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ifattinews · 2 years
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Meloni pensa ad una tassazione Irpef basata sul nucleo familiare
Giorgia Meloni spiega, con un video sui social, il suo progetto di ridisegnare la tassazione Irpef. Non più basata sull’imponibile individuale ma che tenga conto del nucleo dei componenti della famiglia. L’assunto della leader di Fratelli d’Italia è che giacché la famiglia rappresenta il nucleo essenziale della vita sociale, l’ordinamento fiscale deve riconoscerne il ruolo di ammortizzatore…
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abr · 2 years
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La confusione su cosa rappresenti la flat tax è conseguenza degli scarsi approfondimenti (...) (Forse non tutti hanno presente che) l’introduzione della tassazione forfetaria qui da noi non è una vicenda recente, è già presente ed è caratterizzata da un gradimento crescente, (...) rivolta alle imprese e/o professionisti di piccole dimensioni.
La platea degli aderenti è passata dai 500 mila contribuenti del 2008 agli attuali 1,7 milioni e ciò (non) ha inciso sull’intangibilità del dogma della progressività previsto dalla Costituzione.
La flat tax attuale è partita nel 2019 con l’innalzamento a 65mila euro della soglia di ricavi ammissibile e guadagna consenso sia tra le nuove attività che tra quelle già esistenti. Oggi la maggioranza assoluta degli imprenditori individuali e dei professionisti (con punte del 67%) adotta questo regime.
L’appeal è dovuto, oltre alla misura “inferiore” della tassazione, anche dal vantaggio di avere semplificazioni contabili. (...)
I detrattori del regime di tassazione piatta si interrogano sull’equità dell’istituto. (...) la flat tax (attualmente in vigore) abbia favorito l’emersione di base imponibile che prima sfuggiva alla tassazione? La risposta pare sia positiva anche su questo fronte (...). Ci sono studi che mostrano un’emersione del reddito assoggettato a tassazione piatta che pare abbia bilanciato il minor gettito rinveniente dalla tassazione ordinaria. (...)
I redditi assoggettati alla tassazione piatta, ad esempio, non possono detrarre l’Iva sugli acquisti, per cui anche questa porzione di imposta finisce nel gettito (...). Fermare il ragionamento alla conclusione secondo cui si avrebbe minor gettito è limitante. (...)
via https://www.ilsussidiario.net/news/flat-tax-lerrore-di-chi-la-demonizza-senza-averla-capita/2414532/
Con buona pace della campagna mainstream forsennata degli statalisti ignoranti privi di capacità di calcolo, (cfr. titoloni trionfalistici del Corrierino dei Piccoli sulla "sospensione dei tagli fiscali ai più ricchi" in Uk), la flat tax è già in mezzo a noi E PIACE sia a chi ce l'ha sia allo Stato - se fosse capace di farsi i conti in tasca.
Post scriptum @rebilo pensionato che commenta civilmente esprimendo la sua perplessità come ci piace: non su finti principii generali ma sui casi personali diretti. Come dice l'articolo, l'esperimento è già in corso DA TEMPO in Italì e non sui "ricchi", al contrario sulla platea di professionisti più "poveri". L'esperimento include anche il dubbio espresso: i professionisti cui è applicabile il regime cd. forfetario han visto tagliata la detraibilità delle spese e anche quella dell'Iva sugli acquisti. Eppure il forfetario gli piace alla grande (67% di adesioni VOLONTARIE). Perché lo dice l'articolo: aliquota più bassa che compensa le detrazioni tagliate e soprattutto MENO SCARTOFFIE E CERTEZZA DI QUANTO C'E DA PAGARE, calcolabile "a mente". Proprio perché siamo diffidenti nei confronti dello Stato - la fregatura è sempre dietro l'angolo - meno interazioni con la burocrazia e scartoffie c'è da scambiare con esso e meglio stiamo.
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quartopiano · 12 days
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m-comparini · 15 days
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FLASH NEWS - Cessione azienda: plusvalenza tassabile anche senza pagamento
☞ FLASH NEWS – Cessione azienda: plusvalenza tassabile anche senza pagamento ☜ La Cassazione, con ordinanza 13.02.2024, n. 3936, ha stabilito che la cessione di azienda può generare materia imponibile anche se poi il contratto è risolto per inadempimento dell’acquirente. In particolare, è stato ha affermato il principio in base al quale “In tema di imposte sui redditi, la plusvalenza fiscalmente…
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Il redditometro: lo strumento che tanta paura fa
Il protagonista della politica italiana, in questi ultimi giorni, è il redditometro. Lo strumento di controllo fiscale, andato in "disuso" con l'arrivo del Governo Meloni, è tornato in auge con l'ultimo decreto ministeriale a firma del vice ministro dell'Economia Maurizio Leo. Il decreto che ipotizzava un suo ritorno è stato aspramente criticato dalla maggioranza. La conseguenza è stata la sospensione del decreto ed una riflessione che il Governo Meloni deve fare. Perché questo redditometro fa tanta paura? Cos'è il redditometro? Il redditometro, ufficialmente conosciuto come "accertamento sintetico di tipo induttivo", è uno strumento utilizzato dall'Agenzia delle Entrate per stimare il reddito presunto di un contribuente in base alle sue spese. In parole semplici, il fisco confronta le spese effettuate da un individuo con il suo reddito dichiarato e, se rileva una discrepanza significativa, può avviare un'indagine per accertare un'eventuale evasione fiscale. Come funziona? L'Agenzia delle Entrate dispone di un'ampia base dati che include informazioni su: - Redditi dichiarati: Dalle dichiarazioni dei redditi annuali, il fisco estrae informazioni sui redditi da lavoro, da impresa, da capitale e da altre fonti. - Spese sostenute: Vengono incrociate informazioni provenienti da diverse fonti, come: - Acquisti con carta di credito e bancomat: Le transazioni effettuate con strumenti di pagamento elettronici sono tracciabili e forniscono dettagli sugli acquisti di beni e servizi. - Possesso di immobili: Catasto e visure ipotecarie permettono di verificare la proprietà di case, terreni e altri immobili. - Mezzi di trasporto: Il PRA (Pubblico Registro Automobilistico) fornisce informazioni sulle auto, moto e natanti intestati al contribuente. - Utenze domestiche: I consumi di energia elettrica, gas e acqua possono indicare il tenore di vita di un individuo. - Altri indicatori: Possono essere inclusi anche altri elementi come abbonamenti, frequentazione di ristoranti di lusso, viaggi all'estero, ecc. L'Agenzia delle Entrate applica a ciascuna voce di spesa un coefficiente moltiplicativo, stabilito annualmente con un decreto ministeriale. La somma dei prodotti tra coefficienti e spese fornisce un'indicazione del reddito presunto del contribuente. Se il reddito presunto supera di una certa soglia il reddito dichiarato, il contribuente viene invitato a giustificare la discrepanza. Cosa succede se il reddito presunto è superiore al reddito dichiarato? Se il contribuente non riesce a fornire una giustificazione valida per la differenza tra reddito presunto e reddito dichiarato, l'Agenzia delle Entrate può avviare un accertamento fiscale. In questo caso, il fisco ricalcola il reddito imponibile del contribuente, applicando le imposte e le sanzioni dovute. Criticità e limiti del Redditometro L'utilizzo del Redditometro ha sollevato diverse critiche, tra cui: - Possibili inesattezze: L'incrocio di dati provenienti da diverse fonti può generare errori e portare a conclusioni errate sul reddito effettivo del contribuente. - Invasione della privacy: La raccolta e l'analisi di dati sensibili relativi alle spese personali dei cittadini possono essere considerate una violazione della privacy. - Mancanza di equità: Il Redditometro non tiene conto di tutte le variabili che possono influenzare le capacità di spesa di un individuo, come ad esempio la presenza di persone a carico, spese mediche straordinarie o investimenti effettuati in passato. Nonostante le critiche, il Redditometro rimane uno strumento importante per contrastare l'evasione fiscale in Italia. Tuttavia, è fondamentale che venga utilizzato in modo corretto e proporzionato, nel rispetto dei diritti dei contribuenti e con la dovuta attenzione alla tutela della privacy. Foto di Steve Buissinne da Pixabay Read the full article
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notiziariofinanziario · 2 months
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Con la presentazione della dichiarazione dei redditi il contribuente ha la possibilità di abbassare l'Irpef portando in detrazione fiscale le spese che ha sostenuto nell’anno
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Con il modello Redditi, si vanno a conguagliare i redditi e le imposte e dal reddito imponibile o dall’imposta è possibile scalare detrazioni e deduzioni. Si tratta di due modi per abbattere l’Irpef che operano in maniera del tutto diversa, anche se alla fine l’obiettivo che si ottiene è lo stesso, ovvero pagare un’Irpef inferiore. Le detrazioni vanno ad agire sull’imposta già definita e calcolata sul reddito imponibile (dato dal reddito complessivo a cui sono state sottratte le spese deducibili). La detrazione permette di sottrarre all’imposta dovuta la percentuale di spesa sostenuta. La maggior parte delle detrazioni prevede una percentuale del 19% sulla spesa: vi rientrano le spese sportive, quelle mediche, le spese di istruzione, quelle universitarie, ma anche spese funebri, erogazioni liberali, interessi passivi del mutuo solo per citare quelle più utilizzate. Altre detrazioni, come quelle previste dai bonus edilizi, possono variare dal 50% al 70%, ma in questo caso la spesa si ammortizza in diversi anni e per la precisione in dieci quote annuali di eguale importo (per il Superbonus in quattro quote annuale di uguale importo). Poi ci sono le spese deducibili che molto spesso sono sottovalutate. Si tratta di un numero di oneri sicuramente inferiore rispetto a quelli che permettono una detrazione, ma il beneficio è sicuramente maggiore. La spesa deducibile, infatti, va ad abbassare non l’imposta, ma il reddito complessivo da cui si ricava il reddito imponibile su cui l’Irpef si calcola. Questo significa che, in caso di grosse deduzioni vi è anche la possibilità che si possa scendere allo scaglione di reddito inferiore per il calcolo dell’Irpef con un risparmio tutt’altro che trascurabile e potrebbe anche capitare il caso in cui il reddito imponibile sia portato a zero. Riassumendo l’Irpef si può abbassare abbattendo il reddito su cui viene calcolata applicando le deduzioni e, una volta determinata l’imposta, quest’ultima può essere ulteriormente ridotta grazie alle spese detraibili. Read the full article
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Nel Lazio azzerate le addizionali Irpef per i redditi fino a 28 mila euro
AGI – Nel Lazio sono state azzerate le addizionali Irpef per i redditi imponibili fino a 28 mila euro. Lo prevede la legge di variazione del bilancio 2024-26 della Regione Lazio approvato dal Consiglio regionale, presieduto da Antonello Aurigemma. Prevista anche una detrazione della stessa addizionale, pari a 60 euro, in favore dei soggetti con un reddito imponibile non superiore a 35mila euro.…
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italyviralnews · 9 months
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𝐑𝐎𝐌𝐀𝐋𝐃𝐈𝐍𝐈 𝐓𝐑𝐀 𝐀𝐆𝐆𝐑𝐀𝐕𝐈 𝐃𝐈 𝐈𝐕𝐀, 𝐒𝐀𝐍𝐙𝐈𝐎𝐍𝐈 𝐄 𝐀𝐍𝐍𝐔𝐀𝐋𝐈𝐓𝐀’ 𝐏𝐑𝐄𝐆𝐑𝐄𝐒𝐒𝐄 𝐏𝐄𝐒𝐀 𝐋𝐀 𝐌𝐀𝐗𝐈 𝐈𝐍𝐂𝐇𝐈𝐄𝐒𝐓𝐀 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐄 𝐅𝐈𝐀𝐌𝐌𝐄 𝐆𝐈𝐀𝐋𝐋𝐄: 𝐈𝐌𝐏𝐎𝐑𝐓𝐎 𝐀 𝐒𝐄𝐈 𝐙𝐄𝐑𝐎?
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𝐋𝐚 𝐆𝐮𝐚𝐫𝐝𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐅𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐨𝐬𝐢𝐦𝐚𝐧𝐚 𝐡𝐚 𝐢𝐧𝐝𝐚𝐠𝐚𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐦𝐞𝐬𝐢 (𝐝𝐚 𝐦𝐚𝐫𝐳𝐨 𝐚 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞) 𝐥𝐚 𝐦𝐚𝐧𝐜𝐚𝐭𝐚 𝐫𝐞𝐠𝐨𝐥𝐚𝐫𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐬𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐢𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐜𝐚𝐬𝐬𝐚, 𝐫𝐢𝐬𝐮𝐥𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐢𝐧𝐟𝐞𝐝𝐞𝐥𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐦𝐚𝐧𝐨𝐦��𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐫𝐞𝐠𝐢𝐬𝐭𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐭𝐞𝐥𝐞𝐦𝐚𝐭𝐢𝐜𝐨 𝐜𝐨𝐥𝐥𝐞𝐠𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥’𝐀𝐠𝐞𝐧𝐳𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐄𝐧𝐭𝐫𝐚𝐭𝐞. 𝐋𝐚 𝐯𝐞𝐫𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚 𝐞̀ 𝐪𝐮𝐢𝐧𝐝𝐢 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚𝐫𝐠𝐚𝐭𝐚 𝐚𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐧𝐧𝐢 𝐟𝐢𝐬𝐜𝐚𝐥𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐜𝐞𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐢𝐥 𝐝𝐞𝐜𝐞𝐧𝐧𝐢𝐨. 𝐋𝐚 𝐬𝐨𝐦𝐦𝐚 𝐟𝐨𝐫𝐬𝐞 𝐠𝐢𝐚̀ 𝐩𝐚𝐠𝐚𝐭𝐚 𝐨 𝐚𝐥𝐦𝐞𝐧𝐨 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐨𝐫𝐝𝐚𝐭𝐚 𝐭𝐫𝐚 𝐑𝐨𝐦𝐚𝐥𝐝𝐢𝐧𝐢 𝐞 𝐢𝐥 𝐟𝐢𝐬𝐜𝐨. 𝐈𝐧𝐟𝐢𝐧𝐞 𝐥’𝐚𝐭𝐭𝐞𝐬𝐚 𝐫𝐢𝐚𝐩𝐞𝐫𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐟𝐚𝐫𝐦𝐚𝐜𝐢𝐚, 𝐬𝐚𝐥𝐯𝐨 𝐫𝐢𝐧𝐯𝐢𝐢, 𝐩𝐞𝐫 𝐦𝐚𝐫𝐭𝐞𝐝𝐢̀ 𝐩𝐫𝐨𝐬𝐬𝐢𝐦𝐨 𝟐𝟏 𝐧𝐨𝐯𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞
Vicenda Romaldini: tra annualità pregresse e verificate, imponibile omesso, aggravi dell’Iva (praticamente raddoppiata al +90%) e sanzioni previste a forza di un minimo di 50/100 euro di multa per ogni scontrino manipolato o non comunicato… il conto finale da pagare, da parte del giovane farmacista ascolano all’Agenzia delle Entrate, rischia di presentare un totale milionario a sei zeri., stante anche l’impossibilità di avvalersi del cosiddetto ravvedimento operoso, non applicabile nei casi di manomissione degli scontrini.
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Ingente il conto presentato alla Farmacia ROMALDINI dalla Agenzia delle Entrate per il fenomeno degli scontrini manomessi
Non si conosce ovviamente l’importo esatto da corrispondere al fisco… ma i soliti informati bene parlano di una mazzata pesante, tale quale almeno 15 volte tanto, quella forzatamente rimborsata all’erario dal dottor STORANI (socio di minoranza di Daniel ROMALDINI) condannato all’epoca per la tentata truffa all’Asur attraverso 4.586 ricette mediche artefatte. Senza dimenticare, poi, come l’esercizio guidi, da tempo, la speciale classifica di gradimento da parte degli osimani, eleggendo la farmacia ad esercizio cult cittadino.
Ora, non è del tutto chiaro se l’importo del maxi provvedimento fiscale sia stato già onorato dal farmacista (come lo stesso ROMALDINI, nei primissimi giorni di chiusura forzata dell’esercizio, ci ha più volte sottolineato di aver già fatto) o se invece l’ingente ristoro avanzato dallo Stato possa essere liquidato nel tempo, anche una volta riottenuto il via libera a tornare ad alzare la saracinesca.
Di fatto, pur non disponendo di informazioni più esatte (che mutano la vicenda di assai poco o nulla), è certo che al blitz delle Fiamme Gialle (quantificato grosso modo prima di Pasqua) abbia fatto seguito l’apertura discreta di una verifica che si è protratta nel tempo fin dopo San Giuseppe da Copertino e quindi per circa sei mesi di indagine.
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Daniel ROMALDINI, 37 anni, al centro di una nuova vicenda mediatica che ha fatto molto parlare l’opinione pubblica osimana
E’ altresi scontato, visto l’accumularsi degli scontrini infedeli e soprattutto la gravità delle ipotesi che portarono i finanzieri della Tenenza di Osimo a vederci più in profondità, che siano state analizzate tutte le annualità pregresse ancora in vigore di legge, ovvero arretrate di un decennio.
In mezzo a tante cifre negative, un’unica positiva per l’ex clientela, numerosa, destinataria da oltre venti giorni di un benevolo avviso di chiusura per lavori in corso: salvo sorprese non previste la farmacia di Via Lionetta dovrebbe tornare al lavoro martedì prossimo, 21 novembre.
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ilgattoviaggiatore · 3 months
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scienza-magia · 7 months
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Fasce di reddito e cuneo fiscale problemi di decontribuzione
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Cuneo fiscale, perché dopo 35mila euro di reddito diventa una trappola. Superando di un solo euro la soglia di reddito di 35mila euro si perdono 1.100 euro all’anno. Se la decontribuzione diventasse permanente indurrebbe un forte disincentivo al lavoro e renderebbe più complesso il raggiungimento degli accordi di rinnovo contrattuale Il taglio del cuneo fiscale previsto per il 2024 presenta una “trappola”: superando di un solo euro la soglia di reddito di 35mila euro si perdono 1.100 euro all’anno. L’allarme arriva dall’Upb, durante l’audizione davanti alle commissioni Bilancio di Senato e Camera sulla manovra. Un fenomeno che, avverte la presidente Livia Cavallari, «assumerebbe rilevanza sostanziale qualora la decontribuzione dovesse essere trasformata da intervento temporaneo a permanente» perché «da un lato indurrebbe un forte disincentivo al lavoro e, dall’altro, renderebbe più complesso il raggiungimento degli accordi di rinnovo contrattuale, questione che assume particolare importanza dopo l’erosione del potere d’acquisto prodotta dall’inflazione». Il taglio per fasce Ma come è possibile? Il taglio del cuneo avviene per fasce: la riduzione di 7 punti percentuali è applicata mensilmente ai lavoratori la cui retribuzione di riferimento (imponibile previdenziale determinato mensilmente e comprensivo del rateo di tredicesima) non supera 1.923 euro, ovvero circa 25.000 euro annui considerando tredici mensilità; lo sconto scende al 6 per cento sull’intera retribuzione quando questa supera la soglia e fino all’importo di 2.692 euro, circa 35.000 euro annui. Il paradosso: cosa succede se la retribuzione lorda supera la soglia di 35mila euro Lo sgravio raggiunge un massimo di circa 1.600 euro in corrispondenza del limite superiore della prima fascia e di poco più di 1.900 euro in corrispondenza di quello della seconda fascia. Ma l’applicazione dello sconto per fasce e non per scaglioni comporta che mentre superare la prima di un solo euro comporti una riduzione dello sconto (e quindi una riduzione del reddito disponibile) di circa 150 euro, la riduzione del reddito disponibile risulta invece molto maggiore (circa 1.100 euro) se la retribuzione lorda supera la soglia di 35.000 euro. Come funziona il meccanismo distorsivo È un effetto simile a quello già riscontrato in occasione del “bonus Renzi”. Il brusco venir meno del beneficio al superamento dei 2.962euro di retribuzione lorda mensile introduce una forte discontinuitànel rapporto tra retribuzione lorda e netta. E questo rende poco attraente e conveniente, per azienda e dipendenti, un aumento di stipendio. Proprio l’effetto distorsivo segnalato dall’Ufficio parlamentare di bilancio. Taglio cuneo e rimodulazione Irpef, chi ne beneficia di più L’effetto della rimodulazione delle aliquote Irpef e del taglio del cuneo fiscale, sempre secondo le analisi dell’Upb, è più consistente per gli operai, con un vantaggio medio della categoria del 3,4 per cento dell’imponibile, seguiti dagli impiegati con un più contenuto 1,9 per cento. Per i pensionati, l’incidenza del beneficio e il beneficio assoluto risultano inferiori a quelli di operai e impiegati. La decontribuzione premia sempre, in rapporto al reddito, in modo particolare i più giovani, soprattutto entro i 35 anni. Manovra 2024, dal ritorno di quota 103 al taglio del cuneo fiscale: Ecco le novità. Read the full article
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giancarlonicoli · 7 months
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7 nov 2023 09:30
“L’EVASIONE E’ STATA UNA CONSAPEVOLE SCELTA IMPRENDITORIALE” - IL GIP, NEL MOTIVARE IL SEQUESTRO DI OLTRE 779 MILIONI DI EURO AD AIRBNB, TRATTEGGIA UN QUADRETTO DI PARACULATE: “AIRBNB ORMAI DA ANNI HA ASSUNTO LA DELIBERATA OPZIONE AZIENDALE DI NON CONFORMARSI AL VERSAMENTO DELLA CEDOLARE SECCA, CON IL FINE DI NON RISCHIARE LA PERDITA DI FETTE DI MERCATO IN FAVORE DELLA CONCORRENZA. DA QUI IL PERICOLO DI AGGRAVARE LE CONSEGUENZE DEL REATO CONTESTATO, SIA PER IL MANCATO INCASSO DEL DEBITO ERARIALE DA PARTE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE SIA PER IL DANNO ECONOMICO AGLI ALTRI OPERATORI…” -
Estratto dell’articolo di Rosario Di Raimondo per www.repubblica.it
Maxi operazione della Procura di Milano nei confronti di AirBnb: il provvedimento, eseguito oggi dalla Guardia di Finanza, ha portato al sequestro preventivo di oltre 779 milioni di euro nei confronti della società che opera nel campo degli affitti brevi (Airbnb Ireland Unlimited Company). Tre gli indagati, come si legge in un comunicato, “che hanno rivestito cariche di amministrazione all’interno della medesima impresa estera, negli anni dal 2017 al 2021”.
[…] L’accusa nei confronti di AirBnb è di essersi sottratta alla dichiarazione e al versamento “di ritenute di ammontare pari all’entità del sequestro ottenuto dal Gip”, calcolate in misura del 21% sui canoni di locazione breve corrisposti dagli ospiti delle strutture ricettive.
In particolare, il 21% viene calcolato su una base imponibile di 3,7 miliardi di euro corrisposti nel periodo 2017-2021 dagli affittuari, “importi successivamente retrocessi ai proprietari degli immobili (host) al netto della commissione addebitata per l’utilizzo della relativa infrastruttura digitale”.
[…] "Airbnb Ireland ha in corso una discussione con l'Agenzia delle Entrate dal giugno 2023 per risolvere questa questione. Siamo sorpresi e amareggiati dall'azione annunciata dal procuratore della Repubblica lunedì. Siamo fiduciosi di aver agito nel pieno rispetto della legge e intendiamo esercitare i nostri diritti in merito alla vicenda", la replica della società.
LE PAROLE DEL GIP: “L’EVASIONE COME CONSAPEVOLE SCELTA IMPRENDITORIALE”
“La violazione dell’obbligo è frutto di una consapevole scelta imprenditoriale”, scrive la gip Angela Minerva nel decreto di sequestro preventivo, riferendosi al mancato versamento della cedolare secca. E ancora, sottolinea come “AirBnb ormai da anni abbia assunto la deliberata opzione aziendale” di non conformarsi a questa regola, “con il fine precipuo di non rischiare la perdita di fette di mercato in favore della concorrenza”. Da qui il pericolo di aggravare “le conseguenze del reato contestato, sia con riguardo al mancato incasso del debito erariale da parte della Pubblica amministrazione sia con riguardo al danno economico a tutti gli altri operatori del settore che invece versano regolarmente tale imposta”.
Gli indagati sono Patrick Dermot Clarke, Hassel Mary Aisling e Francis Killian Pattwell. Tutti hanno rivestito il ruolo di “Director” per il colosso online. L’inchiesta è iniziata nel maggio 2022 dopo un controllo fiscale. La piattaforma avrebbe dovuto applicare la ritenuta del 21% “in aderenza a quanto stabilito” dalle norme, si legge nelle carte. Ma la piattaforma ha sempre sostenuto “di non essere soggetta all’obbligo di applicare la ritenuta a titolo di cedolare secca” e, nei fatti, “non ha mai applicato – né tutt’oggi applica – alcuna ritenuta sui canoni percepiti dalle locazioni brevi effettuate dagli host (i proprietari delle case, ndr) per il tramite della sua piattaforma”, scrive la gip.
AirBnb si è difesa con una serie di memorie, sostenendo che bisognerebbe vagliare “caso per caso” se l’attività di locazione a breve termine “rientri nell’esercizio dell’attività d’impresa e, quindi, se l’host sia soggetto o meno alla cedolare secca”. Dunque la società ha chiesto di scorporare, dal totale degli affitti, i “soggetti che appaiono essere professionali”, cioè che fanno questo per lavoro.
In altre parole, la difesa di AirBnb è consistita nell’ampliare la platea di proprietari di case con lo status di “imprenditori”, e quindi non rientranti a parere della piattaforma nel calcolo delle tasse contestate dallo Stato. Criteri “disancorati” dalla disciplina di settore, continua il Gip citando il lavoro della Gdf. Che ha avallato il maxi sequestro.
LE ACCUSE DEI PM: "HANNO TENTATO DI FAR VALERE CRITERI DISANCORATI DALLE NORME”
Per i pm c’è stata una “sistematica violazione degli obblighi” dal 2017 al 2021. AirBnb aveva già impugnato al Tar due provvedimenti dell’Agenzia delle Entrate del 2017, in un ricorso nei confronti de Governo durante il quale era entrata in gioco – contro il colosso – anche Federalberghi, protestando contro il rischio di un “indebito vantaggio” nei confronti della società americana.
Il ricorso al Tar era stato respinto, così come, di fatto, quello al Consiglio di Stato. Come ricostruito dai magistrati, AirBnb, dal ventaglio di possibilità che aveva per interagire col Fisco, ha scelto quella più radicale, cioè “difendere la propria posizione” anche a costo di fare i conti “con diversi anni di contenzioso”. […]
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lamilanomagazine · 1 year
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Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto lavoro
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Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto lavoro Il Consiglio dei Ministri si è riunito ieri, lunedì 1 maggio 2023 alle ore 11.19, a Palazzo Chigi sotto la presidenza del Presidente Giorgia Meloni e come segretario il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone si approva un decreto-legge che introduce misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro. Il testo interviene con misure volte a ridurre il cuneo fiscale, per la parte contributiva nei confronti dei lavoratori dipendenti con redditi fino a 35.000 euro lordi annui; a contrastare la povertà e l’esclusione sociale, con particolare attenzione per le famiglie al cui interno siano presenti soggetti fragili, minori o anziani; a promuovere politiche attive del lavoro, con l’obiettivo di assicurare un’adeguata formazione a chi non ha un’occupazione ed è in grado di svolgere un’attività lavorativa e di favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Si introducono poi interventi urgenti volti a rafforzare le regole di sicurezza sul lavoro e di tutela contro gli infortuni e si modifica la disciplina del contratto di lavoro a termine. Inoltre, si innalza dal 2 al 6 per cento l’esonero parziale sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico dei lavoratori dipendenti per i periodi di paga dal 1° luglio al 31 dicembre 2023 -con esclusione della tredicesima mensilità- . L’esenzione è innalzata al 7 percento se la retribuzione imponibile non eccede l’importo mensile di 1923 euro. Dal 1° gennaio 2024 si introduce una misura nazionale di contrasto alla povertà, che consiste in una integrazione al reddito in favore dei nuclei familiari che comprendano una persona con disabilità, un minorenne o un ultra-sessantenne e che siano in possesso di determinati requisiti, relativi alla cittadinanza o all’autorizzazione al soggiorno del richiedente, alla durata della residenza in Italia e alle condizioni economiche. Il beneficio mensile, di importo non inferiore a 480 euro l’anno esenti dall’IRPEF, sarà erogato all’INPS attraverso unostrumento di pagamento elettronico, per un periodo massimo di 18 mesi continuativi, con la possibilità di rinnovo per ulteriori 12 mesi. Il nucleo beneficiario sarà tenuto a sottoscrivere un patto di attivazione digitale e a presentarsi, con cadenza trimestrale, presso i patronati o i servizi sociali e il centro per l’impiego, al fine di aggiornare la propria posizione. Per i soggetti occupabili, cioè coloro che hanno una età compresa tra i 18 e i 59 anni e non rientrano tra le categorie individuate come “fragili”, è prevista la decadenza dal beneficio nel caso di rifiuto di una offerta di lavoro a tempo pieno o parziale non inferiore al 60 per cento dell’orario a tempo pieno e con una retribuzione non inferiore ai minimi salariali previsti dai contratti collettivi e che sia, alternativamente a tempo determinato su tutto il territorio nazionale ed a tempo determinato anche in somministrazione, se il luogo di lavoro non dista oltre 80 km dal proprio domicilio. Per evitare il godimento irregolare del beneficio sono previsti un adeguato regime sanzionatorio e una specifica attività di vigilanza da parte del personale ispettivo dell’Ispettorato nazionale del lavoro (INL), dell’INPS, della Guardia di finanza e dei Carabinieri. I datori di lavoro privati che intendano assumere i beneficiari potranno fruire, a determinate condizioni, di incentivi nella forma di un esonero contributivo previdenziale. Ai patronati, alle associazioni senza fini di lucro e agli altri enti di mediazione sarà riconosciuto, per ogni persona con disabilità assunta a seguito dell’attività da loro svolta, un contributo compreso tra il 60 e l’80% di quello riconosciuto ai datori. Ai soggetti di età compresa tra i 18 e i 59 anni in condizioni di povertà assoluta, facenti parte di nuclei familiari privi dei requisiti per accedere al sostegno al reddito e ai componenti di nuclei che invece lo percepiscono e che non siano calcolati nella scala di equivalenza, è riconosciuto un diverso contributo, volto a sostenere il percorso di inserimento lavorativo, anche attraverso la partecipazione a progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro e di politiche attive. Tra tali misure rientra anche il servizio civile universale, per accedere al quale sono previste deroghe ai limiti di età e quote di riserva nei relativi bandi. Inoltre si andranno a rafforzare le regole di sicurezza sul lavoro e di tutela contro gli infortuni e l’avvio di controlli ispettivi. Sempre su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone si è approvato con procedura d’urgenza un disegno di legge in materia di lavoro riguardanti il contributo per le assunzioni di persone con disabilità, modifiche in materia di somministrazione di lavoro dove si eliminano i limiti percentuali relativi alle assunzioni con il contratto di apprendistato in regime di somministrazione e quelli quantitativi in caso di somministrazione a tempo indeterminato di specifiche categorie di lavoratori (lavoratori in mobilità, soggetti disoccupati non nel settore agricolo) e l’esenzione dal rispetto dei limiti quantitativi nell’utilizzo di personale in somministrazione, già prevista per altre fattispecie, si estende al caso in cui tale personale sia assunto dal somministratore con rapporto di lavoro a tempo indeterminato. La sospensione della prestazione di cassa integrazione, la durata del periodo di prova, un rafforzamento degli ambiti territoriali sociali per l’attuazione del LEPS e degli interventi del PNRR, il potenziamento dell’attività di accertamento di elusioni e violazioni in ambito contributivo e della riscossioni degli importi omessi e promozione dell’adempimento spontaneo degli obblighi contributivi , il pagamento dilazionato dei debiti contributivi, si aumenta l’incremento per l’anno 2023 di un importo pari a 2.427.740 euro per il Fondo nazionale per le politiche migratorie, istituito presso la Presidenza del Consiglio e la ricongiunzione, ai fini previdenziali, dei periodi assicurativi per i lavoratori dipendenti, autonomi e per i liberi professionisti. Per quanto riguarda i "contratti a termine, quello che ho letto non è quello che troverete nella norma perché l'obiettivo non era certo quello di rendere più precario l'utilizzo di questi strumenti ma di rendere più agevole l'interpretazione di una norma che in questo momento ha delle difficoltà applicative", ha detto la ministra del lavoro Marina Elvira Calderone al termine del cdm. "Questo è un governo di legislatura i nostri non sono interventi spot, hanno una visione", ha aggiunto Calderone a chi le chiede delle critiche avanzate sul fatto che il provvedimento sul lavoro sia senza una visione. "Abbiamo approvato il pacchetto lavoro - ha aggiunto la ministra - In una giornata dedicata al governo e ai lavoratori, anche il governo ha introdotto dei provvedimenti importanti a sostegno delle famiglie con un intervento sul cuneo contributivo e poi c'è un intervento annunciato da tempo che è l'introduzione del nuovo strumento di inclusione sociale, l'assegno di inclusione". "Credo che sia intervento di ampio respiro, si tratta di un percorso che deve consentirci di accompagnare chi ha voglia di lavorare", ha aggiunto. "Approvato al Consiglio dei Ministri del #PrimoMaggio: aumenti dagli 80 ai 100 euro mensili in busta paga fino a dicembre. Dalla sinistra e dai sindacati del NO le solite polemiche e i soliti cortei (con fantocci, insulti e bandiere bruciate), dalla Lega e dal centrodestra al governo taglio di tasse e aumento degli stipendi per milioni di lavoratrici e lavoratori": così su Twitter il ministro dei Trasporti e leader della Lega Matteo Salvini. "Circa 4 miliardi vengono destinati, nel periodo compreso tra il 1 luglio e il 31 dicembre 2023 (senza ulteriori effetti sulla tredicesima), all'incremento di 4 punti percentuali del taglio del cuneo fiscale per i dipendenti rispetto a quanto già previsto in legge di bilancio". Lo fa sapere il Ministero dell'Economia in una nota, precisando che lo sgravio contributivo, tutto a beneficio dei lavoratori, viene quindi elevato dal 3% al 7% per i redditi fino a 25 mila euro mentre viene innalzato dal 2% al 6% per i redditi fino a 35 mila. L'aumento in busta paga viene stimato, tra luglio e dicembre, fino a 100 euro mensili medi. Su proposta del Ministro per le disabilità Alessandra Locatelli, si approva in esame preliminare un decreto legislativo che in attuazione dell’articolo 2 comma 2, lettera e, della legge 22 dicembre 2021, n.227, introduce norme relative alla riqualificazione dei servizi pubblici per l’inclusione e l’accessibilità. Le disposizioni mirano a garantire l’uniformità della tutela dei lavoratori con disabilità sul territorio nazionale e l’accessibilità ai servizi forniti dalle pubbliche amministrazioni ai fini della loro piena inclusione e si introduce una figura qualificata nell’ambito delle pubbliche amministrazioni, preposta dalla programmazione strategica della piena accessibilità delle amministrazioni da parte delle persone con disabilità. Novità anche sulla cooperazione rafforzata sull’istituzione della procura europea, dove il Consiglio dei ministri su proposta del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR Raffaele Fitto e del Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha approvato, in via definitiva, un decreto legislativo che introduce disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 2 febbraio 2021,n.9 recante disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento UE 2017/1939 del Consiglio, del 12 ottobre 2017, relativo all’attuazione di una cooperazione rafforzata sull’istituzione della Procura europea – EPPO-. Il testo tiene conto del parere espresso dalla sezione consultiva per gli atti normativi del Consiglio di Stato. Inoltre, su proposta del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, il Consiglio dei Ministri ha deliberato la persecuzione delle missioni internazionali e delle iniziative di cooperazione allo sviluppo in corso e l’avvio di nuove missioni internazionali per il 2023. La deliberazione è stata approvata previa comunicazione al Presidente della Repubblica ai sensi della legge 21 luglio 2016, n.145.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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kritere · 1 year
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Bonus assunzioni giovani under 30 per le aziende: come funziona l’agevolazione nel decreto Lavoro
DIRETTA TV 16 Aprile 2023 Il governo sta preparando un nuovo decreto Lavoro, che contiene anche un bonus per le assunzioni degli under 30: sarà uno sgravio pari al 60% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali. 0 CONDIVISIONI Un incentivo per le aziende, per spingerle ad assumere più giovani. Arriva il bonus assunzioni per gli under 30, un modo per ridurre la platea di…
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paolosala · 1 year
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Che differenza c'è tra deduzione fiscale e detrazione fiscale?
Deduzioni e detrazioni fiscali: conosci la differenza? Le prime riducono il reddito imponibile, le seconde le imposte da pagare. Si parla spesso di deduzioni e di detrazioni fiscali quando ci si avvicina al periodo di presentazione della dichiarazione dei redditi. Per chi non è esperto in materia può risultare complicato comprenderne la differenza, ma ciò che è utile sapere è soltanto il principio base che le differenzia, ovvero le deduzioni riducono il reddito, le detrazioni riducono le imposte.
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m-comparini · 1 year
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FLASH NEWS - Extra in busta paga per il lavoro notturno e gli straordinari festivi
☞ FLASH NEWS – Extra in busta paga per il lavoro notturno e gli straordinari festivi ☜ Per sopperire alla mancanza di manodopera nel settore turistico, ricettivo e termale, sulle retribuzioni corrisposte a titolo di straordinario festivo e notturno è riconosciuto dal datore di lavoro, dal 1.06 al 21.09.2023, un trattamento integrativo speciale non imponibile pari al 15% delle medesime…
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cinquecolonnemagazine · 2 months
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Dichiarazione dei redditi: detrazioni e deduzioni, capirci bene per risparmiare
Ogni anno, con l'avvicinarsi della scadenza per la presentazione della Dichiarazione dei Redditi, sorgono dubbi su detrazioni e deduzioni. Cosa sono? Quali sono le differenze? Quali le spese che è possibile portare in detrazione o deduzione? In questo articolo cercheremo di fare chiarezza su questi concetti, fornendo una panoramica delle principali spese detraibili e deducibili nel 2024. Detrazioni e deduzioni: le differenze fondamentali La differenza principale tra detrazioni e deduzioni risiede nel momento in cui ciascuna incide sul calcolo delle imposte: - Detrazione: opera direttamente sull'importo delle imposte da versare, riducendone il valore. In parole semplici, è come se lo Stato ti restituisse una parte delle tasse già pagate. - Deduzione: riduce il reddito imponibile, ovvero la base su cui vengono calcolate le imposte. Minore è il reddito imponibile, minore sarà l'importo complessivo delle tasse da pagare. Quali sono le principali spese detraibili? Tra le principali spese che è possibile detrarre in sede di Dichiarazione dei Redditi 2024 troviamo: - Spese sanitarie: come visite mediche, specialist, analisi, farmaci, ricoveri ospedalieri, acquisto di protesi e altri dispositivi medici. - Spese per interventi di ristrutturazione: volti al risparmio energetico o all'eliminazione delle barriere architettoniche. - Spese per l'istruzione: tasse universitarie, spese per asili nido, scuole materne e istituti scolastici di ogni ordine e grado. - Spese per l'acquisto di prima casa: interessi sul mutuo, spese per l'atto di compravendita e le relative imposte. - Canone di locazione: per chi abita in un'abitazione in affitto. - Assegno di mantenimento: per chi versa un assegno di mantenimento al coniuge separato o ai figli. Quali sono le principali spese deducibili? Tra le principali spese che è possibile dedurre in sede di Dichiarazione dei Redditi 2024 troviamo: - Contributi previdenziali e assistenziali: versati per sé o per i familiari a carico. - Premi per assicurazioni: come la RC auto, la polizza sanitaria, l'assicurazione sulla vita. - Spese per interessi: su mutui ipotecari, finanziamenti e altri debiti. - Donazioni: a favore di enti no profit, onlus e associazioni di volontariato. Come detrarre o dedurre le spese Per poter usufruire delle detrazioni e deduzioni è necessario conservare la documentazione che attesti il sostenimento delle spese stesse (scontrini, fatture, ricevute). La documentazione va poi allegata alla Dichiarazione dei Redditi, compilando i quadri e le sezioni dedicate alle spese detraibili e deducibili. Attenzione: è importante ricordare che non tutte le spese sono detraibili o deducibili. Per un elenco completo e aggiornato delle spese ammesse, si consiglia di consultare il sito web dell'Agenzia delle Entrate o di rivolgersi a un professionista abilitato. Risparmio fiscale Detrarre e dedurre le spese in sede di Dichiarazione dei Redditi può rappresentare un importante risparmio fiscale. Tuttavia, è fondamentale conoscere bene le differenze tra detrazioni e deduzioni, le spese ammesse e la documentazione da conservare. Foto di Tanja-Denise Schantz da Pixabay Read the full article
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