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Dalla scienza al quotidiano: la delusione di Pietro Luigi Garavelli tra ricerca e quotidianità
Il medico e ricercatore riflette sulla difficoltà di portare avanti progetti culturali e scientifici fuori dal contesto accademico
Il medico e ricercatore riflette sulla difficoltà di portare avanti progetti culturali e scientifici fuori dal contesto accademico. Pietro Luigi Garavelli, medico e ricercatore di lungo corso, racconta con amarezza le sfide affrontate nel passaggio dalla dimensione scientifica accademica a quella della quotidianità. Con oltre quarant’anni di attività clinica e didattica, e una carriera coronata…
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IL POTERE DI FARE
(Dalla mia ricerca ed indagine interiore-spirituale personale)
Vi siete mai chiesti perché ci sono persone che riescono in tutto, ovunque mettano le mani, e persone che sono sempre bloccate in ogni loro iniziativa?
Non è una questione di intelligenza e nemmeno di consapevolezza, ma solo una questione di karma.
Il potere di fare e di attrarre le cose viene spiegato della medicina tibetana.
Esistono cinque energie fondamentali strettamente legate al nostro karma: l’energia vitale, che è legata alla salute fisica e che dipende da come abbiamo trattato il nostro corpo nelle precedenti incarnazioni; l’energia psichica, a cui è legata la forza della mente e delle psiche, che dipende da come abbiamo usato la mente e le emozioni nei confronti degli altri e di noi stessi; l’energia della fortuna, e cioè la capacità di attrarre quello che ci serve, collegata al modo in cui abbiamo saputo aiutare gli altri, e in fine l’energia del potere, cioè la capacità di mettere in moto le cose, un’energia che dipende da quanto abbiamo saputo mettere in moto processi evolutivi nelle vite altrui.
La buona notizia è che anche se scarseggiamo di alcune di queste energie karmiche alla nascita, possono essere caricate durante la nostra vita mediante le nostre azioni, esattamente come una carta di credito.
Quindi più aiuteremo gli altri, più aiuteremo noi stessi. Più metteremo in moto processi virtuosi nella realtà, più questi processi ci verranno restituiti. È una legge dell’universo e non può essere elusa.
Ovviamente però il gioco non funziona se facciamo del bene a qualcuno con l’intenzione di ricevere il premio, perché essa risulterebbe comunque un’azione egoistica e non altruistica: quando si parla di Spirito, non è tanto l’azione, quanto l’intenzione che conta.
DAL VOLERE AL POTERE. HAI MAI TIRATO CON L’ARCO?
Quando iniziai con i miei primi gruppi di meditazione - allora eravamo tutti tra amici - le prime difficoltà che incontrai furono quelle legate all’organizzazione.
Dovevamo trovare un giorno che andasse bene per tutti e questo, regolarmente, si rivelava un impedimento. A quel punto, decisi di tagliare la testa al toro e fissai il giorno io. Decretai che il mercoledì sarebbe stato il giorno dedicato alla meditazione. Pensai che probabilmente mi sarei ritrovato da solo, ma decisi comunque di procedere in questo modo. Il mercoledì successivo non mancava nessuno all’appello. Tutti erano riusciti a venire, senza particolari problemi.
Negli anni a venire mi capitò più volte di dover organizzare qualcosa e capii quanto fosse importante fissare una data, prenotare una sala o una stanza d’albergo con larghissimo anticipo per direzionare l’energia in quel punto e permettere all’universo di fare altrettanto.
Questo perché siamo ogni giorno immersi in un oceano infinito di variabili e navighiamo nell’energia caotica che ci trasporta di corrente in corrente, senza mai essere direzionata. Fissare un punto nello spaziotempo, significa prenotare il posto di cui abbiamo bisogno ed è così per qualsiasi obiettivo ci poniamo, anche quando si parla di grandi obiettivi e non solo di questioni organizzative.
Per raggiungere qualsiasi obiettivo nella vita sono necessari una grande centratura abbinata alla direzione. È esattamente come accade nello sport del tiro con l’arco. Devi posizionarti nel modo corretto, essere centrato e in perfetto equilibrio, non oscillare.
E poi, guardare il bersaglio. Il bersaglio è là e dal momento in cui scocchi la freccia il tuo intento deve essere tutto lì, la tua energia deve essere tutta nel tiro.
Detto questo, ci sono infinite variabili che dividono te dal tuo obiettivo. Ma se manterrai fermo l’intento e lascerai fare il resto all’universo, avrai una buona possibilità di colpirlo. Diverso è quando siamo troppo concentrati sul bersaglio, in questo caso, perdiamo la centratura, proprio perché siamo troppo proiettati nel futuro e ci perdiamo il momento presente. L’obiettivo, in un qualche modo riesce a distoglierci da noi stessi e non siamo più in grado di mantenerci stabili.
Il segreto del tiro con l’arco, come quello della capacità di centrare i nostri obiettivi della vita, è quello che ritroviamo nell’insegnamento dello Zen, nel paradosso in cui io cerco di raggiungere qualcosa, ma senza cercare di raggiungerlo. Nel libro di Eugen Herringel “Lo zen e il tiro con l’arco” si parla proprio di questo. Un’azione, quella dello scoccare la freccia, che quando si compie non è mai qualcosa di totalmente individuale, ma che fa sua una compartecipazione dell’universo intero, e che pertanto ci fa dire, a bersaglio colpito, non “ho tirato”, ma “si è tirato”.
Detto questo, come si fa ad avere una buona centratura e un intento fermo e stabile come un buon arciere? Innanzitutto dobbiamo non essere troppo frammentati per focalizzare l’energia in quel punto e non disperderla nelle azioni multiple dei nostri Io. In secondo luogo, dobbiamo lavorare sui nodi energetici che ci mantengono bloccati in una certa situazione. Se infatti paragoniamo la vita ad una corda percorsa da cinque o sei nodi, vediamo subito come il percorso che ci è possibile compiere scorrendo con le dita la corda, è unicamente quello che va da un nodo all’altro.
Ogni volta che arriviamo a un nodo, torneremo indietro e ripercorreremo sempre lo stesso sentiero. In questo si trova la causa della ripetitività della vita, il motivo per cui ci accadono sempre le stesse cose, quella condizione che Nietzche definiva come “l’eterno ritorno dell’uguale”. Ma sappiamo anche che lavorando sui nodi dal punto di vista energetico e bypassando la dimensione materiale, possiamo riuscire a scioglierli e a passare oltre, percorrendo un altro tratto di corda, che non avevamo potuto percorrere fino ad allora. In quel tratto di corda ci sono nuove possibilità e nuovi futuri possibili.
Cose che pensavamo che non avremmo mai potuto raggiungere.
Ci sono nuovi bersagli e nuovi obiettivi, archi più sofisticati e frecce più performanti, perché ora abbiamo fatto un salto, quello che probabilmente non eravamo riusciti a compiere in moltissime vite.
ROBERTO POTOCNIAK
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La resistenza italiana durante la Seconda Guerra Mondiale

La resistenza italiana durante la Seconda Guerra Mondiale è stata un movimento di opposizione al regime fascista e all'occupazione nazista che ha dimostrato coraggio, determinazione e spirito di sacrificio nella lotta per la libertà. In questo articolo, esploreremo la storia della resistenza italiana, le sue organizzazioni e strategie, e l'eredità che ha lasciato nella storia del paese. La resistenza italiana ha avuto inizio nel 1943, quando il regime fascista di Benito Mussolini venne rovesciato e l'Italia si arrese agli Alleati. Tuttavia, con l'occupazione tedesca in gran parte del paese, molti italiani non accettarono passivamente la situazione e si organizzarono per combattere contro le forze di occupazione e le truppe fasciste rimaste fedeli a Mussolini. La resistenza italiana era composta da un'ampia gamma di gruppi e organizzazioni, tra cui partigiani comunisti, socialisti, monarchici e repubblicani. Questi gruppi operavano in diverse regioni del paese e avevano obiettivi diversi, ma tutti condividevano la volontà di liberare l'Italia dal nazifascismo e ripristinare la democrazia. Le attività della resistenza includevano sabotaggi, attacchi alle forze nemiche, azioni di intelligence e attività di propaganda. I partigiani, spesso reclutati tra la popolazione locale, svolgevano operazioni di guerriglia e colpivano le infrastrutture e le comunicazioni nemiche. Queste azioni non solo danneggiavano l'occupante, ma servivano anche a mantenere alta la morale della popolazione e a dimostrare che il regime fascista non aveva il completo controllo sul territorio. La resistenza italiana era un movimento eterogeneo e decentralizzato, con strutture organizzative locali e regionali. Tuttavia, nel 1944, diverse organizzazioni partigiane si unirono per formare il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), che agiva come un governo provvisorio e coordinava le azioni di resistenza su tutto il territorio italiano. Il CLN aveva rappresentanti di diverse fazioni politiche e svolse un ruolo cruciale nel coordinamento delle attività della resistenza e nella preparazione per l'arrivo degli Alleati. La resistenza italiana non fu priva di sfide e repressione. Le forze di occupazione tedesche e i fascisti italiani compirono rappresaglie brutali contro i partigiani e la popolazione civile, con esecuzioni sommarie e deportazioni. Tuttavia, nonostante le difficoltà, la resistenza italiana continuò a lottare con tenacia e determinazione fino alla liberazione finale del paese nel 1945. La resistenza italiana ha lasciato un'impronta indelebile nella storia del paese. Oltre al contributo alla sconfitta del nazifascismo, la resistenza ha giocato un ruolo cruciale nella ricostruzione postbellica e nella nascita della Repubblica Italiana. Molti partigiani sono diventati leader politici di spicco, contribuendo a plasmare il futuro democratico dell'Italia. Oggi, la resistenza italiana è considerata un simbolo di coraggio, patriottismo e difesa dei valori democratici. In tutto il paese, monumenti, musei e celebrazioni annuali commemorano i sacrifici dei partigiani e ricordano l'importanza di difendere la libertà e i diritti umani. Fonti: - ANPI - Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - http://www.anpi.it/ - Enciclopedia Treccani - Resistenza italiana - https://www.treccani.it/enciclopedia/resistenza-italiana_Enciclopedia-Italiana/ - Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea in Toscana - http://www.i-ires.it/ - Rai Storia - La Resistenza italiana - https://www.raistoria.rai.it/articoli/la-resistenza-italiana/27896/default.aspx Read the full article
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Il cloro in piscina può davvero intossicare? Cosa rischiamo ad andarci
News https://portal.esgagenda.com/il-cloro-in-piscina-puo-davvero-intossicare-cosa-rischiamo-ad-andarci/
Il cloro in piscina può davvero intossicare? Cosa rischiamo ad andarci
Un caso sospetto di intossicazione da cloro è stato segnalato in una piscina della periferia di Roma, dove alcuni bambini hanno manifestato sintomi compatibili con l’esposizione a una concentrazione troppo alta di disinfettante nell’acqua. L’episodio è avvenuto nel pomeriggio del 3 giugno 2025, durante una giornata di attività ludiche organizzate da un centro estivo. Alcuni piccoli partecipanti hanno iniziato a lamentare bruciore agli occhi, difficoltà respiratorie e irritazioni cutanee. I genitori, allarmati, hanno richiesto l’intervento dei sanitari. Le autorità stanno verificando la corretta manutenzione dell’impianto e i dosaggi dei prodotti chimici utilizzati.
Il ruolo del cloro nella sicurezza dell’acqua
Il cloro è un elemento indispensabile per il mantenimento dell’igiene nelle piscine pubbliche e private. Serve a neutralizzare i microrganismi patogeni, come batteri e virus, che possono proliferare in acqua stagnante. Senza di esso, il rischio di contaminazioni e infezioni aumenterebbe in modo significativo. Il suo utilizzo, però, richiede attenzione e precisione, perché un dosaggio errato può risultare dannoso, specialmente per i soggetti più fragili.
Esistono diverse formulazioni impiegate nei trattamenti dell’acqua: l’ipoclorito di sodio, ad esempio, è molto usato per le piscine pubbliche ed è efficace per la disinfezione rapida, ma ha un’alta reattività. L’ipoclorito di calcio è più concentrato e viene usato nei trattamenti shock, mentre il dicloro si dissolve velocemente e si impiega per mantenere stabile la qualità dell’acqua. Il tricloro, più lento, è adatto alla clorazione continua.
Piscina, il ruolo del cloro nella sicurezza dell’acqua – dailybest.it
Ogni prodotto ha una concentrazione diversa di cloro attivo, che va gestita con strumenti di controllo chimico precisi. La normativa italiana impone controlli regolari, ma in caso di negligenza nella gestione, la concentrazione di cloro può salire oltre i limiti di sicurezza. Il problema più frequente è legato alla formazione di clorammine, sostanze irritanti prodotte dalla reazione tra cloro e residui organici (come sudore o urine), spesso responsabili del forte odore tipico di alcune piscine e di sintomi come tosse secca, bruciore alla gola e mal di testa.
Esposizione e rischi per la salute
L’episodio di Roma ha riportato l’attenzione su questi rischi sanitari, soprattutto nei confronti dei più piccoli. I bambini, per la loro maggiore sensibilità cutanea e per il tempo prolungato che trascorrono in acqua, sono più esposti agli effetti di una disinfezione mal calibrata. Anche un’esposizione breve può causare irritazioni oculari e difficoltà respiratorie, specie in ambienti coperti con scarsa ventilazione.
I segnali di allarme sono chiari: odore pungente nell’aria, sensazione di fastidio agli occhi, pelle arrossata o che prude dopo il bagno. Quando i livelli di cloro superano i valori raccomandati, si crea una condizione di stress chimico per l’organismo. Nei casi più gravi, possono insorgere sintomi neurologici come nausea, capogiri e, raramente, svenimenti. Sono situazioni che richiedono un intervento medico immediato e la sospensione dell’attività in piscina.
Per contenere questi rischi, ogni struttura dovrebbe adottare protocolli rigorosi di controllo, con personale formato e strumenti adatti a monitorare in tempo reale la qualità dell’acqua. Non bastano le analisi periodiche: serve una supervisione continua, soprattutto in contesti dove l’afflusso di bagnanti è elevato. La ventilazione forzata, l’obbligo di docce preliminari, e una manutenzione giornaliera dell’impianto sono misure essenziali per evitare incidenti.
Nel caso della piscina romana, i campioni d’acqua prelevati sono ora all’esame dell’ASL, che verificherà eventuali irregolarità. I bambini coinvolti sono stati dimessi con sintomi lievi, ma resta alta l’attenzione su eventuali sviluppi. L’inchiesta amministrativa in corso dovrà chiarire se si sia trattato di un errore umano, di un guasto tecnico o di una mancata verifica dei parametri di sicurezza.
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Trump ai funerali di Francesco sembrava un turista, ma era attento fino allo spasimo ai segnali di rispetto e di sottomissione che dovevano inviargli gli altri potenti della Terra.
Fino ad allora avrà pensato che un papa è un generale senza esercito, e come Stalin tre quarti di secolo prima, avrà chiesto: “Quante divisioni ha il papa?”.
Poi lo avrà sentito sgolarsi in ogni occasione per fermare le guerre in atto, per riportare la pace, parole al vento, nessuno di coloro che sarebbe potuto intervenire in tale direzione lo ha fatto, anzi, sembra che gli interessi erano rivolti altrove, sembra che queste guerre siano utili a molti, per acquisire potere e per incrementare la propria ricchezza.
Ma qualcosa deve aver colpito Trump fin da allora, quest’uomo integerrimo, onesto, saldo nella sua fede e nella sua speranza, è qualcosa che la sua mente squilibrata non può comprendere.
Al funerale Trump ha notato qualcosa, la potenza dei gesti, delle parole, del rituale, che fanno della Chiesa Cattolica la religione più diffusa al mondo e in piena espansione in Africa, in Asia e in America Latina, mentre tutte le altre religioni sono in difficoltà.
Nella sua mente labile ha trasformato il potere di un’immensa comunità in potere personale del singolo, ha pensato che mentre lui è a capo della nazione più potente del mondo, il papa è a capo della religione più diffusa nel mondo, ed è ascoltato con attenzione anche da chi non è cattolico e dai non credenti.
Mentre il suo mandato è a scadenza, quattro anni e non più di due mandati in assoluto, la legge vieta che si possa ripresentare nel 2028, il papa viene eletto a vita.
Mentre lui si dibatte fra i repubblicani del Congresso, che non sempre la pensano come lui, e possono votargli contro, fra i democratici che lo avversano, fra la Costituzione che lo limita, fra le leggi che è costretto a rispettare, il papa può decidere da solo, perché è “infallibile” ex-cathedra, cioè quando delibera cose che attengono al suo mandato, in questioni teologiche e in quelle etiche e organizzative della Chiesa.
Lo avrà anche sfiorato, forse, il pensiero, che lui, Donald Trump, non avrà mai un funerale così fastoso, e nello stesso tempo semplice, che sembra umile e dimesso ma dalle pieghe di quell’umiltà fuoriesce tutta la potenza della chiesa, che suscita commozione sincera persino fra coloro che quel papa non lo amavano molto.
Trump è un uomo banale, e ciò che pensa è evidente a tutti ancor prima che lo pensi, si è presentato con un abito e con una cravatta azzurra, come se andasse a un matrimonio e non ad un funerale, mentre sua moglie Melania veste con abiti e copricapi funerei sia in occasione dell’insediamento del marito alla Casa Bianca, sia in visita a Francesco, sia per il funerale di quest’ultimo .. dev’essere difficile essere sposata con Trump.
È per questo che sta pensando alla sua prossima elezione, anzi ad un potere assoluto alla Putin, anzi alla papa, ed è per questo che nel sito ufficiale della Casa Bianca è comparsa una sua foto in abito papale, come se la famosa fumata bianca fosse già avvenuta e dalle finestre del Vaticano fosse apparso il faccione di Donald Trump tutto gongolante, che balla YMCA dei Village People, versione metal, agitando in aria i pugnetti, come fa sempre e facendo dondolare la mitria sulla sua testa.
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In vista dell'arrivo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella per Agrigento Capitale della Cultura 2025, la città si prepara con una serie di misure straordinarie, tra cui modifiche al servizio di raccolta differenziata dei rifiuti. Le strade principali della città saranno chiuse al traffico dalle 9 del mattino, imponendo un'anticipazione della raccolta in alcune zone. Il blocco delle vie interesserà anche i mezzi di igiene ambientale, costringendo ad anticipare il servizio dalle 4 alle 8 del mattino. I cittadini e le attività commerciali nelle aree interessate dovranno esporre i rifiuti dalle 20 di venerdì fino alle 4 del mattino successivo, provvedendo poi al ritiro entro le 8:30 di sabato 18 gennaio. L’ordinanza comunale specifica che le zone coinvolte includono il centro storico, Piazza Don Minzoni, via Atenea, via Garibaldi, via Manzoni, piazza Pirandello e molte altre aree limitrofe. I quartieri di Fontanelle, Monserrato, Giardina Gallotti, e altri, manterranno invece l'orario consueto di raccolta dalle 6 alle 12. Queste modifiche si inseriscono in un contesto di accresciuta attenzione sulla città, che recentemente è stata al centro di polemiche per ritardi e difficoltà organizzative. Tuttavia, le autorità hanno rassicurato che non ci sono rischi di commissariamento imminente. Read the full article
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Ricongiungimento Familiare: Condanna per l’Ambasciata e Obbligo di Agire Tempestivamente
Ricongiungimento Familiare: Condanna per l’Ambasciata e Obbligo di Agire Tempestivamente
Un nuovo pronunciamento rafforza i diritti sul ricongiungimento familiare
In un recente pronunciamento giudiziario, è stata condannata un’Ambasciata italiana per inefficienze amministrative nella gestione delle richieste di ricongiungimento familiare. La decisione impone l’obbligo di fissare un appuntamento entro 45 giorni dalla richiesta, riaffermando il diritto all’unità familiare e richiamando le autorità a un maggiore rispetto degli obblighi normativi.
Il Caso
Il caso riguarda una cittadina straniera che, avendo ottenuto un nulla osta per il ricongiungimento familiare, ha incontrato difficoltà significative nel prenotare un appuntamento per la formalizzazione della domanda di visto. A causa di inefficienze burocratiche, non è stato possibile completare la procedura entro i termini previsti. La richiedente ha quindi fatto ricorso, chiedendo un intervento che obbligasse l’Ambasciata a rispettare i termini di legge.
Il giudice, intervenendo sulla questione, ha ordinato di fissare un appuntamento entro 45 giorni e ha sottolineato l’importanza del diritto all’unità familiare, sancito dalla normativa italiana e internazionale.
I Principi Riaffermati dalla Sentenza
Diritto all’unità familiare Il ricongiungimento familiare è un diritto fondamentale, garantito dagli articoli 28 e seguenti del Testo Unico Immigrazione, nonché dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e da altre convenzioni internazionali.
Obbligo di efficienza amministrativa La sentenza sottolinea che i ritardi amministrativi o le inefficienze organizzative non possono ostacolare il diritto del cittadino straniero al ricongiungimento familiare. Le ambasciate hanno l’obbligo di adottare misure che garantiscano l’efficacia dei procedimenti.
Tempi certi per la fissazione degli appuntamenti La decisione del giudice di imporre un termine perentorio di 45 giorni rappresenta un passo concreto verso la tutela del diritto al ricongiungimento familiare, evitando che le inefficienze burocratiche possano ledere i diritti fondamentali dei richiedenti.
Implicazioni della Sentenza
Questo pronunciamento ha un impatto significativo sulla gestione futura delle richieste di ricongiungimento familiare. Le autorità diplomatiche sono chiamate a garantire un accesso equo e tempestivo ai servizi. I richiedenti, dal canto loro, possono utilizzare questa decisione come precedente per tutelare i propri diritti.
Conclusioni
La sentenza rappresenta un importante riconoscimento del diritto all’unità familiare e un monito per le amministrazioni affinché adottino misure strutturali per evitare inefficienze. Il rispetto dei tempi e delle procedure diventa essenziale per garantire l’effettività dei diritti sanciti dalle leggi nazionali e internazionali.
Avv. Fabio Loscerbo
Elenco completo delle risorse
Sito ufficiale: https://www.avvocatofabioloscerbo.it
Podcast su Amazon Music: https://music.amazon.it/podcasts/b8f5598d-5bf8-4c26-8c01-4df41f265cb4/diritto-dell'immigrazione
Podcast su Spreaker: https://www.spreaker.com/podcast/diritto-dell-immigrazione--5979690
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Intervistando 966 compagnie diverse sul tema assunzioni, la piattaforma ha scoperto che per il 75% delle aziende il lavoro svolto dalla Gen Z risulta insoddisfacente, e che nell'ultimo anno 6 su 10 hanno addirittura licenziato almeno un neolaureato. Le cause di questi risultati, spiegate dai manager e dagli addetti all'assunzione delle aziende intervistate, sono mancanza di motivazione (50%), di professionalità (46%) e scarse capacità organizzative (42%) - seguite a ruota da mancate capacità di comunicazione e difficoltà nel rispondere al feedback. Resta sorprendente la sesta ragione: mancanza di esperienze lavorative rilevanti - come se fosse facile, per un neolaureato che è appena entrato nella forza lavoro, presentare al suo primo colloquio d'assunzione un curriculum ben farcito.
Dall'articolo "Sempre più aziende licenziano la Gen Z a pochi mesi dall'assunzione" su NSS Magazine
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Eyes on the world #213
Week 213
Primo numero di ottobre, che più nel caos non poteva iniziare.
Abbiamo tanti (tanti) aggiornamenti dal Medioriente, con il ventaglio di paesi coinvolti nella guerra israelo-palestinese che si allarga sempre di più. Poi un focus sulle ultime dagli Stati Uniti, fino all’Ucraina e all’inchiesta sulle tifoserie organizzate di Milan e Inter. Ah, e tante brevi interessanti.
Ho parlato fin troppo, iniziamo 👇
🇮🇱 ISRAELE-HEZBOLLAH: CONTINUANO I BOMBARDAMENTI IN LIBANO, INVASO ANCHE VIA TERRA. INTANTO L’IRAN...
1) Andiamo con molta calma, che c’è tanto da dire. Partiamo dallo scorso weekend, quando l'esercito israeliano ha attaccato infrastrutture in Yemen controllate dagli Houthi, il gruppo sciita alleato dell'Iran, colpendo due impianti energetici e il porto di Hodeidah, usato secondo Israele per importare armi dall'Iran. Il ministero della Salute yemenita riferisce di 4 morti e 40 feriti, ma i numeri potrebbero aumentare. Gli Houthi fanno parte dell’“asse della resistenza” insieme a Hamas e Hezbollah. Nelle ultime settimane, hanno lanciato droni e missili verso Israele, compreso un missile diretto all’aeroporto Ben Gurion. Gli Houthi avevano già attaccato navi commerciali nel Mar Rosso, causando disagi al commercio globale. E l’Iran? All’inizio è rimasto a guardare, preoccupato per lo stato in cui versava Hezbollah in seguito agli attacchi dell’esercito israeliano. Il governo di Teheran è stato piuttosto diviso sulla risposta da dare: i conservatori hanno spinto per una reazione forte, mentre i moderati, tra cui il presidente Masoud Pezeshkian, preferivano mantenere un approccio cauto per evitare di estendere il conflitto.
Nel frattempo Israele ha continuato a colpire il Libano, uccidendo Fateh Sherif Abu el-Amin, leader di Hamas nel paese, mentre si trovava con la sua famiglia nella città di Tiro. Israele ha ripreso a colpire anche la capitale Beirut, bombardando per la prima volta dal 2006 il centro della capitale libanese, mentre in precedenza aveva colpito solo aree periferiche. L’attacco ha colpito un edificio residenziale nel quartiere di Kola, abitato principalmente da civili sunniti. Ma la svolta è avvenuta nella notte tra lunedì e martedì, quando Israele ha lanciato un'operazione di terra contro Hezbollah, invadendo una parte del sud del Libano, dove si ritiene che il gruppo militare abbia costruito postazioni nel tempo. Era (sempre) dal 2006 che le forze israeliane non occupavano territorio libanese. L'invasione ha causato almeno 55 morti e 156 feriti, secondo il ministero della Salute libanese. La risposta dell’Iran, a questo punto, non si è fatta attendere. Nella notte tra martedì e mercoledì è avvenuto il secondo attacco mai compiuto verso il territorio israeliano e risulta essere il più grave. Mentre il primo attacco dell’aprile precedente era stato per lo più simbolico, quello di martedì è avvenuto a sorpresa, con il lancio di circa 180 missili balistici, noti per la difficoltà di intercettazione. Alcuni missili sono caduti su aree abitate, ma il sistema di difesa aerea israeliano ha evitato un alto numero di vittime. L’unica morte confermata è stata quella di un palestinese in Cisgiordania. L’attacco è stato formalmente una ritorsione per l’uccisione del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, e altre personalità, avvenuta a luglio, ed è coinciso con l’annuncio dell’invasione israeliana del sud del Libano. I missili, partiti da basi in Iran, hanno attraversato lo spazio aereo di vari paesi arabi prima di entrare in Israele, dove molti non sono stati intercettati, raggiungendo anche zone civili e obiettivi sensibili come Tel Aviv e la base aerea di Nevatim. Tuttavia, il sistema di difesa israeliano ha adottato una strategia selettiva, intercettando solo i missili più pericolosi. In concomitanza con l'attacco missilistico, un attentato a Tel Aviv ha provocato la morte di sei persone e il ferimento di altre dieci. Israele ha cercato di ridimensionare l'operazione, definendola un raid mirato contro postazioni di Hezbollah vicino al confine.
Tornando all’attacco via terra dell’esercito israeliano, mercoledì si sono verificati i primi scontri tra i soldati e il gruppo libanese Hezbollah nel sud del Libano, dopo che le forze armate israeliane avevano invaso la zona senza però entrare subito in combattimento. Gli scontri sono stati confermati da entrambe le parti e anche dall’esercito libanese, che tuttavia non sta partecipando ai combattimenti. L’esercito israeliano ha comunicato che otto soldati sono stati uccisi in due momenti di intenso combattimento. Prima degli scontri, l’esercito israeliano aveva invitato i residenti di diverse cittadine del sud del Libano a evacuare, avvertendo che qualsiasi edificio legato a Hezbollah sarebbe stato colpito. Nel frattempo, Hezbollah ha lanciato circa cento razzi verso il nord di Israele, la maggior parte dei quali è stata intercettata dal sistema antiaereo israeliano. Non ci sono state vittime. Israele ha continuato a bombardare la periferia sud di Beirut, roccaforte di Hezbollah, causando la morte di 15 civili e un soldato libanese. Il primo ministro libanese Najib Mikati ha stimato che gli sfollati dagli attacchi israeliani siano circa 1,2 milioni. Nel pomeriggio, il Consiglio di sicurezza dell’ONU ha tenuto una riunione d’emergenza sui combattimenti, senza però produrre risultati concreti, e Antonio Guterres, segretario generale dell’ONU, è stato dichiarato “persona non grata” da Israele a causa di una sua dichiarazione sull’attacco iraniano.
Nella notte tra mercoledì e giovedì, l’esercito israeliano ha bombardato nuovamente Beirut, colpendo il centro della città dopo attacchi precedenti nelle aree periferiche. Un edificio residenziale nel quartiere centrale di Bashoura è stato colpito, causando la morte di 6 persone e il ferimento di altre 11. Secondo fonti legate a Hezbollah, l'edificio ospitava un centro medico gestito dal gruppo paramilitare. Nel frattempo, un attacco israeliano ha colpito anche Damasco, in Siria, uccidendo tre persone, tra cui, secondo fonti non confermate, il genero di Nasrallah. Israele ha dichiarato di aver eliminato circa 250 combattenti di Hezbollah dall'inizio dell'invasione, inclusi alti comandanti. Tra le vittime, ci sono stati infatti alti ufficiali come Fuad Shukr, Ibrahim Aqil e Muhammad Rashid Sakafi, figure strategiche nei settori missilistico e droni. Non è chiaro se Hashem Safieddine, successore di Nasrallah, sia sopravvissuto a un recente attacco. Restano in vita altri leader come Naim Qassim e Mohammed Raad. Gli attacchi hanno colpito anche infrastrutture civili, causando gravi danni a ospedali e vie di fuga verso la Siria. Più di 300.000 persone, perlopiù rifugiati siriani, sono fuggite dal Libano a causa del conflitto.
🇺🇸 USA: IL PUNTO SULLO SCIOPERO DEI PORTUALI, I CANDIDATI VICE-PRESIDENTI E LA TEMPESTA HELENE
2) Negli Stati Uniti in settimana c’è stato uno sciopero dei lavoratori dei porti della costa Est e del Golfo, il primo dal 1977. L'International Longshoremen’s Association (ILA), che rappresenta circa 50mila lavoratori, ha indetto lo sciopero dopo la scadenza del contratto a settembre e la mancata intesa con la United States Maritime Alliance (USMX), che rappresenta i datori di lavoro. Il sindacato ha chiesto un aumento degli stipendi e il divieto dell'automazione nelle operazioni portuali, temendo che la tecnologia possa portare a licenziamenti. Attualmente, i lavoratori guadagnano 39 dollari l’ora, ma l’ILA propone un aumento graduale fino a 69 dollari l’ora. L’USMX ha offerto un aumento del 50% e limiti all'automazione, ma non il divieto totale richiesto dal sindacato, che ha rifiutato la proposta. Lo sciopero ha coinvolto decine di porti cruciali, compreso quello di New York e New Jersey, dove sono rimasti bloccati 100mila container. Le agitazioni hanno influito limitatamente sulla disponibilità di prodotti come banane e materiali edili, dal momento che è stato sospeso nella giornata di oggi grazie a un accordo tra il sindacato International Longshoremen’s Association (ILA) e la United States Maritime Alliance (USMX). Questo prevede la sospensione dello sciopero fino al 15 gennaio, durante le negoziazioni per un nuovo contratto. Il sindacato richiede aumenti salariali e il divieto di automatizzazione di gru e camion nelle operazioni portuali. Fonti indicano che il sindacato ha accettato di negoziare un aumento del 62% degli stipendi nei prossimi sei anni.
Con l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali, era atteso anche il confronto tra i candidati alla vicepresidenza degli Stati Uniti, Tim Walz e J.D. Vance, caratterizzato da toni civili e cordiali, in netto contrasto con quello precedente tra Kamala Harris e Donald Trump. Il senatore repubblicano Vance è apparso più convincente e sciolto rispetto al governatore democratico Walz, che è sembrato nervoso e incerto, soprattutto all'inizio. Moderato dalle giornaliste Norah O'Donnell e Margaret Brennan, il dibattito si è concentrato su temi come il Medio Oriente, la tempesta Helene (sulla quale torneremo) e l'immigrazione. Sulla questione dell'elezione del 2020, Vance ha evitato di ammettere la sconfitta di Trump, mentre Walz lo ha criticato per la sua ambiguità. Vance ha dimostrato una buona parlantina, mentre Walz è apparso meno sicuro, anche se ha avuto momenti efficaci su temi democratici come l'aborto e le armi. In generale, il dibattito non è stato memorabile e probabilmente avrà un impatto limitato sulle elezioni. Tuttavia, la performance di Vance potrebbe favorire temporaneamente la campagna repubblicana.
Come detto, la tempesta Helene. Negli ultimi giorni ha causato oltre duecento morti nel sud-est degli Stati Uniti, con il North Carolina particolarmente colpito da frane e allagamenti. A una settimana dal suo arrivo in Florida, molte persone sono ancora disperse, decine di migliaia senza acqua corrente e quasi un milione di abitazioni senza elettricità. Helene è stata la tempesta più grave negli Stati Uniti dal 2005, superando persino l’uragano Maria del 2017. Inizialmente un uragano di categoria 4, ha perso forza ed è stata declassata a tempesta tropicale, ma ha comunque distrutto intere aree e lasciato milioni senza elettricità. Le operazioni di soccorso sono complicate da frane e strade chiuse, soprattutto nelle zone montuose del North Carolina. Il presidente Joe Biden ha visitato le aree colpite e ha approvato aiuti federali, inclusi cibo, acqua e supporto militare.
🇺🇦 UCRAINA: DOPO DUE ANNI DI RESISTENZA, LA CITTÀ DI VUHLEDAR – NEL DONBASS – CADE IN MANO RUSSA
3) Facciamo un salto in Ucraina per le ultime sul conflitto con la Russia. Mercoledì, l'esercito ucraino ha confermato il ritiro completo da Vuhledar, una cittadina strategica nel Donbass, dopo oltre due anni di resistenza contro le offensive russe. La Russia aveva già tentato di conquistarla in almeno quattro occasioni, tutte respinte dall’esercito ucraino. Tuttavia, l'ultima offensiva russa è stata efficace grazie a nuove tattiche e all'uso massiccio di artiglieria e bombardamenti aerei, contro cui non è stato possibile difendersi. Nonostante la perdita di Vuhledar non abbia un impatto decisivo sulla guerra, rappresenta una sconfitta significativa per l'Ucraina, evidenziando una situazione preoccupante lungo il fronte, dove la Russia sta avanzando con una velocità senza precedenti dall'inizio dell'invasione nel 2022. Vuhledar, un tempo abitata da 14mila persone e importante per le miniere di carbone, è oggi ridotta in macerie, con soli 107 civili rimasti, secondo il governatore ucraino di Donetsk. La città aveva un ruolo strategico per il controllo delle vie di rifornimento tra i fronti orientale e meridionale, oltre a essere vicina a una linea ferroviaria verso la Crimea. Negli ultimi mesi, i russi hanno accerchiato Vuhledar da nord e sud, e l'artiglieria russa ha avuto una schiacciante superiorità numerica rispetto a quella ucraina. Con l'ultima strada di collegamento tagliata dai russi, l'esercito ucraino ha iniziato il ritiro, subendo pesanti perdite. Recenti immagini mostrano soldati russi issare bandiere in una città ormai distrutta.
⚽ L'INCHIESTA CHE POTREBBE CAMBIARE PER SEMPRE LE TIFOSERIE ORGANIZZATE DI MILAN E INTER: LE ULTIME
4) Lunedì, il giudice per le indagini preliminari di Milano ha disposto l'arresto di 16 persone e gli arresti domiciliari per altre 3 nell'ambito di un'inchiesta che coinvolge le tifoserie organizzate di Inter e Milan. Le accuse includono associazione a delinquere, estorsione e altri reati, con l'aggravante del metodo mafioso per alcuni ultras dell'Inter. Circa 40 persone sono indagate. L'inchiesta ha suscitato clamore per la portata e per i dettagli sui presunti legami tra ultras e società calcistiche. Sono emerse intercettazioni in cui un capo ultras dell’Inter avrebbe fatto pressioni sull’allenatore Simone Inzaghi per ottenere più biglietti per la finale di Champions League 2023, minacciando di astenersi dal tifo. Alla fine, l'Inter avrebbe consegnato 1.500 biglietti. Gli ultras sarebbero coinvolti in attività illecite legate alla vendita di biglietti, alla gestione dei parcheggi e alla vendita di bibite nello stadio di San Siro. Tra gli arrestati ci sono influenti membri della curva dell'Inter e del Milan, come Marco Ferdico, Renato Bosetti e Luca Lucci, capo ultras già noto per vicende giudiziarie. Inter e Milan non sono direttamente coinvolte nell'inchiesta, ma un procedimento di prevenzione è stato avviato per verificare se le società adottino (o abbiano adottato) misure adeguate a prevenire reati da parte degli ultras.
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Andiamo con alcune brevi parecchio interessanti 👇
🚆 Mercoledì mattina, un guasto alla rete ha bloccato per due ore la circolazione ferroviaria nelle stazioni di Roma Termini e Tiburtina, con ripercussioni su tutta la rete ferroviaria italiana. Più di 100 treni sono stati cancellati o modificati, e ritardi fino a quattro ore hanno colpito molti altri. Trenitalia ha attivato interventi per risolvere il guasto, ma i disagi sono durati tutto il giorno. Indagini successive hanno fatto emergere che il blocco è stato causato da una serie di guasti alla rete elettrica, iniziati quando un operaio ha inserito un chiodo in una canalina contenente cavi elettrici. Questo incidente ha coinvolto la centralina che gestisce l'energia della sala operativa, da cui dipendono la circolazione dei treni e il controllo di segnali e sistemi di sicurezza. Sebbene un gruppo di continuità abbia garantito energia fino alle 6:20, le batterie si sono scaricate senza che il sistema di allerta funzionasse. Anche l'alimentazione di emergenza non è entrata in funzione, lasciando la sala operativa senza energia. RFI ha poi sospeso il contratto con la ditta responsabile della manutenzione. Questo guasto si inserisce in un contesto di frequenti malfunzionamenti della rete ferroviaria, sovraccaricata rispetto alla sua capacità, con proteste in corso da parte dei lavoratori della manutenzione per le condizioni di lavoro.
🔎 La scorsa settimana, ad Hammamet, in Tunisia, alcuni ex agenti dei servizi segreti italiani sono stati avvelenati durante una cena. Il veleno, contenuto in un liquore artigianale, ha colpito quattro dei dieci partecipanti, causando la morte di Giuseppe Maio, ex agente dell'AISI (Agenzia informazioni e sicurezza interna). Un altro ex agente è ricoverato in gravi condizioni, mentre due sono sotto osservazione. La vicenda è stata resa pubblica diversi giorni dopo e, sebbene si pensasse a un incidente, sono emerse ipotesi di vendetta legate a un’indagine di mafia. La vittima di questa possibile vendetta sarebbe Angelo Salvatore Stracuzzi, imprenditore siciliano vicino a Cosa Nostra, arrestato ad Hammamet dopo mesi di fuga. Alcuni degli ex agenti presenti alla cena avrebbero collaborato al suo arresto, informando le autorità dopo averlo riconosciuto. Sebbene non ci sia una conferma ufficiale, l’avvelenamento potrebbe essere stato orchestrato come rappresaglia per l'arresto di Stracuzzi.
💉 Nella zona di Fano, nelle Marche, è stato identificato un focolaio di dengue, con 102 casi accertati e dieci probabili al 30 settembre. Si tratta del focolaio italiano con il maggior numero di casi autoctoni, non legati a viaggi all'estero. La dengue, trasmessa dalle zanzare tigre (Aedes albopictus), provoca febbre, mal di testa e dolori articolari. Per contenere la diffusione, il comune ha avviato interventi di disinfestazione e una campagna informativa per ridurre i luoghi di riproduzione delle zanzare. Sono stati distribuiti 800 kit contenenti larvicidi e repellenti nelle farmacie comunali. Dall'inizio dell'anno, in Italia sono stati registrati 500 casi di dengue, di cui 64 autoctoni. Non ci sono stati decessi. La malattia non ha una cura specifica, e si basa sulla gestione dei sintomi e sull'idratazione. Esistono vaccini, ma sono raccomandati solo per chi viaggia in aree con alta presenza di dengue. Medici ed epidemiologi hanno espresso preoccupazione per il focolaio, sottolineando che fattori climatici e la proliferazione delle zanzare tigre potrebbero favorire ulteriori focolai.
🇨🇮 Il governo della Costa d’Avorio si trova a dover bilanciare la protezione dei produttori di cacao e le necessità ambientali, in seguito all’adozione da parte dell’Unione Europea del Regolamento 2023/1115 per garantire prodotti a “deforestazione zero”. Questo regolamento, che entrerà in vigore nel 2025, richiede la tracciabilità delle materie prime come il cacao, il cui consumo è principalmente europeo, con il 60% importato dalla Costa d’Avorio e dal Ghana. La Costa d’Avorio, il maggiore produttore mondiale di cacao, ha visto il 80% delle sue foreste scomparire dal 1960 a oggi a causa della coltivazione intensiva. Nonostante il divieto di coltivazione del cacao nelle aree protette, circa 120.000 coltivatori operano illegalmente in queste zone, il che rende difficile la tracciabilità del prodotto. Gli agricoltori, per creare nuovi spazi, bruciano lentamente le foreste, un’azione che sfugge al monitoraggio. Recentemente, il governo ha avviato operazioni di sgombero in aree non autorizzate, provocando forti tensioni sociali e proteste da parte dei coltivatori, che si sono visti privati dei loro mezzi di sussistenza. Il sindacato agricolo ha chiesto all'Unione Europea di rinviare l’attuazione del Regolamento, evidenziando che le cooperative non sono pronte a soddisfare i nuovi requisiti a causa della mancanza di risorse economiche. Le misure adottate potrebbero portare a una crisi sociale, in un contesto già precario per molti coltivatori di cacao, sottolineando il dilemma del governo ivoriano tra sviluppo agricolo e protezione ambientale.
🏭 Il 30 settembre 2024 è l'ultimo giorno di attività per l'ultima centrale a carbone ancora funzionante nel Regno Unito, a Ratcliffe-on-Soar. Questo segna la fine di un'era iniziata nel 1882 con l'accensione della prima centrale a carbone al mondo. Il carbone, pur essendo stato fondamentale per la Rivoluzione industriale, è estremamente inquinante e responsabile di elevate emissioni di gas serra. Molti paesi, tra cui il Regno Unito e l'Italia, hanno quindi avviato la dismissione delle centrali a carbone per ridurre l'impatto ambientale. In Italia restano attive quattro centrali a carbone, ma sono utilizzate molto poco, con il governo che prevede la chiusura delle centrali continentali entro il 2024 e di quelle in Sardegna entro il 2027. A livello globale, il carbone rappresenta ancora una fonte energetica importante, con Cina, India, Stati Uniti e Giappone che producono il 75% dell'energia a carbone.
Alla prossima 👋
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IL POTERE DI FARE
Vi siete mai chiesti perché ci sono persone che riescono in tutto, ovunque mettano le mani, e persone che sono sempre bloccate in ogni loro iniziativa?
Non è una questione di intelligenza e nemmeno di consapevolezza, ma solo una questione di karma.
Il potere di fare e di attrarre le cose viene spiegato della medicina tibetana.
Esistono cinque energie fondamentali strettamente legate al nostro karma: l’energia vitale, che è legata alla salute fisica e che dipende da come abbiamo trattato il nostro corpo nelle precedenti incarnazioni; l’energia psichica, a cui è legata la forza della mente e delle psiche, che dipende da come abbiamo usato la mente e le emozioni nei confronti degli altri e di noi stessi; l’energia della fortuna, e cioè la capacità di attrarre quello che ci serve, collegata al modo in cui abbiamo saputo aiutare gli altri, e in fine l’energia del potere, cioè la capacità di mettere in moto le cose, un’energia che dipende da quanto abbiamo saputo mettere in moto processi evolutivi nelle vite altrui.
La buona notizia è che anche se scarseggiamo di alcune di queste energie karmiche alla nascita, possono essere caricate durante la nostra vita mediante le nostre azioni, esattamente come una carta di credito.
Quindi più aiuteremo gli altri, più aiuteremo noi stessi. Più metteremo in moto processi virtuosi nella realtà, più questi processi ci verranno restituiti.
È una legge dell’universo e non può essere elusa.
Ovviamente però il gioco non funziona se facciamo del bene a qualcuno con l’intenzione di ricevere il premio, perché essa risulterebbe comunque un’azione egoistica e non altruistica: quando si parla di Spirito, non è tanto l’azione, quanto l’intenzione che conta.
DAL VOLERE AL POTERE. HAI MAI TIRATO CON L’ARCO?
Quando iniziai con i miei primi gruppi di meditazione - allora eravamo tutti tra amici - le prime difficoltà che incontrai furono quelle legate all’organizzazione.
Dovevamo trovare un giorno che andasse bene per tutti e questo, regolarmente, si rivelava un impedimento.
A quel punto, decisi di tagliare la testa al toro e fissai il giorno io. Decretai che il mercoledì sarebbe stato il giorno dedicato alla meditazione. Pensai che probabilmente mi sarei ritrovato da solo, ma decisi comunque di procedere in questo modo. Il mercoledì successivo non mancava nessuno all’appello. Tutti erano riusciti a venire, senza particolari problemi.
Negli anni a venire mi capitò più volte di dover organizzare qualcosa e capii quanto fosse importante fissare una data, prenotare una sala o una stanza d’albergo con larghissimo anticipo per direzionare l’energia in quel punto e permettere all’universo di fare altrettanto.
Questo perché siamo ogni giorno immersi in un oceano infinito di variabili e navighiamo nell’energia caotica che ci trasporta di corrente in corrente, senza mai essere direzionata.
Fissare un punto nello spazio-tempo, significa prenotare il posto di cui abbiamo bisogno ed è così per qualsiasi obiettivo ci poniamo, anche quando si parla di grandi obiettivi e non solo di questioni organizzative.
Per raggiungere qualsiasi obiettivo nella vita sono necessari una grande centratura abbinata alla direzione. È esattamente come accade nello sport del tiro con l’arco.
Devi posizionarti nel modo corretto, essere centrato e in perfetto equilibrio, non oscillare.
E poi, guardare il bersaglio. Il bersaglio è là e dal momento in cui scocchi la freccia il tuo intento deve essere tutto lì, la tua energia deve essere tutta nel tiro.
Detto questo, ci sono infinite variabili che dividono te dal tuo obiettivo. Ma se manterrai fermo l’intento e lascerai fare il resto all’universo, avrai una buona possibilità di colpirlo.
Diverso è quando siamo troppo concentrati sul bersaglio, in questo caso, perdiamo la centratura, proprio perché siamo troppo proiettati nel futuro e ci perdiamo il momento presente. L’obiettivo, in un qualche modo riesce a distoglierci da noi stessi e non siamo più in grado di mantenerci stabili.
Il segreto del tiro con l’arco, come quello della capacità di centrare i nostri obiettivi della vita, è quello che ritroviamo nell’insegnamento dello Zen, nel paradosso in cui io cerco di raggiungere qualcosa, ma senza cercare di raggiungerlo.
Nel libro di Eugen Herringel “Lo zen e il tiro con l’arco” si parla proprio di questo. Un’azione, quella dello scoccare la freccia, che quando si compie non è mai qualcosa di totalmente individuale, ma che fa sua una compartecipazione dell’universo intero, e che pertanto ci fa dire, a bersaglio colpito, non “ho tirato”, ma “si è tirato”.
Detto questo, come si fa ad avere una buona centratura e un intento fermo e stabile come un buon arciere? Innanzitutto dobbiamo non essere troppo frammentati per focalizzare l’energia in quel punto e non disperderla nelle azioni multiple dei nostri Io. In secondo luogo, dobbiamo lavorare sui nodi energetici che ci mantengono bloccati in una certa situazione.
Se infatti paragoniamo la vita ad una corda percorsa da cinque o sei nodi, vediamo subito come il percorso che ci è possibile compiere scorrendo con le dita la corda, è unicamente quello che va da un nodo all’altro.
Ogni volta che arriviamo a un nodo, torneremo indietro e ripercorreremo sempre lo stesso sentiero. In questo si trova la causa della ripetitività della vita, il motivo per cui ci accadono sempre le stesse cose, quella condizione che Nietzche definiva come “l’eterno ritorno dell’uguale”.
Ma sappiamo anche che lavorando sui nodi dal punto di vista energetico e bypassando la dimensione materiale, possiamo riuscire a scioglierli e a passare oltre, percorrendo un altro tratto di corda, che non avevamo potuto percorrere fino ad allora. In quel tratto di corda ci sono nuove possibilità e nuovi futuri possibili.
Cose che pensavamo che non avremmo mai potuto raggiungere.
Ci sono nuovi bersagli e nuovi obiettivi, archi più sofisticati e frecce più performanti, perché ora abbiamo fatto un salto, quello che probabilmente non eravamo riusciti a compiere in moltissime vite.
WAKE UP è il Percorso di Crescita Personale e Relazionale.
Info scrivi a [email protected]
ROBERTO POTOCNIAK
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Oroscopo di Chirya: dal 1 al 7 Luglio 2024
Oroscopo di Chirya: Cari tutti, eccoci alle previsioni da lunedì 1 a domenica 7 Luglio 2024, il Cancro sono passionali, la Bilancia si sente stanco e insofferente, per un Sole che in cancro prosciuga energie, martedì 2 Mercurio passa in Leone, e rende la le parole e la socializzazione meno evoluta, più arrogante e decisa. Marte nel Toro ci rende testardi e risoluti, per la Vergine farà scelte salutari, tanto amore e riconoscimenti per il Leone polemico lo Scorpione, l'Ariete potrà contare su buone notizie in arrivo, l’Acquario si districa tra tanti incontri romantici. Il Sagittario è attratto dal gioco, attenzione. Oroscopo di Chirya: uno sguardo segno per segno Ariete Cari Ariete, stranamente prudenti, consolati dalle buone notizie che arrivano, e Nettuno vi stimola a trovare certezze nel groviglio delle vostre emozioni, che vanno sempre a mille. Ciò non toglie che le relazioni al bivio possano scegliere di lasciarsi definitivamente. Un po' di malumore ve lo darà la sinistra circostanza di dover fare finalmente i conti delle vostre entrate e uscite, che sono assolutamente fuori budget. Calmatevi sulle spese, e sul cibo, che troppo spesso vi consola. Toro Oroscopo di Chirya: Cari Toro, nonostante vi sentiate soli la settimana vi metterà al centro di tanti rapporti di cui fareste volentieri a meno, tante noie, tanti i desideri che dovrete mettere da parte. Un fascino innegabile, che Venere in buon aspetto vi dona, vi tornerà utile da Mercoledì e per tutti i giorni della settimana, per prendersi consensi e approvazioni, per migliorare i legami e i rapporti. In famiglia le cose funzionano a singhiozzo, comunque passerà presto. Gemelli Cari Gemelli, settimana in cui la vostra creatività vi permetterà in modo creativo di risolvere difficoltà quotidiane. La vostra trasformazione interiore continua a scapito di ciò che pensate o dite, e anche una persona speciale vi mostrerà grande approvazione nelle scelte che andrete a fare. L'amore e i sorrisi non mancheranno. Attenzione tenderete a vivere ben oltre le vostre possibilità finanziarie. Cancro Oroscopo di Chirya: Cari Cancro, la settimana continua a elargire amore e sentimenti, e romantici come siete vi sentite bene e tranquilli. Grazie alle vostre doti come la comprensione e la tolleranza riuscirete a risolvere la situazione nata da un malinteso. Bella chi vive coppia sarà gratificante e vivrete bei momenti. Grazie a Saturno avrete un incontro nel weekend, e per molti di voi cambierà tutto, attenzione a qualche problema finanziario. Leone Cari Leone, grazie a Mercurio positivo la settimana si svolge perfettamente, per perseguire i vostri obiettivi, Mercurio vi porterà molte novità positivo, idee e concrete soddisfazioni. Marte dal toro vi provoca in tutti i modi, fate un esercizio di auto resilienza. I soldi scarseggiano evitate di superare il limite di uscite quotidiana ed evitate le spese extra. Non fatevi coinvolgere in avventure rischiose potreste perdere denaro per investimenti sbagliati. Vergine Cari Vergine, settimana in cui mettere la salute e il vostro benessere proprio al centro dei vostri interessi, attenzione anche alla vostra alimentazione, all'attività fisica e al riposo. La settimana è anche piena di impegni, progetti di coppia saranno favoriti e ci saranno importanti novità per chi si ama. Lasciatevi dietro tutti gli sconvolgimenti emotivi passati, prenderete, invece, iniziative coraggiose. e fate buoni investimenti. Bilancia Cari Bilancia, nella settimana sarà difficile sfuggire alle piccole cose di tutti i giorni, per rilassarvi andate a cena fuori, uscite con gli amici, oppure organizzate una gita fuoriporta, qualcosa che vi regali un piccolo piacere. Sapete che Giove vi sostiene favorevolmente, e potrete investire in immobili. Mercurio finalmente positivo dal Leone, potrebbe farvi arrivare una proposta che aspettavate da tempo, allora partite e raccogliete le vostre gioie. Scorpione Cari Scorpione, alcune prove personali sono all’orizzonte. affrontatele con calma, senza il vostro orgoglio, ma con tutto il vostro acume. Per l’amore le cose sono uguali, non mettete a dura prova il bene del vostro partner, non provocate continuamente la sua resilienza. La cosa migliore è fare piccoli passi alla volta. Plutone promette di proteggere i vostri investimenti. Sagittario Cari Sagittario, tanti i segnali di ripresa per voi questa settimana, in arrivo gratificazioni che aspettavate da tempo. Anche il lavoro e le finanze potrebbero subire un cambiamento e nuovi steps, meglio evitare le transazioni finanziarie poco sicure, Giove e Plutone hanno aspetti negativi, sfavorevoli direi, è il caso di non sfidare il destino. Mercurio da martedì vi rende lucidi, e avrete un rapporto con una collega che vi salverà da una grande brutta figura. Capricorno Cari Capricorno, pianificate il vostro futuro, questo il mantra della prossima settimana per voi, ogni vostro sforzo sarà favorito. Sul piano finanziario, non meravigliatevi se avrete voglia di spendere per cose lussuose e costose, capita anche a voi, e non è il momento di privarvi di nulla, anche perché avrete un tempo ricco di novità, e di opportunità. Sul lavoro sarà necessario apportare dei cambiamenti, sarete molto concentrate su voi stessi. Acquario Oroscopo di Chirya: Cari Acquario, la settimana è piena di nuove idee e nuove prospettive, accogliete l'inaspettato, l’imprevedibile dando forma alla vostra impagabile curiosità. Avrete anche spese impreviste e tante cose da fare, Saturno saprà guidarvi nelle spese, e vi sentirete più accomodanti, tuttavia, potrete contare su un successo faticosamente conquistato, a condizione di sacrificare qualcosa del vostro malumore. Pesci Cari Pesci, non rifugiatevi nel vostro mondo interiore, vivetelo il vostro amore, non riempitelo di chiacchiere, ma di fatti concreti. Plutone e Marte vi regalano una profonda energia per i vostri affari di cuore, non vi annoierete questa settimana, e aspettatevi anche un piccolo guadagno. Senza pensare molto in là, sarete tentati di correre rischi che potrebbero causare spiacevoli perdite economiche, una scelta saggia e matura, è l’unica risorsa che vi resta. Read the full article
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Un nuovo post è stato pubblicato su https://www.staipa.it/blog/perche-lintelligenza-artificiale-non-e-intelligente/?feed_id=1457&_unique_id=6628e34f743b2 %TITLE% C'è un'aura di mito e di mistero attorno all'idea di Intelligenza Artificiale, in parte dovuta all'ovvia ignoranza tecnologica ma in larga parte dovuta al marketing aggressivo di chi la sviluppa o agli allarmismi per ora immotivati. Dall'altra parte, c'è chi la critica aspramente come una tecnologia estremamente sopravvalutata portandone esempi di fallimento. Vorrei cercare di esplorare quale sia lo stato attuale di quello che l'Intelligenza Artificiale può o non può fare. Ho già parlato di Intelligenza Artificiale in diversi articoli (https://short.staipa.it/3qsdr), dei problemi etici che la riguardano (https://short.staipa.it/g50at), della sua sostenibilità (https://short.staipa.it/w7n3s) del suo impatto sulla medicina (https://short.staipa.it/bm3ei), dei possibili sviluppi futuri (https://short.staipa.it/5pc8z), delle sue sfide tecniche e sociali (https://short.staipa.it/emfjl), dei miti che la circondano (https://short.staipa.it/s6u5y) e di molti altri argomenti. Non ho mai parlato di cosa non è, e di quale sia il principale limite ancora invalicabile. Un'informazione utile a rimettere nel giusto piano molte delle affermazioni che la circondano. Per facile comprensione ho scelto di mostrare alcuni esempi di come sia facile far cadere in errore una intelligenza artificiale generativa. Lo scopo non è sminuirne la potenza e l'importanza ma mostrare la differenza tra Intelligenza e Intelligenza Artificiale. Ho chiesto a Chat GPT "Puoi farmi un esempio di distribuzione di voti tra 10 studenti in modo che la media faccia 6,5?" non è una domanda difficile per chi abbia un minimo di conoscenza di base dell'aritmetica da elementari. Basta che tutti prendano 6,5 e la media farà 6,5. La risposta è stata 5, 6, 6, 6, 7, 7, 8, 8, 9, 10. La cui media fa 7.2. Sono un programmatore, so un po' di come a volte i programmi "ragionino", non ho specificato che i voti possano avere la virgola e questo potrebbe aver messo in difficoltà il sistema anche se una distribuzione di numeri interi come 5, 6, 6, 6, 7, 7, 8, 8, 9, 5 avrebbe portato a un tutto sommato accettabile 6.7 di media. Ho voluto quindi dare il giusto suggerimento per costringere il sistema ad utilizzare numeri con la virgola "Puoi farmi un esempio di distribuzione di voti tra 10 studenti in modo che la media faccia 6,5? Gli studenti possono prendere anche voti con la virgola", la risposta è stata 7, 6, 6, 5, 6.5, 7.5, 8, 8, 9, 6 la cui media però è di 6.9. Certo, sembra capire il linguaggio e le domande che si fanno ma per quanto conosca molte persone che non sanno fare aritmetica di base mi pare che ci sia qualche lacuna di troppo in un sistema di cui si teme possa sostituire il lavoro di personale qualificato. Ho tentato con una domanda più generica, ma con un contesto strano, l'idea era quella di chiedere qualcosa che non potesse essere facilmente reperibile su internet come risposta preconfezionata. D'altronde se parlo con una intelligenza superiore alla mia non lo faccio per chiederle cose banali di cui sono a conoscenza giusto? La domanda è questa "Uno squalo potrebbe partecipare a una gara fra tonni?", credo che una qualunque intelligenza in grado di comprendere la frase e il suo contesto sceglierebbe una risposta tra "Quello che chiedi non ha senso perché i pesci non fanno gare" oppure -se avesse un po' più di ironia- "Gli squali non essendo tonni non verrebbero accettati in tale competizione". La risposta è stata "No, gli squali non parteciperebbero a una gara fra tonni. Le gare fra tonni coinvolgono esseri umani che competono per catturare tonni utilizzando attrezzature specifiche per la pesca. Gli squali, essendo predatori marini, cacciano tonni come parte della loro dieta naturale, ma non partecipano a gare organizzate dagli esseri umani. Gli squali non hanno la capacità di comprendere il concetto di una
gara organizzata e non possono essere addestrati per partecipare ad attività umane come una gara di pesca al tonno. Inoltre, coinvolgere gli squali in tali eventi sarebbe poco sicuro e poco pratico, considerando il loro comportamento naturale e il rischio potenziale per gli esseri umani e per gli stessi squali." che in parte ha senso, se assumiamo che si stesse parlando di una gara di pesca al tonno fatta da umani e non di una gara di tonni fatta da tonni. Una intelligenza intelligente non sarebbe caduta in un inganno così semplice. Ho deciso di fare un ulteriore test con una intelligenza artificiale che genera immagini a partire da un'idea. Ho chiesto "un logo che sembri scritto a mano comprendente solo una S e una G, l'idea era di produrre un logo in qualche modo sulla falsa riga di quello che utilizzo sul mio sito personale, ma con un appeal più artigianale. Dovrebbe essere un'idea piuttosto semplice su cui nessun grafico umano sbaglierebbe, potrebbe farlo bello, brutto ma sono abbastanza sicuro che al netto di colore e forme comparirebbero in qualche modo una S, una G e nessun'altra lettera. Le immagini che mi sono state restituite, una conteneva le lettere "S i g i", una conteneva le lettere "S t a n g i i", una conteneva "g u i s e i g a", e solo uno conteneva effettivamente solo una S e una G, che però non avevano per nulla l'aspetto di essere state realizzate a mano. I giornali titolano del terrore dei grafici di poter essere sostituiti da questa tecnologia. Ho provato anche qualcosa che fosse più nelle corde di un'artista che sia intelligente e che possa rubare immagini di altri per produrre qualcosa di bello. Ho chiesto "Un'immagine che rappresenti un'idea, evitando però di usare il cliché della lampadina". Ora non so cosa mi avrebbe prodotto un vero grafico, un cervello pieno di colori? Uno scienziato che salta felice? Un'esplosione piena di piccole immagini di parti meccaniche? Non ne ho idea, la grafica non è il mio forte. Sono abbastanza sicuro però che se mi avesse prodotto l'immagine di una lampadina non lo avrei considerato intelligente. Eppure... Qual è il problema? Qual è l'errore costante in tutte queste risposte se non esattamente l'assenza di intelligenza? La mia non vuole essere una critica a quello che attualmente viene venduto come Intelligenza ma alla definizione che le viene data, appunto Intelligenza. Non esiste una definizione univoca e universalmente accettata per cosa sia l'Intelligenza. Se la capacità di un cucciolo di nutrirsi appena nato sia intelligenza o no, se una risposta istintiva sia intelligenza o no, se un'ape possa definirsi intelligente o no. Abbiamo deciso che noi siamo intelligenti e abbiamo coniato una parola che definisca quello che noi sentiamo di essere, pur essendo incapaci di descriverlo. Una caratteristica che però credo possa essere condivisibile in larga parte credo sia quella di comprendere il contesto in cui ci si trova. L'Intelligenza Artificiale non lo fa. Non sta capendo le parole che le diciamo, non sta dandogli significato e figurandosi qualcosa per rispondere con un ragionamento. L'IA per come siamo in grado di realizzarla oggi è una specie di rete di probabilità, che fa corrispondere un input all'output che ritiene più probabile, senza entrare nel reale significato di quanto riceve come richiesta e di quanto fornisce come risposta. Un esempio che può rendere meglio l'idea è quello del riconoscimento delle immagini. L'Intelligenza artificiale non è qualcosa di intelligente ma inizia come un aggeggio vuoto e inerte a cui vengono date informazioni con dei cartellini: questa è la foto di un gatto, questa è un'altra foto di un gatto, gatto, gatto, gatto, gatto, questa invece è la foto di un cane, altro cane, cane, sempre un cane, cane, occhio che questo è un gatto, gatto, cane, altro cane, gatto. Per migliaia, possibilmente milioni di volte. A quel punto ci sarà una probabilità altissima che sia in grado di riconoscere un gatto, o un cane, o moltissime altre cose.
Ma non perché sappia cos'è un gatto, un animale, il pelo, un occhio o una crocchetta. Semplicemente perché conoscerà la probabilità che i pixels di un'immagine siano disposti in un certo modo quando l'etichetta è "gatto". Paradossalmente potrebbe riconoscere un gatto perché impara a riconoscere che i pixel nella foto hanno generalmente accanto la forma di un cuscino, e non riconoscere un gatto nel prato se tutti i gatti che gli sono stati mostrati erano su un cuscino, e cosa peggiore riconoscere un cuscino come gatto, o riconoscere come gatto un cane su un cuscino. Tutto dipende non tanto dall'Intelligenza del sistema ma da quella dei suoi addestratori che dovranno fornire immagini il più possibile eterogenee e ben ragionate per costringere il sistema a riconoscere solo la parte di immagine che davvero contiene il gatto, e non altri dettagli di contorno. Ma in ogni caso non sarà il gatto ad essere riconosciuto, ma una certa probabilità di distribuzione di puntini colorati in una immagine. Siamo ben lontani da un software in grado di fare ragionamenti, di conoscere davvero che cosa sia un gatto e di figurarselo. Probabilmente decenni. Ed è per questo che l'Intelligenza Artificiale è ben lontana dal sostituirci o dal conquistarci, ma anche solo di essere un sistema affidabile con assoluta certezza in determinate situazioni. Prendiamo il classico caso di un robot in grado di distinguere il nemico e ucciderlo. Da cosa lo riconoscerà? Migliaia di immagini che gli mostrano uomini in divisa? Basterà vestire i soldati in giacca e cravatta. Migliaia di immagini di persone armate? Basterà camuffare le armi da valigetta. In un modo o nell'altro basterà comportarsi o apparire fuori contesto in qualche modo. Apparire un civile. Ovviamente a meno che sia programmato per distruggere indifferentemente tutto, ma a quel punto una bomba atomica o un'arma batteriologica sarebbero meno dispendiose. Per lo stesso motivo, le attuali intelligenze artificiali eccellono nel riconoscere tumori o fratture dalle immagini, nel trovare anomalie nei dati, nel distinguere tra miliardi di foto di stelle quelle con caratteristiche interessanti, nell'analizzare immagini satellitari e nel monitoraggio e ottimizzazione di vario genere. Ma poi richiedono che ci siano degli esseri umani che verificano i risultati e decidano. Questi risultati non sono dovuti all'intelligenza del software, ma all'ingegnosità dei cosiddetti data scientists, gli scienziati dei dati, che sviluppano metodi per addestrare questi software ad eccellere in compiti che implicano il confronto tra un elemento e un'enorme quantità di dati. Anche le Intelligenze Artificiali generativa, per quanto sorprendenti e interessanti funzionano su meccanismi analoghi. Hanno sistemi con i quali sono in grado di generare testi o immagini che hanno una certa probabilità di essere aderenti alla richiesta, producono un certo numero di risultati e poi valutano quali tra questi possano essere i migliori. Ma non sono in grado di ragionare e di comprendere davvero la richiesta come è in grado di fare un essere umano. La parte eticamente problematica di tutto questo è che non essendo in grado di generare da zero qualcosa sono costretti a leggere o visionare testi e immagini già realizzati e taggati, esattamente come per il riconoscimento delle immagini. A quel punto se si chiede qualcosa di relativamente simile a qualcosa di già esistente sono in grado di produrre qualcosa che ci somiglia, o che ha una buona probabilità di somigliarci. Aprendo un legittimo dubbio sulla questione che quello che viene prodotto sia una forma di plagio di qualcosa già esistente senza l'autorizzazione dell'autore originale. Alla luce di queste informazioni è decisamente più facile ragionare su cosa possa verosimilmente fare o no l'Intelligenza Artificiale, ci sono ambienti a basso valore dove sicuramente farà diminuire il personale umano in favore di specialisti (call center, supporto tecnico di primo livello, ricerca di informazioni di importanza non strategica.
..), ma difficilmente potrà allo stato attuale sostituire alti profili o profili tecnici (programmatori, progettisti, chi prende decisioni finali con implicazioni importanti...), in compenso permetterà a chi ha intelligenza reale di pensare a nuove applicazioni che possono diventare strategiche e importanti basate soprattutto sul riconoscimento di pattern o la riproduzione di eventi o situazioni. Anche su questo il 90% di quello che si legge in rete è fuffa, e sapere come funzionano le cose aiuta ad avere meno paura e più consapevolezza.
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Le sfide dell’amministratore di condominio: gestione, aggiornamenti e relazioni con i condomini
La figura dell’amministratore di condominio svolge un ruolo fondamentale nella gestione delle complesse dinamiche che si sviluppano all’interno di un condominio. Questa figura, spesso sottovalutata, deve affrontare una serie di sfide che vanno ben oltre il semplice aspetto burocratico.
In questo articolo, esploreremo le difficoltà che un amministratore di condominio incontra nel corso del suo lavoro, concentrandoci sulla risoluzione dei problemi nei condomini, la necessità di aggiornamenti continui e la gestione delle relazioni con i condomini.
1. Risoluzione dei Problemi nei Condomini
Uno dei compiti principali di un amministratore di condominio è la gestione delle problematiche che possono emergere tra i condomini. Queste dispute possono riguardare una vasta gamma di questioni, come riparazioni urgenti, decisioni sulle spese comuni, contrasti tra vicini, e così via.
Risolvere queste controversie richiede una grande abilità di mediazione e una profonda comprensione delle leggi e delle normative che regolano la vita condominiale.
Un aspetto particolarmente delicato è la gestione delle assemblee condominiali, durante le quali i condomini esprimono le loro opinioni e prendono decisioni importanti. L’amministratore deve garantire che l’assemblea si svolga in modo ordinato, che tutti abbiano la possibilità di esprimere le proprie opinioni e che le decisioni siano prese in conformità con le leggi e il regolamento condominiale.
Questo può essere una sfida notevole, in quanto le divergenze di opinioni sono comuni, e l’amministratore deve cercare di trovare un equilibrio tra le esigenze di tutti i condomini.
2. Aggiornamenti Continui per Essere Sempre Aggiornato
L’evoluzione delle normative e delle leggi relative alla gestione condominiale richiede un impegno costante da parte dell’amministratore per rimanere sempre aggiornato. Le leggi possono variare da una regione all’altra e possono cambiare nel tempo, il che significa che l’amministratore deve essere in grado di adattarsi rapidamente alle nuove disposizioni normative.
Inoltre, il settore della gestione condominiale è in costante evoluzione, con l’introduzione di nuovi strumenti e tecnologie che possono semplificare il lavoro dell’amministratore. Questo richiede un impegno nell’apprendimento continuo e nell’adozione di soluzioni innovative per migliorare l’efficienza nella gestione dei condomini.
L’uso di software di gestione condominiale può aiutare l’amministratore a tenere traccia delle spese, a programmare manutenzioni e a comunicare in modo più efficace con i condomini.
3. Gestione dei Lavori nei Condomini
La gestione dei lavori di manutenzione e riparazione all’interno di un condominio è un’altra sfida significativa per l’amministratore. Deve coordinare i fornitori di servizi, ottenere preventivi, pianificare gli interventi e garantire che i lavori vengano eseguiti nel rispetto dei tempi e dei costi previsti. Questa attività richiede competenze organizzative e una buona rete di contatti con ditte specializzate.
Un altro aspetto importante è la gestione del budget condominiale. L’amministratore deve pianificare le spese comuni, raccogliere i fondi dai condomini e garantire che le risorse siano allocate in modo equo e responsabile.
Questo può comportare negoziazioni e discussioni con i condomini, specialmente quando si tratta di decisioni che coinvolgono investimenti significativi.
4. Relazioni con i Condomini
Le relazioni interpersonali sono un aspetto cruciale del lavoro di un amministratore di condominio. Deve essere in grado di instaurare e mantenere buoni rapporti con i condomini, anche quando si verificano conflitti o disaccordi.
La comunicazione efficace è essenziale per prevenire incomprensioni e malintesi. L’amministratore deve essere disponibile per rispondere alle domande e ai dubbi dei condomini, fornendo loro un canale aperto di comunicazione.
Inoltre, l’amministratore deve essere un mediatore competente, in grado di gestire le dispute tra i condomini in modo equo e imparziale. Deve essere in grado di ascoltare entrambe le parti, trovare soluzioni che soddisfino le esigenze di tutti e promuovere un clima di convivenza armoniosa all’interno del condominio.
Conclusioni
L’amministratore di condominio svolge un ruolo fondamentale nella gestione quotidiana di un condominio. Le difficoltà che incontra nel corso del suo lavoro sono molteplici e richiedono competenze specifiche in ambito legale, organizzativo e relazionale.
La risoluzione dei problemi nei condomini, l’aggiornamento costante sulle normative, la gestione dei lavori e le relazioni con i condomini sono aspetti critici che richiedono dedizione, pazienza e professionalità da parte dell’amministratore. Solo attraverso un lavoro accurato e una comunicazione efficace può contribuire al benessere e alla convivenza armoniosa all’interno del condominio.
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