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#gilberto marchi
brazaesthetic · 9 months
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Gilberto Marchi, Talento 4 (1991)
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Laurence Kilsby (GBR) - «Deh ti piegha» (Antonio Vivaldi «La fida ninfa»)
Cesti Competition 2022
Orchester: Ana Liz Ojeda, Jeremie Chigoni, Karla Alejandra Bocaz Munoz (Violine I); Valentina Mattiussi, Raffaele Nicoletti, Lucrezia Nappini (Violine II); Archimede de Martini, Gilberto Ceranto (Viola); Nicola Brovelli (Violoncello); Mario Filippini (Kontrabass); Mauro Pinciaroli (Laute, Theorbe); Gregorio Carraro, Giuseppe Falciglia (Oboe); Yoan Otano (Fagott) Chiara Cattani (Musikalische Leitung)
The International Singing Competition for Baroque Opera Pietro Antonio Cesti was founded in 2010 by Alessandro De Marchi.
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wilsoniguti · 3 years
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DICAS DE CURSOS. MUITA GENTE PEDE PRA QUE EU DÊ CURSOS. Eu dei cursos na década de 80 pra 90. Quando não tinha internet e nem tutorial no YouTube. Hoje não é meu foco de trabalho. Mas não posso ignorar esses pedidos. Então vai aqui minhas dicas. São profissionais aptos a dar bons cursos e é o foco de trabalhos deles. Não me preocupo porque não são meus concorrentes e nem eu deles. Rick Fernandes, Dimclay e Claytrix dão cursos e vendem material. Gilberto Marchi dá aula pela internet de desenho, ilustração e pintura de quadros. Foi meu mestre. Super recomendo todos. @studiorickfernandes @dim.clay @claytrix @gilbertomarchi. #modelagemperfeita #modelagens #esculturaspersonalizadas #clay #desenhos #ilustração #pinturas #esculturadeparede #dragoesdareal #dragões #anime #cinema #superheroi #superheróis #monstros #dioramas https://www.instagram.com/p/CO8xFOSs8J4/?igshid=bgg0ec2823mc
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ADDIO LEGA NORD. NON SI TIRI GILBERTO ONETO PER LA GIACCA
ADDIO LEGA NORD. NON SI TIRI GILBERTO ONETO PER LA GIACCA
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di GIANLUCA MARCHI
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La questione settentrionale è più sentita di vent’anni fa, ma paradossalmente nella Lega sta vivendo il suo punto più basso. La Lega Padana e la Lega Nord non esistono più, oggi la Lega è il Partito personale di Salvini, che ha spostato l’asse politico del partito dal centro-destra a destra.
Questi due concetti/sintesi – il primo di Gianni Fava,lo sfidante di…
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pangeanews · 4 years
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“Siamo stati l’elettroshock del sistema, abbiamo svegliato elefanti che dormivano”. I cataloghi irripetibili di Theoria e Transeuropa
Piccola o grande, letteraria o generalista, quando chiude una casa editrice ne andrebbe rispettato il lutto, vegliato il dolore. Oltre alla redazione sottosopra e all’onta degli ufficiali giudiziari che passano a requisire ciò che possono, sotto cataste di inediti, cartoni di copie saggio e montagne di bozze incompiute restano soprattutto i sogni di chi – attraverso la più impervia e impegnativa delle imprese culturali – credeva di contribuire all’alito del mondo. Certo se si tratta di editori a pagamento o dal catalogo insignificante verrebbe da dire poco male, ma un’indagine del Centro per il libro (2015) stabilì che tra quelle in difficoltà a chiudere erano soprattutto le case editrici con un’identità (38%) mentre sigle senza troppi scrupoli riuscivano più o meno a cavarsela (53%). Per formazione personale, in questo breve viaggio nell’editoria di fine anni Novanta prenderò in analisi due casi che esperti e studiosi considerano irripetibili: Theoria e Transeuropa (limitatamente alla loro prima vita, dalla fondazione al declino), due case editrici che quasi senza sospettarlo hanno riscritto le regole del gioco, anticipato modelli e riferimenti, sparigliato i giochi. Altri tempi, vero. Altri libri, veri.
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Stagione irripetibile
Ciascuna sommersa dai suoi guai e dai suoi debiti, verso metà dei Novanta alcune sigle editoriali molto diverse tra loro decisero di costituire un’alleanza. Nacque Logica, composta da Costa&Nolan, il Lavoro Editoriale, Leoncavallo Libri, Piero Manni, Moretti&Vitali, Pequod, Vignola, Theoria e Transeuropa (questa la formazione stando al catalogo del 1999). In particolare intendo soffermarmi sull’esperienza di queste ultime due sigle, sul coraggio con cui seppero costruire un catalogo che – ancora oggi, a vent’anni di distanza – raccoglie il meglio della narrativa italiana. Molti autori che esordirono o pubblicarono con Theoria e Transeuropa in quel periodo, sono diventate firme autorevoli della nostra letteratura. Quello che successe grazie a due binomi animati dalla stessa lucida follia, Repetti-Cesari e Canalini-Tondelli, non si è mai più verificato nell’editoria e nell’impresa culturale in genere. Certo oggi sarebbe impossibile riproporlo per modalità e contenuti, ma quella capacità di osare e quella tendenza all’anarchia pura – accumulando molti debiti, sia detto fuori di retorica – non appartiene al nostro tempo così come allora non appartenne a nessun altro. Nessun altro riuscì a imprigionare il vento di quella stagione, nessun altro riuscì a intuire che quelle botteghe editoriali (ne spuntava una a settimana) avrebbero potuto salvare il movimento, sottrarlo all’egemonia da cui sarebbe stato schiacciato.
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Repetti-Cesari, la scuola romana
Fondata da Beniamino Vignola che ne affidò da direzione editoriale a Paolo Repetti e al compianto Severino Cesari (poi fondatori di Einaudi Stile Libero), la collana Letterature di Theoria fu inaugurata da Diario di un millennio che fugge (1986, Marco Lodoli). Solito laboratorio romano e piccolo borghese, si pensò quando nacque. Costituita senza molti soldi ma con idee abbastanza chiare, Theoria era animata da una determinazione e da una lucidità che i grandi gruppi editoriali sottovalutarono pentendosene quasi subito. Soprattutto Feltrinelli, che dopo gli anni d’oro di Stefano Benni stava cercando giovani narratori. Theoria, tra gli altri, ospitò nel suo catalogo Navigazione di Circe e Poche storie (1987 e 1993, Sandra Petrignani), l’esordio assoluto Per dove parte questo treno allegro (1987, Sandro Veronesi), Acqualadrone (1988, Eugenio Vitarelli), L’apparizione di Elsie (1989, Aldo Rosselli), Voi grandi (1990, Lidia Ravera), Zero maggio a Palermo e Oggi è un secolo (1990 e 1992, Fulvio Abbate), Il banchetto nel bosco e Il suono del mondo (1990 e 1991, Giampiero Comolli), quindi il grande Sandro Onofri (con Luce del Nord del 1991 e Colpa di nessuno del 1995), il folgorante romanzo Questo è il giardino (1993, Giulio Mozzi) e l’impietoso ma perfetto esordio di Sebastiana Nata (1995, Il dipendente). Repetti e Cesari ebbero anche il merito di pubblicare Il branco (1994: il titolo con cui fu anticipato integralmente da Nuovi argomenti era La baracca, eguagliando un onore appartenuto solo a Sciascia) di Andrea Carraro: un lungo piano sequenza narrativo, con la camera sempre fuori dal capanno, durante cui una ventina di balordi della periferia romana violentano due turiste tedesche. Il romanzo (da cui sarà tratto il film di Marco Risi) diventa un caso: vero, non quelli di oggi. Il magazine Anna raccoglie 500mila firme per sollecitare il cambio dell’imputazione nel codice penale, la violenza sessuale da reato contro la morale diventa reato contro la persona anche grazie a Theoria e Carraro. Sempre in Letterature trovarono spazio Emmanuel Carrère, William Faulkner, William Styron, Acheng, Andrej Platonov, William Goyen, Mohamed Mrabet, Edwin Muir, Can Xue, Irina Liebmann, Melissa Pritchartd, Su Tong, Alexander Stuart, Franz Fühmann e Xu Xing. Difficile raccontare Theoria senza franare nell’enfasi dell’entusiasmo, ma Repetti e Cesari – come dichiararono a Giulio Ferroni su La Stampa – ignoravano «di aver contribuito a un elettroshock del sistema, abbiamo svegliato elefanti che dormivano». Erano i tempi di un’editoria pensata con più saggezza, meno soggetta agli entusiasmi e alle depressioni del mercato, più vicina agli interessi politici (Theoria non faceva eccezione, considerata molto vicina alla sinistra) ma paradossalmente più libera di sperimentare, più adatta alla ribellione proprio perché ne conosceva le vie di fuga. Casa editrice d’identità si diceva, in cui gli scrittori che passavano o esordivano sapevano che avrebbero avuto carriere importanti, vivevano quel battesimo sapendo che padrini migliori al momento non ce n’erano. La fine fu traumatica, in una vecchia intervista – rilasciata dopo aver dato vita a Stile Libero, quindi dopo il passaggio in Einaudi-Mondadori – Cesari ne raccontò il requiem: «Eravamo sommersi dai debiti, morti per troppa crescita. Avevamo continuo bisogno di stampare e non avevamo i soldi per la tipografia. Incassavamo tardi da distributori e librerie, macinavamo premi su premi, consensi e recensioni ma nessuno sapeva che stavamo morendo. Dovevamo andare avanti ma la strada era finita». Da qualche anno il marchio ha ripreso le pubblicazioni sotto altra direzione editoriale.
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Canalini-Tondelli, la provincia laboratorio
Non fu vera scuola, non geograficamente, nel senso che gli autori che hanno pubblicato per la prima Transeuropa provengono da quasi tutte le regioni italiane. Quello che però Massimo Canalini (il più grande talent scout italiano, secondo il Corriere della Sera) riuscì a realizzare, fu una master class a testi aperti. Ad Ancona ne arrivavano 5/10 al giorno, il postino li raccoglieva e consegnava al citofono Transeuropa/Il Lavoro Editoriale: la casa editrice nata dal fiuto di Canalini e dall’amicizia con Pier Vittorio Tondelli, al quale il ruolo di scrittore stava stretto e cominciava a cercare nuove strade per raccontare il suo tempo. Erano gli anni in cui un manoscritto arrivato da Bologna aveva bruciato le prime 300 copie in due giorni, si chiamava (e chiama, perché è un classico) Jack frusciante è uscito dal gruppo, il suo autore stava finendo il liceo e si chiamava (e chiama) Enrico Brizzi. Al Salone di Torino gli aspiranti esordienti facevano ore di fila per parlare con Canalini, oggi agli aspiranti esordienti gli editor sorridono come agli orizzonti in cartolina. Transeuropa aveva già pubblicato Alba rossa (1990, Joyce ed Emilio Lussu), Cani sciolti (1988, Renzo Paris), Charles (1986, Claudio Piersanti), Clapton (1990, Lorenzo Marzaduri), il bellissimo Compleanno dell’iguana (1991, Silvia Ballestra) a cui aveva fatto seguito La guerra degli Antò (1992), Feste perdute e Fuoco magico (1997 e 1989, Gilberto Severini), Giochi crudeli (1990, Claudio Lolli), Il collezionista di Vigevano (1998, Piersandro Pallavicini), Il ferroviere e il golden gol (1998, Carlo D’Amicis), Indianapolis (1993, Romolo Bugaro), Infernuccio itagliano (1988, Gianni D’Elia), Norvegia (1993, Angelo Ferracuti), Outland rock (1988, Pino Cacucci), Profezia di Palazzo (1997, Riccardo Angiolani), Sandrino e il canto celestiale di Robert Plant (1996, Andrea Demarchi) solo per citarne alcuni. Senza contare le antologie Giovani blues (1986) e Belli&Perversi (1988) entrambe a cura di Pier Vittorio Tondelli, e gli altri progetti di ricerca narrativa Coda (a cura di Silvia Ballestra e Giulio Mozzi, 1996), Fifth Coda 1 e 2 (1997 e 1998) entrambi curati da Andrea De Marchi. Anche la storia di quella Transeuropa, oggi sarebbe impraticabile: per i tempi (i testi che arrivavano in redazione venivano letti ad alta voce, discussi ed editati live… spesso alla presenza dell’autore) ma anche per la lingua, che tra fine anni Novanta e inizi Duemila stava assorbendo distorsioni che avrebbero reso qualsiasi audacia un territorio già esplorato (Brizzi scrisse Jack Frusciante senza maiuscole e con pochissimi a capo, oggi gli editing consistono nell’eseguire il minor editing possibile). Il viaggio di quella Transeuropa finì meno traumaticamente di Theoria, attualmente prosegue sotto altra direzione editoriale (Giulio Milani). Ma forse perché avvenne tutto in una piccola provincia, il laboratorio Canalini-Tondelli è riportato nei saggi sull’editoria come un’esperienza straordinaria, unica nel suo genere. Su quella Transeuropa sono state scritte più di 30 tesi di laurea in Editoria e Storia dell’impresa culturale.
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Divieto di resurrezione
La storia delle resurrezioni editoriali è piena di slanci e naufragi, autentici miracoli e operazioni ambigue che ancora attendono una ragione imprenditoriale e letteraria. Un record lo stabilisce Baldini&Castoldi: nata nel 1897, risorta nel 1991 e assunta nuovamente ai cieli d’inchiostro nel 2013 (da pochi anni sotto il controllo de La Nave di Teseo). Rizzoli (2016) sarebbe fallita se non fosse stata acquisita da Mondadori. Così come la sopravvivenza di Einaudi (1994) sarebbe stata tutt’altro che garantita da banche, fondazioni e creditori che ne inseguivano tutto il pignorabile, se non fosse stata salvata sempre da Mondadori. Qualche caso all’inverso? Non è mai riuscita la resurrezione della Camunia di Raffaele Crovi (fondata nel 1984, passata a Giunti nel 1994 e poi scomparsa), falliti tutti i tentativi di riportarla in vita e recuperarne il catalogo in cui spicca il Campiello de I fuochi del Basento (1987, Raffaele Nigro).
Al momento sarebbero almeno 20 i marchi editoriali italiani a cui imprenditori, scrittori, funzionari pubblici in pensione o semplici avventori sarebbero interessati. Una ventina di fantasmi a piede libero, personaggi reali e spettri dell’ultra vita letteraria in cerca di editore. A tutti gli interessati a questo recupero – col rispetto che si deve a chi rischia e suda in proprio – vorrei poter dire «no, grazie». Le case editrici non sono tabacchi o cancellerie, né case assegnate alle aste giudiziarie (col seguito di maledizioni dei proprietari a cui sono state sottratte), così come non sono auto sequestrate e mai ritirate. Le case editrici sono piante irriproducibili, ecosistemi dalla scomoda ma necessaria solitudine, alfabeti universali in cui nessuno sa come esprimersi, habitat a misura di chi – spesso partendo dal nulla – si imbarca in un’avventura più massacrante che suggestiva. Andrebbe vietata per legge la possibilità di riacquisirne il marchio, perché nessuno come chi l’ha creata può ereditarne il seme. Assistere ai fantasmi di queste esperienze in giro per le stanze delle nostre letture, a tutti questi defunti trattenuti in vita (da sentenze di tribunali) pur di esercitare il fascino di un nome, non solo è ingiusto ma in qualche modo anche indegno. Le case editrici, quelle vere, assolvono una missione, specie in momenti come questo diventano presidi di democrazia, culle del pensiero di cui troppo poco si interessa il nostro Paese. Di contro, assistere a tentativi di recupero di quella missione, di ripristino di quel pensiero rappresenta un obbligo che sa di dileggio, una violenza che sa di profanazione. Non accorgersene va contro l’anarchia di cui i libri sono bandiera. Vuol dire manomettere le sentenze della storia, e questo nemmeno ai libri è consentito. Figurarsi agli Editori.
Davide Grittani
*In copertina: Pier Vittorio Tondelli in una fotografia di Celestino Pantaleoni. La fotografia è tratta da qui, materiali tondelliani sono al Centro di Documentazione Pier Vittorio Tondelli
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piranot · 4 years
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11 pessoas falecem em Piracicaba e região nesta quinta-feira (06/08/2020); confira a necrologia
ANÉSIA RODRIGUES TEIXEIRA Faleceu anteontem na cidade de Iracemápolis, aos 90 anos de idade e era viúva do Sr. Benedito Cândido Teixeira. Era filha do Sr. Pedro Benedicto Rodrigues e da Sra. Maria José da Silva, ambos falecidos. Deixa os filhos: Benedito Rodrigues Teixeira casado com Ilse Carvalho Teixeira, Ivo Rodrigues Teixeira casado com Nelci Carvalho Teixeira, Osvaldo Cândido Teixeira, Maria de Fátima Teixeira casada com José Gomes Correia e Carmen Teixeira da Silva casada com José Antônio da Silva. Deixa também netos, bisnetos e demais parentes. O sepultamento deu-se ontem ás 13:30 hs, saindo a urna mortuária do velório do Cemitério de Vila Rezende – sala 01, seguindo para a referida necrópole, onde será inumada em jazigo da família.
Maria Aparecida Pires Leitão Faleceu anteontem, na cidade de São Pedro/SP, contava 84 anos, filha dos finados Sr. Jose Pires de Oliveira e da Sra. Maria Jacinta da Silva, era viúva do Sr. Geraldo de Moraes Leitão; deixa os filhos: Nilva de Moraes Marchi, casada com o Sr. Luiz Antonio Marchi; Diva de Moraes Rodrigues, casada com o Sr. Jose Rodrigues; Sonia Moraes do Nascimento, casada com o Sr. Waldemar Evangelista do Nascimento; Jair de Moraes; Vera de Moraes de Arruda Leme; Jocelino de Moraes Leitão, casado com a Sra. Claudia Nobre Leitão; Adalto de Moraes Leitão e Zila, já falecida. Deixa netos, bisnetos, demais parentes e amigos. Seu sepultamento foi realizado ontem, às 09h00 no Cemitério Municipal da Saudade de São Pedro/SP, em jazigo da família.
Jose Luis Capeletti Faleceu anteontem, nesta cidade, contava 65 anos, filho do Sr. Victorino Capeletti e da Sra. Teresa de Siqueira Capeletti, já falecida; deixa os filhos: Lia Maria Cardoso Capeletti e Danilo Cardoso Capeletti, casado com a Sra. Lilian Lorenzetti Righeto Capeletti. Deixa neta, demais parentes e amigos. Sua Cerimônia de Cremação foi realizada ontem, às 10h00 no Crematório Unidas de Piracicaba/SP.
Geraldo de Freitas Faleceu ontem, nesta cidade, contava 82 anos, filho dos finados Sr. Alfredo de Freitas e da Sra. Carolina Tranquelin, era casado com a Sra. Therezinha Anastacio de Freitas; deixa os filhos: Edenilson Antonio de Freitas; Ciomar Geraldo de Freitas e Carlos Alfredo de Freitas. Deixa netos, demais parentes e amigos. Seu sepultamento foi realizado ontem, tendo saído o féretro às 10h30 do Velório da Saudade, sala 07 para o Cemitério Municipal da Saudade, em jazigo da família.
Jorge Vieira Machado Faleceu ontem, na cidade de São Pedro/SP, contava 56 anos, filho da Sra. Carmelita Vieira Machado. Deixa irmãos, sobrinhos, demais parentes e amigos. Seu sepultamento foi realizado ontem, tendo saído o féretro às 10h00 do Velório do Cemitério Municipal de Charqueada/SP, para a referida necrópole, em jazigo da família.
Alfredo Sebastião Antonio Faleceu ontem, nesta cidade, contava 81 anos, filho dos finados Sr. Alfredo Antonio e da Sra. Maria Roza, era casado com a Sra. Maria Aparecida, deixa os filhos: Neusa Antonio; Salete Antonio; Alfredo Antonio; Eliseu Antonio; Paulo Antonio; Marcio Antonio; Carlos Antonio; Eduardo Antonio; Silvio Antonio; Silvia Antonio; Erica Antonio e Celia Antonio, já falecida. Deixa netos, bisnetos, demais parentes e amigos. Seu sepultamento foi realizado ontem às 15h00 no Cemitério Municipal da Vila Rezende, em jazigo da família.
Hilda Martins Muniz Faleceu ontem, nesta cidade, contava 87 anos, filha dos finados Sr. Jose Reina Martins e da Sra. Anna Poli Martins, era viúva do Sr. João Muniz; deixa os filhos: Jose Carlos Muniz; Maria Aparecida de Souza; Benedito Muniz; Sueli Muniz; Roseli Muniz; Osvaldir Muniz e Osvaldo Muniz, já falecido. Deixa netos, bisnetos, tataranetos, demais parentes e amigos. Seu sepultamento foi realizado ontem, às 15h30 no Cemitério Municipal da Vila Rezende, em jazigo da família.
Oswaldo Marcelino Alves Faleceu ontem, nesta cidade, contava 85 anos, filho dos finados Sr. Joaquim Marcelino Alves e da Sra. Anézia Cândida de Jesus, era casado com a Sra. Marta Xavier Marcelino, deixa os filhos: Gerson Marcelino, casado com a Sra. Jane Reis Marcelino e Erika Marcelino Zen, casada com o Sr. Anderson Gilberto Zen. Deixa netos, demais parentes e amigos. Seu corpo foi transladado para a cidade de São Caetano do Sul – SP e seu sepultamento realizado hoje às 13h00 no Cemitério Cerâmica em jazigo da família.
CORNELIA TEIXEIRA ANDREZA Faleceu ontem na cidade de Piracicaba aos 92 anos de idade e era casada com o Sr. Virgílio Andreza. Era filha do Sr. Izaltino Teixeira da Cruz e da Sra. Maria Luiza Paes, ambos falecidos. Deixa os filhos: Antônio Donizeti Andreza, Aparecida de Fatima Andreza de Almeida, João Luiz Andreza, Maria Antônia Andreza Bueno, Luiza Teixeira Andreza. Deixa também netos, bisnetos, tataranetos, demais parentes e amigos. O sepultamento deu-se ontem ás 16:00 hs, saindo a urna mortuária do Velório Municipal da Vila Rezende – Sala 02, para a referida necrópole, onde foi inumada em jazigo da família.
VALMIR GILBERTO DA SILVA Faleceu ontem na cidade de Rio Claro, aos 59 anos de idade e era filho do Sr. Liraucio da Silva e da Sra. Maria de Lourdes Conceição Dante da Silva, falecidos. O seu corpo foi transladado em auto fúnebre para a cidade de São Pedro e o seu sepultamento deu-se ontem às 16:30 hs saindo a urna mortuária do Velório Municipal de São Pedro seguindo para o Cemitério Municipal naquela localidade, onde foi inumado em jazigo da família.
HILDA GERAGE IBANES Faleceu ontem na cidade de Piracicaba, aos 84 anos de idade e era viúva em 1ª núpcias do Sr. Agenor Ibanes e casada em 2ª núpcias com o Sr. Joaquim Antônio da Costa. Era filha do Sr. Jose Gerage e da Sra. Engracia Notar Giacomo, falecidos. Deixa o filho: Sr. Antônio Ibanes Neto viúvo da Sra. Edna Cristina Limonge Ibanes. Deixa netos e bisnetas. O seu sepultamento dar-se-á hoje às 09:00 hs no Cemitério da Saudade, onde será inumada em jazigo da família.
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leirazzizzariel2399 · 4 years
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Video Alitia Colour - 2020
Grazie a: Federico Leffe, Costanzo Callegaro, Claudio Garofalo, Paolo Lazzarotti, Mancini Alfredo, Loredana Locci, Roberto Burchi, Luciana Trappolino, Raffaele De Amico, Marco Diulgheroff, Enrico Raimondo, Mary Vignoli, Carlo Antonio Atzori, Mario Palombo, Marco Carnevali, Giovanni Paolini, Stefano Nicchi, Carola Kayen Mouthaan, Carlo Cozzutti, Maria João Arcanjo, Massimo Della Latta, Olivier Monmart, Salvatore Montemagno, Marca Barone, Erika Eby Brooker, Dino Frattari, Aitor Arana Arruti, Ivano Mercanzin, Saro Di Bartolo, Alessandro Grilli, Diocleziano Galella, Yasuo Hirano, Francesco Congedo, Maria Grazia Cicala, Giampiero Bacchiocchi, Marco Cappelletti, Di Carlo Roberto, Andrea Lupo, Celestino Silva, AntonioTroise, António José Cravo, Gina Bochis, Paolo Bellisai, Mimmo Disamistade, Maria Patruno Celestini, Maria Pacoda, Makoto Saito, Gianni Cincotti, Jimmy Lu, Maria Grazia Formichella, Roby Rap, Peder Aresvik, Mirella Prandi, Marco Mandolini, Fabio Sartori, Daniel Zagórski, Brian Zurich, Francesco Olivieri, Gian Bar, Klaus De Marchi, Imma Di Bari, Mario Antonino Ingegneri, Marco Romualdi, Francesco Falcone, Marina Tomasi, Mike Astourian, Fabry Cara, Alessandro Gionni, Silvano Ruffini, Gilberto Fonseca, Luciano D'Antonio, Yiorgos Eressios, Gianluca Moretto, Rosita Lusignani.
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tmnotizie · 5 years
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MACERATA –  Il 18 ottobre, nella Galleria degli Antichi Forni, alle 18, si inaugurerà la seconda edizione del  Museo del Synth Marchigiano e Italiano “Dal transistor al microprocessore: la computer music italiana”, un’iniziativa unica nel suo genere, che nasce per valorizzare e diffondere la conoscenza di un’importante settore della cultura industriale nazionale rimasto per lungo tempo nell’ombra.
Saranno esposte decine di strumenti elettronici vintage italiani: sintetizzatori, tastiere, organi e batterie elettroniche di tutti i più rilevanti marchi italiani – che erano al 90 per cento dislocati nelle Marche –  che sarà possibile ascoltare e provare tutti i giorni di apertura della mostra.
L’iniziativa è organizzata dall’assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Macerata e dall’associazione Acusmatiq Matme con il sostegno e il patrocinio dalla Regione Marche, il patrocinio dall’Università Politecnica delle Marche e dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Macerata. Altre collaborazioni di rilievo agli eventi sono con la Rassegna di Nuova Musica, con il festival Acusmatiq e con il gruppo di produzione teatrale C.T.R. Macerata.
“È un grande approdo l’edizione 2019, sebbene arrivi soltanto per il secondo anno, l’atmosfera è già da atteso evento di respiro nazionale – ha detto l’assessore alle Politiche giovanili Federica Curzi oggi nel corso della conferenza stampa di presentazione alla quale hanno partecipato anche Paolo Bragaglia, Riccardo Pietroni e Leonardo Gabrielli dell’associazione culturale Acusmatiq Matme -.
Dopo il sorprendente successo dell’edizione zero del 2018, è tanta l’energia e la curiosità che gli eventi in programma suscitano in addetti ai lavori e non. È proprio questo uno degli aspetti più belli del Museo del Synth marchigiano: attira tutti e fa facilmente capire che si sta parlando di un patrimonio di tutti. L’Amministrazione comunale investe con entusiasmo in questa idea, pensata e realizzata con intelligenza e insieme con semplicità, che assomiglia alla nostra città e che promette un lungo futuro.”
In mostra strumenti che hanno contribuito a fare la storia della musica, elettronica e non, e alcune rarità assolute. Il “museo” non si rivolge solo al passato, infatti sarà anche l’occasione per una ricognizione sulle produzioni attuali con la partecipazione di gran parte delle aziende attualmente attive sul territorio regionale e di quelle nazionali che fanno riferimento al distretto marchigiano, attivo anche nel fornire servizi e competenze ad ampio raggio.
Le due settimane di svolgimento si articolano anche su concerti, seminari, incontri, tavole rotonde che hanno lo scopo di promuovere la conoscenza della storia e delle realtà attualmente vive ed operanti intorno a questo mondo.
Nutritissimo il programma musicale. Il 18 ottobre giorno dell’inaugurazione si inizia con l’incontro con Patrizio Fariselli, tastierista e membro storico degli Area, per proseguire con il geniale producer Okapi, Il multiforme talento di Roberto Paci Dalò, il talento pianistico di Luca Longobardi, la chitarra del M° Gianluca Gentili e le incursioni contemporanee di Walter Prati. E anche showcase di strumenti musicali, spettacoli teatrali, Il comune denominatore di tutti gli eventi è l’utilizzo prevalente di strumenti musicali elettronici soprattutto marchigiani/italiani
Altrettanto ricco è il programma dei numerosi incontri che verteranno sulle rievocazioni di storie del distretto musicale elettronico marchigiano, toccheranno argomenti come la salvaguardia e il restauro dei vecchi strumenti,  affronteranno gli aspetti  del design, ieri e oggi.
Il titolo di quest’anno “Dal transistor al microprocessore: La computer music italiana” racconta del tema portante di questa edizione. E un’ intera giornata di studio con prestigiosi ospiti internazionali, il 25 ottobre, una serata di performance ed una sala espositiva saranno interamente dedicate alla MARS (Musical Audio Research Station) e all’esperienza dell’IRIS (Istituto di Ricerca per l’Industria e lo Spettacolo) un’ esperienza fondamentale per la storia dell’informatica musicale mondiale.
Info www.museodelsynth.org www.comune.macerata.it .
Il PROGRAMMA
Venerdì 18 ottobre 
ore 18 – Taglio del nastro e apertura della II Edizione del Museo del Synth Marchigiano e Italiano.
ore 18.30- Incontro parlato e suonato con Marcello Colò, musicista e storico collaboratore di numerose aziende del distretto musicale marchigiano.
ore 21 – Incontro e concerto con Patrizio Fariselli, pianista, compositore e tastierista degli Area.
Sabato 19 ottobre
L’elettronica musicale vintage, tra recupero e restauro
ore 17 – Teoria e pratica del restauro dello strumento elettronico“
con i restauratori: Marco Molendi/ Andrea Manuelli e Mirco Trentin
ore 18 -“Oscillatori a controllo digitale: il caso del Welson Syntex”
con Elio Bellagamba – progettista Welson
ore 19 – Dimostrazione con Daniele Marziali dell’ unico Welson a 4 oscillatori – il WelsOne
Esibizioni :
ore 22 – Økapi & Simone Memè : “Opera Riparata. Tributo a Bruno Munari”.
A\V
ore 00 – TonyLight | live set
Domenica 20 ottobre
Uno sguardo sul presente: nuovi prodotti ed anticipazioni
ore 15 – Il Synth Italiano, showcase workshop e dimostrazioni
resentazioni:Fatar/Studiologic \ Ketron \ Viscount \Ik Multimedia \Soundmachines\Psound \ Artinoise \ LepLoop
Esibizioni:
ore 19 –  Crumar
ore 20 – LepLoop Ensemble
Giovedì 24 ottobre
Ore 19 Ombre Elettriche – Presentazione in performance del libro Ombre (Quodlibet, 2019) di Roberto Paci Dalò.Roberto Paci Dalò: elettronica e clarinetto,Paolo F. Bragaglia: synth vintage italiani;Emilio Antinori: percussioni elettroniche
Venerdì 25 ottobre
Il centro IRIS, MARS e la computer music in Italiacon il patrocinio di AIMI (Ass. Informatica Musicale Italiana) e AES
Convegno, ore 15 introducono:Eugenio Giordani: conservatorio Rossini di Pesaro Alberto Giordano: docente MIUR relatoriGiuseppe di Giugno: fisico, prof. emerito, dirigente IRCAM e IRIS Sylviane Sapir: conservatorio Verdi di Milano, ex-ricercatrice IRIS Walter Prati: musicista compositore performer ed utilizzatore delle MARS in chiusura:Panel con gli ex-dipendenti del centro di ricerca IRIS
Concerto, ore 21.15Il programma musicale prevede l’esecuzione di brani per MARS
Sabato 26 ottobre
Il design nella storia dello strumento musicale elettronico italiano. Metodi, tecniche, prassi.
ore 17.30- incontro Paolo Capeci, designer Korg Carlo Jura, collaboratore Crumar Arturo e Davide Carlini, imprenditor Giuseppe Censori progettista e designer EKO
ore  22 – esibizione Luca Longobardi – live
Domenica 27 ottobre
Chitarre, effetti a pedale ed altre storie.
[INCONTRO]Introduzione a cura di Gilberto Lorenzo Sereno
Ore 17:30 – Gary Stewart Hurst “Un progettista inglese tra la swinging London e le campagne marchigiane”
Ore 21 – “Minimalismo Americano per chitarre marchigiane e pedali italiani.”M. Gianluca Gentili esegue: Terry Riley e Steve Reichin collaborazione con la Rassegna di Nuova Musica.
Giovedì 31 ottobre
Ore 21 – “NECRONOMICON: Incubi di H.P.LOVECRAFT” Regia Marco Bragaglia con Chiara Pietroni, Antonella Gentili, Fernando Bianchini. Sonorizzazione Leonardo Francesconi su synth marchigiani. Una produzione: Museo del Synth con C.T.R. Macerata e Vomitoria.
Venerdì 1 novembre
Italo synth circus
ore 17 – Aneddoti, curiosità e chiacchiere sui synth di casa nostra tra tecnica e musica. Il collettivo Macchine Nostre esplora le sonorità dei pezzi più rari e significativi del museo, tra cui : Eko ComputeRhythm \ Crumar Compac ynth\ Elgam Carousel \ CRB Oberon \ CRB Uranus \ Crumar Spirit \ Farfisa Polychrome “Festa di chiusura”
ore 19 – Dj Steevo B2B Seven People
ore 21 – Duscio e Andy Morello live set per campioni ritmici nostrani e modulare H 22:00 Roberto Clementi B2b Filippo del Moro
www.museodelsynth.org
APPROFONDIMENTI
La computer music italiana
Il titolo di quest’anno “Dal transistor al microprocessore: La computer music italiana” racconta del tema portante di questa edizione. Una intera giornata di studio con prestigiosi ospiti internazionali, una serata di performance ed una sala espositiva saranno interamente interamente dedicata alla MARS (Musical Audio Research Station) e all’esperienza dell’ IRIS (Istituto di Ricerca per l’Industria e lo Spettacolo).
Quest’ultimo era un centro di ricerca e sviluppo attivo negli anni ’90 finanziato dalla Bontempi-Farfisa  formato da ricercatori, ingegneri, musicisti e diretto dal Prof. Giuseppe di Giugno. Una realtà nata per sviluppare nuove tecnologie applicate alla musica, creare sistemi per la sintesi e l’elaborazione del suono in tempo reale che fossero l’evoluzione di quelli che il Prof. Di Giugno aveva creato in precedenza per l’IRCAM di Parigi, come il 4X o il 4I, in uso presso il Centro di Sonologia Computazionale di Padova.
Macchine usate da compositori come Luciano Berio, Pierre Boulez, Luigi Nono e Karlheinz Stockhausen, che hanno segnato l’evoluzione dell’arte musicale contemporanea. Il lavoro dell’IRIS nel corso di tutti gli anni ’90 portò allo sviluppo di molti progetti e principalmente alla creazione della workstation MARS, una macchina basata su microprocessori sviluppati dalla IRIS stessa, che si proponeva come ideale evoluzione dei potenti computer musicali 4I e 4X e come “serbatoio” di nuove tecnologie da impiegare nella produzione di strumenti musicali elettronici destinati al pubblico.
L’IRIS chiuse nel 1999 e con esso anche ogni prospettiva di utilizzo della potente workstation, che conobbe quindi, a dispetto delle grandissime potenzialità, una diffusione limitata (benché importanti opere come Ofanìm di Luciano Berio l’avessero utilizzata intensivamente e fu largamente richiesta e utilizzata in numerosi centri di ricerca e conservatori, almeno fino all’avvento dei moderni personal computer).
Nel 2019 un fortuito ritrovamento ha permesso allo staff del Museo del Synth Marchigiano e Italiano (grazie in special modo alla tenacia di Riccardo Pietroni) di mettersi sulle tracce di ciò che restava di questa importantissima, storica vicenda, fino a ritrovare all’interno di capannoni industriali dismessi gran parte dell’archivio dell’IRIS ed una serie di workstation MARS che sono state faticosamente riattivate dopo più di 20 anni.
  La giornata del 25 Ottobre sarà quindi interamente dedicata allo studio e alla rievocazione di questa esperienza fondamentale per la storia dell’informatica musicale con il convegno “Il centro IRIS e la computer music italiana” che vedrà la partecipazione dei protagonisti dell’epoca: il Prof. Di Giugno, Sylviane Sapir del conservatorio di Milano, il musicista Walter Prati, i membri dell’IRIS e molte altre personalità.
Il Museo del Synth Marchigiano
Il Museo del Synth Marchigiano nasce da due cose: una grande assenza ed una grande ricchezza.
L’assenza è la mancanza di consapevolezza  che, anno dopo anno, è possibile constatare riguardo la storia del distretto industriale musicale marchigiano, il più grande di Italia ed uno dei maggiori di Europa, uno dei punti di forza dell’economia e delle creatività regionale.
La ricchezza è invece il lascito alla storia ed alla cultura musicale contemporanea, evidente non appena ci addentriamo nella massa di registrazioni e documenti audio e video di un infinito numero di artisti. Dai Pink Floyd ai Kraftwerk, da James Brown ai Tangerine Dream, da Keith Emerson ai Radiohead è impossibile contare il numero di produzioni musicali nazionali ed internazionali che sono state costruite utilizzando synth e tastiere nati in questo fazzoletto di terra, le Marche.
Purtroppo, se è giustamente acclarato e di comune opinione che la nostra regione è la “patria” della fisarmonica a livello mondiale, la sorte delle tastiere e dei sintetizzatori nostrani non sembra essere altrettanto fortunata.
I fasti di questa parte della nostra industria musicale vengono troppo spesso declinati al passato e sembra anche che la memoria storica del periodo aureo degli anni ’60, ’70, ’80 si stia scolorando, oscurata in un mondo sempre più assetato di novità e costretto a marciare al passo di una innovazione tecnologica impetuosa.
Eppure, possiamo assicurarvi che il fuoco ha sempre covato sotto la cenere, che il distretto ha ancora idee, competenze e forza da vendere, corroborato per di più da idee innovative e a volte rivoluzionarie, come è sempre stato nel passato. Gli anni del boom sono un ricordo del passato naturalmente, l’epoca in cui la Farfisa di Camerano era la più grande azienda europea di strumenti musicali è lontana.
Ma la forza del tessuto produttivo, ad uno sguardo più attento sembra ancora essere lì, intatta ed innervata da quel reticolo di competenze che lo ha sempre contraddistinto. E sono i fatti a dimostrarcelo, con nuove aziende, nuovi prodotti, nuove collaborazioni in un contesto nazionale ed internazionale, in forme nuove, in simbiosi con le esigenze di un mondo ed un mercato del tutto trasformati
Un documentario della Rai degli anni ’60 mostra l’imponenza dei moderni stabilimenti che sfornavano migliaia di strumenti infarciti delle più recenti tecnologie montate a contrasto con le immagini delle colline circostanti e le suggestioni rurali della vita contadina che vi si svolgeva. Questa contraddizione apparente è un delle cose che colpiscono di più, come è possibile inventare la batteria elettronica programmabile tra covoni di fieno e filari di uva?
Chi ha vissuto il distretto ed appartiene a questo mondo, sa benissimo che sono le due facce complementari delle medaglia, forse l’autentica forza di quella galassia di aziende che rispondevano ai nomi di Farfisa, Elka, Crumar, Siel, Logan, Crb, Eko e moltissime altre.
Matme  è l’acronimo di MArche Tecnologia Musica Elettronica, un’associazione che  nasce dall’esperienza del festival Acusmatiq di Ancona che nei suoi 14 anni di storia ha sempre cercato di proporre il meglio della musica elettronica mondiale e di metterlo in relazione al tessuto culturale, produttivo e di ricerca delle Marche.
Una realtà composta da musicisti, appassionati, ricercatori e collezionisti e nasce con l’intento di preservare e fare conoscere la memoria storica ed ha l’ambizione, al tempo stesso, di stimolare la consapevolezza di quel che è stato il nostro distretto, di quel che è e soprattutto di quel che potrebbe essere nel settore dello strumento elettronico, inglobando tutte le evoluzioni e le innovazioni che hanno trasformato il modo della musica elettronica degli ultimi anni dai synth software ai synth modulari.
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polinalyapustina · 5 years
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So, I’m in Bergamo and yeah, it feels hard and demanding to have two business trips in 10 days.
On Friday I woke up at 3 a.m. (Italian time) andgot to Bergamo by 8:30 a.m. I had an appointment with Levy Sekgapane at 11 a.m., but he hasn’t appeared. That was a funny experience, since we agreed to meet outside, and it started raining.
I headed to Città alta to get my press tickets, but box office was closed, that’s predictable.
Levy called at 12:30, complaining that he got home at 5 a.m. and overslept, so ok, we’re all young people.
We agreed to meet at 5 p.m., before the performance.
Than Ildar Abdrazakov wrote, that will be waiting for me at 4:30 p.m. (in 2 hours) by La Scala entrace. That was a crisis. I knew I would never manage to be back even for the evening performance of Enrico di Bargogna. So I declained. And that’s the hardest moment of this trip.
The interview with Levy was very different from what we’ve got with Lisette Oropesa, again predictable. Nothing will probably be that good ;) But I managed to lead it to some relevant topics, so hopefully I’ll do it right.
And later (8:30 p.m. — hate them) I got to Teatro Sociale, took my ticket and booklet (in Italian only ;)) and after 20 min waiting for doors open under the rain, went to the performance, being absolutely exhausted.
But this production quickened me. That was a thing! The director Silvia Paoli is very young, I guess, my age. And she is exactly what the industry needs.
Her task was to revive an old and already forgotten very first (of performed) or third (of written) opera by Gaetano Donizetti. But she definitely never wanted to do just that. She put loads more sense in it. She made it relevant. Funny. Ironical. Critical. At the same time, she kept it beautiful, fairy and pleasant to perform. Wow!
Singers were also very good. My new favorite is bass-barotone Luca Tittoto (joker Gilberto). Fabulous. Big, deep, colorful voice. Another big voice tenor Francesco Castoro as Pietro. Stable and stong dramatic voice. Enrico — mezzo Anna Bonitatibus was good and kept her voice deep and loud ‘till the very end. Levy himself was quite lovely, but Bel canto tenors are definitely not my type. Sonia Ganassi ia another big voice, loved her.
Chorus did great. So did Baroque style orchestra. Alessandro De Marchi is probably a genius, otherwise I have no idea why ROH, Met, BSO and other don’t perform Enrico di Borgogna every week, so beautifully it was sung and played.
I skiped coctails for press and creator, sad, but even without it, I came home at about 1 a.m.
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cancersfakianakis1 · 6 years
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Criteria for Eligibility to Cisplatin in the Curative Treatment of Head and Neck Cancer: Consensus Opinion from a Panel of Experts
Publication date: Available online 27 August 2018
Source: Critical Reviews in Oncology/Hematology
Author(s): Gilberto de Castro, Gustavo V. Alves, Ana F. Castro, Aline L.F. Chaves, Pedro De Marchi, Thiago B. de Oliveira, Fernando L. Dias, Rodrigo S.C. Guindalini, Ulisses R. Nicolau, Andrey Soares, Paulo A.R. Mora
Abstract
Squamous-cell carcinoma of the head and neck (SCCHN) is an important problem in Brazil, where epidemiological and socioeconomic features often create barriers to the implementation of combined modalities with curative potential. Cisplatin improves the efficacy of radiotherapy in the adjuvant treatment of localized SCCHN and in the definitive therapy of locally advanced disease. However, the addition of high-dose cisplatin to radiotherapy increases treatment toxicity and is not always warranted. A panel of experts convened in Sao Paulo, Brazil, for discussions and recommendations regarding the use of high-dose cisplatin in combination with radiotherapy in SCCHN. In addition to discussing their professional experience, panel members used the current literature to provide evidence-based, practical recommendations regarding sociodemographic or medical criteria that may preclude safe administration of cisplatin. It is hoped that the application of these recommendations in clinical practice may improve therapeutic results in Brazil and other countries with similar health-care environments.
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ADDIO LEGA NORD. NON SI TIRI GILBERTO ONETO PER LA GIACCA
ADDIO LEGA NORD. NON SI TIRI GILBERTO ONETO PER LA GIACCA
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di GIANLUCA MARCHI
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La questione settentrionale è più sentita di vent’anni fa, ma paradossalmente nella Lega sta vivendo il suo punto più basso. La Lega Padana e la Lega Nord non esistono più, oggi la Lega è il Partito personale di Salvini, che ha spostato l’asse politico del partito dal centro-destra a destra.
Questi due concetti/sintesi – il primo di Gianni Fava,lo sfidante di…
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PER GILBERTO ONETO IL VERO PROBLEMA DELLA PADANIA ERA L’ITALIA
PER GILBERTO ONETO IL VERO PROBLEMA DELLA PADANIA ERA L’ITALIA
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di GIANLUCA MARCHI Ormai da tempo mi suscita scarso se non nullo interesse quel che dice la Lega Nord, essendosi trasformato – per decisione legittima dei suoi vertici, sia chiaro – in un partito nazionalista italiano che non può essere più lontano dalla mia residua sensibilità politica. E tuttavia oggi mi vedo costretto a intervenire dopo la corposa intervista rilasciata ieri da Matteo Salvini…
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piranot · 5 years
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Necrologia do dia 22 de junho de 2019 em Piracicaba e região
Grupo Unidas
Maria Helena Bilche Faleceu anteontem, nesta cidade, contava 86 anos, filha dos finados Sr. Anibal Cartapatti e da Sra. Francisca Laureano, era viúva do Sr. Francisco Bilche; deixa os filhos: Francisco Bilche Filho casado com a Sra. Joanna D’Arc Ferreira Bilche; Flavio Bilche casado com a Sra. Silvia Regina Fidelis Bilche; Maria Helena Bilche da Silva casada com o Sr. Amado Gordiano da Silva e Fabio Bilche. Deixa netos, bisnetos; demais parentes e amigos.Sua cerimônia de cremação foi realizada anteontem, tendo saído o féretro às 15h00 da sala “D” do Velório Parque da Ressurreição para o Crematório Unidas de Piracicaba.
Jose Vanderlei de Oliveira Faleceu anteontem, nesta cidade, contava 52 anos, filho do Sr. Jose Firmino de Oliveira e da Sra. Maria Celia da Silva. Deixa irmãos, cunhados, sobrinhos, demais parentes e amigos.Seu sepultamento foi realizado anteontem, tendo saído o féretro às 17h00 da sala 02 do Velório do Cemitério da Vila Rezende, em jazigo da família.
Alda Abadia Ritozzi Faleceu anteontem, nesta cidade, contava 61 anos, filha dos finados Sr. Oswaldo Retozzi e da Sra. Maria Apparecida R. de Melo Retozzi; deixa os filhos: Maria Carolina Ribeiro de Mello e Mariana Ribeiro de Mello Silveira casada com o Sr. Marcos Antonio da Silveira. Deixa netos, bisneto, demais parentes e amigos.Seu sepultamento foi realizado anteontem, tendo saído o féretro às 17h00 da sala 01 do Velório do Cemitério da Vila Rezende, em jazigo da família.
Maria Aparecida de Oliveira Faleceu anteontem, nesta cidade, contava 87 anos, filha dos finados Sr. Zacharias Lopes e da Sra. Joaquina Maria de Jesus, era viúva do Sr. Antonio Luca de Oliveira; deixa os filhos: Eva; Benedita; Cleusa; Ondina; Terezinha; Pilatos; João; Vera; Andrea; Edson e Luiz; deixa genros, noras, netos, bisnetos, tataranetos, demais parentes e amigos.Seu sepultamento foi realizado anteontem, tendo saído o féretro às 15h30 do Velório da Saudade, sala 07 para o Cemitério da Saudade, em jazigo da família.
Noe Manrique Faleceu anteontem, nesta cidade, contava 85 anos, filho dos finados Sr. Valdomiro Manrique e da Sra. Trindade Suritta, era viúvo da Sra. Terezinha Lima; deixa a filha: Maria de Fátima Manrique. Deixa netos, demais parentes e amigos.Seu sepultamento foi realizado anteontem, tendo saído o féretro às 16h00 do Velório do Cemitério Municipal de Rio das Pedras, em jazigo da família.
Jose Lucio Floriano Faleceu anteontem, nesta cidade, contava 71 anos, filho do Sr. Luiz Floriano, já falecido e da Sra. Luiza Verdi, era casado com a Sra. Eurides Candido Floriano; deixa o filho: Edemilson Jose Messias. Deixa demais parentes e amigos.Seu sepultamento foi realizado anteontem, tendo saído o féretro às 17h00 da sala “C” do Velório do Cemitério Parque da Ressurreição, em jazigo da família.
Gabriel de Moura Oliveira Faleceu anteontem, nesta cidade, contava 20 anos, filho do Sr. Renivaldo Ribeiro de Oliveira e da Sra. Juliana Aparecida de Moura. Deixa irmãos, avos, tios, tias, primos, demais parentes e amigos.Seu sepultamento foi realizado ontem, tendo saído o féretro às 09h00 da sala 01 do Velório do cemitério da Vila Rezende, em jazigo da família.
Mario Aparecido Ferreira Faleceu anteontem, nesta cidade, contava 66 anos, filho do Sr. Jose Ferreira da Cunha e da Sra. Paulina Soares da Cunha, já falecida, era casado com a Sra. Creusa Maria Ferreira; deixa os filhos: Marcia Regina Ferreira Meloto casada com o Sr. Cleison Renato Meloto; Margarete Regina Ferreira Sotopietro casada com o Sr. Andre Luiz Sotopietro; Marisa Regina Ferreira casada com o Sr. Miguel Franca de Oliveira Pereira e Claudo Roberto Ferreira casado com a Sra. Daiane Custodio Benkson Vieira, deixa netos, demais parentes e amigos.Seu sepultamento foi realizado ontem, tendo saído o féretro às 16h00 da sala 02 o Velório do Cemitério da Vila Rezende, em jazigo da família.
Laura de Marchi Bonsi Faleceu anteontem, nesta cidade, contava 90 anos, filha dos finados Sr. Napoleão de Marchi e da Sra. Maria Pareschi, era viúva do Sr. Alcides Bonsi; deixa os filhos: Luiz Antonio Bonsi; Alcides Roberto Bonsi casado com a Sra. Nadia Marconato Bonsi; Jose Carlos Bonsi casado com a Sra. Teresa Bonsi; Maria Auxiliadora Bonsi Rodrigues viúva do Sr. Gilberto Rodrigues e Maria Cristina Bonsi Cruz casada com o Sr. Aldo Cruz. Deixa netos, bisnetos, demais parentes e amigos.Seu sepultamento foi realizado ontem, tendo saído o féretro às 10h00 do Velório da Saudade, sala 07 para o Cemitério da saudade, em jazigo da família.
Carmen Hyppolito Angelelle Faleceu ontem, nesta cidade, contava 87 anos filha dos finados Sr. João Hypolito e da Sra. Maria Zandona, era viúva do Sr. Julio Angelelle; deixa os filhos: Sueli Maria Angelelle Barbary casada com o Sr. Elias Jorge R. Barbary; Maria de Lourdes Angelelle Oliveira casada com o Sr. Carlos R. de Oliveira; Tania Regina Angelelle; Selma Aparecida Angelelle e Adriana Antonia Angelelle. Deixa netos, bisnetos, demais parentes e amigos.Seu sepultamento foi realizado ontem, tendo saído o féretro às 16h30 do Velório do Cemitério Municipal de Saltinho, em jazigo da família.
Ernesto D Amico Neto Faleceu ontem, nesta cidade, contava 72 anos, filho dos finados Sr. Othelo D Amico e da Sra. Maria Amparo Garcia; deixa os filhos: Fernando D Amico casado com a Sra. Daiane Aline B. D Amico; Fabio D Amico casado com a Sra. Giovana A. Montter D Amico e Thais D Amico. Deixa netos, demais parente e amigos.Sua cerimônia de Cremação foi realizada ontem, tendo saído o féretro às 17h00 para o Crematório Unidas de Piracicaba.
Terezinha Nozella Patrocelli Faleceu ontem, nesta cidade, contava 89 anos, filha dos finados Sr. Ângelo Nozella e da Sra. Lucilla Frasson, era viúva do Sr. Antonio Petrocelli; deixa os filhos: Paulo Sergio Petrocelli casado com a Sra. Angela Maria N. Petrocelli; Leila Vitoria Petrocelli Monis casada com o Sr. Irineu Geraldo S. Monis e Luiz Angelo Nozella Petrocelli casado com a Sra. Sandra H. M. Pinesi Petrocelli. Deixa netos, bisnetos, demais parentes e amigos.Seu sepultamento será realizado hoje, saindo o féretro às 13h00 do Velório da Saudade, sala 04 para o Cemitério da Saudade, em jazigo da família.
Terezinha Nozella Patrocelli Faleceu ontem, nesta cidade, contava 89 anos, filha dos finados Sr. Ângelo Nozella e da Sra. Lucilla Frasson, era viúva do Sr. Antonio Petrocelli; deixa os filhos: Paulo Sergio Petrocelli casado com a Sra. Angela Maria N. Petrocelli; Leila Vitoria Petrocelli Monis casada com o Sr. Irineu Geraldo S. Monis e Luiz Angelo Nozella Petrocelli casado com a Sra. Sandra H. M. Pinesi Petrocelli. Deixa netos, bisnetos, demais parentes e amigos.Seu sepultamento será realizado hoje, saindo o féretro às 13h00 do Velório da Saudade, sala 04 para o Cemitério da Saudade, em jazigo da família.
Grupo Bom Jesus
Celinho Donizetti de Lima Faleceu dia 19 pp na cidade de Piracicaba, aos 55 anos de idade e era casado com a Sra. Geni Aparecida Candido de Lima. Era filho do Sr. Jose Valério de Lima, falecido e da Sra. Maria Malho de Lima. Deixa a filha: Josiane Valério de Lima. Deixa também netos. O seu sepultamento deu-se anteontem as 15:00 hs, saindo a urna mortuária do Velório Municipal do Cemitério da Vila Rezende, em jazigo da família.
Carlos Eduardo de Melo Caetano Faleceu dia 19 pp na cidade de Piracicaba, aos 43 anos de idade e era filho do Sr. Eduardo Torres Caetano e da Sra. Maria Cristina das Graças Melo Caetano. Deixa os filhos: Lucas Gabriel Masse Caetano e Vitor Gabriel Masse Caetano. O seu sepultamento deu-se anteontem as 16:00 hs, saindo a urna mortuária do Velório Municipal do Cemitério da Vila Rezende – sala 03, para a referida em jazigo da família.
Amabile Filleti Faleceu anteontem na cidade de Piracicaba aos 89 anos de idade e era viúva do Sr. Tarcísio Danelon. Era filha do Sr. Antônio Filleti e da Sra. Isaura Fracetto Filleti, ambos falecidos. Deixou a filha: Maria Isilda Danelon Borges. Deixa ainda também 1 neta. O seu sepultamento deu-se anteontem as 14:00 hs, saindo a urna mortuária do Velório da Saudade – Sala 04, para o Cemitério da Saudade, em jazigo da Familia.
Israel Pavinatto Faleceu anteontem na cidade de Piracicaba, aos 73 anos de idade e era filho do Sr. João Pavinatto e da Sra. Francisca Gomes Pavinatto. Deixa irmãos, demais parentes e amigos. O seu sepultamento deu-se ontem as 17:00 hs saindo a urna mortuária do Velório “A” do Cemitério Parque da Ressurreição, em jazigo da família.
Rudolf Albert Beljabicensio Pedro Faleceu anteontem na cidade de São Pedro, aos 93 anos de idade e era casado com a Sra. Li Na Lim. Era filho do Sr. Jan Pedro e da Sra. Ong Boen Nio, falecidos. Deixa os filhos: Christiane, Margared, Cora, Paula e Louise, falecida. O seu sepultamento deu-se ontem as 13:00 hs saindo a urna mortuária do Velório Municipal de São Pedro seguindo para o Cemitério Municipal, em jazigo da família.
Maria Paula dos Santos Faleceu ontem na cidade de Piracicaba aos 71 anos de idade e era filha do Sr. Joel dos Santos e da Sra. Sebastiana Paula da Silva, falecida. Deixou irmãos e sobrinhos. O seu sepultamento dar-se-á hoje as 10:00 hs, saindo a urna mortuária do Velório Municipal da Vila Rezende – Sala 01, em jazigo da família.
José Francisco Pereira Faleceu ontem na cidade de Rio Claro, aos 86 anos de idade e era casado com a Sra. Lourdes Leite Pereira. Era filho do Sr. Júlio Francisco Pereira e da Sra. Natalina Amicci, falecidos. Deixa os filhos: Celia e Silas. O seu sepultamento dar-se-á hoje as 16:00 hs saindo a urna mortuária do Velório Municipal de Rio Claro seguindo para o Cemitério São João Batista, em jazigo da família.
Adão Alves Martins Faleceu anteontem na cidade de São Pedro, aos 76 anos de idade e era viúvo da Sra. Geralda Maria Martins. Era filho do Sr. Flamino Alves Martins e da Sra. Antônia Pereira Martins, falecidos. Deixa os filhos: Fatima, Marco, Ivone e Juçara. O seu sepultamento deu-se anteontem as 16:30 hs saindo a urna mortuária do Velório Municipal de São Pedro seguindo para o Cemitério Municipal, em jazigo da família.
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