Tumgik
#e vorrei un po’ di comprensione e di appoggio
joyfiorellino · 1 year
Text
^
0 notes
kon-igi · 4 years
Text
AMBARABA’ CICCI’ COCCOVID
A star fuori tocca proprio a te.
Dell’efficacia, della sicurezza, della chiarezza del vaccino ne parlerò un’altra volta... io adesso sento il bisogno di parlare dell’eticità del vaccino o meglio, di quello che la gente si aspetta e sente di meritare dal vaccino.
Attenzione... sembrerò radicale, offensivo e insensibile ma tenete bene a mente cosa sono solito scrivere, dire e anche fare per tutti quelli che mi chiedono aiuto e capirete che il mio discorso è più ampio del singolo caso personale, a cui sono disposto a chiedere scusa di persona se si sentirà offeso da quanto sto per dire.
Ne ho un ricordo confuso perché è un qualcosa visto 20 anni fa ma mi ricordo bene le parole di quella madre medio-orientale in un intervista...
‘I miei figli sono morti sotto le macerie dopo un bombardamento americano e ora gli americani sanno cosa si prova’
Era l’11 Settembre 2001.
È un po’ offensivo (soprattutto della vostra intelligenza) specificarlo ma non troverete mai in me una sola parola di giustificazione, comprensione o tantomeno appoggio a un QUALSIASI ATTO DI VIOLENZA IN NOME DI UN DIO O DI VALORI SUPERIORI... l’unico sentimento che provo è sconforto, tristezza e rassegnazione di fronte alla realpolitik del cinismo socio-economico globale e all’ipocrita stupore di chi si vede tornare indietro lo stesso schema di gioco.
Il nostro benessere è il sacrificio di altri. Punto.
Tenetelo bene a mente tutte le volte che dimenticherete di enumerare le vostre fortune, magari contandole due volte, e vi lamenterete che vi è stato ‘negato’ qualcosa, perché il più miserabile di voi sta già vivendo meglio della maggior parte degli abitanti di questo pianeta.
Cazzo di senso delle proporzioni, signori e signore della giuria.
Non stupitevi, per favore, di quello che vi sembrerà un mio improvviso cambio di paradigma: nel mio piccolo sono stato vicino a quante più persone possibile in questi lunghi mesi di paura (e a volte di schietto terrore irrazionale) e continuerò ad ascoltare quello che un’altra persona avrebbe liquidato come una lagna da privilegiati. Io non l’ho fatto e non lo farò mai perché la paura è un pozzo dal quale non si esce da soli ed evidentemente io ho delle instancabili braccia lunghe.
Però adesso sta arrivando il vaccino e sarete tutti salvi.
In realtà non fateci troppo affidamento... morirete prima.
Morirete gonfi di rabbia perché lo faranno a qualcun’altro meno meritevole e bisognoso di voi, morirete di sconforto perché saltelleranno sul calendario come dei bambini col gioco della campana, morirete con i globi oculari liquefatti sulle guance per scovare in rete il perché le cose stanno come non sembrano e sembrano come non stanno... morirete tutti con la promessa del ritorno a una normalità che era così anormale da esservici quasi abituati. 
E sapete una cosa? 
Ce lo meritiamo.
Tutti in frenetica fila a pregare di essere i prossimi a ricevere la dose di vaccino e io vorrei portarvi per i capelli di fronte a una madre africana che si vede morire tra le braccia l’ennesimo figlio neonato di diarrea emorragica perché non ha latte e quello in polvere delle suore l’ha reidratato con l’acqua putrida di un fosso vicino alle fogne a cielo aperto.
Tutti i giorni. Migliaia di bambini in ogni parte del mondo.
Non è benaltrismo... avete il cuore stronzo e il cervello doppiamente e non è colpa di vostra nonna o di vostra madre che vi citavano la fame dei bambini africani quando non finivate la minestra nel piatto... ora avete gli strumenti intellettivi e digitali per sapere e capire.
Se mi fosse data la volontà di scegliere e se non sapessi che sarebbe un atto di irresponsabilità verso i miei pazienti, io il vaccino per il Covid-19 non lo farei.
Lo lascerei volentieri a qualcuno di voi, nella speranza che una volta che si fosse dissolta questa vostra paura, aveste l’onestà di guardarvi indietro e di prendere in considerazione l’idea che per proteggere parte della vostra preziosa vita da qualcosa senza nome, nel suo nome ne avete sacrificato la parte migliore, quella che non torna più.
E aveste poi la fottuta decenza di riemergere dal mare di merda che vi siete cagati addosso per darvi una ripulita e guardare più lontano della prima pagina della Gazzetta di Culandia dove fino a quel momento vi hanno fatto la lista delle cose che vi devono rendere felici con tanto di listino prezzi.
Io vi ho ascoltato per otto mesi con la segreta speranza che imparaste a fare la stessa cosa con qualcun’altro.
Ditemi che non rimarrò deluso.
103 notes · View notes