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#coronavirus bergamo
michaelwittig · 2 years
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😷 Bei einem italienischen Künstler habe ich vorhin ein Werk anlässlich des italienischen Gedenktages für das Gesundheitspersonal gesehen. Das erinnert mich einerseits an den März 2020, als Militärlastwagen mit Särgen von Corona-Toten durch die norditalienische Stadt Bergamo rollten, zu dem Zeitpunkt das Epizentrum der Corona-Krise in Europa. Schockierende Bilder gingen um die Welt. Wir lernten die Bedeutung des Wortes Triage. Es erinnert mich zudem an eine kleine Fotoserie, die ich 2020 für eine für 2021 geplante non-profit-Kampagne für die Mitarbeiter in Gesundheitsberufen fotografiert habe. Leider ist das Projekt damals an einigen vor allem bürokratischen Unwägbarkeiten gescheitert. Die Fotos hat nie jemand gesehen. Eigentlich schade, darum zeige ich dank der Erinnerung mal was davon. #model @juuliaschwarz #makeupartist @sabinejonke 📸 @michaelwittigphotography © Gmunden 2020 #gesundheitsberufe #gesundheitssystem #healthcare #healthworker #nurse #krankenschwester #modernheroes #revisted #tired #debilitating #overtime #underpaid #coronavirus #covid19 #pandemic #bergamo #triage #dead #life #love PS: Die Aufnahmen sind kurz vor der verpflichtenden Einführung der FFP2-Masken entstanden. (hier: Gmunden An Der Traun, Oberosterreich, Austria) https://www.instagram.com/p/Co5cFEkMqXI/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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pollicinor · 2 years
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Scavando nel dataset dei positivi lombardi, emergono i profili di 900 persone con «data inizio sintomi» antecedente al 20 febbraio (209 nel mese di gennaio e 691 nel mese di febbraio). Così, già prima del 20 febbraio gli ospedali cominciano a ricoverare pazienti con delle strane polmoniti. Il vuoto normativo diverrà lampante nei giorni immediatamente seguenti alle prime diagnosi ufficiali. Dall’epicentro della prima ondata, il 28 febbraio 2020 Roberto Cosentina, allora direttore sanitario dell’Asst Bergamo Est (l’unico indagato tra le persone citate), invia all’Ats di Bergamo una nota ufficiale: «Nel periodo compreso fra il 13 febbraio e il 22 febbraio sono giunti presso l’ospedale di Alzano alcuni pazienti con diagnosi di accettazione polmonite/insufficienza respiratoria acuta. Non venivano testati per il coronavirus in quanto venivano applicati i criteri della Circolare del ministero della Salute del 27 gennaio 2020». Solo dopo i fatti di Lodi « veniva acquisita la consapevolezza che tale criterio epidemiologico non era da ritenersi attendibile, sebbene ancora non modificato»
Dall’articolo "Covid. 900 casi prima del paziente uno. Quel mistero sulle polmoniti sospette" di Luca Bonzanni
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Troppi morti a Bergamo, la colonna dei mezzi dell'esercito porta le bare in altre città
Il 18 marzo 2020 il Paese intero fu raggelato dalle immagini riprese da un balcone: uno dietro l’altro, a decine, i camion dell’esercito incolonnati nel silenzio dell’alba, trasportavano i morti di Bergamo, quelli per i quali non c’era più posto nel cimitero della città, verso i forni crematori di altre regioni. Solo un mese prima il coronavirus SARS-CoV-2 era ancora sconosciuto. source
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Pandemia coronavirus, con marzo si chiude un mese di tristissimi anniversari
Pandemia coronavirus, con marzo si chiude un mese di tristissimi anniversari purtroppo. Sono trascorsi ormai tre anni da quando scoppiò quella che al massimo si credeva essere un'epidemia e che, invece, divenne poi la pandemia da coronavirus. Un evento luttuoso che ha portato con sé tante difficoltà e ha creato tantissimi danni sia alla salute sia all'economia.  Fare bilanci a posteriori è facile, da un lato perché, ovviamente, si ha a disposizione tutta una serie di dati, di statistiche, di casistica che, in qualche modo, descrivono abbastanza fedelmente quando è successo. Dall'altro, però, c'è la grandissima difficoltà nel citare numeri che, per la maggior parte, riguardano persone che sono decedute. Pandemia coronavirus: giustizia ora? Proprio in queste settimane è iniziato tutto l'iter giudiziario che è teso ad accertare le responsabilità che ci sono stati, nel primo momento dello scoppio della pandemia, quando ancora non si sapeva che eravamo di fronte alla pandemia in provincia di Bergamo dove si verificarono i primi contagi. Bisogna dire che, se da un lato il desiderio di giustizia è molto sentito, c'è anche, però, da sottolineare il fatto che chi fino a ieri è stato definito eroe e oggi non potrà poi essere definito in maniera diversa. Certo le responsabilità politiche e amministrative o anche di carattere sanitario sono da ricercare. Bisogna, però, sempre fare la tara rispetto al fatto che ci si è trovati, forse in maniera impreparata questo sì, di fronte ad una realtà completamente nuova; ad una realtà non codificata rispetto alla quale bisognava dare delle risposte immediate. Pandemia coronavirus, una giusta lettura dei fatti Oggi dobbiamo non dimenticare anche tutto quanto a cui abbiamo dovuto assistere, sia in termini di politica sanitaria, sia in termini di accettazione di questo momento di straordinarietà che in qualche modo ha condizionato anche parte della nostra vita sociale. Non dimenticarlo significa anche dare la giusta collocazione a tutto quanto è successo ed evitare di leggerlo col senno di poi che falsa sempre la vista di quanto accaduto. Intervista a cura di Serena Bonvisio Read the full article
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isshinotasuke · 2 years
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lamilanomagazine · 2 years
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18 marzo: Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus
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18 marzo: Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus. Oggi, 18 marzo, è la terza Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus. Tante le celebrazioni e gli omaggi in tutta Italia. Le commemorazioni cadono nell’esatto giorno in cui, tre anni fa, i camion militari portarono via le bare da Bergamo. Proprio in questa città, diverse sono state le iniziative. In particolare l’inaugurazione del “Bosco della memoria”, dedicato alle vittime del coronavirus, dove hanno partecipato il Ministro della Difesa Guido Crosetto, il sindaco della città, Giorgio Gori e il Ministro della Salute Orazio Schillaci. «Oggi l'Italia onora e rende omaggio alle vittime del Covid e si stringe ancora una volta alle loro famiglie e ai loro cari. La Nazione ha affrontato uno dei periodi più difficili della sua storia. Più di tre anni fa il coronavirus è entrato nelle nostre vite e le ha sconvolte, ma il popolo italiano non si è lasciato abbattere e ha trovato la forza di reagire. Il nostro ringraziamento va a tutti i connazionali che si sono donati al prossimo con spirito di sacrificio, umanità e professionalità e hanno così permesso all'Italia di superare le fasi più acute della pandemia. Penso, ad esempio, all'ammirevole abnegazione del personale sanitario, allo straordinario contributo degli enti di solidarietà sociale e al grande senso di responsabilità dei lavoratori dei servizi essenziali che hanno garantito le attività fondamentali. Oggi il nostro pensiero va anche a tutti coloro che, tra mille difficoltà, non si sono arresi all'emergenza e hanno consentito al nostro tessuto produttivo di reggere e rimanere vitale. L'Italia ha pagato un prezzo molto alto e il cammino per superare del tutto le conseguenze negative - dal punto di vista sanitario, sociale ed economico - della crisi pandemica non è ancora finito. La strada è però tracciata e l'Italia, ne siamo certi, sarà in grado di vincere anche questa sfida», questa la dichiarazione del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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piusolbiate · 2 years
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Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid-19
Sabato 18 marzo è la data in cui, in tutta Italia, si celebra la Giornata in memoria delle vittime del Coronavirus, a ricordo perenne di un evento che rimarrà per sempre scolpito nella mente di tutti gli italiani: i camion militari che, nel 2020, lasciavano Bergamo carichi di bare.Anche l’ASST Valle Olona desidera prendere parte a questa giornata con alcune iniziative che si svolgeranno venerdì 17 marzo alle ore 13, presso il giardino antistante la Palazzina Formazione del Presidio Ospedaliero di Busto Arsizio, si terrà un momento di preghiera. A ciò farà seguito la lettura di una testimonianza e verrà suonato il silenzio.
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noisynutcrusade · 2 years
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Hard-hit Italian hospital has no more COVID-19 patients in intensive care
ROME — Staff at the Pope John XXIII hospital in Bergamo — once the epicenter of the COVID-19 pandemic in Italy — announced they had no more patients with coronavirus in their intensive care unit. After 137 days of trying to keep critically ill patients alive, staff gathered July 8 for a moment of silence to remember those who passed away in their wards, followed by applause for the more than 400…
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eagletek · 2 years
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Former Italian PM Giuseppe Conte faces investigation over Covid response | Italy
Italian prosecutors have placed the former prime minister Giuseppe Conte, the former health minister Roberto Speranza and 17 others under investigation on suspicion of “aggravated culpable epidemic” and manslaughter in connection with the government’s response at the start of the coronavirus pandemic. The investigation, launched by prosecutors in Bergamo, the Lombardy province worst hit during…
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italian-landscapes · 4 years
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Coronavirus, a call from Bergamo hospital: “We’re in desperate need of health workers, lung ventilators, and other medical equipment”
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soldan56 · 5 years
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lidah-itsme · 5 years
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While here in Italy it’s actually like this : 
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Bergamo, ambulances waiting in a line to enter the hospital 
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Bergamo, rows of coffins waiting to be loaded on trucks directed to the crematory
Please, before speaking think of people who are right now suffering. I know it may be hard for some of you as it won’t involve YOU directly. 
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Bergamo d'improvviso, per raccontare Capitale cultura 2023
(ANSA) – ROMA, 14 MAR – Una città ricca di storia e di cultura, culla di natali illustri e capoluogo proiettato verso il futuro: un piccolo gioiello da raccontare ben oltre il triste primato di città italiana maggiormente colpita dalla pandemia.    All’interno del programma delle Celebrazioni in memoria delle vittime del Coronavirus a Bergamo e nell’ambito di Bergamo e Brescia Capitale della…
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hermaeu5mora · 5 years
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Bergamo. The Army is taking out 60 coffin cause there's no place in cemetery. The local crematorium can't keep up with the numbers.
...Please, stay at home.
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justtheshadeofme · 4 years
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Ma voi ve le ricordate le prime due settimane di fase 1? Quando ci sentivamo tutti unti e untori, quando la paura regnava solitaria tra i sentimenti dalla mattina alla sera, alla notte. Quando anche abbracciare i coinquilini sembrava sbagliato?
Ve lo ricordate l’andare a fare la spesa in Fase 1? La paura costante di essere contagiati e di contagiare? L’ansia di portare il vitto alle nonne, di prendere la macchina, con l’autocertificazione che cambiava un giorno sì e l’altro pure?
Ve lo ricordate tenete la TV accesa 24/7? Aspettare la videoconferenza di Conte come se fosse un concerto di Vasco Rossi che si ritira dalla scena?
Ve le ricordate le ore 18:00? Quando tutti eravamo davanti alla TV per sapere quanti fossero morti e quanti contagiati? Già, perché i guariti non riuscivano a dare speranza, perché la speranza semplicemente, non c’era.
Ve le ricordate le sigarette in Fase 1? Quei <<Ohi affacciati alla finestra, fumiamoci una sigaretta “insieme”>>? Le videochiamate con gli amici, con i fidanzati, con i prof e con i parenti?
Ve lo ricordate quando avete visto le immagini dei carri militari a Bergamo? Ve la ricordate quella sensazione, come se l’inferno fosse vuoto e tutti i demoni sulla Terra?
Ve la ricordate la lotta alle fake news? Cercare fi capire cose fosse vero da cosa effettivamente non lo fosse, se davvero il virus rimaneva in aria o sulle superfici? Se la mascherine servissero o meno? Se le ffp3 fossero veramente indispensabili?
Gli scaffali dei centri commerciali vuoti ve li ricordate? L’ansia di esistere ve la ricordate? Il non riuscire a sorridere, il correre dovunque si andasse per paura di incontrare una persona per più di 1 secondo, la paura di litigare con qualcuno consapevoli del fatto che non ci si potesse vedere per fare pace?
Ve lo ricordate tutto questo?
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ringoworld · 4 years
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Quindi stando alle dichiarazioni di ieri sera di Davigo e aggiungendoci quelle del procuratore di Bergamo, non occorre aspettare una sentenza per affermare che il governo è colpevole di non aver istituito una zona rossa bergamasca. Giusto?
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