Tumgik
#il corriere della sera
gattmammon · 3 months
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When you only two choices according to mainstream politics are being an ally of the US or being an ally of Putin and you get why Roman politicians loved to kill themselves in protest
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Da Sette, Corriere della Sera n. 43, 1995
Aligi Sassu e la modella, Tempo, luglio 1954 - Federico Patellani
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falcemartello · 2 months
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Appena letto su LInkedIn postato da un funzionario di Polizia: il migliore che io abbia letto in queste ore e che SPIEGA SCIENTIFICAMENTE che l'algerina NON si può considerare DONNA:
Commento da parte di un “bioeticista medico”
Da bioeticista medico rispondo a bioeticista non medico.
Leggo l'intervista del Corriere della Sera fatta alla professoressa Silvia Camporesi che gira sui social. La tesi della professoressa è che l'atleta pugile Imane Khelif è una donna perché semplicemente affetta da un iperandogenismo assimilato alla sindrome dell'ovaio policistico.
In premessa si deve dire che le opinioni espresse derivano da una conoscenza de relato derivante dai media.
È riferito che l'atleta algerino è portatore di un assetto cromosomico maschile XY. Ciò ha fatto decidere alla federazione pugilistica mondiale l'estromissione dalle competizioni femminili. Non così ha deciso il comitato olimpico che avrebbe giudicato in base ai livelli ormonali nel sangue.
Nella sindrome dell'ovaio policistico si ha però un assetto genetico femminile, XX. Peraltro non tutte le donne affette da policistosi ovarica presentano l'iperandogenismo. Dunque l'assimilazione è impropria.
Quando abbiamo un assetto genetico maschile, al raggiungimento della pubertà (in assenza di patologie che lo impediscono) l'ambiente ormonale androgenico determina modificazioni corporee così marcate e stabili, che un successivo abbassamento dei livelli androgenici non riesce a farle regredire (questo è proprio uno dei presupposti teorici del blocco puberale per i prepuberi con disforia di genere). I livelli di androgeni nel range femminile non rendono un maschio una donna, ma piuttosto consentono di descriverlo come un maschio con ipoandrogenismo affetto da sintomi e segni che ne sono la conseguenza.
Di converso, l'iperandogenismo che affligge le femmine affette da sindrome dell'ovaio policistico, può causare sintomi di virilizzazione più o meno accentuati, ma non fa di queste donne dei maschi.
Nel campo dello sport, la riduzione androgenica dopo lo sviluppo puberale, non atrofizza la massa ossea e muscolare a livelli femminili.
Salvo dunque miglior giudizio reso tale da informazioni che non sono al momento disponibili, l'atleta italiana è stata costretta a combattere contro un atleta maschio con una struttura neurologica, ossea e muscolare di ordine maschile. Presentarla come femmina è incoerente con il normale approccio medico-scientifico con cui capiamo quella costellazione di alterazioni patologiche comprese nel termine "Variazioni delle caratteristiche del sesso".
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Chiudiamo qui ogni ulteriore discussione.
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ilpianistasultetto · 6 months
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Oggi ascoltavo un famoso critico televisivo dire, a proposito delle manifestazioni di piazza (con cariche della polizia) degli studenti universitari italiani contro Israele che stiamo parlando di masse manipolate. "Ragazzi che non leggono il Corriere della Sera o Repubblica ma si nutrono sui social e su Tik-Tok, gente manipolata dalla propaganda che fa circolare fake-new a camionate."
Per uno cosi non ci spreco nemmeno una parola, basta alzare il dito medio.
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soldan56 · 4 months
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I Comitati di redazione de Ilfattoquotidiano.it e del Fatto Quotidiano sono vicini alla collega Angela Nittoli, al fotografo del Corriere della Sera Massimo Barsoum e al videomaker freelance Roberto Di Matteo che sono stati fermati, identificati, perquisiti, portati a bordo di una volante della Polizia nel commissariato di Castro Pretorio e messi in attesa in una “celletta” per due ore solo perché stavano facendo il proprio lavoro, seguendo una protesta di Ultima Generazione. 
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palmiz · 11 months
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I crimini di Israele
e la mission del Sionismo
Quello che i vergognosi media occidentali non dicono
«Ma se gli israeliani non vogliono essere accusati di essere come i nazisti, devono semplicemente smettere di comportarsi come i nazisti»
[Norman G. Finkelstein, intellettuale ebreo i cui genitori furono vittime dell’Olocausto]
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«Alla fine degli Anni Cinquanta, quel grande pettegolo e storico dilettante che era John F. Kennedy mi disse che nel 1948 Harry Truman, proprio quando si presentò candidato alle elezioni presidenziali, era stato praticamente abbandonato da tutti. Fu allora che un sionista americano andò a trovarlo sul treno elettorale e gli consegnò una valigetta con due milioni di dollari in contanti. Ecco perché gli Stati Uniti riconobbero immediatamente lo Stato d’Israele».
Gore Vidal, prefazione del libro “Storia ebraica e giudaismo: il peso di tre millenni” di Israel Shahak
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Una piccola striscia di terra lunga circa 45 chilometri e larga 10 in cui vivono un milione e mezzo di palestinesi è martoriata da oltre 60 anni.
Tsahal, il fiero esercito israeliano da settimane sta letteralmente sterminando una popolazione inerme, come ripercussione, dicono, a lanci di missili da parte di Hamas in territorio israeliano.
Razzi che avrebbero provocato la morte di 5 militari (altri 4 sono stati uccisi dal “fuoco amico" , cioè dagli stessi soldati), mentre nelle fila degli arabi, gli assassinati dal democratico stato di Israele sarebbero oltre 900 con diverse migliaia di feriti.
Numeri purtroppo destinati ad aumentare con il passare del tempo e delle incursioni.
I crimini attuali dell’esercito israeliano
I bersagli preferiti dall’esercito israeliano in diciassette giorni di guerra sono scuole, moschee, abitazioni private e soprattutto ambulanze, queste ultime per impedire il soccorso e il salvataggio di migliaia di feriti, che muoiono agonizzando per le strade.
Quindi non solo obiettivi militari ma soprattutto civili, e questo non a caso, visto che tale strategia si chiamata “guerra psicologica”.
La cosa non deve sorprendere, perché l’85-90% dei morti in tutte le guerre che si ‘rispettino’, sono infatti civili (uomini, donne e soprattutto bambini).
L’esercito di Sion sta utilizzando a Gaza armi vietate dalle Convenzioni internazionali, come le bombe al fosforo bianco (usate in grande quantità in Iraq dalla colazione anglo-statunitense). Lo riporta anche il “Corriere della Sera” dell’11 gennaio.
Nonostante la smentita del portavoce dell’esercito, il quotidiano Times di Londra ha pubblicato delle foto che non lasciano spazio a dubbi sull’uso appunto di queste vergognose e criminali bombe. Arriva infine la conferma da una fonte israeliana, ripresa dalla Radio svizzera italiana e riportata dall'agenzia Ansa (oggi 12 gennaio 2009) secondo la quale si tratta solo di bombe fumogene. Il tutto ovviamente per giustificare il fumo strano prodotto (vedi immagine sotto) dai bombardamenti dell'esercito.
Ma la fonte continua dicendo che "un po' di fosforo nelle munizioni c'è".
Non solo, ma a testimonianze di medici, a Gaza verrebbero utilizzate anche armi a forte potere esplosivo come quelle a base di stando lega di tungsteno.
Insomma i “territori occupati” sono un ottimo “campo di battaglia” per decimare da una parte la popolazione araba e dall’altra per sperimentare nuove armi.
Perché tale guerra?
Qualcuno sostiene che tale criminoso attacco militare da parte di Israele sia per ripicca a causa della grama figura fatta contro Hezbollah in Libano nel 2006.
Purtroppo non è questo il motivo: si tratta di un progetto chiaro e lineare che stanno portando avanti da oltre un secolo i sionisti.
L’attuale attacco è stato preparato infatti con 6 mesi di anticipo, quindi molto tempo prima del lancio di razzi da parte di Hamas!
Lo confermano canali ufficiali come la CNN e giornali come il britannico The Guardian.
Il canale televisivo CNN ha denunciato che la tregua tra Hamas e Israele ha iniziato a vacillare agli inizi di novembre, quando un commando israeliano ha ucciso durante un’incursione sei membri di Hamas, scatenando la ovvia reazione.
Anche il quotidiano Guardian del 5 novembre ha confermato la notizia.
Quindi esistono le prove che a rompere la tregua non è stato Hamas ma bensì lo stato di Israele a novembre del 2008!
Ma per comprendere il quadro generale è necessario fare un passo indietro.
Nascita del Sionismo
“Nell’Europa della fine del XIX secolo una convergenza di ragioni storiche, fra cui le persecuzioni antisemite, spinse un gruppo di intellettuali ebrei a teorizzare la necessità della nascita di una nazione ebraica dove quel popolo potesse finalmente trovare maggior pace e sicurezza.”
Questa teoria, che non è rimasta tale ma è diventata una triste realtà, prende il nome di sionismo.
Il sionismo è per così dire un «movimento» molto complesso, ma dagli obiettivi semplici, nato verso la fine del XIX° secolo qui da noi in Europa.
Il “sionismo” è suddivisibile in tre categorie:
- «Sionismo» propriamente detto, organizzato dal dottor Theodor Herzl, con lo scopo di ricostruire lo Stato ebraico di Gerusalemme in Palestina.
- «Sionismo territorialista», organizzato da Israel Zangwill, con lo scopo di costituire una «terra ebraica» in qualunque parte del mondo, privilegiando però la Palestina.
- «Sionismo socialista», organizzato da Moses Hess, che vuole conservare agli ebrei nel mondo l’identità nazionale, sforzandosi però tutti per un ritorno a «Eretz Israel».
Il «Sionismo territorialista», quello più recente, è stato fortemente voluto da Israel Zangwill (1864–1926), membro di prestigio della società sionistica l’«Antico Ordine dei Maccabei» (1891) e fondatore della rivista umoristica «Ariel». Alla “Dichiarazione Balfour”, che vedremo dopo, rivendicò per tutti gli ebrei del mondo il diritto inalienabile di colonizzare la Terra di Israele.
Il «Sionismo» per così dire ufficiale, è nato nel 1897 durante il primo «Congresso Sionista» di Basilea in Svizzera.
Fu però nel 1895/96 che compare per la prima volta il «Der Juden Staat» («Lo Stato degli Ebrei»), il manifesto scritto da Theodor Herzl in persona.
Più che manifesto si tratta di un vero e proprio libro «scritto in poche settimane, in una specie di delirio misto di fervore mistico e considerazioni pratiche», dove veniva esposto il piano ben preciso per una organizzazione ebraica mondiale.
Un piano precisissimo e completo di rimozione di tutta la popolazione araba, cioè non ebraica, dal futuro stato sionista: la “Gerusalemme liberata” (cioè “liberata” dai goym, dai gentili, dai “sub-umani”, dagli arabi).
Come mettere in atto questo spietato e criminale progetto?
Semplicemente attraverso l’espropriazione dei terreni e delle proprietà!
Quindi l’origine del gravissimo dissidio “israelo-palestinese” non si trova nel XXI° secolo, ma risale alla fine del XIX secolo. E’ proprio in quegli anni che fu ideato il progetto spietato di cacciare dalla Palestina tutti gli arabi, nessuno escluso, quindi ben cinquant’anni prima della nascita stessa dello Stato d’Israele e oltre un secolo prima dell’ennesima e ultima strage di stato che stiamo assistendo impotenti in questi giorni.
L’affare Dreyfus
Il periodo storico quando Theodor Herzl scrisse “Der Juden Staat” era molto caldo perché erano passati solo due anni dall’«affare Dreyfus».
Un affare delicatissimo perché riguardava le accuse (inventate ad hoc per scatenare appositamente l’antisemitismo…) di alto tradimento a carico di un capitano d’artiglieria ebreo (poi reintegrato nell’esercito dal tribunale), il francese Alfred Dreyfus: accusato di passare informazioni segrete all’esercito tedesco.
L’altro sionismo, quello «socialista» e l’«affare Dreyfus» hanno proprio nella Francia il comun denominatore: fu proprio a Parigi che Moses Hess, il padre spirituale del «socialismo sionista», lavorò come corrispondente per alcuni giornali socialisti di Germania e Stati Uniti. Moses Hess viene anche ricordato per la sua opera omnia: «Roma e Gerusalemme», considerata un classico della teoria sionista, e pubblicata in Germania nel 1862.
L’Alleanza israelita universale
Sempre nella capitale francese nasce una delle principali organizzazioni internazionali che promuove l’insegnamento e la cultura ebraica: l’«Alleanza Israelita Universale» (l’«Alliance Israélite Universelle»).
I fondatori di questa «Alleanza» furono «17» giovani e il «17» maggio 1860, grazie ai fondi di Sir Moses Haïm Montefiore e Lord Rothschild, organizzarono un manifesto politico sintetizzando le idee massoniche della «Rivoluzione Francese» del 1789 (il motto: «Liberté-Egalité-Fraternité» era scritto nelle logge massoniche francesi ancora 50 anni prima della Rivoluzione) e i principi del giudaismo.
«L’Alleanza Israelita» promosse nel 1870 a Jaffa (Palestina) la nascita della prima colonia ebraica «Mikweh o Mikiveh Israel». Ma le costruzioni in Palestina erano iniziate qualche tempo prima: il «Misgav Ladach Hospital», è un ospedale sorto nel 1854 e il cui nome originario era «Rothschild Hospital».
E’ facile comprendere che il sionismo non è un semplice movimento politico e/o religioso, come vogliono farci credere, ma un vero e proprio movimento pericoloso il cui obiettivo è quello di liberare, con ogni mezzo lecito e illecito, la “Terra Promessa” dagli arabi (goym) per consegnarla nelle mani del popolo eletto.
Il tutto nell’attesa della venuta del Messia…
La dominazione turco-ottomana
Alla fine del 1800 la Palestina era nelle mani dell’Impero turco-ottomano.
Nel 1915 il governo britannico chiese aiuto militare allo sceriffo della Mecca Hussein (esistono a tal proposito lettere firmate da Thomas Edward D’Arabia, famoso Lawrence d’Arabia, che confermano questo) per cacciare i turchi-tedeschi dalla regione.
In cambio promise la creazione di uno stato arabo indipendente!
Questo è un punto chiave: la promessa agli arabi da parte del governo di Sua Maestà di uno Stato arabo indipendente, in cambio di aiuto.
Gli arabi, vista l’importante promessa, parteciparono in massa e moltissimi persero la vita in combattimento proprio per questo motivo: la liberazione della Palestina assieme alle truppe inglesi.
L’esercito britannico, nonostante la Grande Guerra in corso, spostò un milione di soldati per portarli in Terra Santa. Ci deve essere stato un ottimo motivo per movimentare, cioè togliere dal fronte europeo, tutti quei soldati?
Il motivo c’era eccome!
Accordo Sikes-Picot
Dopo la scontro con l’esercito turco-ottomano, nel 1916 Russia, Francia e Inghilterra siglarono l’accordo di Sikes-Picot, il piano alleato per dividersi l’Impero ottomano in disfacimento.
Nell’accordo la Palestina doveva rimanere internazionalizzata sotto l’amministrazione di tutte e tre.
Il tradimento al popolo arabo
Il vero e proprio tradimento del popolo arabo avviene il 2 novembre 1917 con la «Dichiarazione Balfour»: una lettera che Arthur Balfour, Ministro degli Esteri della Gran Bretagna, inviò al capo della Federazione sionista Lord Rothschild, dove Sua Maestà riconosceva ufficialmente ai sionisti , il diritto di formare uno Stato indipendente in Palestina.
Lettera importantissima perché legittimò e riconobbe il diritto internazionale ai sionisti di creare un «focolare nazionale del popolo ebraico…» in Palestina.
Tale dichiarazione venne firmata da Pichon per la Francia , Wilson per gli Stati Uniti e Sonnino per l’Italia.
Pochi ricordano però come tale «Dichiarazione», cioè lo storico tradimento di tutta la popolazione araba della Palestina da parte inglese, specificava anche che per il raggiungimento dello scopo: «nulla dev’essere fatto a pregiudizio dei diritti civili e religiosi delle comunità non ebraiche esistenti in Palestina…».
E’ avvenuto esattamente il contrario.
Nel 1919 gli inglesi entrano in possesso della Terra Santa e dal 1920 con gli accordi di Sèvres, inizia ufficialmente l’immigrazione ebraica.
La terra indipendente araba rimane una promessa non mantenuta!
Trattato di Sèvres
Nel 1920 il Trattato di Sèvres sancì la spartizione dell’area mediorientale che vide: la Siria assegnata alla Francia e la Palestina alla Gran Bretagna.
Nel 1922 l’Inghilterra ricevette dalla Società delle Nazioni il Mandato per l’amministrazione della Palestina, sotto la cui egida nacque la Jewish Agency (Agenzia Ebraica) per promuovere l’economia ebraica nell’area.
E’ a questo punto che il padre del sionismo, Theodor Herzl, disse di voler: «sospingere la popolazione [ palestinese ] in miseria oltre le frontiere»
Lo scopo dal 1895 ai nostri giorni è sempre stato questo espresso da Herzl.
Peel Report, White Paper e la “Soluzione a due Stati”
Gli anni che vanno dal 1936 al 1947 videro crearsi le basi per la storica guerra arabo-israeliana del 1948.
Cominciano infatti le proposte di formazione di due Stati separati.
Gli inglesi pubblicano il Peel Report (1936) che prevede una separazione di ebrei e arabi secondo la divisione demografica del momento. La proposta non soddisfa le ambizioni territoriali dei sionisti e neppure gli arabi l’accettano perché chiedono che sia fermata l’immigrazione e che s’impedisca l’acquisizione di ulteriori terre.
Sempre gli inglesi pubblicano il White Paper sulla Palestina nel 1939, dove accettano di limitare l’immigrazione ebraica e l’acquisto di terre e promettono la transazione verso un futuro governo palestinese. Solo e sempre promesse come quella tradite dalla Dichiarazione Balfour del 1917.
Il terrorismo in Terra Santa
Prima dell’intervento britannico gli arabi e gli ebrei ottomani (ebrei assoggettati all’Impero ottomano turco) convivevano in una pace secolare, con alti e bassi, ma pur sempre pace.
Quando iniziò l’immigrazione ebraica, cioè quando i sionisti iniziarono a comperare terre e soprattutto dopo il gravissimo tradimento della Dichiarazione Balfour, era pressoché scontato che iniziassero gli scontri tra arabi ed ebrei.
Cosa che avvenne infatti dal 1920 in poi.
Nel 1921 per esempio gli scontri feroci fra arabi ed ebrei (a Jaffa 200 morti ebrei e 120 arabi) furono interpretati dagli inglesi come “scontri spontanei”, ma ovviamente non era così.
Nel 1940 gli ebrei arrivarono a formare il 33% della popolazione in Palestina, e i sionisti già organizzati in gruppi di guerriglia, cominciano gli attacchi terroristici contro gli inglesi e contro i civili palestinesi.
I gruppi più noti furono l’Irgun, l’Haganah e lo Stern.
Questo ultimo, chiamata “Banda Stern” è nata nel 1942 per opera dell’ebreo polacco Abraham Stern.
Una banda che incarnò la variante più violenta e terroristica del movimento sionista.
La loro azione più eclatante fu l’attentato alla sede dell’amministrazione britannica all’Hotel King David di Gerusalemme nel luglio 1946, dove venne fatta saltare una intera ala, con un bilancio di circa 200 vittime!
Tra i capi del comando vi era un certo Menachem Begin[26], che fu Primo Ministro israeliano e Premio Nobel per la Pace con il presidente egiziano Sadat…
Dopo questo e altri avvisi, nel 1947 gli inglesi rinunciano al mandato e lo consegnano nelle mani dell’ONU.
L’Organizzazione delle Nazioni Unite propone nella Risoluzione 181 l’ennesima divisione in Stati separati, gli arabi la rifiutano e di nuovo non senza motivo: agli ebrei sarebbe andato il 54% delle terre anche se erano solo il 30% della popolazione presente all’epoca.
Nella primavera del 1947 iniziano gli scontri militari tra arabi ed ebrei, dove i gruppi terroristici sionisti si distinguono per una lunga serie di crimini efferati: massacri, assassini e pulizia etnica documentati oltre ogni dubbio.
E’ infatti in questo periodo il massacro di 200 palestinesi a Deir Yassin, strage (di civili palestinesi) che passò alla storia e che fu perpetrata sotto la diretta responsabilità sempre di Menachem Begin.
Nascita dello Stato d’Israele.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale e la Guerra d’Indipendenza (1948-49) nasce il 14 maggio 1948 ufficialmente lo Stato d’Israele con la «Dichiarazione d’indipendenza» firmata dal Primo Ministro David Ben-Gurion, e preceduta da una risoluzione ONU, la numero 181 del 29 novembre 1947, che decise la spartizione (che non rispettava la demografia dell’epoca) dei territori.
Inutile dire che tale spartizione territoriale ha accentuato gli scontri tra popolazione, perché più che spartizione possiamo parlare di vera e propria razzia: il 73% della Palestina era diventata territorio ebraico, con oltre 750.000 rifugiati palestinesi.
Dopo soli 2 anni, nel 1950, Israele vota la Legge sulla Proprietà degli Assenti (5710-1950), una legge vergognosa che espropria la terra a tutti i profughi fuggiti durante la guerra.
I palestinesi vengono espropriati di tutto: case, terreni e attività commerciali.
In totale violazione della Risoluzione ONU 194 (12/1948) che sancisce il diritto dei profughi di tornare e di essere risarciti da Tel Aviv. Non solo i risarcimenti non sono mai avvenuti, ma i profughi si sono visti privare della propria casa.
La guerra del 1947/48 era stata preconizzata dal Presidente (dal 1926) dell’Università ebraica di Gerusalemme, Judah Magnes, il quale ha dichiarato che la creazione di uno stato ebraico in Palestina avrebbe condotto «alla guerra contro gli arabi».
Judah Magnes si riferiva al «Programma Biltmore» stilato a New York nel maggio del 1942 presso l’omonimo Hotel Biltmore, da un gruppo di sionisti americani appoggiati sia dai democratici che dai repubblicani statunitensi.
Tale programma del 1942 (ben prima che finisca la Seconda Guerra Mondiale) era appunto l’ennesimo tassello piazzato al posto giusto per la creazione dello Stato ebraico in terra palestinese!
Tra il 1917 e il 1948, e cioè tra la «Dichiarazione Balfour», il «Programma Biltmore» e la «Dichiarazione d’Indipendenza» avviene qualcosa che avrà ripercussioni in tutto il mondo e soprattutto nella causa ebraica: la Seconda Guerra Mondiale con l’Olocausto e l’immigrazione di massa.
Nel 1956 Israele, in accordo con le mire strategiche e gli interessi economici di Gran Bretagna e Francia attacca l’Egitto (che guarda caso aveva nazionalizzato il canale di Suez) conquistando Gaza e il Sinai, ma gli Stati Uniti costringono Tel Aviv a ritirarsi.
Nel 1964 gli stati arabi creano l’OLP (l’Organizzazione per la liberazione della Palestina), e presto questo gruppo darà inizio ad azioni di guerriglia contro Israele.
Nel 1966 la Siria permise a guerriglieri palestinesi di operare sul proprio territorio. Israele ovviamente minacciò ritorsioni per cui la Siria fece un patto di difesa con l’Egitto. In seguito a rappresaglie israeliane in Cisgiordania, Cairo assume un atteggiamento bellicoso, ma non va oltre.
Nel maggio del 1967 Nasser, il presidente egiziano, stringe un patto di difesa con la Giordania , che sembra mirare solo ad un rafforzamento strategico, e non a un effettivo attacco contro Israele.
Israele non aspetta e nel giugno del 1967 attacca l’Egitto, ben sapendo che avrebbe vinto in pochi giorni.
Questa è la nota Guerra dei 6 giorni, che segna l’umiliante disfatta araba.
In un attimo Israele occupa illegittimamente la Cisgiordania , Gaza, Gerusalemme Est, le alture del Golan ed il Sinai (poi restituito all’Egitto) e non si ritirò mai più nonostante le numerose risoluzioni dell’ONU (ad oggi sono circa 70).
Nel novembre dello stesso anno, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU condanna la conquista dei territori con la Risoluzione 242 imponendo il ritiro immediato dai Territori Occupati.
Israele accetterà 3 anni dopo tale Risoluzione senza però evacuare i territori, alla faccia del Consiglio di Sicurezza.
Il resto è storia…
Storia sono le condotte di Israele chiamate per ben tre volte “un insulto all’Umanità” dalla Commissione dell’ONU per i Diritti Umani (1977, 1985 e nel 2000).
Storia è anche la Risoluzione ONU A7RES/37/133 che nel dicembre del 1982 definì il massacro di Sabra e Chatila sotto la “personale responsabilità di Ariel Sharon” un “atto di genocidio”
Stiamo parlando di 1700 civili massacrati per due lunghissimi giorni dentro i campi profughi, protetti dall’esercito israeliano, a colpi di machete dai cristiano-falangisti.
L’elenco potrebbe continuare a lungo.
Sionismo cristiano
L’altra cosa da sapere, che non tutti conoscono, è il movimento dei «sionisti cristiani (Christian Zionists).
Anzi, spesso e volentieri, sono stati proprio dei cristiani (come George Walker Bush junior per esempio) che si sono rivelati i più forti sostenitori del ritorno degli ebrei a Gerusalemme.
“La teologia dei cristiani fondamentalisti d’America professa e attende la seconda venuta del Cristo con la conseguente fine del mondo, secondo una interpretazione della bibbia (…)”.
“Ma quell’evento sarà possibile solo quando gli ebrei avranno stabilito uno Stato ebraico su tutta la Palesino , e cioè ben oltre gli odierni confini di Israele "
L’«International Christian Embassy Jerusalem» ha tenuto fino ad oggi almeno quattro congressi internazionali sionisti cristiani: uno a Basilea e tre a Gerusalemme (la città madre del sionismo religioso).
Quindi il sionismo non è solamente un fenomeno ebraico, ma anche cattolico; non è solo un movimento politico ebraico, ma anche occidentale.
Esiste una forte corrente sionista pure tra i membri dell’amministrazione statunitense di ieri e oggi.
Basta leggere con attenzione i nomi della squadra “scelta” dal futuro presidente Obama per capacitarsene.
Pensate che nel 1978 la Camera dei Rappresentanti americana proclamò l’«Education Day USA», cioè il «giorno dell’istruzione». Una festa mobile che un anno cade il 24 marzo, un altro il 2 aprile, il 13 aprile, ecc. Tale data non è fissa perché segue il calendario giudaico-babilonese invece del classico giuliano. La data coincide con l’anniversario del rabbi Menachem Mendel Scheerson, il cosiddetto «rebbe», considerato dalla setta assidica dei Lubavitcher, il vero «Messia».
Come mai tutti i presidenti, da Carter fino a George Walker Bush, hanno ripreso e mantenuto una tradizione «culturale» assai poco laica, per non dire ebraica?
C’è da dire che Carter, mediatore non ufficiale nel 2008 nei processi di pace in Medioriente, ha dichiarato ultimamente che Hamas ha tenuto fede al patto di 6 mesi cessando il lancio di missili, Israele invece no!
Strano a dirsi, ma Israele non ha mantenuto la pace…
L’antisemitismo
Dopo questa delicata trattazione è doverosa una parentesi sull’antisemitismo.
I «semiti» sono: «(…) gli Accadi (Assiri, Babilonesi), i Cananei, gli Arami (fra i quali emergono i Fenici e gli Israeliti), infine gli Arabi».
«Affermare che gli ebrei sono semiti è pressappoco come affermare, per esempio, che i francesi sono europei»
Da questa precisazione si evince che pochissimi ebrei sono veramente dei semiti e che non tutti i semiti sono ebrei (infatti gli arabi sono effettivamente dei semiti).
Come non tutti gli ebrei sono sionisti, anzi i sionisti sono pochissimi, per fortuna!
Siccome oggi tra la popolazione ebraica non esiste praticamente quasi più nessun discendente originario di Sem, accusare qualcuno di antisemitismo equivale accusarlo di antiarabismo.
La conseguenza logica di questa affermazione è che oggi tra i più antisemiti - ironia della sorte – sono proprio i governi d’Israele!
L’antisionismo
Per fortuna anche nel mondo ebraico il sionismo non è, e non era ben visto, ecco cosa diceva nel 1935 lo scrittore israelita Ettore Ovazza: «il miglior alleato della politica razzista è oggi, suo malgrado, il sionismo nazionalista. E’ nostra ferma convinzione che mai la politica antisemita sarebbe giunta agli estremi che ha toccato, se non avesse avuto fra i suoi principali argomenti probatori, il cosiddetto focolare nazionale ebraico. Lo stesso ideale ebraico, dal punto di vista puramente religioso, predica il ritorno a Sion come un ritorno spirituale; ma poiché la nostra dottrina nega il proselitismo, le minoranze ebraiche nel mondo rimangono le legittime depositarie dell’idea monoteistica e della legge mosaica che sta alla base della Bibbia e della moderna civiltà. Nel 1934, voler interpretare il ritorno a Sion in senso strettamente territoriale è segno d’incomprensione storica e religiosa. Noi, per funzione religiosa storica e civile, siamo e dobbiamo essere interamente cittadini delle nazioni dove viviamo da secoli e di cui formiamo parte indissolubile ed integrante. Noi respingiamo nettamente i sionisti nazionalisti che vivono rispettati in parità di diritti civili e politici con tutti gli altri cittadini nelle nazioni d’Europa, e che sospirano invece verso la Palestina ; che con un occhio guardano a Roma e con l’altro a Gerusalemme
Concludo con una grande speranza, quella che riguarda naturalmente la grande pacificazione in Palestina, l’abbandono di ogni crimine e soprattutto l’abbattimento del «muro della vergogna» che è stato innalzato per impedire la creazione de facto dello Stato palestinese.
«Udite governanti…della casa d’Israele, che costruite Sion sul sangue e Gerusalemme con il sopruso!» perché «a causa vostra, Sion sarà arata come un campo e Gerusalemme diverrà un mucchio di rovine…».
L’antisionista e antisemita che ha fatto questa affermazione è il profeta Michea, originario della Giudea e contemporaneo del grande Isaia (VIII a.C.)
Per approfondire l’argomento, consiglio di leggere questi due libri:
- “Perché ci odiano”, Paolo Barnard, ed. BUR
- “Storia ebraica e giudaismo: il peso di tre millenni”, Israel Shahak, ed. Centro Librario Sodalitium
Per approfondire:
- “Il Tradimento degli intellettuali”, Paolo Barnard www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=86
- “Una guerra non necessaria” Jimmy Carter www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5453
- “Gaza chi ha violato la tregua?” Miguel Martinez www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5455
http://www.disinformazione.it/crimini_di_israele.htm
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anchesetuttinoino · 3 months
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L'idea della democrazia targata DEM
Su Strisciarossa Nadia Urbinati scrive: «Infine, ma questo tema richiederebbe una riflessione a parte, i territori e gli amministratori hanno dimostrato di contare e di rendere il Pd concretamente presente e capace di buon governo. Un dato importante, tenendo anche conto di come era nata la candidatura Schlein alla guida del Pd, con una lacerazione tra dentro e fuori del partito, tra partito degli amministratori e della leader. La lacerazione è stata superata e ricomposta. Nel senso che gli amministratori hanno dimostrato di essere una componente aggregativa sul territorio che Schlein ha intelligentemente valorizzato e sostenuto. Dopo il voto europeo, al Pd resta l’arduo compito di preparare con sistematica ragionevolezza un’alleanza contro la destra, con l’obiettivo di raddrizzare la politica del paese, riportando lo stato di diritto e la democrazia al centro».
La Urbinati scrive cose ragionevoli sul rapporto tra riformisti e radicali nelle file del Pd che potrebbe ridare capacità di movimento alla sinistra. Poi però concentra la sua attenzione non sulla sfida tra proposte liberalconservatrici e socialiste-liberal, ma sulla “difesa della democrazia”, parola d’ordine che in questo trentennio ha sempre determinato una guida politica dall’alto dell’Italia, cioè a una diminuzione della democrazia.
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Su Startmag, a proposito di un’intervista corrierista al cardinal Camillo Ruini, Francesco Damato scrive: «Invitato dall’intervistatore a dire se davvero nell’estate del 1994, come raccontato in un libro edito dallo stesso Corriere della Sera, Scalfaro lo avesse invitato a cena con il cardinale Angelo Sodano e monsignor Jean-Louis Tauran per chiedere loro di essere “aiutato a far cadere il governo Berlusconi” raccogliendone un “silenzio imbarazzato”, Ruini ha testualmente risposto: “Effettivamente andò così. La nostra decisione di opporci a quella che ci appariva come una manovra – al di là della buona fede di Scalfaro – fu unanime”».
Un Quirinale che trama con i vescovi per far cadere un governo scelto degli elettori, sarebbe questo l’esempio di quella “difesa della democrazia” che invoca la Urbinati?
Via tempi.it
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fatticurare · 4 months
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Roba da matti.
L’Unione Europea non fa altro che parlare di “preparazione alla Terza guerra mondiale”, “nuova industria militare”, “economia di guerra”, “leva obbligatoria”, “scudo atomico della Francia”. L'Unione Europea non fa altro che parlare di “invio di truppe Nato in Ucraina” e di “colpire il territorio russo con le armi più avanzate della Nato”. L'Unione Europea non fa altro che parlare di “sconfiggere la Russia sul campo” e “rovesciare Putin”. L'Unione Europea non fa altro che dire che “la Nato non conosce linee rosse e si espande ovunque voglia”. L'Unione Europea non fa altro che dire che "i pacifisti sono esseri immondi e immorali". L'Unione Europea non fa altro che dire che "la Nato ha assorbito anche Svezia e Finlandia e oggi è più potente che mai". però il Corriere della Sera ci spiega che la Russia è un Paese “intriso di ideologia imperialista”. Roba da matti.
(Orsini)
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abr · 2 months
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Quando JD Vance non era il candidato vice di Trump, della sua opera si scriveva così (adesso invece il libro è ovviamente roba da bidone dell’immondizia). Così, per essere preparati (ai contrordine compagni prossimi venturi).
"Non c’è dubbio: il ragazzo sa scrivere e sa di cosa parla” (E. Deaglio, Repubblica)
"Il caso editoriale che ha riportato l’attenzione dell’opinione pubblica sui ‘poveri bianchi’ degli Stati Uniti" (La Lettura - Corriere della Sera)
"La descrizione che fa Vance del mondo in cui è cresciuto è una lettura fondamentale in questo periodo storico" (The New York Times)
da https://x.com/matteomatzuzzi/status/1813152265244381538
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donaruz · 6 months
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Il 20 Marzo del 1994 vengono uccisi in un agguato a Mogadiscio Ilaria Alpi e Miran Hrovatin.
Questa foto è stata scattata pochi giorni prima dell’agguato dal fotografo inviato del Corriere della Sera Raffaele Ciriello ucciso il 13 marzo del 2002 in Cisgiordania da un tank israeliano.
A queste persone a questi tre reporter lo stato italiano non hanno mai voluto dare giustizia ai familiari per le loro morti.
Noi non dimentichiamo Ilaria, Miran e Raffaele.
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Da Sette, Corriere della Sera n. 47, 1995
Il primo numero di Il Manifesto Extra, 13 novembre 1995
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crazy-so-na-sega · 10 months
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«A Roma il cognome materno non sfonda: solo 36 bambini vengono chiamati come la mamma (e 7.743 come il papà)» (Corriere della Sera)
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-Fabius Dieciscudi
chist'è....;-)
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falcemartello · 6 months
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Quarant'anni anni fa l'opinione pubblica era formata esclusivamente dai Media ufficiali.
La grande finanza massonica che li controllava poteva far credere alla gente qualsiasi cosa. La proprietà di TV e grandi quotidiani era essenziale per fare politica.
In Italia si diceva che "chi si avvicina al Corriere della sera muore". E in effetti coloro che tentarono di prenderne il controllo finirono in galera o in rovina, e qualcuno al cimitero.
Oggi non lo legge più nessuno.
In America il podcast indipendente di Joe Rogan ha milioni di ascoltatori. Ha potuto permettersi di criticare i vaccini e perfino Israele, accusandolo di genocidio, e guadagna lo stesso.
Tucker Carlson è stato silurato da Fox News per le sue idee di libertà e democrazia, ma ora qui su X intervista Putin e ha dieci volte più spettatori di prima.
L'astro nascente della destra repubblicana Candace Owens @RealCandaceO (quella che sostiene che George Floyd è morto di overdose e non soffocato da un poliziotto, e che Brigitte Macron è un uomo) è stata licenziata dalla famosa agenzia Daily Wire perché accusata di antisemitismo da un potente rabbino.
In realtà ha soltanto criticato Israele per i crimini contro i Palestinesi, e si è vantata di essere nera e cristiana.
Ora, però, è molto più seguita di prima, sia nel suo programma TV, sia qui su X. Perfino Elliot Resnick, ex capo redattore di Jewish Press, ha scritto su Israel National News che non si può accusare chiunque non la pensi come il governo di Israele di essere "antisemita" per metterlo a tacere. Non è giusto e, soprattutto, non funziona più!
israelnationalnews.com/news/387587
Pian piano questo nuovo modo di fare politica sta arrivando anche da noi. Ed un'ottima cosa, che dà speranza.
Spesso mi chiedo se ha più potere (e responsabilità) un senatore, che deve seguire decisioni già prese altrove per non farsi espellere dal partito, o un influencer serio, che ospita opinioni diverse e non fa tifoseria, dice chiaramente quello che pensa e dialoga onestamente con tutti, come la Owens.
Alla fine la differenza è soltanto che il senatore ha l'immunità parlamentare.
Il mondo cambia, fin troppo rapidamente, nel male ma, per fortuna, anche nel bene, solo che non ce ne accorgiamo. Più i Media tradizionali perdono fiducia e lettori, e più voci si potranno esprimere liberamente qui su X, più la civiltà avrà speranza di progredire.
Quindi scriviamo, leggiamo e discutiamo, senza paura❗
Massimo Montanari
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Suggerisco inoltre questa lettera:
https://www.frasicelebri.it/frase/noam-chomsky-le-dieci-regole-della-manipolazione-m/
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ilfascinodelvago · 1 year
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Li ho visti, li ho visti in folla a Ferragosto. Erano immagini della frenesia più insolente, ponevano un tale impegno nel divertirsi a tutti i costi, che parevano in uno stato de “raptus”: era difficile non considerarli spregevoli o comunque consapevolmente incoscienti. Sono stati ingannati, beffati. Un rovesciamento improvviso e violento (per quanto riguarda l’Italia) del modo di produzione, ha distrutto tutti i loro precedenti lavori “particolari” e “reali”, cambiando la loro forma e il loro comportamento: e i nuovi valori, puramente pragmatici, esistenziali, del “benessere” hanno tolto loro ogni dignità. Ma non è bastato: dopo essere stati resi mostruosi (marionette guidate da una mano “nuova”, e quindi come impazzite), ecco che il benessere, causa della loro mostruosità, viene meno, mentre il ballo delle marionette continua.
P.P. Pasolini. Lettera aperta al presidente della Repubblica su Il Corriere della sera. Giovedì 4 settembre 1975
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der-papero · 10 months
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Ciao Papero!
Se ti va… cosa ne pensi della vicenda di Altman, Open AI e di questa nuova intelligenza Q* che potrebbe “minacciare l’umanità” (by corriere della sera)?
Ci può stare uno spiegone alla Papero Learning sulla storia di Q* che fa il “salto della matematica” e del “velo ignoranza”?
Due punti prima di iniziare.
Primo, perdonami per il lungo ritardo, ma ero via e non ho avuto il tempo materiale per sedermi un attimo e rispondere a questo ask, che non è affatto banale.
Secondo, e sono davvero dispiaciuto di questa cosa, purtroppo ad oggi non c'è una sorgente di informazione italiana decente sulla AI, a partire da quelle munnezze di Repubblica e Corriere della Sera, che altro non fanno che rincorrere click sull'argomento. Se pensi che pure la trasmissione Report, che ad avercene di robe simili, si lascia andare a stronzate da Novella 2000 quando si tratta di tecnologia, del resto, perché dotarsi della consulenza di un matematico e rendere la trasmissione noiosa quando puoi tenere le persone che non ci capiscono un cazzo incollate alla sedia con scenari apocalittici? (tanto per fare un esempio, vi basta sentire le vaccate che ha detto la Gabanelli sulla gestione delle scorie nucleari ... ). Alla gente piace così, e questi sono i tempi moderni, che vuoi farci.
Ma torniamo al punto, e il punto è che non si sa nulla, quindi io non posso darti alcuna risposta certa. La stessa OpenAI non ha fatto trapelare nemmeno un aiutino, e allora non capisco come facciano tutti questi scienziati della carta stampata a parlare di nuova intelligenza che ci ucciderà tutti.
Qualcuno ha provato ad ipotizzare che possa basarsi su una tecnica di learning chiamata Q-learning: https://en.wikipedia.org/wiki/Q-learning
che, per semplificarla all'osso, sarebbe una roba basata sulle catene di Markov,
Spieghino: una catena di Markov, per farla davvero scema, è una sequenza di stati dove ogni transizione ha la sua probabilità. Pensa, ad esempio, alle previsioni del tempo: se tu hai una perturbazione in un punto del pianeta Terra, questa si sposterà in una direzione con una determinata probabilità, e in un'altra direzione con un'altra probabilità, e, data la prima direzione, per esempio, ne prenderà una terza con una probabilità, e altre con altre probabilità, e così via. Quindi avrai una sorta di "grafo", dove ogni percorso accadrà, in teoria, con una combinazione di valori di probabilità.
usate per fare reinforcement learning
Spieghino: il reinforcement learning è, per farla scema, quel processo di apprendimento tale per cui tu fai una cazzata e poi capisci se è stata una cosa intelligente o meno. Pensa ad un neonato in una stanza con diversi oggetti, lui interagirà con ogni aspetto della sua realtà circostante e, ad ogni interazione che provochi una reazione, lui apprenderà cosa è utile fare e cosa no, e questo migliorerà la sua conoscenza della realtà.
per, in pratica, creare un automa che riesca ad eseguire compiti specifici imparando dai propri errori e migliorando le sue performance.
Ora, ammettiamo che tutta questa congettura sia concreta, stiamo parlando di cose che sappiamo già, quindi, o stiamo parlando di una roba completamente nuova che non c'entra nulla con quello che ho scritto sopra, o OpenAI ha portato questi due concetti oltre una barriera che prima era impossibile da superare (processando molti ma molti più stati nello stesso arco di tempo??), oppure ci stanno prendendo per il culo solo per spostare soldi nel mercato dell'AI.
Appena uscirà qualcosa di più tangibile e concreto, ne parlerò :)
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