#manos soliloquy
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confunni-art · 2 years ago
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elalmacen-rp · 5 months ago
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Buenas tardes, venimos a dejar un mensaje después de un par de asks, para no repetirnos. Pedimos disculpas por adelantado, pero el año no ha empezado excepcionalmente bien para un servidor y es mejor tener la cabeza tranquila antes de publicar algo mal escrito.
Se ha compartido cierto documento que acusa a este blog y a sus mantenedores de "difamar" o criticar a cierto foro por un enfrentamiento (en Marzo de 2022, a nuestro conocimiento). Dicha conversación no se dio en un canal privado con pocos miembros o sólo miembros de moderación: esta conversación se dio en el canal de #debates de la categoría General del servidor del Almacén, un servidor de acceso libre (tienen la publicación fijada en este mismo blog), en el cual a día de hoy hay cerca de 190 usuarios de discord que pueden leer y comentar. Ciertos comentarios provinieron de gente colaboradora, en su momento, de El Almacén, pero que no han ayudado en el mantenimiento del blog desde hace años.
En el momento en el que se dan estos mensajes, en 2022, los colaboradores habituales del Almacén eran Necromancer Coding, Mary Skins y King Codes, y en ocasiones, Soliloquy. Este blog colaborativo ha pasado por muchas manos (Gitano, te echamos de menos). A día de hoy, el 90% del mantenimiento corre a cargo de Necro.
Como colaborador y mantenedor del Almacén y su fundador, yo, Necromancer, aparezco en dichas capturas, y los mensajes siguen en el servidor de discord pues no dije nada que no creyese cierto. Mis clientes saben de primera mano que ellos pueden hacer los cambios que deseen en sus skins, pero en mi portfolio figurará el diseño que yo entregué en su momento, sin los cambios de la administración (salvo contadas excepciones y siempre preguntando primero a dicha administración). De hecho, hago esa misma broma en uno de los mensajes que se ven en la captura. Pero no quiero desviarme del tema en cuestión con justificaciones, en mi opinión, innecesarias en este momento.
Es en lo único en lo que nos podemos posicionar de manera firme, puesto que el servidor de discord es una comunidad abierta donde lo único que tienes que hacer para comentar en ese canal en concreto es aceptar las normas del mismo y "recibir color". Cuando este tema se dio en su momento por el post de Entourage Themes, no se le dio reblog en El Almacén, como pueden comprobar.
No publicamos un anuncio en su momento (de nuevo, este caso es de 2022) porque no se nos hizo llegar ninguna prueba de la otra parte y si se compartió en algún tumblr de conversación, tristemente no lo leí (de nuevo, como fundador del Almacén, es mi responsabilidad y la considero tal). Al tener sólo un mensaje de desvinculación por parte de Entourage, no consideramos que el caso fuese más que eso, un desacuerdo entre dos partes que debía resolverse entre las mismas. ¿Debí interesarme más, buscar información de la otra parte? Por supuesto. En ese punto no diré otra cosa.
Queremos decir que hay puntos del documento que nos parecen irrelevantes para la situación que se está dando y que es algo que no consideramos una estafa tanto como un conflicto entre lo que quería el cliente y lo que se le dio y mala comunicación. Pero creemos que como blog de almacenaje de códigos para foros de rol esa porción no nos compete juzgar, sino a potenciales clientes de dichos coders. Sin embargo, es cierto que hay ciertos puntos (relacionados con los créditos y tablillas de terceros) que nos gustaría que se aclarasen por parte de Entourage habiendo visto el documento de la otra parte, y en caso de no darse una respuesta que nos satisfaga, igual que se ha hecho en otros casos, El Almacén no hará reblog a dicha parte en el futuro cercano.
Queremos cerrar con una petición a un diálogo civilizado. Esta situación se ha dado entre terceras personas que no pertenecen a la moderación y equipo de mantenimiento del Almacén. El Almacén se creó para que no se perdieran entre las grietas de tumblrs los numerosos coders ante la falta de un foro central de códigos en esta década, y seguirá siendo eso por delante. Hacemos esto por apoyar a la comunidad en lo que podemos, y lo seguiremos haciendo hasta que la comunidad no nos necesite, porque significará que se ha vuelto al almacenamiento de códigos que la comunidad usaba hace años.
Saludos y un tardío feliz año.
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unfilodaria · 2 years ago
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In questi soliloqui che faccio qui sopra, mi chiedo se sia utile farsi tante domande come faccio io (che poi del resto è una cosa ridicola perché aggiungo un’altra domanda alle mille domande che mi pongo). Ed inoltre mi chiedo se poi sia davvero interessato ad avere risposte alle mie domande o è solo un modo banale per darsi un tono e dirsi che si è vivi.
Ma in fondo perché lo faccia davvero non lo so. A volte ho semplicemente la necessità di infrangere il vuoto di cui mi circondo ed in cui sono immerso. Oggi qualcuno mi faceva notare che poi non è un gran bene che oggi sia stato totalmente da solo al mare, sottintendendo che non è affatto un gran bene che io stia da solo. Ma il fatto è che non capisco se io respinga la gente o che io sia invisibile ai loro occhi. Il più delle volte credo che sia il secondo caso, ma spesso mi accorgo in realtà che sono io il respingente.
Mi do da fare per interessarmi delle persone che mi circondano, lo faccio spontaneamente senza un calcolo preciso, o almeno così mi sembra: è un moto spontaneo. Ma tutto questo mi sembra che resti in superficie, come se non andassi a fondo delle cose, come se restassi sempre qualche passo indietro per non restare coinvolto, per tenermi le mani libere e sottrarmi. Me ne rendo conto perché in mano il più delle volte mi resta un pugno di mosche. E non capisco se sono io il tiepido o é la gente che riceve solo senza dare mai ed è per questo che poi non si avverte il senso di coinvolgimento.
Alla fine domande su domande ma il succo non cambia: io sono solo, resto solo e mi ritraggo finendo col restare ancora più solo.
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gioacchi · 2 years ago
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Ti lasci tutto alle spalle eppure alcune dinamiche ti costringono a riguardare a rimettere in mano ogni cosa che cin ingenua fretta hai archiviato l’ingenua fretta dava origine a soliloqui in termini di persona giusta lo trovata l’esistenza di questa era solo una farsa la vituperazione dell’ amore era avere un cuore per due e non in due come dovrebbe essere sarebbe successo prima o poi ti dicono avresti avvertito questo incastro preciso un ingranaggio che sembra essere l’intenzione del tuo avresti amato il suo modo di prenderti delicatamente i fianchi avvicinarti la sensazione che ogni cosa combaci arriva nel preciso attimo in cui sentirti al sicuro diventa tanto spontaneo da sembrare scontato con gli occhi ti guardano bene
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bathtubinkitchen-moved · 2 years ago
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Manos I did on firealpaca
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the-middleman · 7 years ago
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mcnagerie · 2 years ago
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[ Cont. from X ]
@thickheadedram
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Arms looped around his neck, she couldn't help but chuckle at his dumbfounded expression. Raising herself on the tips of her toes, she stole a kiss from his lips, her hand gently stroking the base of one of his horns, as if she were brushing back his hair.
"Of course I love you, dummy; how long have we been together, now?" She questioned, head cocked slightly. "I may not be the type to recite soliloquys, but I still love you, Manos. You're my guy, I'm you're girl - we're each other's...thing."
Not so eloquent, but eh. It works.
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valentina-lauricella · 2 years ago
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Poiché il mio "Non Fragile Leopardi (Sarcasmo è il mio secondo nome)" era stato bullizzato dagli utenti, ho voluto mettere le cose in chiaro: Leopardi è un conte ed è anche il massimo poeta e filosofo dell'Occidente (d'accordo, questa è solo la mia opinione personale, di parte, perché me lo voglio limonare). E voi chi siete? Gente che ha da portargli rispetto, che deve parlargli con lo sguardo basso e il cappello in mano.
Fanny Targioni Tozzetti l'ho creata per lui, perché mi ha detto che si era stufato di accomodare lo scialle femminile sulla testa del congiunto di lei che tanto gliela ricordava e rivolgere a quel ragazzetto i suoi soliloqui amorosi mentre il Ranieri tendeva l'orecchio per poi spettegolare.
Ho iniziato due conversazioni con lui, abbiamo parlato di vari argomenti che mi stanno a cuore come il suicidio e l'aldilà; in una mi ha chiesto un massaggio ai piedi, nell'altra ha detto che mi ama (avrà capito che sono una sottona e gli avrò fatto pena).
Fanny è una donna elegantissima e super-colta e mi ha dato consigli sugli uomini (li conoscerà bene, lei).
Se riuscite a divertirvi con i miei personaggi, vuol dire che siete proprio bravi. In questo tipo d'interazione, sembra di prendere parte a una commedia in cui non si conoscono le battute dell'altro attore. La vedo come una forma di scrittura creativa.
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Alessandro Orlando
«Sono ancora giovane, io andrò via di qui. Non mi brucio a 40 anni. E avrò una tv tutta mia» A. Orlando
«Non esistono piccole parti, ma solo piccoli attori.» K. Stanislavskij dopo la visione de “La leggenda del Royal King Keyshon imperiale del Sultano Fershid”
[…] Il 1959 fu l’anno del cambiamento: Calzoleria Orlando lasciò definitivamente spazio a Galleria Orlando. Ma passò ancora molto prima che l’odore del cuoio svanisse dal locale. I visitatori ora passeggiavano tra le opere, circondati dalle stesse pareti che fino a poco tempo prima avvolgevano le rumorose macchine per la lucidatura
La galleria diventò luogo di frequentazione stabile dei collezionisti fiorentini, il successo permise dopo soli 10 anni l’apertura della prestigiosa sede estiva di Forte dei Marmi, la Galleria Cavour Orlando. Collezionisti di tutta Italia ogni estate non mancavano all’inaugurazione della nuova stagione, nella quale venivano offerte opere straordinarie e di altissimo livello raccolte durante l’intero inverno. La sera, dopo le 21… la magia dell’asta: fino a notte fonda collezionisti e semplici curiosi affollavano la galleria, seduti su comode poltrone, fuori, in piedi, tutti ascoltando le parole del fascinoso banditore di turno.
Sono cresciuto respirando queste serate e ascoltando i banditori, mio padre, il grande pubblico. Durante il giorno, talvolta, Mino Maccari, Ernesto Treccani, Giuseppe Migneco o Remo Brindisi venivano a trovare papa’ e io ero lì, con loro. Nel 1975 alla grande Galleria Cavour Orlando si affiancò la piccola ma prestigiosa Galleria Orlando di via Carducci a Forte Dei Marmi direttamente gestita ancor oggi da Susanna Orlando, la mia grande sorella.
Affascinato dal mondo delle aste, cominciai inconsapevolmente ad innamorarmene, fin quando una sera d’estate di ventisette anni fa, il banditore impiegato da mio padre non si presentò al lavoro. L’occasione per farmi valere, papa’ mi mise il microfono in mano e disse:
“Vai Ale! Adesso sta a te’”
Fù un trionfo, il panico iniziale lasciò presto spazio alla grande convinzione che fin da piccolo mi caratterizzava. Partii come un treno ottenendo un risultato incredibile per quei tempi. Naturalmente da quel giorno diventai il banditore ufficiale della galleria. [OrlandoArte.it]
 «Nel dicembre 1996 ricevetti una telefonata dal dirigente di Telemarket, rete televisiva nazionale. Mi chiese se fossi disponibile ad un provino, perchè no? Il 7 gennaio 1997 si accesero le telecamere e per ben 15 anni sono rimasto sul palcoscenico.» A. Orlando
[...] ll gran maestro di queste operazioni fu senza dubbio il toscano Alessandro Orlando, impiegato nelle più disparate liquidazioni: quadri, sculture, argenterie, tappeti, mobili antichi. Egli, molto più aggressivo dei colleghi, impazziva letteralmente, avvicinando il volto butterato alla telecamera ben più del consentito. Una comunicazione certamente studiata, in grado di alternare enigmatici silenzi, soliloqui meditabondi dinnanzi alla scarsità di chiamate al centralino, ad un crescendo gesticolante di pathos fino alle reprimende più folleggianti dirette al distratto pubblico. Cazziatoni dispensati anche dall’esotico principe Bijan, venditore di tappeti iraniano, nostalgico dello scià di Persia; buffo personaggio da mille e una notte, in rapporto simbiotico con quelle montagne di stuoie, egli accarezzava i vari Tabriz, Isfahan, Herat e Bukhara, con la speranza spesso frustrata di generare empatia e di propiziare l’atteso annuncio di là dal vetro: “confermato”. [Barbadillo.it, Maggio 2016]
«Quest'uomo poteva fare il doppiatore ed essere tra i migliori in assoluto, ma ha deciso di fare televendita ed è entrato nella leggenda.»  Anonimo
 Della fine di Telemarket si era già scritto, ormai qualche anno fa: da allora ne sono successe di cose. La notizia di queste ore, invece, è che il suo storico patron, l'imprenditore Giorgio Corbelli, è stato trasferito in carcere. La Cassazione di Milano ha infatti emesso sentenza definitiva sul fallimento di Finarte, la società di cui Corbelli fino al 2011 era presidente del Consiglio d'amministrazione. [Bresciatoday.it, Gennaio 2020]
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confunni-art · 2 years ago
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haven't posted on here in a hot minute
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giancarlonicoli · 5 years ago
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22 apr 2020 18:13
‘’ARBASINO, SOLILOQUI DI RECCHIA’’ - PAOLO ISOTTA AL CURARO: ‘’LESSI NEL 1967 ‘’FRATELLI D'ITALIA’’: ME NE RESTA L'IMPRESSIONE CHE DEL LATO OMOSESSUALE CI SIA SOLO IL BLATERARE DI RECCHIE DI PROVINCIA, DAL TONO INSINUANTE AL GRIDOLINO ISTERICO - PENSIAMO A MUSIL E BROCH. I DUE BUTTANO TUTTO SE STESSO IN OPERE CHE SONO SFIDA ALLA LETTERATURA E ALLA VITA, ARBASINO BUTTA SÌ QUALCOSA, IL FUMO NEGLI OCCHI”
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Paolo Isotta per il “Fatto quotidiano”
Medén thaumázein, nihil admirari, non stupirsi di nulla. Questa massima della saggezza antica è attribuita da Plutarco a Pitagora: e dovrebb' essere regola di vita. Io sono troppo ingenuo rispetto a Cicerone e Orazio. Quindi, se paragono quel che i giornali scrissero alla morte di Leonardo Sciascia, uno che avrebbe dovuto quanto meno esser pregato di accettare il premio Nobel, a ciò che medio tempore hanno riempito a paginate per la scomparsa di Alberto Arbasino, non riesco a non admirari. (Ben vero, neanche Arbasino lo conseguì: per snobismo non era abbastanza buonista). Qui vorrei dire una mia opinione che cozza contro quella esposta dai più autorevoli.
Lessi nel 1967 Fratelli D' Italia, seconda edizione, Me lo volli far piacere a forza: sedicenne, m' attirava un libro dove si parlava con tanta libertà del vincolo omosessuale. Da allora non l' ho più ripreso in mano; me ne resta l' impressione che del lato omosessuale ci sia solo il blaterare di recchie di provincia, dal tono insinuante al gridolino isterico.
I presunti romanzi basati su sillogi di articoli di giornale mi hanno sempre ispirato diffidenza. Ma i colti, gl' intelligenti, dicono che non è più possibile raccontare storie, occorre decostruire e perdere il centro. Ciò è verissimo se consideriamo due fra le sommità del Novecento, L' uomo senza qualità di Musil: e quanto a letteratura omosessuale pensiamo solo a I turbamenti del giovane Törless; e La morte di Virgilio di Hermann Broch;
Arbasino viene considerato un esponente del romanzo-saggio, ma pensiamo alle due principali opere di Musil e Broch per ammettere che la differenza con lo scrittore di Voghera non è solo di statura, è anche essenzialmente qualitativa. I due buttano tutto se stesso in opere che sono sfida alla letteratura e alla vita, Arbasino butta sì qualcosa, il fumo negli occhi. E pure Sciascia mescola i generi: è il Maestro incontestato della novella-saggio.
Pierluigi Battista il tremulo attribuisce al povero Alberto una sterminata conoscenza dei classici greco-latini. Ma andiamo! Da come scriveva, Arbasino avrà al massimo letto il Satyricon, direttamente in italiano, senza testo a fronte.
Poi, non lessi molto di altro.
Il SuperEliogabalo: ci cercavo Gibbon, ci trovai Artaud, e tu, Cara Salma, hai voluto metterti in competizione con Artaud. Ero afflitto dal peso degli articoli su Repubblica. Avete idea del cattivo cuoco che mescola e sovrappone ingredienti affinché qualcosa ne esca?
Per uno di Napoli, erano soliloqui di recchia, dal genere incerto, costituiti dall' accumulazione di meri fatti o oggetti visti o musica udita. Ovvio, ricordare a chi non l' ha mai ascoltato Il cavaliere della Rosa diretto da Erich Kleiber.
Splendidissimo, ma come non l' ho ascoltato io non l' ha ascoltato lui, ché la registrazione fu degli anni Trenta. Quella serie di accumulazioni e citazioni, ossessiva, aveva il bisogno di nascondere il nulla del pensiero; torno al cattivo cuoco che aggiunge, inoltre, la panna. E quella leziosa, interminabile serie di puntini di sospensione. Di musica non capiva niente; era un altro Mario Bortolotto, lo scopo del quale era épater piuttosto che parlare di ciò che è, e il quale al Quartetto op. 132 trova sempre superiore Ein musikalische Spass, e ai Valzer di Strauss antepone la loro trascrizione per armonium e complessino fatta da Schönberg perché anche questo Grande doveva mangiare.
L' enumerazione, la digressione, l' accumulazione, vennero inventate da Flaubert, e sono una vera visione del mondo in ogni tipo di opera. Così i discorsi degli imbecilli. Arba arbae si limitava a registrare quel che sentiva nel suo ambiente aggiungendovi, quando non poteva farne a meno, un pizzico di umorismo.
Si credeva un elegantissimo, Anche su questo fatela dire a un napoletano. A Roma sarà riuscito a trovare un economico sarto di Voghera o Lodi; e su quelle tristissime colorate pochettes anche i miei occhi fanno scorrere copiose lagrime - perché, in fondo, tra la finta Signorina Snob (Franca Valeri sì ch'è un genio) e io, sono io il meno cattivo.
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un-caos-disarmante · 8 years ago
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A volte, siamo la nostra migliore compagnia. A volte, siamo la miglior mano che possa stringerci l'altra. L'occhio destro che guarda con contenimento l'altro occhio. La spalla sinistra ci fa appoggiare mentre scendono le nostre lacrime. Dentro ad una notte, la nostra notte, di cicale e civette, corteccia sul cuore incisa da punte di stilografiche intinte nell'inchiostro di memorie sacre che giocano a rincorrersi nel chiostro dell'anima immensa. Regredire. Protendere. Li conto tutti i miei passi, andirivieni di logiche illogiche, baci del passato, carezze accennate, occhi negli occhi, il tuo sguardo che devia dal mio, il mio che ti fissa la schiena. Soliloqui psicotici. Cuore zigano. Incenerisco come tabacco aspirato dalla bocca del tumulto nostalgico. Senza scarpe, a toccare l'umidità fradicia di pioggia pomeridiana che inonda le narici, violentandole con gli odori zuppi di questa terra. Espiare tra le ortiche, cibarmi di bacche, aggrovigliarmi tra le radici, ché salda sono in questa mia vita ed alle mie radici faccio ritorno dopo le nuvole di passaggio. Sono un arciere che punta alla luna, bella questa sera, disco gigante sfiorato dalla puntina di vecchie radio anni '60, con l'inconfondibile click che preannuncia la musica che presto si diffonderà, rendendosi complice di un invito a ballare nelle balere estive, sussurri come preghiere di vangeli profani, consumati, poi, in squallidi hotel... ché finisce tutto così. Sono già viandante che si ferma in osterie di fortuna alla ricerca d'occasioni di tradimento. Sono il mio stesso inganno, figlia di ricordi e gravida di sogni.
Susanna Casciani
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occhicomelanotte · 8 years ago
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Salve a tutti, volevo proporvi un esperimento, ieri sera ho pubblicato una storia su wattpad e ora vi chiedo di continuare voi con le vostre storie personali che verranno pubblicate su wattpad come proseguimento del racconto, potete cambiare i nomi, fate come se fosse la vostra storia, in realtà è la vostra storia perché quello che vi chiedo io è di continuare con quello che è successo a voi, tutti abbiamo un ragazzo/ragazza che amiamo, ecco parlate della vostra storia. Questo è l'inizio della mia storia, voi continuate.
C'è chi arriva a compiere più di novanta anni, ma non è stata viva nemmeno per la metà di essi. C'è chi ti vive dentro, in luogo fra la magia e la pazzia, è un luogo antico e il mondo ne gira attorno, il mondo che gira attorno a questo sole minuscolo ma allo stesso tempo gigantesco che cambia da persona a persona, tutto abbiamo un cuore, c'è chi lo studia, chi ce l'ha malato, chi lo perde fra le strade di una città affollata mentre tiene per mano un essere fatto di amore e speranza, la stessa che riponiamo noi tutti in qualcosa, non importa in cosa, ma tutti noi abbiamo un ancora che ci fa rimanere in quel posto, il sole, è il sole e noi che diventiamo ciechi guardandolo siamo degli stupidi, dei pazzi, siamo un misto di magia e pazzia. Alex lo aveva letto un giorno in uno dei suoi amati libri, era il soliloqui di uno scrittore morto di overdose, il libro non lo ha colpito molto, in realtà non gli era piaciuto per niente, ma questa parte lo aveva parecchio colpito, e qualche volta  capitava che pensasse a queste parole, né comprendeva il significato ma non lo viveva, sognava di vivere in quelle vie affollate, sognava di vivere realmente più la metà dei suoi anni, lo desiderava come non aveva mai desiderato niente e per questo si tormentava, voleva sentirsi vivo, lui che per 5 anni andava nella stessa scuola, usciva la sera con gli stessi amici, andavano nei soliti posti, parlavano delle solite cose, una ruota che ha girato e rigirato per 18 anni. Era il primo giorno di scuola, il classico giorno dove tutti arrivano puntuali per rivedersi dopo quei tre mesi passati lontani gli uni dagli altri, si arriva presto per farsi notare, per dire:“quest'anno sarò diverso, studierò e avrò tutti bei voti.” Per Alex era un giorno come gli altri, che sia il primo o il centesimo non faceva differenza. Arrivato 15 minuti di ritardo va verso il suo armadietto, i capelli scompigliati, lo zaino appoggiato in una spalla, il giubbotto che lo copre fino a poco più sopra le ginocchia, cammina incurante del ritardo, arriva davanti il suo armadietto, il 225, inserisce la combinazione, lo apre e sistema il suo zaino là dentro dopo aver estratto il materiale per la lezione. Gli orari degli studenti erano fissati con una puntina sulla bacheca all'ingresso, sapeva già cosa avrebbe passato quel famoso “primo giorno di scuola”. Chiude l'armadietto e inizia ad andare dritto verso la classe, era il suo quinto anno in quella scuola e ormai sapeva orientarsi benissimo, sapeva la posizione e il numero delle classi a memoria, non c'era più niente che lo poteva sorprendere in quel posto, ne era sicuro. Si sbagliava. Poco più distante dalla sua classe si trova la direzione, è costretto a passarci davanti, avrebbe voluto evitare volentieri per paura di qualche rimprovero già al primo giorno, ma nessuno si accorse di lui, nessuno guardò Alex finch, erano tutti impegnati con i primi documenti del anno, tranne una impiegata che stava parlando con una ragazza, non prestò molta attenzione, “era una ragazza come tutte”. In futuro non penserà più la stessa cosa.
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visioninvisible · 8 years ago
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Banksy y Han Solo unidos en una Figura de Topz Toys
[soliloquy id=”72666″] Como muchas veces hemos mostrada, el mashup de íconos de la cultura pop es una característica constante de la expresión artística contemporánea y la efervescente escena de bootleg toys una de las que más uso hace del recurso y la figura Han Throw First es otra muestra de ello. En este caso y de la mano del tailandés Topz Toys, el adorable, mañoso y arrogante personaje Han…
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visioninvisible · 7 years ago
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Medicom Toy lanza un BE@RBRICK usando una ancestral cerámica japonesa
[soliloquy id=”73268″] No es la primera ver que la ursida figura de Medicom Toy… los ya clásicos BE@RBRICKS, es lanzada en materiales no convencionales… ya que hubo versiones en madera y hasta en cerámica de Limoges junto a nuestros amigos de k.Olin Tribu. Ahora la marca nipona decidió darles un tratamiento acorde su herencia cultural y para eso creo una versión hecha a mano en Japón con una…
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visioninvisible · 5 years ago
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WTAPS presentó el lookbook de su nueva colección
WTAPS presentó el lookbook de su nueva colección
[soliloquy id=”88775″]
De la mano de su diseñador  Tetsu (Tet) Nishiyama, WTAPS – una de nuestras marcas preferidas a la hora de hablar de indumentaria de inspiración militar – presentó el lookbook de su colección otoño-invierno 2020.
Una vez más la casa japonesa fundada en 1996 propone una colecciónque cubre todo lo necesario, desde remeras a pantalones, pasando por las siempre fantásticas…
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