una comunità della provincia profonda: tra quelle colline si combatte per il riscatto e tutti lottano per un futuro diverso. Non sanno dove li porterà, ma hanno bisogno di credere e di andare.
È uno di quei libri capitati per caso nella mia lista delle cose da leggere, ma sono rari i libri ambientati nelle Marche, mia terra di origine e non potevo lasciarmi scappare l’occasione di immergermi in quelle colline baciate dal mare e dalla montagna, con quintali di storia da scoprire e centinaia di piccoli Borghi. La Ciarapica mi ha conquistato fin dalla prima pagina, con il suo linguaggio schietto e le descrizioni stringate, con il carattere tipico di un popolo un po’ diffidente e un po’ alla buona. Giulia Ciarapica ha tratteggiato una storia che supera i confini di un territorio e parla a tutti, pur conservando strette le proprie radici. Questa è una storia di forza, di sacrificio, di valori che si nutrono di sofferenze e sorrisi, di famiglia e di nemici, con un finale mozzafiato. Benvenuti nelle Marche.
La mia recensione
La fabbrica delle bambole - Elizabeth Macneal
Tumblr media
Giorno dopo giorno Iris Whittle siede nell’umido emporio di bambole di Mrs Salter e, china sui visi di porcellana in lavorazione, dipinge schiere di boccucce e occhietti tutti uguali. Ma la notte esce di soppiatto dal letto, scende in cantina, tira fuori colori e pennelli e riversa sulla carta la sua passione per la pittura. La tecnica è primitiva, certo, la famiglia e la società contrarie, e perfino la sua gemella Rose, un tempo sua complice ma ora esacerbata da un male che l’ha deturpata per sempre, le è ostile. E c’è quel leggero difetto della spalla a consigliarle di cercarsi un buon marito e accontentarsi di quel che ha. Ma lo spirito di Iris è indomito, la sua vocazione prepotente e, quanto alla presenza femminile nell’arte pittorica, non esiste forse il precedente di Lizzie Siddal, pittrice oltre che modella di John Everett Millais e Dante Gabriel Rossetti, esponenti di quella cosiddetta «Confraternita dei Preraffaelliti» che fa tanto parlare di sé? Quando Louis Frost, un altro membro della stessa cerchia, le chiede di posare per lui, Iris, in spregio a ogni convenzione del decoro vittoriano, accetta, ma solo in cambio di lezioni private di pittura. Per lei si aprono nuovi orizzonti: la libertà per sé e quelli che ama, da sua sorella Rose al generoso monello di strada Albie, l’arte, l’amore, molti incontri importanti, alcuni insospettati. Passeggiando in quella tumultuosa fucina di novità che è il cantiere per la Grande Esposizione di Hyde Park, la sua figura singolare cattura lo sguardo di un passante fra i molti. È Silas Reed, tassidermista di poco conto e grande ambizione, con un morboso attaccamento per le cose morte e una curiosa predilezione per ciò che è imperfetto. Silas, Iris, Louis, il monello Albie, le prostitute del bordello, i clienti della taverna, i pittori preraffaelliti danno vita a un romanzo storico vividissimo e carico di tensione che appassionerà i lettori di Jessie Burton e Sarah Perry.
Questo libro è entrato nelle mie cose da leggere perché mi sono innamorata a prima vista della copertina (curioso vero?) e perché al primo accenno di atmosfere della Londra Vittoriana ero già partita per la tangente, compreso il riferimento ai pittori Preraffelliti che mi hanno sempre colpito molto. Ci è voluto un attimo per perdermi nelle atmosfere di questo libro, e innamorarmene. Sono sempre particolarmente affascinata dalle atmosfere vittoriane, di quella Londra ottocentesca che si sviluppa all’ombra delle fabbriche a vapore e che si destreggia tra la povertà estrema e la ricchezza più sfarzosa, che trova il suo culmine proprio nella Grande Esposizione, un ricettacolo di invenzioni, scoperte, eventi. La bravura della Macneal, una ceramista, sta proprio nella sua incredibile bravura nel delineare personaggi e situazioni, tratteggiandoli con pochi semplici tratti. Una storia affascinante e misteriosa, che segue le aspirazioni, le paure e gli amori di un gruppo di persone apparentemente lontanissime tra loro, ma collegate dalla trama del destino. Un viaggio tra tecniche di imbalsamazione, studio pittori e stratagemmi per la sopravvivenza. Un ritratto magico e impressionante della Londra Vittoriana.
La mia recensione
Chirù – Michela Murgia
Tumblr media
Quando Eleonora e Chirù s'incontrano, lui ha diciotto anni e lei venti di più. Le loro vite sembrano non avere niente in comune. Eppure è con naturalezza che lei diventa la sua guida, e ogni esperienza che condividono - dall'arte alla cucina, dai riti affettivi al gusto estetico - li rende più complici. Eleonora non è nuova a quell'insolito tipo di istruzione. Nel suo passato ci sono tre allievi, due dei quali hanno ora vite brillanti e grandi successi. Che ne sia stato del terzo, lei non lo racconta volentieri. Eleonora offre a Chirù tutto ciò che ha imparato e che sa, cercando in cambio la meraviglia del suo sguardo nuovo, l'energia di tutte le prime volte. È cosí che salgono a galla anche i ricordi e le scorie della sua vita, dall'infanzia all'ombra di un padre violento fino a un presente che sembra riconciliato e invece è dominato dall'ansia del controllo, proprio e altrui. Chirù, detentore di una giovinezza senza più innocenza, farà suo ogni insegnamento in modo spietato, regalando a Eleonora una lezione difficile da dimenticare. Michela Murgia torna al romanzo, e lo fa con coraggio, raccontando la tensione alla manipolazione che si nasconde anche nel più puro dei sentimenti. Negli occhi di Eleonora e Chirù è scritta la distanza fra quello che sentiamo di essere e ciò che pensiamo di dovere al mondo: l'amore è la più deformante delle energie, può chiederci addirittura di sacrificare noi stessi.
Potevo probabilmente scegliere altri libri della Murgia, ne ho letti altri nel 2019, Il mondo deve sapere o Noi siamo tempesta, ma è Chirù che più mi ha colpito. È una storia complicata e anche provocatoria, sopra le righe e un po’ inquietante, ma è anche molto onesta e offre parecchi spunti di riflessione. La Murgia scava in Eleonora e attraverso di lei veniamo a scoprire anche le contraddizioni presenti in Chirù, il suo allievo. Ma la protagonista indiscussa è lei, una donna che lotta per affermarsi, ma che è troppo fragile per essere davvero felice. Un complesso racconto che si staglia tra un passato rivangato sempre più malvolentieri più ci si avvicina al nocciolo della imperturbabilità di Eleonora e alle vere ragioni del suo tentennare, quel passato che plasma e uccide pezzi di noi. Una storia complessa che mi ha molto colpito.
La mia recensione.
E ogni corsa è l’ultima – Leila Awad
Tumblr media
“Lui è mio” è quello che Daisy Potter pensa guardando Niccolò De Santis, con orgoglio, gioia e un pizzico di paura. Su Niccolò ha costruito i propri progetti per il futuro, i sogni, le speranze. Non come fidanzato o come amante, ma come pilota di punta della scuderia di Formula 1, la Potter Racing, di cui sta prendendo le redini. Quello che Daisy non ha considerato, però, è che Niccolò non è solo il vip che nel tempo libero si improvvisa dj e si accompagna a modelle sui red carpet. Quando una convivenza obbligata li costringe a mettersi a nudo, in una Roma da scoprire attraverso le parole di un diario antico secoli, ogni distanza comincia ad affievolirsi e quel “è mio” assume tratti diversi. Troveranno il coraggio di affrontare i rispettivi sentimenti o si nasconderanno dietro muri di maschere e paure?
Questo libro è in questo elenco perché se devo pensare ad un libro che mi ha fatto bene al cuore penso inevitabilmente alla storia di Daisy e Niccolò. Leggerla è come fare un tuffo in una realtà alternativa e si percepisce immediatamente la passione per un mondo, come quello della Formula1, serio, dinamico, sfidante e totalizzante. La storia di Daisy e Niccolò è un viaggio, alla scoperta delle proprie passioni e delle proprie origini che lascia lo spazio a nuove emozionanti avventure. E io, ne voglio ancora. La bravura di Leila emerge chiara dalle pagine, in una corsa contro il tempo e contro le paure dei protagonisti, in un incontro scontro che evolve tra momenti magici e atmosfere adrenaliniche, in mezzo ad un mondo, come quello della Formula1, che non lascia troppi spazi a dubbi.
La mia recensione
Quali sono i libri che hanno segnato il vostro 2019?
Raccontatemelo in un commento.
3 notes · View notes
nickcents · 6 years
Text
San vito lo capO
17/07/17 - 19/07/17 Adoro guidare, specialmente in vacanza, quasi senza orari, possibilmente con il sole e con lo stereo acceso. Se penso ad un viaggio, allo spostamento, penso alla macchina, sara' perche nella mia adolescenza e' stato il mezzo di tutti i primi viaggi, quando l'aereo era un mezzo di lusso, quando a Parigi si andava di notte su un vagone letto. Mi ricordo distintamente un viaggio in macchina in Austria e Germania, seduto dietro a guardare il paesaggio che cambiava, mi ricordo l'arrivo a Monaco in una casa che mi sembrava bellissima, di legno e scale, mentre io e papa' guardavamo Boris Becker giocarsi la coppa Davis proprio allo stadio li' vicino. Mi ricordo quella citta' invasa dalle biciclette e dalle corsie preferenziali, e l'odore dei wurstel e dei salumi, quell'odore quando lo sento ad oggi mi riporta indietro a quelle prime vacanze in macchina. Quell'odore per me e' una vacanza in un paese nuovo. Mio padre registrava meticolosamente cassette su cassette per il viaggio, le ricordo ancora, si chiamavano artisti vari ed erano la nostra colonna sonora per il viaggio, un misto favoloso, registrato dai vinili, che saltava da Lou Reed a Glen Miller, dai Rolling Stones ai Pretenders, quel suono della puntina registrata sul nastro della cassette lo ricordo ancora oggi, vorrei fartelo sentire e forse si un giorno te lo faro' sentire. Quel suono per me e' un viaggio in macchina, lontano. Sarebbe bello se anche tu un giorno legassi questo viaggio ad un suono, ad un gusto ad un odore. Adoro guidare e ancora di piu' portarvi in giro con me. Il viaggio da Ragusa a San Vito Lo Capo e' lungo, quasi 4 ore e quasi tutto in questo affascinante entroterra, seccato dal sole, in mezzo anche a strade rovinate eontornate di cactusc e case rovinate e "cotte" dalle crepe e dal sole. Tra una canzone ed un sonno siamo al mare. Il nostro primo posto e' una scoperta, con quel misto di desolato e posh, tra una montagna a picco e un baretto per aperitivi nel nostro semi/abbandonato residence con una semidoccia ed una semivista sul mare (per vedere il mare da casa nostra sarebbe necessario calarsi con una fune dal balconcino e poi dondolarsi un po' verso destra per scorgere un triangolo di mare e sabbia) I nostri 3 giorni qui saranno la tua prima scoperta del mare. In verita' ci eri gia' stata, Matilda, al mare, ma eri piccola e dubito che tu possa ricordare la crema spalmata ovunque, i granelli di sabbia nelle scarpine o i bagni a riva. Per noi, mamma e papa', il viaggio e' tuttaltro che avventuroso, seguiamo i tuoi ritmi bambini, per noi l'avventura resta guardarti sperimentare l'arrivo di un'onda, assaggiare un gelato o una "palla di riso" o girare libera per queste strade poco trafficate con il tuo orsetto bianco. E poi le giostre la sera E poi i balli di gruppo degli anziani mentre tu corri senza sosta in tondo, complicando i passi dei nonni ballerini. Anche questo e' un "posto bello" e poco importa che in una valanga di famiglie orgaizzate con pasti preparati meticolosamente e mille giochi e secchielli tu sia l'unica senza nulla, perche' "portali in aereo pure secchiello e paletta..." Perrche' alla fine spero di ti ricorderai di quel faro che girava di notte vicino alle giostre o di quei 2 bambini che ti hanno aiutato a raccogliere le conchiglie. e domani si va sulla barca
Tumblr media
“There is a house built out of stone Wooden floors, walls and window sills Tables and chairs worn by all of the dust This is a place where I don't feel alone This is a place where I feel at home”
youtube
OGGI HO IMPARATO che Singapura significa citta’ del leone e che la citta’ e’ stata fondata da Sir Raffle nel 1819
purtroppo ho anche imparato che un ponte puo’ cadere...mentre ci stai passando sopra e allora oggi, mentre ripenso alle nostre vacanze, alle nostre traversate in Sicilia, tra mille strade e ponti, voglio dedicare un solo secondo a quelle anime che oggi non sono piu’, ma che ieri sono passate su quel ponte, mentre si sfaldava...
1 note · View note
cinquecolonnemagazine · 10 months
Text
Puglia, Sicilia ed Emilia-Romagna: le regine dell’estate LGBTQ+ friendly 2023
Gayly Planet, blog di viaggio di riferimento per la comunità LGBTQ+ italiana, ha condotto un sondaggio sulle destinazioni e preferenze di viaggio dell’estate 2023. La comunità LGBTQ+ si prepara per l’estate concentrando le proprie ferie nei mesi di agosto e settembre (75%). Oltre la metà delle persone che hanno partecipato al sondaggio rimarrà in Italia per le vacanze estive (59%), di queste il 40% preferisce trascorrere una vacanza incentrata sul relax e benessere, il 35% unirà le vacanze a eventi culturali e alla visita di città d’arte e solo il 18% farà una vacanza all’insegna del divertimento fra locali e movida notturna. Le regioni regine dell’estate LGBTQ+ friendly 2023, quali sono? Fra le regioni più visitate in estate dalle persone della comunità LGBTQ+ italiana in testa troviamo Puglia (15%), Sicilia (14%) ed Emilia-Romagna (12%) da visitare magari in concomitanza con un evento LGBTQ+ (28%), con il proprio partner (40%) oppure in solitaria (26%).  Due terzi delle persone che hanno preso parte al sondaggio predilige i bed&breakfast, case vacanze o strutture similari (62%) preferendo questa tipologia di alloggio ai classici hotel. Per quanto riguarda le destinazioni LGBTQ+ preferite dell’estate Gallipoli è in testa alla classifica (24.5%) seguita da Torre del Lago (16%), mete classiche del turismo LGBTQ+ friendly estivo, e Noto (9%). Bene anche città come Milano (7%), Rimini (6%) e Bologna (4%). Per il 31% delle persone non ci sono dubbi: la spiaggia LGBTQ+ friendly più bella in Italia è Punta della Suina (Gallipoli), seguita da La Lecciona (Torre del Lago - 23%) e subito dopo da Community 27 (Rimini - 22%), unico stabilimento privato citato all’interno del sondaggio. Quali sono i Paesi in Europa che vengono invece percepiti come i più LGBTQ-friendly? Non ci sono dubbi: Spagna (41%), Paesi Bassi (14%) e Germania (10%). Allargando la domanda agli altri paesi del mondo la comunità LGBTQ+ individua i Paesi dell’Unione Europea (40%), Stati Uniti d’America (25.5%) e Canada (12%) come Paesi friendly in termini di ospitalità e avanzamento dei diritti. Cosa significa viaggio LGBTQ+? Durante il sondaggio è stato chiesto di identificare cosa rappresentasse al meglio la definizione di viaggio LGBTQ+. Per il 57% delle persone significa viaggiare avendo “la libertà di non dover dare spiegazioni sul proprio orientamento, genere e tipologia di famiglia”, seguito da “possibilità di conoscere altre persone LGBTQ+” e “maggiore sicurezza”. Contesto: Il turismo LGBTQ+ è uno dei settori che crescerà in modo esponenziale nei prossimi anni e che entro il 2030 supererà i 560 miliardi di dollari in termini di entrate (dati da Reports and Insights). Da qui la volontà di comprendere e approfondire le tendenze di viaggio della comunità LGBTQ+ italiana. ​​Intenzioni di viaggio - Il 75% concentrerà le proprie ferie nei mesi di Agosto e Settembre - Il 59% rimarrà in Italia, prediligendo attività legate al relax e al benessere (40%), alla riscoperta delle città d’arte e di eventi culturali (36%), alle attività all’aria aperta (25%) e locali e divertimento (17%) - Regioni visitate in estate: Puglia (15%), Sicilia (14%) ed Emilia-Romagna (12%) - Toscana (11%), Sardegna (9%) - Il 62% delle persone che hanno risposto al sondaggio prenoterà un bed&breakfast o una struttura ricettiva simile preferendo questa tipologia di alloggio al classico hotel.  - Il 40% preferisce viaggiare in coppia, il 38% si dice pronto a viaggiare in gruppo mentre il 26% - Il 28% organizzerà un viaggio o ha intenzione di organizzare un viaggio in concomitanza con degli eventi LGBTQ+ Destinazioni friendly in Europa e nel Mondo - Paesi più friendly in Europa: Spagna (41 %), Paesi Bassi (14 %), Germania (10 %), Regno Unito (8 %), Italia (6 %) - Paesi più friendly nel mondo: Unione Europea (40 %), USA (25. 5%), Canada (12 %), Thailandia (4 %), Australia (3 %) Destinazioni di viaggio LGBTQ+ in Italia - Regioni più friendly in Italia: Emilia Romagna ( 33 %), Lombardia (27 %) Toscana (10 %), Puglia (8 %), Lazio (6 %) - Migliore destinazione friendly in Italia: Gallipoli (29 %), Torre del Lago (19 %), Noto (9 %), Milano (7%), Rimini (6%) - Migliore spiaggia LGBTQ+ friendly: Punta della Suina - Gallipoli (31 %), La Lecciona - Torre del Lago (23 %), Community 27 - Rimini (22%), Spiaggia Naturista di Marianelli - Noto (4.5 %), Lido di Dante - Ravenna (3 %) Demografica Al sondaggio hanno partecipato 1334 persone della comunità LGBTQ+. - Età: 18-24 (23 %), 25-34 (19 %), 35-44 (15 %), 45-54 (17 %), 55-65 (16 %), +65 (10 %) - Genere: Uomo (53 %), Donna (38 %), Trans* (4 %), Non-binary (3 %) - Orientamento sessuale: Gay (37 %), Bisessuale (22%), Lesbica (11 %), Eterosessuale (9 %), Pansessuale (3 %), Asessuale (1%), Altro 17% Foto di WOKANDAPIX da Pixabay Read the full article
0 notes
discovery-sicilia · 3 years
Photo
Tumblr media
Tieniti informato su tutto ciò che organizziamo e proponiamo Entra adesso: ⬇️⬇️⬇️ https://chat.whatsapp.com/I2yrdRC9NKD6FxpkbcgECx Clicca su questo link per accedere direttamente al gruppo, Sarai informato su una variegata lista di offerte turistiche nella nostra meravigliosa Sicilia: Turismo esperienziale escursioni in genere sessioni di yoga e meditazione, percorsi sensoriali, trekking con servizio guide; percorsi in bici adventure, a cavallo ,con i quad; sport acquatici come flyboard, paddle surf, canoa, snorkel nelle riserve naturali, parchi divertimento e avventura fattorie didattiche, degustazioni in aziende agricole e vinicole in genere, percorsi del gusto, scuola di cucina siciliana, convenzioni con chioschi stabilimenti balneari ,bar e ristoranti, case vacanze in riva la mare. Il fine principale è far si che il turista si senta come se fosse a casa sua ,coccolato dalla nostra ospitalità e gentilezza , vivendo esperienze uniche e indimenticabili che resteranno dentro l 'anima per sempre. Pagina FACEBOOK: https://www.facebook.com/discoverysicilia/ Pagina ISTAGRAM: Discovery Sicilia2021 (presso Comune Di Cianciana - AG) https://www.instagram.com/p/CRMRWY-hdPD/?utm_medium=tumblr
0 notes
sciatu · 6 years
Photo
Tumblr media
LA STORIA DEL CAPITANO
Degli amici Olandesi mi avevano chiesto se gli trovavo una casa per le vacanze da affittare vicino Taormina. Non essendoci agenzie immobiliari nel paesino sul mare dove passavamo le ferie, su consiglio della Moglie, chiesi al signor Nino, il nostro vicino d’ombrellone a chi potevo rivolgermi. Con mia grande sorpresa lui mi rispose che il più grande agente immobiliare locale era il Capitano, l’uomo che leggeva sotto l’ombrellone (vedi Post precedenti).”Da quando è andato in pensione per il suo problema al cuore – mi spiego -  ha investito la sua buon uscita in case e appartamenti, ed è sempre riuscito a tenerli occupati, così che ora tutti qui al paese gli affidano o le stanze o le case per occuparle d’estate”. Andai quindi dal Capitano e dopo i soliti convenevoli, seduto sulla sabbia accanto al suo ombrellone, gli spiegai il mio problema. Lui ascoltò con la faccia un po’ scocciata per aver interrotto la sua lettura e ostentava mentre parlavo il libro che leggeva “Il Maestro e Margherita” di Bugalkov, tenendo bene in evidenza con un dito tra le pagine, il punto del racconto a cui era arrivato. Mi rispose velocemente che avrebbe cercato e mi avrebbe fatto sapere riaprendo il libro per considerare finita la discussione. Capii subito che la cosa non gli interessava e che fra qualche giorno mi avrebbe detto che non c’era nulla da fare. Come sempre succede in Sicilia dovevo coinvolgerlo sul piano personale se no non avrebbe preso a cuore la cosa, e l’unico piano su cui potevo coinvolgerlo era la lettura che stava facendo. “Ma le piace veramente?” gli chiesi indicando il libro. “No. – mi rispose con una certa esitazione – non lo capisco molto, non so dove l’autore vuole arrivare, più di una volta u stava pi ittari a mari…”. “La capisco, vede l’autore non poteva parlare direttamente, per questo spesso quello che vuole dire lo deve nascondere….” “Lei lo ha letto…?.- e quando glielo confermai con la testa continuò  – ma allura, mi spiegassi stu Woland cu minchia è…” Incominciammo a parlare e gli spiegai da dove il libro nasceva e le storie che conteneva” Da li, passammo ad altri libri con il Capitano che iniziava chiedendo “ma pi caso lei ha letto … e diceva un titolo e appena rispondevo affermativamente lui incominciava a chiedere perché quel personaggio, perché quella storia e finiva sempre che cercavo di spiegargli il perché quel determinato libro era importante. Ad un certo punto arrivò il signor Nino che avvicinandosi ci chiese “Vi vedo parlare fittu fittu: o parlate di calcio, o di donne o di schiticchi (mangiate)….” “Parliamo di libri – rispose il Capitano – cose che tu neanche sai cosa sono: finalmente ho capito quello che ho letto……” Capii che i miei amici Olandesi avrebbero avuto la casa che cercavano.  
Così ogni mattina, appena scendevo in spiaggia, passavo mezzora od un’ora a parlare con il Capitano sul libro del momento, o su un probabile libro che avrebbe voluto leggere. Un giorno scendendo a mare non vidi il Capitano al suo solito posto sotto l’ombrellone che leggeva. Lo stesso capitò per il resto della settimana. Quando chiesi al signor Nino lui rispose che doveva avere qualche problema perché lo vedeva venire presto ed andarsene presto o camminare il pomeriggio lungo la spiaggia senza dare retta a nessuno. Qualche tempo dopo, andando al piccolo stabilimento balneare vicino al posto dove mettevamo il nostro ombrellone, lo vidi seduto in un angolo all’ombra, con il solito libro ma questa volta chiuso e posto davanti a lui quasi non gli appartenesse. Lo salutai da lontano perché non volevo disturbarlo ma lui mi fece segno di avvicinarmi. Mi sedetti salutandolo e gli chiesi come andava. Lui non rispose ma principiò tutto un discorso il cui inizio mi lasciò la sensazione che volesse dirmi qualcosa senza però dire troppo. “Vede, ultimamente sono stato preso da alcuni fatti che mi sono capitati…. però lei è uno che ha letto…. che conosce…. soprattutto l’animo umano, ….per cui ecco volevo chiederle, se ha cinque minuti, un consiglio, ….su un argomento delicato….” si fermò un secondo come a cercare le idee ed il coraggio di dirle. Vidi che osservava il libro ed il volto si illuminò di un sorriso. “Sto scrivendo un libro….- esclamò guardandomi felice dell’idea che gli era venuta -  lei ne ha letti tanti, e sicuramente potrà darmi un opinione, un idea, perché sono arrivato ad un punto morto.” Ora era contento, sembrava che l’esordio lo stava soddisfacendo. “Ecco è un libro che parla di una persona di una certa età, quale potrebbe essere la mia, e che un giorno riceve il messaggio da una sua vecchia conoscente di cui tanti anni fa era forse innamorato…” “Mi scusi, ai fini del racconto, della storia, come fa a ricevere questo messaggio” “Ecco lui ha un sito su cui mette….delle case in affitto, facciamo per dire , non ho ancora deciso, ma potrebbe essere cosi: lui ha un sito dove mette le case in affitto e su cui la sua email appare come nome e cognome così che questa persona, questa sua conoscente, mentre cercava di capire il prezzo di una casa che vuole vendere, vedendo il suo nome si ricorda di lui! Gli invia così un messaggio chiedendo se fosse lui quel ragazzo che anni prima….. e così via” “Quindi è lei che fa la prima mossa” “Si, si! è proprio lei!” “Mi scusi, solo ai fini della storia, da quanto non si incontravano?” “Da più di trenta anni! ognuno dei due ha avuto la sua vita, la sua famiglia che poi per un motivo o per un altro sono finite; a lui è morta la moglie, lei si è separata e ora sono liberi” Si fermò un secondo “Lei adesso si chiederà perché lei l’ha contattato” “Sempre ai fini della storia – gli confermai – penso sia un punto importante del libro” “Si è vero – disse il Capitano a se stesso – è un punto importante!” si fermò a pensare.
 “Vede, anni prima, lui era andato a Taormina con la sua fidanzata, era un periodo in cui c’erano delle incomprensioni e volevano risolverle, discutendole da soli. In pizzeria però i problemi rimangono e ad un certo punto, lei si alza e se ne va. Lui resta al tavolo serio e corrucciato. A questo punto la cameriera viene e gli offre un limoncello “Ti vedo troppo triste, prendi questo, così ti tiri su!” “c’è poco da tirare su…” “Perché qual è il problema? tanto se vi volete bene lei tornerà…” “Non è il volersi bene il problema! Il problema è che voi donne siete completamente irrazionali” le dice, “ le donne non si capiscono, si accettano per quelle che sono – risponde la cameriera – per quello che hanno dentro  e per quello che danno.” “ma devono seguire una logica in quello che fanno” lei alza le spalle “ lo vedi che ragioni come il mio fidanzato: da uomo!!  se tu l’ami sai che tutto quello che ti da le nasce dentro; è un mare con mille correnti, è inutile che cerchi di domare la corrente volendo trovare la formula che te la spieghi. Tu non hai le sue paure, i suoi desideri i suoi sogni e finché non li accetti, non li comprendi e se non comprendi quello che lei ha dentro, da dove nasce il suo modo di essere e di fare, non riuscirai mai a comunicare con lei: starete dentro il vostro castello ognuno a sparare sull’altro pensando di avere sempre ragione….” I due incominciano a parlare perché ormai la pizzeria sta chiudendo e continuano fuori con lui che cerca la quadratura del cerchio e lei che gli spiega che non si può fare la radice quadrata di un silenzio. Vanno avanti per un bel po’ poi si salutano certi di non incontrarsi più. Qualche giorno dopo però si rivedono di nuovo sul viale a Taormina. Lei sta aspettando di iniziare a lavorare, lui deve andare all’ospedale a portare qualcosa a un suo parente. Rincominciano da dove si erano lasciati perché nel frattempo lui ha pensato alle cose che lei ha detto e vuole controbattere, vuole dire ancora la sua. Insomma per qualche giorno si continuano ad incontrare, ma solo per parlare, lei non è una bellezza appariscente, è una ragazza normale, semplice, carina, allegra e ironica, il suo argomento preferito è la cerimonia del suo matrimonio programmato per il Luglio successivo. Quando ne parla le brillano gli occhi e lui diventa presto invidioso del suo fidanzato. Con lei si sente sereno e in fondo le piace; anche se ha più di venticinque anni, ha quella sensualità involontaria, innocente e bruciante che hanno le ragazze giovanissime e che lui, tra un discorso e l’altro, incominciava a notare.
“Ma lui la desidera? se lui la desidera allora la loro amicizia non è più amicizia!” “Ecco questo è il punto. I primi tempi lui stava bene con lei, era contento che lei fosse lì ad ascoltarlo. Poi ecco si, gli nasce un certo desiderio, sa quel desiderio che è quasi una curiosità? ‘Chissà come bacia…’, ‘Chissà come è fatta qua e là’… queste cose che ad ogni maschio vengono in mente….” “Certo, ma poi si baciano…?” Il Capitano si agitò sulla sedia come se questo punto fosse diventato il più importante della storia. “Ecco arriviamo al punto; ad un certo punto lui la desidera, la vuole insomma e decide che quella sera l’avrebbe aspettata a fine turno e glielo avrebbe detto e forse l’avrebbe anche baciata…invece….” “invece” lo sollecito nell’istante di esitazione che lo aveva fermato “Lui arriva di fronte al ristorante ed aspetta fuori sulla piazza in un angolo lontano, per non farsi vedere. Quando lei sta per uscire, e lui le sta per andarle incontro per salutarla, qualcuno che l’aspetta appena fuori la porta esce dal buio e l’abbraccia, la bacia e lui capisce che quello è il suo fidanzato. Allora si ferma, resta dove è, e non si muove. “Lei si sta per sposare e io vado li a rompere i cosiddetti! non è giusto” pensa e li vede allontanarsi. Vede, lui, il protagonista,  non cercava un’avventura. La crisi con la sua ragazza gli aveva fatto capire che forse lei non era la donna perfetta che cercava e lo stare bene con la cameriera gli era sembrata una opportunità, ma non aveva pensato al prezzo di questa alternativa, a lei che era prossima a sposarsi, a legarsi per sempre con il suo ragazzo di cui non si era mai lamentata. Lui, il mio personaggio, non è uno che va dietro alle femmine, vuole qualcosa di stabile, ed anche lei gli parlava del suo matrimonio aspettandolo e desiderandolo, pensandolo una nuova vita. Questo frena il personaggio, pensa che da parte di lei non ci sia nessun interesse e tutto quello che stava facendo era un suo colpo di testa, dettato solo da un momento di incomprensione con la sua fidanzata. Io non ho mai creduto ai colpi di fulmine e neanche il mio personaggio ci crede. Per questo, l’unica cosa giusta che pensa di dover fare è andarsene. 
Dopo quel giorno lui non torna più a Taormina, riprende a parlare con la fidanzata e mette da parte quella storia” “ la mette da parte veramente?” “Si, anche se, di tanto in tanto qualche ricordo gli torna, qualche domanda tipo “Cosa sarebbe successo se….”, “come sarebbe la mia vita se….” ma questo solo quando quello che desidererebbe avere non coincide con quello che ha e allora gli sembra quasi di voler scappare nei ricordi, nelle vite alternative che avrebbe voluto o potuto avere”. “E lei..?” “Ecco, questo è un altro punto importante: quando finalmente si incontrano di nuovo, lei ripete le stesse cose! Anche lei ad un certo punto quel parlare così, semplicemente, ma intensamente e profondamente l’aveva colpita. Le era piaciuto, era qualcosa che con il fidanzato non faceva. Per questo anche lei in molti momenti della sua vita si è chiesta: e se mi fossi messa con lui e avessi sposato lui? E lei ci ha pensato di più di lui perché è stata più sfortunata: ha avuto un aborto, il marito l’ha tradita e lei ha divorziato, ha avuto un tumore che per alcuni anni l’ha tenuta tra la vita e la morte, per questo lei quando ha visto il suo nome l’ha cercato, perché alla fine vuole cambiare la sua vita e lui, che è uno dei ricordi più belli che ha, le appare come un possibile nuovo punto di inizio. Un tornare indietro in un momento felice con qualcuno che la capiva e le era vicino!” “Lui allora, dico il personaggio, deve decidere cosa fare! mi sembra una bella trama alla fine”, “No ecco – fece il Capitano sorridendo -  io o meglio il destino vorrebbe un po’ complicarla questa trama perché lei lo informa che ha venduto tutto quello che aveva e che vorrebbe trasferirsi in Portogallo, in un posto che costa poco e che è soprattutto lontano da tutti e da tutto il suo passato” “E lui….?” “Lui…… non lo so, non ho ancora deciso…… cosa far fare a lui. Da una parte è qualcosa che lo attira, ricominciare con qualcuno, malgrado l’età, tornare ad essere attivo, a riprendere una storia che era iniziata bene e che si era dovuta interrompere forse per inutili convenzioni, per la particolarità della situazione. Insomma, lei lo sa come è a mare, a volte si procede a zig zag spinti ora dal vento ora dalle correnti, non si riesce a fare il cammino che si vorrebbe, tutto dritto e lineare. Invece ora si potrebbe continuare dritti, insieme, senza dover dar retta a questo o a quel motivo ed essere forzati a muoversi da questa o a quella situazione. Ma il salto, è troppo alto e non so come fare …. come fare…..a far finire il libro……” fece il Capitano disorientato, poi mi guardo “ lei come lo farebbe finire….” 
“ Beh è una bella trama – esordii prendendo tempo per pensare – se scritto nel modo giusto potrebbe essere qualcosa di molto bello. C’è tutto: l’amore di due persone, il destino, la decisione finale. Manca forse un antagonista, ma potrebbe essere il destino, o un antagonista interiore come il non voler credere in quanto si prova, nel non seguire il proprio istinto, il non voler dare importanza ad un sentimento che potrebbe nascere. Però vede, bisogna rispettare i personaggi, voglio dire, non bisogna mai inventare una trama in cui si forzano le personalità dei personaggi per come sono stati creati. Lei, la ragazza, la capisco, l’ha creata in modo perfetto: è una donna che vuole rincominciare per dimenticare le offese che la vita le ha dato. Ma lui, ecco lui non l’ho focalizzato bene. Dare retta alla richiesta di lei vorrebbe dire due cose: o che lui è insoddisfatto della sua situazione del momento e che quindi la segue per gli stessi motivi che lei dice di avere: ricostruire una vita altrove, più che per interesse verso di lei o perché è un sentimento che lo spinge a seguirla…oppure” qui mi fermai a valutare bene quanto stavo per dire “…oppure?” sollecitò il Capitano “oppure lui alla fine sa già che potrebbe amarla e che dovrebbe seguirla, ma come fa a saperlo con certezza, ora che per lui l’amore non è più un illusione ma un ricordo, inoltre non la conosce e bisognerebbe prima frequentarsi  prima di decidere. E’ questo quello che lo disorienta, che frena la sua decisione: vuole certezze a cui lei non pensa. Vede, lui fa lo stesso errore di quando la sua fidanzata l’ha lasciato in pizzeria: da uomo vuole una certezza razionale, un motivo, un piano sul lungo termine. Lei non ha bisogno di tutto questo. Sa che se lui la seguirà sarà solo perché l’avrà accettata per come è e così facendo avrà già incominciato ad amarla. A lei basta questo. Si, poi c’è anche il fattore età: lui anziano, potrebbe mai fare questo colpo di testa tipico di un ragazzo, di una persona giovane che ha abbastanza forza da tornare indietro nel caso la sua decisione si rivelasse sbagliata? ma questo ha anche un altro aspetto perché vede è vecchio chi rimpiange qualcosa che non può avere più e mai chi lotta per raggiungere quanto desidera: per questo gli innamorati non invecchiano mai” Lui mi guardava in silenzio, quasi pesando ogni mia parola “E’ questo che deve chiarire nel romanzo: lui cosa vuole? la ama ancora tanto da lasciare da parte la ricerca delle certezze ed accettarla semplicemente? saprebbe ancora amare? o meglio, saprebbe ancora credere nell’amore? L’amore non giustifica tutto, ma è la corrente che allontana ognuno di noi dagli scogli del nulla, siamo noi che dobbiamo decidere se credere in lui e lasciarci trasportare o remare per tutta la vita controcorrente restando, alla fine, sempre dove siamo” e lo guardai negli occhi, in attesa di una risposta. Quella definitiva. 
L’altoparlante del locale cantava Senza Fine, mentre dalla spiaggia arrivavano smorzate le voci e le urla dei bambini che si tuffavano a mare, a cui rispondeva il rumore incessante delle macchine che passavano a velocità sul lungomare che costeggiava la spiaggia. Il mondo continuava la sua corsa incurante del Capitano e del suo libro in cui si specchiava la sua vita.
“Si – disse improvvisamente il Capitano -  credo di si!, saprebbe ancora credere nell’amore! non all’amore dei ragazzi che non conoscono il mondo e vedono l’amore come una fiaba, non a quello del giovane che si pensa il padrone del mondo e per cui l’amore è solo una medaglia da mostrare, ma, come ha detto lei, crede nell’amore di chi conosce e ha capito, che non c’è altro che vale quanto avere qualcuno con cui puoi vivere sereno e che ti accetta per quello che sei. Ora ho capito: lui la seguirà perché ha la consapevolezza che si, ha vissuto, ma mai abbastanza, che ha sbagliato, ma mai abbastanza, che ha avuto, ma mai abbastanza, che ha dato, ma mai abbastanza e che ora si potrebbe mettere tutto a posto, far tornare la bilancia all’equilibrio. Ha la consapevolezza di poter vivere di nuovo, di non essere arenato su una spiaggia, ma ancora in mare a decidere la propria sorte e a seguire il proprio cuore come fa chi non conosce o non crede agli inganni del mondo. Si, penso che lui la seguirà: è una mania dei vecchi, voler mettere tutto a posto prima dell’ultimo giorno. Per questo lei l’ha chiamato, per questo lui andrà, e se poi non sarà come pensano, non avranno rimpianti, non avranno lasciato niente indietro da rimpiangere, non è questo in fondo quello che tutto vorremmo avere alla fine della nostra vita: non avere nulla da rimpiangere? non aver lasciato dei vuoti nella propria vita che non si è saputo o voluto riempire” mi guardò, sereno, felice. Aveva deciso il finale del suo libro. “Sarà un bel romanzo” gli dissi sorridendo. “Il più grande della mia vita!” mi rispose sorridendo.
6 notes · View notes
zerdatour · 4 years
Photo
Tumblr media Tumblr media
Crea l'atmosfera per le tue prossime vacanze in Italia e pianifica il tuo viaggio con noi. 🌴
La prima cosa da fare sarà scegliere una destinazione, poi penseremo a tutto il resto.
Saremo al tuo servizio per trovare la sistemazione perfetta.
Oggi voglio mostrarti delle lussuose case vacanze in Italia.
Scegli la tua destinazione preferita ... Toscana, Sicilia, Costiera Amalfitana, Sardegna, Puglia, Umbria, Regione dei laghi italiani, Vacanze in montagna
e parti per la tua vacanza estiva!✈️
0 notes
beaphoenixeu · 4 years
Text
Case Vacanze Sicilia Balestrate 10 metri  dal Mare
Case Vacanze Sicilia Balestrate 10 metri dal Mare
Tumblr media
Case Vacanze Sicilia Balestrate 10 metri  dal Mare Price : € 1.00 Ends on : [readable_time]2020-06-13 09:47:17[/readable_time] Book now
View On WordPress
0 notes
ilpianistasultetto · 4 years
Text
In questo periodo dove il nostro Paese e' stato pesantemente colpito e messo in ginocchio dal corona-virus ho scoperto una cosa che fa ridere o fa rabbia se non fossimo in in momento dove si deve avere rispetto per tutti quelli che soffrono negli ospedali o che da quei posti ne sono usciti morti o per i milioni di cittadini costretti a restarsene chiusi in casa tra grandi disagi o per chi e' obbligato a stare lontano dai propri cari.
6 milioni di partite iva, tutte indigenti.
Tutti a chiedere aiuti immediati per gli affitti, per loro e le loro famiglie. Tutti a chiedere l'abolizione di ogni tipo di imposta da pagare nel 2020. Tutti terrorizzati perche' si rischia di non riaprire o di non poter mettere nulla sulle loro tavole gia' da adesso. Tutti a chiedere a capitan salvin-schettino di dargli una mano.
Sicuramente una schiera ha buone ragioni, penso ai giovani costretti ad aprire una partita iva pur di lavorare, ai piccoli negozi di prossimità, quelli che stringono i denti pur di tenere alzate le serrande dei loro negozi ma la stragrande maggioranza delle partite iva non la capisco.
Perche' non capisco di chi possono essere quei milioni di suv e auto di lusso che vedo per le strade. Quelle migliaia di barche attraccate nei porti del nostro paese. Quelle migliaia e migliaia di ville con piscine, quelle case da milioni di euro che stanno nei centri storici delle nostre citta'. Perche' non capisco chi e' quel 30-40 % di persone che fanno vacanze nei paesi esotici del mondo in ogni periodo dell'anno. Non capisco chi sono quelli che popolano i ristoranti a 5 stelle, che riempiono gli alberghi di Cortina o Taormina, chi sono quelli che affollano le piste da sci o le spiagge esclusive della Sicilia, della Sardegna o della Toscana o della Puglia. Non capisco di chi sono figli quelle migliaia di ragazzi che studiano nelle scuole o universita' private dove si pagano rette a 4 zeri. Come non capisco di chi sono figli quei ragazzi che a 18 anni girano su auto extra lusso, hanno Rolex al polso e capi firmati indosso da migliaia di euro. Tutti a dire che 600 euro sono una miseria? Ma perche' 800 euro a una cassiera di supermercato che ancora in questi giorni sta nel suo posto di lavoro per permettere a tutti di mangiare e' una ricchezza? O si puo' dire che sta meglio il rider che corre per le strade e saltella di porta in porta per portare a casa 30 euro a fine giornata, o un laureato che lavora come precario in un call-center? Nel nostro Paese a non conoscere crisi sono stati sempre i settori del lusso. Certo, molta parte di queste merci e' destinata all'estero ma molta si consuma qui e mi resta difficile immaginare che a consumarle siano operai o impiegati a 1200 euro al mese. Una parte di Paese che fino a ieri parlava di libera impresa, di flat-tax, di quanto e' brutto pagare tasse su guadagni fatti con il loro duro lavoro e ora e' li tutta compatta a piangere miseria. Se queste sono le premesse, una cosa per me e' certa: quando ci sara' da ricostruire economicamente questa bell'Italia, saranno pochi gli imprenditori consapevoli che faranno sforzi propri. Sara' una corsa feroce per farsi dare miliardi e miliardi dalle banche mettendo tutti il costo sulle spalle dell'intera nazione. Loro inizieranno dopo qualche mese a comprare di nuovo auto di lusso e a viaggiare tra Maldive e Caraibi e lasceranno sessanta milioni di sudditi Italiani per anni a pagare il costo di questa crisi..
Mi auguro che quello che sto sentendo in questi giorni si trasformi in realta': una migliore sanita'pubblica, una scuola pubblica all'avanguardia tecnologica, un rispetto più scrupoloso per la natura per non avere nuovi disastri futuri. Me lo auguro ma non ci credo, semplicemente perche' non credo nel raziocinio di tutte le persone, non credo nel loro buon senso, non credo nella capacita' della maggioranza della gente a capire e a rivendicare dove vorrebbe vedere andare il mondo. Ritrovero' milioni di persone a prendere per il culo Beppe Grillo quando parla di decrescita felice, ritrovero' milioni di persone ad aspettare il Tav Torino-Lione, ritrovero' milioni di persone che vogliono Bertolaso santo o mi ritrovero' quel pubblico sui talk tv ad applaudire quelli che dicono "prima gli italiani" o "torniamo alla lira" o quelli che pensano che senza art.18 per i lavoratori in Italia si starà meglio. Ritrovero' quelli che prenderanno per il culo Greta Tumberg e ritroveremo I Benetton a mangiarsi ancora le autostrade e gli squali della finanza che spiegheranno a tutti perche' non si puo' andare in pensione a 70 anni..@ilpianistasultetto
32 notes · View notes