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#fuoristrada
adreestia · 7 months
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pietroalviti · 4 days
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Ceccano, i fuoristrada al campo da baseball, domenica 22 settembre
C’è anche un terzo evento, sempre patrocinato dal comune che ha dato il consenso all’utilizzo gratuito del campo da baseball Pinetto Bonanni, in questa domenica 22 settembre a Ceccano, oltre alla corsa podistica e al trekking. Si tratta del I raduno Ceccano Pastena in 4×4, dalla cui locandina, pubblicata sul sito di Palazzo Antonelli, si apprende che è inserito nell’evento Sportivamente del…
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designmiss · 10 years
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Nimbus concept car https://www.design-miss.com/nimbus-concept-car/ Nimbus è una #concept #car realizzata da Eduardo Galvani, progettata per percorrere sia brevi distanze in aree urbane che percorsi più lunghi su terreni misti
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kommunic8 · 1 year
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Impossibile distrarsi la notte i macchina quando c'è qualcun altro alla guida. Irrazionale ma vero. TRASCRIZIONE [Eng translation below] Non so voi, ma quando io mi trovo in macchina nel sedile del passeggero, soprattutto se stiamo percorrendo una strada extraurbana, ancora di più se è di notte, mi vedo costretta a rimanere sveglia, con gli occhi puntati verso la strada per assicurarmi che non succeda niente. È una cosa incredibilmente irrazionale, che non ha niente a che vedere con la capacità di guida della persona che sta guidando. La notte scorsa, ad esempio, tornavamo a Cagliari dopo una gita nel nord della Sardegna, quindi quasi 300 km, e mio marito è un provetto guidatore. Ha fatto un sacco di rally sia come driver che come navigatore, adesso non corre più nei rally, dico io per fortuna però fa il training alle persone che guidano i mezzi di emergenza, quindi non c'è nessun motivo al mondo perché io debba rimanere con gli occhi puntati sulla strada per assicurarmi che non succeda niente. È però una cosa che faccio sempre, anche quando mi si chiudono gli occhi dal sonno, mi si piega la testa, c'è questa cosa irrazionale che vuole far sì che nel momento in cui io chiudo gli occhi bum, succede un incidente. Non so se succede mai anche anche a voi, non so se è una cosa che riguarda solo me oppure se anche a voi succede di non riuscire a rilassarvi in questi tragitti notturni in macchina. Devo dire poi che, per quanto riguarda l'andare in auto di notte, questo è un altro grosso problema che io perché da astigmatica vedo malissimo la notte anche quando gli occhiali, che comunque correggono questo difetto alla vista, però ho veramente grosse difficoltà a orientarmi a guardare avanti, o forse è anche una cosa un po' psicologica, perché in generale, non mi piace tantissimo andare nelle strade extraurbane la notte. Comunque ieri notte abbiamo fatto questo lungo viaggio, molto bello perché c'era poco traffico, perché a nessuno fa piacere guidare la notte di domenica alle dieci tardi, quando c'è buio, quindi le strade erano completamente sgombre, si vedeva ogni tanto qualche auto che o ci superavo si lasciava superare oppure veniva nella corsia opposta, e c'era una bellissima luna che, stranamente, quando abbiamo iniziato il viaggio cominciato a far buio era molto in alto e poi quando siamo praticamente arrivati a casa era molto in basso. Quindi questa cosa qua ancora non l'ho capita perché pensavo che la luna la notte sorgesse, però vabbè, mi informo. TRANSLATION I don't know about you, but when I am in the car in the passenger seat, especially if we are driving on a suburban road, even more so if it is at night, I see myself being forced to stay awake, with my eyes pointed toward the road to make sure nothing happens. It is an incredibly irrational thing that has nothing to do with the driving ability of the person who is driving. Last night, for example, we were returning to Cagliari after a trip to northern Sardinia, so almost 300 km, and my husband is an experienced driver. He has done a lot of rallies both as a driver and as a navigator, now he doesn't run rallies anymore, I say fortunately, but he trains people who drive emergency vehicles, so there is no reason in the world why I should have to stay with my eyes on the road to make sure nothing happens. It is, however, something that I always do, even when my eyes close from sleep, my head bends, there is this irrational thing that wants to make it so that the moment I close my eyes boom, an accident will happen. I don't know if it ever happens to you too, I don't know if it's just me or if it happens to you too that you can't relax on these late-night car rides. I have to say then, as far as going in the car at night, this is another big problem that I because as an astigmatic I see very poorly at night even when glasses, which do correct this vision defect, however I really have great difficulty in orienting myself looking ahead, or maybe even a bit of a psychological thing, because in general, I don't like very much to go in suburban roads at night. Anyway last night we made this long trip, very nice because there was very little traffic, because nobody likes to drive on a Sunday night at ten o'clock, when it's dark, so the roads were completely clear, you could see every now and then a few cars that either overtook us, let us pass, or came in the opposite lane, and there was a beautiful moon that, strangely enough, when we started the trip started to get dark it was very high up and then when we practically got home it was very low. So this thing here I still don't understand because I thought the moon rose at night, but whatever, I'll look into it.
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Alfa Romeo Stelvio: il SUV secondo Alfa Romeo
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areccofrancesco · 2 years
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Guarda "CORSICA 2022 SPIAGGIA DI SALECCIA" su YouTube
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Zeudi Araya in La ragazza fuoristrada (1973)
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em420sblog · 2 years
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1/12/2022. PERDERE TUTTO
Volevo nascere stupida e forse l’ho fatto, non lo so se è quello che penso è la somma di tutte le cose che mi hanno detto. Volevo andare oltre il limite, ma il limite esiste perché qualcuno lo ha messo, forse aspettando uno stronzo che andasse oltre. Volevo tornare bambina, pensando voglio chiedi adesso per piangere meno e tenermi le lacrime per ora che non ci riesco, e forse soffriamo per questo, ci sentiamo fuori contesto per tutte le volte che piangere sarebbe stato il rimedio più onesto. Preparati a perdere tutto, preparati a perdere tutti che solo così sarai forte abbastanza per stare tra uomini e lupi. Se il mondo provasse un po’ di pietà per chi non sa mai cosa dire, perché ogni mattina si guarda allo specchio e si vede morire. Volevo nascere altrove, magari in un altro universo perché qui metà della gente mi odia e metà soffre vedermi persa. Volevo cogliere un fiore senza sentirmi diversa, senza la gente che mi punta il dito, sputando il veleno che hanno dentro… Proprio su me che non riesco a scrollarmi tutto di dosso. Ci avete provato a spezzarmi le ali, ora vorrei volare e non posso. Per questo vorreste che scappi, io resto a contare i raddoppi e spara adesso che nessuno guarda perché dopo saremo troppi. Preparati a perdere tutto, preparati a perdere tutti che solo così sarai forte abbastanza e potrai vivere ancora tra tutti i tuoi sogni distrutti. Se non c’è speranza di verità in un mondo che non fa più rima, tu taglia i legami sbagliati e ritorna a brillare più forte di prima.
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astringofpearlss · 6 months
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zeudi araya’s amazing coats in la ragazza fuoristrada
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kon-igi · 6 months
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I GIAPPONESI, MEDIAMENTE, STANNO MALE MA LA SANNO LUNGA (cit.)
Ieri, oltre ad aver sistemato il problema al motore del mio fuoristrada appiccicando dello scotch davanti alla spia del guasto (si chiama Metodo Vorace Bestia Bugblatta di Traal), un tamblero ungherese mi ha suggerito di fare un upgrade e coprire i gemiti del motore ascoltando la musica a tutto volume (il mio motore emetteva gemiti? Non lo so... avevo la musica a tutto volume!)
Fatto sta che in un impeto di autolesionismo estremo, su youtube scelgo un collage della durata di 60 minuti - il tempo del viaggio di ritorno a casa senza fare i tornanti in derapata, sia mai che i gemiti del motore coprissero la musica - dicevo, un collage di tutte le sigle dei cartoni animati anni '70-'80, quindi Cristina D'Avena esclusa.
Ora, può darsi che i miei gusti musicali siano pessimi (lo sono) e che io abbia la sindrome di Munchausen a Stoccolma (mi avveleno da solo con cose che mi hanno reso psicodipendente da bambino) però è stato un viaggio davvero molto... istruttivo (che fatica non aver messo la D) perché mi sono reso conto che oggi i bambini non possono avere ciò di cui è stato fatto dono a chi guardava i cartoni animati sulle tv regionali.
Il trauma psicofisico di una violenza televisiva gratuita e improvvisa senza la minima censura o il minimo controllo della società.
E non sto parlando di Goku che frugava nelle mutande di Bulma chiedendosi cosa fosse quella cosa ma robe tipo Ninja Kamui, Kyashan o Judo Boy che AMMAZZAVANO DI BRUTTO LA GENTE CON TANTO DI TORTURA E SCHIZZI DI SANGUE.
Voglio dire, l'Uomo Tigre crepava di mazzate i suoi avversari ma non modello Goku Super Sayan AAAAAAAAHHHHHH!!!!... una roba più tipo il poliziotto preso a rasoiate in Pulp Fiction
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E cosa dire di Bem il Mostro Umano?
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Cioè, non lo so... 'umano' perché lui dava solo bastonate, mentre i cattivi cavavano occhi, evisceravano pance e torturavano bambini. Letteralmente.
Ho in mente questa scena in cui Ninja Kamui sta meditando su un albero (?!) e a poca distanza da lui un brigante cattura una donna e le taglia la gola con un coltello... uno schizzo di sangue della vittima imbratta il volto del protagonista ma il narratore afferma subito che lo stato di meditazione del ninja era così profondo che lui non poteva accorgersene.
Avevo 9 anni.
In genere, però, anche nelle serie più kid-friendly c'era questo sottile filo di sado-masochismo per cui ok che il/la protagonista trionfava ma per riuscirci dovevano SOFFRIRE VISTOSAMENTE, preferibilmente assistendo alla morte atroce di parenti o amici di infanzia e subendo torture da Guantanamo (spesso autoinflitte, per quella storia di Nietzsche temo un po' sfuggita di mano al mangaka).
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Comunque - e qua so di citare un cosa praticamente irraggiungibile conoscitivamente dalla maggior parte di voi - la cosa che ancora adesso mi mette più angoscia è il ricordo di Madame Butterfly che durante gli allenamenti fa espodere con furia le palline da tennis contro al muro.
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Poi sono arrivati il MOIGE e il CODACONS, quindi ora i bambini vivono in uno stato di dissociazione mentale dovuto ai buchi di trama per i tagli censori e alle cugine assolutamente non lesbiche di Sailor Moon.
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pietroalviti · 7 months
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Ceccano, domenica 10 il raduno dei fuoristrada per il memorial Zio Tommy
Si terrà domenica 10 marzo a Ceccano il raduno dei fuoristrada, organizzato dall’Exclusiv Italian Team, su un percorso di 60 km che coinvolgerà anche i comuni di Castro dei Volsci, Giuliano, Prossedi e Villa S. Stefano. Il raduno è previsto in Piazzale Europa. Poi i fuoristrada percorreranno via dell’Abbazia, Circonvallazione Aldo Moro, Via Madonna del Carmine, Via Colle Campanaro, Via…
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evoluzionemolecolare · 4 months
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Programma settimanale rispettato fino al venerdì. Trieste invece la si guarda col binocolo, figlio che doveva giocare domenica ha pensato bene di farsi male a un polso e niente partita. Riorganizzazione fine settimana. Ieri sera ritirata nuova Beta 300 2T, moglie è da ieri che mi dà del bambinone. Come fa poi a non capire che di moto ce ne vogliono due, metti il caso che una si rompa e uno abbia voglia di fare un giro, mah. E da bravo bambinone stasera salgo in sella al gioiellino e me ne vado fuoristrada all'arena per sentirmi il concerto degli AC/DC. Poco probabile che si scopi al rientro.
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t-annhauser · 11 months
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un pomeriggio in Brianza
Tanti anni fa stavo aspettando l'autobus alla fermata, avevo appena finito di lavorare, era un pomeriggio caldo e luminoso, sarà stato maggio/giugno, anche la circonvallazione con la sua rotonda erbosa sembrava una riserva naturale, quando improvvisamente si ferma un fuoristrada e sento chiamare da lontano il mio nome. Io sorpreso, quasi allarmato, mi volto e vedo farmisi incontro un tizio che lì per lì non mi dice niente, eppure lui sembrava conoscermi benissimo. Sarà capitato anche a voi qualche volta, di un tizio che vi saluta e voi rimanete lì impalati col vuoto nella testa, situazione imbarazzantissima, insomma, questo mi viene incontro e mi saluta con tanto di pacche sulle spalle, io mi voglio fidare, sembra un tipo apposto, e ricambio il saluto nel modo più naturale possibile. Piano piano, una parola qua, una là, comincio a ripescare quella faccia dal fondo della memoria, era uno che veniva ogni tanto in studio parecchi anni prima, un amico del capo che aveva pure lui un'attività, un tipo bassino con una gran parlantina che guidava macchine più grandi di lui, un soggetto tipico della Brianza, insomma, la base elettorale di Forza Italia. Si vedeva chiaramente che mi compativa, io che non guidavo e aspettavo l'autobus, io soggetto poco imprenditoriale, una specie di disabile ai suoi occhi, però parlava e parlava e io intanto guardavo in direzione dell'autobus che si ostinava a non arrivare. Mi dava una confidenza sovradimensionata rispetto alla nostra precedente frequentazione, lui faceva i safari in Africa, una cosa esotica perché è risaputo che per il brianzolo tipo sotto la linea del Po è tutto hic sunt leones, terre popolati da esseri inferiori da colonizzare con le fabbriche o da sfruttare per il puro divertimento, aveva la jeep con lo snorkel per guadare i fiumi, tipo Tom è Gerry quando si tuffano in un laghetto per scampare a uno sciame di vespe e respirano con la cannuccia, insomma, una roba da sboroni. Aveva insistito per avere il mio numero di telefono, io avevo ceduto per togliermelo di torno meditando di metterlo prontamente nella black list una volta sparito, alla fine finalmente mi molla e mi fa il segno da lontano della cornetta del telefono, con la promessa solenne che ci saremmo risentiti. Morale della favola: io mi sono dimenticato di metterlo nella black list e lui non mi ha più telefonato. Questa è la Brianza, e questi sono i suoi personaggi da cinepanettone.
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gregor-samsung · 7 months
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“ Ahmad aveva la febbre. Strofinare preparati a base di erbe sul suo corpo in fiamme non sortiva alcun effetto. A quel punto, Salima era andata a chiedere aiuto a suo zio Shaykh Sa‘id. Era invecchiato, certo, ma non abbastanza da lasciare che il suo cuore si sciogliesse davanti alle suppliche della nipote. Lo aveva implorato, gli aveva ricordato che era la figlia di suo fratello Shaykh Mas‘ud, l’aveva pregato di avere compassione, di dimostrare la sua fede, la sua signorilità, la sua generosità, magnanimità e saggezza. Si era appellata a tutto quello cui si può appellare una madre con il figlio dilaniato dalla febbre. Ma la risposta dello shaykh non era cambiata: “La Range Rover non lascerà mai ‘Awafi senza di me.” Il giorno dopo, la febbre di Ahmad era aumentata, il bambino aveva cominciato a delirare. Salima era tornata dallo zio accompagnata dal marito. ‘Azzan si era trattenuto a lungo con il vecchio, gli aveva spiegato che suo figlio peggiorava e che l’unico ad avere una macchina con cui portarlo all’ospedale al-Sa‘ada di Maskade era lui, Shaykh Sa‘id. Se ci fossero andati a dorso d’asino, ci avrebbero messo quattro o cinque giorni e non sarebbero riusciti a salvare il bambino. Gli disse che avrebbe pagato qualsiasi cifra gli avesse chiesto, compreso il salario dell’autista. “Non ho altro da dire,” aveva replicato Shaykh Sa‘id. “La Range Rover non esce da ‘Awafi. Tuo figlio guarirà anche senza dottori. Che sarà mai, tutti i bambini hanno la febbre e poi guariscono.”
‘Azzan e Salima erano usciti da casa dello shaykh cercando di non guardare il fuoristrada verde parcheggiato vicino al portone. Quando Shaykh Sa‘id l’aveva comprato, due anni prima, e l’autista l’aveva portato in paese, erano tutti usciti in strada per vederlo. Persino l’anziana madre dello shaykh si era avventurata fuori facendosi sostenere dalle sue schiave ma poi, quando aveva sentito il rombo del motore e visto le ruote nere che giravano velocissime, si era spaventata e gli aveva tirato una pietra urlando ai quattro venti che quella era opera del diavolo. La pietra aveva rotto un finestrino e Shaykh Sa‘id aveva ordinato alle schiave di riportare dentro la madre minacciando di frustarle sotto il sole se solo l’avessero fatta uscire di nuovo. Da quel giorno la Range Rover si era mossa solo quando lo shaykh sedeva al posto del passeggero. E se con lui c’era una delle sue mogli, i finestrini venivano oscurati con delle lenzuola. Salima aveva pianto per tutta la strada fino a casa e, da quel momento, ‘Azzan aveva nutrito un unico sogno: possedere una macchina. Aveva giurato che avrebbe chiesto al Sultano il permesso di comprarne una, esattamente come aveva fatto Shaykh Sa‘id, e poco importava se avesse dovuto vendere i campi ereditati dal padre. Ma Ahmad non aveva aspettato che ‘Azzan mantenesse fede al suo giuramento, la febbre era stata più veloce e lo aveva ucciso. Gli avevano tolto vestiti e amuleti e predisposto la rituale pedana di rami di palma in mezzo al cortile. I vicini avevano portato secchi d’acqua dal canale per lavarlo, l’avevano cosparso di incenso e di olio di oud, lo avevano avvolto in un sudario candido e avevano portato il feretro al cimitero a ovest del paese. Il giudice Yusuf aveva detto ad ‘Azzan: “Tuo figlio adesso è in paradiso, e quando verrà la tua ora ti porterà dell’acqua fresca per spegnere la tua sete.” ‘Azzan era stato zitto, non aveva detto che lui aveva sperato che suo figlio l’acqua gliela portasse lì, sulla terra, negli anni della sua vecchiaia. Si era mostrato fermo e paziente come si conviene e aveva stretto la mano di chi gli porgeva le condoglianze. Le aveva strette tutte, persino quella di Shaykh Sa‘id. “
Jokha Alharthi, Corpi celesti, traduzione dall'arabo di Giacomo Longhi, Bompiani (collana Narratori Stranieri), 2022¹; pp. 122-124.
[Edizione originale: سيدات القمر (Sayyidat el-Qamar; Le signore della luna), editore Dār al-Ādāb, Beirut, Libano, 2010]
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palmiz · 1 year
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‹‹Ma lo sanno gli sciatori come si fa una pista da sci? Io credo di no, perché altrimenti molti di loro non sosterrebbero di amare la montagna mentre la violentano.
Una pista si fa così: si prende un versante della montagna che viene disboscato se è un bosco, spietrato se è una pietraia, prosciugato se è un acquitrino; i torrenti vengono derivati o incanalati, le rocce fatte saltare, i buchi riempiti di terra; e si va avanti a scavare, estirpare e spianare finché quel versante della montagna assomiglia soltanto a uno scivolo dritto e senza ostacoli.
Poi lo scivolo va innevato, perché è ormai impossibile affrontare l’inverno senza neve artificiale: a monte della pista viene scavato un enorme bacino, riempito con l’acqua dei torrenti d’alta quota e con quella dei fiumi pompata dal fondovalle, e lungo l’intero pendio vengono posate condutture elettriche e idrauliche, per alimentare i cannoni piantati a bordo pista ogni cento metri.
Intanto decine di blocchi di cemento vengono interrati; nei blocchi conficcati piloni e tra un pilone e l’altro tirati cavi d’acciaio; all’inizio e alla fine del cavo costruite stazioni di partenza e d’arrivo dotate di motori: questa è la funivia.
Mancano solo i bar e i ristoranti lungo il percorso, e una strada per servire tutto quanto. I camion e le ruspe e i fuoristrada.
Davvero non lo sanno? Non vedono che non c’è più un animale né un fiore, non un torrente né un lago né un bosco, e non resta nulla del paesaggio di montagna dove passano loro? Chi non mi crede o pensa che io stia esagerando faccia un giro attorno al Monte Rosa in estate: sciolta la neve artificiale le piste sembrano autostrade dai perenni cantieri, circondate da rottami, edifici obsoleti, ruderi industriali devastazioni di cui noi stessi malediciamo i padri. (…) Tra cent’anni la vera ricchezza non saranno le piste che abbiamo costruito, ma la montagna che abbiamo lasciata intatta››.
Paolo Cognetti
📖 Robinson (inserto LaRepubblica), 2017
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0-entropy · 7 months
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Le opzioni sono solo due: tornare in carreggiata o procedere totalmente fuoristrada
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