Tumgik
#nulla assoluto
pgfone · 1 year
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Stamattina sto tirando su la legna dal bosco con un mio amico a mano, avete capito bene A MANO, per due motivi principali, perché è troppo bagnato e perché non possiamo usare mezzi causa furti, ovvero bisognerebbe tutti i giorni portare su e giù attrezzature e diventa molto dispendioso sia di energie sia di tempo sia di gasolio e quindi A MANO. La tecnica è la seguente, io attacco il ceppo/i ceppi a seconda della grandezza e il mio amico tira su con una corda, A MANO. Potete immaginare che è molto faticoso (è un lavoro che di solito fa l'argano del trattore) ma questo mio amico è un gorilla e il lavoro viene via abbastanza liscio, fino a che vedo in lontananza un signore che si appropingua dove ci hanno rubato le api l'anno scorso, tranquillamente apre il cancellino che ha il lucchetto aperto entra e si mette a guardare in terra, così urlo al mio amico " Marcooo aspetta un' attimo che ci sta un tizio che è entrato nel recinto delle api!!! E vado a vedere, vado lì con il mio garbo da lord inglese e gli dico, ma scusi questa è casa sua? Arriva apre, ma chi è lei? Che cerca? E questo che di garbo inglese non ne ha affatto mi dice, ma che cazzo vuoi? sto a raccogliere i funghi, non rompe i coglioni ci vengo da una vita pischè, A queste parole strillate in modo disumano vedo il mio amico lanciarsi giù dal monte come una valanga, il signore mi guarda basito e dice tra sé e se... E che vuole questo mò? Niente signore insegnarle l'educazione, A MANO.
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buscandoelparaiso · 3 months
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non venite a dirmi che le partite dell'italia erano peggio di queste.........................................
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falcemartello · 5 months
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Di questi strani tempi non c'è nulla di più assoluto di questo relativismo impenitente e dilagante.
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catastrofeanotherme · 1 month
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Ha fatto talmente male che non riesco a provare nessun tipo di emozione in modo così normale: o troppo esagerato o il nulla assoluto. E questa cosa mi preoccupa.
Ilaria Sansò
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molecoledigiorni · 1 year
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A volte sembra quasi che esista Dio, ma non esiste nulla di più assoluto della tua forza. E capisci che l'ansia era solo uno scudo, una difesa, solo paura di decidere e crescere, paura dell'amore e della morte. E senti che la vita scivola, il nostro tempo è breve, non si può sprecare nell'attesa di un coraggio che non sia già nostro.
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susieporta · 5 days
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È chiaro: tutto ciò che possiedo mi è stato dato. Tutto ciò che ho di vivo l’ho ricevuto. Non sono così folle da credere che mi fosse dovuto, o che ne fossi degno. No, no.
Tutto mi è da sempre dato, a ogni istante. Allora perché, talvolta, un’ombra, una pesantezza, una malinconia? Ebbene, è che talora mi manca il dono di ricevere. È un vero dono, un dono assoluto. Qualche volta pretendo di selezionare, di scegliere, mi dico che l’erba è più verde dall’altra parte del ponte, stupidaggini così, niente di grave giacché si continua a donarmi tutto, senza sosta, per nulla.
Christian Bobin, da ‘autoritratto al radiatore’
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vedova-nera · 6 months
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Squilla il telefono, rispondi.... Una voce che non lascia spazio al rifiuto ti dice: "vestiti in modo succinto, truccati e fatti trovare seduta al bar dove ci siamo conosciuti".. E così fai. Ti prepari con calma e arrivi a destinazione. Entri nel bar, ti accomodi ad un tavolino fuori, abbastanza appartato, e ordini da bere. Aspetti una decina di minuti quando entra un signore distinto che ti chiede di seguirlo senza fare domande. Entri in macchina, sul sedile c'è una scatola regalo con una lettera. La apri. C'è scritto solo "indossala". È una maschera nera che ti copre solo gli occhi. La macchina si ferma, scendi, quel signore ti prende per mano. Lo segui in silenzio. Il cuore batte a mille, una goccia di sudore scivola sulla tempia, un'altra goccia, più calda, scivola tra le gambe. Una chiave nella toppa, un portone si apre, entri. Ti accompagnano davanti ad una porta e li ti lasciano la mano. Resti sola e poi...... poi silenzio assoluto. Senti aprire la porta e capisci che sono io. Mi riconosci dal profumo che indosso. Ti prendo la mano e ti accompagno ad un tavolo pieno di cose da mangiare. Via il soprabito, ti metti seduta, non vedi nulla. "Apri la bocca!" ... E inizio a farti assaggiare di tutto, dolce, salato, piccante, amaro. Capisci che mi diverto nel guardare le tue espressioni del viso e nel sentire i tuoi mugugni. Avvicino la bocca alla tua, leccandoti le labbra, succhiandole, mordendole e poi butto a terra tutto ciò che era sul tavolo e ti faccio sdraiare. Piano piano ti spoglio, e gioco con te, prendo le manette e ti blocco i polsi, braccia alzate. Le caviglie immobilizzate con una corda sottile alle gambe del tavolo. Prendo la rotella di Wartenberg e inizio a giocare un po', passandola su tutto il corpo, spingendo su certi punti. Vedi che inarchi il corpo. Ti piace sentire il freddo e l'acuminato delle punte dell rotella. prendo il frustino..un bacio sulle labbra e 1..2..3..4..sul seno, sulla pancia, sulle cosce, sui piedi fino a diventare rossa ovunque. Afferro delle pinze e le stringo sui capezzoli tirando la catena verso di me. Rallento, respiro, ammiro il tuo corpo e le mie mani scivolano dentro di te...senza fermarsi un attimo...... Senti la mia mano sul collo che stringe poi........ Solo calore ovunque, frutto di un orgasmo potente.
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mikaelarebel · 6 months
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Molti mi definiscono “diversa”, io semplicemente, penso di essere “rara”; ho dei difetti, ne ho parecchi, ma ho anche dei pregi, forse pochi.
Sono una persona di cuore, lo sono troppo. Non do mai tanto quanto gli altri danno a me, se posso e se voglio do tutta la mia vita. E no, non me ne pento mai, se c’è una cosa che voglio lasciare dentro una persona è il mio bel ricordo. Amo lottare per chi penso possa valerne la pena, e non mi tiro indietro al primo problema, anzi, abberei muri e cancelli.
Lascio agli altri la libertà di farmi del male, non sono stupida e nemmeno una fifona, purtroppo vedo del buono anche nelle brutte persone provando a tirar fuori il loro meglio, vorrei davvero che le persone fossero come realmente le vedo io. Sono un’ingenua, basterebbe solo aprire un po’ di più gli occhi. Le brave persone, quelle che ti amano soprattutto, non ti farebbero mai lo sgambetto.
Sono testarda, quando mi impunto non c’è verso che io cambi idea, ho bisogno di sbattere contro un palo e di cadere 1000 volte, per far sì che ascolti i consigli degli altri. Non ho paura del giudizio altrui, anzi non mi tocca minimamente, ma voglio sbagliare e camminare con le mie gambe, voglio poter capire da sola quali sono le cose che ostacolano il mio cammino e non mi lasciano passare.
Sono impulsiva, maledettamente impulsiva. Se c’è qualcosa che odio sono le bugie e le doppie facce. Ho bisogno di dire tutto ciò che penso, non riesco a trattenermene una. A volte questo mio lato viene “condannato”, non a tutti piace la verità sbattuta in faccia, eppure penso si vivrebbe meglio. Viviamo in un mondo fatto di menzogne.
Odio il grigio, o è bianco o è nero, le mezze misure non mi piacciono. Quando chiudo una porta, butto via la chiave, non torno indietro, tendo a farmene una ragione sin da subito.
Sono la persona più paziente al mondo in assoluto, sopporto fino a quando non scoppio, ma quando mi incazzo non mi trattengo.
Sono una romanticona, mi piace l’amore, io amo l’amore. Odio le sdolcinatezze, non mi si addicono per niente (sono quasi una scaricatrice di porto). Preferisco il cinema alla discoteca, un film con una pizza piuttosto che una cena a lume di candele al ristorante. CHE IMBARAZZO!! Sono passionale, mi piace fare l’amore con la persona per la quale mi batte il cuore. Sono una sognatrice, mi piace immaginare cose che per la maggior parte delle volte non accadono, però mi fanno star bene, meglio di niente, no?
Mi chiudo a riccio quando non conosco qualcuno, sono sfiduciosa verso il genere umano, ma quando prendo confidenza divento logorroica e inizio a parlare di tutto il mio albero genealogico e della mia vita dalla mia prima parola.
Sono insicura, non sempre mi convincono le decisioni che prendo e spesso, tendo a cambiare idea facilmente anche mentre la sto cambiando, mi sento una pazza!!
Sono folle, mi piacciono le pazzie, d’amore...
Sono una persona gelosa, non morbosa ma controllata, so cosa è giusto e cosa è sbagliato, nei limiti.
Sono complicata, è vero, ma non chiedo né pretendo nulla da nessuno, sono questa PRENDERE O LASCIARE
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venetianeli · 6 months
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21 marzo, Giornata mondiale della Poesia
Pensaci bene
prima di prendere un gatto.
Ti farà credere che sia stato tu
ad averlo trovato
in mezzo alla strada
in un cassonetto
dentro un gattile.
Ti farà credere che sia stato tu
ad averlo salvato
che incontrarvi sia stata fortuna
pura casualità
quando invece era lì ad aspettarti
quando invece era il vostro appuntamento
fin da sempre.
Pensaci bene prima di prendere un gatto.
In quegli occhi si entra una volta sola
per poi non uscire mai più.
Sappi che di quell’amore
puro
infinito
e randagio
non potrai mai più liberarti.
I gatti amano per volontà
non per bisogno, non per istinto
i gatti amano per essere liberi.
Pensaci bene prima di prendere un gatto
che prendere poi, è un termine inadeguato, sciatto.
Sbagliato.
Un gatto non si prende né si adotta
un gatto si custodisce.
E ricordati che dovrai accettare il suo caos
la sua elegante arroganza
i suoi attimi di smisurata dolcezza
prenderti cura della sua solitudine
dei suoi momenti di incantevole assenza.
Pensati come a un primo appuntamento
che ogni istante si ripete.
Circondalo di attenzioni, sempre
come un amante corteggia la sua dama
con dolci parole
e infinite carezze.
Sappi che ogni istante lui sa dove ti trovi
come ti senti
e di cosa hai bisogno per essere felice.
Pensaci bene prima di prendere un gatto
perché nessuno più di lui
sa di cosa è fatto l’amore.
Parlo del rispetto dei propri spazi
e dei propri umori.
Parlo del bisogno di nascondersi
a volte
da tutto e da tutti.
Parlo di saper riconoscere
quando è inutile insistere
perché avvicinandosi a volte ci si perde
e di quando insistere, invece
è l’unico modo per tornare a stare vicini.
Parlo dell’arte
di sapersi osservare da lontano
dove ogni cosa acquista la sua forma.
Parlo di saper riconoscere la meraviglia
di volersi entrambi
in quei momenti di rara bellezza
che rimangono impressi per sempre.
Parlo di quando all’improvviso
dal nulla più assoluto
si accende la follia
e si inizia a correre come pazzi
a giocare come ragazzini
buffi e ridicoli
come rendersi conto
che la felicità va abbracciata
graffiata, protetta.
Perché può durare un attimo.
Ma soprattutto
pensaci bene prima di prendere un gatto
perché arriverà il giorno in cui dovrai dirgli addio.
E saprà stupirti di nuovo
come ha fatto per tutta la sua vita.
Mentre non riesce più a reggersi in piedi.
Mentre è sdraiato da giorni lì
nello stesso punto di casa
dove ha scelto di morire.
Mentre non vuole nessuno vicino, tranne te.
E con le ultime forze ancora ti urla il suo amore.
Le fusa che gli escono strane e spente, stonate.
Ma che tu ricorderai
come il canto più dolce
che ti sia stato concesso ascoltare.
Non cercare di dimenticarlo quel dolore, di vincerlo.
Non si può.
Una parte di te si è spenta con lui.
Una parte di te, si è perduta, per sempre.
Pensaci bene prima di prendere un gatto,
Andrew Faber
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valentina-lauricella · 2 months
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Mi sono accorta che di Cesare Pavese sono rimaste famose le frasi più comprensibili e in certo qual modo ordinarie, e non le più profonde, sudato frutto delle sue meditazioni. Ad esempio, del suo sforzo di tirare le fila dei rapporti esistenti tra Dio, inconscio, natura, simbolo, infanzia, eternità, ancestralità e poesia, cos'è rimasto nell'immaginario collettivo? Le grandi menti hanno questo in comune, di voler capire il tutto, dipanare, seguendone a ritroso, le reciproche relazioni e dipendenze tra i fenomeni, per arrivare alla causa-effetto primaria, fino a scoprire che non c'è causalità e subordinazione di eventi, ma coesistenza unitaria nell'atemporalità. Pavese tende a Dio, Leopardi al Nulla, ma in questo caso Dio e Nulla non sono concetti nichilistici come si potrebbe pensare, bensì l'acme, la gloria delle infinite possibilità, l'increato che in fisica delle particelle equivale allo stato assoluto e identitario di energia e materia.
In mezzo a meditazioni così fondamentali, certamente colpiscono al cuore le frasi di scoramento dovuto alla depressione, a sua volta, secondo me, dovuta alla razionalizzazione e quindi inaridimento dei rapporti affettivi: la persona amatissima, che si nega, non è un tonico dell'umore. Lo sperimento io stessa: a forza di rinunciare (perché si deve, perché è giusto, perché non si può altrimenti), ci si appiattisce e anziché sopravvivere, si costruisce mattoncino per mattoncino la propria morte, il totale disinteresse e distacco dalla vita.
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harshugs · 7 months
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ricordo quando ancora non avevo mai fatto nulla con nessuno e la cosa che mi spaventava di più era fare i p0mp1n1 perché pensavo di non essere capace
ora sono la cosa che preferisco fare in assoluto
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vaerjs · 17 days
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Nulla è bello o brutto in modo assoluto. Dovremmo sempre dare tempo al tempo e valutare il nostro percorso nel suo complesso.
Magari ciò che oggi ci sembra un dramma ci sembrerà una benedizione tra due anni. Magari quel tradimento subito, che ora ti sta distruggendo il cuore, diventerà la tua salvezza quando, un giorno, avrai al tuo fianco la persona che hai sempre sognato. Così come certi episodi apparentemente fortunati che ti succedono oggi potrebbero rivelarsi una sfortuna in futuro. Magari ti hanno promosso sul lavoro e sei felice, ma tra qualche anno ti guarderai allo specchio, stanco e invecchiato, e penserai di aver rinunciato alla tua felicità e al tuo tempo libero per un aumento di stipendio.
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thecatcherinthemind · 19 days
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La cosa che più mi ferisce è che il suo massimo sforzo equivale a una cosa che io farei solo con persone che mi stanno sul cazzo. Per una persona a cui tengo io farei mille volte tanto, mentre per me non fa assolutamente un cazzo di niente. Ha sempre una scusa per non farsi vivo e quando siamo insieme passa il tempo a parlare del lavoro e a lamentarsi di ogni cazzo di cosa. Giuro che sembra sempre una seduta psicologica da cui io esco distrutta. Vedere fallire l'ennesimo rapporto mi distrugge, ma la cosa peggiore è che ogni volta che c'è una discussione o un momento triste ripenso a quanto io preferissi il mio ex: parlo della persona che più mi ha distrutta in assoluto. Lui è arrivato a farmi mancare il mio ex, perché mi trattava molto meglio. Non ce la faccio più a finire in questa spirale in cui giustifico sempre chi mi tratta di merda perché "non è semplice come sembra, i rapporti hanno dei contrasti". Guardando a questo rapporto ci sono stati SOLO contrasti; finché eravamo solo amici andava tutto bene, ma da quando abbiamo deciso di iniziare un rapporto di coppia (ormai oltre un mese e mezzo) ci siamo visti sì e no 4 volte, di cui tre abbiamo discusso e l'altra semplicemente ero troppo stanca per discutere. Non ce la faccio più a fare da supporto morale e psicologico a una persona che evidentemente mi usa solo per quello e non capisce che ogni tanto i rapporti devono anche essere leggeri. Mi accusa di essere insensibile, quando io ho provato in tutti i modi ad andargli incontro: ha sempre problemi di stomaco, ha attacchi di panico e ansia che gli bloccano la digestione quindi da quando ci conosciamo nessuna cena fuori, nessun pranzo fuori, nessun pasto decente se non roba fuori orario in cui ancora un po' devo imboccarlo perché non mangia un cazzo. Inoltre è pure viziato: questo non lo mangia, l'altro nemmeno, quell'altro solo se glielo prepara suo padre, quell'altro assolutamente non lo vuole perché gli viene ansia a mangiarlo. Quando viene da me ha sempre una lamentela pronta e non so mai come farlo felice: quando vado da lui, passiamo il tempo a non fare assolutamente niente, mentre lui ovviamente si lamenta del lavoro, dei problemi personali e frigna perché non mi metto nei suoi panni. Nel frattempo io ho dovuto affrontare cose che nemmeno lui saprebbe sopportare perché "tu sei molto più forte di me, io mi sarei già ucciso". Quindi giustamente mi carichi anche dei problemi tuoi.
Le poche proposte che fa mi sembrano cose assurde, tipo andare la sera tardi in posti in mezzo al nulla "per parlare", a cui rispondo sempre che "se anche usciamo di giorno nessuno ci fa la multa". Sembra quasi che abbia una relazione con qualcuna e voglia solo vedermi la sera per non farsi scoprire. Sono stanca e mi sento distrutta perché mi riduco sempre a chiedere di dimostrare quanto ci tenga a me, quando è palese che la risposta sia ZERO. Qualcuno direbbe che merito di meglio, lo so, ma sono sempre lì a dire "sicura di meritare di meglio?" perché praticamente mi ritrovo a piangere perché l'amore che mi viene dato non è proprio amore, ma è un trattamento da tappabuchi.
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ambrenoir · 4 months
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Vi siete mai chiesti perché Il Grande Fratello è uno dei programmi più seguiti al mondo? E no, la stupidità non c’entra nulla. O meglio non solo.
Ieri stavo leggendo un articolo sui programmi più visti in assoluto dalla gente. E indovinate un po’ quali sono? Il Grande Fratello, Uomini e donne, L’isola dei famosi, Tempetation Island. Il peggio della televisione italiana in parole povere. L’idiozia allo stato puro. Ma perché un italiano su tre segue questi programmi? E sì c’è un motivo dietro, un motivo in apparenza banale e semplicissimo, ma che cambia tutto.
Tutti lo vedono perché tutti lo vedono. Tutti fanno ciò che gli altri fanno: è il principio base del conformismo. E non fatevi ingannare dalle apparenze: la televisione non si adatta ai gusti del pubblico, li crea! A che scopo? Un popolo che pensa, reagisce e si diverte nello stesso modo è prevedibile. Facilmente controllabile. Manipolabile.
Ecco, avete mai sentito parlare de Il mondo nuovo di Huxley. Cos’ha di speciale questo libro? Vi descrive per filo e per segno quello che sta accadendo oggi! Huxley vi parla di un mondo in cui tutti devono essere essere come tutti. Fare ciò che fanno tutti. Pensare come tutti. Nel Mondo Nuovo la gente viene educata, programmata e condizionata ad essere superficiale! In che modo? Attraverso speciali apparecchi che ad ogni ora del giorno e della notte inebetiscono la mente della persone.
Che producono quel «rumore di fondo» necessario per oscurare, ridicolizzare, e stroncare sul nascere qualsiasi critica al sistema. Vi suona familiare? Orwell temeva coloro che avrebbero bandito i libri. Huxley invece ci parla di un mondo in cui non ci sarebbe stato bisogno di bandire i libri, perché nessuno sarebbe stato più interessato a leggerli. O a pensare. Ed ecco perché se dovessi dare un consiglio a un ragazzo gli direi: non guardate certi programmi! E come diceva il grande De Crescenzo: più che ambire al titolo di dottore, ognuno cerchi di guadagnarsi quello di egregio [da ex gregis = fuori dal gregge] e di pensare con il proprio cervello.
Guendalina Middei
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marcoleopa · 2 months
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Volano gli stracci e l’audience aumenta
Non è il titolo di una pièce teatrale, ma, la cartina al tornasole dell’attrattività dei programmi di basso e infimo contenuto, della tv commerciale.
Sgombriamo il campo da ogni equivoco, specificando che, anche i programmi di basso contenuto sono nei palinsesti della televisione del servizio pubblico, proseguendo una china di inarrestabile caduta verso il nulla.
In questo panorama di desertificazione culturale, si salva, in Rai, qualche programma degno di nota, sia esso per il pubblico giovanile, che per il pubblico più anziano (la cui componente è maggioritaria – come riportato dai dati Auditel), sebbene sempre meno giovani - con scolarizzazione elevata - disertano la tv (di servizio pubblico o commerciale) per altre forme di intrattenimento, mentre i più anziani (con titoli di studio più bassi) prediligono i programmi tv spazzatura (più del 70% dei contenuti dei palinsesti).
Ulteriore chiarimento, per tacitare chi vede nel post del classismo e interpreti secondo propri Bias: rientro nella ctg 60, seguo in replica i programmi tv (mai quelli spazzatura), quando possibile e se interessanti; di fatto non faccio/sono target per le inserzioni pubblicitarie.
Lungi dal giustificare/accettare le scelte strategiche e aziendali, che hanno preferito far slittare il programma di A.Angela a settembre, con o senza il proprio consenso poco importa, ma, preme sottolineare l’altro aspetto di questa grottesca vicenda: i programmi a contenuto più scientifico/culturale, non possono tenere il passo con gli stracci volanti dei format, delle corna, dei palestrati e delle labbra siliconate, persino dei giochi olimpici moderni (breakdance, skateboard, bmx etc.)
In breve la cultura (scientifica o umanistica, seppur accennata in formato televisivo), non rende, non attrae, non stimola riflessioni e approfondimenti, anche per mera curiosità personale.
Il nulla, di contro, ma, non il nulla di Parmenide memoria, o, il non ente di Heiddeger, o l’inconsistenza concettuale del nulla di J. Locke, piuttosto il nulla inteso come disvalore negativo assoluto, è la pietra angolare dell’auditorium televisivo italico.
Che tristezza.
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danielsarmand · 9 months
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non mi pare
Scena mancante dalla 2.08, perché le voci nella testa mi hanno fatto presente che io non potevo farmi bastare il nulla assoluto post 'ij sol e te tengo' [G, 971 words] (AO3 link)
“Chi ti ha detto che sono etero?” 
Sono poco distanti dal carcere, seduti sullo scooter a rubare quel che resta del pomeriggio. Mimmo sta temporeggiando, il corpo premuto contro quello di Simone, le braccia attorno alla sua vita e la testa poggiata contro la sua schiena nonostante siano fermi da interi minuti.
Vorrebbe passare la notte così, regolando il proprio respiro sulla base di quello dell’altro, ascoltando il proprio cuore battere attraverso lui. Il pensiero di lasciare il suo porto sicuro, oggi, gli pesa più del solito. Per troppe ragioni.
Simone ride appena.
“Manuel,” risponde. 
Mimmo rotea gli occhi.
“C cap ‘e cazz,” mormora.
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