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#malanni
ninoelesirene · 8 months
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Che notizia portano questi (in)attesi anticorpi del cuore? Possiamo dirci portatori sani o siamo immuni? Cosa perdiamo o cosa teniamo, alla prova del tempo? La differenza è tutta lì. I sentimenti smettono di essere malanni quando diventano scelte.
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daimonclub · 5 months
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Un buon libro per Natale
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Albero di Natale di libri Un buon libro per Natale, in questo periodo di feste e di pandemia vi consiglio Curarsi con i libri un regalo intelligente per tutti che sfrutta i rimedi millenari della letteratura per lenire molti dei nostri disagi. Nel momento in cui ci si chiede il significato ed il valore della vita, si è malati. Sigmund Freud Qualunque sia il vostro disturbo, la nostra ricetta è semplice: un romanzo (o più d'uno) da leggere a intervalli regolari. Ella Berthoud e Susan Elderkin Non limitarti a dire che hai letto libri. Dimostra che attraverso loro hai imparato a pensare meglio. Epitteto Biblioterapia, ramo della medicina che cura certi disturbi dell'esistenza con la somministrazione di opere di narrativa. Ella Berthoud e Susan Elderkin I libri sono la cura per ogni malessere, ci mostrano le nostre emozioni, una volta, e poi ancora una, finché non riusciamo a dominarle. D.H. Lawrence La malattia è il medico al quale prestiamo più attenzione; alla gentilezza, alla conoscenza, facciamo solo promesse; al dolore obbediamo. Marcel Proust Scegliete sempre un libro che vi faccia fare bella figura se passate a miglior vita prima di averlo finito. P.J. O'Rourke In questo periodo di feste, e purtroppo di pandemia, voglio consigliare Curarsi con i libri, veramente un ottimo libro che potrebbe essere l'oggetto di un regalo intelligente un po' per tutti, proponendone sia una piccola sintesi introduttiva degli autori stessi, sia un paio di pagine relative al Natale. La letteratura si basa fondamentalmente sul linguaggio, e quest'ultimo è stato elaborato nel corso dei secoli per comunicare, vale a dire per mettere in comune quello di cui c'è bisogno, ovvero condividere informazioni, dati, notizie, storie, consigli, esempi, ammonimenti, leggi, e naturalmente gioie e dolori. Ecco, non sempre una buona e rapida comunicazione è alla base delle nostre relazioni e soprattutto dei rapporti tra medici e pazienti. Le varie problematiche sono dovute sia ad una certa disorganizzazione della nostra società, sia ad una certa ignoranza e incapacità dei vari attori della stessa. Per questo il linguaggio e la letteratura possono sempre servire, oltre che a migliorare le nostre conoscenze, anche a stimolare la comunicazione effettiva tra i vari artefici delle diverse attività umane, migliorandone così la qualità e l'efficacia. In ogni caso spero comunque che questi miei suggerimenti possano almeno aiutare tutti ad essere un po' più disponibili e ad avere più a cuore sia la cura di noi stessi, sia quella dei nostri simili e dell'ambiente in cui viviamo. Carl William Brown
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Natale nella vecchia Londra Curarsi con i libri I farmaci che prescriviamo non si trovano in farmacia quanto in libreria, in biblioteca, oppure sul proprio lettore di e-book. Siamo biblioterapiste, e i libri sono i nostri ferri del mestiere. La nostra farmacopea include balsami balzachiani, lacci emostatici tolstoiani, pomate di Saramago e purghe di Perec e Proust. Per compilarla abbiamo spulciato duemila anni di letteratura in cerca delle menti più brillanti e delle letture più ricostituenti, da Apuleio, che nel II secolo scrisse L'Asino d'oro, ai tonici contemporanei di Ali Smith e Jonathan Franzen. La biblioterapia è diffusa, sotto forma di libri di auto-aiuto, da alcuni decenni. Gli amanti della letteratura, tuttavia, utilizzano i romanzi come rimedio, più o meno consapevolmente, da secoli. La nostra fiducia nell'efficacia della narrativa come forma migliore e più pura di biblioterapia si basa sulla nostra esperienza con i pazienti ed è corroborata da una valanga di aneddoti. A volte è la storia che affascina; a volte il ritmo della prosa che lavora sulla psiche, calmandola o stimolandola. A volte un pensiero o un atteggiamento suggeriti da un personaggio che si trova invischiato in un dilemma simile. In qualsiasi caso i romanzi hanno il potere di trasportarci in un'altra esistenza, e farci guardare il mondo da un altro punto di vista... "Leggere uno scrittore, per me, non è solo avere un'idea di quello che dice, ma anche partire con lui e viaggiare in sua compagnia" disse André Gide. Nessuno torna da un simile viaggio come la stessa persona. Qualunque sia il vostro disturbo, la nostra ricetta è semplice: un romanzo (o più d'uno) da leggere a intervalli regolari. Alcuni trattamenti porteranno a una completa guarigione. Altri invece vi porteranno semplicemente conforto, dimostrandovi che non siete soli. Ma tutti, alla fine, offriranno un temporaneo sollievo dei sintomi, grazie al potere di distrarre e trasportare della letteratura... Come per ogni medicina, il trattamento deve essere sempre concluso per ottenere i migliori risultati. Ella Berthoud e Susan Elderkin
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Canto di Natale di Charles Dickens Canto di Natale di Charles Dickens e Natale in casa Cupiello di Eduardo De Filippo Natale può essere uno di quei momenti in cui vi sembrerà di dover affrontare tutti i vostri problemi in una volta sola. Se avete una famiglia numerosa sarete in trappola sotto lo stesso tetto insieme a una notevole quantità di parenti (v. Famiglia, gestire la propria), che potrebbe includere un certo numero di bambini sovraeccitati (v. Maternità; Paternità; Intrappolati dai bambini). È probabile che in un mese spenderete tanto quanto, di norma, spendereste in tre (v. Al verde, essere al); di sicuro mangerete troppo (v. Gola; Obesità), farete molta aria (v. Flatulenza) e forse vi verrà pure la diarrea (v. Diarrea), o magari il contrario (v. Costipazione), e alla fine pagherete anche pegno per aver bevuto troppo (v. Sbornia, postumi della; oppure, se siete reduci da molti Natali punitivi, Alcolismo). Se siete sposati o fate coppia fissa, uno di voi senza dubbio litigherà con i suoceri e per questo potrete litigare tra voi (v. Sposati, essere). Se siete fidanzati, probabilmente sarete costretti a rispondere a varie domande personali su questa relazione (v. Coming out, fare; Bambini, essere sotto pressione per avere). Se siete single, infine, vorranno sapere perché (v. Single, essere) e questo potrà farvi desiderare di non esserlo e lasciarvi in preda a una terribile solitudine (v. Solitudine). Se non avete una famiglia numerosa, o se passate il Natale da soli con il vostro cane, potrete certamente sentirvi soli (di nuovo, v. Solitudine) o sentire la mancanza dei vostri famigliari. Tutto considerato, l'esperienza del Natale può condurre alla perdita della fede (v. Fede, perdere la) e al desiderio di chiudersi in un armadio, al buio, da soli (v. Misantropia). In queste pagine potrete trovare la cura per ognuno di questi disturbi. Come misura preventiva leggetele un po' per volta, nel corso dell'anno, e fatevi forza in vista del grande giorno. Quando arriverà, annunciate alla vostra famiglia, al partner, alla nonna o alla vostra pianta che, invece di guardare il solito film in TV, nel giorno di Natale leggerete a voce alta, intorno al camino acceso, con a portata di mano caldarroste e vin brulé, un libro per tutte le età: Canto di Natale di Charles Dickens. È una splendida storia di fantasmi. Ebenezer Scrooge: un uomo solo, vecchio, avaro, cattivo. Bob Cratchett, il suo impiegato: umile, sfruttato, maltrattato, eppure allegro. Tiny Tim, il figlio di Cratchett: adorabile, patetico, in punto di morte. Jacob Marley, un collega di Scrooge: ansioso, vendicativo, allarmista, morto. Tutti insieme raccontano una storia che ha il fascino e il con-forto di un classico per bambini ma è capace di rivolgersi anche a un pubblico adulto. Gustatevi quelle apparizioni spettrali. Restate sgomenti per l'inutile avarizia di Scrooge e per l'eterno rinvio del suo matrimonio. Versate calde lacrime di compassione per Tiny Tim.
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Natale a Napoli Fate festa con tutti, alla fine. «Sono leggero come una piuma, felice come un angelo, allegro come uno scolaretto. Sono stor-dito come un ubriaco», canticchia Scrooge. È colpa di Dickens se ci aspettiamo sempre un bianco Natale; è lui che per primo ci ha esortati a «onorare il Natale nel cuore», a fare festa e a dare agli altri tutto ciò che possiamo, in altre parole, è in gran parte responsabile per avere trasformato il Natale in quello che è adesso. Dunque, tocca a voi trasformare Dickens in una tradizione che si ripete ogni anno. Un gradevole senso di calore si diffonderà nel vostro cuore mentre leggete, e nel cuore dei vostri consanguinei. Anzi, forse scoprirete che l'anno dopo andrà ancora meglio. E se sarete soli a Natale, offritevi di leggerlo ai vicini. Con la vostra migliore voce dickensiana. Intervenendo nella loro dinamica famigliare potreste aiutarli più di quanto pensiate. Ma se vi piace il teatro, per superare tutto il trambusto di questo periodo di festa e trasformarlo in una sarabanda tragicomica sempre restando nel solco della tradizione, potreste affidarvi anche alle battute di un altro scrittore che conosceva bene le voci dei fantasmi di dentro e di quelli di fuori: Eduardo De Filippo. Natale in casa Cupiello fu rappresentato, nella sua prima versione come atto unico, il 25 dicembre del 1931 a Napoli. Intorno all'ignaro patriarca Luca Cupiello, che si occupa esclusivamente di costruire e salvaguardare il suo presepe, va in scena l'esplosione definitiva di ogni illusoria armonia familiare, una danza di ipocrisie, tradimenti e disinganni. Lo schema eduardiano della riunione di una famiglia per un ultimo grande Natale si riproporrà, in un'altra latitudine e nel primo anno del nostro nuovo secolo, ne Le correzioni di Jonathan Franzen, più o meno con gli stessi esiti: una condanna all'allucinazione e alla demenza per il capostipite. Rammentatelo, quindi, il giorno che vi troverete seduti a capotavola in una cena o in un pranzo di Natale: forse fareste bene a prenotarvi un viaggio alle Hawaii. Tratto dal libro Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno. Ella Berthoud e Susan Elderkin Sellerio Editore
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Curarsi con i libri Se amate il Natale, le feste e la letteratura potete anche leggere i seguenti articoli: Aforismi e citazioni sul Natale Aforismi divertenti sul Natale Barzellette sul Natale La fiaba del pupazzo di neve Aforismi di C.W. Brown sul Natale Pensieri e riflessioni sul Natale Numeri sul Natale Odio il natale (Umorismo) A Christmas Carol by Charles Dickens Other books by Charles Dickens Fairy tales and other stories by Hans Christian Andersen Best Christmas songs videos and karaoke Christmas markets in England Christmas markets in America Christmas markets in Italy and Germany Christmas quotes 60 great Christmas quotes Christmas tree origin and quotes Christmas jokes Christmas cracker jokes Funny Christmas Stories Amusing Christmas stories Christmas food Christmas thoughts Christmas story Christmas in Italy Christmas holidays Christmas songs Christmas poems An Essay on Christmas by Chesterton Read the full article
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silviadeangelis · 6 months
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PUGNI SERRATI
Malanni logoranti nel binario attonito allo scambio malcelato. Sfiancate esortazioni decadono sull’effimero “non nulla” scivolando nella sconfitta omologata. Dall’omero in agguato si scagliano detriti “coprispalle” alla mercè d’un parapiglia avverso il predestinato cavia innocua e benpensante a pugni serrati e senza scampo… @Silvia De Angelis
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vitadapanda · 1 year
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Napoli in festa, io con il mal di testa.
È stata una giornata proprio storta.È cominciata ieri, spero finisca stanotte. La salute già cagionevole è sotto attacco di una febbre che va e viene, lasciandomi comunque dolorante e fastidiosamente malato.Tutti i piccoli problemi di salute si fanno sentire, tra i mal di testa e i dolori alla schiena il massimo che posso fare è stare a letto. Ma ieri mattina non ce la facevo più, dopo giorni…
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E sai come fare, senza farti male
Tra i miei sbalzi frequenti d'umore
Riesci a far sembrare giusto anche un errore
Cit. "Oltre la superficie" - Laura Pausini
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veggiechannel · 1 year
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Dopo le feste influenza, tosse e catarro sono un appuntamento fisso per molte persone. Chiediamo a Marco Mazzini, naturopata esperto di Medicina Tradizionale Cinese, alcuni consigli per contrastare la formazione di catarri e capire quali alimenti preferire e portare in tavola.
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morganadiavalon · 4 months
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Quando vorresti fare una foto carina mentre ti prepari, ma poi vedi la fisiologica, il clenil e il colluttorio, e ti ricordi che sei entrata negli anta e quello che puoi fotografare sono, tutt'al più, i malanni sopraggiunti.
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mandorloinfiore · 5 months
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questo raffreddore mi sta uccidendo, va sempre peggio. quella maledetta bimbetta alla cena di natale che fingeva di truccarmi mentre mi passava tutti i suoi malanni
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elperegrinodedios · 2 months
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Pensa alle cose che ti danno gioia e non a quelle che ti danno tristezza. Pensa alla parte migliore dell'uomo, non ai suoi difetti e alla sua asprezza. Pensa a tutto il buono che hai intorno e non alle cose che non puoi avere. Pensa alle virtù di tuoi cari e amici e non a quello che non ti fa piacere.
Pensa ai progressi che hai fatto nella vita e non alle perdite che hai subìto. Pensa a tante parole gentili che ricevi e non alle ingiurie che ti hanno colpito. Pensa al bene e alla salute che hai, non ai fallimentii, ai malanni e al dolore. Pensa pure alle giornate luminose, e non a quelle nuvolose. Pensa sempre che il meglio deve ancora venire.
Pensa a tutte le tue speranze e non ai problemi del tuo passato. Pensa a tutti quei tesori che hai scoperto e non a tutti quelli che non hai trovato. Pensa a tutto il bene che puoi fare per gli altri, e non solo per te. Pensa a donare gioia a chi ti sta vicino e di sicuro, ne troverai tanta anche per te.
lan ✍️
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palmiz · 1 year
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Come dargli torto?
D'altronde, la mazzata a questa dote italiana è arrivata con i social, e se ne analizziamo l'evoluzione, da facebook che almeno aveva gruppi, "amici" etc, siamo passati in breve tempo prima a semplici e brevi tweet, poi a quelli che vanno adesso per la maggiore: unicamente foto o brevi filmati.
Dio, ci sta il momento di svago, cazzeggio, chi non ha mai guardato un video breve divertente, o stories etc, il problema grosso è l'abuso e il fossilizzarsi solo a questi.
Le prove del decadimento, sono sotto gli occhi di tutti, oltre che osservare quello che ci passa davanti, basta leggere i commenti sotto i post più vari, italiano e grammatica andati a puttane, oltre che a commenti fuori tema, il non cogliere anche semplici post ironici;
la gran parte della gente non va oltre i titoli o due righe scritte,( oltre diventa impegnativo ) però il tempo per commentare a cazzo lo trovano e Quest' ultimo aspetto forse è quello che mi lascia più basito.
Il caro Pasolini ci aveva visto lungo sul "declino di questa società" , tanto quanto un "semplice" comico per la massa italica come Paolo Villaggio, che in più di un intervista in tempi remoti non sospetti profetizzava per bene quello che sarebbe accaduto alla cultura italica.
Lo so, in pochi saranno arrivati qui in fondo.
Dovrei anch'io usare lo stratagemma di qualche tetta o culo sparsi qua e là per tenere la soglia dell'attenzione e curiosità più alta 😁.
Amen, e come al solito, per staccare da discorsi "troppo impegnati" , sfighe varie, malanni e lavoro... Parliamo di "figa" và 😅...
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abatelunare · 5 months
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A dopo...
Contrariamente al solito (è difficile lo faccia di martedì pomeriggio), esco per alcune incombenze. I miei non stanno benissimo e voglio premunirmi per evitare mi attacchino i loro malanni. Prenderò i giornali in edicola (quotidiano e guida televisiva). In più devo andare in libreria per il consueto acquisto trimestrale. Poi si vedrà. A più tardi.
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un-intruso-nel-mondo · 9 months
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Stavo cercando di fare un resoconto di questo mese passato in Calabria e nel cercare di scegliere un momento o più passati in serenità, la mia mente, nonostante io la sforzi di dire "i tardi pomeriggio passati seduto sulla riva del mare a pensare e ammirare l'orizzonte da solo durante il relax post corsetta", non ce la fa. Si fissa solo sul pensiero dei nonni sopratutto ho quel ricordo nel vedere loro mangiare pesce con gusto, gioia e bontà. Son quei momenti che vorrei rivivere nel vederli sereni e allegri, nello stare assieme. Ho sempre questa paura di perderli, perchè già è dura vederli una volta l'anno, in più quando ci sono gli anni, i malanni e gli affanni (come dice sempre nonno) è tutto più difficile. Ieri come ultima cosa al nonno ho detto non farmi brutti scherzi, miraccomando! perchè il suo peggioramento di salute dopo l'essere stato ricoverato in terapia intensiva l'anno scorso, si nota e preoccupa.
Ah e un'altro ricordo felice è quello di avergli cucinato la carbonara tanto richiesta perchè a me piace di più come la fai tu rispetto a come la fa nonna (tra l'altro per intenderci io e lui ci facciamo sempre il segno del pollice in su per dire che va tutto bene e si sta gradendo). E' stato forte riuscire a cucinare parzialmente nella cucina da nonna perchè quello è il suo regno e nessuno ci deve entrare ahaha e ridere nel vederla uscire ed entrare venti secondi dopo (perchè di più non sapeva trattenersi) era buffissimo.
I miei adorati nonni...che a volte mi domando se percepisco l'amore grande che nutro per loro❤️
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mucillo · 18 days
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Claudio Lolli - Sai com'è
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In memoria di Giovanni Pesce e sua moglie, la partigiana Onorina Brambilla ,nome di battaglia "Nori".
Sai com’è sarà forse il fatto che passano gli anni e la testa è un ricordo impazzito e non si ferma mai un cinema muto che mi parla ancora di eroi e di malanni una spina dorsale che pende solamente verso i nostri guai .
Poi nei campi affollati di morti e di sangue e gli schioppi ed i colpi brucianti nel cielo sereno con un vento scontroso, inesperto ed esangue con quel vento che avrebbe potuto anche fare di meno.
Ma ricordo non solo la guerra e il terrore in quei campi in montagna io ho visto dei fiori un miracolo assurdo che invita all’amore e di tutti quei fiori il più bello eri tu, era la Nori .
E poi il tempo di fare all’amore l’abbiamo trovato ed il luogo in campagna e in città era la giovinezza basta poco all’amore, del buio o un letto od un prato basta poco all’amore purché sia tenerezza .
Aspettavo sul ciglio guardando le stelle fissi gli occhi per sempre la strada in montagna io aspettavo da sempre le notti più belle aspettavo e arrivava la Sandra compagna .
Ci son buchi nel cuore che non sai come dire ma come è stato difficile saperti lontana tra le mani di gente che avrei fatto morire prigioniera di gente che non sa chi siamo.
Ecco qua ho una memoria che oramai non si tiene che cavalca, galoppa e mi fa stare male ecco qua il nuovo mondo e le sue sirene e non riesco davvero a pensarne uno uguale.
Sai com’è sarà forse il fatto che passano gli anni ma anche se sono morto per te sarò sempre Giovanni.
( sarò sempre...)
...............
.Il grande Claudio Lolli ha scritto una canzone molto emozionante, “Sai com’è”, che è una lettera post mortem di Giovanni a Nori.  
La canzone è stata scritta da Lolli nel testo, da Marino Severini nella musica,
Bellissimo pezzo resistente. Grandissimo Claudio Lolli e grandissimi i fratelli Severini.
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gregor-samsung · 1 year
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“ La Belaglia è una bambina bellissima di diciassette anni, la pelle bianca, lo sguardo che esce dai begli occhi dolcissimo e innocente. È snella, delicata e già con le tiepidezze della donna benché un qualche cosa avverta di una incapacità a completarsi, una maledizione che è dietro alla sua bellezza e sarà quella che vincerà (o forse perché so la sua tara e che la madre morí qui al manicomio e il fratello è nei “corrigendi” a Firenze). Quando questa ragazza è arrivata ha commosso tutte le infermiere per la sua dolce bellezza; essa non ha mai conosciuto la madre però sa che è morta qui e i primi giorni domandava alle infermiere se l'avevano conosciuta, come era fatta, come aveva gli occhi, cosa disse prima di morire ecc. Nella cartella che l'accompagna (essa proviene dall'ospedale psichiatrico di S. Salvi) c'è scritto che prima di essere ricoverata a S. Salvi era dalle suore dove si comportava benissimo, si dimostrava buona, intelligente e solerte negli studi; un giorno apparve confusa, come parlasse in sogno e sempre piú si alterò finché fu ricoverata; e da S. Salvi fu trasferita a Lucca, nel nostro manicomio, perché è domiciliata in provincia di Lucca, in un paese qui vicino, dove suo padre lavora la terra. I primi giorni che fu con noi non si distinse dunque che per la commozione che suscitava la sua dolce bellezza e i suoi davvero innocenti diciassette anni. Le domande che essa faceva su sua madre accrebbero la pietà e già si pensava di mandarla presto a casa, presso suo padre, che era venuto a trovarla e si era dimostrato affettuoso e delicato con la figlia, come uno che benché la pazzia gli abbia recato tanti malanni non rinuncia affatto né si duole di neppure uno dei suoi sentimenti.
Ma ieri la Belaglia ha cominciato a dire appassionatamente, ed ha continuato tutta la notte, con la sua tremante vocina che “è marcia, è in agonia” e mostra le due mani dicendole di un cadavere, che la sua orina è verde, e di nuovo aggiunge, con gli occhi piú belli per l'implorazione: «Sono in agonia». Anche stamani ripeteva queste idee deliranti stringendosi all'infermiera come avesse paura di qualche cosa di orrendo che ineluttabilmente si avvicinava. (Ho notato che le infermiere, molte delle quali non hanno figli, la curano con ogni garbo e, per esempio, la pettinano ogni mattina con tale cura che le trecce cadono morbide e perfette ai lati del collo, incorniciandola. E la fanciulla si presta a queste attenzioni come la pazzia non le impedisse di giudicare che alla bellezza si rende sempre omaggio.) Ho dovuto trasferire la Belaglia dal piccolo, quasi sempre composto, reparto osservazione, alla “vigilanza”. Timorosa, diffidente, verginea Maddalena che bagna di lacrime le trecce, mi ha ubbidito. Una ammalata, già molto anziana, del reparto osservazione l'ha seguita fino alla porta come le portassero via un tesoro. Immensa potenza della verginea bellezza! questa anziana malata stava sempre zitta, chiusa nella tetraggine e oggi, poiché le strappavano la fanciulla, lei sempre pallida, si è irrorata nel volto, e mi ha detto concitatamente: «Siamo sempre state insieme, non me la tolga!». “
Mario Tobino, Le libere donne di Magliano, introduzione di Geno Pampaloni, A. Mondadori (collana Oscar n° 90), 1969²; pp. 58-61.
[1ª Edizione originale: Vallecchi, Firenze, 1953]
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veggiechannel · 2 years
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Pioggia e sbalzi termici, preoccupazione e stress, ritmi di lavoro incalzanti, uno stile di vita disordinato e poco gentile, l’uso incrementato di farmaci e terapie, sono tutti fattori che concorrono a indebolire il nostro sistema immunitario, ad aumentare il nostro livello di infiammazione interna, rendendoci vulnerabili e soggetti ai malanni di stagione. Sono già in molte le persone che stano affrontando disagi quali febbre, tosse, raffreddore e dolori muscolari. Come ritrovare energia una volta superati questi sintomi?
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thegretchenimages · 4 months
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Tornare a casa vuol dire sorbirsi: conversazioni iniziate settimane prima con te non presente, conversazioni inerenti a amici/parenti con i quali parla madre e che lei stessa ti deve riferire per filo e per segno nonostante tu non sappia nemmeno vagamente chi essi siano, conversazioni per intrattenere la solitudine o le giornate lunghe di parenti perché non comprendono le vaste possibilità di intrattenimento solista che il mondo offre da anni e tu sei l'unica luce nella loro desolante vita, conversazioni a base di malanni/acciacchi/medicine/malattie e rabbia varia derivante da anni di di frustrazione pregressa MA godere di tanto vino, tanto vin santo e tante conversazioni comiche da commedie teatrali di alto livello.
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