Tumgik
#fiducia profonda
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Di fatto, un guaritore non è veramente un guaritore, perché non c'è niente che lui faccia.
La guarigione accade attraverso di lui, lui deve solo annullarsi. Essere un guaritore significa proprio non essere. Meno ci sei tu, meglio la guarigione può accadere.
Più ci sei tu, più il passaggio è bloccato.
È Dio, o il Tutto, o comunque tu preferisci chiamarlo, il Guaritore. È la Totalità a guarire.
Una persona malata è semplicemente qualcuno che ha creato dei blocchi tra sé e il Tutto, c'è una sconnessione.
La funzione del guaritore è di riconnettere, di ricreare quel collegamento. Ma quando dico che la funzione del guaritore è di riconnettere, non intendo che il guaritore debba fare qualche cosa.
Il guaritore è solo una funzione, chi fa è Dio, è il Tutto…
Entra in quel contesto con profonda umiltà: abbi un profondo rispetto per il paziente.
Mentre lo curi, metti a disposizione tutto il tuo sapere e diventa semplicemente un tramite per l’Energia di guarigione del Divino.
Allora guarire diventa quasi un'esperienza di preghiera, un'esperienza di Dio, dell'Amore, del Tutto.
“Il Guaritore" - Osho
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rivoluzionaria · 1 year
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Jorge Luis Borges sosteneva che gli antichi greci furono i primi a pensare, ci hanno dato la poesia, la scienza, la filosofia razionale, che tutta la cultura a noi pervenuta nel corso dei secoli derivi dai greci.
I filosofi greci distinguevano l’amore in 12 tipologie diverse a seconda delle diverse emozioni umane e sfumature del sentimento:
Agape (αγάπη)
Agape è l’amore incondizionato, anche non ricambiato. Va al di là delle forze umane, è un amore puro e senza alcuna aspettativa. Viene utilizzato nei vangeli e nella religione.
Eros (έρως)
Eros è la tipologia di amore più conosciuta. Dio greco della fertilità, il suo tipo di amore rappresenta quello passionale, il desiderio carnale. Veniva definito in termini di irrazionalità, perché il desiderio ardente avrebbe potuto portare alla follia.
Philia (φιλία)
Philia indica un tipo di amicizia profonda. Amicizia come vincolo di fiducia e lealtà, come fondamenta di un rapporto solido e suggellato dalla bellezza della condivisione. Amare ed essere amati.
Storge (στοργή)
Storge è l’amore nei confronti della famiglia o dei parenti, tipico dei consanguinei, deriva da “stergo” che significa amare teneramente.
Philautia (φιλαυτία)
Philautia è l’amore per sé stessi, l’amor proprio, fonte di perfezionamento e benevolenza è definito come forma di egoismo positivo.
Mania (μανία)
Mania associato all’amore è il desiderio incondizionato di amare e possedere, l’amore tossico che vive (apparentemente) solo attraverso il possesso di ciò che brama, il partner come oggetto del desiderio. Distruttivo.
Charis (χάρις)
Charis è forse la tipologia d’amore più ambita tanto quanto appagante: idilliaco. Entrambi i partner si amano allo stesso modo, sia fisicamente che spiritualmente.
Himeros (ἵμερος)
Himeros è l’amore che arde di desiderio fisico, impulsivo, irrefrenabile, l’amore folle. Desiderio carnale, non ascolta ragioni e va appagato nell’immediato.
Anteros (αντέρως)
Anteros, fratello di Eros (si narra fossero inseparabili) è l’amore corrisposto con il rispettivo coniuge/compagno e indica la stabilità sentimentale.
Pragma (πρᾶγμα)
Pragma è associato all’amore maturo di lunga data, ma anche al compromesso e alla pazienza. Fare uno sforzo per dare amore piuttosto che solo per riceverlo.
Pothos (Πόθος)
Pothos è la personificazione del rimpianto e del senso di nostalgia che si prova quando una persona amata è lontana. È anche identificato con l’amore adolescenziale, l’infatuazione, il desiderio prima dell’incontro.
Thelema (θέλημα)
Thelema è l’amore nei confronti di ciò che si fa, il proprio lavoro, il piacere di fare qualcosa, il desiderio voler fare e non è rivolto quindi ad una persona.
— manuela g.
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sofysta · 6 months
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Ecchepalle!
A proposito...
.....non trovo giusto si dica che tutti gli uomini debbano fare "mea culpa" e questo qualunquismo è veramente insopportabile perchè si riduce il tutto ad una battaglia dei sessi. Ci sono ragazzi/uomini che hanno tanta dignità e che sanno cosa vuoldire amare senza il bisogno di sentirsi superiori o patriarcali verso la ragazza/donna che frequentano. Perfino qui al Meridione dove quella del patriarcato era quasi una legge, ora non è più così .Naturale che dove vivono l'ignoranza ed i paraocchi le cose siano rimaste tali e quali e questo vale per ogni angolo di mondo.
Pur essendo ventenne+2, oggi noto che queste forme di violenze accadono molto più spesso tra mura domestiche molto agiate. Ragazzi che hanno e vogliono sempre di più, insofferenti ai" No" e questo vale sia per gli uomini che per le donne. Quante donne uccidono i loro stessi figli? Quante fanno violenza psicologica sui mariti? Solo che non fa notizia perchè la donna era vista come il sesso debole e quindi risultava e risulta quasi impossibile che possa fare qualcosa del genere verso l"uomo. Quindi io la smetterei nel dire che gli uomini devono fare mea culpa, tutti dovremmo fare mea culpa. Questa società ha una malattia più profonda, e difficilmente tra i ragazzi della.mia età vedo figli attenzionati o amati sul serio. Si contano i genitori che educano alla solidarietà, alla gentilezza, alla comprensione. Corrono, loro corrono per lavorare, per acquistare, corrono per tutto tranne che per fermarsi e sedersi accanto ai figli ad ascoltarli. Perchè si, noi figli diamo sempre i segnali di un disagio dentro.. anche se non parliamo, anche se cambiamo strada ed abbassiamo gli occhi. Ragazze e donne basta dire non ho più fiducia negli uomini, cominciamo a dire non ho fiducia nel genere umano che di umanità non ha più nemmeno un briciolo.
E poi ci sono le eccezioni, le rarità, ed è davvero una fortuna incapparci.
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morganadiavalon · 3 days
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A MIA MAMMA.
Eri piccola quando ci siamo conosciute.
Beh, sì, io ero ancora più piccola, ma tu eri più piccola di me adesso.
Eri una giovane donna che aveva conosciuto l'indigenza e il lavoro minorile e nonostante ciò non lesinavi sorrisi e leggerezza, come se la vita fosse per te una continua scoperta appassionante e non avessi mai niente da rimpiangere.
Sei stata la prima e l'unica persona che mi abbia mai letto una storia ad alta voce, leggevi e inventavi, perché di certo la fantasia non ti è mai mancata e mi hai cresciuta a sorrisi, iniezioni di autostima, lezioni di pazienza e amore. Un totale, disinteressato, incalcolabile amore.
Non ti ho mai percepita gelosa, fare l'offesa o essere possessiva.
Non hai mai cercato di ostacolare le mie scelte coniugando una sostanziale fiducia in me con una silenziosa osservazione di ogni passo che compievo.
Mi hai dato la vita e poi mi hai permesso di scorazzare qua e là, senza iperprotettivismo, ma con la saggezza infinita di chi sa che le migliori lezioni sono quelle che che impariamo a nostre spese e cercare di impedire a un figlio di soffrire (seguendo, peraltro, un criterio personale nel determinare quale sarebbe il suo bene) equivale talvolta a impedirgli di crescere.
Hai sorriso della mia irruenza adolescente, che ti rimproverava alcune scelte, che ti chiamava pavida e ti criticava di esser troppo accondiscendente. Ma le lezioni di vita a volte son semestri infiniti di materie che non si leggono sui manuali e il cui reale significato ci arriva molto dopo averle studiate.
E così la tua granitica pazienza ha visto me mutare, crescere, maturare. E capire finalmente l'incomparabile intelligenza che ha guidato ogni tua mossa per portarti fuori indenne dal tuo personalissimo ginepraio e lasciare a noi sì, la percezione di essere passate attraverso qualcosa di scombussolante, ma riportando solo qualche graffietto superficiale e lasciandoci invece, come premio, un'inviolabile serenità familiare che, come una leonessa ruggente, hai protetto e custodito facendone il rifugio felice e il porto sicuro che è ancora adesso e che sarà per sempre. Perché hai sempre saputo separare le tue battaglie dalle nostre vite e non hai mai permesso che piani che non dovevano sovrapporsi si sovrapponessero e che la strada delle tue conquiste personali incrociasse maldestramente quella della nostra crescita.
Il risultato è la serenità interiore che ci hai dato in eredità, tesoro preziosissimo che custodisco fieramente. E sebbene noi abbiamo ereditato anche parte della dimensione più squisitamente malinconica e profonda di papà (che custodisco altrettanto fieramente), e sebbene questi nostri anni adulti siano terribilmente instabili e a noi piaccia dire che la vostra vita negli anni '80 fosse per certi versi più "facile" e ci si faccia, quindi, a volte, prendere un po' dallo sconforto, mi basta ripensare al tuo sorriso felice, al tuo entusiasmo, alla tua sconfinata e ottimistica fiducia nella vita per sentire come un'epifania dentro di me e sapere, con certezza, che andrà tutto bene, che tutto avrà un suo senso, prima o poi.
Mamma, anno dopo anno, non posso che augurarmi di somigliarti sempre di più, crescendo.
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vedova-nera · 3 months
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Il BDSM è sacro.
È una cosa seria.
Delicata.
È profonda fiducia.
È qualcuno che si dona a te perché ti reputa all'altezza di poterlo sostenere, proteggere, curare.
Non è cosa da poco riuscire ad arrivare così nel profondo, da toccare la Mente altrui...
Non è cosa da poco quando qualcuno prende la sua Vita e te la mette letteralmente in mano...
È sacro.
È un dono prezioso.
È un onore.
È un rapporto da trattare con i guanti.
È prendersi cura l'uno dell'altro.
Apparentemente opposti.
Apparentemente gerarchici.
Ma in realtà due Anime semplicemente complementari.
Due lati della stessa moneta.
Un unico Rispetto.
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susieporta · 5 months
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Quattro di Denari.
"Io ti libero dal mio senso di perdita".
Ci sono delle esperienze di relazione che non ci siamo mai concessi di vivere con onestà.
In particolare nella dimensione della coppia.
Memori di antiche sofferenze e tradimenti, la maggioranza delle relazioni ruotano intorno ad un senso di perenne "disillusione", mista ad aspettativa e controllo.
In quest'ottica "non è concesso sbagliare", allontanarsi dallo "schema madre", portare ad evoluzione le energie che vogliono trasformarsi. E neppure ripristinare le originali condizioni di connessione.
Non si riesce proprio a considerare la possibilità che ci si possa amare senza il doloroso bisogno di "controllare l'esperienza dell'altro".
Non si coltiva la fiducia reciproca. Né il confine sacro dei rispettivi spazi evolutivi.
Si controlla costantemente l'altro attraverso la sotterranea o manifesta svalutazione, il giudizio, la sottile imputazione della colpevolezza: "Io sto male perché tu non mi vedi, non ti curi di me, non mi sostieni, non mi ami abbastanza".
O al contrario: "Mi stai troppo addosso. Mi togli l'aria".
O ancor peggio: "Io vedo ciò che mi interessa vedere. Io amo il mio bisogno, non la tua essenza",
Tutto ruota intorno a modelli idealizzati, derealizzati, finti, recitati e definitivamente lontani dalla realtà delle cose.
Quante fratture crea la disfunzione di comunicazione! Quanti traumi irrisolti nella sfera emotiva! Quante incomprensioni e accuse!
Amare è un atto di pura accoglienza.
Ed è una profonda scelta d'Anima e di Cuore.
Si ama cio che è. Non ciò che vorremmo che fosse.
Ed è umanamente complesso.
Perchè ci hanno ingabbiato nell'aspettativa del "per sempre", nella vergogna del tradimento, nella favola della principessa salvata dal principe, nella triste e depauperante sensazione che evolvere e lasciare andare una relazione sia un atto di feroce e crudele disamore.
Evolvere è fondamento della natura umana. Cambiare, crescere, scoprire nuove parti di noi stessi, manifestare nuovi desideri.
Non tutte le relazioni debbono forzatamente durare "per sempre".
L'Amore dura per sempre. Non la relazione.
E l'Amore sente sempre quando il compito evolutivo condiviso è concluso.
Quando è necessaria una separazione per poter permettere ad entrambi una nuova esperienza di se stessi.
Il "per sempre" è nel Cuore.
Se hai amato veramente qualcuno, seppur la relazione fosse minata dalla classica dinamica distruttiva e disfunzionale, quella memoria affettiva ed emozionale non morirà mai.
Perché amare è un atto interiore potente e personale, non appartiene all'altro. Ma a noi stessi.
E come tale ritorna sempre a chi l'ha generato. Sempre.
Perciò lasciate che tutto si rompa quando è destinato a concludersi, quando l'esperienza ha esaurito la sua funzione.
Non è negando l'Amore che si passa oltre, ma riconoscendo la fine di un viaggio insieme.
Ciascuno dovrebbe benedire la strada che l'altro ha scelto di percorrere lontano da noi.
E riempire d'amore e di curiosità la propria.
Ci sarà un momento in cui le Anime si re-incontreranno e si inchineranno l'una all'altra, come segno di rispetto e di devozione reciproca all'altrui spazio evolutivo. Senza giudizio, senza rancore, senza recriminazione. Con Amore, Riconoscimento e tanta tanta Gratitudine per l'esperienza condivisa.
Forse non subito. Non adesso.
Ma accadrà.
Perché non siamo qui per soffrire o per sacrificare i nostri Doni alla gabbia sistemica.
Siamo qui per manifestare la nostra Bellezza.
Per risplendere dei nostri Doni.
Per sperimentare attraverso l'Altro la nostra crescita ed evoluzione.
Per spronare chi amiamo a sentirsi libero di vivere, di sperimentare, di espandere il proprio sogno interiore.
Non certo prigioniero e costretto ad asservirsi alla nostra Ferita.
A quella ci pensiamo noi. Siamo adulti.
In una reciprocità che non ricatta, non sminuisce, non spegne il fuoco interiore.
E' per pochi.
Ma sarà per molti.
Si chiama Amore.
Mirtilla Esmeralda
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lunamagicablu · 5 months
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"Un giorno una bimba molto sveglia si rivolse al vecchio nonno Cherokee mentre egli stava in meditazione dinnanzi a uno splendido tramonto. «Nonno: perché gli uomini combattono?» E proprio mentre il sole stava perdendo la sua battaglia con la notte, il saggio indiano spostò lo sguardo dalla rossa sfera e guardò dritto negli occhi della bimba, perle altrettanto infuocate. «Ogni uomo», disse calmo e sicuro, «è chiamato a compiere le proprie battaglie e la madre di tutte le battaglie è lo scontro che avviene tra i due lupi.» «Quali due lupi, nonno? » «Quelli che ogni uomo cela dentro di sé.» La bimba non comprese subito, tuttavia cominciò ad ascoltarsi e percepì in sé forti sensazioni mentre il nonno continuò: «Dentro ognuno di noi ci sono due lupi, uno è ferito, deluso, incattivito e vive di paura, invidia, gelosia, risentimento, menzogna ed egoismo.» Fece una pausa vedendo che la nipote era profondamente assorta. «E l’altro?» disse ella all’improvviso. «L’altro è un lupo felice, gentile, compassionevole. Vive in pace, nell’amore, nella fiducia e nella generosità. Si esprime in modo autentico.» La bimba, sempre più assorta e intenta a comprendere, chiese infine con trepidazione: «E quale lupo vince?» Il saggio Cherokee, con gli occhi lucidi e luminosi, con lo sguardo libero e profondo, rispose così: «Quello che scegli di nutrire di più!» La ragazza sveglia ne fu molto colpita e durante la notte fece curiosi sogni di epiche battaglie. Al risveglio una domanda le sgorgò urgentemente dal cuore. La rivolse al nonno alla prima occasione: «Nonno, tra il giorno e la notte io scelgo il giorno, ma mi piace anche la notte. Tra il caldo e il freddo, io scelgo il caldo, ma apprezzo anche il fresco. Perché ci deve essere sempre una battaglia? Perché ci deve essere sempre una cosa migliore dell’altra?». Il nonno, compiaciuto, si illuminò in volto. «Hai colto nel segno, non c’è un lupo davvero buono e un lupo davvero cattivo. Tutto è parte dell’Uno. Entrambi i lupi sono parte della Perfezione. Il giorno esiste solo perché c’è anche la notte, puoi inspirare soltanto dopo aver espirato. Entrambi i lupi vanno dunque nutriti, tuttavia occorre essere svegli e presenti per farlo in modo corretto, cogliendo di entrambi l’autentica natura, il potenziale e la forza. Rispettando i caratteri di entrambi i lupi tu crei un equilibrio che ti permette di stare nella pace: nessuno dei due vorrà attirare maggiore attenzione e tu potrai sentire di volta in volta la voce più profonda della tua coscienza». «Allora vincono tutti e due i lupi!» esclamò la ragazza con allegria. «Esatto!» confermò il nonno. «La quiete è l’obiettivo di un uomo di Conoscenza! Grazie al silenzio e alla pace interiore ogni conflitto perde significato. Tutto torna a splendere alla luce della Perfezione». La giovane ragazza sorrise di tutto cuore."
L'indiano e le altre creature che erano nate qui e che vivevano, avevano una madre comune: la terra. Egli era imparentato con tutto ciò che vive e riconosceva a tutte le creature gli stessi diritti come a se stesso. Quanto era legato alla terra, egli l'amava e l'ammirava. (Orso in piedi) art by Alfredo Rodriguez *********************** "One day a very smart little girl turned to her old Cherokee grandfather while he was meditating in front of a splendid sunset. «Grandfather: why do men fight?» And just as the sun was losing its battle with the night, the Indian sage moved his gaze from the red sphere and looked straight into the little girl's eyes, equally fiery pearls. «Every man», he said calmly and confidently, «is called to carry out his own battles and the mother of all battles is the clash that occurs between the two wolves.» «Which two wolves, grandfather? » «The ones that every man hides inside himself.» The little girl did not understand immediately, however she began to listen to herself and felt strong sensations within herself while her grandfather continued: «Inside each of us there are two wolves, one is hurt, disappointed, angry and lives of fear, envy, jealousy, resentment, lies and selfishness.» He paused as he saw that his niece was deeply engrossed. "And the other?" she said suddenly. «The other is a happy, kind, compassionate wolf. He lives in peace, in love, trust and generosity. He expresses himself authentically." The little girl, increasingly absorbed and intent on understanding, finally asked with trepidation: “And which wolf wins?” The wise Cherokee, with bright and shining eyes, with a free and deep gaze, responded thus: “The one you choose to feed the most!” The awake girl was greatly affected and during the night she had curious dreams of epic battles. When she woke up, a question of hers urgently welled up from her heart. She addressed it to her grandfather at the first opportunity: «Grandpa, between day and night I choose the day, but I also like the night. Between hot and cold, I choose warm, but I also appreciate cool. Why does there always have to be a battle? Why must there always be one thing better than the other? The grandfather, pleased, lit up his face. «You hit the nail on the head, there is no really good wolf and no really bad wolf. Everything is part of the One. Both wolves are part of Perfection. The day exists only because there is also night, you can only inhale after having exhaled. Both wolves must therefore be fed, however we need to be awake and present to do it correctly, grasping the authentic nature, potential and strength of both. By respecting the characters of both wolves you create a balance that allows you to stay in peace: neither of you will want to attract more attention and you will be able to hear the deepest voice of your conscience from time to time." “Then both wolves win!” the girl exclaimed cheerfully. "Exact!" confirmed the grandfather. «Quiet is the goal of a man of Knowledge! Thanks to silence and inner peace, every conflict loses meaning. Everything shines again in the light of Perfection." The young girl smiled wholeheartedly."
The Indian and the other creatures who were born here and lived had a common mother: the earth. He was related to all living things and recognized the same rights for all creatures as for himself. As much as he was tied to the earth, he loved and admired it. (Bear standing) art by Alfredo Rodriguez 
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Un continuo atto di profonda fiducia 💕✨
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francobollito · 14 days
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Sally dopo tanti anni ha capito che quando il suo uomo guarda la TV è inevitabile fermarsi a guardare un bel fondoschiena, visto che glielo sbattono in primo piano sullo schermo come fosse il panettone dell' anno, come fosse sempre Natale e capodanno. Sally dopo aver avuto problemi alla tiroide ha visto il suo corpo cambiare, portando con sé mille complessi e insicurezze riguardo il suo aspetto. Questa situazione l'ha spinta a smettere di spogliarsi davanti al suo uomo e a indossare abiti larghi per nascondere le sue rotondità. Ma un giorno tutto cambiò, quando Marco decise di sorprendere Sally con un regalo speciale: una vacanza al mare. Pur essendo grata dell'invito, Sally accettò con poca gioia, temendo di dover affrontare il suo incubo peggiore: i chili di troppo che la facevano sentire insicura e poco attraente. Giunti sulla splendida spiaggia, Sally decise di cercare conforto nell'ascolto della sua musica preferita, indossando delle cuffie per isolarsi dal mondo esterno. Ma mentre si rilassava, improvvisamente vide Marco agitarsi in mare come se stesse annegando. La paura la travolse e senza pensarci due volte si tuffò in acqua con tutte le sue forze per soccorrerlo. A un passo dal raggiungerlo, lui sorrise: "Guarda quanto sei bella mentre corri libera senza tutti i tuoi complessi! Dovresti vederti con i miei occhi per capire quanto sei splendida!" Inizialmente, Sally si sentì confusa e arrabbiata per lo scherzo del marito, ma presto si rese conto che quella era la prima volta, dopo tanto tempo, che si sentiva viva, apprezzata e desiderata con fervore. I loro sguardi si incrociarono e Sally notò un'emozione sincera e amorevole negli occhi di Marco. "Dio, quanto sei bella!" disse lui, e in quel momento, come per magia, ogni sua insicurezza sembrò svanire. Si sentiva amata, desiderata e accettata per ciò che era. Scoppiò una forte passione tra di loro che li costrinse ad osservare il mare dalla finestra appannata dell'hotel per interminabili ore. Marco la trattava e venerava come una Dea, l'avrebbe scelta al suo fianco altre mille volte. Sally era bellissima, ma i suoi complessi per troppo tempo le avevano impedito di potersi guardare realmente e amarsi. Da quel momento, Sally decise di abbracciare sé stessa e il suo corpo con una nuova consapevolezza. Iniziò a liberarsi dai vestiti larghi e ad abbracciare uno stile di abbigliamento più curato, aggraziato e raffinato. Non si sentiva più in competizione con quelle donne magre come dei grissini, perché finalmente aveva capito che la bellezza non si riduce a standard superficiali, ma risiede nella genuinità di ogni persona. Quella vacanza al mare segnò una svolta nella vita di Sally. La sua sicurezza cresceva di giorno in giorno, e il suo volto rifletteva una nuova luce, un'aura di felicità e amore per sé stessa. Capì che l'accettazione del proprio corpo e la fiducia in sé stessi erano il vero segreto per sentirsi veramente belli e felici. Da quel momento, Sally e Marco vissero una storia d'amore ancora più profonda, fondata sulla sincerità e sull'accettazione reciproca. E ogni volta che guardava la TV con lui, sapeva che poteva essere sé stessa, con tutte le sue rotondità e "imperfezioni", perché l'amore di Marco andava ben oltre l'apparenza abbracciando la bellezza unica di Sally in ogni sua sfumatura. Perché Sally non era come una di quelle donne da ammirare solo in copertina, lei era tutto il libro intero. Non era un culetto a mandolino sculettante in TV, lei era un programma intero che resta impresso nella mente e che non smetteresti mai di guardare e vivere.
Testo di Katia Monni
28 luglio 2023
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margherita-la-toms · 2 months
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Ogni nuova situazione della propria vita necessita di un periodo di riflessione e di assestamento. Credo che veramente nulla avvenga senza un fulcro da cui trae origine per portarci successivamente verso una condizione di cambiamento a cui mai avremmo pensato.
Purtroppo, capita di passare attraverso delle difficoltà e purtroppo non sempre se ne esce integri.
Oggi so che la mia mente ed il mio fisico mi stanno parlando prepotentemente, scuotendo la parte più profonda e facendomi capire che devo rallentare, da tanto avrei dovuto farlo, chiedere di meno a me stessa, a quella parte perfezionista che non ha mai pace, che cerca sempre di dare e fare il massimo, che ha sempre tante aspettative nelle persone in cui crede, che spesso mi illudo, spesso devo ridimensionare le mie ambizioni rivolte gli altri.
Il passato ha infranto in maniera indelebile la mia fiducia verso l' universo e ricostruire il mio rapporto verso la fede è una strada lenta e molto più complicata di quanto pensassi.
La mia mente si è rimessa in sesto per pura sopravvivenza, forse per orgoglio e forse per tante cose imparate da non svilire ma oggi ho necessità di altre cure, altra dolcezza verso me stessa.
E ogni mattina, racimolando energia mi ricorderò che basta meno, meno di tutto. Meno è la cosa giusta.
La dose di felicità odierna è che ho ritrovato la mia tisana preferita e la gusto con la gratitudine verso ill peggio che mi illuminato il futuro. Difficile o meno sarà sempre e comunque il mio futuro.
M.
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fiore-dimaggio · 1 year
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“Scoprire un tradimento è doloroso (o qualsiasi mancanza di rispetto).
Ci si sente ingenui, assenti, sviliti, sminuiti, umiliati. Come di non esistere più. Invalidi, indegni.
Eravamo dentro quella bolla calda di illusione di un noi due. Invece scopriamo di essere tre, o più.
E scoppia quella presunta certezza dell’esclusività.
Ci sentiamo furiosi, ma se ci pensiamo, lo siamo con noi stessi, per aver dato fiducia.
E ci ritroviamo molto soli in quella che scopriamo essere stata una favola a cui credevamo solo noi.
Tuttavia non c'entra l'ingenuità.
Diventiamo preda di fantasie peggiorative nei nostri confronti. Ci addossiamo colpe, difetti, manchevolezze.
Non ci sentiamo abbastanza.
Pensare che l'altro sia felice alle nostre spalle, è devastante. Ci si lascia divorare, pensando che lei/lui sì e io no, l'altro/a è meglio di me, loro sono meglio di me, tutto proiettato fuori.
In realtà chi tradisce è in una condizione psicologica immatura, ha un io infantilizzato, vuole tutto, e poco dà.
Agisce il tradimento pro sé stesso, come una compensazione. Occorre capire perché il partner si è spostato.
Non per giustificarlo, ma per assolvere noi stessi.
Chi inganna è responsabile, non chi è ingannato.
Chi tradisce non lo fa mai CONTRO di noi, lo fa PER sé. Va a riempire un bisogno narcisistico di appagamento immediato. Lo fa forse per salvarsi da una vita interiore vuota, da una solitudine, da una fame che lo divora.
Alla base di un tradimento agito c’è un’immensa fragilità, una profonda insicurezza.
L’incapacità di stare nell’incontro profondo.
Come proteggerci da questa orribile esperienza?
Tenendo in mente che l’altro può non essere come ci racconta.
E ricordiamoci che valiamo a prescindere da quello che l’altro fa o non fa.
Infine interroghiamoci sulle nostre di insicurezze.”
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io-e-la-mia-mente · 5 months
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Cosa penso del mio Padrone ?
Credo fermamente che il mio Padrone sia un vampiro , anomalo , ma sì, un vampiro con i fiocchi .. Perchè dico questo? sicuramente non per il fatto che ami guardare i film di Dracula ma perchè si nutre di emozioni per vivere bene .. Una volta , ogni preda era buona per godere , oggi , l'esperienza lo ha cambiato , è più maturo e questo gli fa onore visti i milioni di uomini con la sindrome di Peter Pan .. Per Lui nutro profonda ammirazione , credo sia una persona che ha sempre dato tutto , con il cuore in mano , e che in risposta, spesso e volentieri , abbia ricevuto delle belle batoste , ma , nonostante tutto lo ha mantenuto " buono " ( il suo cuore ) .. I Suoi occhi , un paio di volte li ho visti incupirsi , e spessissimo sorridere , il Suo sguardo è dolce , quando ride gli occhi diventano piccoli piccoli ma la loro luce si vede sempre , ci sono poi quelle rughettine d'espressione che danzano al ritmo del suo ridere e che lo rendono così bello da togliere il fiato.. cosa penso del mio Padrone ? penso che sia un Uomo risoluto, di larghe vedute, con esperienze di vita da raccontare e insegnare , è capace di mordere la vita gustandola fino in fondo ma, senza ferire chi gli gravita intorno , perchè rispetta l'individuo .. è gentile , con sani principi morali , sa farmi volare con poco e rendermi felice con il suo solo esserci .. non è però tutto rose e miele , sa farsi valere , è bello cazzutello quando serve e , ligio al dovere .. Come tutti noi ha i suoi alti e bassi e dal canto suo cerca di non farmi pesare i suoi momenti out .. Del mio Padrone posso solo pensare bene , posso solo dire che è la persona più sincera che abbia mai conosciuto, posso dire che volergli BENE è qualcosa di naturalmente bello , posso dire che essergli accanto è un onore .. dove trovare un Uomo e un Padrone che sa tenerti sempre sul palmo della Sua mano anche quando la terra sotto i suoi piedi trema ? dove trovare un Uomo e un Padrone che vuol vivervi a tutto tondo ? dove trovare un Uomo e un Padrone che non ha paura di mettere in mostra ciò che sente e prova per la Sua schiava e Donna ? non so voi ma io l'ho trovato , saprò custodire la fiducia che ha riposto in me , saprò prendermi cura di questo dono prezioso .. sempre ..
Tua schiavetta
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titosfriends4life · 5 months
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LIBERA TE STESSO: AFFRONTA IL DISAGIO E VIVI ESPERIENZE NUOVE❗️
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Esplorando il Disagio nel Conoscere Persone Nuove: Aspetti Psicologici e Strategie di Gestione
L'incontro con persone nuove può essere fonte di eccitazione per alcuni, ma per altri, può generare un profondo disagio psicologico. Scopriamo insieme come affrontare ansie e timori legati alla novità, esplorando aspetti della psicologia e strategie pratiche.
Il Disagio nell'Incontro con l'Ignoto: Un'Analisi Psicologica Profonda
Le dinamiche psicologiche dell'incontro sociale sono intrinsecamente legate alle emozioni e alle aspettative che accompagnano tale esperienza. Esploriamo queste dinamiche in dettaglio:
Ansia Sociale e Timore dell'Impressionare:
Emozioni: Molte persone sperimentano ansia sociale quando si avvicinano a nuove interazioni. Il timore di essere giudicati, l'insicurezza sulle proprie capacità sociali e la preoccupazione di impressionare possono scatenare un mix di emozioni negative.
Aspettative: Le aspettative di essere accettati e apprezzati possono aumentare la pressione sociale. Le persone spesso si pongono standard elevati per sé stesse, generando aspettative che, se non soddisfatte, possono contribuire al disagio.
Aspettative Sociali e Conformità:
Emozioni: La pressione per conformarsi alle aspettative sociali può suscitare emozioni di disagio e tensione. La paura di deviare dalla norma sociale può influenzare il modo in cui ci presentiamo agli altri.
Aspettative: Le aspettative culturali, sociali e personali influenzano il comportamento durante gli incontri. Ci aspettiamo di seguire determinate norme comportamentali, e la deviazione da queste norme può generare ansia.
Esperienze Passate e Preconcetti:
Emozioni: Le esperienze passate con incontri sociali, positive o negative, modellano le emozioni associate a nuove interazioni. Preconcetti basati su esperienze passate possono influenzare la percezione degli altri.
Aspettative: Le aspettative derivate da esperienze passate possono creare filtri attraverso i quali interpretiamo i nuovi incontri. Questi preconcetti possono contribuire al mantenimento del disagio.
Autovalutazione e Autoefficacia Sociale:
Emozioni: La percezione della propria autoefficacia sociale, cioè la fiducia nelle proprie capacità sociali, influisce sulle emozioni. Un'elevata autovalutazione può generare fiducia, mentre una bassa autovalutazione può portare a sentimenti di inadeguatezza.
Aspettative: Le aspettative riguardo alla propria capacità di gestire interazioni sociali determinano in che modo affrontiamo gli incontri. Le persone con elevate aspettative possono sentirsi deluse se non raggiungono i loro standard.
Dinamiche di Gruppo e Pressioni Sociali:
Emozioni: Gli incontri di gruppo possono suscitare emozioni complesse, tra cui il desiderio di appartenenza, la paura dell'esclusione e la competizione sociale. Le dinamiche di gruppo influenzano il modo in cui ci percepiamo nel contesto sociale.
Aspettative: Le aspettative all'interno di un gruppo possono variare, ma la tendenza a conformarsi alle dinamiche di gruppo è comune. Ci aspettiamo di essere accettati dal gruppo, e questo influenza le nostre azioni e le nostre reazioni.
Comprendere queste dinamiche psicologiche può essere il primo passo per gestire in modo più consapevole le emozioni e le aspettative associate agli incontri sociali.
Strategie Psicologiche per Affrontare l'Ansia Sociale: Dall'Evitare all'Approcciarsi Gradualmente
Affrontare l'ansia sociale richiede un approccio psicologico olistico che consideri le emozioni, le aspettative e le abitudini comportamentali. Ecco alcune strategie psicologiche per gestire l'ansia sociale, dalla fase di evitamento a quella di avvicinamento graduale:
Riconoscimento e Consapevolezza:
Emozioni: Riconoscere e accettare le emozioni associate all'ansia sociale è il primo passo. La consapevolezza di ciò che si prova permette di affrontare il problema in modo più diretto.
Aspettative: Valutare le aspettative irrealistiche e sfidare i pensieri negativi può ridurre la pressione associata agli incontri sociali.
Evitamento Controllato:
Emozioni: Inizialmente, evitare situazioni sociali intense può ridurre l'ansia. Tuttavia, è importante farlo in modo controllato, evitando un evitamento totale che potrebbe rinforzare l'ansia nel lungo termine.
Aspettative: Stabilire obiettivi realistici per partecipare a situazioni sociali meno minacciose può aiutare a creare una base per il progresso.
Visualizzazione Positiva:
Emozioni: Utilizzare la visualizzazione positiva può aiutare a modificare le emozioni associate agli incontri sociali. Immaginare scenari positivi e di successo può influenzare positivamente l'umore.
Aspettative: Questa tecnica può contribuire a creare aspettative più ottimistiche riguardo agli incontri sociali.
Affrontare Gradualmente le Paure:
Emozioni: Gradualmente avvicinarsi alle situazioni temute consente al corpo di abituarsi progressivamente, riducendo l'intensità dell'ansia.
Aspettative: L'obiettivo è modificare le aspettative, dimostrando a se stessi che è possibile affrontare situazioni sociali senza che si verifichino le catastrofi immaginate.
Esposizione Sistematica:
Emozioni: Questa tecnica coinvolge l'esposizione graduale a situazioni sociali temute. Inizia con sfide più piccole e aumenta progressivamente la complessità delle interazioni.
Aspettative: Modifica le aspettative attraverso l'esperienza diretta, dimostrando che le situazioni sociali non sono così minacciose come immaginate.
Abilità Sociali e Comunicazione Efficace:
Emozioni: Imparare e praticare abilità sociali migliora la fiducia in se stessi e riduce l'ansia legata all'interazione sociale.
Aspettative: Aumentare la competenza nelle interazioni sociali può modificare le aspettative riguardo a quanto bene si può gestire una situazione sociale.
Supporto Sociale e Terapia:
Emozioni: Avere un supporto sociale solido può ridurre l'ansia sociale. Condividere le proprie preoccupazioni con gli altri può alleggerire il peso emotivo.
Aspettative: La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) può essere efficace nel modificare i modelli di pensiero disfunzionali associati all'ansia sociale.
Mindfulness e Respirazione Consapevole:
Emozioni: La pratica della mindfulness e della respirazione consapevole può aiutare a gestire l'ansia in situazioni sociali, focalizzando l'attenzione sul momento presente.
Aspettative: Queste pratiche possono contribuire a stabilizzare le aspettative, permettendo una visione più equilibrata delle situazioni sociali.
Integrare queste strategie in un approccio globale può essere efficace nel gestire l'ansia sociale e migliorare la qualità delle interazioni sociali. La consulenza di uno psicologo può essere preziosa per adattare queste strategie alle esigenze individuali.
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susieporta · 3 months
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ISSUE N. 10 - FEBBRAIO 2023
Cosa credi sia l'equilibrio?
** La pienezza risiede nel vuoto **
Guardo questa carta ed è come se la stessi vedendo per la prima volta. All'improvviso davanti a me non vedo una donna danzante ma un funambolo che cerca l'equilibrio aiutato da ciò che tiene tra le sue mani: una bacchetta e una boccetta (nel mazzo Camoin- Jodorowsky). Se questa carta è per antonomasia la carta della pienezza e della realizzazione allora cosa ci sta raccontando di questo stato dell’essere?
La guardo mentre vuole raccontarmi qualcosa che io fin’ora non ho compreso. La vedo serena nello stare su un piede, cercando la perfezione nello squilibrio che sente. Non è preoccupata. Lei sa che è così la vita. Sono io che non lo so.
Non ho ancora imparato, anzi mi dimentico, che la vita è come la fune di un funambolo che passo dopo passo, con pazienza e molta pratica, dobbiamo imparare a percorrere cercando di non cadere. Trovando la capacità di attraversare lo squilibrio costante che danza in noi. Le fase di pieno e di vuoto, le pause e le azioni, la gioia e la tristezza, l’espansione e il ritiro.
Che benedizione riconoscere che tutto ciò che abbiamo creduto fino a oggi era sbagliato. Che l’idea di equilibrio che avevamo ci ha intrappolato dentro un ideale che semplicemente non è realizzabile. Che siamo nella pienezza solo quando rispettiamo il nostro vuoto. Che siamo in armonia solo quando sappiamo rispettare le nostre dissonanze.
Che benedizione il malessere che ci conduce a trovare nuove scarpe per camminare la nostra fune. E la paura che ci invita a cambiare gamba o trovare una nuova postura. E che bellezza quando capiamo che la strada percorsa fino ad ora era solo una parte e che ancora abbiamo tanto da vivere per imparare e imparare ancora.
Chi dice che questa non è la pienezza dell'essere?
Non immagino nulla di più nutriente per l’anima mia, se non divenire questa qualità di essere umano. Capace di ricordare ad ogni passo che l’universo mi sostiene e fa il tifo per me. Non importa cosa accada e non importa ciò che mi è possibile capire con la mente che fatica a comprendere la forza misteriosa che ci anima.
Che benedizione riconoscere che tutto ciò che abbiamo creduto fino a oggi era sbagliato. Che l’idea di equilibrio che abbiamo ci ha intrappolato dentro un ideale che semplicemente non è realizzabile.
La donna del Mondo cammina con fiducia e non è la sola artefice del suo percorso. È sostenuta dalla forza dell’amore (l’angelo), dalla forza della terra che le è madre (il bue), dal fuoco della vita (il leone) e dallo spirito che non appena la mente si acquieta, si manifesta cantando (l'aquila).
La fiducia nella vita è il frutto raccolto grazie ad ognuno dei passi fatti. La fede si alimenta ogni giorno, si sente ad ogni preghiera, a ogni gentilezza rivolta a qualcuno, a ogni sfida. La fiducia si conquista con ogni scelta di coraggio presa nel rispetto di ciò che sentiamo profondamente. Quando lascio che il vuoto che temo mi guidi in un altrove più vivibile allora io mi ascolto e coltivo la fede in me e nella vita. Così divento il migliore dei funamboli per questa unica fune che ho a disposizione.
E allora, è la grazia.
Divengo un essere pieno di grazia.
Ispirante, bello, fiero, calmo, gentile, delicato nei suoi passi.
Perché questi passi si fanno silenziosi, discreti, rispettosi e la fune diviene un'opera di cristallo di cui avere una profonda cura e per cui provare una sentita devozione.
Che bellezza la vita. Che bellezza sei.
Buon cammino.
E allora divengo un essere pieno di grazia.
Fabiana Spagnuolo
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Jorge Luis Borges sosteneva che gli antichi greci furono i primi a pensare, ci hanno dato la poesia, la scienza, la filosofia razionale, che tutta la cultura a noi pervenuta nel corso dei secoli derivi dai greci.
I filosofi greci distinguevano l’amore in 12 tipologie diverse a seconda delle diverse emozioni umane e sfumature del sentimento:
Agape (αγάπη) - Agape è l’amore incondizionato, anche non ricambiato. Va al di là delle forze umane, è un amore puro e senza alcuna aspettativa. Viene utilizzato nei vangeli e nella religione.
Eros (έρως) - Eros è la tipologia di amore più conosciuta. Dio greco della fertilità, il suo tipo di amore rappresenta quello passionale, il desiderio carnale. Veniva definito in termini di irrazionalità, perché il desiderio ardente avrebbe potuto portare alla follia.
Philia (φιλία) - Philia indica un tipo di amicizia profonda. Amicizia come vincolo di fiducia e lealtà, come fondamenta di un rapporto solido e suggellato dalla bellezza della condivisione. Amare ed essere amati.
Storge (στοργή) - Storge è l’amore nei confronti della famiglia o dei parenti, tipico dei consanguinei, deriva da “stergo” che significa amare teneramente.
Philautia (φιλαυτία) - Philautia è l’amore per sé stessi, l’amor proprio, fonte di perfezionamento e benevolenza è definito come forma di egoismo positivo.
Mania (μανία) - Mania associato all’amore è il desiderio incondizionato di amare e possedere, l’amore tossico che vive (apparentemente) solo attraverso il possesso di ciò che brama, il partner come oggetto del desiderio. Distruttivo.
Charis (χάρις) - Charis è forse la tipologia d’amore più ambita tanto quanto appagante: idilliaco. Entrambi i partner si amano allo stesso modo, sia fisicamente che spiritualmente.
Himeros (ἵμερος) - Himeros è l’amore che arde di desiderio fisico, impulsivo, irrefrenabile, l’amore folle. Desiderio carnale, non ascolta ragioni e va appagato nell’immediato.
Anteros (αντέρως) - Anteros, fratello di Eros (si narra fossero inseparabili) è l’amore corrisposto con il rispettivo coniuge/compagno e indica la stabilità sentimentale.
Pragma (πρᾶγμα) - Pragma è associato all’amore maturo di lunga data, ma anche al compromesso e alla pazienza. Fare uno sforzo per dare amore piuttosto che solo per riceverlo.
Pothos (Πόθος) - Pothos è la personificazione del rimpianto e del senso di nostalgia che si prova quando una persona amata è lontana. È anche identificato con l’amore adolescenziale, l’infatuazione, il desiderio prima dell’incontro.
Thelema (θέλημα) - Thelema è l’amore nei confronti di ciò che si fa, il proprio lavoro, il piacere di fare qualcosa, il desiderio voler fare e non è rivolto quindi ad una persona.
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