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#farfalle luminose
ARTISTI DI STRADA: tocco di allegra magia!
CHI SONO GLI ARTISTI DI STRADA Nelle piazze più belle del mondo, oltre alla cultura e all’importanza storica e sociologica del posto,  folle di turisti sono attratti da spettacoli spontanei di artisti di strada, che offrono il talento in cambio di un’offerta. Queste “improvvisazioni”, più o meno studiate, permettono loro di essere liberi di girare il mondo, liberi di potersi esprimere e di…
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intotheclash · 2 years
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Farfalle luminose
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lamilanomagazine · 10 months
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Ancora tanti eventi per "Frosinone città in festa"
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Ancora tanti eventi per "Frosinone città in festa" Proseguono gli appuntamenti del ricco programma, fortemente voluto dal Sindaco Riccardo Mastrangeli, per celebrare le festività natalizie nell’ambito di “Frosinone Città in festa”. “La risposta della cittadinanza al primo weekend di eventi è stata oltre ogni aspettativa – ha dichiarato il Sindaco Mastrangeli – La soddisfazione più grande? Essere testimoni della gioia e delle risate dei bambini che hanno partecipato alle tante attività pensate appositamente per loro. Il calendario stilato dall’amministrazione comunale, con il contributo di tutti gli assessorati, dei commercianti e delle associazioni oltre che dell'Unità pastorale del centro storico, prevede oltre un mese di eventi e iniziative per coinvolgere l’intera comunità e in particolare proprio i più piccoli in momenti di aggregazione, divertimento e condivisione, con l’augurio che queste festività portino tanta serenità e gioia di stare insieme”. Giovedì 7 dicembre al palazzetto dello sport, alle 17, si terrà Il Natale dei Nonni. Venerdì 8, in via Aldo Moro e Villa comunale sarà possibile avvistare, dalle ore 16, la slitta condotta da Babbo Natale (Magnolia, via Aldo Moro) che arriverà in Villa Comunale. Qui, spazio all’animazione e allo spettacolo natalizio a cura della scuola di danza “La fabbrica del movimento” di Giulia Perrera. Tutti i bambini presenti potranno scattare la foto ricordo con Babbo Natale e imbucare la letterina scritta in collaborazione con la creatività del laboratorio Matite creative; dalle 17, Smart Xmas games. La facciata della Villa Comunale diventerà un campo di gioco. Proiezioni 3D interattive; giochi arcade anni 80 da 4 a 8 persone insieme; per bambini, ragazzi e adulti. Dall’8 al 10 dicembre, Stella di Natale Ail, a cura della Ail di Frosinone. Al quartiere Giardino, 8, 9 e 10 dicembre, in programma la mostra pittorica di foto e stampe dal titolo “I tesori nascosti” dell’associazione culturale “La cantina degli indipendenti”. Venerdì 8 al palazzo comunale alle 18 aperitivo in Comune; concerto di Lys Ensemble Per motivi di sicurezza legati alla capienza degli spazi, è obbligatoria la prenotazione tramite messaggio WhatsApp al numero 328/8350293. In piazzale Vittorio Veneto, ore 18, animazione, giochi di luce e musica: “farfalle luminose e trampolieri”. Si riparte con gli eventi sabato 9 alla Villa comunale dalle ore 16, con il dancing piano show e un pianoforte gigante che si può suonare… con i piedi. I brani sono realizzati da due ballerine che coinvolgeranno il pubblico. Ogni piccolo partecipante avrà un piccolo, dolce, omaggio. A fine manifestazione, sorteggio dei partecipanti: in palio una vacanza a Barcellona. In pomeriggio al Parco Matusa dalle 15 in programma il concerto del coro “I Piccoli Pastorelli” Il Canto di Dio; “New Talent”, esibizione canora degli allievi del maestro Fabio Fax; “Kris dance”, esibizione scuola di ballo. Sempre sabato 9, alle 19, al Rione Giardino il Fauone della Madonna di Loreto. Domenica 10 dicembre, infine, in piazzale Vittorio Veneto, dalle 10.30 “Clownterapia” in favore dei bambini, associazione “Teniamoci per mano onlus” a cura della commissione consiliare servizi sociali; spettacolo di animazione “elfo di Natale”. Sempre nel centro storico, in largo Amendola alle 15, “Cioccolando a Frosinone”, con la partecipazione della scuola di formazione della Confartigianato Imprese Frosinone, Asso Eventi Form Lazio e della scuola alberghiera di Ceccano; ore 16, spettacolo di animazione “elfo di Natale”. In piazza Cervini, nella parte bassa della città, dalle 10.30 animazione bimbi con “Scarabocchio”; alle 17.30 in via Aldo Moro animazione, giochi di luce e musica: “farfalle luminose e trampolieri”. Alla Villa, alle 17, si terrà uno spettacolo musicale con antichi strumenti provenienti da varie parti del mondo, con coreografie d’impatto e danze in diversi stili. Alle 19 di scena il recital-concerto “Ragionar d’amore” diretto e interpretato da Amedeo Di Sora (Compagnia Teatro dell’Appeso), con la partecipazione dei musicisti Enio Marfoli e Vittorio Oi. Il programma integrale è diffuso su tutti i canali istituzionali (sito, social network, tabelloni luminosi) del Comune.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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sounds-right · 2 years
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Milanodabere.it festeggia 20 anni di vita con un party al Bobino
MILANODABERE.IT, il primo giornale on line milanese festeggia il suo 20esimo anniversario, il 21 Novembre, al Bobino di piazzale di Porta Genova a Milano, dalle 19,30 in poi.
Nato nel preistorico mondo digitale del 2002, Milanodabere.it è una parte della storia di Milano e, nella sua nuova versione, diretta da Francesca Lovatelli Caetani con una redazione tutta da conoscere e amare, racconterà storie belle e curiose, di Milano e di Milanesi, di personaggi che hanno contribuito nel creare il mito di questa città. La rinnovata veste grafica, la migliorata esperienza di navigazione e il nuovo motore AdSense completeranno il tutto.
"Senza svelare troppo, di sicuro vogliamo portare  interessanti sorprese in corrispondenza dell'importante passaggio di questo ventennale" racconta l'amministratore della società Claudio Chimini, che poi prosegue: "Ai classici redazionali, articoli e blog di qualità che da sempre caratterizzano la nostra testata, affiancheremo le nuove esigenze degli utenti in una fruizione della notizia sempre più in tempo reale, non solo nell'attualità della cronaca, ma anche delle informazioni legate a ciò che ha fatto, farà e sta facendo battere il cuore della nostra metropoli. In ultimo cercheremo di utilizzare al massimo le opportunità delle nuove tecnologie, dal voice recognition all'intelligenza artificiale". 
I festeggiamenti, con la presenza annunciata di vip, celebrities, influencer, imprenditori e autorità, inizieranno alle 19.30 in un pre-show riservato ai soci, alle aziende partners, alle istituzioni e alla stampa, per continuare in una grande festa dalle 21.30. 
Dj e performer della serata sarà Iconize che animerà la pista, tra installazioni e luci fucsia, animazione a effetto con danzatrici luminose e farfalle. Non mancherà un ritrattista caricaturista a disposizione del pubblico e degli ospiti presenti, che alternerà volti a scorci della vecchia e nuova Milano.
In ultimo sarà la tecnologia a farla da padrone, con un'innovativa attività di instant marketing dedicata al mondo dei social e volta a valorizzare i numerosi creator che saranno presenti, con una fan base digitale prevista "in pista" di oltre 10 milioni di utenti.
Non rimane che attendere il 21 Novembre, da quando il sito sarà on line nella nuova release di milanodabere.it, che verrà celebrata con il suo ventennale nel party al Bobino. 
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tarditardi · 2 years
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Milanodabere.it festeggia 20 anni di vita con un party al Bobino
MILANODABERE.IT, il primo giornale on line milanese festeggia il suo 20esimo anniversario, il 21 Novembre, al Bobino di piazzale di Porta Genova a Milano, dalle 19,30 in poi.
Nato nel preistorico mondo digitale del 2002, Milanodabere.it è una parte della storia di Milano e, nella sua nuova versione, diretta da Francesca Lovatelli Caetani con una redazione tutta da conoscere e amare, racconterà storie belle e curiose, di Milano e di Milanesi, di personaggi che hanno contribuito nel creare il mito di questa città. La rinnovata veste grafica, la migliorata esperienza di navigazione e il nuovo motore AdSense completeranno il tutto.
"Senza svelare troppo, di sicuro vogliamo portare  interessanti sorprese in corrispondenza dell'importante passaggio di questo ventennale" racconta l'amministratore della società Claudio Chimini, che poi prosegue: "Ai classici redazionali, articoli e blog di qualità che da sempre caratterizzano la nostra testata, affiancheremo le nuove esigenze degli utenti in una fruizione della notizia sempre più in tempo reale, non solo nell'attualità della cronaca, ma anche delle informazioni legate a ciò che ha fatto, farà e sta facendo battere il cuore della nostra metropoli. In ultimo cercheremo di utilizzare al massimo le opportunità delle nuove tecnologie, dal voice recognition all'intelligenza artificiale". 
I festeggiamenti, con la presenza annunciata di vip, celebrities, influencer, imprenditori e autorità, inizieranno alle 19.30 in un pre-show riservato ai soci, alle aziende partners, alle istituzioni e alla stampa, per continuare in una grande festa dalle 21.30. 
Dj e performer della serata sarà Iconize che animerà la pista, tra installazioni e luci fucsia, animazione a effetto con danzatrici luminose e farfalle. Non mancherà un ritrattista caricaturista a disposizione del pubblico e degli ospiti presenti, che alternerà volti a scorci della vecchia e nuova Milano.
In ultimo sarà la tecnologia a farla da padrone, con un'innovativa attività di instant marketing dedicata al mondo dei social e volta a valorizzare i numerosi creator che saranno presenti, con una fan base digitale prevista "in pista" di oltre 10 milioni di utenti.
Non rimane che attendere il 21 Novembre, da quando il sito sarà on line nella nuova release di milanodabere.it, che verrà celebrata con il suo ventennale nel party al Bobino. 
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sciatu · 4 years
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Casa alle Eolie.
Un giorno troveremo la nostra casa, quella che neanche si vede tra il verde delle piante ed i fiori colorati, una casa cullata dal canto delle cicale e dal vento che viene dal mare che fa ondeggiare i piccoli rami degli alberi e le tende alla finestra, dove il sole è ferma anche a mezzogiorno e non riesce a passare tra le verdi foglie del giardino per venirci a trovare tra le bianche pareti. Sarà una casa senza televisore dove vedere solo albe e tramonti, le nuvole correre spinte dal vento e le stelle nelle notti sorgere e passare lasciando strisce di luci e ricordi felici. Avremo per vicino il mare nel suo eterno andare e tornare, il suo borbottio di schiuma, le sue urla portate dai cavalloni nella sua furia invernale. Avremo per vicino il fuoco del vulcano, la sua ira di vecchio dio decaduto, che non comprende più il mondo. La sua ira sarà portata dalle ceneri e lapilli che donerà al vento e che come pioggia di sabbia invaderanno il giardino. Infine nel buio vedremo il suo fuoco immortale brillare come rosso rubino così come nel buio delle stanze, farà il tuo cuore. Sarà una casa costruita esattamente nel centro, del centro del mondo che per me sei tu con il tuo sorriso lunare, la tua pelle dal sapore di sale come il mare infinito. Seduti nel patio osserveremo lontano l’orizzonte, pensando ai tanti formicai fatti di cemento e di alte torri di vetro, dove non vi sono fiori per le api o farfalle che aprono le grandi ali distese sulle foglie della vite. Immagineremo cosi bellissime e luminose strade con negozi ricchissimi in cui mai entreremo perché in quella casa nascosta tra i fiori, ai piedi del nero vulcano, avremo già tutto quello che alla nostra vita ha dato il suo senso.
One day we will find our home, the one that is not even seen between the green of the plants and the colorful flowers, a house lulled by the song of cicadas and the wind that comes from the sea that makes the small branches of the trees  and the curtains at the window slowly sway, where the sun is always at noon and is unable to pass between the green leaves of the garden to visit us between the white walls. It will be a house without a television where you can only see sunrises and sunsets, the clouds rushing by the wind and the stars in the nights rise and pass, leaving strips of lights and happy memories. We will have the sea close by in its eternal come and go, its rumble of foam, its screams carried by the waves in its winter fury. We will have near the fire of the volcano, his wrath of an old fallen god, who no longer understands the world. His anger will be carried by the ashes and lapilli that he will give to the wind and that like a rain of sand will invade the garden. Finally in the dark we will see his immortal fire shine like ​​red ruby as well as in the darkness of the rooms, it will make your heart. It will be a house built exactly in the center, in the center of the world that for me is you with your moon smile, your skin with the taste of salt like the infinite sea. Sitting on the patio we will observe the horizon far away, thinking of the many towns made of concrete and tall glass towers, where there are no flowers for bees or butterflies that open the large wings spread on the leaves of the graps. We will imagine such beautiful and bright streets with very rich shops that we will never enter because in that house hidden among the flowers, at the foot of the black volcano, we will already have everything that has given its meaning to our life.
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waitthetimeyouneed · 5 years
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Luce
Luce. Dal latino, presumo, lux o lucis – non ne sono certa – ossia, fonte luminosa. Due sillabe. Due suoni complementari. Luce. Che bella parola. Diamo sempre scontato il fatto che ci sia una luce. Qualsiasi fonte essa sia. Diamo per scontato il fatto che il giorno sia luminoso e la notte sia cupa. Sole e luna. Due opposti appartenenti alla stessa medaglia. Lo Yin e lo Yang di un cielo ribelle. Non facciamo capo a quanto siamo fortunati a poter vedere il sole, la mattina, quando apriamo la porta di casa per andare al lavoro o quanto brilla la luna – seppur di riflesso – con le sue stelle nella volta celeste. Li vediamo lì, uno con i suoi timidi raggi invernali o in tutta la magnificenza durante l’estate; l’altra che alterna fasi di crescita e di decrescita, a volte uno spicchio, un’amaca bianca dove dondolarsi con il pensiero, a volte un letto morbido e pieno dove lasciar riposare la mente stanca, amica fedele dei viandanti erranti e degli eterni romantici che il lei racchiudono il loro sogno d’amore. Due luci opposte e complementari. Sono naturali. Devono essere per forza lì, altrimenti dove potrebbero mai essere? Cos'altro potrebbe mai fare una stella di dimensioni medio-piccole, costituita principalmente da idrogeno, se non brillare di luce propria fino a spegnersi? Il nostro sistema gira intorno al sole, letteralmente parlando. E’ indispensabile per la sopravvivenza per persone, piante, animali. La luce è essenziale per poter vedere le cose. Diamo per scontato che ci sia l’elettricità. Entriamo in una stanza buia e la prima cosa che facciamo e accendere la luce ma se questa, non ci fosse? Se ci fosse un blackout? Se il contatto elettrico saltasse? Allora, correremmo a ripari e ci circonderemmo di candele e torce. Serve la luce dei fari per poter guidare la notte, servono i lampioni per vedere dove si va. Le persone sono un po’ come gli sfavillii. Sostengo che ci siano due tipi di persone: quelle che emettono luce e quelle che la cercano. Personalmente, sono una falena. Sono attratta dalle persone luminose come le farfalle della notte sono attratte dalla luce di una lampada, di una vetrina, di una luce al neon. Perché basta veramente poco per trasmettere questa luminescenza. Basta soltanto una fiammella, perché questa diventi una potente fiaccola pronta a guidarci lungo una strada buia. Basta una scintilla, per accendere un fuoco ardente per riscaldarci e sciogliere lentamente i nodi oscuri dentro di noi. Bisogna trovare le faville dentro la nostra anima, per ricominciare. Bisogna trattarle con attenzione e particolare riguardo le persone luminose perché com'è vero che basta poco per accendere o far crescere la scintilla che c’è nel nostro spirito ombroso e ritrovare così la strada perduta, è altresì vero che basta poco per raffreddare la fiamma, nell'altra persona. Bisogna preservarla con cura. Non approfittandone. Non gettandola nel vento gelido, non scaraventandola nell'oscurità, non gettandoci sopra un velo d’ombra. Bisogna abbracciarla e proteggerla. Le nostre paure, a volte, possono sembrare come quei maglioni accatastati sulla sedia accanto all'armadio che al buio sembrano facce spaventose, mostri dai denti aguzzi ma è necessaria la fiammella flebile di una candela per vedere la massa informe di un capo spiegato male che si cela invece della visione mostruosa.
La luce, con il suo candore essenziale, con il suo calore, è un elemento insostituibile.
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adambenny · 4 years
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Adamo Bencivenga
La nubenda
La casa della nubenda è quella bianca sopra la collina, l’ultima del paese prima della provinciale, che corre lassù in alto tra i pioppi ancora in fiore, e la puzza e il rumore di gasolio e di benzina, di tante braccia nere, stipate sopra i camion, sudate in affitto, per un giorno o poche ore, per la raccolta del tabacco agli inizi di settembre. La sua casa è di pietra dura che domina il paese, la sua stanza è una mansarda cotta da quel sole, che all’orizzonte già s’appresta a scaldare un nuovo giorno, perché da lì si vede il mare, da lì tutto il paese, case, facce e fontane e il paese in attesa, stipato nella piazza davanti al santuario. Da lì si vede il mare e lo sposo che l’aspetta, rughe vecchie e viso cotto, mani ossute e pelle secca, baffetti anziani e brillantina, un cappello ed un bastone con un’aria soddisfatta per via della scelta e una gardenia bene in vista sulla marsina a righe grigie. Da lì la nubenda esce e sembra una bambina, da lì una donna esce come un santo in processione, da lì una Madonna o una Dea dell’amore, dentro un’aria spessa, mistica cammina, tra due file di sole donne, per le ultime avvertenze, tra le mani delle sarte per l’ultimo ritocco. Lei scende lungo le scale, attenta a non cadere, lentamente a capo chino, passo dopo passo, strascicando la sua coda di seta e di merletti, decorata dalle mani di fanciulle ancora in fiore. Cammina su quelle scarpe, fatte su misura, sono bianche, alte e intatte e sembra scivolare, tra file mute di finestre e logge d’altri tempi, addobbate con gli arazzi in onore della sposa, che la scortano fin dove, la piazza s’apre a festa, e la dirigono sicura senza dubbi né traverse, e la guidano in discesa perché sia facile il cammino, e più ardua l’ascesa semmai ci fosse un’incertezza. La nubenda scende avvolta nel suo pizzo, nessuno può vederla, nessuno, la sua bocca, men che meno i suoi occhi, arricchiti di kajal, sfumati d’antracite, che scrutano curiosi sotto il velo bianco panna, che sa di antico e sa di oro, di broccato e di Borboni, di nobiltà rurale, di forzieri in fondo al mare. Lei cammina verso il giorno e mostra fiera i suoi pendenti, che tintinnano come catene che la legheranno a vita, data in sposa a quel signore che l’ha scelta tra le tante, il più vecchio ed il più ricco con i gioielli di famiglia, la moneta con lo stemma fatta incastonare, che ora mostra in un monile per quel poco che si vede. Lei cammina verso la notte, la prima e poi le altre, con al seguito i bauli stracolmi del corredo, arricchito in tanti anni da finissime lenzuola, fin da quando adolescente, nella penombra della casa, ricamava il suo sogno sui teli di lino puro, con le tipiche accortezze che una donna deve avere, quando il sole all’imbrunire fa talamo e fa sera, quando la luna è ancora alta e il marito la rivuole. Perché lei scende quelle scale come un regalo e un’offerta, come un fiore dato in dono reciso per l’apposta, tra il brusio degli adulti che si tolgono il cappello, al passaggio di quel premio che sa di carne e d’abbondanza, e sa di latte appena munto tra gli odori della stalla, e sa di balia e governante cresciuta nell’ovatta, sotto gli occhi di famiglia per tenerla sempre intatta. Lentamente scende e mantiene il suo segreto, intimo e privato come il fruscio della seta, lei scende e sa di grano pronto per la falce, di pesce che s’impiglia grasso nella rete, e sa di mare prosperoso che sfama la sua gente, di preda e stive piene, di pirati e di razzia, di fianchi abbondanti, generosi nel suo andare, ad arco come viola stretta tra le gambe, come ora quel suo viso intravisto sotto il velo, sa di musica tzigana, di sabbia e carovane, di enigma e sorriso, di mistero da svelare, sa di zingara felice destinata al capobranco, durante il ballo che precede, la prima notte nell’alcova. Lei scende lentamente come un reo o una regina, come un branco di cammelli fieri nel deserto, e sa di mercanti e faccendieri per le vie della seta, che svendono le stoffe per un sorso d’acqua pura. Perché lei scende lentamente e chiunque possa dire, d’aver visto le sua dita ancora prive della fede, d’aver visto una novizia in dubbio per quei voti, e per un attimo soltanto, tra le labbra una preghiera, un miraggio all’orizzonte che corre lungo il filo, che nulla è ancora perso se non altro, il desiderio. Perché lei leggera scende, impalpabile si muove, come dentro un gineceo la prescelta fra le altre, come sposa s’abbellisce, s’adorna di ghirlande, e profuma le sue grazie, e vela le sue forme, quando aspetta il proprio turno, quando guida quell’istinto e gabba il proprio sposo, che la invita e la pretende, finché lui davvero creda, d’averla scelta come eletta, tra le tante preferita, tra le poche concubina. Perché lei leggera scende, tra gli spifferi d’incenso, che si spandono striati tra le grate della chiesa, e sa di sacro e di profano, di sandalo bruciato, d’ocra e d’amaranto, di canapa e cotone, d’amanti e conviventi nei postriboli d'oriente, di nubenda impreziosita che scende lentamente, data in cambio di mille olivi, già strapieni e più frondosi, o d’asini e di muli che lavorano la terra; data in sposa a chi alla fine, s’è svenato nell’offerta, comprata a peso d'oro per un baule di marenghi, lei nuda sulla stadera circondata dalle donne, ha atteso il terzo colpo per suggellare il suo destino e lo sposo ufficialmente ha preteso la sua mano. E lei leggera scende di fianco al suo segreto, e lo sguardo tra la folla pare scorga un viso bruno, che non somiglia affatto allo sposo, in attesa sull’altare, ma ad un giovane del posto che conosce molto bene, è bello, alto, magro con i muscoli di ferro, e il giovane la vede, discreto l’accompagna e una lacrima che scorre suggella il suo segreto, sembra dirle coi suoi occhi, che mai nulla sarà invano, nulla sarà ricordo se il suo cuore batte ancora, se la voglia non ha fine sotto il cono della luna, saranno baci caldi sotto l’ombra degli ulivi. Come ieri o l’altra sera quando tra le braccia forti, sarebbe bastato poco e forse anche meno, tra quei tanti baci buoni, segreti e clandestini, finiti giusto in tempo, trattenuti per dovere, per lasciarla tutta intera allo sposo che l’attende, per lasciarla tutta intatta al talamo stanotte, ma domani finalmente, sembra dirle con lo sguardo, che passata questa notte, sarà amore, amore vero, anche se non sarà il primo a cogliere quel fiore, ma non ci saranno più ragioni o altro impedimento, a far l’amore tra gli olivi, a varcare quella soglia, sorpassare quel confine fino ad oggi proibito. E lei scende maestosa, di fianco al suo segreto, lei scende più leggera nel vestito evanescente, di seta impreziosita da pietre luminose, da merletti e da ricami che ne adornano lo scollo, all´inizio del bel seno, con un velo che l´avvolge, per quegli occhi neri e maschi fuori dalla chiesa, per l’amore che l’attende passata questa notte. Perché lei scende lentamente con il suo incedere austero, per via di quelle labbra morbide e carnose, farfalle variopinte che sanno già dove posarsi, e la fanno incespicare ma è un attimo soltanto, per poi ricomporsi seguire il suo destino.
https://www.liberaeva.com/adamo.htm
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Perché arriverà qualcuno che avrà voglia di giocare con la tua sensibilità, ti dirà “Ti amo” senza sentirlo davvero, ti abbraccerà senza proteggerti sul serio, ti prometterà cose in cui non crede, sarà abile a mentire, a mostrarsi diverso da quello che è, perché lo fa da sempre. Con tutti. E niente, voglio dirti questa cosa: tu fa’ in modo di essere abbastanza pronto da schivare i colpi, e abbastanza forte da incassare quelli che non riuscirai a schivare. Perché succederà, perché cadrai, e il senso del tradimento, dell’inganno, ti getteranno nello sconforto. Ma tu non smettere di crederci, mai! Tu non smetterai di crederci mai!
Perché? Perché poi, l’amore e la felicità torneranno da te, indicandoti la strada, dimostrandoti che esistono, illuminando la tua vita, e tu le riconoscerai subito! E sarà bello. E sarà volare. E sarà il cuore in gola, le capriole, le farfalle, gli slanci verso l’infinito e il cielo nelle vene. Sarà un terremoto. Sarà polvere di stelle e di fuoco e di musica e di magia. Sarà smettere di toccare la terra sotto i tuoi piedi, mentre l’intero universo si capovolge, si rigira, mentre le stelle diventano praterie luminose, e i fiori costellazioni profumate e piene di colori, e sarai catapultato su pianeti e terre marziane, con cavalli alati e pianoforti volanti, fuori dalla tua portata emotiva, oltre l’orizzonte dove possono spingersi i tuoi occhi, oltre i muri e le barriere del suono, della luce, della comunicazione dei sensi, dopo i confini, i limiti, le regole e le geometrie dello spirito… Ma sempre perfettamente dentro il tuo cuore.
Perché? Perché l’amore vero è così: semplice, improvviso. Incredibile. Assurdo. Spaventoso. Meraviglioso. Da toglierti il fiato e farti volare. L’amore ti fa staccare i piedi da terra, e cambia il senso di ogni cosa.
L’amore sei tu, mentre corri verso i luoghi del tuo cuore.
L’amore sei tu, mentre ti abbracci e ti perdoni.
L’amore sei tu, che voli sopra le tue macerie.
L’amore sei tu, che mi hai cambiato la vita, e l’hai resa più bella.
L’amore sei tu, anche quando farà freddo.
L’amore sei tu, ma per sempre...
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Intrattenimento matrimonio: idee per sorprendere gli invitati
Intrattenimento matrimonio: idee per sorprendere gli invitatiUno degli elementi fondamentali nella pianificazione del proprio ricevimento matrimoniale riguarda sicuramente l’intrattenimento degli ospiti. Trampolieri idee per matrimonio Nonostante i protagonisti del wedding day siano gli sposi, gli ospiti rappresentano i cooprotagonisti con cui condividere e festeggiare il lieto evento e, per…
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lollowriter-blog · 5 years
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C era una volta un astronauta.
La sua piccola navicella, come un punto di vernice caduto da un pennello a riposo,​ macchiava timidamente la buia e costante notte dipinta con mano ferma sulla sconfinata tela del cosmo.
Intorno poche stelle. Conosciute, si, ma lontane, fredde, quasi spente. Se ne stava lì,​ a galleggiare, perché é questo che fanno gli astronauti, galleggiano, in un oceano senza fondo ne superficie.​ ​ ​
Legato in vita aveva un corto e grigio cavo metallico, che a sua volta incatenava la sua vita alla fredda lamiera della navicella. Era l'unica cosa che gli impediva di andare alla deriva, di perdersi in quel buio misterioso e sconosciuto, l'unica cosa che gli garantiva sicurezza. Già,​ perché la sicurezza viene prima di tutto,​ ogni bravo astronauta lo sa. Lo spazio è un posto pericoloso, a pochi chilometri da lui grandi buchi neri potevano inghiottire pianeti interi come fossero noccioline, velocissimi asteroidi sfrecciavano incandescenti scalfendo l'oscurità con luminose cicatrici infuocate. Lo spazio é un posto pericoloso, si, ma lui sapeva gestirlo, perché è questo che fanno gli astronauti, calmi e impavidi restano saldi alla loro navicella voltando le spalle alla notte se diventa troppo buia.
Una stella, incuriosita da quel lontano puntino bianco che così nettamente si distingueva e differiva da qualunque cosa avesse fino a quel momento conosciuto, si staccó dal suo sciame e si avvicinò per indagare. Girò intorno alla navicella e li lo vide, il solitario astronauta che ligio al dovere fluttuava, tenacemente attaccato al suo grigio cavo metallico. Lo investì con una luce così accecante ed improvvisa che lui si voltò, alzó lo sguardo celato dalla visiera a specchio del suo enorme casco ed eccola, proprio davanti ai suoi occhi, la stella più bella e luminosa che avesse mai visto in vita sua...e ne aveva viste tante, era un astronauta.
La stella, con il suo incantevole calore, riuscì ad oltrepassare la dura scorza di quella tuta spaziale e rimase ammaliata da quel suono, ritmico e costante, che come un tamburo sentiva rimbombargli all interno del petto. Con la sua luce candida arrivó a svelare uno sguardo triste, malinconico, da troppo occultato dietro una fredda visiera in fibra di carbonio. Lei non lo sapeva, ma é questo che fanno gli astronauti, intorpidiscono il loro cuore per navigare più leggeri attraverso quel mare fatto di galassie.
La notte, nello spazio, continuava ad essere buia e ghiacciata, ma adesso l'astronauta non aveva più freddo, perché la stella era con lui. I pianeti continuavano ad esplodere e gli asteroidi a rombare forte al loro passaggio, ma lui non aveva più bisogno di voltarsi dall'altra parte perché quella luce dava nuova vita al suo sguardo e faceva battere il suo cuore come non aveva mai battuto prima. Non esisteva più paura, non c'era più timore verso l'ignoto. L'astronauta e la stella, come una cosa sola, domavano quell'infinito caos fatto di gelo e fiamme vedendo nascere e morire intorno a loro galassie e sistemi solari.
Con il passare del tempo, però,​ l'astronauta notó che la stella iniziava a spegnersi. Il suo calore non era più forte come una volta e la sua luce si rifletteva fioca e debole sul ricordo di ciò che era prima. Capí che per troppo tempo era stata lontana dalla sua scia cosmica, per troppe lune si era concessa a lui per permettere al suo cuore di scaldarsi e ai suoi occhi di vedere, rinunciando così a​ tutta l'energia di cui una stella ha bisogno.
Non poteva permetterlo, si sentiva soffocare al pensiero di essere responsabile del declino di cotanta maestosa bellezza. Le chiese cosí, facendosi forza, di tornare al suo posto, dove le stelle splendono luminose e non conoscono il vuoto, il buio ed il freddo, dove la solitudine é soltanto un eco lontano che si smorza nel fragore di un frenetico incontrarsi.
Come poteva lei, però, abbandonare così il suo astronauta? Come spezzare un legame così  forte da riuscire a legare due anime tanto diverse quanto distanti, come districare quel filo che li aveva uniti srotolandosi imperturbabile per migliaia di anni luce?
Con la sua ultima scintilla di voce la stella chiese all'astronauta di andare con lei, lo supplicó di strapparsi da  quel freddo e irsuto gancio coperto di brina cosmica per volteggiare insieme attraverso la via lattea, e ancora più in là.​ Ma ricordate?​ Ogni astronauta lo sa: la sicurezza é importante, e per quanto ci provó con tutte le sue forze, con tutte le sue lacrime, non riuscì a divellere quella serrata morsa che affondava i denti nel vuoto metallo della sua navicella.
La stella non poteva più aspettare. L'astronauta la  vide allontanarsi, inesorabile,​ e le voltó le spalle per impedire al suo cuore di andarsene con lei, per arrestare quel fiume di lacrime che impetuoso cercava di stralipare dai suoi occhi. Si giró solo un attimo per vederla, all'ultimo istante, sfrecciare a milioni di chilometri al secondo lasciandosi dietro nient'altro che una fugace virgola luminosa.  Lo spazio non era mai stato così buio e freddo, i secondi sembravano congelati e tutti uguali e pungevano, pungevano come aghi di ghiaccio conficcati in un gomitolo ormai scarno.
Nonostante tutto, peró, lo si poteva vedere ancora lì,​ che fluttuava, perché é questo che fanno gli astronauti, incassano, sopportano, non possono abbandonarsi, non possono cedere, sono addestrati, sono astronauti. Fu proprio masticando nella sua testa queste parole, ancora e ancora, per vomitarle poi al suo cuore affamato sperando le prendesse per vere, che lo vide: un grande asteroide infuocato che come un proiettile si dirigeva verso la sua navicella, riducendo in briciole luminose tutto ciò che incontrava sul suo furente cammino. Doveva fare in fretta, doveva iniziare subito le manovre per spostarsi da li prima di essere investito, c era tutto il tempo, l'asteroide era ancora lontano ma doveva sbrigarsi, perché è questo che fanno gli astronauti, mantengono il sangue freddo in situazioni estreme dove il pericolo più micidiale è in agguato dietro ogni angolo. Ma più l'asteroide si avvicinava più smetteva di vederlo come un pericolo. Quel masso incandescente avrebbe mandato in mille pezzi la sua navicella, la sua missione...la sola cosa che lo teneva inchiodato li e gli impediva di volare via con la sua stella.
I pochi secondi che precedettero l'impatto furono i più lunghi. Secondi fatti di speranza, di paura, felicità e terrore che danzavano insieme in un valzer impazzito scandito dal tempo veloce di un cuore che si improvvisava metronomo. Se i suoi calcoli erano corretti, il bolide avrebbe fatto esplodere la navicella e l'avrebbe scaraventato via in balia delle onde di un orbita sconosciuta, senza ganci, senza ancore e timoni, senza venti da seguire o fari da consultare, soltanto con la consapevolezza che, se la sua stella l'aveva trovato una volta, poteva farlo di nuovo.
Un forte lampo, una luce rossa, un boato soffocato dalla totale impotenza di un suono che non può disperdersi. Quando riaprí gli occhi il fumo era già lontano, i detriti come farfalle gli danzavano intorno rimbalzando sulla sua tuta annerita. Era libero, vivo, come un naufrago stellare inizió la sua deriva tra universi sconfinati e orizzonti inarrivabili, con l ardente speranza che, prima o poi, la sua stella l'avrebbe ritrovato e scaldato per sempre. Non c'era paura nel suo cuore né tristezza nei suoi occhi, grazie alla stella aveva imparato a vedere di nuovo, vivere di nuovo.... amare di nuovo, perché é questo...É questo che fanno gli astronauti.
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lamilanomagazine · 1 year
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A La Spezia torna la Notte Bianca
A La Spezia torna la Notte Bianca. Sabato 16 settembre l’Amministrazione Peracchini, in occasione della Golfo dei Poeti Cup che si svolge dal 9 al 17 settembre, ha organizzato la Notte Bianca. Una kermesse di eventi, occasioni di incontro e festeggiamento per vivere il centro città fino a notte e che proporrà un ricco programma a base di musica, animazioni, spettacoli per grandi e piccini, dj set, musical e molto altro. “La Notte Bianca alla Spezia è un’altra bella occasione di divertimento che abbiamo voluto organizzare per salutare l’estate – dichiara il Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini - Ci prepariamo all’autunno e all’inverno con tante altre novità. La Spezia è una città viva, in crescita che non smetterà di fornire occasioni culturali e di intrattenimento per tutte le fasce d’età come una città come la nostra, che sta facendo del turismo uno dei suoi potenziali, deve essere in grado di fare.” Dalle 19.30 la città inizierà ad animarsi grazie alle “Farfalle luminose” che attraverseranno le vie del centro. Alte figure angeliche dalle ampie ali illuminate da led percorreranno le vie del centro città, creando un contesto magico e incantato. Le artiste volteggeranno nell’aria e saranno accompagnate da un avvenente carro con musica di complemento e una acrobata con esibizioni e figure al cerchio. Sempre dalle ore 19:30 in PIAZZA CAVOUR l’incredibile show di magia e di bolle dedicato ai più piccoli con il Mago Panna, meglio conosciuto anche come il “bidello” della famosa trasmissione televisiva BACK TO SCHOOL di Italia 1, che intratterrà il pubblico presente con un fantastico spettacolo di bolle e di magia. A seguire il tribute live a FROZEN intitolato “Anna ed Elsa – La regina ed il suo regno di ghiaccio”. Un Musical ispirato all’omonimo cartone animato di grande successo, uno spettacolo di grande impatto visivo e sonoro, sia per le scene recitate e cantate, sia per le scenografie, progettate e ricostruite sul ledwall, con bellissimi effetti scenici, che permetteranno ai bambini, di rivivere il sogno nel mondo delle favole. Il tutto è interpretato da attori e cantanti professionisti, che con le loro esibizioni musicali e recitate, creeranno un’atmosfera magica e suggestiva. Al temine gli attori in costume saranno disponibili per scattare selfie con i bambini. In PIAZZA MENTANA, aperura musicale dalle ore 19:30 con Samuele Borsò, cantante e chitarrista fingerstyle, ha suonato in migliaia di concerti in tutta Italia. Ha trionfato nel talent tv di Mediaset I.BAND. Ha vinto anche l'Acoustic Guitar Meeting di Sarzana. Alle ore 21.40 l’animazione e magia comica di KAGLIOSTRO, un originale show man che, con uno stile unico, fonde umorismo e fantasia coinvolgendo in prima persona il pubblico che lo assiste per tutto lo show. Con la sua comicità serrata, abbinata a esilaranti giochi di prestigio lascia increduli gli spettatori e produce tante grandi risate. Alle ore 23 gli “80 TRASH PARTY”, ci portano indietro nel tempo ; quattro musicisti che uniscono pop, funk, rock e dance nelle rivisitazioni delle migliori hit italiane degli anni 80. Uno spettacolo da vivere tutto d'un fiato e cantare abbandonando ogni pudore! 80 Trash Party, il tributo assoluto agli splendidi anni ’80. Dalle ore 21:30 in PIAZZA VERDI DJ set e animazione con Mitch ,Ylenia e Fabio Liuzzi di Radio 105, protagonisti del programma radiofonico “TUTTO ESAURITO”. Un’ondata di energia e divertimento per il pubblico, gadget ufficiali di RADIO 105.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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naturesaurus · 3 years
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PREDATORI SOPRA E SOTTO IL PELO DELL'ACQUA.
Nelle paludi, negli stagni e nei corsi con afflusso ad acqua lenta è presente un ordine di insetti preistorici e dalle grandi capacità predatorie. Tipiche sono le loro sagome nel mentre che sfrecciano ad alta velocità tra i cespugli acquitrinosi e i canneti di Arundo donax e Phragmites australis ( la Canna da palude).
Si tratta degli Odonati o meglio conosciuti come Libellule.
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Questo ordine di insetti volatori è uno dei più antichi al mondo ed anche uno dei primi a compiere lo straordinario passo verso il volo attivo. Le libellule, nonostante il loro antichissimo lignaggio, possiedono caratteristiche anatomiche derivate uniche che le rendono ancora oggi uno degli ordini di insetti viventi maggiormente adatti al volo: solo Hymenoptera (Api e Vespe), Lepidoptera (Farfalle e Falene) e Diptera (Mosche e Sirfidi) sono altrettanto evolute.
Il corpo è affusolato con un addome molto allungato preceduto da un compatto torace ed un grande capo. La loro eccezionale capacità di volo è derivante da caratteristiche anatomiche singolari:
• Il torace è compatto e ospita al suo interno grandi muscoli atti al movimento delle ali (in realtà i muscoli volontari tendono a ruotare ed ad abbassare le ali mentre i movimenti verso l’alto sono causati dai muscoli interni non volontari annessi agli scleriti e ai noti). Quest’ultime sono grandi, tutte delle stesse dimensioni e presentano un elevato numero di nervature (tipico degli ordini più primitivi, vedi Ephemeroptera). I muscolo delle ali sono così sovrasviluppati che quelli per le zampe, e quindi per la deambulazione si sono ridotti (avete mai visto una libellula camminare?);
• L’addome è slanciato e allungato. In alcune specie questo assottigliamento dell’addome raggiunge livelli importanti assieme alla lunghezza dello stesso.
• La testa ospita un paio si occhi composti sviluppatissimi che occupano quasi tutta la superficie della stessa. Questi sono capaci di captare il più piccolo movimento anche a distanze ragguardevoli (se comparate alle dimensioni di un insetto) che consentono alla libellula di catturare in volo le sue prede. A questi occhi composti , si affiancano gli occhi semplici impari (3 posti in cima al capo tra i due occhi composti- conosciuti come ocelli). Questi captano la luce e servono all’insetto per migliorare le informazioni visive e luminose durante il volo.
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Le Libellule, sono predatori sia da adulti che da ninfe (lo stadio larvale): queste ultime vivono in acqua, respirano ossigeno attraverso branchie rettali (si, avete letto bene…. le branchie sono nella una cavità anale, la natura non è povere di idee!), e nel mentre passano il tempo a caccia di potenziali vittime che spaziano da invertebrati dulcacquicoli, larve (ed adulti) di altri insetti acquatici fino ad arrivare a stadi giovanili di anfibi (i classici “girini”) e piccoli pesci!
La loro importanza è quindi cruciale per l’ecosistema proprio perché, quelle dolci e simpatiche libellule sono in realtà i primi predatori della scala trofica che “tengono a bada” il numero di esemplari di altre specie (ad esempio anche le “simpatiche” zanzare che tanto amate) e contribuiscono al giusto equilibrio naturale del loro habitat.
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In Italia abbiamo ben 93 specie censite che costituiscono oltre il 70% di tutte le specie presenti nel territorio Europeo. Ad oggi, dopo il loro censimento, cominciamo finalmente a comprendere quali sono le specie che stanno maggiormente soffrendo l’impatto antropico ( mai più termine idoneo fu coniato per indicare il nostro modo di approcciarci all’ambiente che ci circonda - un impatto catastrofico come quello di un asteroide!) e potremmo comprendere come intervenire per salvarle. A tal proposito e al fine di darvi maggiori informazioni a riguardo vi inserisco il link alla Lista rossa delle Libellule Italiane realizzato dalla collaborazione del Ministero dell’Ambiente, l’IUCN e la Federparchi. Un testo importante e da leggere con comodo.
Lista rossa delle Libellule Italiane:
Inserisco inoltre un link ad un testo in Italiano dedicato a tutti gli Odonati presenti in Europa.
Guida alle libellule. Tutte le specie dell'Europa centrale e meridionale. Ediz. illustrata.
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Piccolo ciondolo quadrato con piccole farfalle luminose. • #queencreationsitalia #ciondoloresina #ciondolodipintoamano #ciondoloartigianale #ciondoloborsa #ciondolohandmade #ciondoloinresina #ciondolocollana #ciondolo #ciondolofattoamano #ciondolopersonalizzato #handgemachterschmuck #handmadejewelry #handmadewithlove #resinpro https://www.instagram.com/p/CAYAW9Jl4ne/?igshid=1bdgqwd1fjyp8
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paoloferrario · 8 years
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QUANDO L’ALZHEIMER DIVENTA TEATRO
di Luciana Quaia
  Molto spesso l’attenzione rivolta a una persona malata di demenza è più focalizzata sul comportamento, piuttosto che sulla sua soggettività.
Si parla così di mutazioni che riguardano le funzioni cognitive, la memoria, il sonno e che innescano aggressività, apatia, manifestazioni imprevedibili e insensate, stravaganze di pensiero.
Sono molte le persone che imparano sulla propria pelle cosa significa stare accanto a chi pian piano sbiadisce nel tempo, trascinando nell’oblio l’essenza di sé. Molte di queste persone trovano la forza di raccontarsi attraverso diari, storie, romanzi, poesie, perché succede che le parole scritte restituiscano un significato profondo a qualcosa che pare scivoloso come un piano inclinato.
E’ tutt’altro che semplice ricercare un senso in una malattia che procede per sottrazione: il familiare che se ne prende cura difficilmente resta esente da sgomento, smarrimento, senso di colpa, disorientamento.
Sul palcoscenico, nello spettacolo “Come farfalle” la regista e interprete Miriana Ronchetti tenta, in una rapida e coinvolgente successione di scene, di rappresentare gli altalenanti vissuti che contraddistinguono ogni famiglia che si trovi improvvisamente in contatto con la malattia che causa la progressiva perdita dell’identità.
Le due attrici e la rappresentazione scenica arrivano a noi attraverso la dimensione poetica.
“Lo fa apposta, non darle retta, è sempre stata un’eccentrica” sono le parole del padre che, distante, trasmetterà alla figlia dall’altro capo del telefono.
Una figlia (interpretata da Anna Lucati) che tenta, nella più totale solitudine, di dare retta ai suggerimenti paterni e di correggere quella bizzarra madre che strappa in minuscoli pezzi i giornali, indossa la sottoveste sopra la gonna, chiede un catino chissà perché ….
I risultati non sono quelli attesi. Nella rinuncia al progetto matrimoniale per non abbandonare a se stessa l’anziana donna, la figlia si accorge che le parole smarrite non vanno respinte, ma accolte e amate insieme a quei sguardi, baci, carezze che lei per prima dalla madre ha ricevuto e che ora è giunto il tempo di restituire.
Non è contrastando la volontà del malato che se ne può migliorare l’esistenza, ma è esattamente l’opposto che creerà una nuova relazione tra le due donne.
Certo un po’ stramba, come quelle farfalle indicate dalla donna che però non si riescono a vedere.
Ma perché ostinarsi a credere che non esistano?
Il male non ha mai l’ultima parola, se lo sguardo va oltre ciò che appare.
Per la donna malata, sognatrice smemorata ma madre attenta e premurosa, l’orologio si è fermato a quel tempo in cui, per soddisfare i desideri della sua bambina, un catino pieno d’acqua diventa il mare in cui pescare.
E anche adesso, quando il tempo non ha più importanza, quel gioco può ritornare a essere un dono prezioso, perché l’amore non svanisce mai e, nel buio che avanza, madre e figlia lo possono illuminare gettando nell’acqua canne luminose e cullando i loro sogni in un abbraccio senza fine.
dal sito: Teatro arte orizzonti inclinati
La storia, raccontata da Miriana
Una donna, a un certo punto della sua esistenza, inizia a tralasciare tutte le sue abitudini, il lavoro, gli affetti, le giornaliere faccende per occuparsi solo di farfalle. Non riesce a fare altro. Le farfalle non sono impegnative, non richiedono pensiero…le segui e basta. Qui inizia la sua nuova vita fatta di assenze e di “apparenti vuoti”. Il marito e la figlia inizialmente non capiscono e non accettano quel suo “stare” così diverso sebbene i medici abbiano spiegato loro che si tratta di una malattia. Decidono così, di non seguire esempi e consigli, ma di fare a modo loro applicando regole rigide e rimproveri. Il risultato è un grande insuccesso. La figlia decide di affrontare quella strada così difficile che la porterà a creare, dopo anni di incomprensioni, un vero rapporto di intesa con la madre ammalata. Fra errori e tentativi, scatti di rabbia e sconforti, arriva a scoprire un mondo di sensazioni create non dalle parole bensì da sguardi, giochi, affinità, azioni quasi assurde, ritorni all’infanzia, merende consumate alla luce del sole, con le dita nei vasetti di marmellata. Quella è la strada…scopre l’amicizia in colei che da madre, un tempo le dettava solo regole. Ore, giornate intere a guardare le farfalle sulla riva di un fiume che altro non è che un catino colmo d’acqua. Aspettare la luna e veder sorgere il sole. Saltare le regole della vita per vivere fino all’ultimo e intensamente quel rapporto che è fonte di grande gioia e pienezza. Il tempo degli altri non esiste più. Esiste solo il loro tempo. I ruoli si invertono; la mamma diventa la bambina e la bambina, a volte diventa la mamma e altre volte ancora l’amica, la sorella…a secondo del ruolo che serve.Non c’è una fine alla storia.Di proposito non esiste la fine perché in realtà ci sono le trasformazioni. Ogni spettatore avrà il piacere di crearsi la fine che desidera. Non esiste fine all’amore.
“Dedico questa storia a mia madre Vincenzina che ha frequentato il Caffè Alzheimer della Cooperativa Progetto Sociale di Cantù, trovando sollievo e allegria nello stare insieme a tante altre persone un po’ speciali, come lei.
Attori: Miriana Ronchetti, Anna Lucati
Voci :Alessandro Quasimodo – Anna Scialoja
Allestimento scenico di Pietro Introzzi
Testo e regia di Miriana Ronchetti
Musiche dal repertorio di musica classica e moderna  
Tecniche usate: teatro d’attore, danza.   Durata: 60 ‘- Indispensabile luogo oscurabile
COME FARFALLE … QUANDO LA VITA DIVENTA UN VOLO, storia teatrale di e con MIRIANA RONCHETTI. Attori: Miriana Ronchetti, Anna Lucati. Recensione: QUANDO L’ALZHEIMER DIVENTA TEATRO QUANDO L’ALZHEIMER DIVENTA TEATRO di Luciana Quaia Molto spesso l’attenzione rivolta a una persona malata di demenza è più focalizzata sul comportamento, piuttosto che sulla sua soggettività.
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