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#dati fatture
ilpianistasultetto · 7 months
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Pensavo agli "urlatori" contro il bonus 110% sulle ristrutturazioni edilizie. Stupore, indignazione, rabbia, verso un provvedimento che alcuni politici di questo governo hanno bollato come aiuti dati ai ricchi, a chi ha ville e castelli, e quindi abolito. Anche gran parte del Paese la pensa cosi. Un po' perche' il concetto e' stato espresso dai politici che piu' sentono a loro affini, un po' per il bombardamento giornal-televisivo.
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Daltronde, come si fa a dar torto a chi si indigna perche' tanti hanno preso vecchi casali diroccati e li hanno trasformati in megastrutture di lusso decuplicando il valore dei loro immobili? Gia', come si fa a non indignarsi? Eppero', eppero'.. quello che racconta una foto come questa (foto solo di esempio) non e' lo scempio etico provocato dal bonus 110% ma e' lo scempio etico provocato dai soldi a fondo perduto (fondi europei, nazionali e regionali) che lo Stato regala da anni a migliaia e migliaia di "finti imprenditori agricoli" per ristutturare immobili da adibire ad agriturismo. Tu ristrutturi, presenti le fatture dei costi sostenuti e la regione ti rimborsa. Allora perche' certi fondi profumano e altri puzzano? Credo che molti di quelli che leggono questo post siano andati almeno una volta in qualche ottimo agriturismo e quindi sanno di cosa parla il post. Eh, niente, in questo Paese il piu'pulito ha la rogna..
@ilpianistasultetto
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autolesionistra · 2 years
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Caro diario, venerdì scorso sono stato a suonare ad un centro anziani (perché mi piacciono le vite spericolate, di quelle vite fatte così). Mentre smontavo armi e ritagli (cit.) mi si avvicina un vecchino di quelli modello vintage con giacca oversize, opacità corneale e la mano tesa per stringertela prima ancora di aprire bocca.
Sa, suonavo anch'io una volta. e mentre pensavo di imbarcarmi in due chiacchiere di circostanza sono finito in realtà in una traversata atlantica di emozioni.
Suonavo la chitarra, ma la musica non la conoscevo proprio e il direttore che era un clarinettista bravo ma molto severo mi prende da parte e mi dice, senti, tu basta che fai gli accordi giusti e vai a tempo e va benissimo così, e io quello facevo. Sul genere musicale suonato resta un'alone di mistero, mi ha risposto "musica da ballo" e io stavo per dirgli che nella mia testa è un genere che va dalla pizzica ai prodigy ma si faceva un po' fatica a spostare il fiume della conversazione, perché a quel punto eravamo già passati al fatto che lui suonava per arrotondare (con un clarinettista che era davvero molto severo), perché di giorno faceva il ragioniere al mulino di Cento, e sa quanto macinavamo? ottanta tonnellate al giorno [o qualcosa del genere] e le farine le so tutte, c’è la triplo zero, la doppio zero [...] la due, poi c'è quella integrale poi si va ai sottoprodotti che vengono dati agli animali, però non erano mica uguali da vendere, sa da quant'era la marca da bollo sulle fatture per le farine alimentari? duemila lire! ma quella per le farine da animali no, era più bassa. Poi mi sono perso un attimo a notare il contrabbassista e mia sorella che qualche metro dietro di lui mi guardavano con un misto di aria perculatoria e "se ti vuoi sganciare fingiamo un malore" ma tutto sommato andava bene così.
Solo che poi la storia ha preso una piega triste perché sa, mi ha portato qui mio figlio, per distrarmi, mia moglie è morta una quindicina di giorni fa, poi è tornato a parlare di Cento, poi del comodino con la foto della moglie perché sa, mia moglie non c’è più, credo da una quindicina di giorni, e per noi cristiani la croce è un bel simbolo però quando la guardo di fianco alla foto di mia moglie sto tanto male e gli era venuto l'occhio lucido, e io al di là di qualche frase di circostanza davvero non sapevo che dirgli perché sopravvivere alla persona con cui campi ⅚ della tua vita è uno di quei dolori che cosa vuoi dirgli, puoi solo toglierti il cappello in silenzio, e me l’ero già tolto. Improvvisamente si è riavuto, è tornato sereno e sì sono qui con mio figlio, mi ha portato qui per distrarmi, domani vado a pranzo dall’altro mio figlio. Con un sorriso a trentadue denti aggiunge sa, ho quattro nipoti  facendo un quattro con la mano che ondeggiava un poco.
Ci siamo salutati, poi ho incrociato il figlio che anche lui è un gran bel personaggio e ho finito di smontare cose.
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mezzopieno-news · 9 months
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ARRIVA IL CASSONETTO CHE USA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
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L’intelligenza artificiale entra nel mondo della raccolta dei rifiuti e tramite la tecnologia crea un nuovo sistema integrato per la gestione della nettezza urbana.
La città di Firenze ha presentato un cassonetto intelligente che grazie a sensori ed un software collegato in rete, permette di misurare i rifiuti. Si chiama Genius e si apre con una chiavetta o app, è alimentato a pannelli solari e riconosce i tipi di scarti, registrando le anomalie degli utenti e verificandone la recidività. L’obiettivo non è multare ma intervenire con azioni informative e correttive dei comportamenti. Il corretto smaltimento è premiato con sconti che possono arrivare fino al 30% sulle bollette, mentre eventuali e continui conferimenti anomali comportano incrementi sulle fatture. Il sistema permetterà inoltre un miglioramento dell’impatto del sistema di raccolta sulla città: i dati registrati in tempo reale sono collegati con il servizio raccolta che gestirà i camion impiegati nello svuotamento dei cassonetti, efficientando i loro spostamenti e i percorsi.
“L’utenza partecipa attivamente alla prestazione perché contribuisce in maniera proattiva con i suoi comportamenti all’efficacia del riciclo. Il consumatore è il primo impianto di smaltimento e raccolta dei rifiuti, lo fa a casa sua, poi lo conferisce in maniera ordinata” ha dichiarato Alberto Irace, di Alia Multiutility l’azienda municipalizzata che gestisce la raccolta nella piana di Firenze. Il Comune ha stabilito di installare 35.000 cassonetti intelligenti tra Firenze, Prato e Pistoia. Non servirà cambiare i contenitori già presenti in città ma saranno implementati solo i componenti elettronici con il nuovo brevetto.
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Fonte: Alia Servizi Ambientali
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highvoltagenews · 11 years
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Truffa internazionale ed evasione fiscale nuovo arresto per il faccendiere Oliverio
In manette con altre 9 persone l’uomo che aveva un archivio su personaggi pubblici, politici, militari. Amico di alti prelati, lavorava per i Servizi. Tasse non pagate per 500 milioni
La Guardia di Finanza di Roma ha arrestato 9 persone con l’accusa di reati fiscali e fallimentari. Tra queste figura anche il «faccendiere» Paolo Oliverio, noto come il fiscalista di molti personaggi potenti, già finito in manette nel novembre 2013 per un’inchiesta sugli affari dell’Ordine religioso dei Camilliani. Oliverio, come avevano svelato gli inquirenti, è un commercialista che frequentava uomini d’affari, politici, imprenditori, ma anche alti prelati e militari della stessa Guardia di Finanza. Nel suo archivio, centinaia di schede con dati sensibili su personaggi noti, politici, manager, alti prelati e militari: l’uomo era stato per due anni un collaboratore dei servizi segreti, ingaggiato dall’Aisi, l’agenzia per la sicurezza interna, all’epoca diretta dal generale Giorgio Piccirillo.
FALSE FATTURE E CONTI ESTERI - Con Oliverio, le Fiamme Gialle hanno fermato anche un altro commercialista: gli arresti sono stati eseguiti nell’ambito dell’operazione «Ermitage», una vicenda di truffe internazionali con evasione fiscale e bancarotta fraudolenta che ha portato al sequestro di beni per 154 milioni di euro a carico di 13 persone. Le indagini hanno consentito anche di individuare un imponibile evaso per circa 1 miliardo di euro, attraverso l’emissione ed utilizzo di false fatture per oltre 1 miliardo e 300 milioni di euro. Ben 79 le persone denunciate, 82 le imprese coinvolte: tra queste, alcune aggiudicatarie di appalti con la Pubblica amministrazione. I finanzieri hanno scoperto milioni di euro transitati su conti correnti svizzeri e monegaschi intestati a società panamensi.
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Paolo Oliverio
APPALTI PUBBLICI E FONDI UE - Gli ulteriori sviluppi investigativi hanno accertato responsabilità penali di 46 persone fisiche e di altre 50 società che risultano aver beneficiato del sistema di false fatture: tra queste, 12 società vincitrici di appalti pubblici, società beneficiarie di finanziamenti comunitari, importanti imprese leader nel settore informatico. I reati ipotizzati a carico dei 79 denunciati - tra cui 5 titolari di studi commercialisti - vanno dall’emissione ed utilizzo di fatture false all’occultamento di scritture contabili, all’omessa dichiarazione dei redditi ed Iva (con l’aggravante della transnazionalità), alla sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte, al millantato credito, al riciclaggio, alla bancarotta fraudolenta patrimoniale.
DA PANAMA A LUSSEMBURGO - Nei confronti di 11 soggetti è contestata pure l’associazione a delinquere. Nel complesso, le 82 società coinvolte (di cui 3 inglesi, 1 lussemburghese e 4 panamensi) hanno sottratto al fisco materia imponibile ad oggi stimata in oltre 1 miliardo di euro, con un’effettiva evasione d’imposta, ai fini imposte dirette e dell’Iva, quantificata in circa 500 milioni di euro, negli anni dal 2006 al 2013.
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newsnoshonline · 6 months
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La lucrativa alleanza degli assicuratori sanitari che fa lievitare le fatture dei pazienti: 5 punti salienti Assicuratori Sanitari e MultiPlan: una Collaborazione Lucrativa Il New York Times rivela un’indagine sulla collaborazione tra grandi assicuratori sanitari e MultiPlan, società di dati, che genera profitti a discapito di pazienti e medici. MultiPlan riduce i pagamenti ai fornitori e aumenta le fatture ai pazienti, guadagnando miliardi in commissioni. Una Ricerca Approfondita sul Settore Sanitario Il Times intervista pazienti, medici, specialisti della fatturazione e ex dipendenti di MultiPlan, esaminando oltre 50.000 pagine di documenti. Ecco cinque punti salienti emersi dall’indagine. Incentivi a Mantenere Bassi i Pagamenti MultiPlan e gli assicuratori hanno interesse a ridurre i pagamenti per aumentare le proprie
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lamilanomagazine · 6 months
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Come fare la fattura elettronica gratis: la guida passo per passo
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Come fare la fattura elettronica gratis: la guida passo per passo Come fare la fattura elettronica gratis? E’ una domanda che si pongono molti professionisti e responsabili d’impresa. D’altronde, da quest’anno l’obbligo di fatturazione elettronica è esteso anche ai forfettari, mentre i casi di deroga sono ridotti al lumicino. E dato che a nessuno piace sostenere una spesa ulteriore, si cerca un modo per assolvere ai nuovi doveri in maniera gratuita. Questo metodo c’è. Anzi, ce n’è più di uno. Il più scontato consiste nell’utilizzo dei servizi messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, che sono per l’appunto gratuiti. Il secondo consiste nel fare riferimento a servizi lungimiranti e che vengono incontro all’utente, come quelli di Invoicex.  Fare la fattura elettronica gratis si può L’obbligo di fatturazione elettronica ha cambiato le carte in tavola tanto in positivo quanto in negativo. Di positivo, c’è la possibilità, da parte dell’Agenzia delle Entrate, di ottenere dati in tempo reale, esatti e aggiornati sulle fatture emesse, con tutto ciò che ne consegue per la lotta all’elusione e all’evasione fiscale.  Ma di positivo c’è anche un effettivo alleggerimento del carico burocratico di imprese e professionisti. Non c’è dubbio: un conto è utilizzare un sistema che permette di operare in digitale, un conto è perdersi tra carte e documenti, avendo cura di non perderli, di catalogarli correttamente etc. Insomma, la fatturazione semplifica la vita tanto al fisco quanto al contribuente. Certo, qualche cambiamento negativo c’è stato. In primis, la necessità, in campo ai contribuenti medesimi, di modificare la propria “routine burocratica”, utilizzando strumenti che prima non utilizzavano, imparando a manovrare software con cui non hanno mai avuto a che fare. Per alcuni, il percorso di adattamento può essere arduo. E poi c’è il capitolo costi. In effetti, buona parte dei servizi di fatturazione elettronica si pagano. Il mercato è libero, quindi c’è un po’ di tutto: prezzi alti, prezzi bassi, prezzi che cambiano in base ai servizi erogati e via discorrendo. In questo contesto, esistono comunque spazi per agire free, ovvero senza spendere un euro. Insomma, la risposta alla domanda “come fare la fattura elettronica gratis” c’è. Anzi, ce n’è più d’una. La più scontata è… Con i servizi messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Come fare la fattura elettronica gratis? Con i servizi dell’Agenzia delle Entrate Che l’Agenzia delle Entrate metta a disposizione un servizio gratuito non deve stupire. D’altronde, se la legge impone un nuovo obbligo, deve mettere le persone in condizione di rispettarlo senza trarre nocumento.  Detto ciò, ecco un breve ma esaustivo tutorial per la fatturazione elettronica mediante i servizi dell’Agenzia delle Entrate.  Entrare nella propria area riservata del portale agenziaentrate,gov. Cliccare sul link “Fattura elettronica”, che campeggio al centro della home page. Cliccare su “Fatturazione elettronica e conservazione”. Cliccare su importa XML se si vuole importare una fattura elettronica già compilata mediante altro software. Posizionarsi su “Crea file” se si intende crearne una da zero. Cliccare una delle opzioni messe a disposizione: “fatturaPA” per le fatture verso la Pubblica Amministrazione, “fattura semplificata” per le fatture verso i privati.  Compilare tutti i campi richiesti. Cliccare su “Salva e torna ai dati della fattura”.  Cliccare su “firma e invia” per inviarla al sistema telematico. Le alternative al software dell’Agenzia delle Entrate All’apparenza è tutto semplice ed efficace. In realtà, l’utilizzo del servizio dell’Agenzia delle Entrate, pur essendo effettivamente gratuito, nasconde qualche insidia. Per quanto possa sembrare paradossale, non garantisce quasi nessun automatismo. Per esempio, non considera le fatture precedenti e non suggerisce il numero, lasciando all’utente l’onere di tenere il conto. Inoltre, non esercita alcuna azione di controllo preventivo, dunque in linea di massima permette di inviare fatture formalmente corrette ma sostanzialmente errate. Infine, non fornisce né servizi collaterali (e utili) né opzioni per la personalizzazione. Insomma è un servizio certo funzionante, ma tutto sommato “arido” e poco confortevole.  Ciò implica la rinuncia totale e definitiva alla gratuità? In realtà no. Alcune società particolarmente lungimiranti e desiderose di venire incontro agli utenti mettono a disposizione la possibilità di fare le fatture elettroniche gratuitamente. Tra questi spicca Invoicex, che è regolato da un intelligente sistema freemium. La prima versione è completamente free, e già - per quantità di servizi, qualità e personalizzazione - si pone un paio di gradini sopra il servizio dell’Agenzia delle Entrate. Le altre versioni sono a pagamento, che presentano costi progressivi e sulla scorta dei servizi offerti. In ogni caso, non si paga più di 119 euro all’anno.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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m-comparini · 7 months
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FLASH NEWS - Novità per i dati di fatture e scontrini per operazioni sanitarie
☞ FLASH NEWS – Novità per i dati di fatture e scontrini per operazioni sanitarie ☜ Sono in arrivo due decreti del Mef, del Ministero della salute e del Ministero per la pubblica amministrazione che disciplinano la modalità di utilizzo dei dati fiscali delle fatture e degli scontrini elettronici emessi per i privati cittadini per operazioni sanitarie. Si esclude, tuttavia, l’acquisizione da parte…
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tecnowiz · 8 months
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Come individuare se il tuo PC aziendale è stato violato
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La sicurezza informatica è una questione cruciale per le aziende di ogni dimensione e settore. Un PC aziendale violato può comportare gravi conseguenze, come la perdita di dati sensibili, il furto di identità, il danneggiamento della reputazione e il rischio di sanzioni legali. Per questo motivo, è fondamentale sapere come riconoscere i segni di un'eventuale intrusione e come agire in caso di sospetto.
Come icapire se il tuo PC aziendale è stato violato. Risorse e suggerimenti per rilevare segni di compromissione della sicurezza informatica
In questo articolo, ti spiegheremo come individuare se il tuo PC aziendale è stato violato e quali sono le buone pratiche da seguire per prevenire e contrastare gli attacchi informatici. Inoltre, ti daremo alcuni consigli su come scegliere il miglior PC aziendale per la tua attività, in termini di prestazioni e sicurezza.
Cos'è un PC aziendale e perché è importante proteggerlo
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Un PC aziendale è un computer utilizzato per svolgere le attività lavorative di un'impresa o di un professionista. Si tratta di uno strumento indispensabile per la gestione delle informazioni, la comunicazione, la produttività e la creatività. Un PC aziendale può essere fisso o portatile, a seconda delle esigenze e delle preferenze dell'utente. Un PC aziendale contiene spesso dati importanti e riservati, come documenti, contatti, password, fatture, contratti, progetti e così via. Questi dati possono essere oggetto di interesse da parte di hacker, criminali informatici o concorrenti sleali, che possono tentare di accedere al PC aziendale per rubarli, modificarli o distruggerli. Inoltre, un PC aziendale può essere usato come veicolo per diffondere virus, malware o ransomware ad altri dispositivi collegati alla stessa rete. Per questi motivi, è essenziale proteggere il PC aziendale da eventuali minacce informatiche, adottando misure preventive e reattive. Vediamo quali sono i principali segnali che indicano che il tuo PC aziendale è stato violato e cosa fare in caso di dubbio.
Come riconoscere i segni di un PC aziendale violato
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Esistono diversi indizi che possono farti capire se il tuo PC aziendale è stato violato da un attacco informatico. Alcuni sono più evidenti, altri più sottili. Ecco una lista dei più comuni: Il PC si comporta in modo anomalo: si blocca, si riavvia o si spegne da solo; apre o chiude finestre senza motivo; mostra messaggi di errore o avvisi insoliti; cambia le impostazioni di sistema o del browser; rallenta o impiega più tempo del solito a eseguire le operazioni. Il consumo di risorse è elevato: il processore, la memoria o il disco rigido sono sempre al massimo della capacità; la ventola gira a tutta velocità; la batteria si scarica rapidamente; la connessione internet è lenta o instabile. Il traffico di rete è sospetto: si notano attività in entrata o in uscita insolite o non autorizzate; si ricevono o si inviano email o messaggi strani o indesiderati; si accede a siti web o a servizi online senza il proprio consenso; si scaricano o si caricano file senza motivo. I dati sono alterati: si perdono o si cancellano file; si modificano o si corrompono documenti; si cambiano le password o i codici di accesso; si creano nuovi account o si eliminano quelli esistenti; si notano movimenti bancari o transazioni online non riconosciuti. Se noti uno o più di questi segni sul tuo PC aziendale, potrebbe significare che è stato violato da un attacco informatico. In tal caso, devi agire con prontezza e cautela per limitare i danni e ripristinare la sicurezza.
Cosa fare se il tuo PC aziendale è stato violato
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Se sospetti che il tuo PC aziendale sia stato violato da un attacco informatico, ecco alcuni passaggi che puoi seguire per cercare di risolvere il problema: Controlla la presenza di intrusi all’interno della rete Wi-Fi: I computer Windows e Mac sono dotati di strumenti che consentono di rilevare la presenza di dispositivi estranei connessi alla propria rete wireless. Inalternativa puoi usare un programma chiamato WireShark disponibile per Windows, macOS e Linux. Disconnetti il PC dalla rete: stacca il cavo ethernet o disattiva il Wi-Fi, per impedire che il PC comunichi con l'esterno o che contamini altri dispositivi connessi alla stessa rete. Esegui una scansione antivirus: avvia il programma antivirus installato sul PC e fai una scansione completa del sistema, per individuare e rimuovere eventuali virus, malware o ransomware presenti sul PC. Se non hai un antivirus, scaricane uno affidabile da un altro dispositivo e installalo sul PC infetto. Cambia le password: modifica le password di tutti i servizi online a cui accedi dal PC, come email, social network, banche, e-commerce e così via. Usa password lunghe, complesse e diverse per ogni servizio. Se possibile, attiva anche l'autenticazione a due fattori, per aumentare il livello di sicurezza. Contatta il supporto tecnico: se il PC è fornito dalla tua azienda o dal tuo cliente, avvisa il responsabile della sicurezza informatica o il servizio di assistenza tecnica, per comunicare l'accaduto e ricevere ulteriori istruzioni. Se il PC è tuo, puoi rivolgerti a un esperto di informatica di fiducia, per farti aiutare a riparare il PC e a recuperare i dati. Denuncia il fatto: se ritieni di aver subito un danno economico o una violazione della privacy a causa dell'attacco informatico, puoi presentare una denuncia alle autorità competenti, come la polizia postale o la guardia di finanza. Conserva tutte le prove possibili, come email, messaggi, screenshot, estratti conto e così via. Seguendo questi passaggi, potrai cercare di riprendere il controllo del tuo PC aziendale e di proteggere i tuoi dati e la tua attività.
Come prevenire gli attacchi informatici al tuo PC aziendale
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La migliore difesa contro gli attacchi informatici è la prevenzione. Ci sono alcune buone pratiche che puoi adottare per rendere il tuo PC aziendale più sicuro e resistente alle minacce informatiche. Ecco alcune delle più importanti: Aggiorna il sistema operativo e le applicazioni: assicurati che il tuo PC sia sempre aggiornato all'ultima versione disponibile del sistema operativo e delle applicazioni che usi. Gli aggiornamenti contengono spesso correzioni di bug e miglioramenti della sicurezza, che possono prevenire le vulnerabilità sfruttate dagli hacker. Installa un antivirus e un firewall: dotati di un programma antivirus affidabile e mantienilo sempre attivo e aggiornato. Il antivirus ti protegge da virus, malware e ransomware che possono infettare il tuo PC. Inoltre, attiva il firewall integrato nel sistema operativo o installane uno dedicato. Il firewall ti protegge dal traffico di rete indesiderato o sospetto che può provenire dall'esterno o dall'interno della rete. Fai backup regolari dei dati: crea copie di sicurezza dei dati importanti che hai sul PC, come documenti, foto, video, progetti e così via. Puoi usare dispositivi esterni come hard disk o chiavette USB, oppure servizi cloud come OneDrive o Google Drive. I backup ti permettono di recuperare i dati in caso di perdita o cancellazione accidentale o dovuta a un attacco informatico. Usa password forti e diverse: scegli password lunghe, complesse e diverse per ogni servizio online a cui accedi dal PC. Le password devono contenere lettere maiuscole e minuscole, numeri e simboli. Evita di usare parole comuni, nomi propri, date o sequenze facilmente indovinabili. Puoi usare un gestore di password come LastPass o Bitwarden per creare e memorizzare le password in modo sicuro. Evita i comportamenti rischiosi: non aprire email o allegati sconosciuti o sospetti, non cliccare su link dubbi o non richiesti, non scaricare o installare software da fonti non affidabili, non inserire dispositivi esterni non verificati nel PC; non navigare su siti web poco sicuri o illegali; non condividere le tue password o i tuoi dati personali con nessuno. Seguendo questi semplici accorgimenti potrai prevenire attacchi informatici e quindi avere una maggiore sicurezza per quanto riguarda il tuo PC aziendale.
Conclusione
Ricorda la sicurezza informatica è un processo continuo e richiede un monitoraggio costante. Se sospetti che il tuo PC aziendale sia stato compromesso, potrebbe essere utile consultare un professionista della sicurezza informatica. Riconoscere i segnali di un PC aziendale violato è il primo passo per proteggere le tue informazioni aziendali. Ricorda, la prevenzione è la migliore difesa contro le violazioni della sicurezza informatic
Note finali
E siamo arrivati alle note finali di questa guida. Come individuare se il tuo PC aziendale è stato violato. Ma prima di salutare volevo informarti che mi trovi anche sui Social Network, Per entrarci clicca sulle icone appropriate che trovi nella Home di questo blog, inoltre se la guida ti è piaciuta condividila pure attraverso i pulsanti social di Facebook, Twitter, Pinterest e Tumblr, per far conoscere il blog anche ai tuoi amici, ecco con questo è tutto Wiz ti saluta. Read the full article
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notiziariofinanziario · 8 months
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La Germania sta assistendo a un numero crescente di imprese che richiedono l'insolvenza e dichiarano bancarotta
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Fa riflettere un altro caso di fallimento imprenditoriale in Germania, che vede così compromessa la sua fama di locomotiva d'Europa. L'ultimo episodio è quello della Galeria Karstadt Kaufhof, la catena di grandi magazzini che rischia la bancarotta per la terza volta in tre anni. Dopo che la casa madre ha dichiarato fallimento, Galeria potrà - secondo il curatore fallimentare Stefan Denkhaus - sopravvivere fino alla fine della prossima estate ma c'è grande incertezza su quello che succederà dopo e che verrà discusso martedì prossimo in una riunione ah hoc. Secondo alcune fonti ad Handelsblatt, in realtà la società presenterà dopodomani istanza di fallimento presso il tribunale distrettuale di Essen. L'obiettivo è avere una procedura normale concorsuale e non una ristrutturazione autogestita come avvenuto per Signa. Il futuro dei 15.000 dipendenti dei restanti 92 grandi magazzini resta ancora una volta incerto e quel che appare sicuro è che il numero delle filiali diminuirà drasticamente. Galeria non è un caso isolato. A inizio anno ha 'mollato' anche il produttore di borse Bree, con sede ad Amburgo, che include tra i clienti anche il cancelliere Olaf Scholz. Nelle scorse settimane l'Ufficio Federale di Statistica (Destatis), ha pubblicato un rapporto dal quale si evince che la Germania sta assistendo a un numero crescente di imprese e persone che richiedono l'insolvenza e dichiarano bancarotta. Secondo tali dati, le richieste di insolvenza sono aumentate del 22,4% nell'ottobre 2023 rispetto all'ottobre 2022. A settembre la percentuale era del 19,5%. Crescono le richieste di fallimento L'ufficio di statistica ha fatto sapere di aver registrato costantemente aumenti a due cifre da giugno. I dati si riferiscono solo alle aziende che cessano l'attività nell'ambito di un processo di insolvenza ordinato e non a quelle che sono soggette a fallimento forzato a causa dell'incapacità di pagare le fatture o per altri motivi. Dalla crisi non è risparmiato il terziario, a maggior ragione dopo che Berlino ha posto fine all'aliquota temporanea ridotta dell'Iva sui pasti al ristorante introdotta durante la pandemia: da un'analisi di Crif, è emerso che oltre 15.000 ristoranti, pub, snack bar e caffè tedeschi sono sull'orlo dell'insolvenza, ossia il 12,6% delle aziende, con un aumento significativo rispetto al 10,7% registrato a gennaio 2020 prima dell'inizio della pandemia, pari a 12.662 aziende. La situazione dei ristoratori di Berlino è particolarmente critica, con il 16,5% delle imprese della capitale a rischio di insolvenza. Al contrario, la Baviera e la Renania registrano il rischio di insolvenza più basso, pari al 10,5%. Questo perché nonostante il passare del tempo dall'impatto iniziale della pandemia, il settore gastronomico tedesco deve ancora riprendersi completamente. Sono i bar a essere particolarmente colpiti, con un calo impressionante del 34,5% dei ricavi da bevande negli ultimi quattro anni. Nello stesso lasso di tempo, i ristoranti, i pub e le caffetterie hanno fatto segnare un calo delle entrate dell'8,1%. Il Financial Times dedica un report al momento di affanno che stanno attraversando le imprese tedesche. Secondo gli ultimi dati, nel 2024 falliranno a un ritmo più elevato dopo il già forte aumento delle insolvenze nel 2023 quando le aziende - colpite dagli alti costi dell'energia e dalla fine degli aiuti per la pandemia - hanno gettato la spugna. Gli esperti avvertono che molte aziende "zombie", tenute a galla dopo la pandemia di coronavirus grazie a generosi aiuti governativi e alla sospensione dell'obbligo di presentare istanza di fallimento - che hanno fatto scendere le insolvenze a livelli insolitamente bassi - stanno ora collassando. Stagnazione e tassi elevati, mix micidiale per le imprese Il cocktail micidiale che ha colpito il tessuto imprenditoriale tedesco è dovuto allastagnazione dell'economia, combinata con gli alti tassi di interesse, l'aumento dei salari, i prezzi elevati dell'energia e la stretta di bilancio del governo. Si prevede che quest'anno le insolvenze aumenteranno tra il 10% e il 30%, avvertono gli esperti, superando i livelli pre-pandemici. Una di queste è l'85enne Haba, produttrice di giocattoli in legno. Secondo la portavoce Ilka Kunzelmann, i guasti alle consegne causati da "decisioni sbagliate" sui sistemi informatici delle attività di abbigliamento online per bambini di Haba hanno aggravato il "pesante fardello" che l'azienda stava già sopportando a causa dell'impennata dei costi dell'energia e del legno. Alla fine, Haba è stata dichiarata insolvente da un tribunale a dicembre e prevede di uscirne a marzo, dopo aver licenziato circa un terzo dei suoi 1.500 dipendenti, chiuso la sua divisione di abbigliamento online e venduto una fabbrica di mobili per la scuola. Da parte sua, il ministero dell'Economia tedesco ha dichiarato che il contesto imprenditoriale è "difficile", ma ha minimizzato l'entità del problema: "In una prospettiva a lungo termine, e rispetto al periodo precedente alla pandemia, le insolvenze aziendali non sono attualmente a un livello sensibilmente elevato". Crescita economica al 0,6% Wolfgang Steiger, capo del consiglio economico del partito di opposizione CDU, ha messo invece l'indice contro la "disastrosa politica economica" del governo di aver fatto aumentare il tasso di insolvenza della Germania piu' velocemente di molti altri Paesi. Nel terzo trimestre l'economia tedesca ha subito una contrazione dello 0,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, a seguito del forte calo delle vendite al dettaglio, delle esportazioni e della produzione industriale. Secondo l'Ocse, quest'anno la crescita del Paese dovrebbe salire allo 0,6%. Ma rimarrebbe comunque una delle grandi economie più deboli del mondo e diversi analisti hanno rivisto al ribasso le loro previsioni da quando il governo ha tagliato i piani di spesa per colmare il buco di 60 miliardi di euro nel bilancio lasciato da una sentenza della Corte costituzionale contro i fondi fuori bilancio. Secondo Jonas Eckhardt, specialista della società di consulenza per le ristrutturazioni Falkensteg, citato dal FT, nel 2024 le insolvenze aumenteranno di oltre il 30% tra le aziende con un fatturato annuo superiore ai 10 milioni di euro. La causa andrebbe ricercata nel sensibile aumento dei tassi di interesse da parte della Bce che ha reso più difficile per le aziende uscire dall'insolvenza trovando nuovi investitori. Altri dati, pubblicati da Falkensteg, hanno messo in rilievo il fatto che alla fine dello scorso anno solo il 52% delle aziende poteva essere salvato dall'insolvenza, rispetto al 62% di due anni fa. Sarebbero inoltre le imprese più giovani le più colpite dalla crisi: secondo il fornitore di dati Startupdetector, lo scorso anno quasi 300 start-up tedesche hanno presentato istanza di insolvenza, con un aumento del 65% rispetto al 2022. Tra queste, l'azienda di auto a energia solare Sono Motors, il commerciante online Social Chain e il produttore di software antifrode Fraugster. Molte delle aziende più grandi fallite l'anno scorso erano rivenditori di moda, fornitori di trasporti, società immobiliari e fornitori di auto. Anche le case di cura e le cliniche tedesche hanno registrato un numero elevato di insolvenze, poiché hanno faticato a trasferire i costi salariali ed energetici più elevati al sistema di assicurazione sanitaria. Ridimensiona invece il 'problema' Maxime Lemerle, consulente capo per la ricerca sull'insolvenza di Allianz, secondo cui sebbene non abbia ancora raggiunto gli alti livelli di sofferenza aziendale dopo la crisi finanziaria del 2008, il recente aumento dei fallimenti in Germania e altrove è ora "più di una normalizzazione, ma non ancora uno tsunami". Read the full article
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guida-ai · 9 months
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demonecelestiale · 9 months
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comunque. rant lavorativo.
Collega mi fa "ma le intra dei vestiti sono arrivate?" che è una domanda stupida perché se fossero arrivate sarebbero sul mio tavolo, ma non ci sono. comunque mi dice "eh forse è meglio se te le fai inviare" e tipo va bene ho capito non le vuoi fare tu bla bla bla vabbé alle 15 tipo sono arrivate e sono 200. in tutto. sì ho scritto una mail. sì ero preoccupato pure io.
ok prossima questione: pomeriggio ho vissuto l'inferno con CdS che ha sto cazzo di corso e quindi non lavora e quindi devo fare tutto io e niente ho dovuto gestirmi due export di cui uno da fare domani e con eur1 (yay 🙄) e BEN CINQUE EXPORT da fare per Azienda SB (forse l'avevo già nominata?) di cui tre arrivati dopo le quattro e mezza e due di questi mandati in dogana solo alle 17 e 58 perché non mi inviavano dei fottuti dati CHIESTI 55 MINUTI PRIMA mind you e poi alle cinque e mezza è arrivato un altro export unrelated da Azienda SB e quindi fai pure quello OK VA BENE però che palle raga io avrei delle fatture da ordinare e inserire eh
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studiozamer · 9 months
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Come l'Intelligenza Artificiale Rivoluziona la Gestione Condominiale: Efficienza e Dinamicità nell'Amministrazione.
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L'intelligenza artificiale (IA) ha trasformato numerosi settori, rendendo più efficienti e dinamici processi che un tempo richiedevano notevoli sforzi umani. Uno di questi settori è la gestione condominiale, dove gli amministratori devono affrontare una varietà di compiti complessi e gestire le esigenze di una comunità di residenti.
In questo contesto, l'IA emerge come un prezioso alleato per semplificare le attività quotidiane, migliorare la precisione delle decisioni e ottimizzare l'intero processo amministrativo.
Automazione delle Attività Ripetitive
Uno degli aspetti più vantaggiosi dell'IA nell'amministrazione condominiale è l'automazione delle attività ripetitive. Gli amministratori spesso devono affrontare una mole considerevole di compiti che richiedono tempo, come la registrazione delle spese, la gestione delle manutenzioni programmate e la raccolta delle quote condominiali.
L'IA può intervenire in queste attività, liberando gli amministratori da compiti manuali e consentendo loro di concentrarsi su compiti più strategici.
I sistemi di IA possono essere programmati per analizzare automaticamente le fatture, categorizzarle e registrare le spese nel bilancio condominiale. Inoltre, possono monitorare costantemente lo stato degli impianti e delle attrezzature, generando automaticamente richieste di intervento preventivo prima che si verifichino problemi più gravi. Ciò non solo riduce il rischio di guasti imprevisti ma consente anche un utilizzo più efficiente delle risorse finanziarie.
Ottimizzazione della Comunicazione
Un altro aspetto cruciale nella gestione condominiale è la comunicazione con i residenti. L'IA può rivoluzionare questo aspetto, facilitando la trasmissione di informazioni importanti, la gestione delle segnalazioni e la risoluzione rapida di problematiche.
Piattaforme di chatbot alimentate da intelligenza artificiale possono essere implementate per rispondere automaticamente alle domande più frequenti dei residenti, offrendo informazioni sulle date delle assemblee condominiali, sulle modalità di pagamento delle quote o sulla programmazione di interventi di manutenzione. Inoltre, l'IA può analizzare i modelli di comunicazione per individuare eventuali tensioni o preoccupazioni all'interno della comunità, consentendo agli amministratori di intervenire preventivamente per evitare conflitti.
Analisi Predittiva per la Manutenzione
L'IA non solo semplifica le attività quotidiane, ma può anche migliorare la pianificazione a lungo termine attraverso l'analisi predittiva. La manutenzione preventiva è un aspetto fondamentale per garantire il corretto funzionamento degli impianti condominiali e ridurre i costi derivanti da riparazioni urgenti.
Sistemi di IA possono analizzare dati storici relativi a guasti e interventi di manutenzione, identificando modelli e tendenze che gli umani potrebbero non rilevare. Con queste informazioni, gli amministratori possono pianificare interventi di manutenzione preventiva in modo più efficiente, sostituendo parti difettose prima che causino danni maggiori e costosi. Questo approccio non solo estende la vita utile degli impianti ma riduce anche i costi a lungo termine.
Sicurezza e Controllo degli Accessi
L'IA può contribuire significativamente a migliorare la sicurezza all'interno di un condominio, controllando gli accessi e identificando potenziali minacce. I sistemi di videosorveglianza intelligenti possono riconoscere volti autorizzati, registrando automaticamente l'accesso degli inquilini e monitorando gli spazi comuni per prevenire intrusioni o comportamenti sospetti.
Inoltre, l'IA può essere integrata con sistemi di controllo degli accessi, consentendo la gestione centralizzata e sicura delle chiavi digitali. Gli amministratori possono facilmente revocare o assegnare autorizzazioni di accesso, migliorando la sicurezza e semplificando la gestione delle chiavi fisiche.
Sfide e Considerazioni Etiche
Nonostante i numerosi vantaggi, l'implementazione dell'IA nella gestione condominiale presenta anche sfide e considerazioni etiche. La privacy dei dati è una preoccupazione fondamentale, e gli amministratori devono garantire che le informazioni personali dei residenti siano trattate in conformità con le normative sulla privacy. Inoltre, è essenziale educare gli utenti sulla presenza e sull'utilizzo dell'IA per evitare preoccupazioni o resistenze.
Conclusioni
In conclusione, l'intelligenza artificiale sta rivoluzionando la gestione condominiale, offrendo agli amministratori strumenti potenti per svolgere il proprio lavoro in modo efficiente e dinamico. L'automazione delle attività ripetitive, l'ottimizzazione della comunicazione, l'analisi predittiva per la manutenzione e la sicurezza migliorata sono solo alcuni degli aspetti in cui l'IA può apportare significativi benefici.
Tuttavia, è essenziale affrontare le sfide legate alla privacy e all'etica, garantendo che l'implementazione dell'IA avvenga nel rispetto dei diritti e delle preoccupazioni dei residenti.
Con una corretta gestione e un'adozione responsabile, l'intelligenza artificiale può davvero trasformare il modo in cui gli amministratori condominiali operano, contribuendo a creare comunità più efficienti, sicure e connesse.
#amministratoredicondominio
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cinquecolonnemagazine · 10 months
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Balneari, Ue invia a Italia la lettera d'infrazione
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(Adnkronos) - La Commissione Europea ha inviato all'Italia "un parere motivato sulle concessioni balneari, come seguito alla lettera di messa in mora del 2020". Lo ha reso noto la portavoce al Mercato Interno Johanna Bernsel, rispondendo a una domanda specifica durante il briefing quotidiano con la stampa. Si tratta del secondo stadio della procedura d'infrazione di Bruxelles nei confronti dell'Italia per il mancato adeguamento alla direttiva Bolkenstein. Seguendo una procedura assai inusuale, la decisione non è stata inclusa nel lungo comunicato stampa mensile che riassume le procedure d'infrazione, diffuso oggi, ma è stata pubblicata solo nel database.  ”Siamo pronti a dare risposte immediate alla Commissione europea sul tema balneari. Stiamo già lavorando da mesi nella direzione auspicata dalla Commissione, per dare un quadro certo alle amministrazioni territoriali e agli operatori economici. Il tavolo consultivo istituito presso la Presidenza del Consiglio ha attestato sulla base dei dati disponibili - dopo gli approfondimenti del Mit - che solo il 33% della risorsa è occupata, per cui non possiamo parlare di una risorsa scarsa”, ha scritto il Vicepremier e Ministro Matteo Salvini in una nota.   Inviato da Buxelles anche un parere motivato per violazione delle norme comunitarie sul coordinamento della sicurezza sociale e sulla libera circolazione dei lavoratori. Nel marzo 2022 il nostro Paese ha introdotto un nuovo assegno familiare per figli a carico (assegno unico e universale per i figli a carico): hanno diritto a riceverlo, però, solo le persone che risiedono da almeno due anni in Italia, e solo se vivono nella stessa famiglia dei loro figli. Secondo la Commissione, questa legislazione viola il diritto Ue, perché non tratta i cittadini comunitari in modo equo, ma li discrimina. Inoltre, il regolamento sul coordinamento della sicurezza sociale "vieta qualsiasi requisito di residenza per ricevere prestazioni di sicurezza sociale come gli assegni familiari". Il parere motivato segue una lettera di messa in mora inviata all'Italia nel febbraio 2023. Roma ha risposto nel giugno scorso. Per la Commissione la risposta non risponde in modo "soddisfacente" alle sue preoccupazioni, pertanto ha mandato a Roma un parere motivato, il secondo stadio della procedura di infrazione. L’Italia ha due mesi per rispondere e adottare le misure necessarie. In caso contrario, la Commissione potrà decidere di deferire il caso alla Corte di Giustizia dell'Unione europea.   Sempre oggi la Commissione Europea ha deciso di deferire il Belgio, la Grecia e l'Italia alla Corte di Giustizia dell'Ue per non aver applicato correttamente la direttiva sui ritardi di pagamento, che riguarda le pubbliche amministrazioni. Tutti e tre i Paesi hanno un elevato rapporto tra debito pubblico e Pil. La Commissione ha anche inviato un parere motivato alla Grecia in un caso separato, che riguarda le deroghe firmate da appaltatori ospedalieri, che accettano di rinunciare ad alcuni dei loro diritti a fronte della promessa di pagamenti immediati.   La direttiva sui ritardi di pagamento obbliga le autorità pubbliche a pagare le fatture entro 30 giorni (o 60 giorni per gli ospedali pubblici). Rispettando queste scadenze, per la Commissione, "le autorità pubbliche danno l’esempio nella lotta contro la cultura dei cattivi pagamenti nel contesto imprenditoriale". I ritardi nei pagamenti hanno effetti negativi sulle imprese, riducendo la liquidità, impedendo la crescita, ostacolando la resilienza e potenzialmente ostacolando i loro sforzi per diventare più verdi e digitali. Nell’attuale contesto economico, le imprese, e in particolare le pmi, fanno affidamento su pagamenti regolari per operare e mantenere l’occupazione. La Commissione sta istituendo un Osservatorio europeo dei pagamenti nelle transazioni commerciali, ha presentato una revisione della direttiva sui ritardi di pagamento e ha adottato una proposta di regolamento sulla lotta ai ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali nel settembre di quest'anno.      [email protected] (Web Info) Read the full article
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giancarlonicoli · 1 year
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6 ott 2023 19:50
I MAGNIFICI RIMBORSI DEL MAGNIFICO RETTORE - ALL'UNIVERSITÀ DI MESSINA È SCOPPIATO IL CASO DELLE NOTE SPESE DEL RETTORE SALVATORE CUZZOCREA: OLTRE 2,2 MILIONI DAL 2019 AL 2023 – UN SINDACALISTA, COMPONENTE DEL SENATO ACCADEMICO, HA CHIESTO UNA VERIFICA AI MINISTERI DELL'ECONOMIA E DELL'UNIVERSITÀ E PRESENTATO UN ESPOSTO IN PROCURA – CUZZOCREA SI DIFENDE: “È TUTTO REGOLARE, È LA SOLITA MACCHINA DEL FANGO, I REVISORI HANNO GIÀ RISPOSTO” – LA TRASFERTA A ROMA PER UN EVENTO EQUESTRE… -
Estratto dell'articolo da www.corriere.it
È bufera a Messina sul rettore Salvatore Cuzzocrea dopo una lettera inviata – a inizio settembre – da Paolo Todaro, segretario della Gilda componente del Senato accademico, al ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti; alla ministra dell’Università Anna Maria Bernini e al collegio dei revisori dei conti e al direttore generale dell’Università di Messina. Cui ha fatto seguito un esposto presentato alla procura della Repubblica di Messina, alla Guardia di finanza, alla Corte dei conti e all’Associazione nazionale anticorruzione.
Todaro ha chiesto che vengano verificati «i rimborsi milionari, pari a 2.217.844, effettuati a beneficio del rettore Salvatore Cuzzocrea nel periodo 2019-2023». I dati li avrebbe ricavati spulciando nel portale dell’Università e di avere scoperto che, nel periodo 2019-2023, i rimborsi avrebbero avuto «un crescendo sistematico: da 157.327 euro nel 2019 — corrispondenti a una media di 13.110,58 euro di rimborsi al mese — fino ad arrivare nel 2022 alla cifra di 828.465 euro - corrispondente a una media di 69.038,75 euro di rimborsi al mese».
Il componente del senato accademico messinese ha elencato anche le spese riconosciute al professore Cuzzocrea — 50enne ordinario di Farmacologia, presidente della Conferenza dei rettori universitari italiani e figlio dello scomparso Diego, già rettore a Messina fra il 1995 e il 1998 — per una molteplicità di acquisti: «Dai materiali per attività di ricerca e di laboratorio a giornali e riviste passando manutenzione ordinaria e riparazioni di attrezzature; carta, cancelleria e stampati; missioni e trasferte; servizi di rappresentanza; quote di associazioni e altro ancora tra cui “servizi non altrimenti classificabili” che potrebbero rappresentare qualsiasi tipologia di spesa».
La voce più cospicua sarebbe quella di «risorse è relativa ai materiali per attività di ricerca e di laboratorio che, durante tutto il periodo 2019-2023, assomma pagamenti complessivi pari a 1.544.981 euro, equivalente al 70% dei rimborsi totali effettuati a vantaggio del professore Cuzzocrea».
 Todaro per queste spese chiede che sia verificata «tutta la documentazione fornita e sulla effettiva consegna dei materiali acquistati tramite accertamento sui documenti di trasporto» perché specialmente «nel caso di fornitori stranieri poiché le fatture presentate da questi ultimi non possono che essere cartacee». L’obiettivo sarebbe quello «di escludere eventuali illegittimi pagamenti effettuati a fronte di richiesta di rimborso con possibili fatture pro-forma e/o a fronte di eventuali mancate consegne dei prodotti acquistati».
Il presidente della Crui […] non ci sta e ha replicato alla stampa locale che aveva sollevato il caso lo scorso 27 settembre: «L’entità dei rimborsi è legata all’entità della ricerca: 261 pubblicazioni in cinque anni, oltre 20 professori, altrettanti dottorandi e assegnisti nel gruppo. Tutte attività accertate e rendicontate, rimborsate non con fondi dell’Ateneo ma in conto terzi per la ricerca. Cioè attraverso privati che finanziano l’attività di ricerca svolta come docente, e non come rettore. Un’attività riconosciuta da Stanford tra le prime al mondo».
Secondo ricostruzioni giornalistiche, ci sarebbero anche pagamenti per forniture e servizi resi da una società agricola del Catanese che risulterebbe di proprietà del rettore e della moglie ma amministrata dalla madre del cattedratico.
Per La Verità, ci sarebbero anche «due trasferte che si incrociano pericolosamente con impegni personali di Cuzzocrea. Dal giornale di cassa del Dipartimento Chibiofarm dell’ateneo emergono infatti due rimborsi relativi ad un soggiorno a Roma tra giovedì 25 e domenica 28 maggio 2023. L’importo complessivo dei rimborsi di 2.408 euro, di cui 390 per “spese di rappresentanza” e di 2.018 euro per spese di “pernottamenti”».
Il quotidiano argomenta: «Non è noto quali fossero gli impegni istituzionali che hanno portato il rettore dell’ateneo di Messina in trasferta nella Capitale. Ma è invece di pubblico dominio, con tanto di foto, che negli stessi giorni Cuzzocrea, evidentemente provetto cavallerizzo, h a partecipato all’evento equestre internazionale che si è svolto, come ogni anno, a Roma in Piazza di Siena a Villa Borghese».
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excelprofessionale · 1 year
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Nuova versione dello strumento di controllo incassi
Ho revisionato e migliorato lo strumento di controllo degli incassi, soprattutto come comodità e semplicità d’uso. Nuova versione dello strumento di controllo incassi In sintesi lo strumento di controllo degli incassi è una dashboard preimpostata che partendo dai dati degli incassi e dalle fatture dei fornitori propone una serie di report dedicati. Controllare gli incassi è semplice, è…
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scienza-magia · 2 years
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Norme comunitarie per la lotta all'evasione fiscale
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La Ue rilancia la sfida contro l’evasione Iva: fattura elettronica in tutta Europa. L’Italia nonostante i grandi progressi degli ultimi anni è ancora campione d’Europa in termini assoluti per la mancata riscossione Iva: nel 2020 il cosiddetto Tax Vat è stato di 26,2 miliardi. La Commissione Ue lancia una serie di misure per modernizzare e migliorare il funzionamento del sistema Iva e renderlo più resistente alle frodi. Un tema particolarmente rilevante per l'Italia che resta al primo posto nel tax gap Iva europeo. L’Italia nonostante i grandi progressi degli ultimi anni è ancora campione d’Europa in termini assoluti per la mancata riscossione Iva: nel 2020 il cosiddetto Tax Vat, ossia il divario tra imposta dichiarata e versata nelle casse dello Stato è stato di 26,2 miliardi (20,8%). Si tratta di ben 12, 2 miliardi in più rispetto alla Francia che segue con 14 miliardi in valore assoluto (8%). C’è poi la Germania con 11,1 miliardi, pari al 4,8%. In termini percentuali l’Italia, secondo i dati resi noti dalla Commissione Ue è preceduta solo da Malta (24,1%) e dalla Romania (35,7%). Nel 2019 lo scarto tra Iva riscossa e Iva attesa in Italia era stato di 31,08 miliardi (in termini assoluti, anche per quell’anno, il valore più alto) pari al 21,8 per cento. Mancati incassi Ue Complessivamente il buco per le casse Ue sul solo fronte dell’Iva non riscossa ammonta nel 2020 a 93 miliardi di euro. Stime prudenti suggeriscono che un quarto delle entrate mancanti può essere attribuito direttamente alle frodi Iva legate al commercio intra-Ue. Queste perdite sono chiaramente dannose per le finanze pubbliche complessive in un momento in cui gli Stati devono fare fronte agli effetti sociali ed economici della crisi. Le nuove misure Tra le priorità Ue, dunque, c’è il recupero dell’evasione Iva. E questo passa anche attraverso il nuovo sistema di fatturazione elettronica, che, secondo il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, «aiuterà gli Stati membri a recuperare fino a 11 miliardi di euro all’anno di entrate nei prossimi dieci anni». La proposta Ue introdurrà uno standard a livello di comunitario per la comunicazione in tempo reale delle forniture transfrontaliere, attraverso la fatturazione elettronica basata sulle transazioni. «Ciò significa - ha detto Gentiloni - che ogni transazione di beni tra imprese all’interno della Ue dovrà essere accompagnata da una fattura elettronica, presentata alle autorità nazionali attraverso una banca dati a livello Ue. In un colpo solo, consentirà agli Stati membri di contrastare le frodi fornendo loro le informazioni in tempo reale di cui hanno bisogno per agire su transazioni sospette. E condividendo queste informazioni, le autorità nazionali saranno in grado di cooperare in modo più efficiente». Gentiloni ha poi aggiunto: «Stiamo lavorando sulla legge di bilancio italiana, adotteremo un'opinione la settimana prossima. I nostri principi mi sembrano evidenti, basta leggersi il Pnrr o le raccomandazioni Ue per sapere che per noi sia la fatturazione elettronica che la lotta all’evasione sono grandi priorità». Le altre previsioni Alle misure in tema di Iva la Commissione Ue ha affiancato la proposta di nuove regole di trasparenza fiscale per tutti i fornitori di servizi che facilitano le transazioni in cripto-asset per i clienti residenti nell’Unione. Bruxelles prefigura una stretta in nome della trasparenza: tutti i fornitori di servizi di cripto-asset (in sostanza cripto-valute) dovranno segnalare le transazioni dei clienti residenti nella Ue. A questo si aggiunge il tetto (derogabile al ribasso) a 10mila euro per l’uso del contante. Scelta che ha riacceso le polemiche sulle misure italiane delle ultime settimane. L.Bilancio, Gentiloni: "Fatture elettroniche e lotta evasione priorità"   Read the full article
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