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#lanciarsi
earanie · 1 year
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La quantità di file sul mio pc che si chiamano "versione ufficiale" "file ufficiale" "versione ufficiale impaginata giusta" "FILE UFFICIALE" "FILE UFFICIALE!" "file da inviare" dovrebbe spiegare il fatto che non trovo più la versione che ho effettivamente spedito e che devo modificare per mettere i ringraziamenti.
Bambini, anche se siete stanchi e impanicati, vi prego tenete ordine nelle vostre bozze se poi volete restare sani di mente
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pgfone · 1 year
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Stamattina sto tirando su la legna dal bosco con un mio amico a mano, avete capito bene A MANO, per due motivi principali, perché è troppo bagnato e perché non possiamo usare mezzi causa furti, ovvero bisognerebbe tutti i giorni portare su e giù attrezzature e diventa molto dispendioso sia di energie sia di tempo sia di gasolio e quindi A MANO. La tecnica è la seguente, io attacco il ceppo/i ceppi a seconda della grandezza e il mio amico tira su con una corda, A MANO. Potete immaginare che è molto faticoso (è un lavoro che di solito fa l'argano del trattore) ma questo mio amico è un gorilla e il lavoro viene via abbastanza liscio, fino a che vedo in lontananza un signore che si appropingua dove ci hanno rubato le api l'anno scorso, tranquillamente apre il cancellino che ha il lucchetto aperto entra e si mette a guardare in terra, così urlo al mio amico " Marcooo aspetta un' attimo che ci sta un tizio che è entrato nel recinto delle api!!! E vado a vedere, vado lì con il mio garbo da lord inglese e gli dico, ma scusi questa è casa sua? Arriva apre, ma chi è lei? Che cerca? E questo che di garbo inglese non ne ha affatto mi dice, ma che cazzo vuoi? sto a raccogliere i funghi, non rompe i coglioni ci vengo da una vita pischè, A queste parole strillate in modo disumano vedo il mio amico lanciarsi giù dal monte come una valanga, il signore mi guarda basito e dice tra sé e se... E che vuole questo mò? Niente signore insegnarle l'educazione, A MANO.
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crazy-so-na-sega · 7 months
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Se non vuoi far volare un pappagallo gli spunti le ali da piccino, non sarà mai più sicuro di sé e faticherà a lanciarsi in un volteggio anche con le penne ricresciute. Ad un bambino ripetigli in continuazione che non è in grado di scrivere perché è lento e smetterà di farlo.
Pseudo malattie infantili studiate a tavolino...lammerda.
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papesatan · 4 months
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Il re è solo
Passare fra i tavoli e vedere i bambini zittirsi all’improvviso, le mani a coprir bocca e segreto, guardinghi. Fai scivolare il sospetto fra le crepe della coscienza, perché sai che la paranoia altera forme e colori e hai appreso a diffidare di ciò che credi d’aver visto e sentito. Ma poi capita che spazzando per terra prima della fine, emergano dei bigliettini strappati tra la polvere. Raccolto il primo, t’accorgi d’averci visto lungo e cominci a rovistare febbrilmente nello sporco per ricomporre degnamente la congiura. E per un paranoico non c’è niente di peggio che trovare le prove dei propri sospetti. D’improvviso li rivedi birbanti, intenti a lanciarsi palline di carta, e ogni pallina ti sembra celare messaggi segreti contro di te. A questo punto sei dannato, non v’è più salvezza, perché ti sono tutti avversi. I bambini parlano male di te alle tue spalle, nonostante tutto quello che ogni giorno fai per loro, ridono di te, e la tua dipendente, che pur dovrebbe essere tua complice, cospira con loro e sorride, anziché fargli notare l’errore, muovendoli alle scuse. Certo, i bambini la amano, perché è dolce, bella e non grida. Invece tu sei il mostro, il lupo cattivo, e ti sorge il dubbio che forse ne tragga vantaggio. Probabilmente se decidesse di andarsene, mettendosi in proprio, molti di loro la seguirebbero. A quel punto, però, si renderebbe conto che non è facile comandare. Bisogna saper prendere decisioni impopolari e farlo in fretta. 
Ieri sera, poi, parlandone con lei, è emerso che tutto ciò è successo perché i bambini hanno paura a parlare con me, in quanto temono possa arrabbiarmi. La cosa m’ha fatto stare anche peggio, se possibile. Cosa vedono in me da temere a tal punto una mia reazione? Dall’ultimo post scritto in proposito, ho fatto del mio meglio per modificare i miei atteggiamenti, essere dolce, paziente, comprensivo, non dire parolacce, pensavo di star andando bene, invece mi trovo nuovamente qui a sentirmi un padre violento, con cui aver terrore d’aprirsi. Per un momento ho pensato di mollare tutto. Mi vergogno così tanto.  
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falcemartello · 7 months
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IPSE DIXIT il rettiliano.
Whatever it takes, e chi non lo sostiene, si ammala e muore.
Il resto è noia...
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perpassareiltempo · 5 months
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Nessun mese poteva essere più triste di aprile da passare da soli. Tutti intorno a me sembravano felici ad aprile. Mettevano da parte i cappotti, si fermavano a chiacchierare sotto i raggi brillanti del sole, giocavano a lanciarsi la palla col guantone da baseball, si innamoravano. E io ero completamente solo.
Haruki Murakami - Norwegian Wood
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leparolechenonesprimo · 6 months
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Un atto di fiducia spesso ci vuole, lanciarsi nel vuoto, camminare al buio, senza paura di farci male, ecco questo ci vuole in ogni relazione
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vividiste · 6 months
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Sapete cosa succede ai gatti che sentono le gatte in calore? Impazziscono e arrivano a lanciarsi dai balconi/terrazzi
E NO, I GATTI CHE CADONO DAI BALCONI NON SANNO VOLARE. HANNO UNA VITA SOLA, NONOSTANTE I PROVERBI, E CON UNA CADUTA DALL'ALTO RIMANGONO INVALIDI O MUOIONO.
Palatoschisi (rottura del palato)
Rottura delle costole e traumi al torace
Ernia diaframmatica
Fratture degli arti e del bacino
Rottura della vescica
Lesioni spinali
Lesioni interne degli organi vitali
Danni cerebrali e coma
Morte
Perciò se li amate, sterilizzareli
#campagnaprosterilizzazione
E in ogni caso i balconi vanno messi in sicurezza. Anche i gatti spericolati o anziani cadono. E anche loro non sanno volare
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Fonte Fb
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libero-de-mente · 7 months
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LA LAVATRICE
«Nel mezzo di un programma di lavaggio mi ritrovai con fradici panni scuri, ché la centrifuga era smarrita»
Dopo anni di onorata carriera la lavatrice si è congedata, nel pieno di una centrifuga è partito un assolo di batteria, degno del peggior metal estremo dal vivo. Mi è bastato sentire il ritmo per capire che tutto, lì dentro, era andato a ramengo. Anche il display ha dato l'ultimo saluto con la scritta "game over".
Così di gran carriera mi sono recato al più vicino punto vendita di elettrodomestici, uno di quelli che spesso viene citato nelle pubblicità in televisione. Nonostante questo non ero sicuro di aver scelto il negozio giusto.
Forse dovevo scegliere quello dove gli esperti sono loro, magari quello dove non ci sono paragoni, oppure quelli dove batte forte sempre, magari quelli fatti apposta per me. Dubbi.
Così decido, prima di entrare, di usare la mia famosissima tecnica da medio man. Ovvero quello di non fare nulla di particolare, vi giuro che come passo inosservato io tra la gente. Nessuno. Anche se fossi l'ultimo esemplare di uomo in un pianeta di sole donne. Zero.
Entro e come nel peggior incubo ecco che subito un commesso mi punta, sta nella corsia dei ferri da stiro. Io faccio finta di nulla e mi avvio al reparto degli aspirapolvere; ma è solo per depistarlo e con in brusco cambio di direzione, passando attraverso la corsia delle lavastoviglie, arrivo in quella delle lavatrici.
Ma il commesso è già sul posto. Maledizione alle corsie con gli espositori bassi, ad altezza ragazzino.
"Le posso essere d'aiuto" - mi dice mentre con gli occhi guarda le persone dentro il negozio, come a controllarle.
"Guardi" - rispondo con voce sommessa - "Sono qui per valutare le lavatrici, sto pensando di cambiarla. Ma senza fretta" (bugiardo, bugiardo, bugiardo).
"Va bene" - mi risponde sempre guardando altre persone - "Io resto nei paraggi signore".
Continuo la mia perlustrazione tra le lavatrici esposte, ogni tanto alzo lo sguardo e lui è lì. Il commesso sta a tre/quattro corsie dalla mia fissandomi. Come un ghepardo pronto a ghermire la sua preda. Me lo immagino come i gatti, quando prima di lanciarsi in un agguato sculettano per prendere lo slancio. Avete presente vero?
Continuo a passi lenti la Via Crucis delle centrifughe, dei giri al minuto, delle classi A, B e AB qualche cosa... mi fermo, forse ho trovato quella che cerco. Credo di essermi fermato da un secondo quando alle mie spalle sento il suo fiato: "Le interessa questo modello?" - il commessopardo vuole catturarmi.
"Ehm, si"
"Ottima scelta... bla, bla... milioni di giri al secondo... bla, bla... crea vortici spazio temporali... bla, bla e bla"
"Quindi lei me la consiglia?"
"Tutta la vita"
"E questa?" - indicandogli la lavatrice a fianco.
"Questa poi... bla, bla... non le perderà mai i calzini... bla, bla... anzi le appaierà quelli persi dal 1998... bla, bla e bla"
"Quindi mi consiglia anche questa?"
"Tutta la vita"
"Mi scusi ma allora quest'altra?"
"Modello figo... bla, bla... stile Hollywood... bla, bla... potrebbe trovarci dentro un'attrice talmente è hollywoodiana... bla, bla e bla"
Così dopo altri tre modelli e altrettante assicurazioni di "Tutta la vita", scelgo quella che sarà la mia nuova lavatrice.
Arriva il giorno della consegna, mi squilla il telefono:
"Pronto?"
"El señor TomaSSeli?"
"Si sono io"
"Le dovemo conSSegnare una lavatrisie"
"Si bene, le hanno detto che la consegna dovrà essere fatta a mano fino al mio piano?"
"Si señor no es un problema"
"Le hanno detto che c'è anche il ritiro della vecchia lavatrice?"
"Si señor no es un problema"
Al cancello d'ingresso si presentano in due, padre e figlio vedendo la somiglianza. Sono sudamericani. Boliviani credo, hanno quel non so che di eredità degli inca, o forse degli aymara. In silenzio e con fatica fanno quello per cui sono pagati. Niente carrelli saliscale, tutto a mano con forza delle braccia e volontà.
Il padre è cordiale, il figlio con uno sguardo cupo non parla mai e tiene la testa bassa. Incazzoso.
Chiedo se posso dare una mano, mi sono tenuto libero proprio per aiutarli. Mi sono svegliato presto questa mattina con il pensiero della fatica che avrebbero fatto, salendo le rampe delle scale. Mi dispiaceva.
Con una tuta improvvisata, il pezzo sopra diverso da quello sotto e come una ballerino imbolsito del Bolshoi, una specie di Roberto Bolle ma più Bolla, mi agito con braccia e gambe per aiutare. Ma il padre sempre in maniera autoritaria mi dice "No te preocupes, no es tu problema" - con un sorriso.
Credo di pietà, nei miei confronti, mentre saltello con la stessa grazia di un bufalo con gli attacchi di coliche renali.
Finito la consegna mi ostino nel far parlare il figlio musone, gli chiedo: "È tanto che fai questo lavoro di fatica?"
"Toda la vida" - mi risponde secco con uno sguardo dimesso.
Se ne vanno.
Spero che questa lavatrice mi duri tanto, spero un bel po'. Almeno quanto... tutta la vita.
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ps ho scelto il modello hollywoodiano, speravo di trovarci Jennifer Aniston... mi è andata male.
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l-incantatrice · 1 year
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"Conosco delle barche
che non hanno mai smesso di uscire una volta ancora,
ogni giorno della loro vita,
e che non hanno paura a volte di lanciarsi
fianco a fianco in avanti a rischio di affondare"
Jacques Brel
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bicheco · 1 year
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"A Metà Strada"
"A metà strada"
Aveva sempre rimandato. Lo farò a cinquant'anni, si era detto. Poi aveva posticipato a cinquantacinque. Infine aveva deciso che sessanta sarebbe stata l'età ideale per lanciarsi giù. Era tutto pronto: testamento fatto, amici salutati con una pizzata memorabile ed inconsapevole, casa in ordine e pulita a specchio (non voleva lo ricordassero come una persona sciatta), biglietto d'addio in bella mostra sopra il camino (dopo aver chiesto perdono si era permesso di citare anche Pavese con la faccenda dei pettegolezzi), mancava solo la scelta dell'abito. Scelse quello del matrimonio, che peraltro era lo stesso del funerale della moglie. Accostò la porta di casa, senza chiuderla, e si avviò verso il ponte. "Scusi mister, un posto buono buono per fare cena. Ci può indicare?". A fargli la domanda erano due turisti giapponesi dall'aria simpatica e cordiale. Michele li guardò e sorrise, era da tanto che non gli capitava. "Noi cerca ristorante con cucina buona buona e all'aperto: noi bisogno di stelle quando mangia". Michele....
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dhr-ao3 · 28 days
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L'Alibi del Serpente
L'Alibi del Serpente https://ift.tt/SwgsJRe by Celyan88 Finita la Seconda Guerra Magica è il momento di decidere cosa fare della propria vita e Hermione si ritrova a prendere una decisione che nel prossimo futuro la allontanerà dai suoi due migliori amici. Se Harry e Ron preferiscono lanciarsi nel percorso per diventare Auror, Hermione vuole solo tornare a Hogwarts e cercare di recuperare la normalità persa. Ma non sarà l'unica. Anche Draco Malfoy ha deciso di tornare per finire il suo settimo anno, trovando un accoglienza meno calorosa di quella riservata a Hermione e un possibile tentativo da parte di qualcuno di cancellare Serpeverde dalla scuola. Words: 1909, Chapters: 1/?, Language: Italiano Fandoms: Harry Potter - J. K. Rowling Rating: Explicit Warnings: Graphic Depictions Of Violence Categories: F/M Characters: Draco Malfoy, Hermione Granger, Astoria Greengrass, Blaise Zabini, Luna Lovegood, Ginny Weasley, Original Characters Relationships: Hermione Granger/Draco Malfoy, Hermione Granger & Draco Malfoy via AO3 works tagged 'Hermione Granger/Draco Malfoy' https://ift.tt/x6wNPsB August 24, 2024 at 05:19PM
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roxan-world · 6 months
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A chi si alza tardi la mattina, a chi ha più libri che vestiti, a chi dice lo faccio dopo, a chi dimentica di struccarsi, a chi perde e poi vince, a chi non trova mai le cose, a chi sceglie di lanciarsi nel vuoto.
Perché la perfezione sarà anche bella, però tu brilli di più!
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alzalavista68 · 10 months
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"Melancolie"
CI abbiamo provato
e ci abbiamo provato da mordersi i polsi,
da arrampicarsi tra i rami,
da prendersi a schiaffi e lanciarsi nel traffico.
Ci abbiamo provato con calma,
con le parole giuste,
con gli alibi perfetti
e le distanze appropriate.
Ci abbiamo provato fino a che farci male non era abbastanza.
Ci abbiamo provato fino a cercare di distruggerci,
per poi ringraziare il cielo di averci provato
perchè è solo così che ora la smettiamo,
che restiamo a guardarci
e abbassiamo le pistole.
Perchè una cosa così,
resta.
Non la distruggono i gli intenti,
che si fanno pianti e preghiere senza Dio.
Non la distruggono le bombe,
nemmeno quelle di luglio.
E si impara che restare non è una scelta.
Che restare è smettere di essere chiunque
tranne che noi stessi.
Restare è spogliarsi e guardarsi allo specchio.
Non i fianchi,
le rughe,
i capelli disfatti
e i torti nascosti.
Restare a guardare
fino a sentire il tuo nome.
Quello vero.
Un nome che so,
che ho imparato e che,
ti prometto,
difenderò da tutto.
Ed è così che
sono certa
ti troverò ovunque.
Quando sarai sabbia nel Saahara,
sarai pozzanghera a Dublino,
spezia a Marrakesh
o neve in Canada.
Sarò lì.
Perchè non c'è promessa più grande
che promettere di restare.
Per sempre.
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susieporta · 2 months
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La postura della meditazione è una postura fisica:
stiamo seduti a terra con un forte senso di radicamento, le ginocchia toccano il pavimento, le natiche sono appoggiate, la schiena è eretta, ma flessuosa, non rigida,
il petto è aperto al mondo, all’infinito, le mani sono appoggiate con semplicità una sull’altra oppure sulle ginocchia, gli occhi sono chiusi o lo sguardo è abbassato e fuori fuoco, una vista periferica.
Ma la postura è soprattutto una postura del cuore, senza la postura del cuore non c’è nemmeno quella del corpo o è forzata e rigida.
La postura del cuore è:
io sono qui, aperta a qualsiasi cosa sorga e mi visiti, sono radicata a terra, sento il suo sostegno, e insieme mi alzo verso il cielo, nello spazio, li cucio.
Il respiro è il mio alleato, mi fa stare qui in questo momento che fugge, nel presente che non è un tempo, sono seduta come un gatto, pronto a lanciarsi nel mondo se necessario.
Sono seduta per conoscere, non per fuggire in un mondo solo interno, in un oltre.
Sono seduta perché tutto brucia di illusione e di incantamento e ora so che non voglio piú essere incantata, che voglio svegliarmi.
Sono seduta e seguo umilmente e con pazienza il respiro perché so che pensare non dà soluzioni, solo aggiunge nuove narrazioni all’autonarrazione e la narrazione non è la vita.
di Chandra Livia Candiani
(poetessa italiana)
da: “Il silenzio è cosa viva”
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animadiicristallo · 1 year
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musica per l'anima quando sei chiusa in camera e sei lontana come l'Islanda dall'Africa mi scende una lacrima, meglio una morte rapida dicono che capita di lanciarsi nel vuoto, ma ho il cuore di ceramica la musica dentro, nessun asso nella manica per essere così non ho una scusa valida
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