Tumgik
#ma questo è scemo
chiusadentrose · 2 years
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salvati tanti nuovi meme quindi direi memini mandazione
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angelap3 · 2 days
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-eeeh mi dimenticavo di dirle che….
-Dica.-
-Che ho una voglia di fare l'amore con lei che non si può immaginare, ma questo non lo dirò mai a nessuno…soprattutto a lei….mi dovrebbero torturare per farmelo dire….-
-Dire cosa?-
-Che ho una voglia matta di fare l'amore con lei, non una volta, tante volte….ma a lei non glielo dirò mai, solo se diventassi scemo lo direi….direi che farei l'amore con lei anche ora, qui, davanti casa….per tutta la vita….-
La vita è bella
Notte ✨✨✨
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massimoognibene · 11 days
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- Non è vero che in questo governo non ci sono donne e uomini colti...
- Ma sei scemo?
- Non mi hai lasciato finire.
- Sentiamo, continua...
- Donne e uomini colti in fragranza di reato.
- Ah, ecco.
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t1chiamostellin4 · 3 months
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L'ansia mangia quando con lei non vado d'accordo
Fuori un'altra guerra scoppia, io non me ne accorgo
Dentro ne ho una bella grossa pezzi di me muoiono
Quante volte ci pensi alla morte? Io, fra', un botto
L'ansia mangia quando con lei non vado d'accordo
Fuori un'altra guerra scoppia, io non me ne accorgo
Dentro ne ho una bella grossa pezzi di me muoiono
Quante volte ci pensi alla morte?
A me serve amore però a lei le serve spazio
Mostrarti chi sono forse non mi serve a un cazzo
Dentro sono orribile fingo, ma non mi piaccio
Mi sembra impossibile pensare che mi salvo
L'habitat della musica ha dinamiche impostate
Il mercato musicale non è che offra varie strade
A volte è proprio chi fa bella musica che cade
A volte vedi solo merda e culi da leccare
Anche se non mi amo molto so di essere unico
Tu che fai lo scemo lì lo sai di essere un numero?
Credi alla lealtà ma la realtà ti sveglia subito
Come quando dichiari amore e lei ti fa, "Sei stupido?"
(Ma sei stupido?)
L'ansia mangia quando con lei non vado d'accordo
Fuori un'altra guerra scoppia, io non me ne accorgo
Dentro ne ho una bella grossa pezzi di me muoiono
Quante volte ci pensi alla morte? Io, fra', un botto
L'ansia mangia quando con lei non vado d'accordo
Fuori un'altra guerra scoppia, io non me ne accorgo
Dentro ne ho una bella grossa pezzi di me muoiono
Quante volte ci pensi alla morte?
Bella frate', ho visto, hai conquistato un disco d'oro
Peccato che il contratto che hai firmato ti fa fuori
Un ragazzino mi chiede un consiglio, come posso?
Appena fai due numeri vedrai chiamano loro
La tua direzione la dà il capo quando sbava
L'arte insegue il mercato, ma non vede la strada
Io cerco le regole e dei modi per infrangerle
Sentirmi così intensamente solo mi fa piange'
Ho dei pensieri strani a lei farei del male fisico
Per farle sentire cosa ho dentro e quanto tanto mi spaventa
Oh, adesso ti impressioni? Il mio dolore è un eufemismo
Non lo sai quello che sento, però lo vorrei tantissimo
Okay, questo mondo mi fa schifo, lo allargo
Lei vive come un cyborg, io la svito, è in allarme
La vita è agire mi agito e la schivo parlando
Per risolvere i problemi che ho non serve parlarne
I rapper che sentivi mo ti fanno imbarazzo
Perché quando cresci non ti rappresentano un cazzo
Sembra più un gioco di ruolo che una realtà di fatto
Vorrei più una poco di buono che quel culo rifatto
L'industria musicale segue i quattordicenni
Certi amici se ne vanno proprio quando li cerchi
Su un pianeta di sconfitti ridono quattro vincenti
Poi sei te con quattro spicci a fare i danni all'ambiente (tu-tu-tu)
Non me ne fotte nulla dei temi di attualità
Se non decifri cosa hai dentro, non saprai cosa c'è fuori
Tu puoi fare cento dischi se non c'è la qualità
Era meglio niente
Ci odio tutti quanti non scusate i toni
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sottileincanto · 5 months
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"- Hai cambiato letto.
- Sì.
- Quando?
- Non mi ricordo. Saranno quindici anni.
- Questo ha il cassettone.
- Sì.
- E non m’hai detto niente?
- Scusa.
- È una questione di rispetto.
- Lo so, scusa.
- Mettiti nei miei panni, in quanto mostro sotto il letto, la struttura del letto ha un ruolo fondamentale per il corretto svolgimento del mio lavoro. Se tu me la cambi, ci va di mezzo la qualità del servizio.
- Mi rendo conto.
- Non vorrei dovermi rivolgere al sindacato.
- Vedo cosa posso fare.
- Grazie.
- Aspetta… io ho un mostro sotto il letto?
- Avevi. Abbiamo lavorato insieme dal ’90 al ‘98. Ti risulta?
- Forse.
- Mi chiamavi Tommyknocker, te lo ricordi?
- Ah già.
- Cos’era?
- Un brutto film tratto da un brutto libro di Stephen King.
- Ti faceva così paura?
- Non l’ho mai visto. Mi faceva paura il nome.
- Il nome. E le dita. Te le ricordi le dita? Dita lunghe, dita di morto, dita con falangi magre che graffiavano e spiavano, e poi chissà, occhi vuoti, tre file di denti, tutto quello con cui la fantasia poteva torturate un bambino. Scivolavo nel buio come un insetto, come un annegato. E mentre mamma e papà litigavano nell’altra stanza, tu chiudevi gli occhi e fissavi il muro. Perché la regola era…
- Che se ti vedo, mi prendi.
- Che se mi vedi, ti prendo. Non ci siamo più sentiti. Com’è?
- Ho avuto un sacco da fare.
- Vuoi che ti faccia paura?
- A te farebbe piacere?
- Ma sì, in ricordo dei vecchi tempi.
- Va bene.
- Allora adesso allungo una mano e ti afferro un piede.
- Okay.
- Com’è?
- Ho molta paura.
- Non sembra.
- No, no, davvero, sono pietrificato.
- Non è vero.
- Invece sì.
- Smettila di essere condiscendente. Lo capisco quando fingi.
- Scusa, è che c’ho la testa da un’altra parte. Mi sono arrivati un sacco di lavori tutti insieme, un mucchio di scadenze, e poi…
- E poi?
- Lasciamo perdere.
- No, no, dimmi.
- Non è per sminuirti, è che adesso mi fanno paura cose diverse.
- Tipo?
- Beh, così su due piedi.
- Dai, magari mi aiuta, facciamo un corso di aggiornamento.
- I parcheggi a esse.
- Cioè?
- Mi fanno paura i parcheggi a esse. Non li so fare. Vado nel panico.
- Ma come faccio a farti parcheggiare qua nella tua stanza.
- C’hai ragione.
- Qualcos’altro?
- Le raccomandate.
- Le lettere?
- Sì, le buste delle raccomandate. Di solito è una multa, ma c’ho sempre paura che sia qualcosa di peggio. Una di quelle cose che ti rovina la vita.
- Mi potrei vestire da postino…
- Ma non è il postino in sé, è più…
- La busta, ho capito. Non posso passarti buste da sotto il letto, dai.
- No, no, chiaro.
- Mi sentirei uno scemo.
- I debiti.
- Eh?
- Mi fanno molta paura i debiti. L’idea di essere in debito. Mi mette ansia.
- Sì, va bene, ma pure questo è astratto.
- Poi, fammi pensare…
- Guarda, forse è il caso che la chiudiamo qui.
- Vediamo, ho paura di non essere quello che ho detto di essere. Capisci? Un bel giorno dover andare in giro e spiegare a tutti che mi sono sbagliato, che non è vero che so fare quello che ho detto di saper fare.
- Va bene, ho capito, facciamo che ci aggiorniamo…
- Ho paura che sia troppo tardi.
- Per cosa?
- Per tutto. E che ogni giorno sia troppo tardi per una cosa nuova.
- Così no, però, così non va bene…
- Vorresti che avessi paura di qualcosa di più concreto, vero? I mostri magari. I fantasmi,gli alieni?
- Esatto! Esattamente! È proprio quello che cercavo di dirti.
- Ma magari.
- Come magari?
- Magari ci fossero i mostri, magari ci fossero gli alieni, magari ci fosse qualcosa che si muove nel buio. Io ci spero che le cose che mi facevano paura da bambino siano vere. Io ci spero che nel buio ci sia qualcosa, perché significherebbe che non sono solo in quel buio. Che non è tutto qua.
- Basta, ti prego.
- E poi ho paura di me.
- Davvero non…
- Delle mie ipocrisie, delle mie nevrosi, della mia malignità, di una sveglia sul cellulare con scritto sopra “pagare tasse”. E più di tutto…
- No…
- Ho paura perché credo di aver finalmente capito perché ho paura.
- Smettila…
- Ho paura perché credo di essere come uno di quei quadri impressionisti. Quelli che da lontano sembrano belli e sensati e più ti avvicini più ti accorgi che non c’è niente, sono solo macchie di colore. Ed è quello che penso di me.
- Cristo santo. Davvero?
- Sì.
- Io… cavolo, è… è…
- È?
- Terrificante.
- Lo so.
- Oh no.
- Cosa?
- Sei diventato il mio mostro sopra il letto."
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Testo: Nicolò Targhetta
Grafica: Amandine Delclos
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haiku--di--aliantis · 2 months
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L'incomunicabilità tra uomo e donna è un problema noto, evidente a chiunque ma irrisolvibile. E comunque: chi l'ha detto che ogni problema debba essere necessariamente risolto? Le donne devono restare un mistero, per gli uomini. E gli uomini se possibile anche più enigmatici, per le donne. In fondo, l'incomprensione reciproca è proprio quello che esaspera, fa incazzare ma alla fine scatena voglie e pruriti irresistibili. Perché devi essere così... Non ti capisco, ma ti amo anche per questo. Prendo tutto il pacchetto. Non vedo l'ora di passare un weekend insieme, lontani da tutto. Soli, io e te. A parlare e, testardi, continuare reciprocamente a non comprenderci d'amore.
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-Quanto sei bella...
-Quanto sei scemo!
-Fanculo, stronza...
-Anche io. Tanto! Scopami...
-Girati...
-T'avevo detto sc... ahiaaa. Sei uno stronzo...
-Zitta e coopera...
-Mmmmh si... si...
-Allarga di più 'sto culo e alza i fianchi...
-Dai... ti va bene così? Mmmmmmh...
-Aaah... ti piace da morire! Lo sai che cosa sei, no?
-Una puttana. Ma tu non resisti, senza me; perciò ora baciami e leccami tutta...
-Mmmmmh... Sai di buono. Il tuo odore mi possiede la mente. Quanto sei bella...
-Quanto sei scemo!
Aliantis
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Tienimi dentro te (Fabio Concato)
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fatalquiiete · 2 months
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In un paesino un gruppo di persone si divertiva con un uomo noto come lo "scemo del paese", un povero cristo che viveva svolgendo piccoli lavori e di elemosina.
Ogni giorno queste persone incontrando lo “scemo” al bar si divertivano dandogli la possibilità di scegliere tra due monete da 1 e 2 euro e una banconota da 5 euro e lui puntualmente sceglieva sempre le due monete anziché la banconota, e ciò è inutile dirlo era motivo di derisione.
Un giorno, un signore che guardava il gruppo divertirsi alle spalle del povero uomo, lo chiamò in disparte e gli fece notare che è vero che prendeva due monete ma che le stesse insieme valevano meno della singola banconota, a questo punto lo “scemo” rispose: “Signore lo so bene, non sono così scemo. La banconota vale due euro in più, ma il giorno in cui la sceglierò, il gioco finirà e non “vincerò” più le 3 euro al giorno.”
Questa storia finisce così ma non prima di aver tratto alcune conclusioni:
1) Chi sembra fesso, non sempre lo è;
2) Coloro che presumono di essere più intelligenti, spesso sono i fessi della situazione;
3) Un’ambizione smisurata può finire per tagliare una fonte di reddito sicura.
Ma la conclusione più interessante che possiamo trarre da questa storia è che ciò che conta non è quello che gli altri pensano di te, ma quello che tu pensi di te stesso.
Perché, guardate, il vero intelligente non è colui che sembra esserlo ma colui che lo dimostra.
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der-papero · 10 months
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Finalmente qualcuno si è degnato di fare un video educativo su questo argomento.
Io mi sono sempre chiesto come faremo mai a pretendere una sana convivenza civile su temi più complessi se non riusciamo nemmeno a rispettare questo BANALISSIMO ARTICOLO DEL CDS, che è una delle nostre pochissime leggi scritte in una maniera così semplice che pure un laureato come quella testa di cazzo del mio cognato potrebbe arrivarci, e invece no, lui viaggia dove gli pare, perché comanda lui (e meno male vota pure PD, figuriamoci se fosse stato "dell'altra sponda"):
Art. 143, comma 1: I veicoli devono circolare sulla parte destra della carreggiata e in prossimità del margine destro della medesima, anche quando la strada è libera.
Art. 143, comma 5: Salvo diversa segnalazione, quando una carreggiata è a due o più corsie per senso di marcia, si deve percorrere la corsia più libera a destra; la corsia o le corsie di sinistra sono riservate al sorpasso.
Basterebbe l'applicazione di questo articolo scemo per cambiare totalmente il volto della sicurezza delle nostre strade (ma del resto si fa prima ad invocare un abbassamento dei limiti di velocità, le foglie di fico sono la soluzione italiana per tutto), ma ce la faremo? Non ce la faremo.
Più che rebloggarlo qui, vi invito proprio a farlo girare sulle vostre chat di gruppo delle pancine felici, l'associazione genitori-insegnanti, gli amici della bocciofila, i compagni del liceo, perché davvero non se ne può più, e a quanto pare non basta bestemmiare, perché la gente manco ci guarda nello specchietto retrovisore in autostrada, del resto devi guardare solo avanti, a che cazzo serve vedere che accade dietro, giusto? (se non vogliamo proprio considerare i figli di troia che lo vedono e se ne fottono)
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tiaspettoaltrove · 3 months
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Sì, io i tatuaggi li considero osceni. E non posso farci niente.
Non trovo nemmeno un reale, unico, vero motivo per cui dovrei apprezzare i tatuaggi. Anzi, per molte ragioni, mi fanno arrabbiare. Iniziamo dal principio: di quello che fanno gli uomini non potrebbe fregarmene di meno. Di quello che fanno le donne, invece, sì. Perché le amo. E quindi, qui, c’è il primo cortocircuito pazzesco: avete il corpo femminile, in alcuni casi la cosa più bella del mondo, e voi che fate? La deturpate coi tatuaggi. Non lo accetterò mai. Mi metto le mani nei capelli ogni volta che ci penso, ogni volta che penso allo spreco, alla violenza di un gesto del genere, alla mancanza di rispetto verso il vostro stesso corpo. Avete (quasi) sempre quei cavolo di problemi di autostima, lo sappiamo eh. Ma questo vi autorizza, in un masochismo esasperante, a fare scarabocchi su quella pelle così delicata, soffice, morbida, profumata? Sapete come la penso, sapete quanto io sia un amante della libertà, non è questo il punto. Fate quello che volete, logicamente, non devo certo dirvelo io. È che mi fa imbestialire il fatto che non vi amiate. E no, non mi venite a dire che una ragazza che si ama davvero si fa i tatuaggi, perché non ci crederò mai. Mi spiace. Sapete quante volte mi capita di vedere una ragazza tatuata e pensare, tra me e me: “Che peccato”? Tante, davvero tante. Eppure questo è il mondo di oggi, ennesima cosa che va accettata. Ma io non l’accetto comunque, e come sempre me ne resto in disparte, per conto mio, senza far del male a nessuno, senza offendere la specificità di nessun individuo che fa una scelta libera. Qui si fanno solo ragionamenti, analisi. Ci sarebbe poi la questione più alta, ne vogliamo parlare? Perfino nella Bibbia, v’è l’esortazione a non marchiarsi coi tatuaggi. Personalmente parlando, essendo Dio l’unica essenza e totalità in cui credo fermamente con tutto me stesso, non posso non tenerne conto. Gesù Cristo è l’unica vera via, ma a differenza dei tatuaggi non va di moda. Torniamo ai livelli più bassi della materialità e della carne umana: non riuscirei ad avere una relazione interpersonale sentimentale, degna di questo nome, con una ragazza che abbia un tatuaggio. Voi lo vedete come un mio limite, e accetto questo vostro pensiero. Intendiamoci: mi confronto tutti i giorni con ragazze che vivono e pensano diversamente da me, e ad alcune voglio anche molto bene. Non mi prendete per scemo, insomma, so restare al mio posto senza tapparmi gli occhi e le orecchie per ventiquattro ore al giorno. Ma, ecco, diciamo che certi usi e costumi non li capisco proprio. Non riesco. Vengo da un’altra epoca? Da un altro mondo? Può darsi. Eppure, quando vedo il corpo nudo e la pelle bianca, candida e immacolata di una ragazza, è tutta un’altra storia. È, quella sì, una vera opera d’arte. Probabilmente la più bella. Non sprecate mai il vostro valore, che può essere immenso. Sopra ogni cosa: amatevi. Ma amatevi davvero. Fate l’amore con voi stesse, e non solo infilando le dita tra le gambe. Desideratevi, rispettatevi, ascoltatevi.
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ilpianistasultetto · 1 year
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"Studia, studia figlio mio o ti ritroverai come me e tuo padre, due poveri disgraziati sempre a far di conto con le dita sulla punta del naso. Sempre a lavorare 12 ore al giorno senza mai una soddisfazione”
E così è andata. Ricordo solo che nessun genitore ti diceva cosa era meglio studiare. Un po’ perché non lo sapevano neanche loro, povera gente che a malapena sapeva mettere la propria firma, un po’ perché difficilmente si dava ascolto ai genitori. L’adolescenza  è un’età ribelle, quella che porta sempre a fare il contrario di ciò che dice la gente adulta ecosì è andata con quasi tutti i miei compagni di scuola ,  chi figlio di metalmeccanico, chi di piccolo impiegato, artigiano o piccolo commerciante. Chi è diventato medico, chi architetto, chi ingegnere, chi psicologo o sociologo, chi docente o  dirigente di qualche ente.  Si veniva tutti dalla scuola statale, tutti dal liceo. Poi ognuno di noi ha scelto la strada per lui migliore. Oggi no, questa regola non vale più. Oggi devi scegliere già dalle elementari. Si viene plasmati per il lavoro che serve e non per il lavoro che piace. Negli ultimi anni il liceo ha perso metà dei suoi iscritti. Sembra non servire più a niente la conoscenza del latino o del greco, come non serve la grammatica o la filosofia. Oggi sono gli adulti a decidere cosa va studiato e si decide tenendo conto della manodopera che serve al Paese. Spiace solo che i giovani si siano fatti irretire da questo meccanismo perverso. Non più l’essere umano al centro del mondo ma solo l’essere lavoratore e se non entri nel meccanismo ti fanno sentire un fallito. Niente lavoro, niente riconoscimento sociale. Non ci sarà più il filosofo, il poeta, il pittore, il musicista, lo scemo  del villaggio ma sarà tutto un villaggio globale dove ognuno ha i suoi pulsanti da premere, le sue padelle da spadellare, il suo schermo di computer per progettare. Forse diventando troppo grandi si diventa pessimisti ma questo mondo futuro a me proprio non piace. @ilpianistasultetto
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bicheco · 5 months
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Fratello d'Italia
Adesso tutti a parlare male di Pozzolo. Ma Pozzolo è uno che se lo inviti al poligono di tiro, arriva e si presenta con una torta. Tutto questo per dire che Pozzolo non è cattivo: è scemo.
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arreton · 7 months
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L'ambiente da palestra lo trovo abbastanza desolante e pure abbastanza sessista: se non si parla di esercizi e diete, argomenti comprensibili dato il contesto e pure interessanti, si parla di auto e calcio; i maschi sono machi montati, un esempio uno degli istruttori che ha sempre una faccia scocciata ed i muscoloni sempre ben in vista; le femmine quando non sono delle foglioline fragili sono delle femme fatale forzute che ci provano con gli istruttori e che si truccano pesante per andare in palestra, ma ci sono anche le donne in carriera/casalinghe annoiate che vanno in palestra per correggere non so che cosa e socializzare. L'istruttore che dovrebbe essere anche posturologo ecc sembra un bufalotto scemo con la panza e le spallone da ex allenato; l'unica istruttrice femmina è a metà tra l'esaltata e la scocciata quindi alterna momenti da discoteca a momenti dove le si legge in faccia che le scoccia da morire. I ruoli sono abbastanza fissi: i maschi fino ad una certa età sono virili, muscolati, uomini in carriera che vogliono mantenersi belli o maschioni col bicipite che scoppia e poi gli anziani; le femmine a parte le anziane e le casalinghe o quelle fragiline sono delle femme fatale in cerca di maschioni. A questo proposito ho trovato abbastanza patetico da parte della istruttrice dire ad un ragazzo – credo sui vent'anni, alto e slanciato ma mingherlino, corpo insomma non "virile" culturalmente inteso come "maschio" – dirgli: forza con quell'esercizio, mettici più energia, fallo più da maschio.
E tutto questo negli orari in cui solitamente c'è poca gente, quasi nessuno. Non so immaginare a che spettacolo assisterei se frequentassi gli orari dove c'è più gente. Per curiosità scientifica forse dovrei fare questo esperimento.
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lavitafattapuntino · 7 months
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Sei pessimista perché fino a poco tempo fa sei stato circondato da persone del cavolo che ti hanno sempre e solo sottolineato i tuoi difetti o calpestato il tuo essere buono... E quindi ti sei rifugiato nell'unico mondo che non ti tradirà mai...
Quello dei sogni é un mondo facile da raggiungere... Ma è difficile abbandonarlo perché dentro di te senti che finirai con l'essere di nuovo ferito e questo fa paura... Credimi lo so....
Sei stato tu a tirarmi per le caviglie e mettermi con i piedi per terra, io prima di conoscerti vivevo tra le nuvole e non me ne fregava nulla di cosa accadeva nel mondo... Ma poi sei arrivato tu... Che per una volta nella vita mi ha dato uno schiaffo svegliandomi, perché il tuo essere gentile premuroso nei miei confronti mi ha fatto capire che volevo vivere finalmente per la felicità di qualcuno... E quel qualcuno sei tu scemo, é solo perché ci sei tu che ho deciso di ricominciare a vivere...
Lavitafattapuntino
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tomarobertm · 2 months
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LA STORIA DELLO SCEMO DEL PAESE
In un paesino un gruppo di persone si divertiva con un uomo noto come lo "scemo del paese", un povero cristo che viveva svolgendo piccoli lavori e di elemosina.
Ogni giorno queste persone incontrando lo “scemo” al bar si divertivano dandogli la possibilità di scegliere tra due monete da 1 e 2 euro e una banconota da 5 euro e lui puntualmente sceglieva sempre le due monete anziché la banconota, e ciò è inutile dirlo era motivo di derisione.
Un giorno, un signore che guardava il gruppo divertirsi alle spalle del povero uomo, lo chiamò in disparte e gli fece notare che è vero che prendeva due monete ma che le stesse insieme valevano meno della singola banconota, a questo punto lo “scemo” rispose: “Signore lo so bene, non sono così scemo. La banconota vale due euro in più, ma il giorno in cui la sceglierò, il gioco finirà e non “vincerò” più le 3 euro al giorno.”
Questa storia finisce così ma non prima di aver tratto alcune conclusioni:
1) Chi sembra fesso, non sempre lo è;
2) Coloro che presumono di essere più intelligenti, spesso sono i fessi della situazione;
3) Un’ambizione smisurata può finire per tagliare una fonte di reddito sicura.
Ma la conclusione più interessante che possiamo trarre da questa storia è che ciò che conta non è quello che gli altri pensano di te, ma quello che tu pensi di te stesso.
Perché, guardate, il vero intelligente non è colui che sembra esserlo ma colui che lo dimostra.
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haiku--di--aliantis · 3 months
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"I bei libri suscitano in te delle domande. I cattivi lettori si aspettano risposte alle loro domande."
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Per te sono sempre stato un libro aperto. In questo di sicuro ho sbagliato. Devi sempre conservare molto mistero, su te stesso e non bisognerebbe mai svendersi, aprirsi completamente, con una donna. Ti ho consentito in buona fede di capire quanto ti amassi e tu ti sei sdraiata su di me. Ho perso attrazione, ai tuoi occhi. Che scemo totale! Ma comunque ho adorato ogni centimetro quadro della tua pelle a contatto con la mia. E ogni piccola, dolce parola, o frase al cianuro che sussurravi al mio orecchio.
"Tu hai solo bisogno di me."
È vero; e non è cambiato nulla. Solo che tu con me non ci sei più. Tutto qui. Si, si: ci sto attento ai "tutto qui, quo qua", ma ogni tanto uno mi sfugge...
Aliantis
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scogito · 2 years
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Ecco come ti hanno rincoglionito il cervello e cancellato la possibilità di evolvere.
Questo è il vero Reset. Tutto ciò che ruota attorno alla materia (regole, politica, salute ecc) è soltanto il mezzo con il quale tu devi restare schiavo e scemo.
E se credi che la storiella del fasullo equilibrio 'accetta la realtà per come è perché bene e male non esistono', sia reale, allora hanno ottenuto ciò che gli serve.
Perché sei tu che gli servi. Nello stato di zombi spirituale.
Quel pensiero è il campo d'azione di tanti guri che te la raccontano omettendo il resto, e dunque convincendoti che va bene così, perché tutto è utile e ti arriva proprio perché ti serve.
Parziali verità, come sempre.
Questo pensiero genera inetti, passivi e stolti. Genera irresponsabili, immaturi, incapaci di autocritica, inefficienti nella logica, emozionalmente malati e cronicamente fessi (vedi la gratitudine a palate anche sulle ingiustizie).
Tutto col contorno sovrano del non-giudizio. Anch'esso distorto e mutato nell'incapacità di auto osservazione. Perché chi non discerne bene e male non è un Essere umano, ma un robot.
Un burattino.
Quello che 'ti serve' è che tu apra gli occhi, non che accetti lo schifo. Se non comprimi questo schifo, ma anzi lo scambi per la giusta via stai creando il tuo personalissimo reset.
Non si deve scambiare il servizio del male con il suo scopo.
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