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3 percorsi universitari più utili al mondo nel futuro secondo l’Intelligenza Artificiale
Scopri i 3 percorsi universitari che l’Intelligenza Artificiale ritiene più utili per il futuro: IA e dati, biotecnologie e ambiente. Perché sceglierli e quali opportunità offrono. Scopri di più su Alessandria today. In un’epoca in cui la tecnologia evolve a ritmi vertiginosi, il mondo del lavoro si trasforma e le competenze richieste cambiano in modo sempre più dinamico. L’Intelligenza…
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HCLTech amplia la sua presenza in Romania con un nuovo centro di fornitura di servizi internazionale a Iași
IAȘI, Romania e NOIDA, India--(BUSINESS WIRE)--HCLTech, un’azienda tecnologica globale leader nel suo settore, ha annunciato il lancio del suo nuovo Centro di fornitura di servizi internazionale (GDC) a Iași, Romania. Il nuovo centro all’avanguardia di Iași – che fornirà soluzioni digitali, di ingegneria, cloud e IA di nuova generazione – espande la presenza di HCLTech in Romania e ne sottolinea l’impegno verso il Paese nel quadro della sua strategia in ambito costiero di risposta alle esigenze dei clienti in tutto il mondo.“Si tratta di una pietra miliare per HCLTech in Romania mentre continuiamo il nostro cammino di crescita e serviamo i nostri clienti nel mondo con nuove funzionalità nelle tecnologie più recenti. Rimaniamo impegnati verso i nostri dipendenti e le comunità locali e continueremo a investire in talenti locali che desiderino perseguire carriere nel settore della tecnologia”, spiega Iulian Paduraru, Direttore per la Romania presso HCLTech. Il testo originale del presente annuncio, redatto nella lingua di partenza, è la versione ufficiale che fa fede. Le traduzioni sono offerte unicamente per comodità del lettore e devono rinviare al testo in lingua originale, che è l'unico giuridicamente valido. ContactsMichelle Rico per le [email protected] Ghudial per la regione [email protected] Galvin per l’Australia e la Nuova [email protected] Bhatnagar per l’[email protected] Read the full article
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Ia aiuta i medici a valutare se operare il tumore al pancreas
L’intelligenza artificiale può interpretare le immagini TAC del pancreas, vedendo un tumore duttale che il Radiologo può non riuscire a diagnosticare perché troppo piccolo. È questo il principio guida del progetto di sperimentazione in corso all’Ospedale Cardarelli di Napoli, sviluppato insieme al Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione dell’Università degli…
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LDa’analisi svela che le IA generative allo stato attuale non sono così avanzate da causare il licenziamento e la sostituzione immediata dei dipendenti. Anzi, le previsioni di alcuni ricercatori per il biennio 2024-2025 sembrano esagerate. Ciononostante, rimane altamente probabile che le tecnologie IA siano destinate ad avere un impatto significativo sulla nostra forza lavoro in un modo o nell’altro entro il prossimo decennio, portando infine alla gestione – ma non necessariamente alla sostituzione – di molteplici mansioni attualmente svolte da esseri umani. Quando arriveranno soluzioni più avanzate, infatti, molto probabilmente sar�� necessario un team dedicato al loro controllo e al monitoraggio dei dati forniti come input e restituiti come output. Si parla in particolare di progetti di contabilità e ingegneria, revisioni di esami, script e testi realizzati dall’intelligenza artificiale, ma anche di molti altri casi d’uso dove l’essere umano risulta comunque più vigile rispetto alle IA.
Dall’articolo "Le IA possono rimpiazzare 300 milioni di lavoratori? Non proprio" di Francesco Santin
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I mezzi di comunicazione con regolarità richiamano la nostra attenzione alla grossa minaccia dei passi metallici: i robot, ci dicono, ci vengono addosso. Saranno robot intelligenti, i cervelli fatti da microprocessori che svolgono miliardi di calcoli ogni secondo, con accesso immediato a migliaia di miliardi di brani di dati nella memoria. Gli sviluppi futuri dell'Intelligenza Artificiale [IA] potrà significare che come specie abbiamo creato i nostri successori...
Il computer, sia esso mobile che fisso, sorpasserà dunque tutte le capacità umane nel futuro a breve o a medio termine? Gli artigiani, per esempio, sono condannati allo stesso destino dei tessitori di telaio a mano indiani del secolo scorso: le loro ossa dovranno sbiancare nelle pianure? La risposta è NO. Ma prima di spiegare il perchè dovremmo cercare di tirare le somme dell'attuale stato d'opera nel campo delle IA. Le attuali conquiste sulla IA sono piccole ma promettenti: le prestazioni attuali e prossime in campi strettamente delimitati, in particolare con sistemi esperti, sono ancora più promettenti. Ma l'IA non promette di certo di eclissare alla fine l'intelligenza umana. Per cercare un supporto maggiore di quanto qui si possa dare a quest'ultima asserzione, l'introduzione migliore viene forse da due libri (What Computer Can't Do e Mind Over Machine) dei fratelli Dreyfus. Questo duo dinamico comprende due professori di Berkeley, uno (Hubert) un filoso e l'altro (Stuart) si interessa di Ingegneria Industriale e Ricerca Operativa. Da una decade o due vanno facendo scoppiare molti palloni sull'IA liberando, in modo appropriato, grosse quantità di gas surriscaldato. Le figure dominanti nella ricerca sull'IA hanno di certo guardato al proprio lavoro come a qualcosa capace di spalancare una quantità apparentemente illimitata di attività umane nei confronti della macchina, rendendo il lavoro, apparentemente, un semplice gioco da ragazzi. Herbert Simon, vincitore del premio Nobel, ha dichiarato che '...nell'arco di dieci anni la maggior parte delle teorie nella psicologia prenderanno la forma di programmi di computer.' Così equipaggiato con le leggi del comportamento umano, dicendo quale stimolo produrrà la risposta desiderata, un robot comandato da un computer di certo potrà eseguire in fretta uno scintillante arazzo o due. O un milione... Di nuovo Simon: 'Le macchine saranno capaci, entro una ventina di anni, di fare qualsiasi lavoro possa fare l'uomo.' Un altro leader, Marvin Minsky del MIT, ha predetto che '...entro una generazione, il problema di creare l'intelligenza artificiale, sarà sostanzialmente risolto.' E' difficile non rimanere impressionati dalla chiarezza di queste affermazioni e dal loro coraggio nel porre dei limiti temporali precisi: fra 10 anni, nell'arco di 20 anni, fra una generazione. Counque, prima di diachiarare noi e la nostre specie obsoleti, dovremmo fare caso a quando sono state fatte queste tre predizioni: rispettivamente nel 1957, nel 1965 e nel 1967. Non ne è stata realizzata una. Nessuna è arrivata neppure vicino alla realizzazione. Quando nei media si parla di questo argomento, si tende ancora a ripetere tali pretese mentre si osserva un educato silenzio riguardo ai fiasci precedenti.Spesso le storie aderiscono anche allo stesso formato ormai vecchio di decenni: no, queste cose non si possono fare ora, ma ci sono risultati eccitanti che mostrano come si sia fatto il primo passo e come risultati realmente importanti siano proprio dietro l'angolo... Ma l'aver fatto il primo passo non conta poi molto rispetto al raggiungimento della meta se il sentiero su cui ci si trova è, di fatto, un vicolo cieco, e il quadro dell'intelligenza umana che sottolinea queste affermazioni riguardo alla 'IA hard' appaiano abbastanza false da avallare tale direzione sbagliata. Per una argomentazione dettagliata contro questo 'errore del primo passo', si legga il materiale sopra citato dei Dreyfus. Una critica che si basa fortemente sulla fisica recente (ed è molto piè gentile) è stata offerta da Roger Penrose (in The Emperor's Mind), che considera anche posizioni meno estreme ('IA soft'), che sono molto più difendibili. Le affermazioni stravaganti sopracitate sono state screditate in maniera netta e decisa col passare del tempo.Ma è molto meglio notare l'immagine più sobria che emerge se ci volgiamo ad una letteratura sull'IA più recente, come quella che si ritrova in The Foundations of Artificial Intelligence: A Sourcebook (1990). E' pur vero che mostra ancora gli effetti della sbronza dall'era dell'Ottimismo Illimitato:
Ma trip fantastici mascherati da 'scienza' come questi, fronteggiano ora una competizione più realistica. Altri articoli in questa antologia mostrano che molti di coloro che lavorano sulle IA stanno facendo seri sforzi per definire la natura e le limitazioni del loro campo, lottando nel processo corpo a corpo con domande fondamentali e molto difficili.
UN 'CERVELLO' SENZA UN CORPO?
Ma cos'era sbagliato nel quadro dell'intelligenza che ha guidato i viaggi passati (e, sfortunatamente, presenti) nel paese delle fate? E' salutare guardare ad una linea di argomenti contrari sviluppata particolarmente da Hubert Dreyfus. Se le capacità umane saranno eguagliate da un computer, si baseranno sul seguire delle regole; i computer non possono far altro. Naturalmente, a volte facciamo ricorso a delle regole; uno che imparasse a guidare borbotterebbe: prima a folle, poi la chiavetta d'avviamento, togliere quindi il freno a mano... Ma una volta superata la fase di noviziato, di solito non c'è nessun segno che si segua una regola cosciente. Per salvare il progetto del 'computer umanoide', si dovrebbe assumere che tutti i nostri comportamenti capacitivi nascono dal seguire una regola, nobn ha importanza che si sia o meno coscienti della regola. Ma questo concetto delle 'regole inconsce' ha poco a suo supporto a molto contro. Come nota Dreyfus:
Un computer ha bisogno di regole perchè gli oggetti con cui ha a che fare devono essere definiti chiaramente e quello che deve essere fatto in seguito deve essere scritto nel suo programma senza ambiguità. I dati che il programma può ottenere sono un gruppo ben delimitato scelto per la sua rilevanza rispetto agli scopi del programma stesso: è il programmatore, naturalmente, che decide in merito e che sceglie i dati che saranno rilevati per esse. Così il computer opera in un mondo piccolo, auto-contenuto e relativamente privo di perplessità. Per contrasto, noi poveri umani dobbiamo muoverci pesantemente e rumorosamente per un mondo che è capace di infinite sorprese e dobbiamo fare del nostro meglio. nei suoi confronti. Dobbiamo accontentarci di oggetti che possiamo capire solo vagamente, cambiare a tentativi i nostri criteri di rilevanza in risposta a nuove esperienze, imporre a tentativi degli schemi (schemi che di solito sfuggono a qualsiasi analisi) nello sforzo di comprendere una situazione.
Coscienti di questi aspetti preziosi nella psiche umana, i ricercatori nell'IA hanno mostrato naturalmente un grosso interesse nello sviluppare programmi che possano imparare. Qui, i primi lavori si sono basati soprattutto sulle teorie comportamentali, in cui l'apprendimento umano è visto soprattutto come come oggetto di semplice condizionamento stimolo-risposta, frequenza di rafforzamento ed eccitazione, tutto facilmente programmabile. Ma una quantità di opere sperimentali ha posto ultimamente un grosso punto interrogativo su queste teorie e ha mostrato come alcuni dei risultati di condizionamento più elementari dipendano soprattutto dal contesto sperimentale e possano differire a seconda delle scelte del soggetto. Senza dubbio, e in modo ancora più rimarcabile, c'è ora la prova che che non-humani e perfino animali non-mammiferi possano formare schemi ed usarli per modellare in modo variato la propria percezione dello 'stimolo di input', in un modo comunque simile. Guardando ai risultati sperimentali siamo portati a chiedere non tanto se un computer possa 'imparare' come un essere umano, ma piuttosto se possa mai imparare in un modo efficace quanto quello di un piccione.
Possiamo perfino chiederci: un computer avrà mai il senso pratico di un piccione? Perchè è uscito fuori (come la discussione precedente ci ha indotto ad aspettarci) che il senso pratico è immensamente più difficile da programmare del pensiero logico. Lottando con questo problema, Minsky scrive:
Obiettando alla proposta di Minsky di programmare questi diversi metodi di 'incatenamento', Terry Winograd osserva in
Thinking Machine
:
IL CORPO: COSTI E BERNEFICI
Ma se le nostre capacità di solito non possono essere ridotte a delle regole, da dove provengono? Dreyfus enfatizza nel suo resoconto come abbiano origine dall'esperienza corporea e da essa dipendano continuamente. E' perchè abbiamo un corpo che abbiamo imparato (abbiamo dovuto imparare) ad estrarre un senso da esperienze che sono diverse in qualità eppure simultanee, per esempio ciò che ci dicono gli occhi e ciò che ci dicono le mani. Originalmente è per negoziare il nostro cammino attraverso il mondo fisico che formiamo degli schemi con cui organizzarlo e delle aspettative basate su questi schemi. Equipaggiati con questi schemi e queste aspettative, possiamo trascorrere la maggior parte del tempo in un mondo che ora è familiare; e comunque schemi e aspettative hanno questa straordinaria virtù di rimanere aperti alla correzione, di modo che nuovi fenomeni non ci lasciano ad annaspare. In questo modo semi-automatizziamo le nostre risposte, cosicchè il mondo sensoriale non si presenta come un'arena che dobbiamo perennemenete combattere per comprendere, e possiamo così cavarcela senza una costante emorragia di energia e attenzione. Se c'è una qualità umana che merita il nome di 'intelligenza', è difficile pensare ad un candidato migliore di quello che così iniziamo a sviluppare: l'abilità a cavarcela. Come la mette Dreyfus in What Computers Can't Do:
Così, nelle situazioni in cui la risposta automatica è tutto ciò che viene richiesto (dove gli oggetti sono ben definiti, il corpo di dati 'rilevanti' è circoscritto chiaramente, gli schemi non debbono adattarsi, e le aspettative non sono mai disattese) possiamo procedere per inerzia usando programmi di risposta derivati da esperienze passate.
E' in questi campi di attività, dove non si richiede pensiero creativo e complesso, che la logica formale e il computer possono comportarsi abbastanza bene. Ma tali casi sono più rari di quanto si creda generalmente. Per esempio, moltissime persone probabilmente vedono la matematica come l'archetipo dei regni dove la logica formale esercita il proprio potere; ma questo succede perchè spesso pensano ad un caso non rappresentativo, quello dell'artmetica. Nella matematica, di solito è molto differente. Come scrive Penrose (un matematico anche lui) in
The Emperor's New Mind
:
(Naturalmente l'argomento può sempre essere ricostruito come una progressione logica.)
Quella che può apparire come una conclusione paradossale emerge da questo: una delle ragioni principali per cui un computer non duplicherà mai l'intelligenza umana è che non è provvisto di un corpo con cui incontrare il mondo. E qui arriviamo ad alcune conseguenze interessanti per la computerizzazione delle capacità, capacità di mestiere in particolare.
MESTIERE, CAPACITA' E 'REALTA' VIRTUALE'
Il mestiere si fonda, forse in modo più pesante dell'arte alta, su quegli aspetti cruciali della comprensione umana che derivano e dipendono dall'esperienza corporea: come resistono o cedono i materiali, come appaiono al tatto... la sbalorditiva e complessa integrazione tra dati sensoriali e bisogni istintivi che viene esemplificata da una frase come 'copertura di sicurezza'. Un computer potrebbe benissimo venir programmato per controllare macchine che duplichino o plagino ottusamente u'opera già esistente, proprio come ci si può aspettare da una fotocopiatrice a colori che prima o poi riesca a sfornare copie sorprendentemente simili della Monna Lisa. (Secondo quanto riferisce la stampa, stanno già fornendo imitazioni passabili di una banconota da cinquanta dollari.) Ma non ci si deve mai aspettare che qualche pezzo originale di opera creativa rotoli fuori dalla linea di produzione controllata numericamente. (Vale la pena notare che il risultato di una linea di produzione di questo tipo non occorre che sia monotonamente uniforme. Il controllo numerico può evitare facilmente la sfera perfetta o la linea rigidamente diritta, aggiungendo deviazioni casuali che siano percettibili dall'occhio o dalla mano. Se ci fosse abbastanza richiesta, coloro che desiderano bernoccoli per amore della bernoccolità troveranno qualche industria pronta a soddisfare i loro desideri). Potrebbe essere pertinente suggerire un significato speciale per il mestiere nel mondo attuale. Questo è un mondo in cui la 'realtà virtuale' minaccia di sostituire la realtà. Gli incontri umani viso-a-viso sono sempre più costretti e minacciati mentre vengono rimpiazzati da relazioni mediate e astratte; 'razionalità tecnocratica', efficienza economica e inevitabilità del 'progresso' si assumono per giustificare cambiamenti che sono spesso dubbi, maleaccetti da gran parte delle persone e anche orrendi. Se l''arte alta' celebra questi sviluppi, o li presenta anche soltanto neutralmente, rischia di perdere il proprio aspetto critico. E se noi rigettiamo l'ideologia che insiste nel dire che tale mondo maligno è 'inevitabile', dovremmo cogliere, ed essere contenti di vederla, una critica almeno tacita al lavoro manuale che rivitalizza esperienze più antiche ora in pericolo di andare perse: la sensazione del tocco di una coperta, il peso di una pietra... non nella 'realtà virtuale', ma nella nostra mano. Naturalmente un tale genere di critica potrebbe essere sia rteazionara che tesa a guardare in avanti. Potrebbe convogliare un desiderio infantile di reacreare il passato così com'era, di far emergere le virtù ormai perdute nello stesso ambiente sociale come succedeva un tempo, di far rinchiudere le persone all'interno dell'estesa famiglia (patriarcale) o della comunità del villaggio (dalla mente ristretta e tendente ad escludere). Oppure, invece, potrebbe esprimere un desiderio di recuperare ciò che è andato perduto o è in pericolo di perdersi, ma per situarlo in uno schema di relazioni più espansivamente conviviali. Che queste possano essere immaginate solo in modo vago non può essere visto come scusa per abbandonare le speranza. Potremmo trarre una lezione salutare da tutto ciò. Anche se il 'progresso tecnologico'è stato trasformato in ideologia, di certo non è un semplice mito e dobbiamo stare attenti a quelle premesse e minacce che sono reali; ma dobbiamo mantenere una vigilanza ferrea nei confronti dei raggiri 'scientifi'. Ricordate come, nel campo dell'energia nucleare, la visione dell''elettricità troppo economica da distribuire' veniva sventolata di fronte a noi per tacitare i dubbiosi. Ricordate come le autostrade avrebbero risolto il problema del traffico stradale in espansione. E c'era una volta quella benevolente genia scientifica che era sul punto di agitare la sua bacchetta magica per ridurre la settimana lavorativa a venti ore, a dieci ore... Le dichiarazioni precedenti dei ricercatori dell'IA probabilmente sono esempi estremi di tali trucchi e senza dubbio sono innocenti. Dopo aver considerato il ruolo sociale dell'IA in generale, Terry Winograd (uno dei leader più illuminati nella materia) offre una preoccupante conclusione:
La pretesa marcia dei robot dona a questo incubo burocratico il proprio sugello intimidante. Se ci stiamo tutti avvicinando al nostro use-by date anyway; grazie al rimpiazzamento da parte di esseri più acuti e più duraturi fatti d'acciaio, fibre di carbonio e plastica, allora, ovviamente, non c'è motivo di combattere per preservare il semplicemente umano... In realtà, se ci sentiamo spodestati, possiamo dire che coloro che smerciano questi sogni ad occhi aperti e questi incubi smentiscobno i propri argomenti proprio nell'atto di proferirli. Di certo dimostrano che nessuna macchina surclasserà mai l'homo sapiens nell'abilità specificamente umana della masturbazione.
Alan Roberts, originariamente un fisico, attualmente ricercatore in ecologia teoretica alla Monash University. La presente versione dell'articolo, pubblicato dalla Arena Magazine, è basata sul testo di una conferenza tenuta nel Luglio 1992, una versione precedente era apparsa in Artlink , Winter 1992.
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ntr24 (04/10/2018)
IA e Big Data, Troiano di Unisannio a capo della delegazione italiana nella Silicon Valley
Luigi Troiano, docente di Intelligenza Artificiale e Data Science presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi del Sannio, guiderà la delegazione italiana durante i lavori del prossimo Plenary Meeting ISO/IEC JTC 1/SC 42 che si terrà dall’8 al 12 ottobre a Sunnyvale in California.
Il comitato congiunto ISO (International Organization for Standardization) IEC (International Electrotechnical Commission), si sta occupando di definire nuovi standard inerenti Intelligenza Artificiale e Big Data.
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The ‘Sea at 360 degrees’ will be the undisputed protagonist of Seafuture

La Spezia. 20 June 2018. Analyzing all aspects of the maritime domain to provide a business model that combines industry, science, technology and environmental awareness: this is the goal of Seafuture.
Organized by Italian Blue Growth (IBG) – promoting company together with the Italian Industries Federation for Aerospace, Defence and Security (AIAD), the Region of Liguria and Blue Hub in cooperation with the Italian Navy – the Seafuture 2018 edition will take place from 19 to 23 June in the La Spezia Navy Base,Italy. Seafuture is the only event dedicated to the naval vessel upgrading and life-cycle management based on the use of the most sophisticated technologies available.
During the presentation press conference, Cristiana Pagni, president of IBG as well as creator and promotor of the event, provided facts and figures for the Seafuture sixth edition: 9,000 square meters of exhibition space between the historic buildings of the Navy Base, over 40 foreign delegations, 1,500 bilateral meetings between companies and delegations and between companies themselves, 28 conferences, seminars and workshops regarding both technical and strategic policy issues.
Around 180 major companies and small-to-medium enterprises, together with other maritime cluster organizations and sector associations including State institutions and Government and non-governmental organizations, mainly from Italy, but also from all over the world will participate in the Seafuture 2018 edition. The Italian shipbuilding sector will be represented by Fincantieri, Orizzonte Sistemi Navali, Intermarine, Cantiere Navale Vittoria, Effebi, Ferretti Security and Defence (FSD), Baglietto Navy, Novamarine, Stem Marine, CABI Cattaneo and Zodiac, along with the combat system and naval equipment suppliers including Leonardo, MBDA, Elettronica, Calzoni, GEM Elettronica, Gay Marine, Civitanavi Systems, Ingegneria Dei Sistemi (IDS), Martec, RINA, Seastema, Sitep, Insis, Elsel, Nuova Connavi, Drass, Eurocontrol, Fiocchi Munizioni, MTU, Volvo Pent, Thales Alenia Space Italia, the French shipbuilding giant Naval Group and Thales, NATO’s Centre for Maritime Research and Experimentation (CMRE) and the Ligurian Cluster of Marine Technologies (DLTM).
Foreign delegations and operators will have the opportunity to visit and experience at sea demonstrations not only onboard latest generation warships such as the Italian Navy multi-purpose FREMM frigates in both anti-submarine (ASW) and general purpose or anti-surface warfare (ASuW) configurations but also onboard the newest smaller vessels and boats produced by the Italian shipbuilding sector, in addition to the Italian Navy’s older vessels which could find new life through a proper refitting and upgrade project, to be managed by the national shipbuilding industry.
Besides ITS Virginio Fasan and ITS Luigi Rizzo – respectively ASW and ASuW-configured multipurpose frigates developed and built under the joint French-Italian programme managed by European OCCAR agency – and the Amerigo Vespucci training vessel, foreign delegations will have the opportunity to experience at sea demonstrations, among others, onboard Ferretti Security and Defense (FSD) 20-meters FSD195 fast patrol vessel in a new variant, Baglietto Navy’s 15-meters FFC-15 fast multipurpose transport landing troop vessel and Stem Marine 7.5-meters STEM 750 Jet rescue boat. It will also be possible to see the 12-meters SWAD (Sea Watch Dog) unmanned/optionally piloted surface vehicle (USV/OPV) developed by DLTM-lead group of 8-companies under government funding and L3 Calzoni’s Lyra remotely operated vehicle (ROV) in action. #Leonardo and #IDS Ingegneria Dei Sistemi (IDS) will also exhibit respectively the AWHero short-range tactical rotary-wing and the IA-17 small fixed-wing UAVs.
Foreign delegations will also have the opportunity to visit and experience at sea demonstrations onboard ITS Euro (Maestrale-class frigate), ITS Aviere (Soldati-class fleet-patrol ship), Driade (Minerva-class corvette), and discover how these vessels could find a new life and missions to accomplish in the future, under advice from the Italian Navy and naval shipbuilding industry.
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Perché Elon Musk e Jack Ma hanno paura delle IA?
Possiamo dormire sonni tranquilli? #elonmusk #jackma #IA #intelligenza artificiale
Nel periodo storico in cui viviamo la tecnologia riveste un ruolo indiscutibilmente decisivo. Smartphone, ingegneria genetica e Industria 4.0 influenzano la vita di tutto il genere umano. Il progresso tecnologico mostra intelligenze artificiali (IA) sempre più complesse, grazie anche ai metodi di machine e deep learning. Cosa potrebbe però accadere qualora si riuscisse a creare una super-IA, in…
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#Elon Musk#IA#intelligenza artificiale#Jack Ma#Neuralink#singolarità tecnologica#Terza Guerra Mondiale
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Uzbekistan. Oftalmologia: Malattie degli occhi e loro moderni metodi di trattamento. Toyboyev Pahlavonbekkhoja Hayotovich
Attualmente è uno studente del secondo anno presso l’Andijan Institute of Technology, Facoltà di Industria leggera e Ingegneria chimica, con specializzazione in Ingegneria biomedica. Il figlio di Khalilillo Shukrullo, Abduvoxidov Istituto tecnico statale di Andijan Dipartimento di MSMSM, Professore-Docente. Astratto Questo articolo evidenzia gli approcci moderni in oftalmologia, i tipi di…
#Alessandria today#Andijan Institute of Technology#Bukhara#cataratta#chirurgia mini-invasiva#Chirurgia Oculare#correzione laser#cura degli occhi#diagnosi oculare#dispositivi oftalmici#Facoemulsificazione#Glaucoma#Google News#IA in medicina#impianti oculari#ingegneria biomedica#Innovazione medica#Intelligenza artificiale#italianewsmedia.com#LASIK#Lava#malattie degli occhi#medicina del futuro#medicina intelligente#medicina oculistica#medicina tecnologica#National Eye Institute#oculistica moderna#oftalmologia#Oms
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