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#frufrù
dimensionesogno · 1 year
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LA STRANIZZA
Non essere schiavo dell’abitudine, cambia sempre strada, usa marche diverse e scandalose, rischia colori nuovi nei tuoi abiti frufrù, non stare muto come un boccalone, impara, regala le tue parole e le tue conoscenze, concediti le passioni, affidati, lascia il nero sul bianco, metti i puntini sulle i, non essere palloso, privilegia le emozioni nel cumulo e nel monte dei pegni. Brillano gli…
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carlocremona · 5 years
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#Sartù #Miù #Frufrù #cat #cats #pet #carlocremona #napoligayfriendly #animali #animals (presso Naples, Italy) https://www.instagram.com/p/ByFl6tfAzqo/?igshid=5q9rf1msg1sy
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coqbaroque · 6 years
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Avete cominciato i primi di novembre ad annunciare su tutte le piattaforme social il vostro disinteresse per il rituale propiziatorio/enogastroscaramantico del capodanno e per carità, io vi credo, ma lo sappiamo come finirà. Avete rinunciato ai due giorni a Praga tutto compreso con cenone e la gita a Monopoli in bus fa troppo terza età, calcolando che di set di pentole ne avete almeno tre. Rimarrà solo una cosa da fare e la farete: la cena con gli amici. La cena con gli amici, musa ispiratrice di tutta la cinematografia italiana. Vediamo gli scenari in cui vi capiterà di imbattervi. Capodanno Ozpetek – Classica cena tra amici. La particolarità è che dalle finestre del loft/attico/superattico/duplex panoramico si vede puntuale il gazometro, zona Ostiense. Che poi, come ‘sti 8 pezzenti/drogati/nullafacenti/scrittori che non scrivono un depliant dagli anni ’90 e pittori, la cui ultima opera è stata imbiancare il cucinotto di zia, riescano sempre a permettersi un loft/attico/superattico/duplex panoramico vista gazometro, zona Ostiense è un effetto speciale che devono aver chiamato la Industrial Light & Magic di George Lucas. La serata si svolge tranquilla e amabile, con brindisi ai progetti, ai sogni e alle aspirazioni dei commensali, fino a quando… non viene fuori che il tuo migliore amico è un crossdresser e tu lo scopri mentre cerchi una bottiglia di spumante in frigo, dove trovi i suoi reggiseni e calze a rete. Come se non bastasse la tua ragazza è lesbica non dichiarata, se la fa con la moglie bisex del pittore, fanno le cose a tre e a te non t’hanno mandato manco un whatsapp con due sise o per dirti vieni, magari guardi e non tocchi nulla. No, tu non sai niente, d’altra parte non sapevi nemmeno che reggiseni e calze a rete si tenessero in frigo. Sta per scattare la mezzanotte e l’amico architetto ciccione single dichiara di essere genderqueer. Così che al TRE! DUE! UNO! al posto di urlare AUGURIIIII! tutti si chiedono: Che cazzo è un genderqueer? E via, tutti su wikipedia per scoprire che è una identità di genere che non corrisponde né a quella femminile e né a quella maschile, o a tutt’eddue, o a nessuna, oppure passare da una identità all’altra, il genderfluid. Ecco perché da bambini giocavi alla guerra con le Barbie? - Sì, ero confuso, ma non ho mai avuto il coraggio di dirvelo. - E dovevi proprio stasera che è capodanno? - Mi spiace. - Vabbeh, tanto dopo che ho trovato reggiseno e calze a rete in frigo non mi stupisco più di nulla. - Ma quello non è un frigorifero. – Ah no, e che cos’è? - È un mobile di design a forma di frigo rotto da 50mila euro. - Mecojoni, e dove l’hai comprato? - Non l’ho comprato, se ne trovano un sacco vicino ai cassonetti da quando c’è la Raggi. Grande effetto speciale della Light & Magic, architetti disoccupati rimbambiti che scambiano monnezza per mobili di design. Sullo sfondo i fuochi d’artificio sul gazometro. Ti affacci alla finestra e alzando il calice mormori tra te e te “Oh, va a finire che qui sono l’unico normale”. La tua ragazza ti abbraccia da dietro e all’orecchio sussurra: “Normale”, tesoro, non esiste. Tu sei cisgender. Per fortuna, me stavo a preoccupa’. Capodanno Salvatores – Arrivi, citofoni, sali le scale della casa di ringhiera sui Navigli, entri nell’appartamento e ti rendi subito conto che nell’aria c’è qualcosa di strano. Difatti, per esigenze di produzione, tutti i tuoi amici sono interpretati da attori romani. Il Carlo lo fa Valerio Mastandrea, Il Giò è interpretato da Elio Germano, Kim Rossi Stuart invece è Il Franco, detto Spillo, come Altobelli. Pure Zhou, il vostro amico cinese più milanese di tutti, visto che i suoi sono arrivati a Borgh di Scigulatt (Ora zona Canonica/Paolo Sarpi) nel 1920, lo fa Luca Marinelli, che dopo aver fatto De Andrè crede di poter recitare qualsiasi cosa, anche un cinese. In effetti molti di voi lo avranno riconosciuto nelle televendite QVC nel ruolo di planetaria Kenwood. Il discorso è che i romani non hanno mai digerito Il Rugantino fatto da Adriano Celentano e da allora esiste un piano segreto per sostituire tutti i nordici con dei romani per evitare si ripeta un tale scempio. Non ci credete? Kim Rossi Stuart che fa Vallanzasca, Elio Germano che fa il Toso nella mafia del Brenta e Salvini secessionista megistralmente diventato Salvini sovranista. Comunque, la cena inizia. Siete tutti maschi e tutti soli. Ricordate i tempi delle occupazioni alla Statale, le botte con la polizia, quelle sì facevano male. Gli amori finiti, i matrimoni falliti. Gli amici che si facevano le pere, la comunità, la solidarietà di quelle lunghe sere. E poi l’overdose, al cimitero le rose, quei giorni di nebbia con nel cuore la rabbia. Perché dover festeggiare un capodanno quando mai, mai un anno è stato da festeggiare? Dái, prendiamo la macchina e partiamo per le Marche, a trovare l’amico che se ne è andato via da Milano. L’alternativo hippie che ha comprato un casolare a 10mila euro e ne ha chiesti 400mila ai genitori per rifare il tetto e allacciare acqua e luce. Comincia così un road movie con l’immancabile partita di pallone nel parcheggio alle 5 del mattino: Italia – Rappresentanza Autotrasportatori Moldavi, capitanata da Claudia Gerini. 5 contro 5. Dopo quattro minuti di gioco si contano 7 infortunati, tutti tra le fila italiane: quattro giocatori e tre passanti, di cui due colpiti da un crick. Il match finisce 5 a 0. Vi siete scommessi la Mercedes. Sono le prime luci del giorno mentre guardate la Classe G allontanarsi sull’autostrada in direzione Chisināu. A Zhou scende una lacrima, si gira verso di voi alza il dito e esclama: Io solo una cosa vojo sape’ Ma chi cazzo ce l’ha fatta fa’ ‘sta cazzata? Su un lato dell’Autogrill A14 Metauro Est, una targa commemorativa, come quella di Italia - Germania 4 a 3 allo stadio Atzteca, vi ricorderà per tutta la vita quanto siete stati stronzi il primo gennaio del 2019 (cit.). Capodanno Vanzina – Scongiuratelo, tra tutti i capodanni tra amici che potete passare forse questo è il peggiore. Una serie infinita di vaffanculi, di battute triviali, giochi di parole osceni, tette, chiappe, tappi di spumante che finiscono in faccia, grosse risate e Bestia, che dolore!!! Vi presentate alla porta con panettone e champagne, suonate il campanello, parte suono di scoreggia. Vi aprono due escort slave che l’amico ha affittato su un sito per incontri gay: sono due travestiti. C’è lo zio un po’ frufrù. Il marito cornuto. La moglie molto zoccola. Alle 22,00 siete già ubriachi. Alle 23,55 vi volete suicidare. Alle 00 e 05 avete già stilato una lista di buoni propositi per l’anno nuovo. Ne manterrete solo uno: mai più un capodanno con questi, anche se, se siete qui è perché sono gli unici amici che avete, e che vi meritate. Ah, c’è anche un cane. Fa le puzzette. Buon anno, nonostante capodanno.
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nessunodeidui · 3 years
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"Se adesso compari, se torni quaggiù
Attrezzo gli spari, gingerini e frufrù"
🙋🏼‍♂️
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saveriopaletta1971 · 3 years
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Si prepara l’ultima battaglia in Aula per le norme contro l’omotransfobia. Una riflessione spassionata sui motivi e sui punti dubbi di un disegno di legge che fa discutere Insultare i gay? Anche ora non si può Una sequela di insulti per iniziare: froci, ricchioni, checche, culattoni, frufrù, che fanno  tanto borgata o mercato rionale del […]
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tempi-dispari · 4 years
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"Desiderio di Atlantico" è il disco evocativo dei CubeLoose
È disponibile nei principali digital stores, con il suo ritmo vario e variegato, Desiderio di Atlantico, il disco dei CubeLoose pubblicato da Isola Tobia Label. Nove tracce – tra le quali il singolo di lancio Frufrù (qui il videoclip: https://www.youtube.com/watch?v=487g4iwIOA0) – che trasportano la mente verso atmosfere oniriche e ricordi mai sopiti. Un messaggio emozionale intenso, suggerito in molti frangenti dal fascino evocativo del mare e delle sue onde, scena e compendio delle note sinuose della tracklist. Stimolare l’emotività e l’immaginario di chi ascolta – non senza una certa dose di ironia – è l’obiettivo imperante della band romana. Non a caso, dietro l’apparente leggerezza dei brani, si cela una velata malinconia per il passato. L’ascolto si trasforma in un percorso sensoriale durante il quale ci si perde a sognare di essere ‘in riva a una spiaggia’ rapiti da un sensuale turbamento.
“Desiderio di Atlantico è un viaggio nella memoria e nelle mutazioni, tra vizi e passioni, crudi sberleffi e aromi persistenti – raccontano i CubeLoose – metafora e favola. La ‘nostalgia del futuro’ nella scoperta dell’utopia come necessità, i miti ‘Sole’ e ‘Mare’ come metafora e funzione del desiderio. Un’opera descrittiva in chiave onirica abbinata a una ricerca di suoni e situazioni musicali di presunta forza evocativa: suoni, immagini, odori… una desiderata provocazione sensoriale ed emozionale”.
BIO CUBELOOSE
Formatosi nel 2010, su intuizione e progetto di Vittorio Fontana, CubeLoose è un gruppo musicale romano con profonde radici partenopee. Non a caso, il nome della formazione si riferisce alla delirante trasmutazione, in un inglese che cerca di essere credibile, del tormentone dialettale napoletano “cchiù blues”, di cui Vittorio allegramente abusa. La diversità delle esperienze e la disponibilità alla contaminazione, sono gli elementi che maggiormente concorrono alla creatività del gruppo, apportando varietà e freschezza alla produzione musicale che ne deriva. Si sperimentano influenze che vanno dalla canzone d’autore al jazz, con una leggera spruzzata di musica latinoamericana.
CubeLoose vuole essere un “luogo” aperto, una proposta musicale di “non genere” in omaggio al bolero, all’oceano, alle essenze profumate del Mediterraneo.
La formazione attuale vede Vincenzo Riccio alle chitarre, Davide Mengarelli alle tastiere, Francesco Saverio Capo al basso elettrico e contrabbasso e Vittorio Fontana alla voce e percussioni.
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mydearmelissa · 7 years
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Oggi mi impegno e invece di cose frufrù e tazze a fiorellini vi parlo di un prodotto pratico utile e conveniente. Il nostro sapone liquido preferito da sempre, quello di @alkemilla_eco_bio_cosmetic al Bamboo. Alkemilla è stata la prima marca ecobio approdata da Melissa anni fa, apristrada di un mondo che poi è diventato orgoglio e parte integrante della nostra attività. Pur essendo arrivate tante altre aziende nuove il detergente liquido di Alkemilla rimane imbattuto: ❤️formulazione delicata e ricca di principi attivi emollienti 🌿si può usare per le mani, viso, per il corpo come bagnoschiuma, per l’igiene intima🌿 profumo delicatissimo ma molto piacevole 🌿 tensioattivo che non “sgrassa” in maniera eccessiva e non impoverisce la pelle🌿 prezzo ottimo 7,90€ mezzo litro di prodotto 🌿ottimo messo nella doccia per tutto (soprattutto se si hanno partner che ne usano litrate ;) 🌿 abbiamo anche le altre versioni Aloe vera e tè bianco. Spediamo in tutta Italia se volete ricevere il catalogo scriveteci una mail a [email protected] Grazie!❤️ (presso Melissa)
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carlocremona · 5 years
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#miao #Frufrù https://www.instagram.com/p/B1aukbsoaML/?igshid=10362okct8pmc
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