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#paraggi
everydaygesu · 4 months
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enos43 · 1 year
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I miei dipinti digitali
www.dropbox.com/sh/rzrqtqxnvxmqqgk/AACZ0XJGia9qCLZyo7xHshvUa
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deathshallbenomore · 7 months
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i lizzy benneted too close to the sun and look at me now
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infoerba · 1 month
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seamusicpoetry · 4 months
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Portofino Nightclub “Carillon” on Paraggi beach.Liguria Italy
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iannozzigiuseppe · 2 years
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Manimàn. Storie insolite su Genova e paraggi - Lorenzo Beccati - Oligo Editore
Manimàn Storie insolite su Genova e paraggi Oligo Editore Cosa hanno in comune Buffalo Bill, Jean- Michel Basquiat, Frankenstein, Stanlio e Ollio, la principessa Sissi, i Beatles, Maciste, Carlo Goldoni, Winston Churchill? Hanno in comune Genova. In questo piccolo grande libro si svelano gli accadimenti che li hanno legati alla Superba. Inoltre, l’autore racconta decine di altre storie insolite…
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ilpianistasultetto · 2 months
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Ecco la fotografia plastica del grande trionfo della finanza e e della borghesia mondiale. Il capolavoro politico-sociale di far passare l'idea che i nemici acerrimi della classe media sono quelli sotto di lei e non quelli sopra. I nemici sono gli operai, i sottopagati, i disoccupati, i poveri. Quelli da ammirare, tutti quelli sopra. Grandiosa l'idea che se ti dai da fare puoi salire la scala sociale fino alla vetta della piramide. La bravura del capitalismo e' stata quella di far immaginare un mondo dove quasi tutti possono farcela; tutti meno gli scansfatiche e i divanisti. Invece, nella realta' trionfa la canzone di Gianni Morandi: "uno su mille ce la fa". Voi continuate a crederci mentre altri se la ridono dalle loro belle barche nei paraggi di Capri.. @ilpianistasultetto
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catsloverword · 9 months
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Voglia di perdere la testa...
Qualche mozzatore nei paraggi?!
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aretis · 22 days
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📍Italy🇮🇹
5 destinations in Italy to visit this September
1. Lake Como - area in Northern Italy, Lombardy region famous for it's stunning natural beauty, charming lakeside villages, and historic villas! Towns to visit - Bellagio, Lenno, Varenna, Menaggio and Tremezzo!
2. Amalfi Coast - area in Southern Italy, Campania region! Here you can experience "la doce vita" moments sipping on limoncello and enjoying delicious lemon sorbet Towns/ islands to visit - Positano, Capri, Sorrento, Procida, Amalfi town, Ravello and many more!
3. Cinque Terre - coastal area within Liguria, in the northwest of Italy! It's also a UNESCO World Heritage Site so it's definitely worth exploring! Towns to visit - Riomaggiore, Manarola, Vernazza, Corniglia and Monterosso al Mare!
4. Portofino - fishing village on the Italian Riviera coastline, southeast of Genoa city in Liguria region! This little town is so beautiful and charming, no wonder a lot of famous people were spotted exactly here! Don't miss Paraggi Beach and Santa Margherita Ligure if you choose to come to Portofino!
5. Venice - the capital of Veneto region in northeast Italy! Venice is also known as the "City of Canals" or "The Floating City" and it's one of Italy's most picturesque cities! Don't miss on beautiful gondola rides and stunning bridges during your visit!!
#italy #italytravel #amalficoast #positano #summer #summertime #venice #viralreels
Buongiorno Italia 🇮🇹
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libero-de-mente · 10 days
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LA LEGGENDA DELL'ANANAS NEL CARRELLO
Sabato pigro, sabato fresco in questa metà di settembre, con le temperature velocemente precipitate. Ma è anche sabato di spesa questo.
Entro al supermercato con il carrello, il primo reparto che trovo è quello della frutta. Distrattamente prendo un ananas, attratto da quel colore giallo e verde acceso, che mi ricordano i colori della bandiera brasiliana.
Non appena l'ananas è nel carrello, mi sento osservato. Mi giro, incrocio lo sguardo di una donna dall'aria vivace con un carrello colmo di prodotti biologici.
<Forse>, penso tra me e me, <approva la mia scelta di aver preso un ananas fresco e non di quelli inscatolati e già affettati.>
Mi fermo a osservare una piantina di basilico, lei mi si avvicina: "Hai il pollice verde?"
"Scusa?", le chiedo stranito, incredulo che mi rivolga la parola.
"Chiedevo se hai il pollice verde, vedendoti interessato al basilico", mi risponde.
"Mah, ci stavo pensando ma poi ho valutato che vivrebbe di più senza di me ed è meglio lasciarla qui al supermercato", le ho risposto con aria rassegnata.
Così dovrebbe bastarle. Dovrebbe capire che se faccio morire le piante di basilico figuriamoci i frutti dell'amore. Appassirebbero subito.
"Piacere, mi chiamo Monica", decisa con la mano allungata verso di me.
"Eh... piacere, Ri-Rino", le rispondo preso in contropiede.
"Ririno? Che nome strano."
"Mi hanno chiamato così perché non capivo mai niente, dovevano ripetermi le cose due volte da piccolo."
Lei ride. Ha capito la mia battuta, che non era una battuta, ma una vergognosa menzogna per mascherare il fatto di aver balbettato, davanti a lei, il mio nome.
Sorrido e riparto con il carrello, mi sento in imbarazzo, percepisco dal rumore che resta nei miei paraggi con il suo carrello.
Prendo una busta d'insalata e la butto distrattamente nel mio carrello.
"Quindi cerchi una relazione veloce e leggera", mi chiede incuriosita.
"Scusami ma non ti ho compreso."
"Allora", con un sorriso che stenderebbe chiunque, "se vicino all ananas metti l'insalata vuol dire che cerchi una relazione basata sul solo sess0, nulla di più."
"Ah... e se ci fosse della cioccolata?"
"Vuol dire che si cerca un'esperienza dolce e romantica."
"E se ci mettessi della conserva di frutta?", le chiedo incuriosito.
"In questo caso sei alla ricerca di una relazione dolce e duratura."
"Caramelle?"
"Passionale e sempre dolce."
A questo punto dal mio cervello sbuca un ricordo, quello della leggenda dell'ananas nel carrello. Nei supermercati era il modo di segnalare la propria disponibilità a conoscerci. Prima dei vari Tinder, Badoo e Meetic c'erano ananas e altri frutti.
Cazz0. Non me l'ero ricordato, a saperlo ci avrei messo subito dei limoni nel mio carrello, per segnalare una vita aspra. O dei kiwi, per indicare quanto ne avessi pieni gli 'zebedei'.
Deciso do una spinta al carrello, ora non so cosa metterci dentro. Ho paura a guardare la lista. Metti che ci fossero scritte 'zucchine', come interpreterebbe la cosa?
Entro nel reparto delle celle frigorifere, quelle aperte, dove in piena estate trovi quel refrigerio che ti riporta alle fresche serate d'ottobre.
Sento il suo carrello dietro al mio, dal fiato sul collo al carrello al culo è un attimo. Mi giro, lei sorride. Faccio la mossa di indossare la felpa in cotone che avevo appoggiato sull'impugnatura del carrello.
"Sai com'è", le dico mentre la indosso, "ho una certa età:"
Questo dovrebbe essere un chiaro segno della mia anzianità latente.
Velocemente mi fiondo nel reparto dolci, rimango in quella corsia fissando gli scaffali. Credo di aver avuto un'espressione abbastanza preoccupata.
"Tutto bene?", sento di nuovo lei prontamente a chiedermelo.
"Ehm, diciamo di si."
"Stai guardando gli ovetti al cioccolato, ti piacciono?"
"Si, il problema è quando arriverò alla cassa, mi creano più ansia gli ovetti al cioccolato che dei preservativi."
Ride, "Ma dai e perché?"
"Ti sembro uno che ha l'età per comprarsi degli ovetti al cioccolato? Mia cara... cara... scusami, già non mi ricordo il nome."
A quel punto mi mostra il cartellino di riconoscimento, appeso al suo collo, che le era andato sotto la sua felpa, "Ce l'ho scritto qui: Monica. Se vuoi tra poco vado in cassa, appena ho finito di rimuovere alcuni prodotti in scadenza dagli scaffali, così con me non dovrai andare in ansia."
"Ah, ma tu lavori qui!", ma dai ma che scoperta, ma cosa mi credevo? Illuso.
"Si, sei un nuovo cliente da noi?"
"Come fai a saperlo? Generalmente vado da un'altra parte."
"Si impara velocemente a riconoscere la gente che frequenta il supermercato dove si lavora. Chi sono, la frequenza e le assenze."
"Cosa intendi?"
"Intendo dire che lavorando in questo tipo di attività impari a capire il passare del tempo, della vita. Le persone anziane, per esempio, le noti perché ti fanno tante domande. Credo che a volte lo facciano perché sole, per parlare con qualcuno. Quando non le vedi per un po’ di tempo cominci a preoccuparti. Se non le vedi più capisci che potrebbero essere finite in un ospizio. O peggio morte. I bambini invece li noti perché corrono tra le corsie, li trovi spesso in quelle dei dolci o dove ci sono i giocattoli. Quando non li vedi più correre per le corsie vuol dire che sono diventati adolescenti, hanno la loro vita con gli amici. Non vengono più con i genitori a fare la spesa."
Rimango allibito e le chiedo, "E chi sta nel mezzo?"
"Quelli stanno nel mezzo, della vita, vanno e vengono come le offerte promozionali, spesso anche loro sono scontati", gli occhi di Monica sono lucidi, sembrano contenere il firmamento intero.
"Comunque", le rispondo per cercare di farla sorridere, "Non si è mai troppo vecchi e né troppo giovani, per lanciare prodotti a caso nel carrello di sconosciuti al supermercato mentre non guardano. Quando sarai in cassa e vedrai gente rinnegare quello che hanno nel carrello, ecco in quel momento pensa a me. Anche se non sono in offerta."
Non ho fallito, quel sorriso me lo porterò con me fino a che non mi addormenterò. Questa notte.
Oggi un ananas mi ha dato modo d'imparare, di conoscere. La frutta fa davvero bene. Anche se i nostri problemi sono iniziati da una cacchio di mela.
P.s. per questo racconto nessuna addetta alle vendite/cassiera è stata maltrattata
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everydaygesu · 4 months
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Questa donna..
Mi scuote nel profondo, mi emoziona, a volte vorrei mandarla a quel paese, ma altrettanto volentieri me la vado a riprendere.
Ho bisogno che sia nei paraggi.
Sa ascoltarmi.
E’ intelligente.
E’ spiritosa.
E ciò che più conta: c’è sempre per me..
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artemisinthedarkness · 8 months
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"Sto nei paraggi"
Ama terrorizzato dagli imprevisti, era andato tutto fin troppo bene e qualche problema doveva pur comparire
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kyda · 23 days
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ho fatto 12mila passi oggi lavando vestiti e stendendoli ad asciugare e a circa 24 ore dalla partenza la valigia è ancora vuota ma stasera riposino: guardo mio padre e mio fidanzatino che se la ridono ma solo fino a quando uno scarafaggio non vola nei paraggi, in quel caso mi allontano dalla luce così sono al riparo dalle creature della notte
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your-l0nely-star · 1 month
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—— 𝐝𝐢 𝐩𝐚𝐧𝐧𝐚 & 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐜𝐞𝐧𝐬𝐨.
—— levi ackermann x reader.
# uso della lingua italiana perché .. why not?
fem!reader, fluff, a little bit of smut. reader is younger than levi.
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levi ha trent'anni, un'ossessione per il pulito e la pazienza infinita per tollerare hange zoe, i piani strampalati di erwin e, dulcis in fundo, i - non più — mocciosi della squadra, ora più alti e barbuti rispetto a qualche anno fa.
è una giornata semplice, di quelle dove è piacevole uscire, mangiare un boccone e fingere che la città non possa essere presa d'assalto. è uno di quei giorni dove levi si lascia sprofondare goffamente sulla sedia in legno, il capo piegato all'indietro e la cravatta allentata, gli occhi socchiusi: i ragazzi devono essere usciti, oggi c'è riposo per tutti, persino per eren, martire di hange. forse sono tutti fuori, nessuno è ai dormitori, eppure .. un profumo delizioso invade le narici di ackerman, il quale corruccia la fronte li dove si vanno a formare poche rughe; chi è il matto che sta cucinando? e che cos'è questo fastidioso odore d'incenso che si fonde alla fragranza di vaniglia e dolciumi?
si tira su, le gambe snelle lo trascinano fino la stanza opposta, le finestre sono spalancate ed il sole picchia sul legno antico del pavimento, se solo non fosse così cosciente della sua essenza, levi potrebbe pensare di star sognando. passo dopo passo, silenzioso come solo un sicario saprebbe essere, s'introduce nella cucina e si poggia contro lo stipite della porta. avrebbe dovuto immaginarlo, avrebbe dovuto sospettarlo, che proprio Lei fosse rimasta nei paraggi dei dormitori. Lei, lei che non ha un nome, perché levi detesta pronunciarlo, detesta il modo in cui le vocali danno aria alla bocca e le consonanti invece s'arrotolano dalla lingua al palato, pruriginosa, tremendamente bella, spigolosa e morbida tutto assieme e soprattutto giovane, pura. è stato erwin ad accorgersene per primo, durante una spedizione, quando colti di sorpresa dal corazzato il cavallo di Lei è stato maciullato da un gigante di livello speciale e si è ritrovata a colpire con la testa un masso; levi ackerman è un uomo con la testa sulle spalle, lo sa di dover sacrificare i suoi compagni e persino sé stesso, ma Lei, Lei no, un fiore ancora in procinto di sbocciare, troppo giovane per avere le ginocchia sbucciate in quel terriccio. era corso indietro a riprenderla, rischiando di mandare a puttane l'intera spedizione sotto lo sguardo incredulo dei cadetti. levi si era giustificato appena, strafottente: "non possiamo perdere altri cadetti capaci" ed aveva chiuso il discorso, consapevole che erwin non c'avesse creduto neanche un attimo.
"cosa stai facendo?" la voce dura risuona nella cucina e Lei sobbalza, si tiene al bancone malandato ma perfettamente pulito, ha i capelli legati ai lati da un nastro bianco, i fianchi appena più larghi dello standard delle giovani donne del paese ed occhi grandi, pallida come se fosse malata ma sorridente.
“non l’avevo vista, capitano levi. sto preparando una torta, i rifornimenti in città questa volta sono stati appena più generosi ed ho pensato di cucinare il dessert per tutti noi. ”
e levi schiocca la lingua, non sorride ma fa un accenno e piuttosto si avvicina, passo dopo passo pare di varcare qualcosa di insormontabile, un confine che non dovrebbe essere neanche guardato da lontano, perché se eren yeager ha in mente di guardare cosa c’è oltre le mura, levi invece si tortura affinché non guardi oltre sé stesso ed il suo autocontrollo.
e c’è Lei, ancora, che fissa il capitano con un’espressione imbarazzata, le gambe di gelatina nel pensarsi stupida di fronte ad un uomo così affascinante e di pugno.
“ sei fin troppo generosa coi tuoi compagni, sei sempre così? “ non dovrebbero essere neanche affari suoi, ma come si può non farle domande?
“ uh — ” e Lei arrossisce, l’incenso pizzica il naso di entrambi e la giovane è fin troppo svelta nel correre a spegnerlo con un soffio, poi prosegue: “ sono felice qui, ci sono tutte le persone a cui voglio bene.. e mi piace renderle felici. ”
dolcezza di ragazza, ha le guance rosse ed il capitano Levi vorrebbe affondare i denti dove non è concesso, lambirne la pelle e stringerla ossessivamente, custodire quella grazia di donnina in una campana di vetro. il solo pensiero gli fa stringere i pantaloni.
“ vorresti rendere felice anche me? ” levi non ci pensa neanche, pronuncia quella frase così, con tono beffardo, le mani in tasca e la schiena dritta, una provocazione che forse Lei non coglie, perché sbatte le palpebre alcuni secondi prima di comprendere.
“ ..sì, certo che vorrei, lei è il capitano Levi e — ”
“ taci. ”
si avventa su di lei con il cuore in procinto di esplodere, l’irruente foga di chi per anni ha trattenuto quel fastidioso sentimento, qualcosa di paragonabile ad un pizzicotto che viene dato sempre sullo stesso punto e che poi diventa insopportabile come la punta del coltello che sfrega sulla ferita ricoperta di sale. levi è più alto di lei, le stringe i fianchi, affonda le dita tra le scapole ed il fondoschiena, una mano si chiude attorno la nuca di Lei.
tutto così sbagliato, tutto così inconcepibile, inammissibile, per il Capitano.
ma per Lei, per gli occhi immensi e quella bocca al sapore di panna e vaniglia, il capitano andrebbe persino all’inferno.
e Lei non se ne lamenta, anzi, ansima, si stringe al corpo del maggiore e pronuncia frasi sconnesse: non lasciarmi, ti ho aspettato tanto, ma allora mi vuoi anche tu? anche tu?
sì, sì che anche levi la vuole, l’ha sempre voluta, la ragazzina dai capelli lunghi che non sapeva usare il movimento tridimensionale, la stessa che cucina torte alla panna e sbatte con la tempia contro un masso durante la spedizione, la stessa che risponde a tono ma non comprende subito un doppio senso.
Lei, che ora giace a gambe aperte sul tavolo e le iridi si riempiono di lacrime, gli dona quell’involucro prezioso che per anni ha preservato per donarlo a qualcuno che avrebbe amato davvero, Lei che ora ficca le unghie tra le clavicole di quell’uomo che da sempre le tormenta i sogni, i giorni, contamina i suoi respiri, ed ora che Levi è sul suo corpo può osservarlo dal basso, può scoprire la meraviglia del suo respiro affannoso, il profumo della sua pelle e gli addominali scolpiti e lisci, le braccia forti ma mai violente con lei, la mascella contratta e dentro di sé c’è il mondo.
sotto di loro, il tavolo si sporca di liquidi, gocce di sperma e sangue, sono ingordi e si aggrovigliano, si divorano a vicenda e Levi ammette di star amando. la ama, la ama terribilmente, potrebbe morire per amore di quella ragazzina dai capelli lunghi, gli stessi che s’appiccicano sul suo seno e contro il petto di Levi.
il loro apice arriva come una lingua di fuoco, levi gode, Lei piange un po’, perché fa male, ed allora lui le bacia la bocca soffice con la tenerezza di chi ha ricevuto troppe frustate dalla vita.
levi si accascia sui suoi seni tondi, li bacia, bacia le clavicole, il collo, il mento, la bocca, prende aria ma è insaziabile di quel viso di caramella salata, le lacrime vengono rigettate dalle ciglia.
“ ti ho fatto male, non è vero? ” la sua voce è calda, il mondo pare essersi fermato e non è più mattina, sarà forse pomeriggio, dove il soffice sole diventa arancio ed illumina i loro corpi bagnati.
Lei tira su col naso, una vita di pugni e lavoro non l’hanno mai resa arida, solo diffidente, e oggi invece si sente di aver trovato casa, di essere piena d’amore.
“ fa sempre tanto male? così? ” chiede Lei, il pugno chiuso asciuga le lacrime da uno zigomo e ritorna a guardare il capitano, intento ora ad accarezzarle quelle guance irritate con occhi buoni, con la preoccupazione di averle fatto male. vorrebbe insegnarle tutto.
“ no, bambina, ti insegno io. ti piacerà di più, lo prometto. ”
Lei annuisce, lo stringe forte, la panna montata nel vassoio pare divenire liquida e l’incenso è del tutto consumato sul bancone grande.
levi non indossa più una maschera, il bambino fragile dentro di sé è inondato d’amore, è pieno di quella donnina e forse soffrire ne è valsa la pena, perché adesso è in paradiso.
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bennigei · 3 months
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Se devo tagliare un rapporto, di qualsiasi genere, lo taglio di netto. Non esiste che io tenga le persone che mi hanno deluso nella mia vita. Non le faccio stare nemmeno nei paraggi.
Le delusioni non si meritano di vedere dove stai andando.
- Max Conteddu
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