#Intelligenzaartificiale
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Non so chi abbia creato questa immagine ma è straordinariamente paradigmatica dei rischi che corriamo nell’era dei robot e dell’intelligenza artificiale.
Come insegna Federico Faggin, il problema non è la tecnologia in sè ma l’uso distorto, pericoloso o addirittura distopico che ne può fare quella ristretta élite che la progetta e la controlla.
Esseri umani contro esseri umani, per bramosia di potere e di controllo. Una volta di più, verrebbe da dire ma con potenzialità di dominio senza precedenti nella storia.
E questo è il punto.
-Marcello Foà
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Nel mondo dell'Intelligenza Artificiale irrompe DeepSeek, il chatbot cinese che ha prestazioni simili a quelli di OpenAI, Gemini, Anthropic, Co-Pilot ecc. Con la differenza che è un sistema open source ed è stato "allenato" a costi molto inferiori e probabilmente con microchip Nvidia meno avanzati. E' un game changer o un fuoco di paglia?
#ai#chatbot#chatgpt#cina#co-pilot#deepseek#gemini#grok#h100#ia#intelligenzaartificiale#microchip#nvidia#o1#openai#stargate
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Svegliatemi quando l'intelligenza artificiale avrà fatto il botto e potremo ricominciare a discutere di cose reali in modo concreto, non fuorviante e sensato.
#artificial intelligence#ilmondochevorrei#intelligenzaartificiale#AI#non mi svegliate#sonno della ragione
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In un momento di grande appallamento e ambascia, in cerca di distrazioni e cazzeggio (forse anche sotto la spinta di un'esigenza di fuga e ripiegamento sul proprio ombelico sullo sfondo di catastrofi, guerre, festività nazionali e giornate delle forze armate), in una giornata così, dicevo, ho chiesto a ChatGPT (1) e a Gemini (2) cosa sapessero di ( (( aitanblog )) ), prefigurando che mi avrebbero risposto che non capivano di cosa stessi parlando o che si sarebbero inventati una risposta qualsiasi, tanto per non lasciare la richiesta inevasa; come fanno tante volte i chatbot di intelligenza artificiale quando non vogliono ammettere che non sanno di cosa si stia parlando.*
Ma, in misura diversa, mi hanno sorpreso entrambi con risposte a tema più o meno diffuse e precise.
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Think about it—who’s in your circle Intelligent leaders know their limits. They seek out knowledge, skills, and talents they don’t possess, surrounding themselves with those who challenge and inspire them. It’s not...
#mindset#motivationalquotes#builddiscipline#mindmotives#mindmovties01#motivation#motivational#artificial intelligence#animeedits#emotional intelligence#intelligenzaartificiale#apple intelligence#intellectual property#grateful#gratitude#personal growth#animemotivation#ignore this#cant sleep#my text#personal#my persona
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"L'intelligenza artificiale produce un problema di potere. Quali regole, quale etica, quali trasformazioni sociali: queste sono le vere domande, non se le macchine saranno più intelligenti di un topo (il che è falso). Anche quello sul lavoro è un terrore esagerato. Il lavoro non è una quantità limitata, per cui se arriva l'IA non ce n'è più per noi. Negli Usa l'automazione è ovunque, però non c'è disoccupazione."
Luciano Floridi
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Dirges of the Damned
XII
Part of the Problem is: So many stupid gullible people Lacking amenities & education (And only guilty for a hair of it) Believe they will find A Solution From the godliest of confidence apes
Part of the Problem is: So many smart people are smart enough To play dumb—because they understand Money—how the overwhelm of numbers Overpowers all & unbalances everything
What a pity! How lame! Asteroids are much cooler means Of extinguishing your species Than pouring oil on the forest fires To save on your real estate fees
#dirges#dirges of the damned#original poem#original poetry#original writing#poem#poetry#poems on tumblr#poetscommunity#poets on tumblr#writers and poets#poems and poetry#poems#writing#writers on tumblr#writeblr#writerscommunity#creative writing#climate change#climate crisis#artificial intelligence#intellectual property#intelligenzaartificiale#social media#money#the love of money#the root of all evil#extinction#endangered species#extinct species
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I giapponesi temono che gli anime siano creati tramite intelligenza artificiale Le IA potrebbero rappresentare una minaccia significativa per i professionisti umani che si occupano di design, illustrazione, creazione di manga, animazione, scrittura, composizione tipografica e altro. Info:--> https://www.gonagaiworld.com/i-giapponesi-temono-che-gli-anime-siano-creati-tramite-intelligenza-artificiale/?feed_id=424687&_unique_id=65ae20b03efbb #Culturaotaku #Industria #Intelligenzaartificiale
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Nell’ultimo anno e mezzo l’Intelligenza Artificiale è diventata una realtà che influisce nella vita di tutti. L’incontro organizzato dall’Ordine degli Architetti di Torino su pratica architettonica e intelligenza artificiale è stata l’occasione per fare il punto su come l’AI sta cambiando il lavoro dell’architetto.
Partendo da sette casi studio, il dibattito ha affrontato temi come la spinta alla miniaturizzazione degli Studi professionali, l’analisi predittiva, l’integrazione dell’AI nel processo progettuale, la psicologia della progettazione e la qualità di vita.
Una domanda però è rimasta inespressa e pertanto senza risposta: se domani l’attività umana si limiterà alla selezione degli output artificiali, affidando alla AI la funzione creativa, quale futuro ci attende quando, nel suo continuo processo di auto apprendimento, l’AI finirà per attingere ai suoi stessi elaborati, in una iterazione continua che potrebbe non essere percepita criticamente dall’uomo?
Ho girato la domanda a ChatGPT e questa è la risposta:
“Hai ragione, poni la questione in modo appropriato. Se l'attività creativa dovesse essere completamente delegata all'AI, senza un effettivo controllo umano sul processo, allora emergerebbero alcuni rischi significativi:
- Come dicevi, l'AI potrebbe cadere in un loop di auto-apprendimento che la porterebbe a generare soluzioni sempre più autoreferenziali, basate sui propri precedenti output e prive di originalità. Questo processo potrebbe sfuggire al controllo umano.
- Si rischierebbe di perdere progressivamente la capacità di comprendere e valutare criticamente il lavoro dell'intelligenza artificiale. Siamo ancora lontani dall'avere sistemi di AI pienamente trasparenti e spiegabili.
- Verrebbe a mancare il contributo umano di sensibilità estetica, empatia ed etica, fattori imprescindibili soprattutto nel campo dell'architettura e del design.
- Si creerebbero le condizioni per un'omologazione e standardizzazione delle soluzioni progettuali, in contrasto con i principi di sostenibilità, innovazione e contestualizzazione.
In definitiva, in assenza di un effettivo controllo umano sul processo creativo, delegato completamente alle macchine, i rischi di "derivazione" dell'intelligenza artificiale sarebbero concreti e difficilmente governabili.
Per un futuro sostenibile sarà fondamentale un approccio prudente che preservi il ruolo dell'uomo, integrando e guidando le potenzialità dell'AI, senza mai delegarle il libero arbitrio progettuale.”
Uomo avvisato…
L’immagine principale non è collegata all’evento dell'Ordine degli Architetti ma è stata generata da Stable Diffusion XL attraverso un prompt basato sul testo del post e successivamente reiterata un certo numero di volte
#intelligenzaartificiale#intelligenzaartificialegenerativa#iaart#IAGenerativa#AIarchitecture#CreativityandAI#DigitalDesign#architecture
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Nel rapporto del 2023, l’intelligenza artificiale era una tendenza significativa evidenziata dai contributori, ma quest’anno ha davvero preso il sopravvento. https://www.sitiweb.re/quali-saranno-i-principali-trend-seo-nel-2024/ #SEO #Google #IntelligenzaArtificiale
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L'intelligenza artificiale nei Tribunali Italiani

L’intelligenza artificiale non può decidere al posto di giudici e avvocati. La ricerca di dati e la redazione di testi potranno essere sostituite, ma nel breve periodo molte funzioni decisionali resteranno nell'ambito umano. Sentenze di pura fantasia allegate agli atti, applicazioni di intelligenza artificiale che decidono al posto del giudice, indagini tributarie condotte da sistemi di IA: non è fantascienza, ma invece tutto questo è già attualità. ChatGPT, che è solo una delle applicazioni di intelligenza artificiale, ma al momento la più famosa, almeno per il grande pubblico, è recentemente divenuta protagonista anche nell’ambito giudiziario. Ha, infatti, creato sentenze inesistenti a sostegno dell’atto che ha scritto per gli avvocati che avevano utilizzato il sistema di intelligenza artificiale, condannati per questo al pagamento di una sanzione di 5.000 dollari, nonché a inviare una lettera ai giudici ai quali avevano falsamente attribuito le decisioni per informarli di quanto accaduto. Ha diffamato più di una persona, inventando prove documentali ad hoc, tanto che Open AI, la società che la produce, è stata citata in giudizio. E anche per queste ragioni, l’utilizzo di ChatGPT è stato vietato in alcuni grandi studi legali. Ora si discute anche dell’uso dell’intelligenza artificiale, che ovviamente non coincide con l’uso di ChatGPT, per decidere le sorti di un processo. Se ne è parlato, in particolare, con riguardo ad un’iniziativa dell’Estonia di gestione dei procedimenti giudiziari con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, per cause civili di valore fino a 7.000 euro, e comunque con la possibilità di un intervento umano. In questi giorni l’Ordine degli Avvocati della Florida ha pubblicato una Advisory Opinion sull’uso dell’IA da parte degli avvocati, che prevede, fra l’altro la richiesta di consenso al cliente per l’utilizzo dell’IA e la possibilità di riduzione dell’onorario quando questi sistemi vengono utilizzati. Alcuni Tribunali statunitensi hanno previsto l’obbligo di disclosure nel caso in cui gli avvocati si avvalgano dell’IA, anche a tutela delle informazioni riservate e proprietarie di cui si tratti nella controversia. Recentemente, nel nostro Paese, la legge delega n. 111/2023 ne prevede espressamente l’utilizzo al fine di prevenire, contrastare e ridurre l’evasione e l’elusione fiscale. L’intelligenza artificiale sostituirà il giudice e l’avvocato?

Per rispondere bisogna prima esaminare in che cosa consiste il lavoro che si svolge in uno studio legale e in un tribunale. Si possono individuare almeno quattro tipologie di attività: ricerca, interpretazione, redazione degli atti, decisione. C’è infatti una parte del lavoro che consiste nella ricerca della normativa rilevante e dei precedenti giudiziari. Dunque, una parte del lavoro del giurista consiste nell’attività di ricerca delle norme e delle decisioni rilevanti e questa può essere certamente affidata a sistemi automatizzati. E quindi bisogna ribadire che non tutti i sistemi digitali sono intelligenza artificiale. Infatti, la ricerca giuridica su banche dati si svolge ormai da tempo. Ma la differenza è che i sistemi di intelligenza artificiale possono andare oltre e non limitarsi a una ricerca sui termini introdotti anche con l’aiuto di operatori booleani. Possono, per esempio, dal contesto desumere altri termini rilevanti, anche se non direttamente utilizzati, ed effettuare una ricerca su quelli. Possono, ancora, classificare le decisioni rintracciate in favorevoli e contrarie, ai fini della disputa in corso. Dunque in questa attività “clerical”, c’è ampio spazio per i sistemi di intelligenza artificiale, che si potranno aggiungere a quelli digitali. Tuttavia, talora l’attività di ricerca del giurista si estende anche oltre il confine che può essere stato predefinito. C’è spesso un salto creativo, un’associazione non prevista, in cui si esprime la creatività del giurista. I revirement giurisprudenziali sono frutto di una nuova interpretazione delle norme che rispecchia l’evoluzione della società: dall’interpretazione evolutiva intervenuta dall’entrata in vigore del codice civile ad oggi delle norme sulla responsabilità civile, che è tutta da attribuire alla giurisprudenza, alle disposizioni che riguardano l’etica che riflettono necessariamente i cambiamenti del costume: dal concetto di pudore all’idea di famiglia, solo per fare alcuni esempi. L’interpretazione evolutiva, essenza del lavoro del giurista, oggi non appartiene ai sistemi di IA. Essi imparano dal passato che tendono a riprodurre, come è accaduto nei casi che negli Stati Uniti hanno penalizzato l’accesso alla libertà condizionata per le persone di colore, riproducendo dei bias. Dunque, nell’attività di interpretazione innovativa, al momento non c’è spazio per i sistemi di intelligenza artificiale. Ancora, i sistemi di intelligenza artificiale che hanno ad oggetto il linguaggio, sono certamente in grado di scrivere atti: siano essi dell’avvocato o del giudice. Dunque, ricorsi, per esempio, o memorie, come pure sentenze. C’è poi una vasta attività che consiste nella redazione di verbali di riunione e traduzioni, che pure può essere senz’altro svolta dai sistemi IA, con delle funzionalità in più rispetto a quelli digitali finora utilizzati. Tuttavia, in questa fase di rodaggio dei sistemi, l’intervento umano di supervisione e controllo è necessario, per non incorrere in quei problemi cui si accennava all’inizio dell’articolo, e magari essere citati in giudizio per i danni cagionati dall’IA. Lo hanno espressamente affermato anche alcune Corti statunitensi, che ritengono comunque l’avvocato responsabile. Dunque certamente c’è spazio per l’utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale nella ricerca e nella redazione di atti, con i limiti che si sono indicati. Ma la vera domanda è: può il sistema di IA decidere al posto dell’avvocato o del giudice? L’avvocato, infatti, decide sulla strategia da utilizzare e spesso riveste anche un ruolo importante di consulente del cliente. Il sistema di IA può raccogliere i pro e i contro di una certa strategia, accompagnandoli dall’indicazione delle percentuali di successo, e poi sottoporli all’avvocato che considererà anche altri elementi di contesto. Il sistema di IA può anche prospettare la decisione giudiziaria, al posto o in assistenza al giudice, secondo i pattern che ha individuato. Le sentenze devono essere motivate e le decisioni devono essere spiegabili e, di conseguenza, impugnabili. Dunque l’explanaibility è un requisito essenziale e oggi non è di tutti i sistemi di IA. Nel caso specifico della decisione giudiziaria, come si legge nei considerando della proposta di AI ACT, «l’utilizzo di strumenti di intelligenza artificiale può fornire sostegno, ma non dovrebbe sostituire il potere decisionale dei giudici o l’indipendenza del potere giudiziario, in quanto il processo decisionale finale deve rimanere un’attività e una decisione a guida umana». L’intelligenza artificiale sostituirà dunque il giudice e l’avvocato? Al momento si può concludere così: alcune funzioni, quali ricerca e redazione, potranno essere sostituite. Ma quanto meno nel breve periodo gran parte delle funzioni decisionali e l’attività più creativa rimarranno nell’ambito umano. Read the full article
#avvocati#ChatGpT#clerical#explanaibility#giudici#giurisprudenza#intelligenzaartificiale#revirement#Tribunale
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Builder.ai: Quando l’Intelligenza Artificiale Era Solo un’Illusione
Un unicorno da 1,5 miliardi di dollari… costruito sulla sabbia
Nel panorama delle startup tecnologiche, pochi nomi hanno brillato come Builder.ai. Fondata nel 2016 a Londra, l’azienda prometteva di rivoluzionare lo sviluppo di applicazioni grazie a un assistente virtuale chiamato Natasha, capace di creare software su misura in tempi record. Con slogan accattivanti come "costruire un'app è facile come ordinare una pizza", Builder.ai ha attirato investimenti per oltre 450 milioni di dollari da giganti come Microsoft, Insight Partners e il fondo sovrano del Qatar .
Tuttavia, dietro questa facciata scintillante si celava una realtà ben diversa: Natasha non era un'intelligenza artificiale, ma un esercito di circa 700 ingegneri in India che scrivevano manualmente il codice, simulando le risposte di un chatbot
La caduta: tra frodi contabili e illusioni tecnologiche
Nel maggio 2025, Builder.ai ha dichiarato bancarotta dopo che un'indagine ha rivelato pratiche contabili discutibili. L'azienda avrebbe gonfiato le sue entrate del 300%, presentando proiezioni di 220 milioni di dollari per il 2024, mentre i ricavi reali erano di circa 50 milioni
Un elemento chiave dello scandalo è stato il rapporto con VerSe Innovation, società madre di Dailyhunt. Le due aziende avrebbero scambiato fatture per servizi mai resi, una pratica nota come "round-tripping", per gonfiare artificialmente i bilanci . VerSe ha negato le accuse, affermando che tutte le transazioni erano legittime .
Lezioni apprese: tra hype e realtà nell'innovazione
Il caso Builder.ai evidenzia i pericoli dell'AI washing, ovvero la tendenza a etichettare come "intelligente" qualsiasi tecnologia per attrarre investimenti. In un'epoca in cui l'intelligenza artificiale è vista come la panacea per ogni problema, è fondamentale distinguere tra innovazione reale e marketing ingannevole.
Inoltre, la vicenda solleva interrogativi sulla due diligence degli investitori. Come è possibile che colossi come Microsoft non abbiano rilevato queste discrepanze? La risposta potrebbe risiedere nella pressione a investire rapidamente in tecnologie emergenti, senza un'adeguata verifica.
Implicazioni etiche: il lavoro umano dietro la maschera dell'AI
L'uso di lavoratori umani per simulare un'intelligenza artificiale solleva questioni etiche significative. Non solo per l'inganno verso i clienti, ma anche per le condizioni di lavoro di questi ingegneri, spesso sottopagati e invisibili. Come sottolineato in studi recenti, l'antropomorfizzazione dell'AI può portare a una svalutazione del lavoro umano e a una perdita di dignità per i lavoratori coinvolti .
Conclusione: verso un'innovazione più trasparente e responsabile
Il crollo di Builder.ai serve da monito per l'intero ecosistema tecnologico. È essenziale promuovere una cultura dell'innovazione responsabile, in cui la trasparenza, l'etica e la verifica accurata siano al centro. Solo così potremo evitare che il prossimo "unicorno" si riveli un castello di carte.
E voi, come distinguete tra vera innovazione e semplice marketing? Condividete le vostre opinioni nei commenti.
Fonti
Majd El-Safadi, "Menschlich", Frankfurter Allgemeine Zeitung, 4 giugno 2025.
"Inside the collapse of Microsoft-backed UK tech unicorn Builder.ai", Financial Times, 5 giugno 2025.
"Builder.ai-Dailyhunt fake sales: All you need to know about the 'round-tripping' scandal", The Economic Times, 30 maggio 2025.
"How this Microsoft-backed billion-dollar London startup made 700 engineers sitting in India pose as AI tool", Times of India, 3 giugno 2025.
"AI Mimicry and Human Dignity: Chatbot Use as a Violation of Self-Respect", arXiv, 17 febbraio 2025.
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Non c'è dubbio che chi ha sviluppato DeepSeek abbia scoperto alcuni meccanismi eccezionalmente innovativi nell’#intelligenzaartificiale generativa. Il perfezionamento di tecniche di apprendimento, il loro framework GRPO e il loro processo di distillazione sembrano certamente creare potenti sistemi di intelligenza artificiale a costi inferiori e con minori capacità di calcolo. Quali sono le implicazioni di questo improvviso tsunami per l'ecosistema dell'#ia e quali le ripercussioni sulla rivalità tra #cina e #USA? E' un momento Sputnik? E' un fuoco di paglia? Ne parliamo con Marco Becattini
#ai#anthropic#chatgpt#cina#claude#co-pilot#deepseek#gemini#grok#ia#intelligenzaartificiale#llama#meta#microsoft#momentosputnik#musk#o1#openai#samaltman#usa
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