#decoder digitale terrestre dvb t2
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Decoder DVB T2 HD SHUNWEIQTEK Q265 Max
Decoder DVB-T2 con Modulo WiFi Integrato e Uscita HDMI SCART, Decoder Digitale Terrestre 2023 con H265 HEVC Main10 USB PVR Registrazione/Lettore Multimediale e MeeCast DLNA Questo e un decoder digitale terrestre di tipo DVB T2 nella confezione di vendita troviamo: ricevitore, alimentatore, fascette, cavo HDMI, telecomando (senza pile), manuale di istruzioni. Il ricevitore è molto compatto,…

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Passaggio al DVB T2 attenzione alle truffe delle vendite on-line
Col nuovo sistema di trasmissione digitale terrestre è necessario un’adeguamento degli apparecchi televisivi o semplicemente di un decoder idoneo alla ricezione del nuovo segnale. Basterà munirsi di un ricevitore DVB T2. Attenzione però alle truffe on line, che stanno proliferando in questo periodo. Molti decoder consentono la ricezione dei canali televisivi solo fino a che il passaggio al nuovo…

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#codifica H.264#codifica H.265#decoder#digitale terrestre#Giorgio Consolandi#ricevitore DVB T2#smart tv#Test HEVC Main10
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L’impatto del nuovo digitale terrestre sull’inquinamento: come se l’Italia avesse una città in più Sono tra i 9 e 10,2 milioni – il 25% circa di quelli in Italia – i televisori da rottamare (dati Fondazione Ugo Bordoni) per il passaggio al nuovo digitale terrestre (dvb-t2), iniziato lo scorso ottobre e in previsione di completamento nel 2023. Un cambio reso necessario dall’arrivo del 5G: le frequenze della banda 700 MHz, porzione dello spettro occupata oggi dai canali TV nazionali e locali, devono essere liberate per fare spazio alle trasmissioni telefoniche di nuova generazione. Un po’ come i file zippati: i segnali digitali verranno compressi e solo i televisori più avanzati tecnologicamente saranno in grado di leggere i dati. Oltre a una maggiore efficienza nell’utilizzo dello spettro e a una più elevata qualità audio e video, tra i vantaggi promessi dal dvb-t2 ci sarebbe anche un minore inquinamento elettromagnetico. Che fine fanno i televisori dismessi I televisori dismessi sono classificati come Raee, cioè rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche e più precisamente rappresentano il sottogruppo R3, che comprende gli apparecchi dotati di schermo. Gli ultimi dati disponibili dal Centro di coordinamento Raee per gli anni 2019-2020, evidenziano un incremento annuale del 4% nello smaltimento degli R3, che già tre anni fa toccavano quota 62.272 tonnellate (circa 8 volte la Tour Eiffel). (...) la sostenibilità ambientale – il corretto smaltimento dei televisori – diventa economicamente insostenibile: i dieci impianti di trattamento italiani, gravati da spese importanti (costo del personale, apparecchiature, energia elettrica, autorizzazioni, etc.) – difficilmente riescono ad ammortizzare il costo sostenuto per acquistare dalle società intermediarie i televisori dismessi. E ancora più difficilmente riescono a garantire una raffinazione dei materiali, riciclando molto meno di quanto sarebbe possibile. Di fatto, il trattamento dei televisori non conviene a chi sarebbe deputato a svolgerlo secondo la legge. Tele-civiltà Poi ci sono anche i cittadini, che spesso abbandonano per comodità la vecchia tivù accanto ai cassonetti. La conseguenza la spiega Carmine Trecroci, coordinatore del Centro Sviluppo Sostenibilità dell’Università degli Studi di Brescia: «Non esistono statistiche del tutto attendibili in merito alla quota di televisori smaltiti in impianti autorizzati e certificati; sono numerose le segnalazioni di circuiti illegali di smaltimento, anche verso Paesi in via di sviluppo». (...) Sono stati analizzati televisori a schermo piatto a 32 e 46 pollici. Nel primo caso sono 386 i chilogrammi di CO2 prodotti da un apparecchio nel corso della sua vita, mentre per i 46 pollici si arriva 1.334 kg (l’equivalente di 11 pieni di benzina). A incidere maggiormente è la produzione, a cui è dovuto il 91% delle emissioni di CO2. In Italia si producono ogni anno 5.5 milioni di televisori e nei prossimi due anni è atteso un incremento della produzione del 30%: secondo Anitec-Assinform, usciranno dagli stabilimenti italiani 1.2 milioni di pezzi in più rispetto alla media. Facciamo i calcoli: sono almeno 9 milioni i televisori da sostituire da qui al 2023. Ciò significa 9 milioni di apparecchi da smaltire e altrettanti da produrre, nonché un’obsolescenza forzatamente anticipata. Nel più ecologico degli scenari, e cioè che nessuno in possesso di un televisore ancora funzionante (almeno con il decoder) decida di sostituirlo, saranno emessi tra i 3.5 e i 12 milioni di tonnellate di CO2 in più nell’atmosfera, cioè 386 kg o 1.334 kg di anidride carbonica – a seconda che si considerino televisori da 32 o da 46 pollici – moltiplicati per i 9 milioni di apparecchi da smaltire, ipotizzando che lo si faccia in maniera corretta, e produrre. Per fare un raffronto, la quantità di CO2 emessa ogni anno da un cittadino è di circa 6,5 tonnellate e una città italiana media conta circa 200.000 abitanti. Basta quindi una moltiplicazione per capire come, alla fine del passaggio al nuovo digitale terrestre, in termini di anidride carbonica prodotta sarà come se l’Italia avesse acquisito un nuovo centro urbano di dimensioni intermedie tra Firenze (350.000 abitanti) e Roma (2,7 milioni di abitanti). (...) Chiara Daffini
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(DVB-T2) Rivoluzione della TV digitale 2.0 - Ecco perché bisogna cambiare tv e antenna http://www.diggita.it/v.php?id=1639733
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Dal 2020, da MPEG-2 a MPEG-4
Dal 1° gennaio 2020 tutti i canali DTT hanno iniziato ad abbandonare lo standard di codifica MPEG-2, per abbracciare invece l’MPEG-4, inizialmente utilizzato soltanto dai canali HD. Questo vuol dire, dunque, che tutti i televisori senza supporto MPEG-4 devono essere sostituiti o, in alternativa, devono essere affiancati da un nuovo decoder, anche da pochi euro, in grado di ricevere i segnali con la nuova codifica.
Come faccio a sapere se devo cambiare TV?
Fortunatamente, è possibile accorgersi in pochi istanti se il proprio televisore è in grado di resistere al passaggio da MPEG-2 a MPEG-4. Per farlo è accendere l’attuale TV e accedere ad un canale HD, come il canale 501 o 505, rispettivamente, Rai Uno HD e Canale 5 HD.
Se il vostro TV è in grado di riprodurre questi canali, sia audio che video, allora non dovrete cambiarlo, e sarà pronto al passaggio di codifica.
In caso contrario, qualora l’attuale TV riesca a riprodurre solo l’audio del canale HD, ma non anche il video, allora vorrà dire che non gode del supporto MPEG-4. In questo caso, come già suggerito in precedenza, si dovrà cambiare il televisore o, in alternativa, acquistare un decoder a parte, in grado di supportare il nuovo formato.
Quali sono le date del passaggio ad MPEG-4?
Tra il primo settembre e il 31 Dicembre 2021 nell’area 1 che comprende Emilia-Romagna, Veneto e Friuli-Venezia Giulia e nell’area 3 che comprende Piemonte, Val d’Aosta, Lombardia e Trentino-Alto Adige
tra il primo gennaio e il 31 marzo 2022 nell’area due che comprende Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania e Sardegna. ,
tra il primo aprile e il 20 giugno 2022 nell’area 4 che comprende Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.
Nuovo switch-off posticipato al 2023
Ancor più importante, invece, l’adozione delle nuove tecnologie previste per il 2023 (prima per il 2022). Ed infatti, il passaggio da MPEG-2 a MPEG-4 sopra descritto sarà solo il primo step verso l’adozione di una transizione definitiva, che porterà all’adozione di due nuove tecnologie di trasmissione, ossia gli standard HEVC e DVB-T2, che andrà a sostituire l’attuale standard DVB-T.
L’attivazione del DVBT-2 per tutte le reti nazionali e locali era prevista nel periodo 21 giugno 2022 – 30 giugno 2022, come da regolamento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, ma adesso è tutto slittato “a partire dal 1 gennaio 2023”.
Il passaggio a DVB-T2 ed HEVC avrà la funzione di incrementare a qualità di trasmissione del 50% rispetto al passato, anche per una maggior stabilità del segnale, che reggerà meglio eventuali interferenze. Il tutto, naturalmente, con una ridotta occupazione della banda.
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Devo cambiare TV nel 2023?
Se per il 2021 basta sintonizzare la propria TV su un canale HD per sapere se cambiare TV o meno, le verifiche necessarie per sapere se la propria TV supporta DVB-T2 ed HEVC sono ancora più semplici: basta sintonizzare il proprio TV sul canale 100 o sul canale 200 del digitale terrestre e verificare se appare o meno la scritta TEST HVC Main 10 come qui sotto.
ATTENZIONE: se è vero che la visione di questi canali vi fa stare tranquilli anche dopo lo switch-off del 2023, la NON visione non comporta che dovrete necessariamente cambiare TV. Alcuni televisori che non vedono il canale 100 e 200, continueranno a funzionare anche dopo l’introduzione del DVB-T2. Questo finché non partiranno le trasmissioni HEVC Main10 e, al momento, non vi è al momento obbligo in tal senso per chi trasmette.
Questo vuol dire che tutte le TV DVB-T2 non HEVC, oltre a quelle con supportoDVB-T2 HEVC non Main10 continueranno a funzionare anche dopo lo switch off del primo gennaio 2023. Sempre che questa data sarà veramente rispettata. […]
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DVB-T2, quando avverrà lo switch-off? Cosa succede nel 2023
articolo: DVB-T2, quando avverrà lo switch-off? Cosa succede nel 2023 (msn.com) La situazione che circonda lo switch-off del DVB-T2 è più confusa che mai. Per tutto il 2022, dalla televisione alle notizie sul Web, sono stati condivisi innumerevoli promemoria per invitare i cittadini ad acquistare un decoder compatibile con il nuovo standard del digitale terrestre o, in alternativa, un televisore…
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SHUNWEIQTEK Q265 MINI Decoder Digitale Terrestre DVB-T2
SHUNWEIQTEK Q265 MINI Questo è un decoder per il digitale terrestre DVB-T2, incluso nella confezione di vendita troviamo il ricevitore, un mini cavo HDMI, un cavo con ricevitore IR e Display, un alimentatore, un telecomando (batterie non incluse), del biadesivo e un manuale di istruzioni multilingue. Il ricevitore è realizzato in materiale plastico di buona qualità ed è molto compatto. Su un…

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#decoder digitale terrestre#decoder digitale terrestre dvb t2#decoder dvb-t2 hevc 10 bit#decoder economico#digitale terrestre#DVB-T2#H.265#HEVC#PVR#Ricevitore DVB T2#SHUNWEIQTEK Q265 MINI
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Bonus tv - Pronti più soldi per l'acquisto di tv e decoder
Bonus tv – Pronti più soldi per l’acquisto di tv e decoder
Nuova ipotesi per il bonus tv. In vista dello spegnimento dell’attuale digitale terrestre Dvb-T per passare a quello di seconda generazione Dvb-T2, il Governo sta pensando di potenziare il bonus tv, immettendo più risorse da fornire alle famiglie italiane per l’acquisto di nuove televisioni o decoder. Lo ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, in audizione alla…

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DVB-T2, al via la rivoluzione del digitale terrestre

L'8 Marzo scorso per le regioni italiane è arrivato lo "Switch-Off" che ha portato il nuovo standard dei decoder DVB-T2 segnando, quindi, una vera e propria rivoluzione per il digitale terrestre. DVB-T2, un necessario ripasso Prima di parlare della data dell'8 Marzo, meglio fare un po' di ripasso sul nuovo digitale terrestre. Il DVB-T2 (Digital Video Broadcasting – Second Generation Terrestrial) è lo standard di ultima generazione per le trasmissioni sulla piattaforma digitale terrestre del consorzio europeo DVB. Il passaggio al nuovo standard consentirà un miglioramento della qualità visiva e dell’alta definizione e il rilascio delle frequenze in banda 694-790 MHz, la cosiddetta “banda 700”, per i servizi mobili 5G. Seconda parte del ripasso: lo Switch-Off Eccoci alla "seconda parte" del ripasso verso la "rivoluzione" del digitale terrestre targato "DVB-T2": lo Switch-Off. Parliamo del momento in cui i "vecchi" decoder del digitale terrestre non saranno più utilizzabili perché i programmi passeranno su altre frequenze. Quindi, per chi ancora non si fosse munito di decoder DVB-T2, la possibilità di non vedere più i propri programmi e canali preferiti è una realtà molto vicina. L'8 Marzo, infatti, le regioni italiane hanno "trovato" una nuova lista dei canali: - Rai 1 - Rai 2 - Rai 3 / TGR Regione - Rete4 HD (MPEG-4) - Canale5 HD (MPEG-4) - Italia1 HD (MPEG-4) - LA7 - TV8 - NOVE Dal canale numero 10 al 19 rimarranno le emittenti locali che anche loro dovranno cambiare frequenza di trasmissione entro il 2023. La rivoluzione del Digitale Terrestre DVB-T2 Insomma, per entrare in questa "rivoluzione" dovrete innanzitutto risintonizzare tutte le vostre televisioni. Solo in questo modo potrete tornare a godervi al massimo della qualità i vostri canali e programmati preferiti. Lo Switch-Off completo dal MPEG2 a MPEG4 dovrà essere completato entro il 2023. Read the full article
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È finalmente arrivato il nuovo incentivo per l’acquisto di una TV compatibile con il nuovo standard di trasmissione del digitale terrestre DVB-T2 – HEVC MAIN 10. Ecco come funziona e il modulo PDF da compilare per ottenere fino a 100 euro di sconto.
Iil bonus rottamazione TV è un’agevolazione di cui si può beneficiare rottamando contestualmente un televisore acquistato prima del 22 dicembre 2018, data di entrata in vigore dello standard di codifica HEVC MAIN 10. A differenza del bonus TV – DECODER precedente, non è richiesto ISEE inferiore a 20.000 euro, anche se l’agevolazione è comunque legata al nucleo familiare in quanto è concesso un solo bonus per l’acquisto di un televisore a famiglia.
Per usufruire del contributo è necessario essere in possesso di 3 requisiti.
La residenza in Italia
La rottamazione corretta di un televisore acquistato prima del 22 dicembre 2018
Essere in regola con il pagamento del canone di abbonamento al servizio di radiodiffusione. Quest’ultimo requisito non è previsto per i cittadini di età pari o superiore a settantacinque anni, i quali sono esonerati dal pagamento del canone.
L’incentivo sarà disponibile fino al 31 dicembre 2022 o all’esaurimento delle risorse stanziate, pari a circa 220 milioni di euro.
Come funziona bonus TV 100 euro
Il bonus consiste in uno sconto del 20% sul prezzo d’acquisto, fino ad un importo massimo di 100 euro e è cumulabile per l’acquisto di un apparecchio anche con il precedente incentivo (Bonus TV Decoder) per coloro che siano in possesso di tutti i requisiti richiesti.
Se aquistate un TV da 400 Euro avrete 80 Euro di sconto, se il TV costa 500 euro o più avrete al massimo 100 Euro di sconto.
La rottamazione può essere effettuata direttamente presso i rivenditori aderenti alla iniziativa presso cui si acquista la nuova televisione, consegnando al momento dell’acquisto la TV obsoleta. In alternativa, si può consegnare la vecchia TV direttamente in una isola ecologica autorizzata (RAEE), prima di recarsi ad acquistare la nuova. Per un trovare un centro RAEE autorizzato al ritiro nella vosta area partite da questa pagina,
Per poter procedere con il bonus bisogna scaricare e compilare questo modulo PDF di autodichiarazione che certifichi il corretto smaltimento e di regolare pagamento del canone TV.
Per verificare che una TV o un decoder da acquistare rientrino tra i prodotti per i quali è possibile usufruire del bonus è a disposizione dei cittadini una lista di prodotti “idonei”, che trovate direttamente a questo indirizzo.
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Diprogress Media player Ricevitore DPT210HA




Decoder Digitale Terrestre nuova generazione HD DVB-T2 HEVC 10bit Formato SUPER SLIM integrato su STICK HDMI
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Nuova TV digitale terrestre DVB-T2 “Bonus nu Bonus TV”
A partire da questo mese di settembre 2021, il nuovo standard TV DVB-T2 sostituirà lo standard attuale della TV digitale terrestre DVB-T che è stato adottato in questi ultimi dieci anni in sostituzione della TV analogica, e che viene appunto sostituita da questo nuovo standard TV DVB-T2. Da questo mese con lo standard DVB-T2 la codifica sarà nel formato MPEG-4 canali in HD, e poi dalla seconda metà del 2022 fino alla fine del 2022 quando si concluderà lo Switch Off dello standard DVB-T, si passerà al formato di codifica H.265 o HEVC sempre in HD. Tutto questo è stato programmato per far sì che la chiusura dello standard DVB-T lasci libere le frequenze occupate per favorire l’utilizzo e lo sviluppo della tecnologia delle telecomunicazioni 5G per la trasmissione a barda larga wireless della rete sui dispositivi mobili.
Come è successo dieci anni fa per la Tv analogica, anche in questo caso lo Switch Off della TV digitale DVB-T avverrà in tempi diversi per le varie regioni d’Italia, e sarà necessario dotarsi per chi non c’è l’ha ancora, di una TV con standard DVB-T2.
Chi ha acquistato una TV da gennaio 2017 in poi, non dovrebbe avere nessun problema per la prima fase di transizione al nuovo standard DVB-T2 (codifica MPEG-4) che avverrà da questo mese di settembre. Mentre non avranno nessun problema le TV acquistate da dicembre 2018 in poi che invece sono già compatibili con il nuovo standard TV sia per la prima fase di transizione al nuovo standard DVD-T2 (codifica MPEG-4), che per la seconda fase di transizione che avverrà da giugno a dicembre 2022 (codifica H.265 o HEVC).
Fatta questa premessa tecnologica e chiarito la parte del passaggio al nuovo standard televisivo DVB-T2, veniamo a noi… cioè la parte che riguarda il Bonus nu Bonus TV per fronteggiare ed agevolare l’acquisto di una nuova TV con tecnologia DVB-T2 o dispositivi simili compatibili (decoder)!
Lo Stato aveva previsto in un primo momento (alla fine del 2019) un bonus di 50 euro per concorrere all’acquisto di una TV di nuova generazione o un decoder compatibile con il nuovo standard TV DVB-T2. Bonus ma non per tutti…. ma solo per determinate categorie che avevano un ISEE fino a 20 mila euro! Così com’è stato concepito all’inizio il Bonus TV, sarebbe stato un vero atto discriminatorio, visto che tutti ormai paghiamo il canone tv nella bolletta elettrica, indipendentemente se si è ricchi o poveri!
Continua a leggere: Nuova TV digitale terrestre DVB-T2 “Bonus nu Bonus TV”
Cambiamo La Nostra Italia
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via Twitter https://twitter.com/vincentmiccolis
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1 settembre 2021, in un giorno solo si passa a MPEG4 a livello nazionale
Ma questo è niente: i veri cambiamenti arriveranno tutti insieme, per tutto il territorio nazionale e per tutte le emittenti nazionali il giorno 1 settembre 2021, data fissata per l'obbligo di passaggio alle trasmissioni in MPEG4, restando sempre in tecnica DVB-T. Ovverosia, per farla semplice, chi ha televisori o decoder non compatibili con le trasmissioni in alta definizione, da quella data non vedrà più alcun canale nazionale sul digitale terrestre. Uno switch-off in piena regola che arriva, come previsto, in soluzione unica, un giorno "armageddon" in cui si spengono le vecchie trasmissioni in tutta Italia e non più per aree. Purtroppo, e in maniera del tutto controintuitiva, l'obbligo di trasmettere in MPEG4 (che poi in realtà è AVC, ma il legislatore "semplifica") arriva senza portare con sé la ragionevole indicazione di trasmettere in alta definizione. È chiaro che chi lo fa oggi lo farà anche domani, ma indicare un obbligo in tal senso sarebbe stato decisamente ragionevole, anche per dare al consumatore uno straccio di ragione per sostenere gli inevitabili costi. Costi che è evidente che ci saranno malgrado quanto sostenuto dalla ricerca che il Ministero ha commissionato alla Fondazione Ugo Bordoni che afferma con sicurezza che per l'autunno 2011 un passaggio a MPEG4 avrà impatto zero sulle tasche dei consumatori. Non torniamo sulle lacune di questa ricerca già ampiamente discusse in questo approfondimento.
E dopo nove mesi… il passaggio a HEVC
Ma, proseguendo nella roadmap arriva la sorpresa: per la prima volta si fa riferimento in maniera esplicita e chiara all'obbligo di passaggio successivo, e precisamente tra il 21 e il 30 giugno 2022, allo standard di trasmissione DVB-T2 con codifica HEVC. Questo significa che solo nove mesi dopo il primo switch-off ce ne sarà un altro ben più violento: ammesso (e assolutamente non concesso) che le conclusioni della FUB per l'autunno 2021 siano corrette, certamente nove mesi non saranno sufficienti, tra l'altro a incentivi pressoché esauriti, per adeguare i milioni di TV non DVB-T2 HEVC che resteranno per allora. Praticamente il tempo di una gestazione umana per fare un salto tecnologico che ha impiegato più di 10 anni per imporsi: tanto è passato dai primi TV MPEG 4 a quelli DVB-T2 HEVC che in Italia sono (sarebbero) obbligatori a partire dal 1 gennaio 2017.
Due switch-off in pochi mesi: digitale terrestre a rischio
Il passaggio ad HEVC, che - lo chiariamo ancora una volta - non è assolutamente previsto né prescritto dalle indicazioni europee, è solo un metodo per garantire alle emittenti il mantenimento o addirittura la leggera espansione della capacità trasmissiva, pur a valle del ridimensionamento delle frequenze disponibili. Non c'è però al momento alcuna promessa di valore per gli utenti che rischiano di dover pagare l'adeguamento del parco TV (si pensi solo agli schermi di cucina e camere da letto, oltre a quelli delle seconde case) per continuare a vedere quello che vedono oggi, senza miglioramenti qualitativi o aumento dei canali. Anzi qualcuno dice che i parametri scelti per le nuove trasmissioni DVB-T2, tutti tesi ad aumentare il bitrate teorico, rendano il segnale più fragile e meno ricevibile nelle aree di soglia.
In realtà, la ragionevolezza dice che lo scenario del passaggio al DVB-T2 HEVC per il giugno 2022 sembra essere destinato a slittare più avanti, magari sulla base delle evidenze che emergeranno a ridosso delle scadenze dell'inadeguatezza di troppa parte del parco installato di TV: di certo le emittenti commerciali, come Mediaset e La7 non possono permettersi un secondo switch off così ravvicinato che comporterebbe certamente la perdita di altri ascoltatori. Forse sarebbe stato meglio evitare di fissare nero su bianco un riferimento temporale così chiaro(profilo che era stato tenuto fino ad adesso) per poi essere costretti a smentirlo più avanti. Il mercato ha bisogno di date chiare da comunicare, certamente. Ma soprattutto ha bisogno che queste date non vengano continuamente cambiate (questa è già la seconda roadmap nel giro di un anno).
Per ora, carta canta: tutto è confermato per il 1 settembre 2021 (MPEG4) e per la settimana di fuoco, dal 21 a 30 giugno 2022, quella del passaggio obbligato a DVB-T2 HEVC. Anche se ci permettiamo di far notare, per gli amanti dei dati storici, che Il primo passaggio di standard televisivo, quello dall'analogico al digitale terrestre, richiese un iter di 8 anni, dal 2004 al 2012 e fu per aree successive. Ora si afferma l'idea di fare due switch-off in sequenza, a nove mesi l'uno dall'altro e in data unica a livello nazionale. Possibile che ci si riesca senza provocare un esodo dal digitale terrestre?
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