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Jejum de dopamina funciona? Jejum de dopamina passo a passo. Se você está perdido sobre o real propósito do jejum de dopamina não se preocupe eu fiz um vídeo explicando como funciona e como fazer o jejum de dopamina. Tudo isso tem relação com o efeito dopaminérgico. O jejum de dopamina pode ser comportamental e mental. Então não perca tempo e assista esse vídeo, principalmente se você sofre com algum tipo de vício, seja ele viciado de drogas, álcool ou vicio com a gula ou talvez você não consegue ficar longe do celular por menos de 5 minutos e você já liga o celular para conferir as últimas mensagens do grupos de whats app. Não esquenta a cabeça com isso por eu também já fui assim e sei bem como é lhe dar com certos tipos de vícios só serve para nos manter presos na perdição e desperdício de tempo. Então eu preparei esse vídeo como muito carinho para te ajudar.
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¿Qué siento?
Hace un tiempo he venido haciendo más consciente el conocerme a mi misma. A medida que pasa tu vida y el tiempo, es difícil ver y aceptar tus errores, se me dificulta mucho aceptar mis errores, porque cada vez que no tengo el control de las situaciones que me pasan y me rodean, entro en completo colapso y bloqueo. Lo más reciente en mi vida, hablando de errores, me costó el amor de mi vida y me arrebaté su amor yo misma. Puede sonar cursi o exagerado pero así lo siento, siento que yo misma auto sabotee todo sin darme cuenta porque lo estaba haciendo desde un sentimiento de soledad, curiosidad, ansiedad, amor. Sin embargo, mis decisiones, así no esté orgullosa de algunas de ellas, hacen parte de mi pero no me definen ni me manchan la calidad de ser humanos que soy. Siento que nunca me había dicho esto a mi misma, porque en realidad esto es una carta a mi misma y ahora lo veo. Acabo de darme mi primer shoot de amor propio bien dopaminergico.
Entonces, realmente ¿Qué siento yo?
En el pasado sentía inseguridad y miedo, en mi presente puedo sentirme similar pero ya desde otra perspectiva de mis situaciones. Siempre me quedo muy corta cuando se trata de hablar sobre mis sentimientos. Hoy 21 de octubre del 2024 a las 10:55 p.m. siento discomfort conmigo misma, no me gusta mi cuerpo, no me gusta como me veo, no me gusta lo que fui con ella, de igual manera me gusta lo que estoy trabajando, me gusta mi enfoque profesional, me emociona saber que me iré lejos un tiempo y tendre todo el tiempo para dedicárselo a mi formación de conocimiento mental e introspectivo que tanto quiero para conocerme a mi misma y conocer que puntos de mi vida necesito cambiar. Creo que en pocas o muchas palabras pude sintetizar lo que siento y en la forma en la que puedo expresarlo es así.
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Farmaci per l'ADHD ad alte dosi e rischio di psicosi: nuove evidenze e implicazioni
I farmaci psicostimolanti, come il metilfenidato e le anfetamine, sono ampiamente utilizzati per il trattamento del Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD). Questi farmaci agiscono sul sistema dopaminergico, migliorando la concentrazione e riducendo l’impulsività nei pazienti con ADHD. Tuttavia, l’uso di alte dosi di farmaci per l’ADHD ha sollevato preoccupazioni per i potenziali…
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Harry che si fa di eroina la vedo difficile, sicuro di coca quella migliore sul mercato ma non ho mai capito come fanno le persone famose a farne uso senza che si faccia capire…
Epinephrine è l’adrenalina, baby.
Difficile che un artista che salta sul palco come un pazzo ogni due sere si faccia di eroina haha
I ricchi/personaggi famosi fanno ampio uso di cocaina. È sempre stato socialmente più accettato rispetto al consumo di altre droghe principalmente perché più “pulita”, al contrario dell’eroina che spesso viene iniettata endovena. La sniffi in tre secondi anche di nascosto e hai un effetto immediato. Spesso associato all’alcol, riduci tutti gli effetti più fastidiosi (tachicardia, senso di ansia, tremore) e aumenti l’effetto dopaminergico (perché l’alcol innesca la produzione di un derivato della coca che è il cocaetilene, addirittura meglio della coca stessa). Ecco perché harry in carolina dice ‘there’s no drink that could sink her down’ perché l’alcol incentiva l’effetto della cocaina entro certi limiti.
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#TDAH
Gente, o funcionamento do nosso cérebro TDAH é “basicamente” movido com maior probabilidade de eficiência funcional quando há carga de dopamina nas vias neurais que levam as nossas informações de ativação comportamental. A migração neural é facilmente redirecionada pra cantos que não queremos biologicamente.
Então, eu percebi que as coisas que acabo não terminando de fazer por desfocar, às vezes drasticamente e inconscientemente, precisam de um engajamento dopaminergico.
Por exemplo, sujeito A tem que fazer atividade X que tem desde sempre ou que criou ranço. E então “magicamente” a atenção se desvia como se essa obrigação nem mesmo existisse.
O que a TCC diria? “Ressignifique seus pensamentos negativos pra pensamentos funcionais.” E de fato ajuda o TDAH, não só o ansioso, pois com carga de dopamina ajudará a minimizar a dificuldade do biologica atencional.
O que a Psicopedagogia diria? Utilize o método multissensorial para realizar a atividade. Então, não precisará engajar nos pensamentos, pois estará trabalhando diretamente no transporte da função atencional do cérebro, assim mesmo que desgostosa, a função de executiva acontecerá.
E convenhamos que é muito menos cansativo o lado da Psicopedagogia, que como consequência da modificação do ambiente também modifica-se o sujeito/pensamentos/cognição.
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O tdahutismo dale uma sobrecarga sensorial e eu fico sem conseguir comer
Aí finalmente parece ser possível e vou lá fazer uma comida segura mas o prato que eu queria usar tá sujo
Aí chega o TOC e me faz lavar todos os pratos com a exaustão característica depois de uma compulsão na sequência me jogando no sofá
O TDAH me faz esquecer disso tudo me envolvendo em algo dopaminergico até eu me perceber fraca de novo
Já é a segunda ou terceira vez disso hoje, mudando apenas os gatilhos. Quantas vezes serão necessárias pra eu conseguir almoçar?
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L’attenzione condivisa è la scintilla che pone il bambino all’identificazione della figura di riferimento e per la prima volta sorride con intenzione. Uno sguardo. L’inizio di un processo che poi porterà il bambino ad una serie di sviluppi neuro-psicobiologici perfezionati da una evoluzione millenaria. Dobbiamo chiederci urgentemente cosa succede veramente se in questo meccanismo perfetto inseriamo un oggetto esterno, uno schermo, e quali siano gli effetti devastanti che esso sta creando nello sviluppo del bambino a partire dal sistema dopaminergico, alla regolazione emotiva, il dialogo tonico con la madre etc. Se questo sguardo è mediato costantemente ed invade la relazione, diade madre-neonato, cosa ne sarà di tutta quella chimica sapientemente pesata da omeostasi evolutive intelligenti?
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Immagina questa scena: sei di fronte all’uomo dei tuoi sogni. Lui è bello, bellissimo. Vi guardate, lui ti sorride. Fuori campo si vede cupido allontanarsi di gran fetta, ghigno in faccia, arco e frecce in spalla: vi ha appena infilzati per benino. Trascorrono 1,2 secondi e tutte le molecole dell’amore vanno in subbuglio.
Ti sembra di volteggiare nel blu dipinto di blu.
La feniletilamina, molecola responsabile della passione, ovvero di quel brivido di calore che sentiamo salire dalla pancia fino alle guance, giunge alle stelle. Simile all’anfetamina per composizione e per effetto, funziona dentro il corpo come farebbe una cassa di risonanza: amplifica tutte le emozioni. In più, nell’interazione con la norepinefrina, stimola la produzione di adrenalina, che ci fa battere forte il cuore e genera il sudore delle mani. E non solo. Scatena anche il testosterone e la dopamina. Dentro la tua testa è tutto un carnevale di ormoni chiassosi. La dopamina, ormone festaiolo per eccellenza, è responsabile della sensazione d’estasi e d’eccitazione che sperimentiamo quando siamo felicemente innamorati. Il nostro sistema dopaminergico è, a questo punto, iperattivato, esattamente come lo sono i centri cerebrali del piacere, gli stessi che si attivano quando ci facciamo di una sostanza stupefacente, solo che in questo caso la droga in questione ha due braccia, due mani due gambe, due piedi, due orecchie ed un solo cervello, citando il testo di una famosa canzone.
A questo punto siamo drogati, nel senso cerebrale della parola. Quello che proviamo ci piace e ne vogliamo ancora.
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SI ACCENDONO LE EMOZIONI: PERCORSI NEUROPSICOFISIOLOGICI DELL'ESPERIENZA ESTETICA
Le sensazioni e le percezioni accendono le emozioni. Le neuroscienze rivelano che le regioni del cervello specializzate nell'elaborazione dell'informazione visiva vengono attivate anche dal senso del tatto. In particolare la corteccia occipitale laterale, si attiva sia alla vista, sia sensazione tattile di un oggetto. Ma in sinergia, si attiva anche la corteccia occipitale mediale, indipendentemente dal fatto che l'oggetto venga percepito dall'occhio o dalla mano…
Ma la percezione non coinvolge solo il cervello, in un'ottica più allargata, psicofisiologica, la percezione coinvolge l'intero sistema corpo e tutte le sue funzioni nella sua unità, appunto, psicofisica.
Il modo di funzionare della mente caratterizza questa integrazione, che diviene, nel corso dello sviluppo, specificatamente individuale.
In questa dimensione di integrazione mente corpo, ci collega immediatamente all'arte o meglio all'esperienza estetica dell'arte in cui è possibile esperire, ed esprimere, tutte le sensorialità.
Quando guardiamo un quadro, ad esempio, immediatamente dopo la visione si attiva una rappresentazione multisensoriale nelle regioni superiori del cervello. Questa combinazione sensoriale ci permette di identificare i diversi materiali…
Ma quella parte del cervello accende altre vie, collegandosi con parti più periferiche dell'organismo, come i visceri, la muscolatura, la cute. Questi a loro volta rimandano segnali di ritorno alle regioni del cervello deputate al riconoscimento e alla regolazione delle emozioni, come illustrato dall'immagine iniziale… L'esperienza di produrre e di esperire arte è un viaggio che prevede strade diverse e molti paesaggi … Vista, tatto, singolarmente o in combinazione tra loro sono in grado di reclutare i sistemi emotivi del nostro cervello: amigdala e ipotalamo … e se non abbiamo inibizioni, il sistema modulatorio dopaminergico ci farà vivere tutte le sfumature emotive.
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Circuito Nigro-striatale. Il funzionamento dopaminergico di questo circuito provoca la liberazione della dopamina omolaterale. (presso Libreria DELLO SPORT Palermo) https://www.instagram.com/p/BiT1AYTAbv7/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1e42iy2zmgv0i
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Ti amerei, come la prima volta, di un amore puro che oggi trovi scritto un po’ ovunque, con quelle poesie che leggi nei cessi dell’Autogrill o sui blog in piena tempesta ormonale, di voglie represse che si danno un po’ a chiunque: ti amerei, come la prima volta, di un amore che non puoi scordare, tatuato sul petto, come quella croce che devi rassegnarti a portare, per il resto della tua vita. Ti amerei come chi ama gli animali e poi vorrebbe l’estinzione della razza umana. Ti amerei come i patrioti della mia Terra, che fanno a pezzi la bandiera e vorrebbero espatriare in un posto lontano, ma poi restano sempre qui, per la gioia dei vicini che cercano di stargli lontano. E come siamo stupidi, ad amare, ad essere il rumore sordo di un oggetto che cade, le labbra scomposte che incitano alla violenza e dimenticano l’indecenza di un bacio rubato, in un momento come un altro. E come siamo stupidi, ad amare, a scrivere frasi dedicate a chi non ci si fila nemmeno per sbaglio, per poi lasciare chi ci si fila (forse per sbaglio) a morir d’amore, di un amore che ha contaminato la Terra in cui vivo di lucchetti e figli nati da tradimenti: meglio gli animali, non posso che darvi ragione. Ti amerei, come la prima volta, di un amore che si vede solo nei film, in cui più ti incazzi e più i protagonisti sono sempre soddisfatti del loro vivere melenso. Ma la nostra non è mica una commedia, forse più un atto drammatico consumato nella mia testa, ed io ti amerei, come la prima volta, di un amore che non abbiamo ancora scritto, perché nel cesso dell’autogrill non ho trovato il tuo numero e sui blog c’è tanta di quella poesia, che il mio essere così disturbata non rende giustizia al mio lato romantico (che nascondo così bene). E allora ti amerei con tutto il mio sistema limbico. Con tutto il circuito dopaminergico. Con tutta la neurogenesi che il mio cervello possiede. Nella speranza che Alzheimer non mi colpisca e non mi faccia scordare il bene che provo ad amare gli animali e a sperare nell’estinzione della razza umana. Sì, possibilmente anche della tua.
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I fibromialgici possono provare anche con la cannabis, c'è un sito che localizza medici e farmacie che già la trattano. (non sono medico, ma per lavoro ormai ho una discreta cultura sul tema)
La mia remora a parlare del controllo della sintomatologia della fibromialgia tramite cannabis deriva da due o tre fattori.
Prima di tutto gli studi (li allegherò qualora ci siano persone interessate) che danno risultati molto contraddittori sulla sua efficacia effettiva nel controllo del dolore e della sintomatologia e seppur sembri che ci sia una qualche azione sui ricettori degli endocannabinoidi e sul sistema serotoninergico e dopaminergico, quasi tutti gli autori sospettano un bias nella raccolta dei dati e concludono con il classico ‘Further studies needed’.
E ora gli effetti collaterali.
Nell’uso di cannabinoidi ce ne sono di acuti e di lungo periodo: per ottenere una risposta neurologica nei pazienti con fibromialgia non è stato possibile utilizzare la classica somministrazione tramite aspirazione di marijuana combusta (questo vale per tutto l'uso medico: la maggior parte del principio attivo, il tetraidrocannabinolo, si perde nella combustione e con esso l’effetto terapeutico, rimanendo solo quello ‘ricreativo’) e quindi si è somministrato il Nabilone, tetraidrocannabinolo per via orale, con l��insoergenza di alcuni effetti collaterali importanti quali nausea, vomito e confusione (non rari e infrequenti).
Per ciò che riguarda gli effetti collaterali nel lungo periodo (in particolare la comprovata azione slatentizzante su patologie psichiatriche) c’è da considerare che è molto difficile fare una diagnosi di fibromialgia, dal momento che si tratta di un quadro patologico caratterizzato dalla mancanza assoluta di segni medici evidenti: non c’è alterazione di esami ematici, non ci sono tumefazione, gonfiore, rossore e all’EO tutti i sintomi dolorosi e di impotenza funzionale sono solo riferiti dal paziente e non sempre evocabili ai tender points.
Questo significa che, escludendo le persone a cui è stata fatta diagnosi certa da uno specialista, la fibromialgia è diventata una malattia che sta andando molto di moda in una fetta consistente della popolazione femminile, con autodiagnosi fatte in maniera superficiale su internet e cure fai-da-te.Il mio timore (che non è solo mio, senza scomodare un Giovanardi) è che se l’uso di cannabinoidi per via orale potrebbe essere moderatamente utile (da confermare) nella fase conclamata e invalidante della fibromialgia (si parla di persone che non escono di casa perché fanno fatica ad alzarsi dal letto), dall’altra parte che pubblicizzare la marijuana come rimedio universale potrebbe portarne al consumo indiscriminato una pletora di giovani pazienti con malattia autodiagnosticata e il corposo rischio di slatentizzazione e acutizzazione delle stesse componenti psichiatriche che le hanno portate a credere di esserne affette.
In ogni caso, quelle persone che hanno avuto la diagnosi certa di uno specialista, potranno chiedere lumi sulla sua efficacia allo stesso specialista che le segue.
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I bambini di sei anni ridono 300 volte al giorno, esordisce. Gli adulti lo fanno da zero a 11 volte. Vuol dire che tutti noi, crescendo, perdiamo funzioni che sono vantaggiose: ridere attiva il sistema dopaminergico e migliora il sistema immunitario. È un meccanismo salutare per il cervello, e per l’intero organismo. C’è da chiedersi come mai ci evolviamo, come individui, in modo così svantaggioso.
Annamaria Testa
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Motivacional se liberte e saia da caixinha, ao sairmos da zona de conforto das nossas correntes mentais inicialmente nos deparamos com o medo (amigdala cerebral) do novo, depois ativamos nossa córtex pré frontal para o melhor planejamento e reconhecimento do novo habitar e por último ativamos nosso núcleo acumbens dopaminergico para como condor dos alpes andinos nos libertar para nos lançarmos no precipício do vôo da vida rumo a liberdade e libertação das nossas correntes mentais que nos aprisionam na zona de conforto do nosso ego interior, voe e saia da caixinha. #condor #condorandino #dopamina https://www.instagram.com/p/CE9jj6FnRRo/?igshid=cjqqr756l3vy
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APUNTES PARTE 3 Grafica : By Banksy Foto : By Magleb & Liam H Superar una adicción no es algo sencillo, el aspecto sensorial se encuentra amarrado a una acotada sensación especifica cuya necesidad se reiterarse se presenta de manera normal al principio, reiterada luego y continua con el tiempo, llegando un punto en que adicto no puede substraerse aun queriéndolo hacer. Con respecto a lo antes mencionado, creemos que no pueden hacerse generalizaciones precisas, cada consumidor tiene su propia tendencia genética, su propia caracteristica dopaminergica y sus propias condiciones sociales, psicologicas y ambientales. Recordemos que el sistema dopaminergico es el sistema de neurotrasmision cerebral que regula "el craving" o busqueda de satisfaccion y la recompensa obtenida de dicha busqueda, tambien es necesario considerar que la triada - Influencia genetica, Condiciones Psicologicas, influencia ambiental - derivada de la consideracion del ser humano como un ser Bio-psico-social es variable. Dentro de lo que en la actualidad y a nivel social son las adicciones, existen muchas carencias de todo tipo, en principio de atencion y prevención, son pocos los que se dedican a pleno y poniendo todo de si para la asistencia y el apoyo psicosocial necesario para la recuperacion de adictos, en consecuencia la demanda de necesidad supera ampliamente a la oferta de asistencia efectiva. Lo mismo ocurre con la prevencion, la cultura de la droga y la delincuencia viene ganando ampliamente la batalla y la prueba de ello esta en lo que vemos dia a dia en la calle. Otro de los graves problemas que hay es tambien la ignorancia. No hay que confundir tener un conocimiento adecuado, capacitacion y capacidad para hacer prevencion al respecto del consumo de drogas, con saber que tipo de drogas se consumen o estan de moda, haberlas consumido o hacer estupidos comentarios que pretenden dejar entrever que se tiene experiencia en la calle o que se esta capacitado para drogarse o haberlo hecho de manera segura. Hay un mínimo contacto personal con el tema que se hace necesario y que es tambien la motivacion de quienes realizan ese trabajo y el mismo puede provenir de cualquier ambito. Mientras las personas que realizan la prevencion esten capacitadas y se preparen debidamente, tengan interes por los demas, sepan escuchar y puedan dar un mensaje claro y realista pueden ser la pieza clave que evite la desgracia de la adiccion a una persona o que motive a un adicto para buscar ayuda y tratamiento. Es importante entender que el adicto no carece de valores morales ni de aspectos positivos en su persona, los mismos los tiene subyugados a la necesidad adictiva y por lo tanto en segundo plano frente a la adicción. El adicto es el primero que sufre aunque no lo demuestre conscientemente, pero, existen variadas formas de sufrir y no solo se sufre de manera convencional, también se sufre autodestruyéndose, exponiéndose a peligros, autocastigándose, padeciendo síntomas de expresión del sufrimiento, como puede ser la ansiedad y sus efectos en el organismo. Tambien se sufre evitando el recuerdo doloroso y en algunos casos puede ser tan intensa esa necesidad de evitación que se convierte en disociación y como tal presentar un cuadro mas complejo de padecimiento, también se sufre por perdidas que no necesariamente son las típicas, como ser muertes y separaciones, sino por perdidas simbólicas, como por ejemplo la perdida de expectativas sobre si mismo o perdidas derivadas de la necesidad de satisfacer cierto narcisismo inconsciente.....…en síntesis…....sufrir sufrimos todos los seres humanos, la diferencia radica en poder aceptarlo, superarlo y posicionarse por encima de esa aflicción emocional subjetiva que es el dolor.
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NIAR
Selegilina
Comprimido - Embalagem com 10, 30 e 60 comprimidos sulcados.
Uso adulto
Composição do Niar
Cada comprimido contém:Cloridrato de Selegilina....................5ml
Informação ao Paciente do Niar
Armazenamento: O medicamento deve ser mantido ao abrigo da umidade e calor, em lugar fresco abaixo de 30ºc.
Validade: o prazo de validade é de 24 meses, a contar da data de sua fabricação.
NÃO USE MEDICAMENTOS COM PRAZO DE VALIDADE VENCIDO.
Cuidados na administração: Recomenda-se não administrar o medicamento para as gestantes, e no período de amamentação1. assim, se durante um tratamento a paciente engravidar, médico deve ser informado. Em geral, não são necessários cuidados especiais para a interrupção do tratamento.
Reações desagradáveis: São raras as reações ao medicamento. Nesses casos o médico deve ser informado imediatamente.
Informe ao médico, quais os medicamentos que está utilizando.
NÃO TOME REMÉDIO SEM O CONHECIMENTO DO SEU MÉDICO, PODE SER PERIGOSO PARA SUA SAÚDE2.
INFORMAÇÕES TÉCNICAS
Mecanismo de ação do fármaco3
A Selegilina apresenta as seguintes ações: 1) Ação anti mao4 (manoamino-oxidase) potente e seletiva sobre a mao4-b, demonstrada "in vitro" e "in vivo", através da inibição da oxidação da benzilamina, da feniletilamina e da dopamia em concentrações que não influenciam significativamente o metabolismo5 da serotonina.
2) Um efeito importante é aquele sobre a dopamina6, em relação às aplicações terapêuticas da substância. foi demonstrado em animais e no ser humano, que a selegilina aumenta os níveis cerebrais de dopamina6, seja através da inibição do metabolismo5, seja pela inibição da reabsorção ("re-uptake") da dopamina6. Portanto a selegilina apresenta uma ação ativadora dos neurônios7 dopaminérgicos da substância negra estriada, resultando um complemento com relação a levodopa, que estimulando os receptores pós-sinápticos e os autoreceptores dopaminergicos pré-sinápticos, inibe a atividade dos neurônios7 dopaminérgicos.
3) A selegilina, ao nível cerebral, corrige a atividade excessiva da mao4-b e dessa forma a diminuição dos neurônios7, onde a dopamina6 é sintetizada, seja pela proliferação substitutiva das células8 da gila, que ocasionam um aumento da atividade da mao4-b.
4) Diferentemente dos imao9 clássicos reduz a liberação de noradrenalina10 ao nível do tecido11 cerebral. Além disso inibe o "uptake"de noradrenalina10 marcada com isótopos radioativo12, em locais do tecido11.
5) O efeito estimulante da selegilina em ratos é uma confirmação definitiva da estimulação (agonismo) dopaminérgica.
6) Nas fases iniciais da doença (parkinsonismo-primeira fase), o uso da selegilina, na forma de monoterapia, pode ser eficaz do ponto de vista clínico, na melhoria da invalidez dos pacientes e sobre a diminuição da progressão da doença, retardando de maneira significativa, a necessidade do uso da levodopa, segundo alguns estudos.
7) O tratamento com selegilina em associação com a levodopa está particularmente indicado nos pacientes, que durante o tratamento com doses elevadas de levodopa apresentem fenômenos de flutuações ("on-off"), discnesias e acinesias. O sal possibilita reduzir em média, 30% das doses de levodopa, necessários para o controle da sintomatologia, assim sendo, colabora para que não apareça ("long-term levodopa syndrome").
Indicações do Niar
Está indicado para o tratamento da doença de parkinson13 idoipática em combinação com l-dopa ou l-dopa e carbidopa.
Contra Indicações Absolutas do Niar
hipersensibilidade individual demonstrada ao produto.
Relativas: a selegilina não deverá ser administrada em pacientes com: Movimentos involuntários anormais, na fase "on" Psicose14 grave ou demência15 profunda Ulcera16 péptica ativa Outras doenças extra-piramidais, tais como: tremor essencial (hereditário), discinesia tardia17 e coréia de Huntington18 Gravidez19 e amamentação1
Precauções do Niar
Manter-se longe do alcance das crianças. Não utilizar o produto no tremor essencial, coréia de huntilington que são síndromes não relacionadas a falta de dopamina6. Embora o produto seja indicado para uma doença que atinge pessoas, em geral, acima dos 50 anos, o produto não deverá ser utilizado em mulheres grávidas ou na lactação20 pois a segurança da selegilina não foi estabelecida, nessas situações. Não se indica a selegilina em associação a produtos inibidores da monoaminooxidase (imao9), não seletivos. Durante o tratamento, aconselha-se efetuar controles periódicos da função hepática21. Realizar seguimentos periódico do paciente, a fim de ajustar a posologia da levodopa de forma gradativa, de acordo com a evolução clínica do paciente. Não deve ser administrado à noite, pois pode produzir insônia. deve ser usado com cautela em nefropatas e hepatopatas pelo provável efeito acumulativo.
Interações Medicamentosas do Niar
A selegilina potencializa os efeitos adversos da levodopa. deve ser reduzida 2 a 3 dias após início da selegilina. Interage com meperidina e outros apiáceos levando a complicações severas. Doses altas de selegilina (20mg) interagem com a tiramina presente em alguns alimentos, podendo causar crise hipertensiva súbita e severa.
Reações Adversas ou Efeitos Colaterais22 do Niar
Selegilina é, em geral, bem tolerada. A selegilina aumenta os efeitos colaterais22 dose dependente da levodopa, ou levodopa e cardbidopa que após diminuição da dose. Quando houver sido determinada a dose ideal da levodopa usada isoladamente. A selegilina pode causar aumento das enzimas hepáticas23. Outras reações: insônia, vertigens24 ou tonturas25, cefaléia26, náuseas27 e outras alterações gastrintestinais e hipotensão28 ortostástica, agitação, bradicinesia29, coréia, delírios, hipertensão30, síncope31. Aumento dos movimentos involuntários, arritmia32, episódios novos ou recidivantes33 de angina34, edema35 dos membros inferiores, queda de cabelos, perda de peso e nervosismo, ansiedade, obstipação36, letargia37, distonia38, sudorese39, sangramento gastrintestinal, asma40.
Posologia do Niar
Em associação com a levodopa ou com as associações da levodopa + inibidores da descarboxilase: posologia inicial de ½ ou 1 comprimido ao dia, pela manhã ou em duas administrações diárias. nos pacientes que apresentam discinesias, acinesias e fenômenos de flutuações ("on-off"): a dose de manutenção, geralmente, é de dois comprimidos ao dia.Para aqueles pacientes que recebem doses máximas de levodopa e inibidor periférico sem obter benefícios terapêuticos satisfatórios, agregar selegilina diretamente ao tratamento usual do paciente com o mesmo esquema anterior. caso haja efeitos adversos da l-dopa, reduzir esta ã medida que se chega à dose ótima de selegilina. doses maiores que 10mg/dia não são mais eficazes e podem levar a reação hipertensiva mediada pela tiramina.
Superdosagem do Niar
Quadro clínico (sintomas41 e sinais42):Não foram relatados casos de superdosagem com selegilina, se usado de acordo com a posologia indicada. Observou-se porém, que alguns indivíduos expostos a dose de 600 mg/dia, apresentaram agitação psicomotora43 e depressão. sendo o produto imao9 pode-se esperar quadro clínico semelhante aos outros imao9.
Tratamento do Niar
No caso de evento, providenciar imediata hospitalização. aconselha-se a indução do vômito44 somente se a ingestão for recente, ou então, realizar lavagem gástrica45.Outros parâmetros hemodinâmicos deverão ser monitorizados, desde que constatado o evento, durante pelo menos 48 horas após o episódio haver ocorrido.
Atenção: Este produto é um novo medicamento e embora as pesquisas realizadas tenham indicado eficácia e tolerância quando corretamente indicado, podem ocorrer reações imprevisíveis ainda não descritas ou conhecidas. em caso de suspeita de reações adversas, o médico responsável deve ser informado.
NIAR foi originalmente publicado para: https://buladeremedio.com/
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