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#odette brailly
carmenvicinanza · 1 month
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Odette Brailly
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Odette Brailly è stata la più famosa agente dei servizi segreti britannici, passata alla storia per i suoi atti eroici durante la seconda guerra mondiale, è stata una delle donne più decorate di tutto il conflitto.
Insignita della Croce di George, ha ricevuto diverse medaglie al valore, era stata nominata Dama dell’Ordine dell’Impero Britannico e in Francia, aveva ricevuto la Legion d’Onore, la più alta onorificenza del paese.
Nata ad Amiens il 28 aprile 1912, quando suo padre perse la vita nella battaglia di Verdun, venne affidata a un convento dove a otto anni si ammalò di poliomielite che la rese quasi cieca per molti mesi.
Nel 1931 aveva sposato Roy Patrick Sansom, con cui si era trasferita in Gran Bretagna, dalla loro unione erano nate tre figlie.
Quando il marito venne richiamato in guerra, rispose a una richiesta dell’Ammiragliato che invitava chiunque fosse in possesso di cartoline o foto  delle coste francesi a inviarle per scopi militari.
Aveva allora spedito le sue foto di Boulogne sur Mer, dove aveva abitato per lungo tempo, insieme a una lettera di accompagnamento in cui spiegava di essere francese e di conoscere bene la zona. Per un errore di indirizzo la lettera era finta in mano al SOE (Special Operations Executive), che l’aveva reclutata come agente segreta.
La sua prima identità era stata quella della vedova Odette Métayer, col nome in codice di Lisa, ebbe l’incarico di trovare a Auxerre una casa sicura per accogliere e aiutare gli agenti di passaggio. Ha condotto operazioni di spionaggio e sabotaggio nelle aree occupate dalle potenze dell’Asse.
Nel 1942 aveva lavorato come corriere agli ordini del capitano Peter Churchill, che era a capo dell’organizzazione Spindle. Si era occupata di procurare viveri e al mercato nero e di paracadutare armi ed equipaggiamenti destinati ai vari gruppi di resistenza. 
Quando i tedeschi occuparono la zona sud della Francia, venne arrestata.
Rifiutatasi di parlare venne portata a Parigi, nella sede dell’SD, il Sicherheitsdients tedesco che si occupava del servizio di spionaggio, dove venne interrogata e torturata per due settimane di fila.
Nella sua biografia racconta che le vennero strappate le unghie dei piedi, che venne bruciata sulla schiena con un ferro rovente e che a torturarla fu sempre un giovane francese, probabilmente malato di mente.
Le spie non erano tutelate dalla Convenzione di Ginevra, non erano prigioniere di guerra, potevano essere giustiziate in qualunque momento.
Nel maggio 1944, dopo più di un anno di detenzione a Fresnes, indebolita e ammalata, venne trasferita in Germania insieme ad altre sette agenti. Era l’operazione ‘Nacht und Nebel’ (Notte e nebbia), faceva parte dei prigionieri politici condannati a morte che sparivano senza lasciare traccia.
Nel luglio dello stesso anno, venne trasferita a Ravensbrück da sola, le sue compagne erano state tutte uccise. La lasciavano in vita soltanto perché aveva millantato una parentela col primo ministro inglese e i tedeschi volevano giocarsi la carta di un possibile scambio.
Per molti mesi, da sola in una cella buia e fredda, viveva lo stress di sapere che ogni mattina poteva essere quella dell’esecuzione.
Liberata il 1° maggio 1945, aveva impiegato più di un anno per ristabilirsi.
Nel 1946 è stata la prima donna insignita della George Cross, la massima onorificenza britannica per i civili. Dopo aver ottenuto il divorzio dal primo marito, nel 1947 aveva sposato Peter Churchill da cui aveva divorziato nel 1955, anno in cui ha sposato Geoffrey Hallowes, un altro agente del SOE in Francia.
È morta nel 1995 a 82 anni il 13 marzo 1995, a Walton-on-Thames.
La sua storia ha ispirato il famoso film Odette, del 1950, che aveva personalmente supervisionato per impedire che venisse falsata la storia.
Alle vicende che l’hanno vista protagonista insieme alla collega Violette Szabo sono stati ispirati i romanzi Fortitude di Larry Collins e Le gazze ladre di Ken Follet.
Nel 2012 è stato emesso un francobollo che la ritraeva.
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diioonysus · 3 years
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women in history | spies
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tutorialathome · 4 years
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chrisgaffey · 7 years
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Odette Hallowes GC MBE (also known as Odette Sansom and Odette Churchill, was an Allied SOE intelligence Officer during the Second World War.  She endured brutal interrogation and was one of the few to survive Nazi imprisonment.  She was the first woman to be awarded both the George Cross and Légion d'honneur.
Born Odette Marie Céline Brailly in Amiens, the daughter of a bank manager, who was killed at Verdun in 1918. As a child she contracted serious illnesses one of which blinded her for three and a half years, as well as polio which resulted in her being bedridden for months. Ode had a convent education and was considered difficult.
She met an Englishman, Roy Sansom, in Boulogne and married him in 1931, moving with him to Britain. The couple had three daughters: Françoise, Lily and Marianne. Mr Sansom joined the army at the beginning of WW2 and Odette Samson and the children moved to Somerset for their safety.
In the spring of 1942, the Admiralty appealed for postcards or photographs taken on the French coastline for possible war use. Hearing the broadcast, she wrote that she had photographs taken around Boulogne but mistakenly sent her letter to the War Office instead of the Admiralty, which brought her to the attention of Colonel Maurice Buckmaster’s Special Operations Executive.
She initially resisted secret work because of her children but was overwhelmed by guilt for her brother and mother who were still in France while she was in the relative safety of Britain. She left her three daughters in a convent school, and was trained to be sent into Nazi-occupied France to work with the French Resistance. A bad fall during training ruled out parachute entry into France.
She made a landing on a beach near Cassis on the night of 2 November 1942, and made contact with Captain Peter Churchill (above) who headed SPINDLE, an SOE network in the South of France, based in Cannes. Her code name was "Lise." Sansom's initial objective was to contact the Resistance on the Riviera and then move to Auxerre to establish a safe house. However, in 1943, Churchill's operation in France was infiltrated by a German counterintelligence officer who arrested Sansom and Churchill at the Hôtel de la Poste in Saint-Jorioz on 16 April 1943 and they were sent to Fresnes Prison. 
She was interrogated by the Gestapo fourteen times and subjected to torture. Her back was scorched with a red-hot poker and all of her toenails were pulled out. But she refused to disclose the whereabouts of British agents and stuck to her fabricated cover story that Peter Churchill was the nephew of Prime Minister Winston Churchill, that she was his wife, and that he knew nothing of her activities. She had calculated that if the Germans thought she was related to the British Prime Minister, they would want to keep her alive as a possible bargaining tool.
Sansom rejected the overtures of the german officer interrogating her and she was sent to Ravensbruck Concentration Camp where she was thrown into cell without light on a starvation diet. The conditions were appalling. The cell would be covered with burned hair from the cremations and she witnessed an cannibalism of a dead inmate by starving prisoners. 
Sansom was aided in her endurance in prison by her early blindness and paralysis, and by her grandfather who "did not accept weakness very easily." She accepted in advance that she might be captured by the Germans and adopted an attitude of defiance which helped her survive the imprisonment mentally. Her feeling was that if she could "survive the next minute without breaking, that is another minute of life" She knew "I was able to accept this, and survive it." By accepting death, she felt that "they would not win anything. They'll have a dead body, useless to them. They won't have me."
When the Allies were only a few miles from Ravensbrück, camp commandant Fritz Suhren took Sansom with him to the US base to surrender to the Americans. He hoped that her supposed connections to Churchill might allow him to negotiate his way out of execution.
She testified against the prison guards charged with war crimes in the Hamburg Ravensbruk Trials in 1946 and later that year Roy and Odette's marriage was dissolved. She married Peter Churchill in 1947 and was divorced in 1956 and married Geoffrey Hallowes a former SOE officer in the same year. 
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1440phut · 6 years
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Nữ điệp viên nổi tiếng Thế chiến II: ‘Cháu dâu’ Thủ tướng Anh Churchill
Nữ điệp viên nổi tiếng Thế chiến II: ‘Cháu dâu’ Thủ tướng Anh Churchill
Trong Thế chiến II, phát xít Đức từng bắt được một nữ điệp viên quân Đồng minh. May mắn thay, cô có một người họ hàng nổi tiếng: Thủ tướng Anh Winston Churchill.
Odette Sansom (phải) trong một buổi tiệc. Ảnh: Getty.
Odette Sansom tên thật là Odette Marie Céline Brailly. Cô sinh ngày 28/4/1912 ở Amiens, Pháp. Cha Odette qua đời khi cô mới 6 tuổi, chỉ vài ngày trước khi Chiến tranh Thế giới I kết…
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carmenvicinanza · 2 years
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Odette Brailly
https://www.unadonnalgiorno.it/odette-brailly/
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Odette Brailly è stata la più famosa agente dei servizi segreti britannici durante la seconda guerra mondiale e una delle donne più decorate dell’intero conflitto.
Venne insignita della Croce di George, nominata Cavaliere dell’ordine britannico e della Legion d’Onore.
Operò al servizio del S.O.E. (Special Operation Executive) in Francia ed è passata alla storia per i suoi atti eroici.
Nacque ad Amiens il 28 aprile 1912. Suo padre perì nella battaglia di Verdun nel 1918.
Crebbe i un convento dove si distingueva per il suo carattere indomito. A otto anni si ammalò di poliomielite che la rese quasi cieca per molti mesi.
Nel 1931 sposò Roy Patrick Sansom, col quale si trasferì in Inghilterra.
Quando, nel 1939, il marito venne richiamato in guerra, rispose a una richiesta dell’Ammiragliato che invitava chiunque fosse in possesso di cartoline o foto familiari delle coste francesi a inviarle per scopi militari.
Ella spedì le sue foto di Boulogne sur Mer, dove aveva abitato per lungo tempo, insieme a una lettera di accompagnamento in cui spiegava di essere francese e di conoscere bene la zona. Per un errore di indirizzo la lettera finì in mano al SOE, che la contattò proponendole una collaborazione. Fu così che venne reclutata in veste ufficiale di infermiera, per coprire invece il suo vero ruolo di agente segreta.
Non aveva il carattere freddo e impassibile richiesto a un’agente segreta, era anzi considerata una donna impossibile, che non ammetteva mai di poter essere in errore.
La sua prima identità fu quella di Odette Métayer, vedova, di St Raphaël e, col nome in codice di Lisa, ebbe l’incarico di trovare a Auxerre una casa sicura dove stabilirsi per accogliere e aiutare gli agenti di passaggio.
Quando conobbe il capitano Peter Churchill, che era a capo dell’organizzazione Spindle che decise di utilizzarla come corriere, come incaricata del mercato nero per procurare viveri e materiale e per cercare luoghi sicuri dove paracadutare gli agenti.
Nel novembre 1942 i tedeschi occuparono la zona sud della Francia di ‘Vichy’ e le cose si misero male.
Il 16 aprile 1943 venne arrestata dopo una soffiata di un infiltrato nemico.
Rifiutatasi di parlare venne portata a Parigi, al tristemente famoso numero 84 di Avenue Foch, sede dell’SD, il Sicherheitsdients tedesco che si occupava del servizio di spionaggio, dove venne interrogata e torturata per due settimane di fila.
Nella sua biografia racconta che le vennero strappate le unghie dei piedi, che venne bruciata sulla schiena con un ferro rovente e che a torturarla fu sempre un giovane francese, probabilmente malato di mente.
Le spie non erano tutelate dalla Convenzione di Ginevra, non erano prigioniere di guerra, potevano essere giustiziate in qualunque momento.
Nel maggio 1944, dopo più di un anno di detenzione a Fresnes, indebolita e ammalata, venne trasferita in Germania insieme ad altre sette agenti. Era l’operazione ‘Nacht und Nebel’ (Notte e nebbia), dall’opera ‘L’oro del Reno” di Wagner, in cui protagonista si trasformava in una colonna di fumo e spariva. Quel nome era dedicato ai prigionieri politici condannati a morte, la loro divisa nei campi aveva una N.N. segnata sulla schiena: Sparivano senza lasciare traccia
Il 26 luglio Odette Brailly arrivò a Ravensbrück da sola, era stata separata dalle compagne che erano già state uccise tutte. Doveva solo alla sua millantata parentela col primo ministro inglese, il fatto di essere ancora viva.
Questo non le diede alcun vantaggio nel trattamento, viveva lo stress di sapere che ogni mattina poteva essere quella dell’esecuzione, era sola in una cella buia e fredda quasi senza cibo. Furono particolarmente severi con lei, perché aveva fornito agli inglesi le mappe delle postazioni tedesche nel sud della Francia e aveva favorito lo sbarco del 15 agosto fra Tolone e Cannes.
L’agonia cessò in dicembre, quando venne trovata priva di conoscenza e in fin di vita: fu portata in una cella migliore e con più cibo.
La sconfitta della Germania era vicina e l’ufficiale responsabile della sua detenzione non l’ammazzava soltanto perché riteneva utile tenere in vita una prigioniera importante, in previsione della disfatta, per poter trattare con gli alleati. Il 1° maggio 1945, questi si consegnò agli americani e le ebbe salva la vita.
Al ritorno a Londra la donna ritrovò Churchill, che era sopravvissuto, impiegò più di un anno per ristabilirsi.
Nel 1946 fu la prima donna ad essere insignita della George Cross, massima onorificenza britannica per i civili. Dopo aver ottenuto il divorzio dal primo marito, sposò Churchill nel 1947, ma divorziarono nel 1955. In quello stesso anno Odette sposò Geoffrey Hollowes, un altro agente del SOE in Francia. È morta nel 1995 a 82 anni il 13 marzo 1995, a Walton-on-Thames.
La sua storia ha ispirato il film ‘Odette’, girato nel 1950 ma lei non permise di girare il film a Hollywood, per il timore che venisse falsata la storia e fece da supervisore insieme a Churchill per tutta la durata delle riprese in Europa. Nelle scene girate all’84 di Avenue Foch, chi la conosceva disse che per la prima volta l’aveva vista piangere.
Il film incontrò un grande successo e risultò essere tra i primi quattro al Box Office del 1950.
Alle vicende di Odette e della sua collega Violette Szabo si ispirarono liberamente Larry Collins nel romanzo ‘Fortitude’ e Ken Follet nel suo ‘Le gazze ladre’.
Nel 2012, un francobollo con il suo ritratto è stato pubblicato dalla Royal Mail.
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