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#lavoro napoli
peppfie · 4 months
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Scusat capo
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ross-nekochan · 2 years
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Non si fa che parlare della laureata che tutta fiera annuncia di aver vinto il concorso per entrare in Asia e diventare netturbina a Napoli:"Finalmente potrò pagarmi un auto". Oppure della coppia che ora che sono diventati netturbini:"Finalmente potremo sposarci".
Se per alcuni questo segnala il degrado della situazione economica dei giovani in Italia che, poveri disperati, meglio netturbini che disoccupati, per me è il segnale di un degrado generale ma nel cervello dei giovani stessi.
La fiera laureata in ottica che dice di volersi comprare un auto pare prenderà 1100 euro al mese LORDI (questo se prendiamo per vero quello che scrivono i giornali, ma anche se non lo fosse non mi pare una cosa troppo inverosimile). Di grazia, quindi questo sarebbe il grande salto di qualità che ti permetterà di avere un vita dignitosa e pagare un auto? Ok, va bene.
Poi, a me fa un sacco incazzare sta gente. Non tanto perché si svaluta ma perché millanta con orgoglio sta laurea che di cui a quanto pare non ti frega un beneamato cazzo. Ora non voglio fare troppo la romantica, ma quando ti laurei tu hai un sogno e se il vantaggio non è abnorme, io non butto il mio sogno, le energie e i soldi che ci ho messo per un posto fisso che non è che mi faccia campare in chissà che grandi condizioni. Non conosco l'industria e il mercato dei laureati in campo di ottica ma nella mia ignoranza non penso che per quanto difficile sia trovare un lavoro da ottico, questo ti dia meno di un lavoro da netturbino (tutto è possibile eh). Ma comunque gli orari e la "fatica" del netturbino penso lo soprassino. Quindi avrà davvero fatto l'affare del secolo? BAH. Poi venitemi a dire che non è vero che essere laureato non vuol dire un cazzo perché spesso i laureati sono più ciucci ignoranti dei non laureati (e una cosa del genere l'ha detta pure Galimberti, non uno scemo a caso) e che non è vero che non si ha voglia di fare altri sforzi e andarsene a fanculonia pur di fare quello per cui abbiamo PAGATO per fare. Beati voi che non ve ne frega un cazzo perché a me frega eccome. Beati voi che voi pur di fare "casa e puteca" fate sti investimenti di vita del cazzo. Bravi che vi devo dì. Anche se è pur vero che, come dicono alcuni questo è solo un bluff perché poi da netturbino si passa ad amministrativo e la magagna è bellamente fatta (come nelle scuole che i bidelli diventano segretari poi assistente di sostegno e poi professori e voilà), oppure come dicono alcuni che se sti trogloditi laureati si mettono a fare i netturbini poi quelli con la terza media che cazzo devono fa? (Il problema è che hanno la laurea ma so tali e quali a quelli con la terza media solo con qualche soldo in più). Boh io non lo so eh ma ste narrazioni del cazzo mi fanno venire il vomito, mai pietà, mai comprensione, solo schifo e voglia di prenderli a schiaffi.
Dall'altra parte, compagno del liceo si laurea in giurisprudenza dopo DIECI ANNI. Non c'è niente da vergognarsi per il tempo impiegato, ma c'è molto da pensare se ti metti a fare una festa che manco un matrimonio, invitando gente che non vedi da 10 anni per fare numero. Va bene ti sei laureato dopo tanta fatica, ma c'è bisogno di fare festeggiamenti in pompa magna quanto stai pure in (enorme) "difetto"? Ma che cazzo hai nel cervello? Fare na cosa solo con mamma e papà che ti hanno bellamente finanziato pure le tasse di fuoricorso no? E quindi è vero che i laureati sono dei grandi cretini anche se poi che cazzo mi lamento se ora la vita è fatta di cose in pompa magna, dal battesimo al diciottesimo al gender reveal party, perché è così che ci hanno insegnato gli americani cafoni, padroni del capitalismo performativo?
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luposolitario00 · 2 years
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A lavoro ho ricevuto dei regali dai miei colleghi. Ne ho anche fatti per loro. Nonostante non mi sia mai piaciuto il Natale, i regali sono sempre belli.
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LupoSolitario00🐺
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gabritrix · 26 days
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Che mal i cáp......
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lospeakerscorner · 2 months
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Neapolis 2.500: buon compleanno, Napoli
Il mondo delle imprese plaude all’iniziativa Neapolis 2.500, una grande opportunità per risorgere economicamente Il Comitato nazionale Neapolis 2.500 è stato istituito dal Consiglio dei Ministri, con il decreto di legge Omnibus approvato lo scorso 7 agosto.  Ma che cos’è Neapolis 2.500? La tradizione vuole che la città antica sia stata fondata dai greci di Cuma il 21 dicembre dell’anno 475 a.C.:…
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descuentosespana · 9 months
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chicshoppers · 10 months
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Opportunità lucrative di essere un personal shopper
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Il personal shopper è un professionista che assiste i clienti nella scelta di abiti, accessori e altri articoli che completano il loro stile, la loro personalità e il loro budget. Il personal shopper lavora con una varietà di clienti, tra cui individui, famiglie e aziende. Il ruolo di un personal shopper può variare a seconda delle esigenze e delle preferenze del cliente. Alcuni clienti possono richiedere assistenza per la creazione di un guardaroba completo, mentre altri possono aver bisogno di aiuto per un evento specifico, come un matrimonio o un colloquio di lavoro.
I personal shopper possono lavorare in modo indipendente, come parte di un'agenzia di personal shopper o come dipendenti di un negozio al dettaglio. Come personal shopper, dovete possedere eccellenti capacità comunicative e interpersonali per instaurare un rapporto con i clienti e capire le loro esigenze. Deve inoltre avere un occhio di riguardo per la moda e conoscere le tendenze, gli stili e gli stilisti attuali.
Vantaggi dell'assunzione di un personal shopper
I vantaggi dell'assunzione di un personal shopper sono molteplici. Innanzitutto, un personal shopper può farvi risparmiare tempo e ridurre lo stress e la frustrazione dello shopping. Non dovrete più trascorrere innumerevoli ore alla ricerca dell'abito o dell'accessorio perfetto. Un personal shopper può anche aiutarvi a evitare costosi errori di moda, fornendovi consigli esperti su quali sono gli stili e i colori più adatti alla vostra corporatura e alla vostra carnagione.
Un altro vantaggio dell'assunzione di un personal shopper è che può aiutarvi a sviluppare uno stile unico che rifletta la vostra personalità e i vostri obiettivi. Un personal shopper può anche aiutarvi a risparmiare trovando le migliori offerte e sconti su abbigliamento e accessori.
Come funziona e perché potreste averne bisogno
Un'agenzia di personal shopper è un'azienda che fornisce servizi di personal shopping ai clienti. Le agenzie di personal shopper possono essere indipendenti o far parte di una grande azienda di vendita al dettaglio o di moda. Le agenzie di personal shopper dispongono in genere di un team di personal shopper esperti e competenti che lavorano con i clienti per soddisfare le loro esigenze di moda.
Ci sono molte ragioni per cui potreste aver bisogno di un'agenzia di personal shopper. Se siete professionisti impegnati o avete un'agenda fitta di impegni, un'agenzia di personal shopper può farvi risparmiare tempo e ridurre lo stress dello shopping. Un'agenzia di personal shopper può anche fornirvi l'accesso a una gamma più ampia di capi di abbigliamento e accessori che potrebbero non essere disponibili nella vostra zona.
Competenze e qualità necessarie per diventare un personal shopper di successo
Per diventare un personal shopper di successo è necessario possedere una combinazione di competenze e qualità. Innanzitutto, dovete avere una passione per la moda e un occhio attento allo stile. Dovete inoltre possedere eccellenti capacità comunicative e interpersonali per instaurare un rapporto con i clienti e capire le loro esigenze.
Altre abilità e qualità importanti sono l'attenzione ai dettagli, l'organizzazione e la gestione del tempo. Deve inoltre conoscere le tendenze della moda, gli stilisti e i marchi attuali. Un personal shopper deve essere in grado di lavorare in modo indipendente e come parte di un team, e deve avere un orario flessibile per soddisfare le esigenze dei clienti.
In conclusione, il ruolo di personal shopper offre infinite possibilità e potenziale di crescita. Come personal shopper, potete aiutare le persone ad apparire e sentirsi al meglio, costruendo al contempo una carriera di successo nel settore della moda. Sviluppando le vostre capacità, costruendo il vostro marchio e fornendo un servizio eccellente ai vostri clienti, potrete raggiungere il successo e la realizzazione in questo settore entusiasmante.
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alessandrocorbelli · 1 year
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Morti sul lavoro: strage infinita! Altre 5 vittime a Bologna, Salerno, Napoli e Treviso.
Oggi lo sciopero dei sindacati Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel della Campania (Digital News 24) VEN, 15/09/2023 – Un operaio che stava lavorando al rifacimento del manto stradale sulla pista dell’aeroporto Marconi di Bologna è rimasto schiacciato da un mezzo della sua stessa ditta. Tragedia anche a Treviso, dove a perdere la vita è stato un enologo. Due morti in 24 ore, quattro in una…
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giuseppearagno · 1 year
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Scuola: uno o novanta
«Ciao – mi ha scritto un amico – ho appena firmato la petizione «Manifesto per la nuova Scuola» e vorrei chiederti di aiutarci, aggiungendo il tuo nome. C’è bisogno del tuo sostegno».Avrei firmato di corsa, se al punto 6 non avessi incontrato una frase che ho trovato sconcertante. Secondo gli autori del Manifesto, «dopo vent’anni di devastanti “riforme”» c’è un solo rimedio sicuro: «rilanciare la…
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vitadapanda · 1 year
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La motivazione che non c'è
Oggi sono stato tutto il tempo a letto, ho cercato di distrarmi con il cellulare guardando video e serie ma tanta la depressione che facevo fatica a restare lucido.Tra mal di testa e bruciore di stomaco pensavo che sarebbe stata cosa buna e giusta mangiare. Sono partiti i soliti pensieri di auto-salvataggio, mille motivazioni per non restare in quello stato vegetativo.Hanno funzionato? No. Il…
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anchesetuttinoino · 3 months
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- Noi l’avevamo detto che Ilaria Salis sarebbe stata la nuova Soumahoro. E infatti sono bastati un paio di giorni da neo eurodeputata per convincere Angelo Bonelli a "scaricare" di fatto la santa protettrice degli occupanti abusivi. Non ci credete? Dovete sapere che oggi l’Adnkronos ha raccolto una storia meravigliosa riguardo le occupazioni abusive di immobili. A Napoli infatti un povero cristo, di nome Umberto, un bel giorno si è ritrovato la sua casa popolare improvvisamente nelle mani di uno sconosciuto. E sapete chi l’ha aiutato con tutte le forze a riprendere possesso dell’immobile? Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, ovvero lo stesso partito il cui leader - Bonelli - si commuove per l’elezione in Ue di Ilaria Salis. Capite il paradosso?
- Umberto peraltro ha inviato un messaggio alla Salis che si spera che la deputata possa leggere: chi pensa che le occupazioni sono sacrosante, dice il pover’uomo, dovrebbe “provare la sensazione di rientrare dal lavoro, dall'ospedale, dal supermercato e vedere che la chiave non apre più la porta di casa tua, che qualcuno si è infilato nel tuo letto e si è disfatto dei tuoi vestiti, ha ripulito il frigo e buttato via i mobili dalla finestra come fossero spazzatura”. Altro che “occupare è logorante”, come sostiene Ilaria. Umberto per 9 giorni ha dovuto dormire in auto in attesa che qualcuno cacciasse gli abusivi.
Via Il Giornale
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meanwhiiile · 6 months
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abito in un paesino in provincia di Napoli,
esattamente a metà strada tra Napoli e Caserta
poco meno di trentottomila abitanti.
sarebbe un'assurdità dire che tutti conoscono tutti,
ma la maggior parte conosce la maggior parte.
ho sempre voluto scappare da qui, non l'ho mai sentito mio questo piccolo angolo di mondo;
sempre stata estranea a questa realtà,
un po' come se in viaggio verso il mio posto qualcuno mi avesse persa per strada senza accorgersene e mi sono ritrovata per sbaglio a crescere qui.
negli anni ho cominciato a definire casa mia la mia piccola isoletta felice,
forse perché ho avuto l'immensa fortuna di essere capitata in un contesto in cui ho potuto crescere con i miei affetti più cari anch'essi catapultati entro i confini di quest'isoletta.
mi basta fare toc toc ad una porta per ritrovarmici dietro mio fratello,
cercarla con lo sguardo e trovare mamma,
allungare la mano fuori dal letto per essere bagnata dal nasino di luna,
svegliarmi la mattina con papà che si affaccia in camera prima di andare a lavoro;
mai dovuto fare un passo per aiutare nonna a cucinare per tutti o sentire la sua voce che ogni due per tre urla il nome del cagnolone che c'è in giardino credendo sia scappato, cagnolone che ormai in cinque anni ha imparato a conoscerla e si nasconde dietro ogni albero per spaventarla;
non ho mai dovuto varcare nessun confine per sedermi accanto a nonno mentre scrive, con quella grafia che avrei sempre voluto fosse un po' anche mia; per dirgli che l'uomo che vorrei al mio fianco dovrebbe essere esattamente come lui;
salgo solamente una semplice rampa di scala ed ecco che sono sul letto di mia cugina a parlare per ore.
sono sempre stati tutti qui,
salvi, tra queste mura, dalla guerra che c'è al di fuori.
se chiedete alla me bambina però, vi risponderà che la guerra è sia dentro che fuori queste mura,
si perché il padre non è sempre stato quello che si affacciava alla porta di camera sua e la madre non sempre quella che riusciva a trovare solo con lo sguardo;
vorrei ora dire a quella bambina che con gli anni siamo riuscite a perdonarli, che la madre e il padre sono adesso mamma e papà, che erano troppo piccoli forse all'epoca per saper crescere due figli, che sono cresciuti anche loro insieme a noi e non possiamo fargliene una colpa.
ora siamo tutti grandi,
lei e il fratellino, entrambi forse con qualche piccolo trauma irrosilto, ma che stanno cercando di costruirsi una vita serena;
e mamma e papà, forse non l'emblema di un matrimonio felice, ma capaci di essere ora genitori.
non vorrei spoilerarti troppo, bambina, ma continuerai a fantasticare ogni giorno di una vita completamente diversa da quella che hai,
per un periodo di tempo penetrerai così tanto in quei racconti che perderai la connessione con la realtà e farai credere ad altre persone di vivere vite che non hai mai vissuto.
incontrerai il primo amore, quello fatto di emozioni forti, quello che ti brucia dentro;
e quello stesso amore continuerai a cercarlo in altre mille volti e in altri mille cuori una volta perso,
la tua sarà una ricerca sfrenata, quasi interminabile,
qualcuno ci si avvicinerà, altri nemmeno lontanamente,
e poi finalmente un giorno ti arrenderai
ti arrenderai il giorno in cui incrocerai i suoi occhi per la prima volta e nascerà dentro di te la consapevolezza di non poter mai rivivere un qualcosa di così forte,
lo capirai, lo accetterai e te ne farai una ragione,
d'altronde certe cose sono fatte per essere vissute una volta soltanto, altrimenti diventerebbero ordinaria quotidianità.
continuerai a sognare quel mare quasi tutte le notti
e sarai grata per questo, perché i contorni di quel ricordo sembreranno non sbiadire mai.
viaggerai, bambina, non tanto quanto vorresti, ma qualche città diversa dalla tua la vedrai
e sentirai in quel luoghi sensazione di casa,
sensazione che giù in quel paesino non sei mai riuscita a sentire.
riuscirai addirittura ad andare via da lì, salvo poi rirornare,
come risvegliarsi di colpo da un sogno e accorgersi di essere sempre lì, nello stesso letto, il tuo.
avrai però, almeno l'illusione di aver vissuto per un periodo quella vita che avevi sempre voluto, circondata da persone che avevi sempre aspettato,
con una di esse ci passerai addirittura una notte su un tetto durante un turno in ospedale.
cambierai poi di nuovo vita, scenderai da quel tetto e ritornerai nella tua isoletta, circondata dalla guerra.
ti sembrerà di aver ritrovato la tua strada, ma ad un certo punto questa strada si interromperà nuovamente
e non saprai se costruirci sopra un ponte per raggiungere l'altro lato dell'interruzione
o tornare indietro e imboccare un altro vicoletto.
scapperai dalle persone, da chiunque, anche da chi sembra farti provare qualcosa di nuovo.
non so ancora dirti se ci sarà quella persona che ti prenderà per mano e ti fermerà,
spero di riscriverti tra qualche anno per dirti che ce l'abbiamo fatta, la nostra strada l'abbiamo trovata, la stiamo percorrendo con accanto qualcuno di speciale e siamo dirette verso la vita che hai sempre sognato.
chissà bambina.
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mezzopieno-news · 8 days
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SASSARI È LA CITTÀ CON LA MIGLIORE QUALITÀ DELL’ARIA IN ITALIA
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È Sassari la città con l’aria più pulita d’Italia.
Secondo i rilevamenti dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, la città sarda si posiziona al 21esimo posto tra le città europee nella classifica della qualità dell’aria, con una concentrazione media annua di particolato fine (Pm2,5) pari a 6,2 μg/m3; un valore considerato “soddisfacente” per la salute. La seconda città con l’aria più pulita è Livorno (65esimo posto in Europa) seguita da Savona (148esimo posto), Battipaglia (161esimo posto) e Siracusa (167esimo posto). Ventinove città italiane, tra cui Firenze (247esimo posto in classifica), Roma (269esimo posto), Napoli (283esimo posto) e Bologna (292esimo posto), hanno una qualità dell’aria definita “moderata”, con una concentrazione di Pm2,5 tra 10 e 15 μg/m3 di media annua. Nessuna città italiana rientra nella categoria “molto scarsa”, caratterizzata da livelli di Pm2,5 superiori a 25 μg/m3.
All’inizio del 2024, le istituzioni dell’UE hanno raggiunto un accordo su una proposta per aggiornare le direttive dell’Unione per allineare gli standard di qualità dell’aria dei Paesi membri ai livelli guida dell’OMS e contribuire a realizzare gli obiettivi del piano d’azione per l’inquinamento zero. La qualità dell’aria in Europa è in miglioramento nell’ultimo decennio e i dati mostrano gli effetti delle campagne di sensibilizzazione e delle azioni intraprese negli ultimi anni. 13 città europee hanno concentrazioni medie di particolato fine inferiori al livello base stabilito dall’Organizzazione mondiale della sanità di 5 microgrammi per metro cubo di aria. Queste città sono quattro capitali del nord Reykjavik, Tallinn, Stoccolma ed Helsinki e due portoghesi, Faro e Funchal.
___________________
Fonte: Agenzia Europea dell’Ambiente; foto di Sicco CC
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unpensieroallavolta · 1 month
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Domani rientro a lavoro.
Qualcuno può investirmi in modo da avere un buon certificato medico e magari riusciamo pure a prendere qualcosa dall'assicurazione?
P.s. il fatto che io sia di Napoli è assolutamente non correlato all'idea proposta
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chicshoppers · 11 months
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La differenza tra un personal shopper e uno stylist
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Nel mondo della moda e dello stile si sente spesso parlare di "personal shopper" e "stylist", ma conoscete la differenza tra i due? Sebbene entrambi svolgano un ruolo importante nell'aiutarci ad apparire al meglio, ci sono alcune differenze fondamentali tra un personal shopper e uno stylist. In questo articolo esploreremo queste differenze per farvi capire meglio quale servizio è più adatto alle vostre esigenze.
Il personal shopper:
Un personal shopper è un professionista che si dedica ad aiutare i clienti a comprare vestiti e accessori. Il suo obiettivo principale è quello di trovare i capi che soddisfano i gusti e le preferenze del cliente. Un personal shopper conosce bene i negozi e le marche disponibili sul mercato e può aiutarvi a trovare le opzioni migliori in base al vostro stile e al vostro budget.
L'obiettivo principale di un personal shopper è facilitare il processo di acquisto e far risparmiare tempo al cliente. Si occupa di ricercare le ultime tendenze della moda, di cercare i capi specifici richiesti dal cliente e di offrire consigli su come abbinare i diversi capi per creare outfit eleganti e alla moda.
Lo stilista:
D'altro canto, lo stylist si concentra sullo sviluppo dello stile personale del cliente. Il suo obiettivo principale è quello di aiutarvi a creare un'immagine coerente e autentica che rifletta la vostra personalità e vi faccia sentire sicuri di voi stessi. Uno stilista lavora a stretto contatto con il cliente per capire i suoi gusti, le sue preferenze e i suoi obiettivi di stile.
Non solo vi aiuta a scegliere gli abiti giusti, ma vi dà anche consigli su acconciature, trucco e accessori che completano il vostro stile. Ha un occhio esperto nell'individuare gli abiti e gli abbinamenti che mettono in risalto le vostre caratteristiche migliori e che vi fanno apparire splendidi in ogni occasione.
Principali differenze tra personal shopper e stylist:
Focus: un personal shopper si concentra sull'acquisto di abiti per il cliente, mentre uno stilista si concentra sullo sviluppo dello stile personale del cliente.
Obiettivo: l'obiettivo principale di un personal shopper è trovare abiti che soddisfino i gusti e le preferenze del cliente, mentre uno stilista cerca di creare un'immagine coerente e autentica che rifletta la personalità del cliente.
Servizi aggiuntivi: uno stylist può offrire consigli su acconciature, make-up e accessori, mentre un personal shopper si concentra principalmente sull'acquisto di abiti.
Rapporto a lungo termine: uno stylist lavora spesso con un cliente a lungo termine per aiutarlo a mantenere il suo stile personale, mentre un personal shopper può essere assunto per una sola sessione di shopping.
Entrambi svolgono un ruolo importante nel mondo della moda e dello stile. Se avete bisogno di aiuto per trovare abiti e accessori, un personal shopper può essere la scelta giusta per voi. D'altra parte, se state cercando di sviluppare il vostro stile personale e di creare un'immagine coerente, uno stylist può essere la scelta migliore. Ricordate che entrambi i professionisti hanno lo scopo di aiutarvi ad apparire al meglio e a sentirvi sicuri di voi stessi.
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der-papero · 9 months
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L'altro ieri, quando ho attraversato la frontiera di Chiasso, davanti a quel tabellone enorme con su scritto BENVENUTI IN ITALIA mi son tornati alla mente gli anni di Milano, per tutta una serie di motivi.
Su Milano non ho mai scritto nulla qui, sebbene ci abbia passato ben 10 anni della mia vita, perché non c'è effettivamente molto da dire. Mi ci trasferii nel 2005, subito dopo la laurea, Napoli non volle saperne di darmi una opportunità e fui costretto a partire. Dopo un anno e mezzo di convivenza con vari colleghi, mia madre decise di vendere l'unico terreno che aveva (prima della morte di mio padre, poi lì tutto cambiò) per donarmi i soldi e comprare la mia prima casa, in periferia, perché nun aggie crisciut a figliem pu' fa' campa' cu' ll'ate, e poi, come capita praticamente a tutti, entrai in quel loop lavoro-casa-uscite in centro a Milano nel weekend, in pratica avevo iniziato a vivere rassegnatamente il resto della mia vita. Mai mi era passato per la testa, ma manco lontanamente, di andare via, all'estero poi, figuriamoci, avevo accettato che quello fosse il mio futuro, al punto tale che, al grido meneghino di lavora e non rompere i coglioni, mi ero dimenticato delle mie origini, di Cri, snobbavo la mia terra e la mia gente, arrivando al punto da dare forse il dolore più grande a mia madre, quello di dimenticarmi pure di lei. Questo fino al 2015, dove, a causa di tanti eventi scorrelati da tutta questa zuppa, la mia vita crollò, feci casini su casini, mi arrivò addosso uno tzunami che mise in discussione tutto, e in questa tempesta feci le valigie e mandai tutto affanculo. Se questo sia stato un errore o meno, dopo 6 anni di Germania, devo ancora capirlo.
Ad ogni modo, quello che mi ha portato alla mente la scritta sul pannello alla frontiera è quella sensazione di "essere tornato a casa", che non ho più sentito da quando son partito. Quando mi trasferii per vivere al Nord, ci vollero un paio di anni, ma, considerando quello che ho scritto prima, ogni volta che tornavo a Milano, alla vista del pannello della Tangenziale Est, sentivo di essere tornato a casa, in un certo qual modo riuscivo a percepire la separazione tra la mia vita prima e quella dopo, e Milano la sentivo come casa mia, anche se non mi aveva mai accolto nel senso campano del termine, ma di fondo non avevo nemmeno mai chiesto più delle opportunità che mi ha dato, un legame di interesse che andava bene ad entrambi, di quelli che non ti fai domande.
Il punto è che, in 6 anni di Germania, al contrario, quando torno non sento la stessa cosa. Non ho mai accettato che la mia vita sia lì, ho sempre rifiutato di parlare una lingua che non fosse la mia (al punto da schifare anche l'italiano, considerandolo una forzatura rispetto al mio dialetto), non ho più sentito quel piacere di tornare di nuovo a casa dopo una lunga vacanza. Adoro quando le persone mi dicono "bentornato in Italia", perché rovesciano i termini e dipingono la Germania come un posto alieno, un luogo che non mi appartiene, casa mia è qui. A parte il discorso "soldi", l'unica cosa di cui sono grato alla Germania è avermi ridato la mia famiglia, mia madre ha ritrovato un figlio perso, e guardandomi indietro sono felice di poter dire che l'essere terrone mi ha salvato da una vita che non meritavo.
Però vi ho già annoiati abbastanza, quindi per ripagarvi vi giro il menù del giorno.
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